Scoprire la natura camminando tra i più bei sentieri del Monte Bove, nella magia del Parco nazionale dei Sibillini e osservare i camosci nel loro habitat naturale sui pendii del Monte Bove è un’esperienza unica. Queste ed altre sono le escursioni che ogni giorno vengono proposte dal comune di Ussita deliziosa e rinomata cittadina turistica montana, nel cuore del Parco dei Sibillini, guidate da esperti escursionisti e guide.In particolare mercoledì 3 agosto l’escursione sul Monte Bove sarà proprio dedicata all’osservazione dei Camosci guidata dal biologo escursionista Simone Gatto, l’appuntamento è alle 9 a Frontignano di Ussita di fronte Hotel Felycita, da dove si salirà fino a 1600 in auto e si proseguirà su 600 metri di dislivello in circa in 13 km di passeggiata, nell’anello del Monte Bove nella sua natura incontaminata, tra paesaggi mozzafiato per toccare il cielo con un dito. Il monte Bove è composto da quattro cime che racchiudono una splendida valle di origine glaciale, un vero e proprio gioiello dal punto di vista geologico e paesaggistico. I camosci presenti nelle creste del Monte Bove di Ussita sono frutto di una reintroduzione iniziata a partire dal 2008, sono stati rilasciati in tutto 31 camosci, provenienti dal Parco d'Abruzzo, dal Parco della Maiella e dal Parco del Gran Sasso, ora dopo 8 anni grazie alle nascite in natura i camosci hanno raggiunto una popolazione di circa 100 esemplari."Per questo oggi è finalmente facile incontrare questo magnifico animale, vero signore delle rupi, soprattutto se accompagnati da guide esperte, guide al camoscio, che fanno scorgere i camosci, consigliano i comportamenti per fotografarli anche da vicino senza disturbali. Le femmine e gli esemplari giovani vivono in branco, mentre i maschi si allontanano intorno ai 2 anni, per farvi ritorno solo nel periodo della riproduzione. Il camoscio è abituato a vivere in luoghi impervi, soprattutto pareti rocciose molto ripide, dove vi si ripara per sfuggire agli attacchi dei predatori. A differenza del cugino alpino, il camoscio dei Sibillini si contraddistingue soprattutto per la colorazione del mantello nel periodo invernale: si presenta di colore marrone scuro con ampie zone biancastre sulla gola, i lati del collo sino alla spalla e sui quarti posteriori; in estate il mantello è solo un po’ più rossastro rispetto a quello marrone chiaro del camoscio alpino", si legge nella nota di presentazione dell'iniziativa.Tra i tesori faunistici del Monte Bove durante l’escursione si potrà ammirare anche la splendida aquila reale, che vive ad Ussita con una coppia nidificante e stabile, che spessissimo viene a caccia di lepri e volpi o di giovani camosci sulle praterie del Monte Bove. Il territorio del comune di Ussita è centro di numerose attrattive di tipo naturale e artistiche e sportive, con i suoi rinomati impianti sportivi, rifugi in quota e impianti di risalita aperti tutta l’estate per fare magnifiche escursioni di trekking, running, nordic walking canyoning, alpinismo su roccia e bike con più di 380 km di percorsi, tutti tracciati da Gps, che si sviluppano a partire dai 750 metri fino ai 1900 metri.Per la gioia degli amanti della montagna e non solo, oltre a mercoledì prossimo le escursioni per vedere i camosci dei Sibillini si ripeteranno il 13, il 24 e il 31 agosto prossimi, per info e prenotazioni tel. 3282864307 www.comune.ussita.mc.it.
"Mandano i profughi, queste povere persone, in un ghetto. Senza alcuna possibilità di inserimento sociale. Tutto ciò di negativo che ne conseguirà, sarà direttamente imputabile alla Prefettura di Macerata". Non utilizza certo giri di parole, il sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, per tornare sulla questione legata al bando predisposto proprio dalla Prefettura per l'accoglienza dei migranti nella provincia maceratese.Ad aggiudicarsi il bando, fra gli altri, anche una società di Sondalo, provincia di Sondrio, la Hostel Stelvio, che ha ottenuto il diritto all'accoglienza di 50 profughi da far alloggiare a Frontigliano, una delle località sciistiche più rinomate del maceratese, nell'ex Mark Hotel. Struttura ricettiva, quest'ultima, chiusa da circa dieci anni e dove, nelle scorse settimane, si è verificato un inquietante episodio dai contorni tutti ancora da definire. Ai primi di maggio di quest'anno, infatti, sono andati a fuoco i materassi in 9 stanze. Un principio di incendio che ha provocato pochi danni - tanto è vero che le fiamme si sono spente da sole e del rogo ci si è accorti solo il 9 maggio quando il proprietario si è recato all'interno della struttura per un controllo di routine - ma che sulla cui matrice non vi era alcun dubbio: doloso. I vigili del fuoco hanno trovato tracce di gasolio che è, appunto, servito per appiccare l'incendio. Considerando questi elementi, la Procura di Macerata ha aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Ussita e Camerino e si stanno cercando elementi per chiarire definitivamente questo inquietante episodio. Certo, al momento, non sembrano esserci correlazioni diretti fra la disponibilità all'accoglienza dei profughi e l'incendio doloso. Ma resta il fatto che l'aria che si respira a Frontignano è molto calda e non solo perché si è in estate.Tanto più che proprio in questi giorni, la società di Sondalo ha ottenuto, dal comune di Ussita, il certificato di agibilità per la struttura ricettiva fermiglianese. Ma, al momento, solo per poter ospitare 25 persone. Si potrà arrivare alla capacità richiesta di 50 unità non appena ci sarà il via libera all'adeguamento della struttura: da albergo ad ostello della gioventù. Queste ultime notizie hanno rinfocolato il fuoco delle polemiche. "Frontignano non è la location adatta all'accoglienza e all'integrazione dei profughi. La Prefettura di Macerata - attacca il primo cittadino, Marco Rinaldi - non ha tenuto minimamente conto delle nostre obiezioni e di quelle di un numero importante di residenti. Ha predisposto il bando senza minimamente coinvolgerci e basandosi solo sulla disponibilità di questa società lombarda".Secondo il sindaco ci sono dei dati oggettivi che non possono non essere presi in considerazione. "Non bisogna basarsi sui residenti di Fermigliano in agosto o nel pieno dell'inverno, non è un dato reale. Piuttosto occorrerebbe che dalla Prefettura di Macerata si recassero a Frontignano nei restanti dieci mesi dell'anno. Solo un cieco non vedrebbe la realtà o, se vogliamo rimanere nell'ambito dei detti popolari, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Frontignano vive di di turismo e non ha un tessuto sociale in grado di favorire l'inserimento. I 50 o 25 profughi che siano, saranno ghettizzati, andranno in un vero e proprio ghetto, dove non c'è nulla. Non potranno frequentare una scuola o un qualsiasi posto dove poter socializzare. Li faremo venire e basta". Tutti questi aspetti sono stati messi, nero su bianco, su una lettera che Rinaldi ha inviato in Prefettura a Macerata, concludendo che: "Tutto ciò che di negativo succederà, sarà imputabile direttamente alla Prefettura". Una frase che non lascia adito alle interpretazioni."Non si è voluto neppure salvaguardare il rapporto fra popolazione e numero di profughi da ospitare. Prendiamo ad esempio Macerata. Il rapporto è dell'1%, rispetto ai migranti assegnati. Ad Ussita, invece, è pari al 12%, per avere il medesimo rapporto di Macerata, ne dovremmo ospitare solo 4 di profughi".A protestare non è solo il primo cittadino di Ussita, ma anche moltissimi residenti. Quest'ultimi - molti, ma non tutti, proprietari di seconde case a Frontignano - si sono organizzati, dando il mandato ad un legale per tutelare le loro ragioni. Hanno raccolto, ad oggi, 630 firme per bloccare l'arrivo dei profughi. E, soprattutto, promettono di non fermarsi fino a quando non avranno scongiurato questa eventualità.
Nel pomeriggio del prossimo 23 luglio al rifugio del Fargno si aprirà ufficialmente la mostra dei progetti sviluppati dagli studenti del Liceo Artistico “Cantalamessa” di Macerata per riqualificare la struttura stessa del rifugio.Si tratta di un progetto didattico che ha visto impegnate nel corso dl passato anno scolastico le classi 4^A e 5^A della sezione “Architettura e Ambiente” dell’istituto, guidate dal Prof. Vincenzo Treccioni, insegnante di Discipline Progettuali della suddetta sezione; il progetto ha puntato l’attenzione su uno dei luoghi più belli del nostro territorio, conosciuto però probabilmente solo dagli affezionati della montagna.Il Fargno è infatti un sito unico nell’ambiente dei Monti Sibillini. Ubicato nel comune di Ussita, di fronte al monte Bove, a 1820 metri di altitudine, è il rifugio più alto della Regione Marche. Esso costituisce un luogo di ritrovo e di sosta per tutti gli escursionisti e gli amanti della montagna, che da qui partono per affrontare i percorsi che raggiungono le vette circostanti (il Pizzo Berro a 2.260 mt., il Pizzo Tre Vescovi a 2.092 mt., il Monte Priora o Pizzo della Regina a 2.332 mt. ed il Monte Rotondo a 2.102 mt.) o i vicini laghi di Pilato e la piana di Castelluccio.Il rifugio è inserito nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ed è stato edificato negli anni sessanta, con grandi sacrifici, da Delio Franceschetti. La forma ottagonale era stata pensata appositamente per spezzare il vento, che è spesso molto forte nella zona. Oggi la proprietà è di Teresa Franceschetti, figlia del costruttore.La riqualificazione che il Liceo Artistico ha proposto ha costituito uno spunto per l’attività di progettazione degli studenti e dunque ha avuto principalmente una sua finalità didattica specifica, che, come sempre accade in questo istituto, mira allo studio ed alla elaborazione di progetti concreti che portino gli studenti a confrontarsi e ad interagire con la realtà. In secondo luogo, la scelta ha avuto lo scopo di immaginare di poter consentire a tutti, attraverso l’ampliamento e l’arricchimento dell’offerta di comfort della struttura, di godere della bellezza di questi luoghi.Come sottolinea il Prof. Treccioni, in questa occasione l’attività didattica si è svolta lasciando grande libertà agli studenti e imponendo loro pochi vincoli, tra i quali vanno comunque segnalati il rispetto del già esistente (ad esempio la parte seminterrata dell’edificio) e la continuità e l’integrazione con il paesaggio circostante.Gli allievi hanno dato fondo alla loro creatività, delineando, ognuno a suo modo, strutture complesse ed articolate, che prevedono palestre, saune, piscine, stanze per massaggi e quant’altro può oggi soddisfare le esigenze di un turismo moderno e qualificato.I molti progetti elaborati dagli studenti, insieme ad un video costruito sui rendering degli stessi, verranno esposti nella mostra che si andrà ad inaugurare sabato 23 luglio alle ore 17.00, con un evento a cui sono state invitate le diverse autorità del territorio (Presidente della Provincia di Macerata, Sindaco del Comune di Macerata, Sindaco del Comune di Ussita, Presidente dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Macerata).Il rifugio si raggiunge dai vari versanti attraverso diversi sentieri, ma l'accesso più agevole, e dunque consigliabile anche ai non esperti di montagna, è la strada che sale dalla frazione di Casali di Ussita.La mostra rimarrà aperta fino al 16 agosto e tutti sono ovviamente invitati a visitarla.Un doveroso ringraziamento va alla ”Sibyllinexperiences APS”, l’azienda che gestisce il rifugio, e in particolare al Sig. Andrea Salvatori, che entusiasticamente ha seguito l’iniziativa e messo a disposizione i locali.La mostra è dedicata alla memoria del compianto Prof. Giovanni Soldini, per molti anni insegnante della scuola, venuto a mancare lo scorso primo marzo. Essa costituisce dunque una delle diverse iniziative che il Liceo Artistico sta organizzando per ricordare il collega che è stato per molti anni una figura fondamentale per l’istituto.
Lo svincolo di Muccia si farà e non ci sarà alcun rinvio per l'inaugurazione della superstrada. Le rassicurazioni, tanto attese da tutti i comuni dell’entroterra maceratese, sono giunte al termine dell’incontro di quest’oggi – svoltosi proprio nell'area dello svincolo di Muccia - fra il presidente della provincia di Macerata Antonio Pettinari, il nuovo sindaco di Muccia Mario Baroni e la sua Giunta, l'Amministratore unico di Quadrilatero Spa Guido Perosino, accompagnato dai tecnici della società, il presidente dell'Unione Montana, nonché sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, i sindaci dei territori interessati: Sandro Luciani di Pievebovigliana, Giuliano Pazzaglini di Visso, Pietro Cecoli di Monte Cavallo e il vicesindaco di Ussita Massimo Valentini. Una vera e propria task force – alla quale era stata data adesione anche dagli altri primi cittadini dei comuni della zona che, però, sono stati impossibilitati a partecipare a causa del concomitante impegno con l'assemblea dell'A.T.O. 3 - messa in piedi dallo stesso Pettinari nel momento in cui si era iniziato a parlare di una modifica, sia pure parziale, rispetto al tracciato della Superstrada 77 Valdichienti. Il primo cittadino di Muccia, considerata l'importanza strategica dello svincolo in questione, ha confermato l'adesione al progetto originario proposto dalla Quadrilatero, ottenendo l'assicurazione che la soluzione adottata sarà provvisoria e che in seguito sarà realizzata l'opera definitiva di raccordo con la Pedemontana. “La richiesta di parziale modifica del tracciato avrebbe creato seri problemi per il completamento dello svincolo di Muccia”, ha affermato il presidente della provincia di Macerata Pettinari. “Si tratta di uno svincolo provvisorio, ma che è indispensabile per il territorio montano che da decenni aspetta questa infrastruttura. La sua mancata realizzazione sarebbe stata una mortificazione inaccettabile per un territorio svantaggiato che vuole cogliere le opportunità offerte da questa strada. Sono, quindi, soddisfatto del fatto che Quadrilatero abbia subito aderito alla mia richiesta di incontro. Insieme al dott. Perosino, al sindaco di Muccia Baroni e agli altri primi cittadini interessati, abbiamo rinnovato l'impegno soprattutto nei capisaldi che avevamo deciso nel mese di maggio, con l'assicurazione che lo svincolo sarà perfettamente agibile all'apertura della strada”.