Civitanova, sequestrate 500 piante di marijuana: arrestato un ventenne del posto - VIDEO
Maxi operazione della Guardia di Finanza di Macerata. Sequestrate 500 piante di marijuana, oltre 150 grammi di sostanza stupefacente già essiccata pronta per lo spaccio e attrezzatture varie per la coltivazione e il confezionamento in un casolare di campagna tra Civitanova Marche e Montecosaro, per una valore di mercato intorno ai 70-80 mila euro.
A presentare i risultati dell'operazione il Colonnello Amedeo Gravina. A seguito di un'articolata attività info-investigativa, scaturita dal quotidiano controllo economico del territorio, con specifica attenzione al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, le Fiamme Gialle maceratesi sono riuscite ad individuare il casolare, sul quale vi era il forte sospetto fosse nascosta una serra per la coltivazione di marijuana.
Dopo una serie di osservazioni, i finanzieri hanno fatto irruzione nel casolare, rinvenendo una florida piantagione di marijuana, con deposito per l’essicazione e la preparazione per il successivo spaccio. Rinvenuto anche il calendario di raccolta prevista per l'11 febbraio. La banda criminale ha sfruttato un allaccio abusivo alla rete elettrica e ha sventrato il casolare togliendo pareti e porte per creare lo spazio alla "serra". L'immobile in affitto è di proprietà di un cittadino di Macerata, al momento all'estero. I finanzieri ne stanno verificando il coivolgimento o meno nell'operazione criminale.
La marijuana era destinata al mercato locale, come si evince dalle apparecchiature per il confezionamento di tipo domestico.
I dati sui sequestri effettuati nel 2017 nella provincia di Macerata parlano di 20 chili tra hashish e marijuana e oltre 2mila piante sequestrati.
I finanzieri hanno arrestato uno dei responsabili, un ventenne italiano già pregiudicato per reati simili, sorpreso all’interno del casolare, ora posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Ma dalle indagini il ragazzo, residente sulla costa maceratese, sembrerebbe essere solo il "giardiniere". Ben altri sono gli artefici, quindi la vera domanda è: chi c'è dietro a questo mercato di stupefacenti a chilometro zero? Le indagini continuano.
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