Mercoledì 15 novembre alle ore 21 presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, "Fondazione Cineteca Italiana" in collaborazione con l’Associazione Culturale Donne della Realtà presenta "Voglio Vivere Così". Un evento speciale fra film, racconti e musica live, dedicato all’autore e compositore milanese Giovanni D’Anzi. Durante la serata sarà proiettato il film del regista tolentinate Mario Mattoli “Voglio vivere così”, nella cui colonna sonora c’è l’omonima canzone scritta proprio da Giovanni D’anzi e Tito Manlio.«In questa Galleria c’era una volta un Re. Scrisse magiche note e la più dolce serenata la cantò per Milano». Una targa nella centralissima Galleria del Corso, a Milano, ricorda Giovanni D’Anzi, autore della celebre “Oh mia bela Madonina” e di altre 1.200 melodie che hanno contribuito a far amare la canzone italiana nel mondo. Al compositore, nato nel capoluogo lombardo il 1° gennaio 1906 e morto a Santa Margherita Ligure il 15 aprile 1974, l’Associazione culturale Donne della realtà ha dedicato il primo numero del proprio trimestrale cartaceo, raccontando con immagini e testimonianze inedite un altro suo brano di grande successo, “La gagarella del Biffi Scala”. Il brano del 1941, scritto con Alfredo Bracchi, “fotografa” il desiderio di libertà e di vita delle ragazze in un momento storico in cui in Italia le conseguenze distruttive dell’entrata in guerra non si erano ancora manifestate. La magica serata dedicata a Giovanni D’Anzi – che è stato autore anche di colonne sonore – prevede la proiezione del film "Voglio vivere così" di Mario Mattoli del 1942. Prima della proiezione la giornalista Paola Ciccioli racconterà il suo incontro con la cantante, attrice e doppiatrice Liliana Feldmann, grande amica del Maestro D’Anzi, mentre il chitarrista Luca Bartolommei suonerà e canterà “Ma l’amore no” e altre quattro famosissime canzoni composte dal “Re” di Milano, accompagnato al flauto da Alessandro Sabina.
L’Associazione Donne della realtà si è costituita ufficialmente nel 2015 con lo scopo di «promuovere ogni iniziativa possibile per la piena valorizzazione delle capacità espressive di bambine, bambini e adulti di ogni età, provenienza e ceto sociale». La giornalista Paola Ciccioli è la coordinatrice anche del blog Donne della realtà, molto seguito e tra i primi – già nel 2009 – a impegnarsi per un’informazione corretta e rispettosa dell’universo femminile. L’Associazione, che ha soci sparsi in varie regioni e ha anche pubblicato la raccolta dei post di una blogger ottantenne sul tema della memoria, è impegnata nella valorizzazione dei dialetti, della poesia e ha appena avviato un progetto sulle filastrocche dei bambini italiani e stranieri.
La sua sede è a Milano in via Guglielmo Pepe 16.T 02 97382579 / https://donnedellarealta.wordpress.com/donnedellarealta@gmail.com /associazionedonnedellarealta@pcert.postecert.it
Questo il programma della serata: Mercoledì 15 novembre, ore 21.00, serata dedicata a Giovanni D’Anzi, autore della celebre "Oh mia bela Madonina" e di molteplici colonne sonore realizzate per il cinema. La giornalista Paola Ciccioli racconterà al pubblico il suo incontro con la cantante, attrice e doppiatrice Liliana Feldmann, grande amica del Maestro D’Anzi, mentre il chitarrista Luca Bartolommei suonerà diverse celebri canzoni composte dal “Re” di Milano, accompagnato al flauto da Alessandro Sabina.A seguire, proiezione del film Voglio vivere così di Mario Mattoli, Italia, 1942, 78’, b/n. Con Ferruccio Tagliavini, Silvana Jachino. Un giovane contadino, con una magnifica voce, riceve un invito a presentarsi in un grande teatro per essere scritturato. In realtà, l'invito è uno scherzo fattogli dal cugino. Nella colonna sonora l’omonima canzone scritta da Giovanni D’anzi e Tito Manlio.
ll test non è completo, ma i primi risultati dell'esame comparativo del Dna condotto sui resti della donna trovata morta il 10 novembre nelle campagne di Tolentino e i campioni di saliva e capelli prelevati dai figli confermano che il cadavere è quello di Renata Rapposelli, la pittrice 64enne scomparsa da Ancona il 9 ottobre scorso, dopo una visita a marito e figlio in Abruzzo.
Domani, a Macerata, verrà eseguita l'autopsia, affidata ai medici legali Loredana Buscemi e Antonio Tombolini. Il giorno successivo è previsto invece un sopralluogo dei carabinieri del Ris nell'appartamento di via Pescheria ad Ancona dove la Rapposelli abitava. Il marito e il figlio della pittrice, Giuseppe e Simone Santoleri, residenti a Giulianova, sono indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere.
Dopo il grande successo avuto questa estate con il Playa Rosa Poetry Slam tenutosi a Porto Recanati, sabato 18 novembre alle ore 17 presso le grotte di Palazzo Sangallo a Tolentino, si terrà il Sangallo Poetry Slam organizzato dalla Associazione Culturale Euterpe di Jesi e dalle Mezzelane Casa Editrice di Santa Maria Nuova (AN) con il Patrocinio Morale del Comune di Tolentino. L’evento è patrocinato e riconosciuto da Slam Italia – Rete Italiana di Poetry Slam (Coordinatore: Bruno Rullo); come previsto dal Regolamento, il vincitore avrà accesso al Campionato Nazionale di Slam Italia 2017/2018.
Il poetry slam è una gara poetica nata negli USA a metà degli anni Ottanta. Essa ha la forma di una competizione aperta a tutti, dove la presenza e la partecipazione del pubblico è assai rilevante. Unendo lavoro poetico e performance, il poetry slam è un modo efficace per dar corpo e vita alla poesia, permettendo. Slam Master della serata saranno Rita Angelelli (Direttrice di Le Mezzelane) e Lorenzo Spurio (Presidente Ass. Euterpe).
DopoDiciotto i poeti che gareggeranno al Sangallo Poetry Slam: Samanta Casali, Valerio Cecca, Francesca Costantini, Anna Maria Rita Daina, Assunta De Maglie, Eugenio Kaen, Claudia Lancioni, Luciana Latini, Lena Maltempi, Rita Marchegiani, Matteo Piergigli, Martina Luce Piermarini, Ilaria Romiti, Raffaele Rovinelli, Marcello Signorini, Marco Squarcia, Piero Talevi e Michele Veschi.
Al vincitore dello slam verrà conferita una targa riconoscimento da parte della Associazione Culturale Euterpe, la tessera di socio ordinario della stessa avente validità per tutto l’anno 2018 e una proposta editoriale (pubblicazione gratuita) da parte della Casa Editrice Le Mezzelane. Parimenti il poeta conquisterà l'accesso alla finale del campionato nazionale di Slam Italia – Rete Italiana di Poetry Slam 2017/2018 che si svolgerà a Milano nel mese di giugno 2018.
Convocato stamani nella Caserma del Comando provinciale dei Cc ad Ancona, Simone Santoleri, il figlio della pittrice Renata Rapposelli, trovata morta il 10 novembre in un dirupo nelle campagne di Tolentino, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del pm Andrea Laurino.
La procura di Ancona lo ha indagato insieme al padre, Giuseppe Santoleri, per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Simone era assistito da tre difensori, gli avv. Alessandro Angelozzi, Gianluca Reitano e Gianluca Carradori, ma la sua permanenza nella caserma è durata meno di un'ora. Non si è invece presentato all'interrogatorio, come era prevedibile, Giuseppe Santoleri, ricoverato nell'ospedale di Atri (Teramo) per un'intossicazione da psicofarmaci. "Abbiamo prodotto la documentazione medica - ha spiegato Angelozzi all'ANSA -, per ottenere un rinvio". Le condizioni cliniche dell'uomo comunque sono in miglioramento.
Intanto questa mattina le telecamere del programma televisivo "Storie Italiane" hanno parlato in diretta del caso Rapposelli.
L'inviata ha spiegato che ancora non si può parlare di notizie certe ma i dubbi ormai sono davvero pochi in quanto tutti gli oggetti indossati dalla donna, l'orologio, il bracciale, la croce francescana, sono stati sottoposti all'attenzione della figlia Maria Chiara che, purtroppo, li ha riconosciuti tutti.
Manca soltanto il risultato del test del DNA a dare la definitiva conferma che si tratti della donna, che si avrà entro giovedì.
Senza sosta l’attività del Rotary di Tolentino a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Nei giorni scorsi il presidente Stefano Gobbi ed alcuni soci hanno incontrato in città i rappresentanti di due club, di Binasco in provincia di Milano e di Muehldorf Waldkraiburg in Germania, che vogliono effettuare una donazione a favore di Tolentino, duramente colpita dal sisma. All’iniziativa dei due sodalizi partecipa anche il Rotary di Maison Alfort – est de Paris, Francia.
Sono tre club gemelli che vorrebbero attuare un service post terremoto per la popolazione tolentinate. La delegazione è stata ospitata per due giorni a Tolentino dal Rotary locale. Gli ospiti hanno visitato la Basilica di San Nicola e la città per vedere i danni provocati dal sisma e constatare dove poter intervenire con un loro service. La visita è così servita loro per verificare la possibilità di realizzare alcuni progetti in città. Ora ne stanno esaminando alcuni ed a breve valuteranno con il Rotary di Tolentino quali attuare. Prima di ripartire gli ospiti si sono incontrati con i soci del club tolentinate al ristorante La contrada. "Siamo rimasti molto contenti – dice Andrea Ferrari del Rotary di Binasco - sia per l’accoglienza che abbiamo avuto dal club di Tolentino sia per quello che abbiamo visto durante la nostra visita, dallo splendore del complesso di San Nicola danneggiato dal sisma alle altre ferite del terremoto che sono ben diverse da quelle che si vedono sulle tv. Venendo a Tolentino ci siamo resi conto di qual è la realtà della sofferenza che la popolazione ha dovuto subire. Noi vorremmo fare qualcosa di utile e speriamo di riuscirci. Grazie all’aiuto del Rotary di Tolentino pensiamo di poter aiutare la popolazione con un intervento mirato verso chi ne ha bisogno, soprattutto giovani ed anziani. Ci sono già delle idee e speriamo che nelle prossime settimane si possano concretizzare. Allo stesso tempo è nato un grande rapporto di amicizia con il sodalizio tolentinate. Siamo stati accolti come dei fratelli, dei veri amici e ci siamo sentiti a casa. Speriamo di poter ricambiare questa amicizia ed accoglienza prossimamente a Binasco".
Oltre ad Andrea Ferrari e la consorte Daniela, la delegazione era composta da Angelo Girardi e la moglie Giuliana del club di Binasco, da Piter Mueller e Fritz Zimmermann del club tedesco.
Ancora un sopralluogo questo pomeriggio dei carabinieri in contrada Pianarucci a Tolentino, dove venerdì è stato rinvenuto il corpo in decomposizione di una donna. Quella donna che, ormai appare quasi certo, sia quello di Renata Rappanelli, la pittrice di 64 anni scomparsa dal 9 ottobre dopo avere incontrato, a casa loro a Giulianova, l’ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone, entrambi indagati per concorso in omicidio volontario.
La donna, che viveva da sola ad Ancona, sarebbe sparita dopo aver chiesto all’ex coniuge, che la stava riaccompagnando a casa, di lasciarla nei pressi del Santuario di Loreto. Una collanina e gli indumenti sul cadavere decomposto sarebbero quelli che, per i familiari, la pittrice indossava l'ultima volta che è stata vista viva. Inoltre, l'esame cadaverico condotto dal medico legale Antonio Tombolini ha evidenziato una ciocca di capelli di colore chiaro attaccata al cranio.
La zona del rinvenimento del corpo è stata setacciata anche con il metal detector dagli investigatori, ma non sono stati trovati altri elementi utili alle indagini. La certezza, però, è che la collanina con Tau e un ciondolo sono stati riconosciuti dalla figlia come appartenenti a Renata Rappanelli. Anche le scarpe da ginnastica rosa trovate sul cadavere corrisponderebbero a quelle indossate dalla pittrice.
Per avere la conferma definitiva, comunque, bisognerà attendere il risultato dell'esame del Dna disposto dal sostituto procuratore Enrico Riccioni e atteso per giovedì o venerdì prossimi.
In questo quadro, poi, oggi si inserisce il tentato suicidio di Giuseppe Santoleri, il marito di Renata Rapposelli, ricoverato all'ospedale di Atri per un'intossicazione da farmaci in condizioni gravi. Cosa ha spinto l'uomo a cercare di togliersi la vita? Un'altra domanda che, probabilmente, troverà risposta nei prossimi giorni.
Dopo il tour estivo in Italia, partecipando all’Ancona Jazz Summer Festival e al Villa Celimontana Jazz Festival di Roma, in Brasile allo storico "Beco das Garrafas" di Rio de Janeiro, "Birdland" di New York City e "Casa da Música" di Porto (Portogallo), giovedì 16 novembre alle 21.15 Mafalda Minnozzi e Paul Ricci presenteranno al Politeama brani tratti dalla loro trilogia "eMPathia", "Inside" e "Cool Romantics" con la Special Guest David Padella al contrabbasso. La serata continua con Jam Session in Caffetteria davanti ad una buona birra inclusa nel biglietto d’ingresso. Dal momento in cui una famosa tromba lasciò New Orleans e puntò verso nord, sono stati numerosissimi i tentativi di descrivere il Jazz, generazione dopo generazione, cercando tra quelle definizioni si scopre che il riferimento più comunemente citato è il ritmo, quello scandito dal pulsare della batteria. Come usare allora il termine jazz nel caso di un duo formato da voce e chitarra? La risposta dell'eMPathia Jazz Duo sta nelle improvvisazioni melodiche sul tema di una canzone popolare, sostenute da originali modelli armonici che ne accompagnano il respiro. Le caratteristiche di questo tipo di performance non sono diverse da quelle degli anni in cui il Jazz riuscì a fondere la musica popolare con l'espressione individuale attraverso una storia ricca di soul. Il progetto eMPathia Jazz Duo propone quindi, una sorprendente rilettura del songbook della tradizione musicale di Italia, Francia, Brasile e USA attraverso un dialogo in cui ritmo, armonia, improvvisazione e una garbata irriverenza sono esaltati da sofisticati arrangiamenti. Il gioco di intrecci tra le corde vocali di Mafalda Minnozzi e quelle delle chitarre di Paul Ricci conduce la platea in un coinvolgente ed insolito viaggio tra samba, bossa nova, swing e blues.
Mafalda Minnozzi vanta una straordinaria carriera prevalentemente sviluppata in Brasile dove, in 20 anni, ha costruito una storia di grandi successi legati al suo nome. Grazie inoltre al grande numero di concerti realizzati nel paese sudamericano, Mafalda è conosciuta e riconosciuta come performer carismatica e versatile, cantante e solista, dotata di una estensione e di una gamma di timbri vocali assolutamente fuori dal comune, dedicata a progetti su grandi autori della musica del mondo. Per l’estrema disinvoltura con cui propone sul palco la “chanson” francese e il raffinato repertorio del “songbook” americano, il critico musicale Gerlando Gatto è arrivato a paragonarla a Caterina Valente. Paul Ricci è un chitarrista di New York la cui vita dedicata al Jazz è iniziata con gli studi e il diploma al conservatorio New England e proseguita nei Club di NYC, fin dagli anni ’80, suonando con Jaki Byard, Mike Clark, Harold Vick, Dennis Irwin, Larry Willis e molti altri musicisti della stessa levatura. Proprio al “Blue Note” la sua performance (al lato del pianista Jaki Byard), gli vale una menzione nel “The New York Times”. Nel 2015 Mafalda Minnozzi e Paul Ricci, con il nome di eMPathia Jazz Duo, hanno fatto confluire le loro esperienze in uno speciale incontro di culture e influenze che ha prodotto un “suond” assolutamente originale.
La settimana prossima altro appuntamento con il grande jazz, giovedì 23 novembre sul palco del Politeama Trace elements Paolo Di Sabatino feat Dennis Chambers e Christian Galvez.
In questi giorni è giunta la notizia che il Comune di Tolentino rientra tra le 100 Mete d'Italia scelte dall'Osservatorio delle Eccellenze Italiane con la sovrintendenza del Comitato d'Onore e che pertanto sarà inserito nel volume di pregio “100 Mete d’Italia”, pubblicato da l’editori Riccardo Dell’Anna.
A rappresentare all'evento 100 Mete d'Italia al Senato che si svolgerà giovedì 16 novembre presso la prestigiosa Sala Koch di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica Italiana, sarà il Vicesindaco Silvia Luconi..
In questa occasione, con la supervisione di un Comitato d’Onore appositamente istituito, sarà assegnato il Premio Mete d'Italia ai 10 Comuni che si saranno contraddistinti tra i cento.
Il Premio Mete d’Italia si propone di rendere merito alle migliori esperienze finalizzate allo sviluppo, alla crescita, al potenziamento, realizzate per il miglioramento concreto della qualità della vita dei cittadini, in un'ottica di sostenibilità e di promozione della cultura; un premio a quelle comunità che hanno saputo sviluppare un'idea di futuro originale e autentica, senza mai perdere il contatto con le origini legate alle radici del luogo.
Ancora sciocchi ed inutili atti di vandalismo. Vittima della stupidità di qualche teppista, una delle statue del Parco Isola d’Istria che è stata danneggiata, probabilmente, nelle scorse notti.
Infatti la scultura, anche se non di pregio, funge comunque da abbellimento ad una parte del parco dedicata ad ospitare i giochi riservati ai bambini più piccoli, è stata colpita ad una gambe e in altre zone. L’area che ospita le statue è stata recintata.
Inoltre è stato registrato anche un ennesimo abbandono di rifiuti. Questa volta varie suppellettili sono state abbandonate nell’anfiteatro dietro il Castello della Rancia. Gli operatori del Cosmari sono subito intervenuti per rimuovere i rifiuti. Resta soltanto tutta la stupidità di chi ha abbandonato i rifiuti in maniera sconsiderata. Infatti qualche chilometro prima era a disposizione il centro di raccolta comunale.
Si trova ricoverato in rianimazione in gravi condizioni Giuseppe Santoleri, il marito della pittrice scomparsa lo scorso 9 ottobre.
Da quanto si è appreso, Santoleri ha tentato il suicidio, ingerendo pricofarmaci. Una coincidenza forse non casuale, visto che il gesto estremo dell'uomo erriva proprio nel giorno in cui potrebbe diventare ufficiale l'identificazione del corpo ritrovato a Tolentino con quello della ex moglie Renata Rapposelli.
Infatti, gli elementi in mano agli inquirenti rafforzano sempre più l'ipotesi che il corpo ritrovato in contrada Pianarucci a Tolentino sia quello della pittrice: analogie fra i vestiti indossati dalla donna il giorno della scomparsa e una medaglietta con una Tao trovata sul cadavere uguale a quella della Rapposelli.
Giuseppe Santoleri e il figlio Simone sono indagati per omicidio
Dal 17 novembre 2017 al 28 gennaio 2018, la Villa Reale di Monza presenta la mostra fotografica “Maurizio Galimberti - San Nicola reMade”, a cura di Denis Curti. In esposizione circa 80 opere, tra mosaici di polaroid e big polaroid, realizzate nella Basilica di San Nicola di Tolentino, dal grande fotografo di fama mondiale Maurizio Galimberti, allestite al secondo piano nobile della Villa del Piermarini.
La mostra costituisce la prima tappa espositiva di un importante progetto artistico-documentario voluto dal mecenate e collezionista Alberto Marcelletti, e patrocinato dal Comune di Tolentino, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni riportati dalla Basilica di San Nicola, a seguito dell’ultimo terremoto nelle Marche, e favorire altresì l’inizio dei restauri e la riapertura di tutto il complesso, quale testimonianza identitaria non solo di Tolentino ma di un ampio territorio di riferimento. L’accorato appello è stato accolto da Villa Reale che ha voluto ospitare il progetto nelle sue meravigliose stanze per portare l’attenzione su quest’opera da salvare, anche al di fuori della sua terra, e, grazie al lavoro di Galimberti, favorirne la conoscenza oltre che stimolare una più ampia consapevolezza sulla necessità di preservare il nostro patrimonio, come la stessa dimora monzese, recentemente riportata al suo antico splendore dopo decenni di incuria e abbandono.
Galimberti ha scattato, nel corso di quattro anni, oltre 9.000 istantanee polaroid, sua personalissima tecnica, per raccontare in un mosaico assolutamente unico, lo splendore artistico e spirituale della Basilica di San Nicola e del Cappellone con l’importante ciclo di affreschi trecenteschi, recentemente attribuiti a Pietro da Rimini. Ritornato sul luogo a seguito del sisma del 2016, ha eccezionalmente utilizzato una polaroid di grandi dimensioni, una delle quattro al mondo ancora funzionanti, per scattare pezzi unici di 50x60 centimetri ad altissima definizione, a testimonianza del silenzio, del dolore, dell’abbandono in cui si trova oggi il monumento, tra polvere e macerie. Il progetto iniziale “San Nicola reMade” ossia “rifatto” si è così arricchito di una nuova valenza.
Da vedere a Monza i mosaici e le grandi polaroid realizzate dall’artista come due punti di vista complementari su una stessa realtà trasformata. La composizione di più tasselli, in cui si manifesta la ricerca del ritmo e di una nuova particolarissima prospettiva, nel mostrare le bellezza, i dettagli e i colori degli affreschi storici, e la scena intima da immortalare in un singolo scatto di grandi dimensioni, per portare l’attenzione sul dramma del terremoto, in maniera personale e innovativa, utilizzando una chiave estetica fortemente emozionale.
Spiega Denis Curti: "Le immagini di Maurizio Galimberti, le prime in assoluto ispirate a un soggetto religioso, non solo si inseriscono con grande coerenza nell'ampio corpus della sua produzione, ma ribadiscono il suo totale disinteresse nei confronti dei generi fotografici privilegiando, invece, la dimensione emotiva di un vedere empatico accompagnato da quella sua specifica qualità di mostrare agli altri ciò che spesso rischia di restare nascosto, in secondo piano. (…) In queste fotografie, ingrandimenti, mosaici di Polaroid, transfer ottenuti con la Polaroid Giant Camera, gli affreschi conservati nella basilica rimasta chiusa dopo gli eventi sismici tornano finalmente alla comunità di Tolentino, rinsaldandone il legame con la storia e le antiche radici culturali”. L’intero lavoro di Galimberti a San Nicola di Tolentino prima del sisma si può ripercorrere grazie al docufilm “San Nicola reMade” che fa parte della mostra e del progetto prodotto da Alberto Marcelletti.
Il regista Luca Giustozzi ha seguito l’artista e racconta in modo appassionante i momenti salienti della sua creazione, la nascita dell’idea nel 2013 e la sua evoluzione. Già andato in onda su Sky Arte, il cortometraggio di circa 30 minuti rivela l’unicità dell’opera nella storia della fotografia, anche per l’utilizzo di tutte le ultime 6000 pellicole Polaroid originali rimaste e di 4000 pellicole IMPOSSIBLE, quali tasselli dei mosaici. Il materiale fotografico completo, comprese le big polaroid, opera di Galimberti è inoltre pubblicato nel nuovo pregiato libro di arte-fotografica “Maurizio Galimberti - San Nicola reMade” edito da Silvana Editoriale, a cura di Federico Mininni, con testi del curatore Denis Curti, di Maurizio Galimberti, Alberto Marcelletti e Giorgio Semmoloni. Il volume è disponibile presso il Bookshop di Villa Reale (140 pagine, 80 illustrazioni, edizione italiano, inglese e francese, 34€ prezzo speciale in mostra).
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Si trasferisce a Milano dove oggi vive e lavora. Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto testimonial ufficiale realizzando il volume POLAROID PRO ART pubblicato nel 1995, divenuto vero oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale.
Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana”. Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Per KODAK ITALIA, realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie I Maestri. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989 quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo, del movimento. Numerosi divengono i ritratti eseguiti nel mondo del cinema, dell’arte e della cultura. La popolarità e il successo con cui vengono accolte queste rappresentazioni di volti lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia.
Nel 1999 viene indicato dalla rivista italiana “CLASS” come primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile. Il suo ritratto di Johnny Depp, realizzato durante l’edizione del Festival del Cinema di Venezia del 2003, viene scelto come immagine per la copertina del mese di settembre del prestigioso Times Magazine.
In occasione della mostra “San Nicola reMade”, Villa Reale propone un laboratorio per scoprire la sinopia, tecnica fondamentale per la realizzazione degli affreschi. Si inizia con visita guidata alle fotografie di Galimberti, in particolare dove si vede la sinopia ovvero il disegno preparatorio, realizzato con un pigmento rosso proveniente dal Mar Nero, e si prosegue con la riproduzione di uno di questi dettagli su carta giapponese, utilizzando una terra minerale rossa ad acquerello. I lavori più validi saranno esposti uno accanto all’altro, formando un mosaico, come avviene con le tante polaroid dell’artista.
L’ U.S. Tolentino 1919 comunica di aver affidato l’incarico di allenatore della Prima Squadra a mister Andrea Mosconi.
Mosconi, classe 1967, ha iniziato la sua carriera da allenatore con una lunga trafila nelle giovanili di Gualdo e Foligno per poi approdare per un breve periodo alla guida del Foligno in Lega Pro.
L’allenatore nella stagione 2010/2011 è stato assistente tecnico del Cagliari di Bisoli, per poi approdare al Nocera Umbra e alla Sambenedettese in Eccellenza, trascinando quest’ultima in serie D.
La passata stagione Mosconi è stato alla guida del Poggibonsi in serie D.
Nella sua carriera agonistica come portiere ha vestito le maglie di Ternana, Gualdo, Bisceglie, Trento, Rieti, Arezzo e Colligiana.
Il Presidente e il Consiglio Direttivo intendono ringraziare Pieralvise Ruani e lo staff tecnico per il lavoro svolto in settimana con estrema professionalità ed entusiasmo, culminato con la bellissima vittoria di oggi a Fossombrone.
Ci sarà presto un nuovo sopralluogo nella zona nelle campagne di Tolentino, in contrada Pianarucci, dove venerdì scorso un passante ha trovato il corpo di una donna in avanzato stato di decomposizione, che si ipotizza possa essere quello della pittrice anconetana Renata Rapposelli, di 64 anni, di cui si sono perse le tracce dal 9 ottobre scorso. L'ex marito e il figlio sono indagati dalla Procura di Ancona per omicidio. L'area è ancora presidiata dai carabinieri per evitare 'contaminazioni' della zona, irta di rovi e vegetazione, nei pressi di un corso d'acqua. Il nuovo sopralluogo sarà effettuato con metal detector, alla ricerca di altri eventuali oggetti sfuggiti alle ricerche, dopo il recupero di una collana con una croce a tau e un orologio, che saranno mostrati ai due indagati. Difficile individuare le cause della morte. Domani il medico legale Antonio Tombolini eseguirà alcuni accertamenti sulla mandibola e dovrebbe effettuare il test del Dna.
(fonte Ansa)
Si rafforza l'ipotesi che il cadavere di donna in avanzato stato di decomposizione trovato nelle campagne di Tolentino possa essere della pittrice anconetana Renata Rapposelli, 64 anni. La donna è scomparsa dal 9 ottobre dopo una visita a Giulianova all'ex marito e al figlio che sono indagati dalla Procura di Ancona per omicidio. Durante l'esame cadaverico, condotto dal medico legale Antonio Tombolini, è stata trovata una ciocca di capelli di colore chiaro attaccata al cranio. All'esame dei carabinieri (in questo caso la Procura di Macerata sta procedendo contro ignoti per occultamento o distruzione di cadavere) anche alcuni oggetti personali rinvenuti nel fango che avvolgeva il corpo, in buona parte ridotto allo stato scheletrico, in particolare una croce a forma di tau e un orologio. Secondo le prime informazioni, il cadavere sarebbe di una donna giovane, ma si tratta di una definizione generica, secondo alcune fonti investigative, applicabile ad una ampia fascia di età.
(fonte Ansa)
Mentre proseguono gli accertamenti sul corpo ritrovato venerdì pomeriggio in una insenatura del fiume Chienti in contrada Pianarucci a Tolentino, si fanno strada diverse ipotesi.
Quella più battuta, ma solo mediaticamente, è quella che il cadavere possa appartenere a Renata Rapposelli, pittrice di Ancona di 64 anni scomparsa lo scorso 9 ottobre. Ipotesi suggestiva, anche se al momento è impossibile fare un qualche accostamento tra la donna rinvenuta cadavere a Tolentino, e Renata Rapposelli.
Della pittrice non si hanno notizie dal 9 ottobre, dopo essere stata riaccompagnata nei pressi di Loreto dall’ex marito Giuseppe Santoleri, indagato con il figlio Simone per omicidio in concorso e occultamento di cadavere.
Nessuna conferma arriva anche dagli investigatori che questa mattina hanno recuperato il corpo, in avanzato stato di decomposizione e ricoperto di fango. L’unica certezza, ripetono, è che si tratti di una donna. I vestiti, anch’essi decomposti, non sono per il momento confrontabili con quelli indossati dalla pittrice. Un campione dei tessuti, comunque, è stato acquisito per gli accertamenti, come pure, ovviamente un campione del dna. Ai piedi, la donna ritrovata calzava scarpe sportive. Il luogo del rinvenimento è peraltro distante dalla statale 16 che l’ex marito della pittrice dice di aver percorso fino a Loreto. Per raggiungere Tolentino, la strada ‘naturale’ è da Civitanova Marche verso l’interno.
Il primo esame del corpo della donna trovato in contrada Pianarucci però, presenta diversi particolari che riconducono alla pittrice anconetana, ma il corpo è talmente deteriorato da rendere impossibile fornire indicazioni certe.
Al momento della scomparsa, Renata Rapposelli indossava una giacca scura, pantaloni leopardati, scarpe da ginnastica e una grande borsa bianca e nera. Aveva anche una collanina con il Tao al collo. E anche il corpo della donna trovata a Tolentino è stato trovato con scarpe da ginnastica ai piedi e, anche se hnon ancora confermato, il Tao al collo. Questi sono i punti di contatto.
Che però poi non collimano con, ad esempio, i tempi. Secondo il primo rilievo del medico legale, il cadavere trovato a Tolentino appartiene a una donna morta da almeno due mesi, incompatibile con i 30 giorni dalla scomparsa della pittrice. Inoltre, sempre i primi rilievi, parlano di una donna di giovane età, ben diversa quindi dai 64 anni della Rapposelli.
Insomma, al momento, sembra possibile tutto e il contrario di tutto. Di certo, l'episodio di Tolentino ha riportato in tanti alla memoria un macabro episodio che ha visto come teatro l'entroterra maceratese. Molti, infatti, ricordano l’omicidio di una giovane prostituta albanese, assassinata e poi chiusa in un sacco dell’immondizia nella frazione Appennino di Pieve Torina. Il cadavere della donna venne ritrovato il 25 settembre del 1999 privo della testa e delle mani. La ragazza, Enkebida Bequiri, venne uccisa tra il 15 e il 17 settembre del 1999. Una vicenda che sconvolse l'intera provincia.
E mentre a Tolentino venerdì veniva rinvenuto il cadavere dell'ancora ignota donna, non molto distante, alle porte di Terni degli operai al lavoro sulla diga di Recentino trovavano tra la melma del fiume Nera dei resti umani. Solo la parte inferiore di un corpo, in avanzato stato di decomposizione, appartenente a un uomo. Delle restanti parti del corpo nessuna traccia. Ma quei resti sembrerebbero avere già un nome grazie alla tessera sanitaria trovata all’interno di una tasca dei pantaloni.
Si tratterebbe di un etiope di 22 anni, richiedente asilo con problemi mentali, che era stato accolto in una struttura ricettiva a Stroncone. La zia del ragazzo – residente a Roma – ha fatto denuncia di scomparsa ai carabinieri a settembre.
Luoghi dell'Infinito è una delle migliori riviste culturali e d'arte italiane ormai da molti anni. Il numero di novembre affronta come tema centrale "Il secolo degli affreschi. I colori del trecento". Introducono gli interventi di Franco Cardini ed Antonio Paolucci. Poi ampi articoli con vari esempi, illustrati come sempre da immagini di altissima qualità.
Tra questi, quello curato da Davide Rondoni: "Nel vortice di Tolentino". Rondoni parla del suo incontro con gli affreschi del Cappellone di San Nicola, in occasione di uno dei seminari di scrittura creativa organizzati dal Circolo Culturale "Tullio Colsalvatico", e della figura del Santo, riproponendo versi tratti dalla sua opera poetica "Vorticosa, dipinta" edita dalla Marietti con la collaborazione del Circolo. La presentazione del poema avvenne proprio nel Cappellone con la lettura a cura dell'attrice Iaia Forte e con le musiche di Aldo Passarini. Uno tra gli eventi più coinvolgenti ed emozionanti degli ultimi anni.
Si è rinnovato, sabato 11 novembre, per l’ottavo anno consecutivo l'appuntamento con la Giornata delle Eccellenze per gli studenti che, al termine della Scuola Secondaria di I Grado, si sono distinti per l'ottimo risultato ottenuto all’esame di stato e in ambito musicale.
Nella prestigiosa cornice del Politeama, il Dirigente Scolastico dell'istituto comprensivo Don Bosco, la professoressa Lauretta Corridoni, ha dato il benvenuto ad un nutrito pubblico di genitori, studenti, docenti e autorità del mondo della scuola e del territorio.
A dare il via alla cerimonia sono state le professoresse Barbara Bianchini e Roberta Carboni, che hanno chiamato sul palco il Sindaco Giuseppe Pezzanesi a premiare Swami Baldoni, Arianna Cardarelli, Federica Mattiacci, Claudia Mochi, Margherita Romagnoli e Gaia Santarelli distintesi all’esame di stato con la votazione di 10/10 e lode. È stato poi invitato il Lgt. C.S. Giuseppe Losito della Compagnia CC Tolentino a premiare Sofia Calamante, Virginia Agnese Ciavaroli, Nicole Esposito, Sofia Falconi e Gaia Maugeri che hanno conseguito 10/10.
Il Presidente del Consiglio d’Istituto Gianluca Aliscioni ha poi consegnato l’attestato di merito alle eccellenze musicali, che al termine della Scuola Secondaria di I Grado, hanno ottenuto 10/10 nello studio dello strumento: Sofia Acomordali (pianoforte), Swami Baldoni (pianoforte), Stella Bini (chitarra), Claudia Mochi (pianoforte) e Margherita Romagnoli (pianoforte).
In seguito la signora Oriana Forconi, titolare dell’emittente locale Multiradio, con i docenti di strumento musicale della Scuola di Primo Grado “D. Alighieri”, ha consegnato gli attestati ai ragazzi che hanno vinto il primo premio al Concorso Musicale “Tacchi Venturi” a San Severino Marche: Sofia Acomordali, Swami Baldoni al pianoforte; Stella Bini, Sebastiano Bruni alla chitarra. Tutti gli alunni distintesi in ambito musicale si sono esibiti eseguendo alcuni brani d’autore preparati con i loro docenti e hanno riscosso un notevole successo.
Quest’anno, inoltre, sono stati premiati anche i ragazzi che hanno realizzato l’opera in ceramica “In ascolto”, esposta nell’atrio della Scuola D. Alighieri, coordinati dalla Prof.ssa Cristina Giorgetti; il momento, che ha visto la proiezione di una presentazione in Power Point, è stato particolarmente coinvolgente e il Dirigente L. Corridoni ha sottolineato l’importanza di riconoscere l’eccellenza anche in chi lavora con le mani.
Al termine della cerimonia, il Dirigente ha ringraziato i presenti, congratulandosi con i ragazzi premiati e le loro famiglie. Con l’auspicio che questo traguardo sia solo il primo di una lunga, si dà appuntamento alla prossima iniziativa.
E' di una donna il cadavere ritrovato nel pomeriggio di venerdì in una insenatura del fiume Chienti in contrada Pianarucci a Tolentino, ai margini della strada che porta all'Abbadia di Fiastra.
Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato recuperato questa mattina dai vigili del fuoco e trasportato all'obitorio dell'ospedale di Macerata, dove, dopo l'autopsia, si potranno avere le prime risposte sull'età, l'etnia e le cause della morte della donna.
Secondo i primissimi accertamenti svolti dal medico legale, la donna sarebbe morta da diverse settimane, probabilmente mesi. Inoltre, sarebbe di carnagione chiara e indosserebbe dei vestiti leggeri, a conferma del fatto che il decesso possa risalire al periodo estivo. Nulla di sicuro sull'età, ma dai vestiti potrebbe trattarsi di una giovane. Improbabile anche che si tratti di qualcuno del posto, dato che non ci sono denunce di scomparsa che possano ricondurre a qualcuno che veniva cercato dai familiari nella zona del maceratese.
Con il passare delle ore, prende sempre più corpo l'ipotesi che il corpo della donna non sia finito in quel posto casualmente. Si tratta di un anfratto difficile da raggiungere, tanto che gli stessi carabinieri si sono fatti strada a colpi di accetta per potersi aprire un varco. Il luogo è fondamentalmente inaccessibile e appare estremamente improbabile che una donna, da sola, sia arrivata fin lì per poi scivolare e precipitare in fondo al dirupo.
Ecco che allora si fa sempre più strada l'ipotesi del delitto. Da escludere quasi con certezza, infatti, la possibilità che il corpo sia stato trascinato a valle dal fiume: l'avanzato stato di decomposizione in cui si trova, lo avrebbe fatto arrivare a Tolentino praticamente a brandelli.
Allora, forse qualcuno ha gettato il corpo della donna in quell'anfratto di contrada Pianarucci, ma doveva evidentemente essere qualcuno che conosceva bene la zona e sapeva che da quelle parti non si passa molto frequentemente. Il medico legale ora darà risposte in merito alla causa della morte e da lì arriveranno riscontri che potranno aiutare gli inquirenti a seguire piste più concrete.
Choc a Tolentino. Nel tardo pomeriggio di oggi è stato rinvenuto un cadavere in avanzato stato di decomposizione nella zona di contrada Pianarucci, vicino al fiume Chienti.
Sul posto stanno intervenendo in questi momenti carabinieri, ambulanze e vigili del fuoco in attesa dell'arrivo del magistrato di turno e del medico legale.
L'area interessata è al momento off limits per chiunque.
(In aggiornamento)
Sono terminati ieri i lavori sulla provinciale Tolentino - San Severino. Grazie a tale intervento si è provveduto alla messa in sicurezza e al rifacimento dei tappetini di una delle arterie più importanti della Provincia. "Era uno degli obiettivi della nostra Amministrazione", commenta Pettinari durante uno dei suoi tanti giri per i cantieri aperti dall'Ente sia sulle scuole che sulle strade di propria pertinenza. Infatti l'arteria collega due dei più importanti comprensori della vallata del Chienti e del Potenza: dopo il completamento della Superstrada e soprattutto ancor più a seguito del sisma, tale tratto stradale è diventato essenziale.
“Da tempo – chiarisce con una certa ombra di disappunto - volevamo realizzare questi lavori ma, prima per i vincoli del patto di stabilità e poi per le risapute vicende che hanno interessato le Province italiane, non siamo stati nella condizione di poter intervenire fino ad oggi. Per la realizzazione dell'opera sono stati fatti due distinti lotti con due appalti e sono stati spesi più di 600 mila euro; una quota delle risorse utilizzate proviene dalle sanzioni comminate dal Comune di San Severino che per legge ed in parte deve assegnarle alla Provincia.”
Ultimati i lavori di ripristino del manto stradale si tratta ora di portare a compimento, nelle prossime settimane, le attività connesse alla rifinitura delle banchine ed alla segnaletica orizzontale.
“Non posso che essere soddisfatto – aggiunge il Presidente – anche perché questi lavori sono stati progettati appaltati e diretti esclusivamente dal personale dell'Amministrazione Provinciale contemporaneamente ai tantissimi lavori di ripristino e di messa in sicurezza che sono stati espletati e si stanno tutt'ora attuando a seguito degli eventi sismici che tutti conosciamo.”