Incidente, verso le 15.30 di oggi pomeriggio lungo la superstrada Civitanova - Foligno, nel tratto tra Sforzacosta e Corridonia.Due le auto coinvolte e due i feriti portati via in ambulanza.Sul posto Vigili del Fuoco e Carabinieri per gli accertamenti.Servizio in aggiornamento.
Quella di Alessio e del gruppo di giovani architetti dello studio Harcom di Camerino, è una storia che parla non solo di distruzione, quella del terremoto, ma anche di rinascita e di speranza. Alessio e gli altri, infatti, dopo il sisma del 26 ottobre, hanno dovuto abbandonare l'ufficio che era sito nel centro della città ducale. "Siamo un gruppo di giovanissimi architetti - racconta Alessio Palmieri - e professionisti nel mondo della casa e dell'edilizia in genere. Tra soci e collaboratori contiamo un personale di 11 persone che fino al fatidico 26 ottobre era in pianta stabile nel centro di Camerino lungo il C.so Vittorio Emanuele con un negozio e un intero piano di uffici. Purtroppo il centro di Camerino da quel giorno é diventato zona rossa per via del violento sisma. Molti di noi non solo hanno perso l' ufficio ma anche la casa, e sono stati costretti a spostarsi in hotel della costa perché senza più un tetto". I ragazzi hanno però deciso di ripartire dalla loro città e sempre a Camerino, in poco tempo, sono riusciti a trovare una nuova sede e un nuovo motto: "Harcom/inciamo" col quale hanno deciso di ripartire. "Tutto questo pero invece di abbatterci - continua Alessio - ci ha reso più forti. Siamo rimasti uniti è nel giro di pochi giorni siamo riusciti a trovare una nuova sede dove ripartire. Sempre a Camerino (in via D'accorso) perché crediamo che abbandonare adesso il luogo che tanto ci ha dato sarebbe l'errore più grande per noi che per primi dobbiamo dare una risposta a una domanda che ora il futuro pone. Come ricostruire , con quali nuove tecniche si può evitare che questo accada di nuovo? Questi sono i punti che oggi ci interrogano e che ci trovano già in parte pronti visto la nostra esperienza già maturata nell'uso delle tecniche costruttive innovative del legno e dell'acciaio". "Insieme ad altri tecnici e ingegneri - conclude Alessio - inoltre stiamo sviluppando una conoscenza più approfondita nel campo degli isolatori sismici. Sistemi, come molti sapranno , che posizionati nelle fondazioni degli edifici, garantiscono una sicurezza totale da ogni tipo di sisma. Le difficoltà certo ci sono. Molto del nostro materiale é ancora bloccato nel vecchio ufficio in centro dove il corpo scale parzialmente crollato non ci consente di recuperare documenti e strumentazione necessaria al normale svolgimento del nostro lavoro. Nonostante questo, siamo già pienamente operativi. Pronti per riportare la nostra professionalità a servizio della cittadinanza colpita convinti ancora più di prima che il futuro non crolla".
Quella di non mollare è una prerogativa di molti comuni duramente colpiti dal terremoto di questi ultimi giorni. Anche Sarnano, dalla pagina sarnanoturismo.it, lancia un appello carico di speranza e coraggio. "Il terremoto ci ha colpito per tre volte in due mesi - si legge - e la mattina di domenica 30 ottobre ci ha ferito profondamente. Molto profondamente, ma non abbastanza da distruggerci. Gran parte delle frazioni sono devastate, tantissime persone hanno perso la propria casa e la propria attività, le scuole sono inagibili, i palazzi storici sono fortemente lesionati, la splendida Abbazia di Piobbico è parzialmente distrutta. Ma nonostante tutto, qui c’è ancora vita. E coraggio, tanto coraggio. A dimostrarlo ci sono i tantissimi volontari che assistono gli sfollati al Palasport, i commercianti che hanno perso la casa ma fanno di tutto per tenere aperti i negozi, c’è una gran voglia di rendersi utili e, soprattutto, c’è il desiderio fortissimo di dire a tutti che Sarnano resiste. Tutti noi, di tanto in tanto, alziamo gli occhi verso quelle tre torri, che seppur danneggiate sono ancora in piedi. Per noi sarnanesi quelle tre torri sono il segno che possiamo rinascere, che possiamo ricominciare, che la nostra identità non crolla. Devastati nel cuore e nell’anima, privati delle nostre case, ma vivi e combattivi, fermamente convinti che ce la possiamo fare, perché l’amore per questo luogo e il desiderio di costruire un futuro qui sono più forti delle difficoltà. La cosa meravigliosa è che in mezzo a tutto questo dolore non ci siamo sentiti abbandonati. Abbiamo ricevuto tante dimostrazioni di solidarietà da parte di coloro che, pur vivendo altrove, hanno lasciato il cuore tra questi vicoli: parole di conforto, di sostegno, d’affetto, ma anche aiuti concreti. Abbiamo aperto un conto corrente per raccogliere le donazioni: il codice Iban è IT90F0605569170000000003658, la causale da utilizzare è “EMERGENZA SISMA 2016”. Per i bonifici dall’estero il codice SWIFT è: BAMAIT3AXXX. Vi saremo grati per ogni piccolo aiuto ricevuto e rendiconteremo con cura tutte le spese che effettueremo con questo denaro. Ma non è soltanto questo il motivo per cui ora ci rivolgiamo a voi. Voi che siete passati di qui per caso e siete rimasti affascinati da ogni piccolo dettaglio, voi che avete calpestato queste pietre millenarie, che avete camminato su queste montagne incantate, che avete mangiato nei nostri ristoranti, dormito nei nostri alberghi, comprato i nostri prodotti, voi che passate qui tutte le vostre estati, che venite a sciare nelle domeniche d’inverno o a volare nelle mattine d’estate, voi che vi siete rilassati alle nostre terme, voi che avete applaudito sorridenti nel nostro teatro, voi che ad agosto avete mangiato le pinciarelle alla Taverna della Luna e bevuto l’ippocrasso all’Osteria dei Frati, voi che eravate talmente presi da quest’atmosfera magica che durante il Palio del Serafino avete persino scelto una contrada per cui tifare. Voi, non dimenticateci. Parlate di Sarnano, raccontate le sue bellezze a chi non c’è mai stato, raccontategli di quel modo di dire che vi ha fatto ridere, di quel centro storico che solo ad entrarci sembra di tornare indietro nel tempo, di quel paesaggio che vi ha lasciato senza fiato, di quei cieli stellati che avete ammirato nelle notti estive. E soprattutto, quando questo brutto colpo sarà superato, tornate a Sarnano. È l’aiuto più grande che potete darci".
Un bambino di 7 anni è scappato di casa a Camerino, terrorizzato per la scossa di magnitudo 3.8 registrata alle 4:19 della notte scorsa nel Maceratese.I genitori non si sono accorti di nulla fino a stamani, quando non l'hanno trovato nella sua cameretta. Hanno chiamato i vigili del fuoco e poco dopo le 8 il piccolo è stato ritrovato sano e salvo, non lontano da casa. Era un po' infreddolito, e ancora molto spaventato. Lo sciame sismico iniziato il 26 ottobre non finisce, e per i bambini dell'area del cratere fronteggiare l'ansia è sempre più difficile (ANSA).
Dopo oltre due ore di battaglia, lo scontro al vertice nel Girone F della Serie B tra la Medea Montalbano e la Finanza e Previdenza Offagna prende la via di Macerata. La truppa di coach Pasquali guadagna quindi la testa provvisoria in solitaria della classifica, prendendo un vantaggio di un punto proprio sulla formazione affrontata sabato 5 novembre al Fontescodella.Gara terminata 3-2, vinta al tie break, come si conviene alle gare tra corazzate. Sono i padroni di casa a partire meglio, mettendo la freccia avanti con un bel primo set concluso 25-20. La reazione degli ospiti però arriva puntuale: prima pareggiano conquistando il secondo parziale 18-25, poi superano al termine di un tiratissimo terzo set concluso 27-29, trascinati dall’opposto Bruschi. Il colpo subito rischia di tagliare le gambe ai ragazzi di Adrian Pablo Pasquali, che reagiscono e fanno loro il quarto parziale con un autorevole 25-18. Con il ripristino della parità cambia decisamente l’inerzia psicologica della partita, che passa a favore dei bianco-verdi di Macerata, che conquistano i due punti, vincendo per 15-11 il set decisivo, dove per gli ospiti c’è anche la tegola dell’infortunio a Bruschi.“Ci siamo messi in gioco – ha dichiarato nel dopo partita l’opposto maceratese Leonardo Scuffia (26 punti all’attivo per lui) – Sapevamo che Offagna era una squadra forte, d’altronde veniva da tre vittorie 3-0 consecutive come noi. Purtroppo per loro e per fortuna nostra, l’infortunio del loro opposto Bruschi ha inciso, visto che ci stava mettendo in grande difficoltà. Per un paio di giornate vorremmo rimanere in testa in solitaria, magari, perché no, per tutto il girone di andata. Poi vedremo partita dopo partita e tireremo le somme”.Una partita giocata davanti alla cornice di pubblico più importante giunta al Fontescodella dall’inizio del campionato, ma che soprattutto ha affratellato le due società, che hanno partecipato ad una raccolta fondi per le popolazioni più colpite dal sisma del Centro Italia. In occasione della partita infatti sono state vendute le magliette “Vincere per chi ha perso tutto” create in occasione del Villaggio degli Sportivi dello scorso settembre. La solidarietà ha fatto man bassa, visto che non ne è rimasta più una.La differita video della gara sarà trasmessa alle ore 21 di martedì 8 novembre sulla web tv di Radio Studio 7 (radiostudio7.net/radiostudio7tv) ed in simulcast sul canale 610 del digitale terrestre Marche. Il prossimo turno in calendario prevede la trasferta a Montorio al Vomano contro la MD’E Volley, sabato 12 novembre alle 18.
Il tendone allestito dalla Protezione Civile accanto al campo da calcetto a Loro Piceno, ieri pomeriggio, ha accolto un'intera comunità commossa, riunita per salutare per l'ultima volta Lucia Ciccioli, la ragazza di 32 anni tragicamente scomparsa a Londra investita da un camion.Centinaia gli amici e conoscenti che sono arrivati anche da fuori Loro Piceno per salutare Lucia, amici con i quali la ragazza, pur vivendo da 4 anni a Londra, non aveva perso i contatti e che ieri hanno ricordato la loro amica per l'ultima volta con messaggi intensi.Una cerimonia commossa, come commosse sono state le parole del parrocco Don Claudio che ha ricordato l'impegno attivo della ragazza, animatrice in parrocchia per tanti anni.Nella commozione generale tutta la comunità di Loro Piceno si è stretta intorno alla famiglia di Lucia, al papà David, alla mamma Rosalia e alla sorella Beatrice.
Raffiche di vento violentissime stanno causando disagi in strada. Nella notte il vento ha sradicato numerose piante creando disagi in strada in molte zone della provincia. Particolarmente colpita la zona di Sarnano, alberi caduti anche a Treia, Pioraco, Tolentino, Macerata e PollenzaUna pianta è caduta nel viale di Villa Lazzarini, di fianco alla Chiesa della Natività a Passo di Treia fortunatamente non creando nessun danno.Altra pianta caduta a Villa Potenza, poco dopo la rotonda, salendo verso Macerata.In contrada Morazzano due auto sono state coinvolte dalla caduta di una pianta, fortunamente non ci sono stati feriti.Le forti raffiche dal nord al sud della regione, infatti, hanno sradicato alberi, abbattuto tegole e comignoli pericolanti, e costretto i vigili del fuoco di Macerata, Ascoli Piceno e Fabriano a decine di interventi per mettere in sicurezza le tensostrutture e le coperture provvisorie degli edifici danneggiati dal terremoto. (servizio in aggiornamento)
Difficile capire quanto possa tenere quel poco che è rimasto in piedi, ancor più difficile immaginare come verrà fatta la ricostruzione: ripartendo da zero o salvando il salvabile? Oltre al colpo d’occhio desolante, passeggiando per le vie del centro di Visso si rimane impressionati dal silenzio, rotto soltanto dal transito lento dei mezzi di soccorso e delle poche automobili a cui Vigili del Fuoco e Polizia concedono il passaggio. In larga parte sono persone che devono raggiungere Ussita ma anche chi vorrebbe controllare lo stato della propria abitazione.Lungo via Cesare Battisti troviamo una famiglia che qui aveva una seconda casa. Il sisma l’ha aperta sul davanti come se qualcuno l’avesse cannoneggiata. Due Vigili del Fuoco hanno provato ad entrare ma è stato impossibile tirar su le serrande “troppo pericoloso forzarle – ci dice uno di loro – e anche la porta è bloccata dal peso sovrastante, c’è il rischio che venga giù tutto”.Alcuni degli edifici rimasti in piedi, ma comunque seriamente lesionati, sono quelli che erano stati ricostruiti dopo il sisma del 1997. Dai tetti delle case file di tegole si sporgono pericolosamente nel vuoto, simbolo dell’equilibrio instabile che aleggia su quel poco che è rimasto del bellissimo borgo medievale.Luigi Bisesto, il poliziotto che ci scorta, ci dice di camminare al centro perché quassù lo sciame sismico si fa sentire con regolarità e “la notte scorsa una scossa ha fatto gelare il sangue a tutti”.A destra e sinistra una teoria di macerie e di antichi palazzi sulle cui facciate corrono fenditure profondissime. E’ così fino all’incrocio con Largo Filippo Corridoni, qui c’era un distributore, ora un intero edificio è crollato sopra le pompe di carburante e il risultato è uno scorcio quasi surreale.Impossibile addentrarsi oltre, via Giuseppe Rosi è transennata, e subito dopo l’arco medievale si scorgono detriti e massi: il cuore del borgo ferito a morte.Alle nostre spalle c’è un bar, entriamo nel pergolato, sedie e tavoli impolverati. Solo un pacchetto di sigarette e una bottiglia a testimoniare il passaggio dell’uomo.“Guardate qui - il poliziotto indica la vetrata - io li toglierei ma non ne ho il coraggio” sono due fantocci di pezza che sembra che se la ridano. Come dargli torto, mettono inquietudine, l’unica parvenza umana rimasta a Visso è impagliata ed esibisce un sorriso che sa di beffa. Non tocchiamo niente, ce ne andiamo con l’anima pesante.
Una vera e propria gara alla solidarietà quella che è stata messa in piedi da Paolo Renna per gli sfollati di Ussita."L'iniziativa è nata - racconta Paolo - perché sentivo il dovere di cittadino di fare qualcosa di concreto per le tante persone che, in queste ore, stanno vivendo da vicino il dramma del sisma. Per questo motivo ho deciso di mettere a disposizione la mia abitazione per una raccolta di beni di prima necessità da devolvere alla popolazione di Ussita, ospitata nella struttura Bellamare di Porto Recanati""Luana Carota, che si sta occupando dell'emergenza direttamente in struttura e Stefano Marchigiani, che si è reso disponibile a dare una mano - continua Paolo Renna - mi hanno fornito una lista dei beni necessari ai circa 200 ospiti del Bellamare, tra cui abiti, saponi, coperte: in pochi giorni ho riempito l'auto tre volte e sono andato direttamente a consegnare il materiale. Oggi, infine, abbiamo riempito un furgoncino e da Porto Recanati ci hanno fatto sapere che per il momento i magazzini sono pieni".Il materiale andrà ora sistemato e catalogato."La mia disponibilità - conclude Paolo Renna - resta e, non appena ci sarà di nuovo bisogno, mi attiverò in prima persona per promuovere iniziative analoghe.
Anche a Treia, a distanza di alcuni giorni dalle forti scosse del 26 e del 30 ottobre scorso, seguite da altre di fortissima intensità, continua senza sosta la ricognizione degli ulteriori ingentissimi danni subìti dagli edifici pubblici e privati.La priorità nella programmazione dei sopralluoghi è stata data alla popolazione a rischio a causa dei danni del Sisma del 30 Ottobre, ai plessi scolastici, agli edifici pubblici, alle Chiese e ai Beni Culturali. L’attività di verifica presso le abitazioni private, sulla base delle segnalazioni pervenute e della presumibile gravità, sono proseguite grazie alla disponibilità dei tecnici che hanno aderito volontariamente all’invito del Comune.Le scuole torneranno ad essere operative da lunedì 7 novembre, come da ordinanza del Sindaco in data 4 novembre, con cui si dispone la ripresa dell’attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado in tutti i plessi scolastici dopo il controllo dei tecnici e degli ingegneri del DICO.MA.C. di Rieti. Le lezioni riprenderanno nelle sedi utilizzate prima della sospensione del 27 ottobre scorso con la delocalizzazione della scuola Secondaria di Treia presso i locali dell’oratorio parrocchiale di Passo di Treia e della scuola primaria elementare di Treia presso il plesso scolastico e l’oratorio di Chiesanuova.L’unica variazione è costituita dalla sospensione temporanea delle lezioni e del servizio mensa per il rischio di crolli esterni (immobile adiacente alla Chiesa di Passo di Treia gravemente lesionata) e l’esecuzione di piccole opere di messa in sicurezza del piano primo della scuola primaria “Arcobaleno” di Passo di Treia. Tale interruzione è momentanea e dovrebbe risolversi in una settimana.Il Comune mantiene attivi i centri di ospitalità provvisoria per l’accoglienza della popolazione che non poteva dormire nella propria abitazione per timore o perché l’immobile risultava gravemente lesionato, provvedendo alla sistemazione di brandine, letti, pasti caldi, assistenza e sorveglianza garantiti dalla Protezione Civile.I Centri di prima accoglienza sono stati individuati:- a Passo di Treia presso la Palestra, con disponibilità di 220 posti letto;- a Chiesanuova presso la palestra, con disponibilità di 60 persone;- a Santa Maria in Selva presso il Centro Socio Educativo riabilitativo (CSER) con disponibilità di 30 posti letto (con precedenza ad anziani e disabili);Inoltre, a Treia è stata messa a disposizione l’area attigua al campo sportivo per coloro che hanno dormito in auto (ancora piu’ di duecento auto sostano la notte in questo spazio) .Questa fase di particolare emergenza è stata affrontata con la preziosa collaborazione del Gruppo di Protezione Civile comunale e con l’aiuto di alcuni tecnici, che, come accaduto in occasione del terremoto del 24 agosto scorso, hanno messo a disposizione volontariamente la propria opera per coadiuvare la complessa attività di verifica della agibilità degli immobili.Il Sindaco comunica inoltre che la prossima settimana inizieranno i complessi lavori di messa in sicurezza del Santuario del Santissimo Crocifisso, per i quali sono stati svolti sopralluoghi dalla Soprintendenza del MIBACT e dei Vigili del Fuoco e per i quali dovranno essere utilizzati mezzi speciali.
Ridotto da oggi sabato 5 novembre l'inagibilità di tutto il patrimonio pubblico e privato esistente sul territorio all'interno delle “zone rosse” del centro storico di Tolentino.È stata inoltre dichiarata l'inaccessibilità per tutti i pedoni e i veicoli, non muniti di apposita autorizzazione rilasciata dal Comune, delle aree del centro storico di Tolentino individuate nelle zone rosse a tutti i proprietari e occupanti degli immobili ricompresi nelle aree; di lasciare le abitazioni e tutti gli edifici e di non farvi ritorno se non muniti di specifica autorizzazione e con accompagnamento del personale del Corpo Nazionale dei Vigile del Fuoco o delle Forze di Polizia; incarica il Comando della Polizia Municipale di Tolentino di organizzare la sorveglianza per il controllo degli accessi a tutte le “zone rosse” nell'arco delle ventiquattro ore fino a nuova disposizione.All’Ufficio della Polizia Locale, in piazza della Libertà possono essere ritirate le prime ordinanze di inagibilità e di sgombro emesse dai tecnici che stanno effettuando i sopralluoghi.Rafforzata la capienza dei punti di prima accoglienza che ospitano già più di 1.200 persone nei sei luoghi appositamente allestiti a cui si aggiungono anche altri due punti di accoglienza destinati a famiglie con bambini piccoli e residenti della zona Le Grazie. Infatti in locale in piazza Ugo La Malfa (ex supermarket Dico) da ieri sera vengono accolti nuclei familiari con bambini in età prescolare mentre nei locali “Antonio Cesaroni” sono state accolte 39 persone residenti in contrada Le Grazie che hanno avuto la propria casa lesionata, un punto di accoglienza completamente autonomo e gestito direttamente dalle persone che abitano nella contrada. Sempre molto importante il coordinamento e l’apporto delle volontarie della Valle d’Aosta che stanno governando tutta l’ospitalità insieme ai Servizi Sociali e al ced del Comune.Per risolvere il problema della igiene personale e per venire incontro alle esigenze degli ospiti sono stati posizionati nei diversi punti di accoglienza, moduli attrezzati con le docce. Continua incessante l’azione degli uffici comunali di Tolentino, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze dell’Ordine e di tanti volontari per rispondere alle più disparate problematiche dei cittadini colpiti dal sisma. Continuano incessanti i sopralluoghi dei tecnici e gli accessi effettuati dai Vigili del Fuoco per prendere vestiario e medicinali dalle case dichiarate inagibili.Sempre più aziende private del territorio, per lo più gratuitamente, hanno messo a disposizione interi stabilimenti o altri spazi o mezzi per effettuare interventi di messa in sicurezza o rimozione di parti cadenti dagli edifici danneggiati oppure per trasportare beni di prima necessità.A tutt’oggi, grazie anche alle favorevoli condizioni meteo, l’Ufficio Tecnico del Comune e i Vigili del Fuoco hanno concluso oltre 200 interventi di messa in sicurezza di cornicioni cadenti, pericolo di crolli di comignoli, rimozione di impianti di condizionamento pericolanti, copertura dei tetti per evitare infiltrazioni di acqua. Si sta iniziando ad operare anche sulle zone rurali e sono state concluse diverse messe in sicurezza degli edifici su pubblica via.
La Delegazione delle Marche Nord del Sovrano Militare Ordine di Malta sta assistendo le popolazioni di Tolentino e San Severino Marche, duramente colpite dal terremoto.A Tolentino, grazie alla disponibilità del Comandante ACISMOM Colonnello Mario Fine, è stato allestito un PMA (Posto Medico Avanzato) del Corpo Militare dell’Ordine di Malta, dove i volontari della Delegazione, i medici, gli infermieri e soccorritori sono in servizio a disposizione della cittadinanza, collaborando con il personale sanitario del Raggruppamento Operativo ROE, con base all'Aquila presso la Caserma Alpini, il cui Comandante è il Colonnello Giuseppe Paradiso.Il servizio si protrarrà in base alle esigenze del Comune.A San Severino Marche, è da segnalare l’importante compito di assistenza che sta svolgendo l’Unità Mobile del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta in sinergia con il Delegato delle Marche Nord, Paolo Massi, che è costantemente in contatto con il Sindaco per organizzare i nostri aiuti alimentari destinati alla popolazione locale: pasta, latte, passata di pomodoro, biscotti, succhi di frutta.
Così il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui."Ricominciamo da 24. Ventiquattro è il numero dei nostri studenti che lunedì conseguiranno la laurea in Informatica. A questi ragazzi vanno i miei migliori auguri di Sindaco, i complimenti per il percorso che portano a termine e, soprattutto, il ringraziamento per ciò che rappresentano per noi e la nostra comunità. Per questo, per la prima volta da quando amministro Camerino, desidero formulare le congratulazioni ufficiali del Comune di Camerino ai nuovi laureati di Unicam. Gli studenti e la nostra Università saranno ora più che mai la nostra più concreta speranza di Futuro. Non a caso, l’intera giornata di ieri è stata dedicata agli studenti più giovani, quelli, cioè, delle nostre scuole cittadine. Abbiamo recepito alcune delle valutazioni provvisorie relative alle agibilità degli edifici scolastici e abbiamo nel primo pomeriggio incontrato il Presidente della Provincia di Macerata e i Dirigenti per individuare il migliore percorso condiviso per la ripresa delle lezioni. Riusciremo ad evitare i doppi turni grazie alla collaborazione di tutti ma, in particolare per quanto riguarda il Polo Scolastico avremo bisogno di circa due settimane per il ripristino della piena funzionalità dei luoghi e per preparare i nuovi spazi. Sarà necessaria, infatti, una contrazione degli spazi in attesa dell'arrivo di un ulteriore prefabbricato. Tuttavia, tutte le valutazioni sono ancora in corso. Sempre relativamente alle Scuole, Contram s.p.a. ha messo a disposizione autobus assistiti per il trasporto dei ragazzi anche dalle strutture ricettive della costa. Intanto nel pomeriggio, insieme al presidente del Comitato Locale Gianfranco Broglia, ho incontrato anche il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italia, Francesco Rocca, che è venuto in visita a Camerino, presso le strutture che la C.R.I. ha ormai da giorni installato a Camerino. Un incontro, questo, che è avvenuto dopo la consueta riunione del Centro Operativo Comunale in cui si è stabilito che già dalla prossima settimana sarà possibile restringere il perimetro della zona rossa poiché sono state bonificate alcune situazioni a rischio o sono state individuate soluzioni di viabilità alternativa. Nei prossimi giorni inoltre si procederà alla demolizione di edifici pericolanti che mettono a rischio la sicurezza pubblica".
Montati nel maceratese i primi 10 container della Protezione civile altoatesina, adibiti a uffici dei Comuni danneggiati. Prevista a breve un'altra consegna."Queste strutture sono messe a disposizione dei Comuni che non hanno più accesso agli uffici perchè danneggiati dal sisma. I nostri container favoriscono il funzionamento dei servizi di base dell'amministrazione. Il Comune, ente pubblico di primo riferimento dei cittadini, deve poter continuare a lavorare anche nelle fasi di emergenza e garantire il sostegno sul piano amministrativo", dice il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher.L'assessore provinciale altoatesino Arnold Schuler, competente per la protezione civile, sottolinea che l'arrivo del primo convoglio di Bolzano rientra nel piano di coordinamento generale: "Esaurite le risorse locali nella prima fase, è importante garantire interventi di sostegno nel lungo periodo e qui entrano in gioco operatori e strutture di altre Regioni, tra cui l'Alto Adige." (ANSA)
"Si sgretolano le case, ma non la grinta dei caldarolesi che subito dopo il sisma che ha colpito il Centro Italia non si sono arresi ma hanno unito ancora di più la loro comunità per rialzarsi dal dramma più forti di prima. Dopo aver accusato il colpo del sisma del 24 agosto, dove la scuola elementare ed altre vecchie abitazioni private erano state dichiarate inagibili, Caldarola stava cercando di risolvere i piccoli problemi legati ad un sisma che aveva solo portato tanta paura fra la gente".Queste le parole del sindaco Luca Maria Giuseppetti."La scossa del 30 ottobre, invece, ha dato la sferzata finale a gran parte del centro storico e delle frazioni limitrofe, con crolli importanti ad abitazioni, non solo vecchie, ma anche nuove. Danni al Palazzo Comunale, al castello Pallotta, alle chiese e al teatro. Oltre il 40% del territorio urbano è stato dichiarato zona rossa. Dei 1900 abitanti che conta Caldarola, 550 sono stati trasferiti sugli alberghi della costa marchigiana, perché era difficile allestire una tendopoli con le temperature rigide di questo periodo. Oltre 700 pasti vengono preparati quotidianamente nel tendone allestito nella zona industriale del paese. Un paese distrutto, messo in ginocchio non solo a livello strutturale ma anche morale. Una popolazione per lo più anziana che si trova a fare i conti con la perdita della casa, dei sacrifici di una vita. I cittadini più giovani avvertono di meno il peso del trasferimento in altre località, ma è proprio quello che non deve avvenire. Caldarola deve essere ricostruita per non sgretolare in mille pezzi una comunità da sempre caratterizzata dalla voglia di stare insieme per progettare e organizzare il futuro.A risentirne anche le attività commerciali, questi tutte con sede nella piazza principale del paese. E quelle poche rimaste con gravi difficoltà ad andare avanti dal momento che gran parte della popolazione è stata trasferita e si trova senza una casa. Un paese sempre attivo culturalmente, con il castello Pallotta che accoglieva annualmente migliaia di turisti, si trova a dover fare i conti con la perdita del proprio patrimonio artistico e culturale. Il teatro, da sempre fulcro della vita di Caldarola, è stato danneggiato gravemente.La macchina dei soccorsi non si è fatta attendere. Oltre alla grande forza dei volontari del posto, sono arrivati i soccorsi dell’Emilia Romagna che da giorni stanno lavorando per rendere la vita degli sfollati il più semplice possibile. Oltre alla mensa, sono state allestite la farmacia, la guardia medica, un centro d’ascolto e un centro ricreativo per i più piccoli che non sono stati trasferiti verso la costa.L’amministrazione, scesa in campo personalmente per aiutare gli sfollati, sta cercando di contattare giornalisti di testate nazionali per far sì che la situazione di Caldarola non venga dimenticata, ma anzi, venga portata alla ribalta al pari degli altri centri colpiti dal sisma. Il sogno che, con la tenacia di tutti i caldarolesi e l’aiuto di tanti, si cerca di far diventare realtà è quello di riportare Caldarola ad essere quel gioiello che era prima. Diamante incastonato nell’entroterra maceratese che tanti invidiavano e continueranno ad invidiare".
Continuano ad gli appelli delle famiglie colpite dal terremoto. Sulla pagina web di "Sei di San Severino se" la famiglia Moretti racconta di come la propria casa stia definitivamente crollando senza che qualcuno consenta loro di recuperare ricordi e affetti personali. Una situazione dolorosa ma anche spinosissima da dirimere, perché ci sarebbe da capire quanto sia rischioso per i componenti della famiglia e per i Vigili del Fuoco introdursi nell'abitazione."Ad oggi 5/11/2016 la nostra casa sta finendo di crollare e nessuno ci aiuta in modo concreto e ragionevole. Siamo sempre stata una famiglia rispettosa, umile e silenziosa ma come al solito queste caratteristiche non portano da nessuna parte. Inizialmente ci hanno detto che sarebbe stata messa in sicurezza finito lo sciame sismico e avremmo potuto riprendere le nostre cose, ieri invece abbiamo avuto un'altra versione della situazione e, probabilmente, la più realistica: la casa sta scivolando a terra e non c'é la possibilità né di puntellarla né di sperare che rimanga in piedi a lungo. Cosa dovremmo fare secondo voi? Vedere il frutto dei nostri sacrifici morire già è abbastanza dura accettare di perdere anche i nostri ricordi solo perché non siamo abbastanza presi in considerazione è inaccettabile. Capiamo che la situazione è drammatica per tutti ma bisogna dare delle logiche priorità. Non possiamo credere che nel 2016 non ci sia un modo per farci recuperare qualcosa. Crediamo piuttosto che non ce ne sia la l'interesse. Chiediamo aiuto a chiunque sappia indirizzarci verso una strada concreta nel più breve tempo possibile. La famiglia Moretti"
I ragazzi dello spin-off Unicam e-Lios, insieme alla società Cose e Cosi snc, il punto vendita Pop Informatica e il Centro di Calcolo Unicam restano a lavoro sul territorio, a supporto tecnologico del Comune di Camerino e di tutti i cittadini.Pronta già a partire dalla settimana prossima una piattaforma e-commerce da cui sarà possibile acquistare tutti i prodotti dei commercianti di Camerino, i cui negozi sono stati duramente colpiti dal sisma. Per accelerare i tempi della messa in sicurezza e ricostruzione è stato inoltre progettato un software per velocizzare le procedure di ordinanze comunali.Tutti i cittadini delle zone terremotate avranno inoltre importanti aiuti per l’acquisto di attrezzature informatiche e telefonia presso il negozio Pop Informatica.
Riceviamo e pubblichiamo comunicato di Paolo D'Arpini - Circolo vegetariano VV.TT. di TreiaParte domenica 6 novembre 2016, nel pomeriggio, la prima spedizione organizzata dalla associazione ambientalista Accademia Kronos con sede a Ronciglione per prelevare i primi due asinelli abbandonati nelle aree interessate dai recenti terremoti ed esattamente a Castelsantangelo sul Nera, un piccolo comune montanodi 281 abitanti della provincia di Macerata, epicentro del sisma di fine ottobre 2016.Questi due animali troveranno una casa definitiva presso il centro ippico del comune di Manziana (Katipan A.S.D.).L’idea è nata dalla presidentessa della sezione AK di Manziana, Alessandra Catini, che insieme al “buttero contemporaneo” Rossano Pannacci, hanno iniziato ad indagare sugli animali abbandonati nelle zone terremotate al fine di trovar loro una dignitosa nuova dimora.Molti soci di Accademia Kronos (un’associazione che noi del Circolo Vegetariano di Treia conosciamo bene avendo spesso collaborato in passato) hanno dichiarato di voler ospitare altri asinelli abbandonati, ma anche cavalli, mucche, pecore e cani, creando così un ponte di solidarietà animalista tra le Marche e la Tuscia.
Valerio Scarponi, conduttore radiofonico di Rds con origini marchigiane, dopo i terribili avvenimenti che hanno sconvolto e devastato le Marche e l'Umbria, ha lanciato una raccolta fondi coinvolgendo i suoi colleghi dell'emittente radiofonica che, dalla pagina Fb lanciano un video-appello.I noti conduttori ricordano alla popolazione italiana il profondo e disperato bisogno che c'è in tanti comuni, troppi, comuni del maceratese e la loro decisione di patrocinare la ricostruzione di tutte le scuole danneggiate dal sisma, ricordando tra le tante l'istituto tecnico di San Severino.Tra le aziende, priorità per una ripartenza economica della nostra terra, viene nominata la distrutta cartiera di Pioraco, mentre tra le strutture che vanno assolutamente recuperate, viene menzionato l'ospedale di Tolentino, ancora totalmente inagibile. Un piccolo grande gesto per la ricostruzione.Per chi volesse fare una donazione ricordiamo che il numero solidale è 45500.
Il Comune di Camerino, Contram s.p.a. e Protezione Civile mettono a disposizione un Servizio Navetta da e verso la costa per favorire i trasferimenti delle persone ospitate presso le strutture ricettive convenzionate con la Protezione Civile.Si tratta, nello specifico, di due corse aggiuntive che saranno attivate dal prossimo 7 novembre, calibrate sugli orari e le necessità di quanti lavorano sul territorio di Camerino. Queste due corse vanno da aggiungersi a quelle già strutturate nei giorni scorsi per i trasferimenti da e verso gli alberghi e i centri d'accoglienza.