Cerimonia di inaugurazione a Visso, nella giornata di sabato, per una nuova stalla ed un fienile, donati dall'Associazione Nazionale Alpini, specificatamente dalle sezioni di Lecco, Monza, Como e Valtellina.
Costruite a tempo di record, come purtroppo solamente il privato riesce a fare, le opere sono frutto di mesi di impegno sociale da parte degli Alpini, che le hanno progettate e ne hanno finanziato la costruzione, tramite una raccolta fondi.
Soddisfazione da parte del sindaco Giuliano Pazzaglini, orgoglioso delle nostre forze armate, che nel proprio profilo social scrive: "Quando serve aiuto, l'Associazione Nazionale Alpini c'è".
Dello stesso tenore le parole del senatore Paolo Arrigoni, che scrive: "Gli Alpini sono un orgoglio per il nostro territorio e ancora una volta rappresentano i nostri migliori sentimenti di amicizia e solidarietà verso le popolazioni colpite dal terremoto, alle quali, visto anche il mio ruolo di responsabile della Lega nelle Marche, sono particolarmente legato".
Il presidente della Copagri Franco Verrascina inaugura domani sabato 19 Maggio a Visso, borgo di poco più di 1200 abitanti in provincia di Macerata tra i più colpiti dal sisma del centro Italia, la stalla di Maurizio Sabatini, completamente distrutta dal terremoto e ricostruita con il contributo dell’Associazione Nazionale Alpini-Ana.
All’inaugurazione saranno presenti, oltre a una nutrita delegazione del corpo degli Alpini, l’assessore all’ambiente della Regione Marche Angelo Sciapichetti, il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini, il presidente dell’Ana Sebastiano Favero e il presidente della Copagri Macerata Andrea Passacantando.
La stalla è la seconda di cinque opere progettate dai volontari dell’Ana e finanziate con i fondi raccolti dall’associazione a favore delle comunità delle quattro Regioni tragicamente colpite dal terremoto.
L’azienda Sabatini conta qualche centinaio di capi, tra equini, bovine ed equini ed è di fondamentale importanza per il territorio e per le sue attività nei pascoli montani di Macereto.
L’inaugurazione vuole essere un segnale per le istituzioni e per il nuovo Governo, affinché mantengano alta l’attenzione e non abbandonino i territori danneggiati dal sisma e soprattutto le tante e variegate realtà, come l’azienda di Maurizio Sabatini, associato alla Copagri Macerata, che vogliono tornare alla normalità e far ripartire l’economia di queste zone.
La Copagri ringrazia sentitamente l’Associazione Nazionale Alpini-Ana, che con il suo esempio e la sua solidarietà dà ancora una volta, se mai ce ne fosse la necessità, la migliore risposta a chi cerca di infangare il glorioso nome del corpo degli Alpini.
Nella bozza diramata ieri non se ne parlava. E la cosa aveva immediatamente scatenato le ire dei territori colpiti dal sisma di agosto e di ottobre 2016. Poi, questa notte, nel corso dei lavori per modificare il Contratto di Governo Contratto di governo.pdf che Movimento 5 Stelle e Lega stanno sotoscrivendo é finalmente comparso anche un paragrafo dedicato al sisma.
"Per quanto concerne le aree terremotate - si legge - ci impegniamo a chiudere la fase dell'emergenza e passare alla fase della ricostruzione con l'obiettivo di creare anche le condizioni per un rilancio economico delle zone colpite. Tra le necessità prepotentemente emerse negli ultimi mesi prioritaria è la semplificazione delle procedure, sia per le opere pubbliche che per la ricostruzione privata.
Occorre poi la certezza nella disciplina generale contenuta nei decreti e nelle ordinanze. Per questo si coinvolgeranno i soggetti interessati nelle modifiche da apportare che dovranno essere definitive. Sarà garantito un maggiore coinvolgimento dei comuni, mediante il conferimento di maggiori poteri ai Sindaci".
I gruppi parlamentari di Forza Italia di Camera e Senato - rappresentati dai deputati Simone Baldelli, Catia Polidori, Raffaele Nevi, Patrizia Marrocco e Antonio Martino e Maria Spena; e dai senatori Lucio Malan, Maurizio Gasparri, Andrea Cangini, Gaetano Quagliariello, Nazario Pagano, Maria Rosaria Rossi, Fiammetta Modena, Paola Binetti, Francesco Battistoni e Antonio Saccone - hanno incontrato a Palazzo Madama il sottosegretario Paola De Micheli, Commissario straordinario del governo per la ricostruzione sisma 2016, e Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile.
Durante la riunione sono state analizzate le rilevanti criticità e le scadenze delle misure per la ricostruzione delle zone del Centro Italia colpite dai sisma, messe in campo negli ultimi anni dagli esecutivi Renzi e Gentiloni. I parlamentari di Forza Italia hanno avanzato proposte e possibili soluzioni normative - con assoluta priorita' per la proroga e l'adeguamento delle misure fiscali ad hoc e per il blocco dell'addebito dei costi fissi delle utenze - per aiutare concretamente famiglie, professionisti e imprese, che ancora vivono in situazioni estremamente disagiate, e per agevolare la rinascita dei territori coinvolti.
Deputati e senatori azzurri, consapevoli dei gravissimi ritardi accumulati in questi anni dalla sinistra, ritengono che il tema della ricostruzione post sisma dovra' essere una priorita' assoluta nell'agenda del futuro governo.
(fonte Ansa)
Nel testo semidefinitivo del Contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle c'é una parola che non ricorre mai. Quella parola, purtroppo, é terremoto. E la mancanza non è sfuggita a chi del terremoto proprio non riesce a dimenticarsi, ossia a chi tutti i giorni fa i conti con la devastazione e le incertezze che ha lasciato da quel maledetto ottobre 20016. Il Contratto di Governo, il cui testo é disponibile qui, tocca questioni di interesse nazionale e, evidentemente, la gestione dell'emergenza e della ricostruzione non lo sono.
"Se servisse una conferma ulteriore - scrivono amareggiati dal comitato Terre In Moto - del fatto che il disinteresse per i terremotati, ed in generale per le sorti del territorio colpito dal sisma, fosse una scelta che tocca tutte le forze partitiche l'abbiamo avuta.Nel cosiddetto contratto di governo, quella sorta di programma che dovrebbe regolare le attività del nuovo esecutivo Lega / M5s, non c'è un singolo punto sul terremoto e la ricostruzione.È un fatto chiaramente di una gravità assoluta e francamente inaccettabile e lo è ancora di più dopo i vari selfie della campagna elettorale e le comparsate che hanno caratterizzato il periodo del voto.Naturalmente anche qualora fosse stato inserito a livello contenutistico non avremmo avuto nessun tipo di garanzia e non saremmo stati sicuramente tranquilli, ma l'assenza totale la dice lunga sul fatto che siamo passati da "non vi lasceremo soli" (che comunque abbiamo visto dove ci ha portato) a 'non vi pensiamo proprio'.In un documento in cui la cosiddetta sicurezza viene declinata in ogni sua forma dal punto di vista del controllo e della repressione non si è trovato il tempo di declinarla nella sua accezione base, la sicurezza di una casa e del territorio che la accoglie. Andiamo a grandi passi verso i due anni di emergenza, e questo è un nuovo tassello, un macigno, da aggiungere alla storia".
Oggi, stando a quanto é dato sapere, matteo Salvini e Luigi Di Maio avranno un nuofo faccia a faccia per limare ed integrare il testo del Contratto di Governo. La speranza, da parte di quattro regioni messe in ginocchio dal sisma, é che sia anche l'occasione per riportare al centro una tematica, quella del sisma e della ricostruzione, che deve stare tra le priorità del nuovo Governo.
Un altro pezzo di storia di Visso che si sgretola, sotto la morsa di un potente braccio meccanico. Anche l'edificio scolastico che da tempo ospitava la materna e il nido, e che in passato é stato sede anche delle elementari e delle medie di Visso ha dovuto piegarsi alla violenza del sisma. Edificio irrecuperabile e, quindi, demolizione. "Fa male - ha detto il sindaco Giuliano Pazzaglini - anche se ormai ne abbiamo visti tanti di edifici demoliti e da demolire, ma non ci si abitua mai. Lì, in questo palazzo la cui demolizione é in verità iniziata da qualche settimana in maniera controllata, ci sono cresciuti i vissani. E' un edificio a cui ognuno di noi ha legato la sua storia e la sua vita, magari prima come alunni e oggi come genitori".
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Domani, domenica 13 maggio, a Montelupone saranno consegnate ad altrettanti comuni le 21 Bandiere Arancioni delle Marche. Sarà presente l'assessore alla cultura e al turismo della Regione Marche, Moreno Pieroni, oltre ai sindaci e ai rappresentanti delle amministrazioni comunali di Acquaviva Picena, Camerino, Corinaldo, Frontino, Genga, Gradara, Mercatello sul Metauro, Mondavio, Montecassiano, Montelupone, Monterubbiano, Offagna, Ostra, Ripatransone, San Ginesio, Sarnano, Serra San Quirico, Staffolo, Urbisaglia, Valfornace, Visso.
La cerimonia di consegna, prevista per le 15 nella Piazza del Comune, si inserisce in una due giorni tutta dedicata al vessillo del Touring Club e che si svolge tra i comuni di Montecassiano e Montelupone.
Nell'edizione serale di ieri, il telegiornale di Canale5 ha mandato in onda un servizio da Visso, sulla lentezza delle operazioni di rimozione delle macerie e la ricostruzione che è ancora un miraggio, a quasi due anni dal terremoto.
A parlare sono alcuni gestori di attività commerciali che lamentano un misto stra stanchezza, sfiducia e una forte preoccupazione per il futuro, perché non vedono nessuna via di sbocco a causa della burocrazia opprimente che ostacola la ripresa delle attività.
"Visso rischia di morire - è il grido d'allarme del sindaco Pazzaglini - a causa dei tappi che questa burocrazia, sta diventando per la ricostruzione" e annuncia di aver rinunciato allo strumento principale per la ricostruzione dei borghi distrutti, ossia i piani urbanistici attuativi.
Visso è un paese che si sta spopolando e le poche attività che rimangono si scontrano con troppi problemi burocratici, come racconta la gente del posto. In quella che dovrebbe essere la prossima area commerciale, nel frattempo, le operazioni di rimozione di materiali contenenti amianto procedono molto, troppo a rilento e per quanto riguarda le casette, dopo la consegna di 40 unità domenica scorsa, ne mancano ancora altrettante.
Il dato che invita seriamente a riflettere e che fotografa una realtà desolante, in conclusione, è quello delle case riparate, che in un totale di 100mila, sono, per tutto il centro Italia, solamente 18.
La terra ha ricominciato a tremare alle 2,46 di ieri, con un 2,9 che ha avuto per epicentro Pieve Torina. Poi ancora per altre 70 volte nel giro di 24 ore, 22 di magnitudo superiore a 2.0. Sono numeri impressionanti e sono anche i numeri di uno sconforto sempre più profondo per una popolazione che non ne può più. Perché non smette di evocare fantasmi, e sempre sulla stessa zona. Sempre, appunto, con epicentro tra Pieve Torina e Muccia, fino alle 4,56 di questa notte, con una scossa di magnitudo 2,1. Le più forti alle 22,21 di ieri sera e poi ancora alle 23,20, di magnitudo 3,2 e 3,1
Niente a che vedere, per carità, con la forza distruttrice di agosto e ottobre 2016, ma dopo due anni, sentir tremare la terra almeno una volta all'ora, é fiaccante. Anche perché oltre a chi, come il professor Emanuele Tondi e la scienza tradizionale, dice di non preoccuparsi oltre i consueti accorgimenti, c'é chi, come Giampaolo Giuliani, non vede di buon occhio questo nuovo sciame sismico.
"Dopo le scosse di Magnitudo tra 4,0 e 5,0 di inizio aprile nella zona tra Muccia e Pievetorina- spiega il professor Tondi - la sismicità era tornata a diminuire, ma negli ultimi due giorni é nuovamente aumentata, come dimostrano le continue scosse delle scorse ore. Si tratta, tuttavia, della stessa sequenza che fa seguito gli eventi principali di fine ottobre 2016. La zona destabilizzata è molto grande e gli aftershocks possono durare anche anni, come successo nelle precedenti crisi sismiche in Italia. E' importante abitare e frequentare edifici sicuri, come lo é sempre stato nelle nostre zone e a cui ormai dovremmo essere abituati. Quanto alla diceria che sono da preferirsi tante piccole scosse per scaricare l'energia, si tratta, appunto, di una diceria. Ogni grado di magnitudo l’energia liberata é trenta volte superiore, quindi, per eguagliare un terremoto di magnitudo 5,0 ce ne vogliono 30 di magnitudo 4,0 e 900 di magnitudo 3,0.“
Preoccupato, invece, Giampaolo Giuliani, ex tecnico dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario distaccato presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, divenuto noto, in occasione del terremoto dell'aprile 2009 a L'Aquila a causa di alcune sue dichiarazioni in merito all'asserita esistenza di una sua previsione circa il verificarsi dell'evento sismico.
"Penso che una sequenza di oltre 80/90 accadimenti giornalieri, tutti in una stessa zona epicentrale e con grado sismico crescente, non sia proprio una buona cosa. Credo che bisognerebbe fare molta attenzione ed essere preparati per qualsiasi evenienza" dice Giuliani "anche se quelle strutture storicamente non dovrebbero rilasciare eventi oltre M. 4.8-5.0. Ricordiamo sempre però che, tutta l'energia prodatta dalle repliche, anche se di magnitudo contenuta, è pur sempre energia che va a caricare altre faglie limitrofe di strutture che potrebbero innescare eventi di magnitudo superiore a 5.0/5.5. Oggi, per esempio, nelle ultime 24 ore, sulla dorsale dell'Appennino centrale abbiamo registrato ben oltre 115 eventi, tra questi almeno 7 terremoti di M. da 2.7 a 3.2. Anche i dati sulle variazioni del trend del flussi del gas Radon, osservate dalle nostre stazioni, rivelano livelli alti di poco sotto la soglia di pericolo. Queste osservazioni ci permettono di prevedere nelle prossime 6/24 ore, ancora repliche strumentali nel cratere del centro Italia, dal bacino aquilano fino alle strutture di Camerino. Anche la foto del drum del sismografo della stazione di Coppito, torna a mostrare un incremento dell'attività sismica delle ultime 24 ore".
Oltre quindici scosse di magnitudo superiore a 2 in pochissime ore. L'ultima alle 23,20, con epicentro a Pieve Torina, ed una magnitudo di 3,1. La più forte di giornata, invece, alle 21,21, che ha toccato i 3,2 gradi, mentre la prima la notte scorsa, alle 2,46 (2,9 ml). Tutte con epicentro tra Pieve Torina e Muccia. È il bilancio di una giornata in cui il terremoto non ha offerto tregua a una popolazione ormai allo stremo delle forze, alle prese con un nuovo sciame sismico cominciato il 10 aprile scorso. Gli esperti rassicurano che si tratta di aftershock, ma la paura torna a farsi sentire. Anche perchè diversi edifici, giá compromessi dopo le scosse dell'ottobre del 2016, hanno fatto assistere a significativi peggioramenti del livello di danno.
L'incarico a Commissario Straordinario per la Ricostruzione è, dopo la maternità, l'esperienza più forte della mia vita.
Lo ha dichiarato l'onorevole Paola De Micheli, in una intervista a IoDonna del Corriere della Sera. Tanti gli spunti offerti alla penna del giornalista Fabrizio Roncone, con la commissaria che individua tre motivi principali per giustificare una ricostruzione che non é partita o che, comunque, stenta a procedere a ritmi accettabili. "Primo, i terremotati non conoscono ancora bene i loro diritti. Molti non hanno capito che lo Stato è pronto a coprire tutte le spese e certo non aiuta tanta burocrazia, legnosa e ottusa.
Secondo, la terra, purtroppo, continua a tremare. E questo scatena in tanti un tragico quesito: ha senso restare e ricostruire una casa e una vita qui? Il terzo motivo sono gli abusi edilizi persistenti, per i quali ho pronta una sanatoria 'chirurgica' che dovrebbe aiutarci a superare certi piccoli abusi e sbloccare la cosiddetta ricostruzione leggera". (Qui l'intervista integrale)
"Ho letto di tutto riguardo quello che è successo a Visso" - Comincia così lo sfogo del sindaco di Visso, senatore Giuliano Pazzaglini, sulla doppia celebrazione del 25 Aprile nel suo comune (leggi qui).
Uno sfogo che il primo cittadino e neoparlamentare ha affidato a Facebook: "Ricostruzioni false di quanto accaduto, accuse, interpretazioni lontane dalla verità da parte di chi deve dire/scrivere qualcosa per forza come missione di vita. La cosa che mi ha colpito di più però è stata l’arroganza del PD, dimostrata dalle dichiarazioni di diversi suoi rappresentati.
Per questi 'signori' la manifestazione ufficiale della celebrazione era quella dell’Anpi, mentre la 'abusiva' sarebbe stata quella organizzata dal comune, a casa propria! Se possibile, sono ancora più convinto della legittimità della mia scelta".
Dall'on. Mario Morgoni (Pd) riceviamo
Ritengo sorprendente il comportamento del Sindaco Pazzaglini che organizza una sorta di contromanifestazione in occasione del 25 Aprile mettendo particolare enfasi nella celebrazione delle vittime della Liberazione. Pazzaglini, oggi rappresentante in Parlamento del popolo italiano pretenderebbe di cancellare un pezzo di storia del nostro Paese e addirittura emette sentenze di condanna contro le forze che si sono battute per restituire all’ Italia la libertà e la democrazia permettendogli di sedere nel seggio al parlamento che oggi occupa.
Vorrei ricordare a Pazzaglini che prima di pronunciare anatemi contro i valori fondanti delle nostre istituzioni avrebbe molto da riflettere sul fatto che lui è stato eletto nelle liste che hanno generosamente ospitato Luca Traini, un concittadino che ha ferito e umiliato non solo le persone colpite ma il senso di civiltà e di umanità patrimonio della storia e della vita delle nostre comunità.
In conclusione esprimo la mia solidarietà ai Sindaci del territorio e all’ Anpi che sono stati oggetto di un comportamento ingiustificabile e inqualificabile che non avrebbero dovuto subire e che sarebbe stato giusto impedire.
Scontro istituzionale, dopo la celebrazione del 25 Aprile questa mattina a Visso. Posizioni diverse, dopo che il sindaco di Visso e senatore della Lega Giuliano Pazzaglini aveva scelto di ricordare tutte le vittime in una sorta di manifestazione parallela a quella provinciale, scatenando la reazione in primo luogo del sindaco di Macerata Romano Carancini.
Durissimo Pazzaglini al termine della manifestazione: "Ora capisco perché Macerata è diventata lo zimbello d’Italia. Posso solo dire una cosa al “collega” Carancini. Se non sai informati, se non ti sei informato taci. Altrimenti parli a sproposito.
Riguardo il conflitto istituzionale è evidente che se c’è è quello creato da lui, che probabilmente non ha capito che è “solo” il pessimo Sindaco di Macerata, non quello di tutto il resto della provincia. Nessuno è stato fatto spostare, nel pieno rispetto delle idee di tutti ho autorizzato la loro manifestazione indicando dove poterla realizzare, località in cui loro avevano previsto la deposizione della corona". Di seguito il testo integrale del discorso letto questa mattina da Pazzaglini:
Siamo qui oggi per la celebrazione del 25 aprile, festa della liberazione, in una veste insolita, nuova, ma a mio avviso per certi versi tardiva, visto che si prefigge lo scopo non di celebrare il risultato ottenuto, non i vincitori, ma commemorare le troppe vittime innocenti che anche la liberazione ha causato.Vittime civili delle ritorsioni, delle violenze, che hanno sofferto per la brutalità di tutti gli eserciti, quello di occupazione, quello di liberazione, quello irregolare della resistenza.In questo momento solenne dichiaro la mia vicinanza alle comunità di quella gran parte del territorio nazionale che hanno subito gli orrori della violenza su giovani, adulti, anziani di entrambi i sessi ad opera delle truppe marocchine a servizio dei francesi e di tutti gli altri criminali, anche italiani, lasciati liberi di agire. Decine di migliaia di persone che hanno subito violenze sessuali e fisiche. Migliaia di morti a causa diretta delle violenze, o successivamente come conseguenza indiretta delle stesse. Famiglie distrutte, persone demolite nel corpo o nello spirito da carnefici che non riesco e non riuscirò mai a chiamare liberatori.Vittime innocenti, spesso a seguito di processi sommari, uccise per interesse o semplicemente per presunta militanza, sono loro che meritano di essere ricordate e che dovrebbero impegnare tutte le istituzioni a riconoscere gli errori del passato al fine di evitare che tali orrori possano essere commessi di nuovo. Eppure nessun tribunale, nazionale o internazionale, si è pronunciato al riguardo.Nessun crimine di guerra è stato addebitato a chicchessia.Nessun accenno a tali vicende in nessun libro di storia.Nessuna giustizia è mai stata fatta per queste vittime innocenti.Lo scrittore Norman Lewis, all'epoca ufficiale britannico sul fronte di Montecassino, narrò gli eventi:« Tutte le donne di Patrica, Pofi, Isoletta, Supino, e Morolo sono state violentate... A Lenola il 21 maggio hanno stuprato cinquanta donne, e siccome non ce n'erano abbastanza per tutti hanno violentato anche i bambini e i vecchi. I Marocchini di solito aggrediscono le donne in due - uno ha un rapporto normale, mentre l'altro la sodomizza. » Riporto una testimonianza di un altro fatto documentato:Un contadino di Cardito trova Lorenzo seminudo, ricoperto di sangue, abbandonato in un viottolodi campagna, non lontano dal campo dei marocchini.Lo porta in Ospedale.Il referto riporta: stato di choc, ferite lacero contuse sul viso, sulle gambe e sulla schiena,lacerazioni nella zona anale da penetrazioni multiple, lacerazioni delle corde vocali da penetrazione orale, i denti completamente rotti per evitare morsi difensivi .Da quel giorno Lorenzo non disse più una parolaBasta omertà, basta ipocrisia.Oggi qui si vogliono ricordare Lorenzo e tutte le altre vittime innocenti. Non sarà un corona deposta in loro memoria a fargli giustizia, ma provare a porre fine all’ingiustizia della loro soppressione, sia fisica che come memoria storica, è possibile e questo è un primo piccolo passo in quella direzione.
Ancora di notte, questa volta alle 3,08. Una violenta scossa - di magnituto 3,6 secondo le prime stime - ha riportato la gente in strada su tutto l'Alto Maceratese. Il boato e poi pochi istanti che sono sembrati infiniti e che hanno risvegliato inevitabilmente una paura mai sopita in una popolazione che ormai da due anni fa i conti con il dramma del sisma. Al momento non si hanno notizie di feriti e nemmeno di danni. Secondo i dati forniti dal sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la scossa di questa notte ha avuto ancora una volta per epicentro la cittadina di Muccia (7 km di profondità).
Venti persone sono state denunciate dai Carabinieri della Compagnia di Camerino per falso ideologico e indebita percezione di erogazioni statali. Tutti avevano dichiarato, producento documentazioni false, di essere stabilmente domiciliati a Pieve Torina, percependo così il contributo di autonoma sistemazione (CAS) a seguito del sisma dell'ottobre 2016. Stando ai risultati dell'indagine, i venti denunciati (tra cui uno straniero) hanno sottratto complessivamente alle case dello Stato una somma di poco superiore ai 100mila Euro.
L'intera inchiesta é partita nei mesi scorsi, anche a seguito di alcune segnalazioni, e le 20 denunce emesse, stando a quanto é dato sapere, potrebbero essere solo le prime di una lunga serie, visto che l'intero lavoro di indagine non riguarderebbe il solo comune di Pieve Torina.
Il president della Camera dei Deputati, Roberto Fico, sarà presto nelle Marche per visitare le cittadine più colpite dal sisma. Lo ha annunciato sul suo profilo Facebook, sottolinenando che la risposta dello Stato in questi due anni non é stata abbastanza efficace.
“Nelle scorse settimane – scrive il president nel suo post - fra i tanti messaggi di auguri ricevuti per la mia nomina c’è stato quello del Presidente della Regione Marche. Ho tenuto a rispondergli e a ringraziarlo anche per dare un messaggio ai nostri concittadini delle Marche e delle regioni del Centro Italia così duramente colpite dal sisma.
Una tragedia che non dimentico e rispetto alla quale serve uno sforzo maggiore rispetto a quello compiuto fino ad ora. Chi ha vissuto quel dolore, ha perso i propri cari e subito il distacco forzato dalla propria terra merita una risposta efficace da parte dello Stato, perché non c’è tempo da perdere.
Sono vicino a questi nostri concittadini ancor di più in questi giorni, nei quali la paura e il dolore si sono rinnovati a causa di nuovi episodi sismici. Per questo mi impegno a visitare quanto prima i luoghi colpiti dal terremoto del 2016”.
"E' vergognoso che ci siano sindaci, soprattutto dell'entroterra, che continuano a chiedere che ci sia una suddivisione tra terremotati di Serie A e terremotati di Serie B" - Lo ha dichiarato in una recente intervista a Canale14 (qui il video integrale) il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi. Dichiarazioni, le sue, destinate a far discutere, soprattutto tra quei colleghi sindaci che con le scosse ci fanno i conti tutti i giorni e che con le conseguenze delle scosse ci si devono confrontare ormai da quasi due anni.
"Abbiamo centinaia di sfollati anche noi e non va bene che per il solo fatto di non avere edifici rasi al suolo si pensi che possiamo aspettare o che altri debbano avere la precedenza": questa l'estrema sintesi dell'intervista a Pezzanesi, che sembra un chiaro attacco a quei sindaci, Pasqui e Falcucci in primis, che ormai da tempo chiedono la suddivisione del cratere in base agli effettivi livelli di danno riportati nei vari comuni. Il primo cittadino di Tolentino fa poi riferimento alla riunione che si é tenuta poche ore dopo la scossa dello scorso 10 aprile, a cui hanno partecipato i vertici della Regione Marche, la commissaria Paola De Micheli e il capo della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli: "Nessuno ci ha invitati. Non é tollerabile che si facciano riunioni in cui non siamo invitati".
Primo sciopero degli operai nei cantieri per le casette post terremoto 2016. Dalle 7 alle 11 di oggi 21 lavoratori impegnati nel cantiere Sae di via Cesare Battisti a Visso (Macerata) hanno incrociato le braccia.In un incontro con i sindacalisti della Cgil, hanno lamentato di aver ricevuto soltanto acconti da settembre in poi, sottolineando altresì l'assenza di buste paga e di visite mediche e riferendo di contratti non firmati e di alcuni infortuni non denunciati. Qualche operaio dovrebbe ancora ricevere complessivamente tra i cinque e i seimila euro. In mattinata in cantiere è arrivato Franco Marsili, titolare dell'azienda impegnata nel cantiere: ha dichiarato di aver sempre pagato tutti fin da settembre, sostenendo di non aver versato il Tfr solo perché i lavoratori lo riceveranno a fine rapporto. Al termine della riunione sindacale dei lavoratori in sciopero, i partecipanti hanno deciso che, se entro giovedì non arriveranno gli stipendi arretrati, da venerdì scatterà un nuovo sciopero.
(fonte Ansa)
Il sisma ha distrutto vite, case, luoghi di lavoro. E per molti, tutto quello che resta del “prima”, purtroppo, è il mutuo. Si può sospendere, non si può sospendere, conviene o meno sospenderlo, ci sono o non ci sono le condizioni per sospenderlo? Insomma: la fumosità, in una logica tutta italiana, la fa da padrona. E per tanti, troppi, l’ipoteca su un cumulo di macerie pesa come una spada di Damocle nel futuro di chi si trova, già di suo, costretto a riscrivere la sua vita.
E, come spesso accade, gli istituti di credito si trovano nella posizione privilegiata di distinguere cliente da cliente, interpretando secondo convenienza, anche a seconda degli istituti di riferimento, una norma che sembra scritta in funzione di tutti, tranne che dei terremotati.
E così, molti clienti, si sono trovati a fare i conti con le situazioni più assurde. Di seguito, si riportano alcune delle più eclatanti “interpretazioni” di Istituti Bancari del Territorio.
- Sospensione concessa solo se il proprietario di “Prima Casa” è anche il mutuatario; quindi, chi non rientra in questa “condizione” continua a pagare il mutuo pur avendo l’abitazione inagibile e in zona rossa;
- diversi titolari di mutui sono stati segnalati al CRIF come cattivi pagatori a causa della tardiva regolamentazione della sospensione da parte delle Banche;
- alcune Banche hanno intimorito i propri clienti comunicandogli che – se avessero sospeso il mutuo – molto difficilmente avrebbero potuto richiedere altri finanziamenti / mutui in futuro;
- per i mutui sospesi delle attività produttive, la Banca già ha comunicato che dal 2019 il mutuo riprenderà con il pagamento di una doppia rata mensile;
- una Banca di Amatrice - ad ogni sospensione - ha fatto firmare un nuovo piano di ammortamento calcolando, nello stesso, gli interessi per il periodo di sospensione.
A raccogliere le testimonianze di quei clienti che si trovano a fare i conti con queste situazioni è stato il Comitato Mutui Sulle Macerie, nato proprio per fare fronte comune e combattere la “disinformazione”.
“La Legge che prevede la Sospensione dei mutui sino al 31 Dicembre 2020 – scrivono in una nota diffusa nei giorni scorsi - sembra essere stata oggetto delle più ‘attente’ e ‘singolari’ interpretazioni da parte degli Istituti Bancari. Premesso che, all’Art. 21 dell’allegato alla Legge n. 172/2017 così si legge: ‘[…] Con riguardo alle attività economiche nonché per i soggetti privati per i mutui relativi alla prima casa di abitazione, inagibile o distrutta, localizzate in una 'zona rossa' [...] il termine di sospensione dei pagamenti […] è fissato al 31 dicembre 2020’.
Pertanto, la Legge sembrerebbe prevedere la sospensione fino al 2020 delle rate dei mutui qualora ci siano i seguenti requisiti: immobili “prima casa” e attività produttive, inagibili o distrutte, inserite nelle zone rosse dei Comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto del 2016. Ne consegue che, nulla da interpretare per le Banche, anzi, i mutuatari non dovevano far altro che presentare l’attestazione che l’immobile era sito in Zona Rossa. Nel caso di specie, molte persone, invece, si sono trovate a iniziare una vera e propria battaglia (persa) contro le Banche, pur avendo tutti i requisiti per rientrare nella sospensione delle rate dei mutui”.
Quanto alle “interpretazioni” degli Istituti di credito, il Comitato Mutui Sulle Macerie aggiunge: “I casi riportati sono tutti stati vissuti e raccontati da persone che non hanno alcun motivo di inventarsi ‘storie’, anzi, purtroppo, non hanno alcuna voce in capitolo. Ti trovi una ‘Banca’ che vuole toglierti anche quello che non hai più! E noi abbiamo diritto ad una soluzione, una possibilità per andare avanti, per continuare a lavorare… non per le Banche ma per la nostra vita! Una vita che ha il consenso di essere ‘devastata’ dalla Natura, ma non da uomini a cui non interessa cercare una soluzione per chi ha perso tutto. SE LA CARA IPOTECA ORA È UN CUMULO DI MACERIE ALLE BANCHE, ALLO STATO, NON INTERESSA”.