Acquisti con assegni falsi, sgominata la holding delle truffe: 50 casi per 500mila euro di valore
I carabinieri della stazione di Cingoli hanno iniziato le indagini dopo la denuncia di un uomo che aveva venduto un trattore a un acquirente che aveva risposto al suo annuncio su un sito di e-commerce e che gli aveva consegnato, per il pagamento, un assegno risultato non in regola.
Secondo quanto raccontato ai militari, chi aveva risposto all'annuncio non aveva neanche voluto visionare il mezzo. Fissato l'appuntamento, a ritirare il trattore, si era presentato poi un'altra persona che si diceva incaricata dall'altro, di cui esibiva i documenti di identità, risultati poi falsi. L'incontro si era verificato di venerdì, solo il lunedì il venditore aveva potuto riscontrare l'irregolarità del titolo consegnato dal compratore. Di conseguenza la denuncia e le indagini. Che avevano portato a identificare prima un 64enne, quello che era andato a ritirare il trattore, e poi altri due presunti complici di una truffa che gli accertamenti hanno appurato essere stata ripetuta in molti altri casi.
All'ultimo acquisto con truffa si sono presentati anche i militari, sventando l'ennesimo "colpo". I carabinieri hanno quindi ricostruito tutto il mosaico che raccontava di un'attività illecita organizzata e ripetuta, come detto, in altre occasioni in altre zone d'Italia, da parte di un terzetto di soggetti, già noti alle forze dell'ordine: il 64enne era addetto a ritirare i veicoli da lavoro, sempre di venerdì o dopo le 5, per avere del margine di tempo prima che il falso assegno, sempre con lo stesso numero di serie nei diversi casi, venisse scoperto. Con lui, ritengono gli investigatori, coinvolti un 46enne e un 34enne, tutti della zona di Foggia. Le presunte truffe accertate sarebbero una cinquantina, per un valore di 500mila euro.
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