I Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno dato esecuzione a Battipaglia, Pontecagnano Faiano, Bellizzi, Giffoni Valle Piana, Montecorvino Pugliano, Salerno, Torre Annunziata, Boscoreale, Napoli, Trezzo sull’Adda (MI), Porto Potenza Picena e Monfalcone (GO), ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 62 persone, di cui 27 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 33 con l’obbligo di dimora con permanenza notturna in casa ed obbligo di firma, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle rapine, porto abusivo d’armi, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. In manette è finito anche Adriano Manca, 37 anni, da qualche tempo residente a Porto Potenza. Da quanto emerso, Manca dalla costa maceratese riforniva di droga il gruppo criminale. Le manette per lui sono scattate intorno alle 4 di ieri, quando i carabinieri hanno bussato alla porta della sua abitazione.L’attività investigativa, denominata “ITALO”, trae origine da una serie di rapine perpetrate, a partire dal dicembre del 2012, ai danni di esercizi commerciali di Pontecagnano Faiano ed una di Oliveto Citra, con l’utilizzo anche di armi da fuoco. Dall’analisi anche dei dati relativi alle denunce per rapina e dalle dichiarazioni delle parti offese, il NOR della Compagnia di Battipaglia ha acquisito e visionato anche un video relativo alla rapina perpetrata presso la sala scommesse “Eurobet” di Pontecagnano Faiano il 5 dicembre 2013, da cui sono emersi alcuni fondamentali elementi di affinità con altre rapine.
Sulla sicurezza del ponte di Cingoli arriva la sentenza forse definitiva: non ci sono pericoli. La diga di Castreccioni è sicura, anche dopo le scosse del 24 agosto scorso e quelle successive. Lo ha confermato un sopralluogo di ispettori del Servizio Dighe del ministero, disposto dopo l'allarme lanciato dal sindaco di Cingoli Filippo Saltamartini. «Dalle numerose e puntuali prove eseguite - riferisce l'ingegner Alessandro Apolloni, capo settore Dighe del Consorzio di bonifica delle Marche - è emerso che non esiste alcun pericolo né per l'opera di sbarramento né per la popolazione a valle». I tecnici del Ministero «hanno compiuto un'ispezione molto attenta, in cui sono state verificate tutte le registrazioni strumentali, ed è stata compiuta anche una verifica in real time». «È stata fatta una valutazione completa, compreso il monitoraggio delle sponde del lago nella zona a monte, e nella parte periferica, per controllare la stabilità delle scarpate».
La Guardia di finanza di Ascoli Piceno ha scoperto una maxi frode fiscale da 662 milioni nel settore del commercio di prodotti informatici, toner e cartucce. 78 le aziende coinvolte, 87 le persone denunciate a vario titolo, anche per riciclaggio. Stando all'indagine, in codice 'Fast Print', sarebbero state emesse fatture false per 484 mln e riciclati 690mila euro. Le aziende sono in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.Denunciate 87 persone per: “Emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti” per 484 milioni di euro; “Occultamento e distruzione di documentazione contabile”; “Riciclaggio” per 690.000 euro; “Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita” per 861.000 euro; “Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali”; “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”; “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”; “Ricettazione”.Le due società 'cartiera' erano a Roma e Milano, ma gli investigatori hanno ricostruito scambi commerciali con la Germania, Olanda, Romania, Estonia, Danimarca, Austria, Regno Unito, Ungheria, Cipro, Svizzera, Lussemburgo e Slovenia. (Ansa)
Internet ha cambiato il modo di vivere di molte persone, non solo per quanto riguarda il mondo dei social ma anche per tutto ciò che concerne la compravendita di beni o anche per l’organizzazione di viaggi e vacanze. Purtroppo nel web non si trovano solo ottime occasioni, a volte dietro ad annunci super convenienti si celano truffe.Questa è la storia di Katia Rossi, che cercando un appartamento per trascorrere le vacanze sul portale Subito.it ha invece trovato un truffatore che le ha sottratto 150 euro:“Nei primi mesi di luglio sono andata a visitare un sito di annunci apposito e ho visto una inserzione in cui si affittava, per il periodo estivo, dal 21 al 31 agosto 2016, un appartamento a Porto Potenza Picena per una somma di euro 550,00.Ho inviato una mail ad una agenzia di Ancona dicendo che ero interessata a prenderlo in affitto. Avuta la conferma della disponibilità ed una bozza del contratto di locazione ho versato la somma di euro 150,00 a titolo di caparra al titolare dell'agenzia.Ci sentiamo telefonicamente per la possibilità di un incontro per poter visionare la casa ma a causa dei miei impegni chiedo solamente di inviarmi delle foto. Le foto non arrivavano mai... così decido di inviargli un messaggio e lui gentilmente mi risponde dicendo che le foto me le avrebbe mandate il prima possibile.Non ricevendo nulla dopo alcuni giorni decido di chiamarlo ma improvvisamente le sue utenze risultano staccate. A quel punto ho avuto il sospetto che molto probabilmente ero stata vittima di truffa... sospetto diventato realtà quando da alcuni controlli in internet e da varie recensioni negative sul suo conto ho scoperto che in realtà era un truffatore.Sono riuscita a ricontattarlo e lui tra le tante parole aveva detto di volermi ridare i soldi ma ad oggi non ho ancora ricevuto nulla”. Il fatto è stato segnalato alle autorità competenti.
Ladruncoli ad appena 11-12 anni, entrano in un supermercato dove fanno incetta di merendine e bevande, ma vengono scoperti dal personale dell'esercizio commerciale.E' successo nei giorni scorsi a Porto Recanati, al supermercato Zippilli, quando la baby-gang è entrata e, facendo finta di niente, ha cominciato a nascondere merce dentro gli zaini, prima di tentare di uscire senza pagare. I loro movimenti maldestri, però, sono stati notati dal personale del supermercato che ha fermato i ragazzini all'altezza delle casse, chiedendo loro di aprire gli zaini. In un primo momento, la banda ha dato l'impressione di acconsentire, mentre in realtà hanno provato a darsi alla fuga. Quasi tutti sono riusciti a scappare: solo una ragazzina è rimasta impietrita e non ce l'ha fatta a darsela a gambe. Dentro il suo zaino è stato trovato un brick di Estathè sottratto poco prima dal banco del supermercato. I titolari dell'esercizio commerciale, per evitare guai peggiori alla ragazzina hanno scelto di non sporgere denuncia.
Depositato il ricorso in Appello contro la sentenza in primo grado di condanna all'ergastolo di Giuseppe e Salvatore Farina, padre e figlio, originari di Catania, ritenuti colpevoli dell'omicidio del commerciante ambulante di pesce di San Benedetto del Tronto Pietro Sarchiè, ucciso a colpi di pistola il 18 giugno 2014: il cadavere, dato alle fiamme, fu trovato in un campo il 5 luglio chiuso in un sacco.Secondo l'accusa, Salvatore Farina bloccò con la sua auto il furgone del commerciante, mentre il padre Giuseppe fece fuoco con una pistola cal. 38, prima contro lo sportello del furgone, ferendo Sarchiè in modo lieve, e poi finendo la vittima con un ultimo colpo alla testa. I due imputati, attualmente detenuti nel carcere di Ancona, hanno nel frattempo cambiato i rispettivi avvocati: Giuseppe si è affidato all'avv. Francesco Voltattorni e il figlio Salvatore all'avv. Felice Franchi, entrambi del foro di Ascoli Piceno. Giuseppe Farina è reo confesso. (Ansa)
La bella notizia è arrivata molto prima di quanto si potesse immaginare. Giovanna Capodarca Agostinelli ha riavuto indietro quello che aveva di più caro e le era stato rubato. La scatola con un casco, gli occhiali e gli abiti che il figlio Matteo Agostinelli, morto a 39 anni quattro anni fa, indossava il giorno dell’incidente che gli costò la vita, le è stata restituita.Ad annunciarlo è stata la stessa signora Giovanna con un post sul suo profilo Facebook: "Finalmente il miracolo. Sicuramente la solidarietà ha smosso la coscienza. Ieri sera, rientrando nel punto raccolta della spazzatura stracolma, a terra vedo la mia scatola. Ho pianto, l'ho abbracciata come una reliquia... per me lo è... Grazie a tutti voi per aver divulgato la storia. Siete stati in tanti e sicuramente tutto questo ha messo in funzione quella parte di cuore che anche chi si macchia di certi gesti ha. Grazie a tutti di cuore vi vorrei abbracciare, compreso il ladro: Matteo è di nuovo con me".(qui l'articolo precedente)
Fu il primo grande terremoto dopo quello del 1980 in Irpinia ed ebbe grande ripercussione mediatica. Erano le 2:33 della notte tra il 25 e il 26 settembre 1997, quando la prima scossa di quello che si sarebbe rivelato essere un terremoto devastante, colpì l’Italia centrale, e in particolare l’Umbria e le Marche. Con una magnitudo 5.5 e un’intensità pari all’ottavo grado della scala Mercalli, ebbe luogo lungo l’asse della dorsale montuosa degli Appennini, proprio tra le due regioni. La prima scossa avvenne alle 2.33 di notte con epicentro Cesi (nei pressi di Colfiorito e Serravalle del Chienti). La scossa, di magnitudo 5.8, svegliò mezza Italia centrale e causò due vittime. Due anziani morirono per il crollo della loro abitazione.Alle 11:40 del mattino arrivò la scossa più forte, che andò a peggiorare la situazione disastrosa già creata dalla prima. Proprio mentre i tecnici eseguivano sopralluoghi sulle case danneggiate dal sisma della notte ed i giornalisti arrivavano nell’area dell’epicentro per documentare i danni ed intervistare gli sfollati, poco prima di mezzogiorno una nuova scossa sconvolgeva l’area. Stavolta più forte, di magnitudo 6.1, e con epicentro ad Annifo (Perugia), pochi chilometri al nord di Cesi, dove c’era stata la prima grande scossa. La nuova scossa, il cui ipocentro venne localizzato ad una profondità di 10 km, diede il colpo finale a tanti edifici già danneggiati nella notte.Ma quello era solo l’inizio: l’Umbria e le Marche furono interessate per diversi mesi da un’incessante sequenza sismica, che si manifestò con migliaia di scosse localizzate in una ampia fascia che si estende per 50 Km tra le località di Gualdo Tadino e Nocera Umbra, a Nord, e di Sellano e Norcia, a Sud. Le scosse ripetute e frequenti danneggiarono per settimane queste regioni. Secondo i dati raccolti dalla Protezione Civile, i comuni colpiti dal sisma furono quarantotto fra cui, in Umbria, Assisi, Gubbio, Foligno, Norcia, Valfabbrica, Gualdo Tadino, Nocera Umbra e Sellano; nelle Marche, invece, i danni più rilevanti si registrarono nei comuni di Serravalle del Chienti, Camerino, Fiordimonte, Castelsantangelo sul Nera. Il bilancio successivo vide 11 morti, 100 feriti e più di 80.000 abitazioni ed edifici danneggiati, tra cui anche la basilica di San Francesco d’Assisi. I danni principali furono arrecati proprio al patrimonio storico-artistico di cui queste regioni sono ricchissime: la cima del campanile della cattedrale di Foligno, la storica torre di Nocera Umbra, i numerosi musei e teatri storici, il complesso francescano di Assisi, appunto, dove i danni più gravi si ebbero nella Basilica superiore: andò persa buona parte del suo soffitto affrescato.
Un incidente si è verificato intorno alle 15.30 lungo la superstrada 77 all'altezza dello svincolo Tolentino Zona Industriale. Un uomo di 64 anni a bordo di una moto Kawasaki, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo ed è andato a schiantarsi contro il guard rail.Immediatamente soccorso, è stato trasportato all'ospedale di Macerata: le sue condizioni sono gravi ma non sarebbe in pericolo di vita.Sul posto, oltre ai sanitari del 118, i vigili del fuoco e la polizia stradale di Camerino.Traffico rallentato per consentire le operazioni di soccorso e di recupero del mezzo incidentato.
Una potenziale strage scampata solo per puro caso. E' quanto poteva accadere venerdì pomeriggio, quando intorno alle 17 una Fiat Panda ha sfondato la pensilina della fermata dell’autobus di via Cincinelli a Macerata.L’impatto è avvenuto, per fortuna, a cavallo di due corse dei bus dell’APM, quindi in quel momento fortunatamente non vi erano persone ad attendere l’autobus. Fra l'altro, a due passi pernottano anche i giovani giocatori della SS Maceratese che usufruiscono quotidianamente anche dei mezzi pubblici.Questo incidente ha suscitato la comprensibile reazione dei residenti in via Cincinelli dove il limite di velocità è di 40 km/h, ma nessuno lo rispetta. "Sono molti i sinistri che coinvolgono pedoni e automezzi a qualsiasi ora del giorno, ma l’amministrazione comunale fa orecchie da mercante. La settimana dopo la sua riconferma a sindaco, il sindaco Carancini aveva promesso che si sarebbe occupato della questione, ma ancora nulla. Le auto continuano a sfrecciare a cento all'ora. Prima che scappi il morto sarebbe opportuno prendere dei provvedimenti seri e duraturi".
Un episodio che ha dell'incredibile e che ha provocato comprensibile sdegno e sconcerto nei cittadini è stato segnalato questa mattina al cimitero di Tolentino.Qualcuno, evidentemente incontinente al punto di non resistere neanche di fronte alle tombe, ha fatto i propri bisogni proprio all'interno di un luogo sacro e inviolabile come il cimitero.Il fatto è stato segnalato alle autorità competenti, anche se appare estremamente difficile risalire all'autore (o autrice) di un gesto tanto spregevole quanto disgustoso.(la foto potrebbe risultare "forte" ma era l'unico modo per documentare quanto successo in maniera concreta e inconfutabile. Non crediamo ci sia niente di cui scandalizzarsi se pubblichiamo una foto per così dire esplicita, trattandosi di materiale che quotidianamente grandi e piccoli incontrano su qualsiasi marciapiede)
Due giovani sono stati denunciati per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella scorsa notte i carabinieri della Compagnia di Tolentino hanno intensificato i servizi di controllo del territorio mettendo in campo un ulteriore dispositivo con il fine principale di prevenire le “stragi del sabato sera” e quindi l’uso di sostanze stupefacenti e alcol, specie da parte dei giovanissimi. Proprio il sequestro di 11 chili di marijuana e l’arresto di due albanesi avvenuti nello scorso agosto da parte degli stessi militari di Tolentino, ha fatto alzare la guardia sul fenomeno che ormai coinvolge sempre più giovani in età adolescenziale.Così, nella nottata, i militari diretti dal Maggiore Lamusta, in divisa ed in borghese, hanno intensificato la loro azione soprattutto nei comuni più fortemente colpiti da quei fenomeni, controllando un centinaio di persone e di mezzi ed alcuni esercizi di intrattenimento.Nel complesso tale spiegamento di forze ha dato i suoi frutti specie sul piano della prevenzione della criminalità in generale, visto che su tutto il territorio non si sono verificati furti o altri reati; anche sotto il profilo degli incidenti stradali e della guida in stato di ebbrezza il bilancio è stato assolutamente positivo. Infatti, non si è verificato nessun incidente e i militari non hanno accertato alcuna contravvenzione per guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. Ma quest’ultimo dato ovviamente non è indicativo dell’assenza di droghe in circolazione tra i giovani, visto che proprio nell’ambito di tali controlli i militari ne hanno sequestrate di due diversi tipi: cocaina e marijuana.E’ avvenuto a S.Severino Marche dove, i carabinieri della locale Stazione, al comando del Luogotenente Pierluigi Lupo, anch’essi impegnati nello specifico servizio, ai quali, prestando attenzione ai movimenti di alcuni giovani nei pressi di un locale, non è sfuggito l’atteggiamento di due ragazzi a bordo di un’utilitaria, che hanno quindi controllato. I due, uno appena 19enne e l’altro neomaggiorenne, entrambi disoccupati, subito hanno manifestato una certa irrequietezza di fronte ai militari, tanto che questi hanno compreso immediatamente che potessero avere qualcosa da nascondere. Sospetto assolutamente fondato: infatti, il guidatore nascondeva nell’auto un pacchetto di sigarette contenente ben sette grammi di cocaina divisa in altrettante dosi, mentre il secondo addosso non aveva nulla. D’obbligo quindi per i carabinieri procedere anche alla perquisizione in casa dei due, dove, in quella del 19enne non hanno trovato altra droga ma soltanto un bilancino di precisione; a casa del secondo invece sono stati trovati 70 grammi di marijuana e tre “grinder”, strumenti per trinciare la marijuana essiccata. Oltre al sequestro del tutto, per i due giovani è scattata la denuncia alla Peocura della Repubblica di Macerata per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.Ovviamente questi servizi saranno ripetuti periodicamente in tutti i comuni del comprensorio tolentinate.
Torna in azione la banda del bancomat. Il nuovo colpo, in realtà un tentativo anche abbastanza maldestro, è avvenuto nel cuore della notte a Recanati ai danni della filiale della Carifermo di Villa Musone.Nel corso della notte quattro persone con un cappuccio hanno fatto saltare in aria il bancomat della filiale, ma nonostante l'esplosione i ladri non sono riusciti ad aprire la cassa. Tempestivo l'arrivo dei carabinieri che però non è servito a prendere i malviventi che erano già fuggiti.Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Recanati e i colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di Civitanova.
Tutto quello che le era rimasto del figlio erano pochi oggetti. Un casco, gli occhiali e gli abiti che Matteo Agostinelli, morto a 39 anni quattro anni fa, indossava il giorno dell'incidente. E ora, Giovanna Capodarca, la mamma di Matteo, non ha più nemmeno questi ricordi.Glieli hanno rubati, aprendole la macchina, ieri in pieno corso a Civitanova. Su Facebook la donna ha lanciato il disperato appello nella speranza che il ladro possa leggere e riportarle quanto apparteneva al giovane. "Vi chiedo aiuto – si legge sulla sua pagina Facebook – perché ieri sera, in pieno corso, una mano ha aperto la mia auto. Ho trovato sottosopra il bagagliaio e una portiera laterale aperta. Non ci lascio mai niente di importante, unica cosa di valore inestimabile una scatola rigida nocciola, con dentro gli abiti, le scarpe, il casco, gli occhiali che mio figlio Matteo indossava nell’incidente che me lo ha portato via per sempre. Ho girato tutta la notte e fino all’alba rintracciando chi abitualmente vive di notte e raccontando il mio dramma, con la speranza che capiti a qualcuno che ha un cuore di rintracciare la scatola. Possono anche averla buttata via e se a qualcuno capita di vederla, contattatemi".Matteo Agostinelli, figlio di Giovanna, era rimasto ucciso in un incidente nel settembre del 2012.
Un grave incidente si è verificato intorno alle 21 lungo la Statale 16, nei pressi dell'Hotel Regina.Da quanto si è appreso, c'è stato un violento tamponamento nel quale sono rimasti coinvolti anche due bambini che si trovavano all'interno di un'autovettura. Uno dei due è stato trasportato in codice rosso all'ospedale di Civitanova. Le condizioni dell'altro bimbo sarebbero meno gravi. Altre tre persone sono rimaste ferite: tutti sono stati portati all'ospedale di Civitanova: le loro condizioni non destano preoccupazione.Sul posto i mezzi sanitari del 118.(In aggiornamento)
Un mese dopo l’inizio della sequenza dell’Italia centrale, attivata dal terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 agosto, continuano gli studi dei sismologi e dei geologi per delineare sempre meglio il quadro di quanto è accaduto e fare degli scenari sulla possibile evoluzione.Anzitutto va detto che la sequenza è ancora in pieno svolgimento, pur con un numero minore di repliche (aftershocks) rispetto alle prime due settimane. Al momento la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato complessivamente circa 11500 repliche, in un’area che si estende per circa 40 chilometri in direzione NNO-SSE lungo la catena appenninica: 200 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 14 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e uno di magnitudo maggiore di 5, oltre naturalmente a quello principale di magnitudo 6 del 24 agosto.L’evento principale di ML 6.0 del 24 agosto è stato causato dallo scorrimento di una faglia distensiva (o faglia normale) orientata in direzione NNO-SSE inclinata verso SO con una pendenza di circa 50°. La lunghezza della faglia che si è attivata con questo terremoto è di 20-25 km. A partire dal punto di nucleazione del terremoto, localizzato a circa 8 km di profondità in prossimità di Accumoli, la rottura della faglia è stata bilaterale (propagandosi sia verso NO sia verso SE, ossia verso Norcia e verso Amatrice). Sia i dati accelerometrici che quelli SAR indicano che la faglia non si è dislocata in maniera omogenea lungo la sua estensione ma è caratterizzata da due zone principali di concentrazione dello spostamento sul piano di faglia stesso, con valori massimi di circa un metro. La durata della rottura, ricavata dai dati accelerometrici, è stata di circa 6 secondi.Le deformazioni del terreno visibili dai dati SAR analizzati finora sembrano suggerire che il movimento sulla faglia non sia arrivato a interessare direttamente la superficie. Gli spostamenti del terreno osservati dal satellite sembrano piuttosto legati a due fenomeni deformativi a una scala diversa: uno “profondo” legato al movimento sulla faglia a profondità tra i 10 e i 5 km, e un altro, più circoscritto, che produce delle frange caratteristiche negli interferogrammi e che sarebbe legato a deformazioni più superficiali, forse attribuibili a fenomeni gravitativi. Sono in corso verifiche e confronti tra questi dati e quelli di terreno per discriminare la natura delle rotture evidenziate sul terreno, se queste siano cioè diretta espressione in superficie della faglia responsabile del terremoto del 24 agosto, o, alternativamente, siano degli elementi deformativi secondari.Come noto, molte “rotture superficiali” del terreno sono state rilevate e mappate lungo la faglia del monte Vettore: si tratta di una zona di fratturazione superficiale continua che si estende per circa 5.2 km lungo il fianco sud-occidentale del monte. Le squadre dei rilevatori stanno tuttora investigando l’area epicentrale per un’estensione totale di circa 40 km tra Castelluccio di Norcia, a Nord, e la Località Ortolano posta a sud del lago artificiale di Campotosto. Al momento, sono state catalogate informazioni geologiche su oltre 3000 punti di osservazione. In generale, nell’intera area investigata sono state segnalate numerose fratture lungo i versanti montuosi e i campi coltivati (questi elementi deformativi risultano spesso ben visibili sul manto stradale), insieme a frane, scoscendimenti e crolli di massi, di piccole-medie dimensioni.(Dal sito www.ingv.it)
Scuola media di Appignano evacuata nella tarda mattinata di oggi a causa di esalazioni maleodoranti di natura ancora da scoprire che hanno causato anche irritazioni alla gola di alcuni studenti.Studenti e personale non docente dell'istituto scolastico appignanese, hanno improvvisamente avvertito la forte e fastidiosa esalazione maleodorante di indefinita natura nella struttura e la dirigente scolastica, per precauzione ha preferito far evacuare la scuola. Nel frattempo erano stati avvisati i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale dell'Arpam i quali, però, una volta sul posto non hanno avvertito alcun cattivo odore: evidentemente si era dissolto e con esso anche la causa delle esalazioni.I successivi controlli, infatti, non hanno portato ad alcun riscontro. Come detto, alcuni alunni sono stati visitati per precauzione e i medici hanno evidenziato irritazioni alla gola. Ulteriori approfondimenti da parte dell'Arpam cercheranno di evidenziare le cause di quanto accaduto.
Rapina violenta nella filiale di Veneto Banca di via Europa a Matelica, dove la direttrice è stata ferita alla testa con un pezzo di vetro rotto impugnato da uno dei tre banditi, due uomini e una donna, che verso le 13 hanno fatto irruzione nell'istituto, facendosi consegnare una somma di denaro non ancora quantificata.La responsabile della filiale ha riportato dei tagli superficiali alla nuca, ed è stata medicata al pronto soccorso. Le sue condizioni non destano preoccupazione. I rapinatori sono fuggiti a bordo di una Panda bianca, dove forse ad attenderli c'era un complice. Indagano i carabinieri. (Ansa)
Tutti i servizi sospesi dopo il sisma presso l'ospedale di Tolentino sono stati ripristinati. Ridotti al minimo i disagi per i cittadini. Ora resta da intervenire sulla parte della struttura resa inagibile."Questa mattina - spiega Francesco Comi, segretario regionale PD Marche - ho contattato, per ennesima volta, il direttore per conoscere la situazione del nostro ospedale dopo la dichiarazione di inagibilità di alcuni locali e la conseguente sospensione di alcuni servizi. Ad Oggi possiamo dire che questa emergenza è stata gestita senza allarmismi, superficialità e con tempestività. Ringrazio Asur, regione, direttore Maccioni, comune, sindaco Pezzanesi, i dipendenti Asur per quanto è stato fatto. C'è stato un lavoro di squadra in cui ciascuno di noi ha fatto la sua parte e questo va riconosciuto". "Il problema - continua Comi - è sorto venerdi pomeriggio quando sono emersi danni alla struttura. Sabato l'Asur ha provveduto subito a trasferire alcuni servizi. Domenica mattina gli organismi competenti, tra cui il dicomac, hanno fatto il sopralluogo per verificare l'agibilità dei locali e la loro sicurezza. A distanza di pochi giorni tutti i servizi sono stati ripristinati e ora sono in sicurezza. Il disagio per la comunita di Tolentino è stato dunque ridotto al minimo".Parole di rassicurazione anche dalla pagina Facebook di Comi."Questa la situazione attuale - si legge -: 1. Servizio Otorino da martedi è operativo al 3 piano nell'ala integra. Infatti questi giorni servono per trasferire cabina silente ovvero smontarla, rimontarla e collaudarla. I pazienti sono stati avvertiti sin da lunedi e gli appuntamenti dirottati nel frattempo a macerata 2. Servizio Oculistica è già operativo al primo piano dell'ala integra. 3. L'Ambulatorio chirurgico è Operativo ed è stato trasferito al primo piano dell' ala integra nelle stanze dell'ex blocco operatorio. 4. Neuropsichiatria infantile è gia operativa al terzo piano dell'ala integra nei locali dell'ex oncologia. 5. L'Avis sin da ieri è operativo al terzo piano dell'ala ala integra nei locali dell'ex oncologia. 6. L'Urologia è operativa ed è stata trasferita dal 3 piano dell'ala inagibile al primo piano dell'ala agibile. 7. Ortopedia è operativa da marcoledi al terzo piano agibile di fianco all'ambulatorio di otorino. 8. Il Consultorio è operativo al primo piano dell'ala agibile. Sono internamente funzionanti sia l'ambulatorio ginecologico, l'ecografia, la ginecologica e la pedriatria consiltoriale. 9. La Lungodedenza con i 15 pazienti sono stati trasferiti al secondo piano dell'ala 10. Integra sin da sabato mattina. 11. Tra 15 gg termineranno i lavori all'ex sert per trasferirvi accettazione. La nuova accettazione garantisce accesso anche per handicap. 12. Asur Sta progettando una scala antincedio su ala agibile. 13. Si stanno facendo i lavori anche per tarsferire il locale cucina dove si suddividevano i pasti che vengona dall'esterno. 14. Si stanno facendo i lavori per realizzare i locali dove ospitare la seconda guardia medica all'interno del presidio ospedaliero di supporto al Ppi".
Atti vandalici ai danni di un'auto a Macerata. A denunciare l'accaduto è Paolo Serpilli che, insieme alla moglie Rosalia Carnevale, si è ritrovato protagonista di questa spiacevole vicenda. Paolo ci racconta al telefono che la vicenda ha avuto origine quasi un anno fa, lo scorso 15 novembre, quando i coniugi hanno trovato la loro auto, una Honda, danneggiata in maniera tutt'altro che superficiale sulle due fiancate. Al primo sono seguiti altri espisodi che hanno colpito anche l'altra automobile di proprietà della famiglia. "I primi espisodi - racconta Paolo - non sono stati inizialmente denunciati, ma dopo l'ultimo atto vandalico quello accaduto nella notte tra il 3 e il 4 settembre sempre ai danni della nostra Honda, ci siamo convinti a sporgere denuncia contro ignoti per danneggiamento, tra l'altro effettuato con una inaudita pervicacia". I danneggiamenti sono avvenuti tutti nei pressi dell'abitazione dei coniugi, in via Filiberto, 2: "Anche se - continua Paolo - l'ultimo episodio si è consumato ad una quarantina di metri da casa nostra. L'auto era stata infatti parcheggiata non sotto alla nostra finestra, ma all'altezza del civico 6. Ci tengo a sottolineare il fatto che nessuna delle altre auto presenti nel parcheggio è stata lesionata". "La denuncia dell'accaduto fatta ai carabinieri - conclude Paolo - è rivolta contro ignoti ed è stata sporta con il preciso intento di chiedere l'apertura di un'indagine puntuale ai fini della cattura del malvivente e di assicurarlo alla giustizia, anche con l'installazione di telecamere ed apparecchiature di video sorveglianza". [video width="720" height="480" mp4="http://picchionews.it/wp-content/uploads/2016/09/video-atti-vandalici-su-auto-honda-frv-online-video-cutter.com_.mp4"][/video]