I carabinieri di Montegranaro, durante i normali controlli alle persone sottoposte agli arresti domiciliati, hanno accertato che un cittadino di origine campana, detenuto per il reato di rapina perpetrata ai danni di un locale a Civitanova Marche, è evaso, allontanandosi dal proprio domicilio dopo aver forzato il braccialetto elettronico.
L'uomo è attualmente ricercato ed è stato denunciato per evasione.
I carabinieri della stazione di Sant'Elpidio a Mare, cordinati dal Comando provinciale di Fermo, nei primi giorni del mese di agosto hanno ricevuto una denuncia per rapina avvenuta ai danni di un esercente di un bar del centro storico della città fermana.
L'autore della rapina, approfittando di una distrazione della barista, aveva sottratto dalla cassa circa 5mila euro. La donna, accortasi del furto, aveva reagito avendo una colluttazione con il malvivente e aveva riportato una lesione alla mano.
I militari sono riusciti a identificare l'uomo, esaminando attentamente le immagini del sistema interno di videosorveglianza del bar e confrontandole con quelle del comune di Sant'Elpidio a Mare. L'uomo, incensurato, residente nel maceratese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Fermo per il reato di rapina impropria e lesioni.
L'incidente si è verificato intorno alle 10:45 sull'autostrada A14, al km 250,3, tra Loreto e il casello di Civitanova Marche in direzione sud.
Ancora da chiarire la dinamica del sinistro, fatto sta che due mezzi, un'auto e un camion, si sono scontrati. La vettura, a seguito del sinistro, si è ribaltata.
Sul posto sono giunti immediatamente i sanitari del 118 che in un primo momento avevano anche allertato l'eliambulanza dall'Ospedale di Ancona, fatta poi rientrare.
Il bilancio è di due feriti, uno in gravi condizioni trasportato in ospedale mentre la seconda persona ha rifiutato il trasporto. A causa dell'incidente si sono creati un paio di chilometri di coda.
Sul luogo del sinistro anche la Polizia Stradale.
L'incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, alle 6:23, a Tolentino, in via Terme Santa Lucia, lungo la strada che conduce a San Severino Marche. Due le auto coinvolte nel sinistro, una Hyundai Athos e una Volkswagen Polo. A bordo della prima auto c'era Sandro Piancatelli, pensionato di 66 anni residente a Macerata e il figlio 36enne. I due stavano andando alle terme per seguire delle terapia per il 36enne. A bordo della seconda vettura un operaio 31enne di Tolentino, M.T.
Per cause ancora in corso di accertamento da parte dei Carabinieri di Tolentino, intervenuti sul posto, le due vetture si sono scontrate frontalmente mente percorrevano la strada tolentinate. Il conducente della Hyundai avrebbe invaso la corsia opposta. Violentissimo l'impatto.
Immediato l'arrivo sul posto dei Vigili del Fuoco, del 118 e dei Carabinieri di Tolentino.
Sandro Piancatelli, in seguito allo scontro, ha perso la vita. In auto con lui il figlio che è stato estratto dell'abitacolo dai pompieri per poi essere trasportato all'ospedale Torrette di Ancona. Le sue condizioni sarebbero gravi: il giovane è in pericolo di vita.
Anche il 31enne a bordo della Polo è stato estratto dai Vigili del Fuoco per poi essere affidato alle cure dei sanitari del 118 ed essere trasportato al pronto al soccorso dell'ospedale di Macerata. Le sue condizioni non sono gravi.
La strada provinciale è rimasta chiusa al traffico per circa due ore.
Il corpo dell'uomo si trova presso l'obitorio di Macerata ed è stata disposta l'ispezione cadaverica da parte dell'Autorità Giudiziaria.
L'accaduto è avvenuto intorno alle 6:00 di questa mattina a Civitanova, in un locale di via Duca degli Abruzzi.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto anche se sembra che un cittadino extracomunitario abbia cercato di importunare una ragazza di un gruppo di sei persone. A quel punto il gruppo si sarebbe scagliato contro l'uomo.
Quest'ultimo, prima di fuggire, ha tirato fuori una bomboletta di spray al peperoncino e l'ha spruzzata contro i sei giovani per poi darsela a gambe. Tutti i ragazzi sono stati trasferiti al pronto soccorso della città rivierasca.
Su quanto accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Civitanova.
È successo all'alba di questa mattina, intorno alle 6:00, in corso Matteotti a Porto Recanati.
Il conducente dell'auto pirata, una Peugeot, probabilmente a causa di una mancata precedenza, ha colpito una seconda auto e la vetrina di un negozio per poi fuggire.
L'automobilista colpito ha subito lanciato l'allarme e sono subito arrivati sul posto gli agenti della Polizia Stradale che hanno avviato le indagini per ricostruire quanto accaduto e fare un volto e un nome alla persona alla guida dell'auto fuggita.
Nessuna grave conseguenza per l'automobilista colpito.
L'incidente è avvenuto intorno alle 9:30 di oggi, in via Macerata, a Monte San Giusto lungo il tratto stradale che conduce al centro cittadino. Per ragioni ancora in corso di accertamento, un'auto modello station wagon è finita fuori dalla carreggiata terminando la propria corsa in una scarpata. A bordo vi erano sei persone di origine straniera, tra cui una bimba di 3 anni.
Sul posto sono prontamente intervenute diverse ambulanze ed è anche stato richiesto l'intervento dell'elisoccorso da Ancona. Fortunatamente le condizioni degli occupanti del veicolo non sono state tanto gravi da richiederne l'utilizzo, quindi l'elivelivolo è tornato verso la base senza nessun paziente caricato a bordo.
I feriti sono stati trasportati in ospedale tra Macerata e Civitanova Marche per accertamenti, ma nessuno di loro fortunatamente è grave. Presenti anche i Vigili del Fuoco e la Polizia stradale per i rilevamenti del caso.
L'incidente si è verificato intorno alle 9:45 della mattinata odierna a Macerata, all'altezza di via dei Velini. A essere coinvolte, per cause ancora in corso di accertamento, sono state due autovetture, una Mini e una Opel Corsa che procedevano in direzione opposta. Lo scontro ha fortemente danneggiato il lato anteriore di entrambe le vetture coinvolte.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con due ambulanze, ma nessuna delle tre persone coinvolte si trova in gravi condizioni nonostante il violento impatto. Presenti anche i Vigili del Fuoco per la messa in sicurezza del tratto stradale.
Gli uomini del Soccorso Alpino regionale sono intervenuti questa mattina, intorno alle 11:00, per un intervento di soccorso per un cercatore di funghi a Montemonaco, nel territorio ascolano.
L'uomo, 56 anni, C.N., di Corridonia, stava appunto cercando i funghi quando è caduto in un dirupo lungo la strada che collega Vallegrascia a Montemonaco.
Scattato l'allarme sono subito arrivati sul posto gli uomini del Soccorso Alpino di Montefortino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri Forestali e Icaro. Il 56enne, raggiunto dal personale alpino e speleologico, è stato recuperato e trasportato in eliambulanza all'Ospedale Torrette di Ancona.
Circa due ore dopo l'infortunato è stato trasferito presso il nosocomio di Ascoli Piceno con una frattura al femore e una al ginocchio.
Nella mattinata di oggi, i carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, coordinati dal tenente colonnello Enzo Marinelli, hanno svolto un servizio mirato di controllo presso l'Hotel House di Porto Recanati.
I militari hanno deferito in stato di libertà quattro persone; un indiano trovato in possesso di 2.5 grammi di marijuana e hashish; un cittadino maorcchino che stava occupando abusivamente un appartamento e aveva con sé, illecitamente, un flacone di metadone; un cittadino del gambia e un uomo italo-zairese per occupazione abusiva di appartamento.
I carabinieri hanno controllato complessivamente dieci appartamenti e hanno messo in atto, successivamente, sei perquisizioni personali e domiciliari per dei controlli più approfonditi.
È accaduto nella mattinata di oggi, intorno alle 11:30, all'Eurospin in via Roma a Macerata.
La donna, 40enne, si trovava all'interno del supermercato ed era in evidente stato di ebbrezza. Un passante ha quindi deciso di allertare il 118.
I militi della pubblica assistenza intervenuti subito sul posto, con l'aiuto deglli uomini della Polizia di Stato, hanno raggiunto la donna e l'hanno trasferita al pronto soccorso del nosocomio del capoluogo.
Nell'ambito dell'ordinaria attività di vigilanza svolta dal personale militare dell'Ufficio Circondariale Marittimo - Guardia Costiera di Civitanova Marche - in materia di tutela delle acque correlata ad illecito smaltimento di rifiuti, è stata accertata e sanzionata la responsabilità in solido per la violazione del divieto di abbandono incontrollato di rifiuti, speciali e urbani di vario genere, su terreno di proprietà privata, confinante con corpo idrico effluente nel fiume Chienti.
In esito alle indagini svolte, il sito liberamente accessibile al pubblico, è stato oggetto da oltre 2 anni e mezzo di più scarichi illeciti, compiuti da parte di diversi soggetti, anche considerata la variabilità del materiale accumulato. Ciò e stato possibile, secondo la Guardia Costiera, approfittando dell'isolamento, nonché della scarsa illuminazione e frequentazione della zona, nella campagna poco distante dall'abitato di Civitanova Marche.
“È necessario che i privati non rimangano inerti quando, venuti a conoscenza di illeciti di questo tipo, commessi da terzi sul terreno di proprietà, dovrebbero adoperarsi per porre in essere ogni più utile azione per scongiurare o impedire il ripetersi di abbandoni" ha raccomandato il Comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo, il tenente di vascello Giuliano Gentilini.
La presenza nell’area di una roulotte vandalizzata e il rinvenimento di siringhe sembra aver offerto nel tempo ricovero a tossicodipendenti e altre potenziali situazioni di degrado.
L'incidente si è verificato intorno alle 11:50 a Tolentino, all'altezza dell'Area T, nelle vicinanze del castello.
Per cause in corso di accertamento due auto, un Smart condotta da una donna di 79 anni di Urbisaglia, e un Opel Zafira condotta da un cittadino di origini indiane 33enne, si sono scontrate tra loro. Scattato l'allarme sono giunti sul posto i mezzi di soccorso: 118 e Vigili del Fuoco.
Il bilancio è di due feriti lievi che sono stati trasportati all’Ospedale di Macerata in autoambulanza. I rilievi di legge spetteranno alla Polizia Locale.
Si è verificato un altro caso di Dengue, malattia infettiva tropicale, a Jesi dopo quello rilevato l’8 agosto; a comunicarlo è l’Asur. Si tratta di un giovane del luogo di ritorno da un viaggio svolto all’estero. Le condizioni dell’uomo sono in fase di miglioramento.
La stessa Asur ha informato il Comune di Jesi della vicenda, in base al "Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare invasive" (tra cui il virus Dengue). Quando si verificano casi simili sono da prevedere azioni di riduzione della popolazione delle zanzare mediante interventi larvicidi e di igiene urbana.
Il Comune ha disposto in via cautelativa e precauzionale una immediata disinfestazione da zanzare invasive in un raggio di 200 metri dall'abitazione del soggetto infetto.
Molti cittadini di Arquata del Tronto avevano sollecitato il recupero del “leone” posto in una parete pericolante della Chiesa di San Pietro e Paolo a Borgo di Arquata. La scultura era stata scelta anche come locandina per un convegno che si era tenuto domenica scorsa a Pretare.
Il “leone”, un altorilievo su pietra arenaria risalente al secolo XI, era la testimonianza dell’antica chiesa e come memoria venne murato in una parete annessa alla nuova chiesa, parete gravemente compromessa dal sisma.
L’attività di salvataggio della pregevole e storica opera è stata eseguita dallo scultore jesino Massimo Ippoliti, molto attivo nelle esecuzioni di sculture ma anche abile restauratore; a lui si devono molti restauri tra i quali a Jesi quello della “Fontana dei Leoni” e del “Monumento a Pergolesi”. Lo stesso, intervenuto volontariamente, ha operato sotto la direzione e supervisione dello storico dell’arte Pierluigi Moriconi della Soprintendenza di Ancona. Al servizio hanno collaborato i Carabinieri del TPC di Ancona e quelli della Stazione di Arquata i quali avevano raccolto molte richieste dai cittadini per salvare il “leone”.
L’attività è stata complessa sia per la delicatezza del bene, realizzato in pietra tenera, ma anche per la grave situazione in cui versava la parete. In modo sapiente e delicato il maestro Ippoliti, con piccoli colpi di scalpello, ha liberato “il leone”. Grande emozione ha colto tutti i partecipanti all’attività tra i quali anche Don Nazzareno Gaspari, parroco di Arquata il quale ha molto insistito affinchè il “leone” fosse salvato.
La scultura è stata posizionata presso il centro Agorà di Arquata, distante pochi metri dalla chiesa, luogo ove sarà esposta. Questa scelta fatta dallo storico Moriconi è un ulteriore segno di speranza per la comunità di Arquata che, lottando con forza e vigore, cerca di ricominciare in questo paese nonostante le gravi ferite e le enormi difficoltà.
Il “leone” di Arquata è salvo e ha sfidato i secoli e il terremoto. Questa non è una comune pietra; è un simbolo che porta in sé una enorme carica di forza e fiducia nel futuro anche nella sua nuova collocazione.
Nei giorni scorsi è stata svolta un’importante operazione di monitoraggio dai militari del nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro di Macerata, con la collaborazione della compagnia di Civitanova Marche, la quale ha dato una fondamentale svolta nell’azione di contrasto dello sfruttamento di lavoratori di etnia extracomunitaria e del fenomeno del caporalato, anche nel settore della distribuzione di materiale pubblicitario.
Grazie all’azione di osservazione effettuata a Civitanova Marche nelle settimane scorse, con particolare riferimento alle modalità di smistamento dei lavoratori impiegati nell’attività di volantinaggio, nella giornata del 6 settembre scorso, dopo un pedinamento di due furgoni provenienti dalla città costiera, i militari hanno identificato 6 lavoratori di etnia pakistana e indiana trovati intenti a distribuire volantini pubblicitari per le vie della città di Macerata, utilizzando bici messe a disposizione dagli stessi dai datori di lavoro.
Le aziende interessate sono originarie delle province di Rimini e di Macerata.
Dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri, anche mediante l’esame testimoniale dei lavoratori interessati, è emersa la condizione di sfruttamento da parte dei datori di lavoro a cui i soggetti erano costretti a sottostare visto lo stato di necessità derivante dal bisogno di guadagnare qualcosa al fine di sostenere i propri nuclei familiari. Datori di lavoro senza scrupoli allo scopo di arricchirsi indebitamente, imponevano orari lavorativi giornalieri di 12 ore al giorno per una paga oraria di circa euro 2,90.
Dalla documentazione acquisita è emerso che per i lavoratori utilizzati, tutti i giorni, venivano elaborate buste paga sulle quali era indicata solo un’ora di lavoro giornaliera per poche giornate mensili, a fronte di 12 ore di prestazioni fornite per 6 giorni su 7, il che garantiva ingiusti profitti per i titolari nonché ingente evasione contributiva.
I datori di lavoro, inoltre, sono incorsi nelle violazioni prevenzionistiche previste dal testo unico in materia di sicurezza per non aver fornito ai dipendenti un’adeguata formazione e informazione sui possibili rischi e per non averli sottoposti a visita medica che ne attestasse l’idoneità alla mansione e per non aver fornito dispositivi di protezione individuali.
Nel corso degli accertamenti, palesandosi indizi di sfruttamento del lavoro, i militari dell’arma hanno proceduto al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dei veicoli in uso alle due aziende, sequestri che previa richiesta della dottoressa Buccini, Sostituto Procuratore presso la Procura di Macerata, d’intesa con il Procuratore Giovanni Giorgio, che ha concordato con le risultanze investigative del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Macerata, ed è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Macerata, il dottor Claudio Bonifazi.
Ulteriore attività investigativa è in corso da parte dei carabinieri al fine di risalire alla filiera dei committenti, che commissionano tali attività su tutto il territorio della regione Marche.
Sfruttamento del lavoro in un’Azienda Agricola tra i campi di Montelupone e Recanati. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Macerata, il dottor Claudio Bonifazi, ha emesso, per la prima volta nelle Marche, un provvedimento di controllo giudiziario dell’Azienda Agricola Girasole, di proprietà di Mohamed Malik, ai sensi dell’art.3 della legge 199/2016, in materia di contrasto al caporalato.
Il provvedimento è stato attuato su richiesta del procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio ed è seguito alle indagini condotte dal sostituto procuratore Margherita Brunelli che concordava con le risultanze investigative del Nucleo dei carabinieri Ispettorato del Lavoro del capoluogo, diretto dal Maresciallo Martino Danilo Di Biase e dalla compagnia di Civitanova Marche diretta dal tenente colonnello Enzo Marinelli.
A seguito del provvedimento è stato quindi nominato un amministratore giudiziario, un commercialista di Macerata, esperto in materia di gestione aziendale e iscritto all’Albo degli Amministratori Giudiziari, che affiancherà il titolare dell’Azienda nella gestione della stessa, al fine di garantire una condizione conforme alle leggi e autorizzando tutti gli atti di amministrazione ritenuti utili per l’impresa agricola.
Giornate di lavoro non indicate sul Libro Unico del Lavoro e altre completamente a nero; mancanza di retribuzione e di riposo settimanale; prestazioni lavorative articolare sette giorni su sette, per 12 ore al giorno e per 5 euro all’ora; nessuna visita medica preventiva e nessuna garanzia di formazione e informazione. Tutte condizioni portate alla luce dai militari dell’Arma e che violavano le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il provvedimento del Giudice è stato determinato da un’intensa attività d’indagine volta ad accertare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro in agricoltura. Nello specifico l’indagine, che trae origine da un’attività di osservazione e monitoraggio, è stata eseguita a fine agosto del 2018 dai militari dell’Arma presso i campi agricoli di Montelupone e Recanati.
I carabinieri hanno osservato un via vai di lavoratori impiegati come braccianti agricoli presenti a lavoro dalla mattina al tardo pomeriggio, tutti privi di dispositivi di protezione individuale e tutti di nazionalità straniera.
Il 31 agosto i militari hanno ispezionato uno dei luoghi di lavoro dell’Azienda Agricola a Montelupone e hanno identificato 13 lavoratori, tutti richiedenti asilo politico e in possesso del permesso di soggiorno provvisorio, e tutti ospitati presso le strutture del Gus di Macerata.
Il titolare dell’Azienda, incurante dei precedenti controlli, continuava nella sua attività illecita tanto da far scattare, a fine gennaio del 2019, un ulteriore controllo.
Una importante operazione, svolta dai carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, unitamente al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Macerata, diretto dalla Dottoressa Fabrizia Sgattoni, ha permesso di identificare e fotosegnalare 62 lavoratori, tutti di origine straniera, privi di un vero rapporto di lavoro.
Anche questi successivi controlli hanno permesso di evidenziare le criticità emerse nella precedente attività. La procura ha quindi disposto il sequestro dell’Azienda Agricola e il controllo giudiziario della stessa nominando un amministratore giudiziario.
Il fenomeno dello sfruttamento del lavoro, su cui il prefetto di Macerata Iolanda Rolli ha indirizzato la propria attenzione fin dal suo arrivo in Provincia, non è circoscritto dunque ad alcune località italiane ma è più diffuso di quanto si possa immaginare.
Il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro, il più antico reparto speciale dell’Arma (fondato nel 1926), presente in Provincia con un suo nucleo inserito presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata, e il Comando provinciale di Macerata, stanno operando e opereranno per tutelare il lavoro in tutte le sue forme; reprimendo gli abusi e contrastando lo sfruttamento e il condizionamento del mercato del lavoro nel quale, non di rado, si insinuano i tentacoli di forme di criminalità strutturate.
E’ stato fissato per domani alle 10:00, presso la parrocchia di Santa Maria Apparente, il funerale di Cristian Genova, il 35enne di Civitanova Marche scomparso lunedì 16 settembre e ritrovato impiccato, lungo le sponde del fiume Chienti, nel pomeriggio di ieri.
Nella giornata di ieri, presso l’ospedale di Civitanova, è stata effettuata l’ispezione cadaverica sul corpo dell’uomo, dalla quale non sono emersi elementi particolari. Confermato quindi il suicidio avvenuto tramite impiccagione.
Dopo l’ispezione cadaverica, il corpo dell’uomo è stato riconsegnato alla famiglia che ha potuto così fissare la data della cerimonia funebre.
La notte di due settimane fa, un ventinovenne tunisino, alla guida di un’autovettura, non si era fermato all’alt intimato dai finanzieri della Compagnia di Civitanova Marche ad un posto di controllo, predisposto all’uscita del varco autostradale della A14 “Macerata – Civitanova Marche”, rischiando peraltro di investire la pattuglia in servizio, dandosi poi alla fuga e facendo perdere le sue tracce.
Il conducente dell’autovettura, a quel punto, durante la fuga ha gettato dal finestrino un involucro che è stato immediatamente recuperato, grazie all’aiuto del cane antidroga EDIR e risultato contenere oltre 20 grammi di eroina. L’uomo è stato quindi riconosciuto da uno dei finanzieri, per pregressa attività di servizio nei suoi confronti e nei confronti di un altro passeggero dell’autovettura.
Sono scattate immediatamente le ricerche che hanno consentito ai finanzieri di ritrovare sin da subito l’auto presso l’abitazione della madre della moglie (italiana) del tunisino. La contestuale perquisizione domiciliare eseguita ha permesso al personale delle Fiamme Gialle di rinvenire un piccolo quantitativo di altro stupefacente, che è stato sottoposto a sequestro unitamente all’autoveicolo.
Il quadro investigativo che ne è seguito e il contesto criminale emerso, aggravato dai precedenti penali specifici e dall’irreperibilità del tunisino, hanno consentito al Pubblico Ministero di richiedere e ottenere dal Giudice delle Indagini Preliminari un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti dello spacciatore.r
Braccato per le incessanti attività di ricerca attivate e per non aggravare ulteriormente la sua posizione il tunisino si è spontaneamente costituito ai finanzieri di Civitanova Marche.
L’operazione di servizio si inserisce nel più ampio dispositivo di contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, costante impegno della Guardia di Finanza che mira alla salvaguardia della vita umana.
L'incidente si è verificato, poco dopo le 5:30 di stamani, in superstrada, tra le uscite di Tolentino ovest e Tolentino sud in direzione mare.
Il conducente di un tir, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo e si è schiantato contro il guardrail.
Nessuna grave conseguenza per il conducente, ma l'incidente ha creato molteplici disagi al traffico, tant'è che lo svincolo Tolentino ovest è stato chiuso e la circolazione stradale deviata all'interno.
Sul posto, oltre la Polizia Locale, anche i Vigili del Fuoco e i mezzi dell'Anas.
La circolazione è ripresa regolarmente, in entrambe le corsie su quel tratto di superstrada, solo intorno alle 9:00.