Visso

Aftershock o nuovo terremoto? Ce ne saranno altri? Amato prova a fare chiarezza

Aftershock o nuovo terremoto? Ce ne saranno altri? Amato prova a fare chiarezza

“In genere i discriminanti sono la distanza spazio-temporale da un evento precedente (in genere più forte) o più spesso da un raggruppamento di eventi (una sequenza in corso) – a parlare è Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Non ci sono regole fisse e valide sempre sulla distanza in tempo e in chilometri per decidere se un determinato evento è o non è un aftershock di un altro. È chiaro che se siamo nel pieno di una sequenza e avviene un terremoto all’interno del volume già attivo, si tratterà indubbiamente di un aftershock. Se, al contrario, siamo a qualche decina o centinaia di chilometri lontani dalla zona attiva, molto probabilmente i due eventi non saranno collegati; più aumenta la distanza dalla zona attiva e più diventa difficile trovare un collegamento tra i due. Se per di più l’evento avviene a distanza di anni da un altro, le probabilità di un legame tra i due sono ancora più scarse. Secondo numerosi studi effettuati a partire dagli anni ’90 del Novecento, un forte terremoto altera le condizioni di stress di alcune delle faglie intorno, anche a notevole distanza (decine di chilometri) dal volume attivato, allargando così la regione in cui le probabilità di avere dei terremoti aumentano (in altre zone le probabilità invece diminuiscono). Anche in questi casi ì si parla di ‘aftershocks’, ma la materia è dibattuta”. Nel caso di Muccia, dunque, non sembrano esserci dubbi e a giudicare dalle parole di Amato si rientra perfettamente nella casistica degli aftershock. Ma la domanda, dettata più dalla paura che da basi scientifiche, a questo punto, è se un aftershock potrà mai avere una magnitudo superiore a quella dell’evento principale, con Amato che spiega che ciò può avvenire solo in casi molto rari. “A quel punto l’evento X diventerà il main shock (l’evento principale) della sequenza, ma resterà pur sempre un aftershock di qualche evento precedente. E’ importante, inoltre, conoscere la distribuzione della sismicità e le sue eventuali ‘migrazioni’ nel tempo e nello spazio. Questo ci permette di fare ipotesi in caso si assista a un’attivazione di una ‘nuova’ faglia (cosa che al momento non si sta verificando per il settore a nord di Muccia). Al tempo stesso, però, questo purtroppo non ci permette di escludere che un’altra faglia si attivi comunque, vuoi perché si sarebbe mossa comunque, o perché riceve una ‘spinta’ da una vicina. Ricordiamo che prima del 24 agosto non c’era stato alcun aumento di sismicità (anche di bassa magnitudo) nella zona della faglia di Amatrice.  Il fatto che una faglia si sia attivata con uno o più forti terremoti non significa che abbia ‘scaricato’ tutto il suo potenziale; perciò se anche l’aftershock in questione avvenisse su una faglia che ha avuto eventi forti in un recente passato, non si può escludere che la stessa faglia possa averne altri, anche forti. Pensiamo ad esempio al terremoto del 30 ottobre 2016, avvenuto nell’area dove già c’erano stati eventi importanti a sud (il 24/8) e a nord (il 26/10). Poi, l’aftershock potrebbe essere localizzato sì all’estremità di una faglia già attiva, ma accanto a questa ci potrebbero essere altre faglie in grado di attivarsi, quindi si potrebbe assistere a una sorta di ‘migrazione’ dell’attività da una faglia a una adiacente, proprio per il processo di trasferimento di stress, o per una migrazione di fluidi da una faglia all’altra, o altro. Per di più, secondo alcuni modelli statistici, ogni terremoto aumenta le probabilità di averne altri nei paraggi; la maggior parte di questi sarà di magnitudo minore del precedente, ma anche la probabilità di eventi più forti aumenterà. Sempre secondo questi modelli, che riescono a spiegare abbastanza bene l’andamento statistico degli aftershock di minore magnitudo dopo un forte terremoto, le probabilità di avere un evento forte (per es. M>5.5) dopo un terremoto di magnitudo 4 o 4.5 aumentano ma rimangono comunque molto basse, tipicamente dell’ordine dell’1% in una settimana”.

12/04/2018 18:30
Sisma: la Lega all'attacco

Sisma: la Lega all'attacco

Sono evidenti gli errori e i ritardi nella gestione dell’emergenza, nella programmazione e nella ricostruzione, da parte della Giunta regionale, a fronte di un terremoto che ha colpito le Marche ormai quasi due anni or sono. Questo il contenuto della denuncia formulata dal consigliere regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri, all’indomani della nuova ondata sismica. “A due anni dagli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia e le Marche, solo un numero irrisorio di interventi è stato attuato – afferma Zaffiri – mentre decine di migliaia di edifici restano ancora inagibili o gravemente danneggiati”. “Nonostante tale evidenza – continua l’esponente leghista – la Giunta regionale che gestisce la ricostruzione continua imperterrita nella propria miope, inefficiente e incondivisa opera”. “Purtroppo si tratta di un’opera irresponsabile, perché caratterizzata dalla continua creazione di paletti di ordine burocratico, non destinata a risolvere i veri problemi”. Secondo Zaffiri, quello della Giunta è un atteggiamento “diabolico”, perché si colloca sullo stesso binario della gestione del terremoto del 1997, quando al Governo della Regione vi erano gli stessi partiti del centrosinistra.  Il consigliere leghista invita la Giunta regionale a fare ammissione di colpa, prendendo atto della miriade di errori e sottovalutazioni commesse finora, affinché si possa presto e finalmente imboccare la strada di una vera ricostruzione.  

12/04/2018 17:37
Ancora una scossa

Ancora una scossa

La terra ha tremato ancora. Erano le 15,24 di oggi pomeriggio e la scossa é stata distintamente avvertita in tutto il territorio dell'Alto Maceratese. Non si hanno, al momento, notizie di danni a persone o cose. Lo sciame sismico, a quanto pare, non accenna ad arrestarsi dopo la violenta scossa delle 5,11 di martedì scorso, che ha avuto per epicentro Muccia ed una magnitudo di 4,6. La scossa delle 15,24 di oggi é stata di entità più lieve (magnitudo 3.6, epicentro Muccia), ma chiaramente ha risvegliato paure mai sopite in una popolazione che non ne può più e che ormai da quasi due anni fa i conti con il dramma del terremoto.

12/04/2018 15:25
Sisma, lo sfogo del sindaco Ceregioli: "Devono capire che questa é una guerra"

Sisma, lo sfogo del sindaco Ceregioli: "Devono capire che questa é una guerra"

"È stata necessaria una nuova forte scossa per riaccendere i riflettori sul terremoto. Ed il problema non è (o almeno non è solo) il fatto che qualche mobile all'interno delle SAE sia caduto, quanto il fatto che a quasi 20 mesi dalla prima scossa la 'ricostruzione' non sia praticamente partita" - é l'amaro commento del sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli. Il primo cittadino paragona ciò che il territorio sta attraversando ad una vera e propria guerra e si dice convinto che non si possa affrontare una guerra con gli strumenti dell'ordinarietà. "Burocrazia e procedure, procedure e burocrazia - prosegue Ceregioli - l'apparato pubblico ha partorito un sistema che, alla prova dei fatti, si è dimostrato non adeguato alla soluzione di questa epocale sciagura. Il nostro sisma è stato paragonato, per i suoi effetti, ad una guerra: ed allora non si può affrontare una guerra con gli strumenti e le normative che si usano in tempo di pace". Un paragone che ha il sapore della provocazione, ma che sembra rendere perfettamente l'idea delle difficoltà che stanno vivendo i cittadini del cratere e le amministrazioni dei comuni colpiti, sempre più alle prese con delle normative che si stanno rivelando più devastanti del terremoto stesso. E ad elencare le problematiche principali é ancora Ceregioli, che aggiunge: "Emblematico il caso delle difformità edilizie che bloccano tantissime pratiche di ricostruzione: c'è ancora chi parla, in maniera assurda, di 'abusi', quando invece con un minimo di buon senso (suggerito dagli stessi ordini professionali dei tecnici) la questione potrebbe essere risolta con una specifica norma. Emblematico il caso di chi si è costruito una casetta di legno di pochi metri ed oggi si trova a dover affrontare un procedimento penale per abuso edilizio, senza pensare che le SAE hanno consumato migliaia di metri quadrati di territorio ed una norma dell'ultima finanziaria le rendono praticamente definitve, in barba alle pianificazioni urbanistiche esistenti. Emblematico il caso della restituzione delle buste paga pesanti e dei termini per le progettazione degli interventi di riparazione, che con un minimo di buon senso andranno prorogate, ma sulle quali non si sente più alcuna voce. Emblematico il caso degli indennizzi delle polizze assicurative (per il Comune di Sarnano ammontante a ben 3,5 milioni di euro) sostanzialmente confiscate dallo Stato, penalizzando così i Comuni che in maniera previdente si erano dotati di questa copertura assicurativa: non solo la ricostruzione pubblica non riparte (in proposito, le tempistiche e le relative procedure di affidamento rimangono un mistero), ma non si consente nemmeno ai Comuni più previdenti di poter spendere quanto legittimamente incassato dalle assicurazioni. L'elenco sarebbe lungo, ma mi fermo qui ...... e così proprio non va!!!" Uno sfogo, quello del primo cittadino di Sarnano, che sembra fare perfettamente il paio con quelli del sindaco di Camerino, Pasqui, del sindaco di Visso, Pazzaglini, del sindaco di Muccia, Baroni e di tanti altri sindaci che ormai chiedono a gran voce e da tantissimo tempo di prendere in considerazione una prospettiva di più reale e concreta vicinanza ai territori e ai problemi della loro gente. "Adesso, dopo l'ultima scossa - conclude Franco Ceregioli - tutti torneranno a parlare di terremoto (a proposito, grande risalto si è dato al fatto che la scossa sia stata "avvertita" anche a Roma) ... ma, oltre che a parlarne, cambieranno le cose?? Il terremoto, purtroppo, ha battuto il suo colpo ... sarebbe ora che battesse un colpo anche chi ha il potere (ed il dovere) di fare in modo che questi nostri magnifici territori, troppo spesso utilizzati solo per gli spot pubblicitari, non vadano verso l'oblio, causato, oltre che dal maligno mostro che abbiamo sotto i nostri piedi, anche dall'inerzia di chi sembra aver deciso di non voler decidere".

11/04/2018 20:00
Sisma, Pazzaglini: "Situazione complicata, norme attuali non bastano"

Sisma, Pazzaglini: "Situazione complicata, norme attuali non bastano"

"Con la nuova scossa si è venuta a creare una situazione molto complicata perché si inserisce in un quadro già compromesso, dove le attuali normative per la ricostruzione e la gestione dell'emergenza creano solo insicurezza alle persone, che invece hanno bisogno di risposte immediate". Lo dice all'ANSA il senatore leghista e sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini, al termine del vertice istituzionale a Pieve Torina. "Gli ulteriori danni provocati dalla scossa di stamane hanno un effetto devastante soprattutto nelle persone - aggiunge - ed è per questo che dobbiamo iniziare a fare risposte certe. La Lega in Parlamento, a livello di gruppo, si sta attrezzando per farlo e speriamo di farlo anche come maggioranza di Governo". Sulle casette ancora da consegnare a Visso, il sindaco ricorda "che le aree sono state individuate nel marzo di un anno fa, mancano ancora all'appello un terzo di Sae e questo l'ho ribadito oggi al capo della Protezione civile Borrelli". (Fonte Ansa)

10/04/2018 13:54
Sisma, Pazzaglini: "Ho deciso di non chiudere la scuola perché più sicura delle Sae"

Sisma, Pazzaglini: "Ho deciso di non chiudere la scuola perché più sicura delle Sae"

"Scuola di Visso. Ho deciso di non chiuderla, per diversi motivi". Così il senatore Pazzaglini, sindaco del comune. "Perché l’edificio è sicuro - spiega - collaudato amministrativamente per terremoti molto più forti di quelli del 2016 e collaudato “sul campo. Perché nessuno sa se o quando ci sarà un’altra scossa, quindi verificato (lo stanno facendo ora gli operai) che nelle aule non ci sono problemi con gli arredi non ci sono altri ostacoli all’apertura. Perché chiudere senza motivo aumenta i problemi alle famiglie, non li diminuisce visto che non tutti sarebbero in grado di badare ai propri figli. Perché da alcune foto che ho visto non sono così convinto che sia più sicuro stare in una SAE piuttosto che in quell’edificio. Dando per scontato un pari grado di sicurezza strutturale il rischio che cada un pensile e faccia male a qualcuno è superiore in una casetta che a scuola". "Aggiornamento - conclude - il sopralluogo è terminato e non è stato riscontrato nessun danno o impedimento all’apertura, confermo quindi che oggi la scuola di Visso non verrà chiusa.

10/04/2018 11:22
Gli ingegneri delle Marche: "Si combattono fantasmi, ma urge concretezza"

Gli ingegneri delle Marche: "Si combattono fantasmi, ma urge concretezza"

Gli ingegneri marchigiani replicano seccamente alle dichiarazioni del commissario alla ricostruzione, Paola De Micheli. Di seguito la nota diffusa da Feding Marche. “In una recente intervista, l’Onorevole Paola De Micheli, commissario straordinario alla ricostruzione, ha sostenuto che lo Stato pagherà tutte le spese affrontate dai cittadini per la ricostruzione, ma che non sanerà gli abusi e che non ci saranno condoni. Come è stato a più riprese denunciato dai tecnici marchigiani, uno dei principali problemi che ostacola la presentazione dei progetti agli U.S.R. è che su moltissimi fabbricati si riscontrano difformità edilizie e strutturali, che per essere regolarizzate necessitano di procedimenti lunghi ed incerti. Questo è un nodo delicato su cui la Federazione Ordini Ingegneri delle Marche intende fare definitivamente chiarezza a scanso di pretestuosi equivoci. La posizione della Federazione, di concerto con i presidenti degli ordini provinciali della nostra regione, è netta e non lascia spazio a fraintendimenti. La realtà è che non si tratta di abusi, e che nessuno di noi ha mai pensato di richiedere sanatorie o colpi di spugna. Nelle Marche non ci troviamo di fronte a una situazione di illegalità diffusa e i presunti abusi, come  l’Onorevole li ha definiti nell’intervista, sono in moltissimi casi lievi difformità, verosimilmente originate in assoluta buona fede. È infatti frequente che alcune modifiche dimensionali, se di questo si tratta, siano del tutto involontarie e legate anche agli strumenti di misurazione meno evoluti e ai sistemi costruttivi usati nel passato. È forse possibile parlare di “abuso” se una parete nella realtà è più lunga di qualche centimetro (ma in molti casi anche più corta), di quanto risulta da un disegno ingiallito, o se una finestra o una porta sono spostate di una spanna su un prospetto d’epoca disegnato a mano? Il sospetto è che sia la parola stessa a evocare fantasmi ideologici che impediscono valutazioni realistiche, assoggettando un territorio intero a un’ansia di legalità che nessuno di fatto ha mai inteso violare. Prova ne è che dagli ingegneri marchigiani non sono mai venute richieste di condoni, ma solo istanze per l’introduzione di procedure amministrative snelle che si concludano in tempi certi e che permettano di individuare i reali abusi, evitando deleterie e fuorvianti generalizzazioni. Anche per quanto attiene al pagamento delle spese, la realtà sembra andare ancora una volta in una direzione opposta a quanto affermato dal Commissario. Dopo il sisma del 2016 si sono susseguite ben 52 Ordinanze che hanno reso e rendono estremamente complesso elaborare un progetto anche solo per la riparazione dei danni lievi. Basti pensare che servono mediamente circa 40 elaborati tecnico amministrativi, e che molto spesso gli U.S.R. richiedono chiarimenti ed integrazioni, con tutto ciò che questo comporta in termini di dispendio di energie, tempo e denaro nella presentazione delle pratiche. Per di più, i costi che i tecnici devono anticipare per le prove tecnologiche sui terreni e sulle murature per poter predisporre i progetti, a fronte del pagamento dei compensi a distanza di uno o più anni, stanno mettendo in crisi il sistema con il rischio concreto di far chiudere molti studi professionali. Tra l’altro la normativa attuale prevede “contributi alla ricostruzione”, il che non equivale a copertura totale dei costi, che risultano spesso insufficienti. Tra le popolazioni colpite si è addirittura diffusa l’ipotesi, essendo difficile arrendersi all’idea di una burocrazia miope e fine a se stessa, che il “mostro” che è stato messo in piedi serva solo a dilazionare l’onere economico della ricostruzione. Quasi due anni di interlocuzioni a vari livelli istituzionali, di documenti e di proposte da parte degli ordini professionali, hanno avuto una modesta incidenza in qualche raro comma delle solite 52 ordinanze. Con l’unico risultato di disperdere il patrimonio di esperienza e di professionalità di chi opera sul proprio territorio, conoscendone a fondo le esigenze peculiari e le criticità. Infine, mentre si continua a discutere di dettagli senza affrontare con adeguata solerzia e incisività le scelte importanti, si fissano scadenze quantomeno improbabili e si erogano i contributi per l’autonoma sistemazione”.

09/04/2018 14:30
Tondi: "Stessa sequenza, ma per stare tranquilli occorre abitare e frequentare edifici non vulnerabili"

Tondi: "Stessa sequenza, ma per stare tranquilli occorre abitare e frequentare edifici non vulnerabili"

La violenta scossa di questa notte ha fatto ripiombare il territorio nel panico. E le reazioni sono state le più disparate, dalla legittima paura alla rabbia, passando, inevitabilmente, anche per le solite teorie sulla "presunta magnitudo aggiustata". A mettere in ordine i tasselli ci ha pensato, ancora una volta, il geologo di Unicam, Emanuele Tondi, ormai vero e proprio punto di riferimento per il territorio e non solo quando si parla di terremoto. Da un lato, infatti, Tondi ha le competenze scientifiche per spiegare quanto sta accadendo e, dall'altro, ha la sensibilità di chi é anche sindaco e conosce, quindi, le preoccupazioni e le emozioni dei semplici cittadini. "La magnitudo - spiega quindi Emanuele Tondi - viene calcolata da INGV subito dopo l’evento in maniera automatica e poi rielaborata più volte. Questo è il motivo della variazione del dato, il più preciso è sempre l’ultimo valore comunicato.Come si può vedere dalla mappa allegata (foto), l’evento si colloca all'estremità nord della sequenza sismica del 2016-2017 (Terremoto di Amatrice-Visso-Norcia in legenda). Data la sua localizzazione, può essere considerato un aftershock relativo ai forti terremoti di fine Ottobre 2016. La sequenza sismica nel suo complesso è in diminuzione anche se per brevi periodi (di alcuni giorni) può riprendere attività sia in termini di frequenza che di intensità, in particolare alle sue terminazioni settentrionali (Muccia, Pievetorina, Monte Cavallo) e meridionali (Campotosto, Montereale, Capitignano)". Magnitudo spiegata, quindi,e nessuna nuova faglia, come qualcuno ha voluto intendere nelle ultime ore. Solo un accentuarsi della frequenza di quelli che possono essere considerate scosse di assestamento, con Tondi che aggiunge: "La sequenza sismica potrà dirsi terminata quando la sismicità dell’area tornerà ai livelli precedenti del 24 Agosto 2016. Sequenze associate a terremoti simili hanno avuto una durata anche di 2-3 anni. Nell'ambito delle sequenze sismiche, gli aftershocks più forti possono arrivare fino ad una magnitudo di un grado minore dell’evento principale. Eventualità sempre più improbabile (ma non impossibile) con il passare del tempo". La scossa delle 4,19 di questa notte, il cui epicentro é stato localizzato in territorio di Muccia ad una profondità di 9 km, è stato seguito fino ad ora da cinque repliche di magnitudo compresa tra 2.0 e 2.5 e diverse di magnitudo inferiore a 2. "Più volte - prosegue il geologo e sindaco di Camporotondo, ripercorrendo la storia dei terremoti sul nostro territorio - è stata paragonata l’attuale sequenza sismica a quella che si verificò tra Gennaio e Febbraio del 1703 tra Norcia e L’Aquila. Negli anni e decenni successivi, forti terremoti interessarono le zone immediatamente a nord e sud. A nord ricordiamo il terremoto del 1741 a Fabriano, del 1751 a Gualdo Tadino e del 1799 a Camerino. Terremoti di magnitudo stimata tra 5.5 e 6.0, generati da faglie più piccole e profonde rispetto a quella del Monte Vettore-Monte Bove e non visibili in superficie. A sud ricordiamo il terremoto del 1706 della Maiella e del 1805 del Molise, terremoti di magnitudo stimata tra 6.5 e 7.0. In queste zone sono presenti faglie simili a quella del Monte Vettore-Monte Bove, sia per dimensione che espressione superficiale. Per ulteriori informazioni sulla sismicità storica è possibile consultare il catalogo parametrico dei terremoti italiani https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/". "Non sappiamo quando - conclude Tondi, con una frase che ha il sapore dell'appello verso chi dovrà stabilire regole e metodi per la ricostruzione - ma i terremoti avvengono sempre nelle stesse zone e con caratteristiche simili. Quindi, per stare sicuri e tranquilli occorre abitare o frequentare edifici non vulnerabili rispetto alla sismicità dell’area in cui si trovano".

04/04/2018 17:00
Aedes: termine del 31 marzo solo per incarichi già affidati

Aedes: termine del 31 marzo solo per incarichi già affidati

Il termine del 31 marzo per le schede Aedes riguarda solo gli incarichi già affidati. E’ l’estrema sintesi della nota a firma del commissario straordinario per la ricostruzione, on. Paola De Micheli. Un chiarimento che arriva a pochissime ore dalla scadenza del termine stesso e che, se da un lato non soddisfa in pieno le richieste del territorio, dall’altro lascia tirare un piccolo sospiro di sollievo. La scadenza "riguarda unicamente i casi in cui sia stato già formalmente conferito a un tecnico l'incarico di provvedere alla redazione delle schede" – si legge nella nota -  Per tutti gli altri casi non v'è dubbio che alla redazione delle schede Aedes possa provvedersi anche in epoca successiva al 31 marzo 2018". La commissaria ricorda che "riguardo alle possibili situazioni di difficoltà in cui potrebbero trovarsi i professionisti incaricati in relazione ai tempi lunghi incontrati per giurare le perizie in tribunale, si rammenta la possibilità di avvalersi al tal fine anche dei notai, essendo la relativa spesa rimborsabile in sede di liquidazione del compenso al professionista". (fonte Ansa)

29/03/2018 17:49
Da Pieve Torina a Ussita: partito il tour di aiuti per gli amici a quattro zampe delle zone del cratere

Da Pieve Torina a Ussita: partito il tour di aiuti per gli amici a quattro zampe delle zone del cratere

Da Pieve Torina a Ussita, passando per Gallano, Valfornace e Visso. È partito il tour di aiuto e di sostegno alimentare a favore degli amici a quattro zampe che vivono nelle zone rosse del cratere distrutte dal sisma, promosso dall’Associazione Cinofila Cave Canem di Porto Sant’Elpidio e da Almo Nature, azienda di pet food che produce alimenti utilizzando ingredienti di qualità. Un progetto itinerante che si propone di visitare, oltre i centri Sae (soluzioni abitative di emergenza) popolati da colonie di gatti e cani e da numerosi randagi, anche le zone di campagna abitate da allevatori che, costretti a rimanere vicini alle loro aziende e ai loro animali, in questi ultimi tempi sono stati dimenticati da tutti e non hanno beneficiato di nessun aiuto in termini di rifornimenti e merci. “Non possiamo dimenticarci di tutti quegli animali che offrono un aiuto concreto nelle aziende agricole e nelle greggi sparse in mezzo alle campagne” afferma Costantino Finocchi, presidente dell’Associazione Cave Canem. Come nel caso della fattoria “Jdayet” e dell’azienda “Angeli e Battaglia” di Pieve Torina che ospitano rispettivamente 3 e 8 cani da pastore, che svolgono il ruolo fondamentale di guardia delle stalle e del bestiame e senza cui le attività non potrebbero esistere. I volontari dell’Associazione Cinofila marchigiana Cane Cavem hanno iniziato il viaggio nel cratere visitando i comuni del maceratese, alla presenza dell’Assessore di Pieve Torina Giancarlo Ciuffetti, del sindaco di Valfornace Massimo Citracca e del Vice Sindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi, per consegnare una fornitura di mangime pari a circa 800 kg, una media di 1.250 pasti per cani (piccoli e grandi) e 3.600 pasti per gatti, donati da Almo Nature. Nelle settimane a venire il tour d’aiuti toccherà anche le zone più critiche della provincia di Fermo per concludersi successivamente nella provincia di Ascoli Piceno con Arquata del Tronto. “Sembra che il tempo si sia fermato, la situazione è ancora tragica e riguarda tutti, territorio, uomini e animali – commenta Camila Arza Garcia, responsabile del progetto solidale A Pet Is For Life di Almo Nature – Con la nostra donazione vogliamo portare un po’ di conforto agli animali disagiati che si trovano in difficoltà a causa del terremoto e delle condizioni meteo avverse e che devono sopravvivere in quelle zone. Speriamo che la nostra non rimanga un’azione isolata e che le istituzioni e le aziende private come noi diano il loro contributo per alleviare questa situazione di estremo disagio. Pensiamo e agiamo dal punto di vista degli animali, per questo per noi l’importante è sfamarli e agire sulle emergenze con LoveFood”. LoveFood rientra nel progetto di Almo Nature, A Pet Is For Life, un impegno concreto volto a ridurre drasticamente l’abbandono di animali: non vogliamo lavorare solo sull’emergenza ma provare a essere attori di un cambiamento che passi dall’emergenza alla soluzione. È anche per questo che abbiamo lanciato AdoptMe, per offrire un mese di pappa gratuita, tramite i canili e gattili aderenti, a chi adotta consapevolmente un animale. Desideriamo e speriamo così di far crescere una comunità che ponga al centro il rispetto per l’animale che si porta a casa. Un impegno, quello verso la natura, che ha portato gli azionisti di Almo Nature a scegliere di donare il 100% delle azioni della società Almo Nature spa, e delle sue filiali, a una Fondazione. A partire dal 2018 tutti i profitti (dividendi) generati dalla vendita dei suoi prodotti saranno unicamente utilizzati a favore degli animali e dell’ambiente. Con questa donazione, gli animali e la natura saranno i veri proprietari di Almo Nature.      

28/03/2018 11:27
Mutui su strutture inagibili: rate sospese fino al 2019

Mutui su strutture inagibili: rate sospese fino al 2019

Il Commissario per la ricostruzione Paola De Micheli e il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini hanno firmato il protocollo sulla sospensione delle rate di rimborso dei mutui sugli edifici inagibili nell'area del cratere del terremoto che ha colpito nel 2016 in centro Italia. Il Collegato Fiscale alla Legge di Stabilità 2017 ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 la sospensione del pagamento delle rate di ammortamento dei mutui sia per i proprietari di prime case distrutte dagli eventi sismici, sia per gli edifici inagibili destinati ad attività produttiva. Inoltre, per gli immobili all'interno delle zone rosse, il termine è posticipato al 31 dicembre 2020. L'accordo definisce dunque i piani di ammortamento dei finanziamenti a rimborso delle rate sospese."La legge - sottolinea De Micheli - prevedeva la sottoscrizione di questo accordo entro il 30 giugno 2018 ma abbiamo ritenuto di accelerare i tempi per dare maggiori certezze ai cittadini. (Fonte Ansa)

28/03/2018 08:46
Anas, giovedì 29 marzo demolizione tramite esplosivo di una sporgenza di roccia in quota a Visso

Anas, giovedì 29 marzo demolizione tramite esplosivo di una sporgenza di roccia in quota a Visso

Anas comunica che giovedì 29 marzo saranno eseguite le operazioni di demolizione di una sporgenza di roccia in quota nel comune di Visso (MC) lungo la strada provinciale 209 “Valnerina”, tramite l’uso di esplosivo. L’intervento consentirà di aumentare i livelli di sicurezza della strada in caso di futuri eventi sismici. La circolazione sarà temporaneamente interrotta per 36 ore nel comune di Visso (MC) Anas comunica che giovedì 29 marzo saranno eseguite le operazioni di demolizione di una sporgenza di roccia in quota nel comune di Visso (MC) lungo la strada provinciale 209 “Valnerina”, tramite l’uso di esplosivo. L’intervento consentirà di aumentare i livelli di sicurezza della strada in caso di futuri eventi sismici o atmosferici evitando che la roccia, attualmente non pericolante, possa diventare pericolosa a causa della conformazione sporgente e della posizione sovrastante la carreggiata. Le operazioni si svolgeranno a partire dalle 8:00 di giovedì 29 marzo, come concordato con la Questura e gli altri Enti competenti, e si concluderanno entro 36 ore. Durante lo svolgimento delle operazioni sarà temporaneamente interrotto il transito in entrambe le direzioni. In caso di maltempo l’operazione dovrà essere rinviata. L’intervento si aggiunge ai lavori in fase di ultimazione per il ripristino definitivo della strada provinciale 209 “Valnerina” riaperta al traffico lo scorso 31 gennaio. Per informazioni sull’avanzamento del Programma di ripristino delle strade colpite dal sisma e sui relativi bandi di gara è possibile consultare il sito internet www.anas-sisma2016.it. Anas, società del Gruppo FS Italiane, raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile anche su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione “VAI” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti "Pronto Anas" è raggiungibile chiamando il numero verde gratuito 800.841.148.

27/03/2018 18:42
Consegnate 70 casette nel maceratese, Ceriscioli: "Sae passaggio temporaneo"

Consegnate 70 casette nel maceratese, Ceriscioli: "Sae passaggio temporaneo"

Le ultime 23 casette a Muccia in contrada Varano, le ultime 40 a Castelsantangelo sul Nera oltre alle prime sette a Camerino. Sono complessivamente 70 le Sae consegnate oggi nel Maceratese alla presenza Luca Ceriscioli, presidente della Regione, di Angelo Borrelli, capo dipartimento Protezione Civile nazionale, dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti e dei sindaci Mario Baroni di Muccia, Gianluca Pasqui di Camerino e Mauro Falcucci di Castelsantangelo sul Nera. Concluse le assegnazioni in 20 Comuni. "Quello delle casette è un passaggio temporaneo - ha detto Ceriscioli -, ci permette di passare alla fase successiva: tornare a casa, attraverso la ricostruzione. Abbiamo creato un modo di lavorare legato tra le istituzioni, una relazione positiva necessaria per risolvere i problemi, facendo sempre un passo avanti". "In una città così popolata - ha chiosato Borrelli - è stata realizzata un'attività oculata nel soddisfare le esigenze dei cittadini attraverso l' economicità". (Fonte Ansa)

24/03/2018 20:29
Fiabe per i bimbi malati: al via il progetto “Invito alla Lettura”

Fiabe per i bimbi malati: al via il progetto “Invito alla Lettura”

Al via il progetto “Invito alla Lettura”. Una bella idea che consiste nel regalare in ambulatorio, a tutti i bambini, un bel libro da leggere, colorato e divertente; il dono è poi ornato dalla presenza di una mamma (a rotazione fra amici, colleghi e pazienti) che legge le fiabe ad i bimbi in sala attesa. "Emozioni, belle e sane - racconta Salvatore Stasolla - per dimenticare la sciagura che ha colpito la nostra gente. Il terremoto ha lacerato le case, distrutto i sogni di tanti, ma non riesce e non riuscirà mai a togliere il sorriso ad i nostri bambini. Noi ci siamo e non dimentichiamo, tanti amici, tante persone dal cuore grande che quotidianamente si dedicano ai bambini coinvolti dal Sisma del 2016. Insieme si va avanti con gioia e soddisfazione, in modo apolemico ed apolitico, al solo scopo di arricchire la nostra quotidianità con il sorriso dei nostri figli. Stiamo ultimando i Parchi dei Bambini a Pieve Torina, a Muccia, fra qualche giorno tutti i bambini riceveranno il loro Uovo di Pasqua, insieme ad i nostri auguri. Vola il progetto “il pediatra che regala un sorriso”, con regalini a tutti i bambini negli ambulatori di Visso, Pieve Torina e Matelica; abbiamo inoltre adottato un orfanotrofio in Camerun a cui abbiamo regalato medicine, vestitini e semini per il loro orto; distribuiti centinaia fra vestitini, lettini, passeggini, nelle zone coinvolte del cratere. Tutto grazie alla solidarietà della parte più bella della nostra Italia, dal Trentino alla Sicilia, tutt’insieme per regalare gioia. Dedico questo post a tutti i miei bambini e a tutti gli amici, con la A maiuscola che mi stanno aiutando".

22/03/2018 10:50
Pazzaglini in partenza per il Senato: "Non perderò il contatto con il territorio"

Pazzaglini in partenza per il Senato: "Non perderò il contatto con il territorio"

Il sindaco di Visso e neo senatore Giuliano Pazzaglini, nella tarda serata di ieri, ha pubblicato sul proprio profilo social la comunicazione ricevuta dall'Ufficio Elettorale Regionale dell'avvenuta nomina. "Finalmente è arrivata, ora si può partire per Roma - scrive il sindaco - Tanti i temi da trattare, terremoto, lavoro, sicurezza, welfare, tasse e molto altro. Ovviamente cercherò di farlo al meglio delle mie possibilità". Moltissimi i messaggi di congratulazioni ed auguri per la nuova avventura, tra quanti auspicano una sua nomina a Commissario per la ricostruzione, forte della sua esperienza in prima linea a contatto con il territorio e quanti si complimentano per il grande successo ottenuto. Molti gli appelli per portare a Roma la questione della ricostruzione, con messaggi del tipo "Lotta per noi", oppure, "Vai Giuliano, sindaco del territorio" e "Non deludere chi ha avuto fiducia in te". Dal canto suo, Pazzaglini esprime la piena volontà di "non perdere il contatto con il territorio" e annuncia che a breve stabilirà un giorno, probabilmente il venerdì, che dedicherà per recarsi nei vari comuni della regione per incontrare gli elettori e discutere dei problemi più sentiti. Con queste premesse, siamo sicuri che il nostro territorio avrà una voce in più per far sentire i propri bisogni al governo centrale e non ci resta che associarci ai messaggi di congratulazioni ed augurare buon lavoro al neo senatore.

21/03/2018 09:35
Visso, in una assemblea pubblica si è parlato di recupero di aggregati edilizi all'esterno delle perimetrazioni

Visso, in una assemblea pubblica si è parlato di recupero di aggregati edilizi all'esterno delle perimetrazioni

Questa mattina, presso la Sala Consiliare del Comune di Visso, si è tenuta l’assemblea pubblica informativa indetta dall’Amministrazione Comunale in cui è stata presentata l’ipotesi di lavoro predisposta dall’Area Gestione del Territorio – SUAP, relativa all’individuazione degli aggregati edilizi all’esterno delle perimetrazioni, da recuperare attraverso interventi unitari di edifici, subordinati a progettazione unitaria. L’assemblea è stata convocata nel solco di quanto previsto dalla normativa sulla ricostruzione, al fine di assicurare un ampio coinvolgimento delle popolazioni interessate. Massiccia è stata la partecipazione di cittadini e professionisti, che hanno utilizzato l’occasione per chiarire molti aspetti dell’iniziativa comunale ed anche altri problemi legati alla ricostruzione in generale. Gli interessati potranno inviare eventuali contributi e osservazioni entro il giorno giovedì 10/04/2018, dopodiché la proposta, debitamente assestata, sarà sottoposta all’approvazione del Consiglio Comunale.

17/03/2018 15:43
Gli abitanti di Visso chiamano Striscia: "Qui non ci vede e non ci sente nessuno"

Gli abitanti di Visso chiamano Striscia: "Qui non ci vede e non ci sente nessuno"

Nella puntata di ieri sera, giovedì 15 marzo, nel tg satirico di Canale5 è andato in onda un servizio da Visso, iniziato con l'inviato Riccardo Trombetta, in quello che rimane del centro storico del paese, dopo le scosse del 26 e del 30 ottobre 2016.Nonostante le tante promesse ricevute, gli abitanti di Visso lamentano un grande immobilismo burocratico e la mancata consegna di parte delle casette a loro destinate.A mostrare le condizioni del paese è Giuseppe Capocci, dell'Associazione "Risorgi Visso", che con un velo di tristezza indica quello che era il suo negozio e spaziando nella piazza, tutti gli edifici lesionati, evidenziando come non sia stato fatto molto per quanto riguarda la ricostruzione.Le telecamere si spostano quindi di fronte ad un grande edificio gravemente danneggiato, dove dovrebbe sorgere un centro commerciale e la nuova piazza di Visso, importantissimi sia come funzione sociale che a livello turistico. Purtroppo però i lavori sono inesorabilmente fermi a causa di fondi per un totale di 8 milioni di euro, bloccati dalla Regione (2 milioni) e dalla Protezione Civile per (6 milioni).Difficoltà anche per le attività commerciali, sistemate in delle anguste casupole di legno a ridosso del fiume, fredde d'inverno e infuocate d'estate, dove mancano perfino i bagni, come nel caso della parrucchiera intervistata la quale ha sottolineato che con una clientela di signore anziane, questa situazione crea notevoli disagi."Quì non ci vede e non ci sente nessuno - conclude l'ultimo signore intervistato - né la Regione, né la Provincia, né lo Stato. Noi vogliamo che si riparta, riparta la ricostruzione e se non succede, che se ne vadano via tutti!".

16/03/2018 12:10
Terremoto, Nori come portavoce dei terremotati: "La magistratura frena la ricostruzione"

Terremoto, Nori come portavoce dei terremotati: "La magistratura frena la ricostruzione"

''Credo che la magistratura ce la stia mettendo tutta per frenare la ricostruzione del centro Italia colpito dal terremoto dell'agosto e dell'ottobre 2016. Mettere i sigilli ad una struttura smontabile, tra l'altro una piccola perla di architettura, e iscrivere nel registro degli indagati il sindaco e l'architetto Boeri significa pura miopia con evidenti cavilli giuridici senza senso''. Lo ha detto la portavoce dei terremotati di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, Maria Teresa Nori che esprime solidarietà al sindaco e ai cittadini di Norcia. ''Da questi presupposti - ha evidenziato la Nori - nasce il germoglio della paura da parte degli amministratori locali che per fare un'opera, per ripristinare un territorio, per dare vita alla comunità dovranno stare sul filo del rasoio per fare il loro dovere nei riguardi della cittadinanza. E' una assurdità tutta italiana. I nostri territori con questi presupposti - conclude - rinasceranno tra 30 anni ma sarà troppo tardi perché ci sarà uno spopolamento epocale''. 

14/03/2018 10:20
Visso, gli 80 anni di Franca Capuzzi: Visso rinascerà più bella

Visso, gli 80 anni di Franca Capuzzi: Visso rinascerà più bella

Nel container, la televisione trasmette il solito gioco a premi e Franca Capuzi, 80 anni il prossimo 14 marzo, aspetta l'ora di cena accanto a suo marito Giuseppe. Poi quattro chiacchiere tra le persone che sono in attesa delle Sae e via dentro le stanzette adibite nel container. Ottanta anni Franca Capuzi, bella signora sorridente, già dipendente della società Svila e  storica negoziante di Visso doveva gestiva un negozio di elettrodomestici. Sempre sorridente, gran camminatrice (''tutti i giorni eh!! non sgaro un giorno. Fa bene alla salute'') Franca i suoi 80 anni li festeggera' tra i suoi parenti e qualche amico in parte nel container e poi dalla piccola nipotina, Giulia, la bambina nata prematura all'ospedale di Macerata e poi trasferita ad Ancona nel settembre scorso che ora ha una casetta e non piu' l'incubo della roulotte dove stava nascendo.    ''Dell' ultima scossa, quella dell'ottobre 2016 ricordo tutto. La notte in strada, al gelo, passata a stringere mio marito e mio figlio. Ma quello era il terzo terremoto: ricordo il sisma del 1979 e quello del 1997. Siamo abituati, ma è sempre un dolore vedere le macerie. Brutto fa brutto!!'', accenna Franca con una lieve lacrima sugli occhi. Poi, riprende il suo splendido sorriso: ''ora a breve avremo la casetta e ci trasferiremo li. Basta con questo container, ne abbiamo avuto abbastanza. Il mio sogno? Vedere la mia Visso rinascere prestissimo, oppure pensare, sognare come possa rinascere un giorno più bella di adesso tra i borghi più belli d'Italia''. ''Ho raggiunto gli 80 anni con la serenità di chi prende la vita per quello che è - ci tiene a sottolineare Franca Capuzi -  io con il sorriso e l'amore e l'affetto della mia famiglia, di quella di mia sorella e mio cognato a Roma, di mia nipote Maria Teresa e di Antonio. Ma sono nonna e questo è quello che di piu' bello possa desiderare. Ottanta anni mi guardo la piccola Giulia, le rido, lei mi risponde con il sorriso e la luce della speranza e di un futuro migliore si accendono come d'improvviso''. Auguri Franca!!

12/03/2018 15:00
Il comitato "Vita di Paese", la solidarietà compie un anno

Il comitato "Vita di Paese", la solidarietà compie un anno

Il comitato " Vita di Paese" , nato su idea del giornalista Luca Pagliari e della  terremotata di Visso Alessandra Antonini, compie un anno di vita. Vita di Paese è un progetto nato per aiutare chi è stato colpito dal sisma, ma anche per promuovere il territorio dei Sibillini. Tra i progetti realizzati il Bar sister coffee di Visso dove inizianeranno a breve i lavori, ripristino azienda agricola "Pastorello di Cupi" grazie a Confindustria Ancona che ha dato un aiuto economico di 70mila euro mentre il comitato Vita di Paese ne ha dati 3000, una pedana per disabili presso centro sociale di Montecavallo, contributo di 400 euro per l'acquisto di materiale sanitario per le veterinarie di Ussita, due container per attività social precisamente a Località Castelsantamaria e  Località Brondoleto di Castelraimondo, acquisto abbigliamento per il soccorso alpino di Macerata, contributo di 30mial euro per Museo Filigrana di Pioraco tramite Confindustria Ancona e acquisti mangimi per varie azienda agricole del cratere Durante la cena, per festeggiare un anno di anniversario di "Vita di Paese, tenuitasi presso l'Istituto Alberghiero "Panzini" di Senigallia sono stati raccolti 4184 euro per aiutare l'istituto Filelfo di Tolentino, visto che i suoi  alunni sono ancora costretti a svolgere le attività scolastiche in un capannone industriale.  Il comitato "Vita di Paese" provvede pure alla diffusione del docufilm intitolato "Generazione 6.5", un format giornalistico teatrale che non parla esclusivamente  di terremoto come fenomeno geologico, ma di persone. Racconta il percorso di Alessandra Antonini che in 120 secondi ha perso tutto ciò che possedeva: una casa, un paese, una comunità. Nonostante tutto Alessandra è ripartita, certamente è ripartita con fatica, ma ha ricominciato aiutando in primis il suo paese, combattendo incubi e burocrazia. Tutto ciò si è realizzato utilizzando il web per fare squadra e per dimostrare che le potenzialità positive della rete sono illimitate. Una storia di speranza e di ottimismo che aiuta a riflettere su molti aspetti delle nostre vite. (Giovanni Maria Pontieri)

12/03/2018 12:13
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