In queste ore si susseguono notizie ed ipotesi su quanto sta accadendo nel Centro Italia. Dopo il sisma si ipotizza di tutto. Confusione, notizie falsate, bombardamento mediatico sensazionalistico. Questo è quello che non vogliamo. Alimenta il panico ed il senso di incertezza in una popolazione già stremata.
Doveroso ci appare un contributo scientifico serio sulla attuale situazione. E non possiamo non chiederlo al prof. Emanuele Tondi, che a pochi giorni dal terremoto di Amatrice del 24 Agosto aveva indicato la zona tra Norcia e Preci come la possibile area epicentrale di futuri terremoti distruttivi (http://www.picchionews.it/il-geologo-tondi-intervista-choc-sapevamo-dal-2009-che-il-terremoto-avrebbe-colpito-in-quel-punto/ PUNTO 5: “Da una personale valutazione, se si verificasse questa seconda evenienza, la zona che ha la probabilità maggiore di generare un terremoto è quella a nord di Norcia, nell’area di Preci”).
“Innanzitutto l’unica certezza che c’è sempre stata e che resta ferma nel marasma di informazioni è che non può essere previsto quando un terremoto colpirà. Il nostro territorio, come ormai tristemente di conoscenza comune, è ampiamente e fortemente sismico e ciò che sta accadendo si è verificato già nel passato. Purtroppo abbiamo avuto secoli per prepararci ma non l'abbiamo fatto. Stiamo accusando il colpo di anni di ritardo nella messa in sicurezza delle strutture e del territorio.
In secondo luogo, la geologia, giovane scienza in evoluzione, ci ha fornito una base di dati da utilizzare, dati che però devono essere progressivamente aggiornati studiando i fenomeni naturali quali appunto i movimenti delle faglie. I terremoti di Amatrice e Preci non sono stati previsti in termini temporali; sulla base dei concetti scientifici che riguardano la meccanica delle faglie, erano state individuate le faglie candidate a riattivarsi prima di altre, ovviamente sempre in termini probabilistici, perché le variabili, come sappiamo, sono molte. Questo tipo di analisi, permetterebbe di ottimizzare ed indirizzare con criteri tecnico-scientifici (e magari non politico-clientelari) le opere di prevenzione (miglioramento ed adeguamento sismico degli edifici), che ovviamente non possono essere svolte in tutta Italia contemporaneamente.
Il concetto a cui mi riferisco è più o meno quello sviluppato dal laboratorio sismologico dell’Università di Berkeley in California: http://seismo.berkeley.edu/blog/2008/10/10/earthquake-probabilities-in-the-bay-area.html. Chiaramente stiamo sempre parlando di probabilità, che non è una certezza, come dimostrato dall’evento del 30 mattino di magnitudo 6,5, considerato improbabile ma che si è invece verificato. Per concludere, quando si afferma che c’è il rischio dell’attivazione di altre faglie (e questo lo dicono tutti), visto che si sa dove sono, si può dire anche quali sono. Bisognerebbe avere un po’ più di coraggio ad utilizzare i risultati delle ricerche scientifiche in questo campo. Valutare la pericolosità sismica con gli stessi criteri per un area in cui il terremoto è avvenuto l'altro ieri o 400 anni fa, ai giorni nostri, è un concetto superato. “
Doveroso appare da parte nostra ringraziare il prof. Tondi per la pazienza con cui ci fa partecipi di concetti scientifici ignoti ai più, facendo crescere in tutti noi la consapevolezza del rischio sismico e quindi la richiesta prioritaria di prevenzione. Questa è l’informazione che dobbiamo richiedere agli studiosi, non miracoli o risposte salvifiche, ma la verità ricavabile dal dato oggettivo. Abbiamo conosciuto il presupposto da cui la geologia muove: non ci sono certezze quanto ai terremoti in termini di previsioni temporali. Le faglie si sanno dove sono, quanta energia massima possono rilasciare, ma non si può stabilire con certezza né quando né con quale frequenza si attiveranno.
In molti si chiedono ora cosa ci si può aspettare. Due sono le risposte che si possono dare. La prima viene dalla scienza e su questo risponde Tondi: “Si sono avuti eventi multipli “mainshocks” sempre lungo la stessa zona di faglia, quella che si estende da Pescara del Tronto fino a nord di Castel Sant’Angelo, nota come il Sistema di Faglie del Monte Vettore-Monte Bove. Con l’evento del 24 Agosto si è attivata la porzione meridionale, poi il 26 Ottobre si è attivata la parte centro-settentrionale e il 30, purtroppo, si è riattivata in tutta la sua lunghezza, con il terremoto di magnitudo 6,5, il più forte degli ultimi 300 anni in questa zona dell’Appennino centrale. Ora occorre studiare al più presto e nella forma più approfondita possibile le caratteristiche della faglia così come si è realmente mostrata ed estendere i risultati di questi studi, laddove possibile, ad altre faglie dormienti che potrebbero riattivarsi. Rendere il dato che la scienza naturale ci offre il più certo e sicuro possibile ai fini della sua utilizzazione in chiave di prevenzione e non, come erroneamente si vuol credere o ci si vuole illudere, in termini di previsione”.
La seconda risposta ve la forniamo noi e deve venire dalle istituzioni e da noi collettività: cominciare a costruire una differenza per il futuro, PRIORITA' NAZIONALE sicurezza in termini di risposta ai sismi ma anche al dissesto idrogeologico. Oggi è un terremoto. Domani sarà un alluvione. E noi stessi rendiamoci protagonisti: investiamo in prevenzione, formiamoci e pretendiamo che l'informazione in funzione di prevenzione continui e diventi un "modello stabile". Tutti: amministrazioni, aziende e cittadini. La prevenzione pretendiamola e facciamola.
Sequenza sismica iniziata il 24 Agosto 2016 ed epicentro dell’ultimo evento di magnitudo 6,5 del 30 Ottobre 2016 (da www.ingv.it)
Nastro scuro alla base della faglia a Nord del Monte Vettore che indica la sua riattivazione di oltre mezzo metro in superficie (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater).
Dettaglio del movimento lungo la faglia (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
"Spostamento sulla faglia di oltre un metro" (da Paolo Galli, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10210570561410750&set=g.50026449082&type=1&theater)
Dopo l’evento di ieri mattina, 30 ottobre, alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5, sono stati localizzati complessivamente circa 560 eventi sismici in tutta l’area interessata dalla sequenza di questi mesi. Alle ore 11:00 sono 207 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 18 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) dopo il forte terremoto di ieri mattina. L’area interessata dalle scosse successive al terremoto di ieri alle ore 07:40 di magnitudo 6.5 (l’epicentro è la stella rossa). Le scosse più forti (magnitudo uguale o maggiore di 4.0) dalle 07.40 di ieri mattina sono riportate in tabella: In mappa la situazione complessiva di tutta la sequenza iniziata il 24 agosto 2016.
Anche il centro di San Ginesio è stato dichiarato zona rossa. Numerosi i danni registrati. La popolazione dovrà passare la notte fuori.Il sindaco Mauro Scagnetti: "Siamo fuori da stamattina, i negozi sono chiusi e la popolazione è raccolta presso l'ostello comunale, all'interno del quale sono stati allestiti circa 200 posti letto. Un altro punto di accoglienza con circa trenta brandine è quello di Pian di Pieca presso il teatrino antisismico della parrocchia, mentre stiamo attendendo altre brandine dalla protezione civile da mettere nel centro di aggregazione di Passo San Ginesio. La popolazione stanotte non rientrerà a casa: è una situazione inimmaginabile per San Ginesio".Sono stati registrati crolli diffusi sia di abitazioni privati che di edifici religiosi, nella chiesa di San Francesco e nell'ex chiesa della scopa. Crollati edifici in Piazza Holland e in Via Martiri di Nassiria. Anche gli uffici comunali sono inagibili. È venuta giù la smerlatura a sinistra del torrione e si sono registrati danni anche sulla porta Ascarana.Tutte le foto e le informazioni ci giungono dai nostri inviati sul posto.
Incontro a Caldarola, nel tardo pomeriggio di oggi, tra Errani, Curcio, Ceriscioli, Sciapichetti, Spuri e Pettinari con i sindaci dei comuni di Caldarola, Camporotondo, Serrapetrona, Cessapalombo, Belforte e ancora San Ginesio e Castelraimondo.Un incontro cordiale e diretto nel corso del quale si è parlato dei problemi dei vari comuni e delle rispettive situazioni. Sindaci e autorità hanno parlato innanzitutto delle azioni prioritarie da mettere in atto in questo momento di emergenza. Tra queste, priorità assoluta è la messa in sicurezza delle situazioni più pericolose come campanili e cornicioni.Contemporaneamente è di prioritaria importanza la sistemazione in alloggi sicuri della popolazione evacuata. Nel corso dell'incontro si è ricordato che per gli sfollati non c'è altra soluzione in questo momento autonoma sistemazione o alberghi.Un incontro cordiale, ma chiarificatore di quelle che sono le priorità di tecnici e amministratori.
A San Ginesio la situazione è molto grave. Le due scosse di ieri 26 ottobre, soprattutto la seconda, hanno provocato crolli di parti di chiese ed edifici privati, particolarmente nel centro storico. Alcune strade di accesso al centro sono interrotte e la situazione viabilità è critica, tenuto anche conto che in precedenza erano state già chiuse strade di accesso al paese. Da Porta Ascarana è inibito l'accesso al centro poiché è crollata parte della facciata della Chiesa di San Francesco, fortunatamente in un momento in cui non vi erano nè auto nè pedoni. Le scuole sono state precauzionalmente chiuse, anche se dalle prime verifiche tecniche non hanno subito alcun danno. Le criticità aumentano di ora in ora, soprattutto per via delle continue segnalazioni di aggravamento delle lesioni ad abitazioni già danneggiate dal primo terremoto del 24 agosto, parecchie delle quali rese del tutto inagibili. San Ginesio, il "paese delle 100 chiese" , non ne ha più aperta neanche una. Perfino la ex chiesa ora Auditorium S.Agostino ha subito lesioni letali al suo interno. L'Auditorium aveva ben retto al sisma di agosto e fino a ieri era l'unica struttura per funzioni religiose, per concerti e per tutte le varie iniziative del paese.In pratica, a parte le scuole e le palestre, l'unica struttura pubblica ora agibile è l'ostello, ove per questa prima emergenza sono alloggiati gran parte degli sfollati, il cui numero è di ora in ora crescente. Tutti gli appuntamenti prossimamente in programma sono stati rimandati a data da destinarsi. Tra questi l'attesissimo #primachefacciafreddo - Concerto di solidarietà per San Ginesio che il prossimo week end doveva portare nel borgo la musica solidale di ben 25 band del calibro di Ginevra DI Marco, Dente, Gang, Paolo Benvegnù, Serena Abrami, ed altri musicisti perlopiù marchigiani con anche la musica celtica di Montelago Celtic Festical, con migliaia di persone pronte ad accogliere l'invito di solidarietà dell'amministrazione e delle associazioni sanginesine. Ma il terremoto, arrivato prima, non può spazzar via anche gli ultimi sogni! Il concerto di solidarietà per San Ginesio si terrà, è solo rimandato a data da destinarsi.
Il 29 e il 30 ottobre a San Ginesio risuona la solidarietà. Dal primo pomeriggio fino a notte fonda, nel centro della città, andrà in scena un evento speciale, con alcuni fra i tanti artisti che al Teatro Leopardi si sono esibiti di recente per ricordare i tanti danni riportati dopo il sisma del 24 agosto, ma anche la fortuna di non aver avuto vittime.Nasce così #Primachefacciafreddo, concerto in aiuto di San Ginesio: prima del freddo meteorologico, ma anche di quello dell'oblio. Un evento gratuito, che trova il suo senso profondo non tanto nella beneficenza quanto nella presenza. L'organizzazione è a cura delle principali associazioni ginesine, con allestimento di stand enogastronomici, street food e mercatini. Nonostante i disagi e i danni del terremoto, si è voluto ugualmente prevedere visite guidate, alla scoperta del patrimonio artistico culturale del centro storico. Il doppio evento musicale sarà ad ingresso libero con contributo volontario devoluto a sostegno delle attività culturali di San Ginesio. La conduzione è affidata al giornalista Massimo Del Papa, che presenterà i musicisti e le band che si alterneranno sul palco, all'aperto, nella centrale Piazza Alberico Gentili.
Tempi lunghi per la ricostruzione e 15 Comuni del Maceratese inseriti nel cosiddetto “cratere”. Sono due degli elementi emersi durante la conferenza stampa terminata poco fa a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, del commissario per la ricostruzione Vasco Errani, del capo nazionale della protezione civile Curcio e del presidente della Regione Marche Ceriscioli.I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso. In questa zona, compresa anche nel programma delle “aree interne”, saranno finanziati al 100% gli interventi di ricostruzione sia per le prime che per le seconde case. Fuori dal cratere, invece, come già emerso nei giorni scorsi, il contributo sarà del 100% per le prime case e del 50% per le seconde. I danni dovranno ovviamente essere certificati dalle schede Aedes. In tutto il Governo stanzia nell’immediato 200 milioni di euro per far partire il processo di ricostruzione, oltre ad altri 100 di credito d’imposta.Confermate le misure già emerse, come il prestito d’onore per le imprese danneggiate, la centrale unica di committenza, mentre le stazioni appaltanti saranno i 4 uffici della ricostruzione, il ministero dei Beni culturali e quello delle infrastrutture. Verrà poi istituito un elenco speciale per i professionisti che lavoreranno nella ricostruzione. “Questo – ha spiegato Errani – consentirà un sistema di controllo, con a capo l’Anac, che controllerà le gare a monte per assicurare al massimo trasparenza e legalità”. In totale il Governo stanzierà 35 milioni di euro per il 2016 per le Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche per agevolazioni alle imprese danneggiate dal sisma. Sono previsti contributi in conto capitale per chi decide di aprire nuove imprese in queste zone, oltre ad un contributo dell’Inail per imprese e lavoratori di 30 milioni. Inoltre altre misure saranno attivate attraverso i fondi del Piano di sviluppo rurale e del Fesr. Per i Comuni è prevista una deroga al pareggio di bilancio.Il commissario straordinario ha poi fatto capire che i tempi per la ricostruzione saranno lunghi. “Partiremo dai danni cosiddetti B, quelli più lievi, al più presto. Per il resto bisogna ricordare che per ricostruire un centro storico bisogna fare una pianificazione urbanistica. Qui – ha aggiunto – si sperimenta una cosa nuova: non si fanno qui i moduli. Qui si costruiscono delle case, temporanee, ma case, di alta qualità. E’ una scelta che va a merito della protezione civile, che non sull’onda delle spinte di oggi e dell’emergenza, ma con una programmazione, ha cercato di dare una risposta strategica. Stiamo costruendo il provvisorio perché dia qualità subito”.Qui sotto le slide del decretoslide_terremoto_20161011
Ha destato comprensibile apprensione la diramazione, a questo punto ufficiale, dei Comuni inseriti dal Governo nel cosiddetto "cratere sismico" all'interno del decreto sulla ricostruzione post-terremoto approvato questa mattina. I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso.Un elenco con esclusioni "eccellenti" come, ad esempio, Camerino e Tolentino o la stessa Macerata. A gettare acqua sul fuoco della polemica che si è già aperta è l'assessore regionale Angelo Sciapichetti che sottolinea come tutti i danni saranno risarciti: "La provincia di Macerata con i suoi 14 Comuni inseriti nell'elenco del cosiddetto cratere è quella tra tutte, che ha visto riconosciuto il maggior numero di Comuni e quindi di danni. Va sottolineato comunque che tutti coloro, residenti nei comuni non compresi nell'elenco, saranno comunque risarciti totalmente dei danni avuti dal sisma, purché certificati delle apposite schede Aedes compilate dai rilevatori autorizzati"."In pratica la differenza tra chi sta nel cratere e tra chi risiede nei comuni fuori dall'elenco è questa: chi sta nel cratere avrà il risarcimento dei danni al 100% della prima e della seconda casa. Chi sta fuori avrà il risarcimento della prima casa al 100% della seconda casa al 50% se non ubicata nel centro storico, altrimenti del 100% come gli altri. Voglio ricordare che nel terremoto di Marche e Umbria di 20 anni fa, le seconde case non furono finanziate".Sul piede di guerra, però, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui: "Le anticipazioni sul decreto per la ricostruzione emanato dal Governo ci lasciano profondamente amareggiati. Da quanto apprendiamo, infatti, Camerino ed altri comuni dell’entroterra Maceratese sono stati esclusi dal così detto “cratere”. Si tratta di una esclusione che, se confermata, farebbe gridare allo scandalo, non solo perché i danni riportati nella nostra cittadina sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, ma anche perché la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità, non molti giorni fa, una mozione per destinare i risparmi della Camera ai comuni terremotati tra i quali, appunto, compariva anche la città di Camerino.Siamo convinti che si sia trattato di un errore o di una disattenzione che potrà essere sanata nei prossimi giorni. In ogni caso invitiamo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e gli altri rappresentanti del Governo a venire a trovarci a Camerino (cosa mai avvenuta fino ad oggi), così da darci modo di mostrare loro di persona quanti e quali danni il sisma dello scorso 24 agosto ha provocato nella nostra città".
Il Direttore dell’Area Vasta 3, dottore Alessandro Maccioni, comunica che dalla data del 12 Ottobre 2016 sarà aperto presso il Distretto Sanitario di San Ginesio un ambulatorio di sostegno psicologico alle popolazioni terremotate dell’alto Maceratese.L’azione di sostegno psicologico sarà diretta verso le famiglie, i bambini, gli adolescenti che risiedono nell’Ambito Territoriale Sociale 16 nei 15 Comuni coinvolti nel terremoto e rientra nel più ampio progetto di Coordinamento Regionale Emergenza Terremoto diretto per il sostegno psicologico dal dottore Massimo Mari.L’ambulatorio sarà aperto tutti i mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e vedrà il coinvolgimento di professionisti psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi e infermieri dell’Area Vasta 3.L’attività dell’Ambulatorio sarà coordinata dal dottore Gianni Giuli.Per informazioni e appuntamenti si prega di chiamare il numero della segreteria 0733/2573737, aperta con il seguente orario: dal lunedì al venerdì ore 8-14, il lunedì ed il mercoledì sino alle ore 18.
"Siamo ovviamente felici che il vicepresidente della Camera si occupi dei Comuni del Maceratese pesantemente colpiti dal terremoto, ma l'on. Baldelli probabilmente ha una scarsa conoscenza del territorio, perchè non si possono non inserire in quella lista tutti i Comuni della fascia dell'Unione Montana dei Monti Azzurri, a partire da Tolentino fino ad arrivare a Sarnano": così il sindaco di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni, dopo che l'on. Simone Baldelli di Forza Italia, lunedì aveva dichiarato nel suo intervento in aula che esistono "territori e province dove si reclama soccorso, dove si reclama un sostegno, perché non sono rientrate nella prima perimetrazione, diciamo così, del primo intervento di emergenza"."Invito personalmente l'on. Baldelli a venire nelle nostre zone e a parlare con i sindaci, al di là dello schieramento politico, per rendersi conto di persona che esiste una ampia fascia di Comuni dove il terremoto ha provocato danni molto ingenti e parlo di tutti i Comuni che fanno parte dell'Unione Montana dei Monti Azzurri. Non ci si può dimenticare, ad esempio, di realtà importanti come Tolentino, come San Ginesio, dove i danni sono stati enormi, Caldarola, Sarnano, Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Serrapetrona, Camporotondo, Cessapalombo, Colmurano, Ripe San Ginesio, la mia Belforte, Loro Piceno Sant'Angelo in Pontano. Non voglio pensare che si sia trattato di una dimenticanza per meri motivi elettorali: non devono esistere territori di serie A e territori di serie B. Tutti abbiamo diritto al sostegno da parte dello Stato".
Si è svolta con successo al canile dei Monti Azzurri in contrada Rotondo a Tolentino la Festa del Randagio, alla presenza dei sindaci proprietari, del prorettore Unicam Andrea Spaterna, del veterinario Asur Otello Battellini e del rappresentante regionale del servizio Veterinario Alberto Tibaldi con ospite e testimonial di eccezione Licia Colò.Tutti hanno messo in evidenza la buona gestione ed il lavoro dei volontari secondo criteri ben definiti grazie alla lungimiranza della Unione Montana.Il gran numero di adozioni ha fatto sì che i cani di ben sette Comuni fuori dal territorio dell’Unione Montana Monti Azzurri abbiano trovato spazio in questa struttura che può godere della collaborazione di Unicam e della sua clinica veterinaria di Matelica di cui in modo ufficiale il Presidente Giampiero Feliciotti ha sottoscritto con il prorettore il rinnovo della convenzione esponendo i risultati raggiunti negli anni precedenti e facendo ben presente ai sindaci che trattasi di un accordo senza costi.Entusiasmo e belle parole verso i sindaci sono state espresse da Licia Colò che si è detta felice di ritornare in questa struttura della quale “Giampiero ci ha fatto innamorare", un luogo vivo, immerso nella natura con prato e ombra dove gli animali possono vivere ben accuditi insieme all’uomo, "non un lager ma un luogo di incontro" come ha detto il rappresentante della Regione.Complimenti al direttore veterinario della Skilos per le tante attività comportamentali e alle tante cure e siete fortunati ad avere questa bella collaborazione con l’università alle associazioni ed ai mecenati che hanno permesso con le loro donazioni un bel decoro per il benessere degli animali: era presente anche il presidente di Poltrona Frau Franco Moschini che Feliciotti ha ampiamente ringraziato.La festa è proseguita con il mercatino e le sfilate di cagnolini di ogni genere: simpaticamente ogni sindaco è stato fotografato con un cane del suo Comune.Licia Colò poi è ripartita passando per Camporotondo dove ha potuto salutare i ragazzi del Centro Montiazzurri, dove sono stati trasferiti a seguito dell'inagibilità della struttura originaria per via del sisma del 24 agosto.
Grave lutto per il sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti, ieri si è spento suo padre Nazzareno, di 82 anni, dopo qualche ora di coma dovuto a un tumore allo stomaco che combatteva da tempo.La redazione di Picchio News si unisce al dolore della famiglia Scagnetti per la tragica perdita.
Come primo atto, dopo il suo insediamento, il 20 settembre scorso il Presidente della Provincia Antonio Pettinari ha approvato tre progetti esecutivi e riguardano il risanamento di movimenti franosi su alcune strade provinciali: l'Apirese, la Tolentino-San Ginesio e la Marina nel Comune di Penna San Giovanni. I lavori ammontano complessivamente a 430 mila euro.Gli interventi di risanamento erano previsti nel piano provinciale delle opere pubbliche 2016 ed erano già stati inseriti nel Bilancio di previsione di quest'anno approvato nel luglio scorso dallo stesso Presidente.Le opere di ripristino dei dissesti verranno realizzate con i finanziamenti messi a disposizione dalla Protezione Civile per le eccezionali avversità atmosferiche che nel marzo del 2015 hanno provocato non pochi danni in tutta la Regione Marche. Per i lavori sulla str. Marina nel Comune di Penna San Giovanni è prevista una spesa di 160 mila euro, sulla Tolentino – San Ginesio 120 mila e sull'Apirese 150 mila.
Il 16 e 17 settembre 2016 torna a San Ginesio la consueta Giornata Gentiliana che ogni due anni rappresenta un momento di alta riflessione interdisciplinare a partire dal pensiero e dall’opera di Alberico Gentili (1552-1608), richiamando studiosi e intellettuali da ogni parte del mondo.Il Centro Internazionale Studi Gentiliani (Cisg), con l’amministrazione ginesina e l’Università di Macerata, ha mantenuto salda la volontà di continuare nella sua attività culturale, nonostante il periodo di estrema complessità che il comune di San Ginesio sta attraversando a causa del terremoto del 24 agosto scorso, che ha severamente colpito l’intera comunità. In particolare quest’anno il convegno è intitolato a Scipione Gentili (1563-1616), fratello di Alberico, di cui ricorre il IV centenario della morte e tratterà di “Reti di relazione e cultura politica: Alberico e Scipione Gentili nell’Europa di ieri e di oggi/ Networks of relations and political culture: Alberico and Scipione Gentili in past and present Europe).Le tre sessioni, in cui si alterneranno giuristi internazionalisti, storici del diritto, studiosi del pensiero politico e storici dell’età moderna provenienti dalle Università di Macerata, Roma, Salento, Milano, Rhur-Bochum e sir Michael Wood, della UN International Law Commission, avranno anche lo scopo di far luce sulla complessa figura di Scipione. Emigrato giovanissimo, professore ad Altford (Norimberga), traduttore e commentatore dei Salmi e della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, in contatto con il mondo protestante, corrispondente di molti intellettuali della “République des Lettres” del suo tempo, Scipione si interessò di relazioni internazionali, diritto e letteratura laciando molte opere che avrebbero conosciuto nuova fortuna nel Settecento“Anche quest’anno, nonostante le evidenti e note difficoltà, abbiamo voluto mantenere il tradizionale appuntamento con le giornate gentiliane, che oltretutto hanno una valenza molto particolare per il nostro centro, perché cadono nel IV centenario della morte di Scipione – spiega la presidente del Cisg, Leide Polci - La nostra volontà è quella di riportare una rinnovata attenzione a questa grandissima figura di umanista, non meno importante ma sicuramente meno nota del giurista ginesino, che fu molto apprezzata nel mondo germanico del XVI e XVII secolo. Per arricchire la platea delle giornate 2016, si è pensato di affrontare contestualmente la cultura politica del secondo Cinquecento e un tema attuale come quello delle relazioni diplomatiche”.
Promosso ieri pomeriggio a San Ginesio dal PD Marche e dal suo gruppo consiliare il primo di una serie itinerante di incontri pubblici con gli amministratori locali sui problemi causati dal terremoto.All'incontro, convocato dal segretario regionale Francesco Comi e dal capogruppo Gianluca Busilacchi, alla presenza della vicepresidente Anna Casini, dell'assessore alla ricostruzione Angelo Sciapichetti, del consigliere Francesco Micucci, erano presenti l’on. Irene Manzi, numerosi sindaci, amministratori locali (Civitanova, Macerata, Tolentino, Camerino, Corridonia, Ussita, Urbisaglia, San Ginesio, Colmurano, Belforte, Caldarola, Loro Piceno, Morrovalle, Monte San Giusto, Montecassiano, Castelraimondo, Matelica, Pollenza, Sarnano) e i consiglieri provinciali del centro sinistra.Tutti i dirigenti e amministratori del PD hanno chiesto un impegno totale del partito sul tema della ricostruzione post sisma e la fine di ogni polemica e bega interna.I presenti hanno espresso agli amministratori regionali quesiti, dubbi, chiarimenti, proposte. L’incontro è stato molto utile e concreto. Il prossimo si svolgerà nella provincia di Ascoli Piceno. Tutti gli appuntamenti organizzati dal PD saranno aperti al pubblico e si svolgeranno mensilmente ed in modo itinerante.
A seguito del sisma del 24 agosto scorso, diverse scuole della Provincia sono state dichiarate parzialmente inagibili. In tali edifici scolastici sono iniziati fin da subito i lavori ritenuti di somma urgenza per il loro ripristino e la loro messa in sicurezza in modo da consentirne l'utilizzo in vista dell'imminente inizio dell'anno scolastico. Data la consistenza degli interventi che superano abbondantemente i 400mila euro sono necessari diversi giorni per il loro completamento. Ai Presidi ed ai Sindaci territorialmente interessati è stato comunicato il presumibile termine di ultimazione di detti lavori per la conseguente organizzazione dell'attività scolastica. Entro il 19 Settembre i lavori nelle scuole: ITA “Garibaldi”di Macerata, ITIS di S: Severino Marche, ITC “Filelfo” di Tolentino, Liceo Classico e Liceo Scientifico di Camerino; Mentre entro il 26 Settembre i lavori nelle scuole: Istituto Alberghiero di Via Mazzini Cingoli, Liceo Socio Pedagogico di Cingoli, Liceo Scientifico e Liceo Classico di Tolentino.Per l'Istituto Professionale di San Ginesio si è reso necessario il trasferimento presso i locali dell'ex Pretura di San Ginesio di proprietà comunale.
L’amicizia tra la città di San Ginesio e quella di Siena risale a circa il 1450 e ancora oggi viene celebrata e ricordata, tantoché nel 2014 visto il sindaco Bruno Valentini ha ricevuto la cittadinanza onoraria.La storia narra che 300 ginesini, esuli per motivi politici dalla loro città si trasferirono a Siena arruolandosi nella milizia del comunetoscano facendosi apprezzare per l’onestà e il valore. L’esilio ebbe un lieto fine, grazie all’operato di Siena, che convinse il Senato di San Ginesio a concedere loro pace e perdono. Al loro rientro gli esuli portarono con sé un crocefisso, che ancor oggi riceve grande devozione, e nella Chiesa Collegiata i sanginesini giurarono solennemente perpetua concordia cittadina sulla sacra immagine. Fu in quell’occasione che i rappresentanti di Siena consegnarono alle autorità di San Ginesio gli Statuti vigenti nella loro città perché potessero servire da modello per una Costituzione nuova, probabilmente quella che, con bolla del 9 novembre 1458, fu approvata dal Papa senese Enea Silvio Piccolomini, Pio II.La cittadina toscana ha voluto dimostrare che il legame che unisce i due paesi non è solo una questione di cerimonia, ma soprattutto un vero rapporto che in questo momento così delicato per San Ginesio si tramuta in azione e solidarietà.Con il proposito di concretizzare l’aiuto il caffè ristorante Fonte Gaia in piazza del Campo, in collaborazione con Mens Sana Basket 1871, Emma Villas Volley e Robur Siena e patrocinato dal Comune, ha organizzato un’apericena di beneficienza giovedì 15 settembre alle 19.30. Il ricavato sarà interamente devoluto a San Ginesio. Il costo dell’apericena è di 10 euro e durante l’evento saranno messi all’asta anche oggetti di merchandising delle tre squadre presenti.Lo sport sarà uno dei canali preferenziali per lanciare questa iniziativa ed è proprio l’assessore allo sport Leonardo Tafani a sottolineare come “abbiamo aderito a questa iniziativa, e non solo per significare il nostro supporto al Comune di S. Ginesio ma, soprattutto, per stimolare l’impegno che qualsiasi collettività dovrebbe dare nei confronti di chi ha bisogno di un aiuto. Un principio di solidarietà che dovrebbe essere alla base di ogni società civile”
Primo giorno di scuola oggi per i bambini dell'Agrinido della Natura di San Ginesio (Macerata), il servizio educativo per la prima infanzia della rete degli Agrinido della Regione Marche, l'unico operativo al momento nel territorio del Parco nazionale dei Monti Sibillini colpito dal sisma. L'agrinido, gestito dall'azienda agricola "La Quercia della Memoria", associata a Coldiretti, è uno dei quattro della rete attivata dall'assessorato regionale all'Agricoltura nell'ambito del progetto Rurale sociale. Sarà operativo fino a giugno 2017.Sono al momento sette i bambini iscritti, che completano un primo modulo, con la possibilità di arrivare complessivamente a dieci bambini come capacità massima del servizio, con una utenza distribuita nei Comuni in un raggio di 25 chilometri. L'apertura regolare del servizio - si legge in una nota - è "un segnale importante per il ritorno alla 'normalità' della vita quotidiana dopo il terremoto". (Ansa)
Le conseguenze del terremoto del 24 agosto iniziano a farsi sentire in maniera drammatica anche in provincia di Macerata, un territorio dove i danni causati dal sisma stanno passando quasi in secondo piano, ma dove ci sono Comuni devastati.E dalle amministrazioni comunali cominciano ad arrivare esplicite richieste di aiuto. Questo pomeriggio, un mezzo della Croce Verde di Macerata è partito in direzione dei Comuni di Colmurano e San Ginesio, dove sono stati portati generi alimentari, pannolini, indumenti intimi e altro materiale del quale c'è stata richiesta per le urgenti necessità dei residenti. Con la consueta disponibilità, gli uomini della Croce Verde hanno consegnato quanto necessario e, naturalmente, restano a disposizione per ogni ulteriore richiesta da parte dei Comuni.
"Per fortuna le opere di miglioramento eseguite con criteri aggiornati al 1998 ha scongiurato crolli maggiori: tuttavia gran parte delle 486 chiese dell'arcidiocesi risultano danneggiate anche solo negli apparati decorativi e l'opera di riparazione del sisma 1997 non era stata ancora completata".Lo ha detto Luca Maria Cristini, direttore dell'Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici. "Camerino, San Ginesio, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Visso, Caldarola, Sarnano, Macereto, Castello di Lanciano di Castelraimondo, San Severino Marche: questi i territori fortemente compromessi - spiega ancora Cristini - con il Museo diocesano di Visso in grave condizione di rischio per il pericolo di crollo del massiccio campanile a vela della chiesa di sant'Agostino". "Il sisma ha generato problemi più ingenti rispetto a quelli del fenomeno tellurico di quasi vent'anni fa''. (Ansa)