Infortunio sul lavoro, questa mattina, in una nota azienda di Visso. I sanitari del 118 sono dovuti intervenire per soccorrere un operaio che si é gravemente ferito ad una mano. Non si conoscono le cause dell'incidente, che al momento sono al vaglio delle autorità, ma sembrerebbe che l'uomo si sia tranciato un dito. Il ferito é stato trasportato presso il vicino Ospedale di Camerino per le cure del caso.
Sul posto, oltre ai sanitari del 118 e ai volontari della Croce Rossa, anche il personale dell'Ufficio del Lavoro.
(servizio in aggiornamento)
In quattro sono finiti all'ospedale a seguito di un incidente che si è verificato questo pomeriggio a Trodica di Morrovalle, nei pressi dello svincolo della superstrada.
Per cause in corso di accertamento, si sono scontrate frontalmente una moto con a bordo una coppia e una Panda con all'interno un ragazzo e una ragazza. Tutte e quattro le persone coinvolte sono state trasportate in ospedale in ambulanza: non sarebbero in pericolo di vita.
(Foto di Giammario Scodanibbio e Vittorio Zampino)
Sono le 5:15 di una mattina d'estate, gli uccellini cinguettano e comincia a vedersi il chiarore delle prime luci dell'alba. Sembra l'inizio di un romanzo e invece è l'ennesimo incubo vissuto da alcuni cittadini di Civitanova.
Le urla in strada, infatti, hanno dato la sveglia a molti residenti e qualcuno, al limite della sopportazione, ha deciso di filmare quanto stava accadendo e denunciare il fatto ai carabinieri.
In via Mazzini ci sono una decina di persone che si stanno fronteggiando, quando arriva anche una macchina il cui conducente, come se non bastasse il chiasso presente, pensa bene di suonare il clacson. Dal lato del passeggero, nel frattempo, scende un ragazzo che con intenzioni bellicose si butta nella mischia. Fino a quel momento ci si limita solo a insulti e grida ma ecco che parte uno spintone che scaraventa uno dei contendenti contro un recinto il cui rumore echeggia quasi fosse uno sparo, svegliando probabilmente anche gli ultimi residenti rimasti a dormire.
Per fortuna, a parte il grosso baccano, sembra che non accada niente di particolarmente efferato ma quello che è grave, come denunciato da qualcuno nei commenti al video, è che la scena vissuta questa mattina è molto frequente nelle mattinate post movida.
Un uomo di 55 anni, Maurizio Falciatori di Terni, è morto questa mattina, probabilmente stroncato da un malore, mentre faceva il bagno al mare a San Benedetto del Tronto.
Dopo i primi soccorsi da parte del personale del 118 è stato chiesto l'intervento dell'eliambulanza. All'arrivo del velivolo, però, per il 55enne non c'era più nulla da fare.
"Pignataro servo della mafia": questa l'infamante scritta contro il questore di Macerata Antonio Pignataro comparsa a Urbisaglia, su una cabina dell'elettricità lungo la strada che porta verso Tolentino, non distante dalla caserma dei carabinieri.
Episodi simili, come noto, nei giorni scorsi erano stati registrati ripetutamente a Macerata e a Civitanova. Indagini da parte delle forze di polizia per risalire all'autore o agli autori della scritta.
Lotta al commercio ambulante abusivo sulla spiagge: questa mattina, disposto dalla compagnia di Civitanova, la Stazione di Porto Recanati ha svolto un servizio di contrasto a questo tipo di fenomeno.
Avendo preventivamente svolto delle attività investigative, i carabinieri hanno rintracciato e bloccato direttamente il grossista che riforniva i venditori ambulanti delle spiagge. A quanto appreso sembrerebbe che l'uomo fosse il fornitore di almeno una trentina di ambulanti lungo tutta la costa maceratese. Fermato un magrebino, bloccato quando è arrivato con la sua auto mentre lo stavano attendendo i connazionali per la consegna della merce.
È risultato senza patente clandestino e senza licenza commerciale: la merce e l'auto sono state sequestrate.
È stata soccorsa dai carabinieri dopo aver accusato un malore. Stanotte, intorno alle 2.30, i carabinieri di Porto Recanati insieme al 118 sono intervenuti in via Montecatini dove una ragazza di 16 anni della provincia anconetana si era sentita male. Il malore è avvenuto dopo aver assunto un gran quantitativo di bevande alcoliche.
Trasportata subito in ospedale è stata dimessa con un giorno di prognosi per intossicazione etilica. La giovane è stata riconsegnata ai genitori. Ora si indaga per capire chi le ha consegnato l'alcol.
Nella notte, intorno all'una, i vigili del fuoco hanno spento un altro focolaio d'incendio alla Orim.
L'azienda di Piediripa è stata infatti colpita da un vasto incendio nel pomeriggio di venerdì (leggi qua l'articolo). Nella notte le squadre dei vigili del fuoco si sono attivate per l'intervento su un nuovo focolaio nato dai cumuli di materiale incendiato ancora sul posto perché sotto sequestro.
Continua e assidua l'attività dei vigili del fuoco che, da venerdì, controllano il luogo dell'incendio ogni due tre ore proprio per scongiurare la possibilità di far divampare nuovamente le fiamme.
Pronti a ricominciare, a ripartire appena possibile e nella stessa sede di Piediripa. Sono i dipendenti della Orim a scrivere per manifestare le loro intenzioni.
"Come collaboratori della Orim S.p.A. riteniamo necessario confermare il nostro intendimento di proseguire l’attività nel sito attuale.
La nostra Azienda ha sede in via Concordia n. 65 a Piediripa dal Settembre del 1984 e leggendo le critiche sui media riteniamo doveroso sottolineare che sono le aziende e le strutture a noi vicine che non sarebbero dovute sorgere accanto ad un’azienda che si occupa di smaltimento e recupero di rifiuti speciali come la nostra - spiegano - Confermiamo che non appena verrà tolto il sequestro potremmo immediatamente riprendere parte delle attività poiché solo un capannone (il C) è inagibile, il capannone B dovrà essere sottoposto a controlli ma complessivamente la nostra Azienda è presente in un’area composta da n. 6 capannoni.
Riteniamo le critiche alla nostra attività assolutamente ingiuste poiché il nostro lavoro permette, ad una parte della popolazione, di vivere tranquillamente in quanto tutte le attività che vengono svolte dalla gente producono rifiuti, direttamente e/o indirettamente, e la Orim trattando questi rifiuti, pericolosi e non, si prende tutto il rischio che altrimenti sarebbe ricaduto su quelli che per ignoranza ci criticano.
Ci scusiamo per il disagio arrecato - concludono - Ringraziamo sinceramente e sentitamente quanti ci hanno aiutato e sostenuto. Noi dipendenti non ci scoraggiamo e siamo pronti a ricominciare, più determinati che mai".
Potrebbe essere stata la caduta di un fusto, omologato precisa l'amministratore unico Alfredo Mancini, durante il trasporto ad aver originato l'incendio che ha interessato tre dei quattro capannoni della Orim, azienda di trattamento rifiuti di Piediripa. Un incendio che ha impegnato lungamente i vigili del fuoco e che ha destato preoccupazione nella popolazione, soprattutto per la nube nera che si levava dal rogo.
La Procura ha aperto un fascicolo per incendio colposo e inquinamento ambientale, per ora senza indagati. Lo stabilimento è sotto sequestro in attesa di concludere gli accertamenti tecnici.
Nessun rischio per la salute o allarme particolare al momento, rassicura il sindaco di Macerata, Romano Carancini. Ma la polemica sul fronte inquinamento è ancora forte. Per Legambiente, con la presidente regionale Francesca Pulcini, che chiede di "accendere tutti i riflettori del caso per evitare ogni possibile ricaduta sanitaria ed ambientale sul territorio Maceratese. Innanzitutto è necessario capire quali sono state le cause dell’incendio, capire cosa è bruciato e parallelamente prendere tutte le misure necessarie affinché si tenga sotto controllo la nube che si è sprigionata. Monitoreremo costantemente gli sviluppi di questi controlli per capire cosa si è sprigionato da quell’incendio e per informare correttamente i cittadini sui loro effettivi rischi per la salute".
“Successivamente - conclude Pulcini - La riflessione necessaria da farsi è sui sistemi di sicurezza. Chiediamo che siano fatti tutti gli accertamenti per valutare se sono scattate tutte le misure preventive di sicurezza per evitare un incendio di simili dimensioni. La sicurezza di tale area è prioritaria, siamo in una zona “mista”, oltre all’area industriale ospita una vasta area commerciale ed aree residenziali a meno di 500 metri di distanza”.
Il consigliere Sandro Bisonni porta il caso in Regione con un'interrogazione con la quale chiede di "conoscere le cause dell'incendio e la qualità e l'efficacia delle misure di protezione civile adottate. Recentemente la Regione Marche ha approvato una legge, di cui sono stato l'estensore, contro la combustione dei rifiuti. Questa scelta importante, oggi guardata anche da altre Regioni d'Italia, implica la volontà da parte delle Marche di porre investimenti e risorse sugli impianti per il recupero e il riciclo dei materiali provenienti dai rifiuti; per tali motivi queste strutture, pubbliche o private, rappresentano elementi di fondamentale importanza al raggiungimento di questo obiettivo”.
“Non possiamo permetterci - sottolinea Bisonni, di vedere incendiati impianti del genere ma purtroppo non è la prima volta che accadono eventi simili, infatti negli ultimi anni si sono susseguiti altri incidenti, ora dobbiamo vigilare”.
"Purtroppo sembra che il nostro territorio, la nostra città non riesca a trovare più pace anche se Macerata è definita “città della pace”. Molto grave quanto accaduto, vista la tipologia di azienda in questione e l'entità del fatto, che ha colpito non solo l'area circostante e la frazione di Piediripa ma anche i comuni limitrofi, parte della vallata del Chienti, la città stessa di Macerata, comuni dell'entroterra e della costa - commenta Mattia Orioli - Ritengo urgente e lecito chiedere alle istituzioni tutte, che diano immediati chiarimenti su quanto accaduto; se vi è stato o vi è pericolo per la salute e per l'ambiente, attraverso indagini ed analisi.
Certamente mi auspico che vi sia un esito negativo e che non ci sia stato ed è alcun pericolo; ritengo che la chiarezza, la verità e soprattutto la trasparenza siano termini insindacabili ed irrinunciabili ai quali sono convinto che si dovrà e si darà sicuramente una risposta, attesa da tutti i cittadini. Ricordo che la questione della ditta suddetta non è nuova all'amministrazione comunale di Macerata, la quale non è stata capace nel tempo di trovare soluzioni alternative, per poter ovviare all'esigenza della ditta di svolgere la sua attività, ed al contempo di non esporre la popolazione a fatti gravi come quelli di ieri.
Oltre 13 chili di hashish, due chili e mezzo di cocaina e qualche grammo di marijuna per circa 300mila euro da mettersi in tasca. E' questo, secondo le indagini dei carabinieri di Osimo, il giro di affari gestito da due uomini e una donna, nei confronti dei quali il giudice per le indagini preliminari di Macerata ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
I provvediment per i tre, rendono noto gli investigatori, scaturiscono dallo sviluppo dell'indagine "Ramon Loco" che aveva portato a individuare e smantellare un articolato meccanismo di spaccio tra Filottrano, Appignano, Montefano e Recanati con decine di clienti, tra cui volti noti e molti adolescenti.
Sulla scorta degli accertamenti effettuati, i carabinieri hanno ricostruito l'altrettanto fitta rete di smercio gestita dai tre, in particolare nel periodo aprile-dicembre 2017, ricostruzione da cui è scaturita poi la richiesta dei provvedimenti, concessi dal giudice, ed eseguiti oggi.
Lo ha salvato il pronto intervento dei medici del 118. Ha rischiato di morire dopo aver assunto stupefacenti, un 36enne delle periferia di Macerata, trovato in stato di incoscienza dai familiari che hanno dato l'allarme prontamente. A chiamare il 118 e i carabinieri sono stati alcuni vicini di casa che hanno raccolto la richiesta di aiuto del 36enne.
Trasportato in ospedale, l'uomo è stato sottoposto a trattamenti specifici a cui ha risposto positivamente, non è più in pericolo di vita. I carabinieri del Nucleo investigativo della compagnia di Macerata stanno indagando sull'accaduto.
Alfredo Mancini, amministratore unico della Orim, all'indomani dell'incendio che ha interessato la sua azienda, interviene per ringraziare chi è intervento e per rassicurare sull'efficacia dei sistemi di prevenzione dell'Orim, rivolgendo un pensiero ai residenti della zona.
"Sento il dovere di ringraziare il personale Orim, i Vigili del fuoco e tutte le Forze dell'Ordine che sono intervenute prontamente e che, con la loro professionalità, hanno circoscritto i danni all'azienda e i disagi alla popolazione - commenta - Confermo che i sistemi di prevenzione della Orim sono di qualità certificata sia per la sicurezza che per il rispetto dell'ambiente e sono sottoposti a verifiche e controlli periodici da parte delle autorità competenti e sono tutti entrati efficacemente in funzione, scongiurando ogni rischio per l'incolumità dei lavoratori e dei terzi. Ricordo che non ci sono stati feriti, né gravi né lievi".
"Sia io che i miei collaboratori - sottolinea - siamo a disposizione delle Autorità preposte che dovranno accertare le cause che hanno dato luogo all'incendio che, allo stato, non possiamo che ritenere assolutamente accidentali. Mi auguro che i disagi, mio malgrado arrecati alla popolazione, possano essere prontamente superati".
"E' in corso il monitoraggio dell'aria da parte dell'Arpam e proseguirà nei prossimi giorni. Siamo tutti impegnati a salvaguardare la salute dei cittadini". Lo afferma Angelo Sciapichetti assessore regionale della Protezione Civile in merito all’Incendio che si é sviluppato all'interno di l'impianto di trattamento rifiuti Orim ubicato presso la zona industriale Piediripa del Comune di Macerata. Lo stabilimento ora è sotto sequestro per disposizione della Procura.
"Nella fase emergenziale, immediatamente successiva allo sviluppo dell’incendio - spiega - l’Arpam si è attivata avviando procedure di campionamento dell’aria atte a ricercare le sostanze sviluppatesi nel corso dell’incendio, tenendo conto dei materiali interessati dalla combustione e dei possibili inquinanti emessi. Tale monitoraggio è attualmente in corso e proseguirà anche per i prossimi giorni".
Sulla base della direzione prevalente dei venti e da riscontri oggettivi effettuati in tempo reale, l'Arpam spiega che è stata delimitata la possibile area di ricaduta degli inquinanti, al fine di effettuare campionamenti mirati di ortaggi e suoli per valutare l’entità delle deposizioni. Le analisi riguarderanno la determinazione dei seguenti parametri: diossine, furani, PCB, IPA e metalli. Questa mattina inoltre si è svolto un tavolo tecnico Arpam - Asur finalizzato alla definizione delle aziende agricole che in data odierna saranno interessate dai campionamenti.
Presso la Sala Operativa Integrata di Macerata sotto il coordinamento della Prefettura, si è immediatamente riunito il centro di coordinamento costituito da tutti i soggetti coinvolti (Forze dell'ordine, Presidente della Provincia, Assessore Regionale all'ambiente e Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Arpam, Sindaci di Macerata e Corridonia, Asur Area Vasta 3, Croce Rossa Italiana).
“Voglio ringraziare tutti per la collaborazione, in particolare i vigili del fuoco per la straordinaria dedizione - aggiunge Sciapichetti - per il lavoro svolto e quello che si sta facendo ancora in queste ore per garantire la salute dei cittadini”.
In merito alle operazione di spegnimento dell’incendio il Centro Coordinamento Soccorsi spiega che Vigili del Fuoco sono intervenuti ed hanno controllato l'incendio tanto che alle 20.30 le fiamme sono state domate e la colonna di fumo è cessata. La combustione ha prodotto una nube che, in base ai venti, ha interessato principalmente i comuni di Macerata località Piediripa, Corridonia, Petriolo, Monte San Giusto, Morrovalle e Montecosaro.
Sono stati continuamente sentiti tutti i sindaci interessati dall'evento. Considerando che la fase acuta dell'incidente è superata, in via precauzionale si invita la popolazione a non consumare prodotti alimentari (frutta e verdura) raccolti nelle zone interessate in attesa dei risultati delle analisi che verranno condotte nelle prossime ore. In base alla circolazione atmosferica, altri comuni lungo la vallata del Chienti hanno risentito in maniera minore della ricaduta dei prodotti di combustione.
Altro sabato di controlli interforze a Civitanova Marche in occasione del mercato settimanale. Anche questa mattina gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza, unitamente ad Agenti del Reparto Prevenzione Crimine di Perugia, del Reaparto Mobile di Senigallia, della Polizia Municipale di Civitanova Marche e della Guardia di Finanza, hanno operato controlli in città finalizzati a debellare i fenomeni legati all’abusivismo commerciale ed al contrasto di altri fenomeni di microcriminalità legati alla presenza di malintenzionati che approfittano della folla presente in città in occasione del mercato settimanale per compiere reati.I servizi, svolti nell’ambito di un programma più incisivo di controllo del territorio voluto dal questore Antonio Pignataro, hanno interessando anche questa mattina, non solo il mercato settimanale, ma anche la zona industriale di Civitanova Marche dove sostano camper e roulotte di nomadi e la Stazione Ferroviaria dove già dal primo mattino sono giunti extracomunitari con la merce contraffatta da poter vendere al mercato.
Nel corso dell’attività condotta con l’impiego di numerosi operatori delle Forze dell’Ordine state identificate 48 persone e sottoposti a controllo 184 veicoli anche con l’utilizzo del sistema “Mercurio”. Inoltre, grazie al fiuto dell’unità cinofila, è stato controllato un cittadino di origini marocchine di 47 anni, il quale è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo hashish. La droga è stata sequestrata, l’uomo segnalato alla competente Autorità.
Durante i servizi, riferisce la Questura, gli agenti hanno registrato il vivo compiacimento della cittadinanza per la proficua opera di prevenzione che ha determinato l’assenza di extracomunitari dediti all’abusivismo commerciale, nonchè di nomadi e altre persone moleste che si aggiravano per le bancarelle del mercato settimanale.I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane
Allarme a Porto Recanati. Vigili del fuoco, carabinieri e 118 sono intervenuti all'Hotel House dove un uomo sta minacciando di gettarsi nel vuoto dalla finestra dell'appartamento in cui vive, al dodicesimo piano.
Ignote le cause che lo hanno portato a minacciare l'eclatante gesto.
Silvano Romagnoli di Tolentino è morto ieri dopo 11 anni e mezzo di agonia. Venne investito nel gennaio 2007 in via Pertini a Tolentino, mentre tornava a casa dal lavoro. Lavorava da Poltrona Frau.Dopo l'incidente non si è mai più ripreso, anni e anni all'istituto Santo Stefano nella speranza di un miracolo che, però, non è mai arrivato.
I funerali si svolgeranno martedì alle 16.30 nella chiesa della Santa Famiglia. Lunedì pomeriggio sarà aperta la camera ardente allestita nell'obitorio dell'ospedale civile di Civitanova Alta.
Lo shopping "alcolico" finisce nella caserma dei carabinieri. Alle 17 circa i carabinieri di Civitanova sono intervenuti in negozio di abbigliamento di corso Vittorio Emanuele dove la commessa era stata aggredita da una donna ubriaca che aveva danneggiato anche i suppellettili.
Con non poca difficoltà i carabinieri sono riusciti a bloccarle la donna straniera e portarlo in caserma per accertamenti e per farle sbollire la sbornia. Se proposta querela verrà denunciata per danneggiamento e lesioni
I carabinieri di Montecosaro, nel pomeriggio di ieri, durante un servizio di controllo del territorio, hanno sorpreso due napoletani, 57 e 49 anni, che stavano sistemando dei pacchi nel bagaglio dell'auto. Insospettiti hanno proceduto al controllo ed è emerso che si trattava di 50 paia di scarpe di cui non sapevano dare giustificazioni. Dal controllo di una scatola si è risaliti ad una azienda della zona dove, al momento di essere consegnate per il trasporto, le scarpe erano sparite. La merce del valore di 30mila euro è stata restituita al proprietario e i napoletani denunciati per furto aggravato e proposti per il foglio di via.
I carabinieri di Porto Recanati, a parziale conclusione delleindagini, hanno denunciato per lesioni aggravate rissa e porto abusivo di armi bianche, due pakistani di 33 e 34 anni che con altre persone, in via di identificazione, sono ritenuti responsabili dell'aggressione, ai danni di un loro connazionale 31enne, la sera del 18 maggio. L'episodio si era verificato nel piazzale dell'Hotel House. Per i militari, l'episodio è da ricondurre al mondo della droga.