Castelraimondo, furti in appartamento: smantellata rete di prestanome: cinque denunciati
Una serie di indagini dei carabinieri di Castelraimondo ha portato alla luce una complessa rete di prestanome utilizzata per facilitare furti in appartamento e rendere difficile l’identificazione dei responsabili. L’operazione è scattata nella tarda serata del 27 settembre, quando i militari hanno intercettato una Ford Focus sospetta durante un controllo del territorio.
L’auto, apparentemente abbandonata, era ritenuta essere utilizzata da pregiudicati coinvolti in furti in abitazione. L’intervento dei carabinieri ha portato al rinvenimento di un armamentario da scasso: smerigliatrice angolare, trapani, un’ascia e un disturbatore di frequenze radio, noto come "jammer", un dispositivo in grado di bloccare i segnali radio, tra cui quelli utilizzati da sistemi di allarme e telefoni cellulari.
Mentre i militari eseguivano i controlli, un uomo, avvistato nelle vicinanze del veicolo, ha notato l’arrivo della pattuglia e si è dato alla fuga, riuscendo a dileguarsi nelle campagne circostanti. Nonostante la sua evasione, le indagini non si sono fermate: i carabinieri, infatti, sono riusciti a identificare cinque persone legate alla vicenda, tutte residenti a Milano. Due di queste sono di origini catanesi, due di nazionalità rumena e un albanese.
Le cinque persone sono state deferite all'autorità giudiziaria per il reato di favoreggiamento personale. Secondo le indagini, gli indagati avevano agito come prestanome, intestando veicoli e polizze assicurative a loro nome ma destinati a veri colpevoli, che così potevano compiere i furti senza rischiare di essere identificati dalle forze dell’ordine. I veicoli circolavano quindi liberamente sul territorio, mascherando l’identità dei responsabili e ostacolando le indagini.
Oltre al favoreggiamento, gli indagati sono accusati di aver indotto funzionari del Pubblico Registro Automobilistico a registrare i veicoli a persone diverse dai veri utilizzatori e di aver convinto alcuni agenti assicurativi a stipulare polizze per veicoli intestati a soggetti diversi. Un’operazione che ha permesso di coprire in modo sistematico e organizzato le tracce dei criminali. L’indagine prosegue per individuare i responsabili dei furti, ancora non identificati, e per fare luce su eventuali altri membri della rete di prestanome.
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