Una nuova cittadina italiana a Pieve Torina. Il sindaco, Alessandro Gentilucci, ha conferito nei giorni scorsi una nuova cittadinanza italiana ad una donna residente nella frazione di Pié Casavecchia, Zerjfije Ferati, nata nel 1967 a Vejce, in Macedonia.
Un momento che, nella grande difficoltà che sta affrontanto Pieve Torina e la sua comunità dopo la distruzione del sisma, ha assunto un valore significativo. Il sindaco Gentilucci ha letto il decreto concesso dal Presidente della Repubblica. Dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione e alle leggi dello Stato, la nuova cittadina ha ricevuto in dono una copia della carta costituzionale.
Le telecamere della storica trasmissione itinerante di Rai 1, condotta nella sua edizione domenicale da Daniela Ferolla e Patrizio Roversi, sono tornate nel maceratese per l'anniversario del terremoto. Nella puntata di ieri, i due inviati hanno raccontato il post terremoto sia dal versante umbro che da quello marchigiano, con servizi da Norcia, Preci e Castelluccio per Daniella Ferolla e dal lato marchigiano, Patrizio Roversi ci ha mostrato quanto sta succedendo a Visso, Pieve Torina, Camerino e Tolentino.
La puntata è iniziata con una ricognizione dall'elicottero con Roversi ed il giornalista Carlo Cambi che hanno sorvolato il maceratese evidenziando i problemi delle piccole imprese agricole e zootecniche, che non essendo in un sistema "a rete" hanno difficoltà anche a ricevere gli aiuti, perché devono essere raggiunte singolarmente una per una. Si fa notare inoltre come i terremoti abbiano sconvolto l'equilibrio idrico della zona, con delle fonti che sono scomparse.
Camerino dall'alto sembra quasi integra, dicono gli inviati, per via dei muri perimetrali quasi intatti, quando in realtà tutto il centro storico è zona rossa e le devastazioni sono all'interno delle costruzioni. Si passa poi alle gole del Nera, con la famosa strada interrotta da più di un anno perché allagata dal fiume che ha subito una deviazione a causa del terremoto. Strada fondamentale per l'economia della zona, dalle produzioni tipiche al turismo dell'alta Valnerina che fortunatamente si sta riaprendo in questo periodo, anche se con passaggi contingentati per il momento. Il volo in elicottero è terminato a Visso, il cuore dei Sibillini, dove c'era la sede del parco. La città è rasa al suolo ed è completamente zona rossa dice Carlo Cambi. In collegamento dalla zona rossa di Camerino, si parla di smaltimento delle macerie con il direttore generale del Cosmari Giuseppe Giampaoli, il quale spiega tutti i passaggi che occorrono affinché i resti di edifici sia storico-artistici che privati vengano rimossi e trattati e quasi totalmente recuperati, destinando allo smaltimento solamente tra l'uno e l'uno e mezzo percento. Sempre a Camerino, la puntata prosegue all'interno del pastificio, che con il suo nuovo stabilimento è uno dei simboli della rinascita.
A Pie' Casavecchia, frazione di Pieve Torina, Roversi ha incontrato il signor Attilio, un allevatore di capi bovini che non ha mollato, resistendo allo scorso inverno con la stalla inagibile e che ne ha ricevuta solamente la scorsa primavera, una provvisoria. La puntata si è chiusa dal santuario di Macereto, dove l'architetto Nicoletta Gandolfi ha parlato di prevenzione, spiegando la necessità di predisporre dei dispositivi come cordoli, catene e tiranti, che riescano a proteggere in maniera significativa dagli effetti del terremoto e con due allevatori, Michela Paris e Stefano Riccioni, che nonostante la casa e la stalla distrutte dal sisma, si sono rimboccati le maniche ed hanno più che decuplicato il numero di pecore in loro possesso, passando da 26 a 350, nell'intento di rilanciare la razza "Sopravvissana".
E' possibile rivedere l'intera puntata collegandosi al sito Raiplay, tramite il seguente link: http://www.raiplay.it/video/2017/10/Linea-verde-Marche-Umbria-ricomincio-da-qui-cba459ed-f6df-43b4-bcb1-4ee932f469d0.html .
La “Marcia del Ritorno” che si è svolta questa mattina, è stata organizzata dalla rete "Terre In Moto" e rappresenta il primo corteo a sostegno delle popolazioni terremotate ad attraversare l’area del cratere. Dalla frazione di Maddalena di Muccia la manifestazione si è snodata fino a raggiungere Pieve Torina; la marcia ha collegato due dei comuni maggiormente colpiti della zona, ma idealmente ha voluto toccare tutti i paesi ed i borghi del territorio segnato dal sisma dello scorso anno.
In centinaia hanno preso parte alla manifestazione di protesta, per denunciare le gravi responsabilità nella fallimentare gestione dell’emergenza, gli enormi ritardi nella rimozione delle macerie e nella consegna delle casette.
“Tornare, Resistere, Ricostruire” questo lo slogan dello striscione di apertura. Nel corso dell’iniziativa numerosi gli interventi da parte dei residenti dei comuni colpiti che hanno rivendicato il diritto al ritorno nei territori dell’Appennino, “per resistere alla strategia dell’abbandono e rivendicare una ricostruzione degna che sappia rispondere ai bisogni e alle necessità del territorio, nel rispetto della sua storia e delle sue peculiarità.”
Molti i partecipanti giunti da altre città e province della regione, a testimoniare la vicinanza alle comunità del cratere, “perchè questi territori sono patrimonio di tutti ed è forte la volontà di difenderli da speculazioni di qualsiasi natura.”
La marcia si è conclusa nel piazzale antistante il Municipio inagibile del Comune di Pieve Torina, dove i manifestanti hanno esposto uno striscione lungo più di trenta metri, in cui venivano elencati i 140 nomi dei comuni colpiti dal terremoto.
“Questo non è un punto di arrivo ma è una tappa nel percorso di ricostruzione del senso di comunità, di rivendicazione, da parte delle popolazioni colpite, del diritto a decidere sul futuro dei propri territori.”
Domenica 29 ottobre si svolgerà la manifestazione "Marcia del Ritorno", una camminata da Maddalena di Muccia a Pieve Torina che ricalca i sentieri del sisma ad un anno dalle scosse che hanno duramente colpito il maceratese.
Alle ore 10, di fronte allo stabilimento Varnelli, il ritrovo per partecipare all'evento lanciato dalla rete Terre in Moto Marche.
“Nel weekend ad un anno dalle scosse che hanno colpito in maniera più diretta le Marche invitiamo tutti e tutte a scendere in strada con noi - dichiara il portavoce di Terre in Moto Marche - per denunciare i ritardi e le responsabilità e per ripetere ancora una volta che non scenderemo a patti con la strategia dell’abbandono”. La marcia collega due dei comuni colpiti, ma idealmente vuole toccare tutti i paesi e i borghi del territorio colpiti dal sisma del 2016. “Il terremoto ha creato una frattura nelle comunità e i ritardi accumulati in questi mesi rischiano di compromettere una volta per tutte un territorio che era stato abbandonato dalle istituzioni ancora prima delle scosse”.
Anche per questo Terre in Moto Marche invita tutti a “Tornare, Resistere, Ricostruire”, perché “un territorio spopolato è più facilmente preda di speculazioni e interventi invasivi che toglierebbero all’Appennino la sua anima, ricca di problemi e contraddizioni ma con potenzialità inespresse immense. Aspettiamo tutti domenica a maddalena di Muccia quindi, chi aspetta le SAE, chi ha vissuto l’inverno sotto metri di neve, chi è stato sfollato sulla costa come chi ancora non sa come dislocare la sua attività produttiva, ma aspettiamo anche chi non ha avuto problemi o non vive nei comuni colpiti. Perché l’Appennino è un patrimonio di tutti e tutti noi abbiamo il dovere di proteggerlo e ricostruirlo”
Per informazioni telefonare al 328/3835482 o visitare il sito www.terreinmotomarche.blogspot.it o la pagina Facebook: Terre in Moto Marche.
Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un cittadino dell'entroterra maceratese, corrispondente locale per un organo di stampa, ad un anno dagli eventi sismici dell'ottobre 2016.
"Un anno è passato da quel 26 ottobre 2016, una data che è entrata dentro ognuno di noi come se fosse entrata in guerra la nostra Nazione. La nostra gente era abituata a parlare di terremoti dopo l’esperienza del sisma Marche – Umbria del 1997: oramai era un argomento che non destava più particolare preoccupazione, neanche con il terremoto del 24 agosto 2016. Ed invece quel 26 ottobre cambiò la vita di tutti noi facendo cadere molte delle nostre certezze: la scossa fu talmente forte da sembrare un bomba gettata dall’alto da un aereo.
Eravamo tutti nelle nostre case, chissà in quanti hanno avuto il timore di morire visto l’intensità del sisma. Quella notte sono scappato dalla casa e subito furono urla di disperazione e paura: di mia madre, dei miei vicini di casa. Vedere ed ascoltare tutto questo è stato straziante: non posso dimenticare neanche le urla di ragazzine adolescenti che per lo choc si sono buttate a terra battendo i pugni sul suolo.
A Pieve Torina, come negli altri paesi limitrofi del cratere, passammo tutti la notte fuori all’interno delle nostre auto connessi ai cellulari e alle autoradio per capire la dimensione di quanto accaduto, per conoscere le evoluzioni di una situazione spaventosa ma non chiara. Abbiamo provato sentimenti di angoscia, di rabbia, di spavento venendo a conoscenza dei gravi crolli, di ansia ipotizzando la presenza vittime. Per fortuna quest’ultime non ci sono state.
Passare la notte in auto non fu affatto comodo soprattutto in quella fredda notte di ottobre: in quanti siamo rientrati nelle case gravemente danneggiante per procurare cuscini, coperte, acqua! Io stesso, non sapendo cosa poteva aspettarmi, sono rientrato per procurare a mia madre i necessari medicinali. Non volevo rientrare ma non ho potuto cedere alla paura. Chissà quanti come me.
Era notte e osservando i volti tristi e spaventanti della nostra gente già capivo che questo terremoto non sarebbe stato affatto uguale a quello del 1997. La mattina dopo, quando ci svegliammo, fu un colpo al cuore perché con la luce del giorno avemmo la conferma di ciò che non avremmo voluto mai vedere: i crolli ed i gravi danni che avevano subito le nostre case. Eravamo tutti disorientati: non sapevamo quello che ci avrebbe aspettato e quale sarebbe stato il nostro futuro.
I sindaci del cratere comunicarono subito ai propri cittadini la possibilità di dormire nelle strutture di emergenza preparate dagli stessi Comuni nonché la possibilità di alloggiare negli hotel del basso maceratese e della costa adriatica. Io fui tra quelli che scelse la seconda opzione. Finalmente potevamo dormire al coperto dentro un letto e con i servizi necessari, una sola notte di paura e scomodità era bastata a sfinirci ma rimaneva sempre nei nostri pensieri il fatto di dover affrontare i giorni a seguire: cosa ne sarebbe stato del nostro futuro e di quello dei nostri piccoli paesi?
Eravamo tutti preoccupati ed ancora in preda allo shock ma tra terremotati abbiamo sempre cercato di farci coraggio per affrontare al meglio ogni problema, ogni paura senza essere soli. Ci siamo confidati per avere un po’ di speranza e tanto, spesso, è bastato a consolarci. Nei nostri paesi e nella costa adriatica furono preparate postazioni di emergenza da parte della Protezione Civile e delle associazioni di soccorso volontario: l’intento è stato quello di non farci mancare nulla, compresa una parola di conforto. Stessa cosa, per la mia esperienza, posso dire degli albergatori che si sono svegliati nel cuore della notte per preparare gli alloggi per migliaia di persone in arrivo. I terremotati dell’Alto Maceratese, in attesa di risposte da parte delle Istituzioni, non si sono mai dati per vinti anche dando vita ad associazioni, una delle più note è “Io non crollo” composta da molti giovani camerti.
“Io non crollo” ha provveduto a raccogliere beni di prima necessità, alle attività di recupero beni presso le abitazioni, al supporto logistico. Non dimentichiamo neanche ESN AURE Camerino, associazione che già esisteva da molto tempo prima del sisma di ottobre 2016 che tutt’ora si occupa dell’accoglienza e dell’integrazione degli studenti Erasmus nonché degli studenti internazionali. ESN AURE è composta da giovani non camerti che, durante l’emergenza terremoto, non hanno esitato a dare il loro supporto agli studenti e ad aiutarli ad ottenere le informazioni necessarie comunicate dalle Istituzioni e dalle Università.
E grande combattente è stata l’Università degli Studi di Camerino grazie al lavoro svolto dal Rettore Emerito Flavio Corradini e dal suo team: è stata garantita la continuità didattica e non è mai mancato supporto agli studenti. L’hashtag #ilfuturononcrolla è la conferma social del loro impegno. A breve dovrebbe essere pronto il nuovo campus e questa è la dimostrazione che la voglia di reagire c’è e la possibilità di operare e fare pure. Presenti anche i nostri compaesani residenti in Italia e all’Estero che hanno fatto delle donazioni tramite bonifici ai conti correnti dei Comuni del cratere pur di veder risorgere i nostri paesi, parte di quell’Italia che continuano ad amare da lontano.
I Sindaci, poi, sono degli ufficiali in prima linea nella trincea del fronte terremoto: hanno lavorato e stanno lavorando giorno e notte per far rinascere i paesi e per far tornare i loro concittadini nelle proprie terre. Per i Sindaci non è mai stato facile affrontare i granitici ostacoli della burocrazia e non lo è tutt’ora ad esempio in materia di installazione di casette SAE e di ricostruzione delle case inagibili, oggi che le richieste dei cittadini si fanno sempre più pressanti, oggi che non vogliamo più saperne dei complicati meccanismi della burocrazia e vogliamo risposte certe ed immediate. Tra tutti i cittadini proprietari delle case inagibili livello B che non possono fare richiesta di casette SAE, che hanno presentato i progetti di restauro ma ancora non sanno quando partiranno i lavori.
Ai Sindaci del cratere va la nostra ammirazione perché nonostante la situazione difficile hanno seguito, e seguono, le procedure stabilite dai canali istituzionali pur non stancandosi mai di chiedere più poteri e più autonomia nella gestione nei propri territori. I nostri Sindaci, disponibili ad accettare anche la figura di un Commissario Straordinario che svolga funzioni di coordinamento ma che ribadiscono di aver bisogno di piena libertà di azione in materia di ricostruzione e nella gestione dei territori da loro amministrati.
Come già accennato molti cittadini, non avendo risposte certe, già a distanza di pochi mesi dal sisma, hanno dato vita a comitati spontanei in modo da dar voce più facilmente alle istanze ed alle esigenze dei terremotati non risparmiandosi nelle proposte ai Sindaci e alle Istituzioni su come affrontare, e risolvere, le problematiche del terremoto. I Sindaci hanno apprezzato, ed apprezzano, le iniziative dei comitati, necessarie per ampliare e consolidare la conoscenza delle esperienze e per capire meglio come affrontare i problemi ma da sempre, tutti, mantengono ferma un preciso dettame: a condizione che i comitati non scavalchino nell’eccesso e nella strumentalizzazione mirando a sostituirsi alle amministrazioni competenti.
Il rischio è noto: i comitati hanno fatto delle buone proposte coinvolgendo le Istituzioni sono portavoce del pensiero, delle paure, delle angosce e delle speranze ma alcuni di essi (per fortuna pochi) sembrano creati al solo scopo di realizzare interessi di singoli e non quelli di una collettività privata, in pochi secondi, di elementi essenziali di vita.
Ma tra i veri “eroi” del terremoto vanno giustamente considerati loro: i commercianti (basti pensare al Vecchio Mulino e al Forno Pascoli di Pieve Torina che non hanno chiuso un solo giorno), e gli allevatori che, nonostante i crolli, la solitudine, il freddo, la neve ed ogni condizione avversa immaginabile non hanno abbandonato le loro terre continuando a lavorare e a garantire non solo il servizio e l’offerta ma soprattutto la loro presenza continua nel territorio. Grazie a loro per non averci abbandonato e per non aver desistito, nonostante tutto.
E nella cronaca di quanto accaduto va certamente evidenziata la mancanza di risposte certe da parte delle Istituzioni e le gravi e non trascurabili conseguenze nelle comunità terremotate. Questa mancanza di chiarezza ed il loro temporeggiare va annoverata, senza dubbio, tra le maggiori cause di quella “guerra tra poveri” che ha più volte stremato i terremotati suddivisi in due distinte “fazioni”: quelli rimasti nei paesi distrutti e quelli alloggiati negli hotel. Una guerra continuata nel momento in cui la Protezione Civile ha effettuato i trasferimenti degli sfollati presso altre strutture recettive per fare spazio ai turisti. Nulla di peggio per le nostre comunità martoriate.
Una guerra che invece vogliamo tutti combattere è quella contro coloro che hanno mirato ad arricchirsi sulle spalle della disgrazia di noi terremotati, coloro che, ad esempio, hanno richiesto ed ottenuto il contributo di autonoma sistemazione senza averne alcun diritto. Grazie agli inquirenti ed alle loro indagini che continuano a smascherare sempre nuovi casi di “furbetti del sisma”.
E quanto sopra per condividere che qualsiasi disgrazia che colpisca il proprio paese, una calamità naturale, un’epidemia o una guerra, dovrebbe principalmente insegnare ad ognuno di noi che la forza vera è data dalla collettività: dalla capacità di darsi da fare e soprattutto di restare uniti per risollevare il proprio destino e quello delle proprie terre. Ma a volte, soprattutto quando raccolgo le riflessioni di coloro che con me condividono questo destino, penso che forse neanche questo forte terremoto è riuscito a scuoterci. In una situazione come quella che stiamo passando è giusto protestare evidenziando cosa non va ma nello stesso tempo occorre essere propositivi, attivi e fattivi: facendo proposte concrete, anche se piccole, proponendosi con fare pratico, condividendo e smussando ogni nostra spigolatura verso l’obiettivo comune; diversamente si rischia di fare del populismo che già ha portato dei precedenti pericolosi, già confermati dalla storia.
Quando si affronta un’esperienza come il terremoto, oltre ad avere un aiuto materiale e psicologico, è necessario avere anche un aiuto spirituale, ruolo che nelle nostre terre è svolto dalle parrocchie. Ma qualche parroco è stato assente ed i terremotati, che sicuramente non avrebbero chiesto ai loro parroci di risolvere questioni relative alla ricostruzione, nel loro essere sfollati, perduti e soli, avrebbero certamente giovato del conforto dei loro sacerdoti.
È passato un anno da quel maledetto 26 ottobre 2016, la nostra vita è cambiata, i nostri animi sono cambiati. Molti paesi non saranno più quelli di prima e con alta probabilità molte frazioni non ci saranno più. Molti abitanti dei nostri paesi hanno deciso di non tornare più per paura e per stanchezza, per mancanza di risposte e di certezze, ma tanti altri hanno deciso di tornare per provare a far rinascere le nostre terre nonostante le difficoltà ed grandi sacrifici che ci aspettano. Il primo gradino di questa rinascita è la consegna delle casette SAE già completata dal Comune di Fiastra e ancora in fase di esecuzione nel Comune di Pieve Torina. Mi viene in mente una frase del vescovo del terremoto del Friuli del 1976 S.E Alfredo Battisti, arcivescovo di Udine, il quale pronunciò la frase che divenne lo slogan della ricostruzione: “Prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese”.
Con il terremoto 2016, sullo stesso piano delle fabbriche, vorrei potessero esserci tutte le scuole: la prima vera pietra della ricostruzione, il primo investimento per il futuro. Come a Pieve Torina, dove i ragazzi delle scuole elementari e medie, che svolgono attualmente le attività didattiche all’interno di un container messo a disposizione dal Comune, entreranno presto nella nuova scuola, ora in costruzione e presto pronta, donata da un gruppo di imprenditori senigalliesi grazie al progetto “Succisa Virescit”. Scuola fortemente voluta dal Sindaco e da tutta la comunità.
Le nostre terre hanno affrontato così tante difficoltà, la storia lo racconta, e nonostante tutto hanno ricominciato a vivere: per quale motivo i nostri paesi non dovrebbero prendere spunto dagli errori del passato per rinascere e riprendersi anche questa volta?"
S'intitola "Faglie d'Autunno", il festival itinerante che toccherà i principali centri colpiti dal sisma, costruito come una grande carovana itinerante. Il format prevede dalle escursioni a piedi nel territorio alle degustazioni enogastronomiche, dai concerti alle animazioni per anziani e bambini, dai convegni alle presentazioni di libri. Il programma è stato realizzato in base alla disponibilità di gruppi musicali, artisti, letterati, ospiti prestigiosi che eseguiranno le loro performance a titolo gratuito ed è concepito come incentivo per le manifestazioni già esistenti.
Domenica 29 ottobre l'evento arriverà a Pieve Torina, con la collaborazione del Comune, dell'Unione Montana Marca di Camerino e dell'azienda agricola Scolastici. Un programma ricco già dal primo mattino: alle ore 9 si partirà con la prima escursione, con il ritrovo presso l'azienda Scolastici. Mentre alle 12 si arriverà al Santuario di Macereto, con "Guerrin Meschino e altre storie di mostri ed eroi", e si terrà una lezione-spettacolo a cura di Cesare Catà. Ideatore e direttore artistico del format dei Magical Afternoon, già professore a contratto nella Facoltà di Scienze della Comunicazione di Macerata, Cesare Catà è Dottore di ricerca in filosofia, scrittore, insegnante, performer teatrale. Ha curato e tradotto testi dal latino, dal francese, dall’inglese, e ha collaborato con università e centri di ricerca internazionali, tra cui la University of Hawai’i a Honolulu, il Cusanus Institut di Trier, l’EPHE di Paris, l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino. Alle ore 13 è prevista la partenza da Macereto; dopodichè alle 13:30 si tornerà all’Azienda Scolastici per degustare prodotti stagionali del territorio a cura delle aziende e delle realtà ristorative locali. Alle 15 sarà possibile assistere a "Oboi in Concerto", con il Maestro Francesco Di Rosa, primo oboe dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Francesco Di Rosa è considerato dal pubblico e dalla critica come uno dei migliori oboisti nel panorama internazionale e ricopre attualmente il ruolo di primo oboe solista nell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Dal 1994 al 2008 è stato Primo oboe solista dell'Orchestra del Teatro alla Scala e della Filarmonica sotto la direzione di Riccardo Muti e Daniel Barenboim. Ha vinto il secondo premio al concorso per oboe di Zurigo “Jugendmusik Wettbewerb 1988" ed altri 6 concorsi nazionali di musica da camera. Ha suonato nelle sale da concerto più prestigiose del mondo, è stato diretto dai più celebri Direttori d’orchestra. Domenica, insieme ai suoi allievi della classe di oboe, allieterà tutti gli spettatori con musiche di Vivaldi, Albinoni, Mozart, Beethoven. Si prosegue con la musica alle 16 con il concerto Lucio Matricardi Trio. Matricardi collabora fin da giovane età con il Festival Leo Ferrè di San Benedetto del Tronto. Ha aperto i concerti di George Moustaki, Jane Birkin, Juliètte Greco. Ha condiviso il palco con artisti del calibro di Gino Paoli, il soprano Cecilia Gasdia, il poeta Mauro Macario. Nel 2016 è uscito il suo primo disco "SOGNO PROTETTO" (2016). A partire dalle 16:45, è stato organizzato il convivio letterario sul terremoto ed il territorio: verranno letti stralci di poesia e prosa dai Sindaci dell’Unione Montana Marca di Camerino e dalle autorità invitate.
Dalle 18 sarà in concerto Sleego – celtic world music. Gli Sleego sono un trio strumentale nato nel 2015 con l'intento di rivisitare in chiave moderna le melodie tradizionali celtiche e attualmente impegnato anche nell'elaborazione di brani originali. La positiva risposta del pubblico e della critica ha portato la band ad esibirsi in diverse regioni italiane e a vincere alcuni riconoscimenti degni di nota, tra cui il primo premio al concorso nazionale "Folk Nuove Generazioni" conferito dal "Li Ucci Festival" di Cutrofiano (Lecce) e il Premio della Giuria a "La Musica nelle Aie" di Faenza. Nel 2016 è stata pubblicata la prima produzione della band dal titolo "Inspire" e il primo videoclip ufficiale ha superato in un mese le 8mila visualizzazioni sui social network. Ed infine, dalle 19:15, Luciano Monceri stupirà il pubblico con "L’Arpa di Fuoco", ovvero suggestioni sonore nei pressi del grande falò esterno. Monceri è un musicista eclettico, fondatore di numerose formazioni quali Ogam, Mortimer Mc Grave, Duarte, TranCeltic, da sempre appassionato di musica etnica. È co-direttore artistico del Montelago Celtic Festival e del Progetto Epicentro. L’arpa celtica è uno degli strumenti che predilige e nel corso degli anni ha sviluppato una tecnica molto personale che trova nell’arpa elettrificata la sua massima espressione, riuscendo ad esaltarne le peculiari caratteristiche anche con l’ausilio di ricercati effetti sonori.
Escursioni a piedi, enogastronomia, concerti, animazioni per anziani e bambini, convegni, libri. “Epicentro”, ci siamo. Al via la stagione invernale degli eventi culturali nei comuni marchigiani ed umbri colpiti dal terremoto. La carovana si mette in moto. Ogni mese, fino al 23 aprile, toccherà località diverse del cratere in collaborazione con i Comuni, le Associazioni e i Festival delle Marche.
Un progetto pensato e voluto da Arte Nomade per la “ricostruzione sociale” delle Comunità, ed appoggiato dall’Università di Camerino, dall’Unione dei Monti Azzurri e con la partecipazione di Legambiente. Sopperendo alle stagioni teatrali e alle rassegne invernali sospese, Epicentro/terremoto culturale contribuirà a rivitalizzare l’associazionismo e l’incoming turistico, grazie anche al volontariato di artisti di fama nazionale che si sono resi disponibili a partecipare. La parola d’ordine è coesione.
“Faglie d’autunno” è il primo appuntamento in calendario, domenica 29 ottobre, nell’Azienda agricola Scolastici ai Piani di Macereto di Pieve Torina. Il ritrovo è alle 9. Alle 9.30 partenza per l’escursione a piedi. Arrivo al Santuario di Macereto alle 12 per godersi la lezione/spettacolo “Guerrin Meschino e altre storie di mostri ed eroi” a cura di Cesare Catà, direttore artistico dei Magical Afternoon nonché Folletto-capo del celebre Montelago Celtic Festival. Alle 13 si riparte verso l’Azienda Scolastici per pranzare con i prodotti stagionali delle aziende locali del territorio. Alle 15 “Oboi in concerto”: il Maestro Francesco Di Rosa, primo oboe dell’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, dirige gli allievi. Musiche di Vivaldi, Albinoni, Mozart, Beethoven. Alle 16 è la volta del talentuoso “Lucio Matricardi Trio” che anticipa il Convivio letterario a tema sul terremoto e il territorio, previsto alle 16.45, con stralci di poesia e prosa letti dai sindaci dell’Unione Montana Marca di Camerino. Alle 18 ancora musica con “Sleego” - Celtic world music, per una rivisitazione in chiave moderna delle tradizionali melodie celtiche, alle 19.15 si chiude con “L’Arpa di Fuoco” di Luciano Monceri, suggestioni sonore vicino al grande falò.
L’evento è organizzato da Epicentro insieme al Comune di Pieve Torina, all’Unione Montana Marca di Camerino e all’Azienda agricola Scolastici, col contributo di Tonico Service per gli allestimenti tecnici.La carovana è già pronta per il secondo evento in programma, con fermata, il 4 e 5 novembre, a Monte San Martino in occasione di “Saperi e Sapori della Mela Rosa saporosa dei Monti Azzurri”. Info e prenotazioni: 389.4703727, Fb: Epicentro.
Strategia nazionale sulle aree interne e nell'area Del Maceratese. Si è svolto a Pieve Torina lo scorso 12 ottobre un incontro sui beni culturali alla presenza degli assessori regionali Pieroni e Sciapichetti, dei sindaci del territorio guidati dal primo cittadino e presidente dell'Unione Montana, Alessandro Gentilucci, e l'Università di Camerino, rappresentata dal prorettore Andrea Spaterna.
“Si è parlato di riqualificazione e dinamiche della ripartenza – il commento del sindaco Gentilucci – ma in particolare è importante sottolineare che si è messa in piedi una progettualità con la quale intervenire per consentire al territorio di rinascere, un progetto di medio raggio che si sta sviluppando insieme all'Università di Camerino, capofila territoriale nel percorso di rinascita. Un incontro veramente importante e costruttivo, propedeutico a tutte le iniziative che saranno prese in futuro e che ha rinforzato fattivamente il solido asse Università – Unione Montana, quest'ultima come ente capofila delle aree interne, un sodalizio che sta producendo e produrrà risultati significativi per il nostro futuro”.
La strategia per le arre interne della Regione infatti dedica al Maceratese 8,5 milioni di euro, parte di queste risorse andranno a finanziare progetti sui beni culturali, coinvolgendo i comuni di Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Valfornace, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso Cessapalombo, Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano.
Si è concluso domenica 22 ottobre il social tour solidale #ripartidaisibillini2, che aveva preso il via mercoledì scorso. Cinque giorni pieni di iniziative ed incontri nelle zone colpite dal sisma, con la partecipazione gratuita e volontaria di oltre 20 tra blogger e instagramer provenienti da Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria ed Emilia Romagna.
La seconda edizione del progetto, ideato da Luca Tombesi ed avviato lo scorso anno prima delle scosse di fine ottobre, ha toccato le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e ha visto la collaborazione di Confcommercio Marche Centrali, IgersItalia, IgersMarche, Associazione Italiana Travel Blogger ed Associazione Sibillini Segreti e Sapori, tutte realtà che già nel 2016 si erano impegnate per la riuscita di un evento nato per aiutare le strutture ricettive e le attività turistiche maggiormente danneggiate.
Importante, in questa edizione, il contributo di Andrea Salvatori del circuito Rifugi dei Sibillini, di Giancarlo Ricottini del Rifugio di Tribbio e dell'Università di Camerino.
I quattro itinerari tematici hanno coinvolto le località di Roccafluvione, Montemonaco, Montefortino, Comunanza, Amandola, Cessapalombo, Caldarola, Belforte, Serrapetrona, Valfornace, Muccia, Camerino, Montecavallo, Visso, Pievetorina e Fiastra, con tappe anche a Foligno, Sellano e Cerreto di Spoleto.
In occasione del pranzo solidale, tenutosi ieri a Fiastra, i partecipanti a #ripartidaisibillini2 hanno raccolto fondi da destinare al progetto "Adotta una Stalla", che da quasi un anno sta sostenendo gli allevatori dell'area. In rappresentanza del gruppo di volontari di Sant'Elpidio a Mare era presente Rossano Orsili, che ha ringraziato per il sostegno e per la continua vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma. Anche Paolo Romagnoli, tra gli organizzatori del festival IlluminAmatrice, ha voluto partecipare al pranzo, ricordando l'importanza del fare rete tra le 4 regioni del centro Italia ed invitando blogger e instagramer a continuare lungo questo percorso di condivisione.
“Anche quest'anno - commenta Tombesi - siamo riusciti ad aggregare un gruppo che ha sposato in pieno la filosofia del progetto e che è riuscito, attraverso immagini suggestive, a veicolare le eccellenze di questa parte importante delle Marche. Voglio ringraziare le strutture che ci hanno ospitato e tutte quelle persone che ci hanno guidato alla scoperta dei Sibillini, permettendoci di conoscere peculiarità enogastronomiche, paesaggistiche e culturali che meritano ancora più visibilità. Un grazie speciale ai volontari del Gruppo Protezione Civile Beni Culturali Legambiente Marche ed al Comune di Amandola per averci fatto conoscere i rispettivi lavori di recupero e messa in sicurezza dei beni culturali nella fase post terremoto”.
Un ringraziamento per l'impegno ed il lavoro svolto da tutti, anche da parte del Direttore Confcommercio Marche e Marche Centrali, Prof. Massimiliano Polacco: "Da tempo oramai supportiamo progetti digitali volti alla promozione e valorizzazione del nostro territorio. Affiancare il lavoro offline, con strumenti social, diventa sempre più importante per raggiungere gli obiettivi di crescita in termini turistici di arrivi e presenze”.
Già avviata l'operazione che prevede la chiusura di 4300 uffici postali in tutta Italia, 159 quelli nelle Marche che dovrebbero quantomeno subire radicali riduzioni di orari di apertura se non la soppressione vera e propria entro il 2019, 52 quelli solo nella provincia di Macerata. Una scelta quella di Poste Italiane basata sulla razionalizzazione dicono, ma che già da tempo trova diversi oppositori.
Infatti già molte sono le segnalazioni dei cittadini che si trovano e si troverebbero ancor più in difficoltà, famiglie che per un invio postale devono e dovranno fare diversi chilometri. Per non parlare della mole di lettere in giacenza, bollette consegnate dopo la scadenza, o addirittura raccomandate urgenti portate al destinatario "con calma". Questi i dati che risultano dalle prime verifiche effettuate. E non sono decisamente confortanti.
A lanciare l'allarme è Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati. “Uno scenario che desta non poca preoccupazione - commenta Terzoni - Se da una parte è vero che oggi tante operazioni si possono fare online o altrove, penso soltanto alla possibilità di pagare una bolletta dal tabaccaio, dall’altra ci sono piccoli centri dove il servizio postale ha ancora un ruolo basilare, soprattutto laddove è alta la concentrazione di cittadini in là con gli anni. In base al documento di 124 pagine che ci è stato consegnato, gli uffici a cui diremo addio sono 52 nella provincia di Pesaro-Urbino, 11 in quella di Ancona, 52 in quella di Macerata, 22 in quella di Fermo e altri 22 in quella di Ascoli-Piceno, molti dei quali in piccole realtà o in comuni interni dove a breve per un invio postale bisognerà fare svariati chilometri. Comprendiamo l’esigenza di riorganizzazione di Poste Italiane, ma un taglio così netto ci pare una scelta scriteriata”.
Il Ministero risponde cercando di rassicurare, dicendo che in alcuni casi degli uffici rimarranno aperti due volte a settimana e che si tratta solo di un piano di razionalizzazione, ma al contrario delle intenzioni la risposta non rassicura per nulla.
"In base alle prime verifiche - prosegue la Terzoni - abbiamo appurato che non sono pochi nelle Marche gli uffici chiusi in via definitiva. Inoltre la scure su questo servizio ha prodotto una mole notevole di missive in giacenza, con bollette consegnate anche dopo la scadenza e compromettendo persino invii prioritari, come raccomandate dell'Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi. Naturalmente come M5s non staremo a guardare, e chiederemo al ministro Graziano Delrio di prendere in mano la situazione, perché i cittadini in difficoltà per queste chiusure rischiano di diventare parecchi e molte famiglie ci stanno già inviando segnalazioni”.
Un problema da risolvere con la massima urgenza, considerati i tempi stretti con cui si sta procedendo nell'effettuazione di questa manovra. Gli Uffici Postali del maceratese sub judice sono quelli di Acquacanina, Apiro, Appignano , Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Mogliano, Monte Cavallo, Monte San Martino, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Morrovalle, Muccia, Penna San Giovanni, Petriolo, Pieve Torina, Pievebovigliana, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, Ripe San Ginesio, San Ginesio, San Severino Marche, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Tolentino, Treia, Urbisaglia, Ussita, Visso.
Dalla lista evidente anche la chiusura di tantissimi uffici nel cratere dei comuni terremotati. Un ulteriore disagio quindi per le popolazioni colpite dal sisma. Viene da chiedersi se il Ministero abbia valutato anche questo di aspetto.
IN QUESTO LINK L’ELENCO DI TUTTI I 4300 UFFICI POSTALI INTERESSATI DAL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE: https://www.poste.it/Elenco_def_Fase-3_Step-1.pdf
Dal 18 al 22 ottobre torna #ripartidaisibillini, il social tour solidale a sostegno dei territori colpiti dal sisma del 2016. Anche quest’anno l’obiettivo sarà raccontare borghi, sentieri, esperienze, storie legate a queste realtà, far conoscere le strutture ricettive e della ristorazione, aziende e prodotti dell’Area dei Sibillini, una vasta zona che conserva ancora una grandissimo fascino e tantissimo da offrire ai viaggiatori.
“Quattro gli itinerari tematici esperienziali - spiega l’ideatore del progetto Luca Tombesi – che coinvolgeranno circa 20 influencer (bloggers e instragramers) che si presteranno in modo volontario e completamente gratuito all’iniziativa”.
Il Blog Tour #ripartidaisibillini2 è realizzato da un gruppo di Bloggers Marchigiani (Luca Tombesi, Nadia Stacchiotti, Luca Marcantonelli, Vissia Lucarelli e il giornalista Andrea Braconi) in collaborazione con Confcommercio Marche Centrali, IgersItalia, IgersMarche, Associazione Italiana Travel Blogger, Associazione Sibillini Segreti e Sapori.
Presente in conferenza stampa anche il Direttore prof. Massimiliano Polacco: “Da tempo oramai Confcommercio Marche Centrali supporta progetti digitali volti alla promozione e valorizzazione del nostro territorio. Affiancare il lavoro offline, con strumenti social, diventa sempre più importante per raggiungere gli obiettivi di crescita in termini turistici di arrivi e presenze”.
A chiudere gli interventi, la Presidente di IgersItalia Ilaria Barbotti: “Ringrazio tutti gli instagramers e bloggers che a titolo gratuito da mercoledì 18 fino a domenica 22 ottobre racconteranno di questi luoghi e che con i loro contributi digitali ci aiuteranno a farci conoscere anche oltre i confini nazionali”.
L’appuntamento aperto a tutti è programmato per domenica 22 ottobre, alle ore 13.00, con un pranzo solidale, il cui ricavato sarà destinato alle zone colpite dal sisma, presso l’agriturismo Alti Pascoli Fiordimonte (Val Fornace).
Questi gli itinerari di #ripartidaisibillini2, un tour più strutturato rispetto allo scorso anno:
Erbe spontanee, profumi e sapori dei Sibillini: 18-20 ottobre (Roccafluvione- Montemonaco-Montefortino – Comunanza-Amandola). Un giro alla scoperta delle erbe spontanee e delle piante aromatiche e i loro usi in cucina e nella cura del corpo., degli oli essenziali e dello zafferano dei Sibillini, tra borghi e mulini.
Monti Sibillini mangia e bevi: 8-20 ottobre (Cessapalombo-Caldarola-Belforte-Serrapetrona-Valfornace-Muccia-Camerino). I prodotti dell’enogastronomia dei Monti Sibillini e le ricette tradizionali. Visite ai produttori e degustazioni.
In cammino sui Sibillini: 20-22 ottobre (Montecavello-Visso-Pieve Torina-Fiastra). Trekking sui sentieri dei Sibillini, dormendo nei rifugi e gustando le specialità locali. A riscoprire la Riserva Integrale di Torricchio in compagnia degli esperti dell’Unicam.
I borghi dell’acqua: 20-22 ottobre (Foligno-Sellano-Cerreto di Spoleto). I borghi e le acque dei Sibillini, dal Menotre al Nera fino alle Terme di Triponzo.
Parte giovedì 19 il primo lungo weekend di “Sibillini Live – Percorsi culturali per la ricostruzione”, il festival itinerante organizzato da Arci Marche in collaborazione con Comuni, associazioni e artisti locali e nazionali e sotto la direzione artistica di Musicamdo.
Nata nell’ambito dell’Accordo di Programma Mibact - Regione Marche per i progetti e le attività culturali nei territori della Regione interessati dagli eventi sismici 2016, la rassegna ha l’obiettivo di rafforzare i legami sociali e i tessuti culturali di quei luoghi e di quelle popolazioni colpite duramente dal terremoto. Gli eventi, che si terranno dal 19 ottobre alla prima metà di novembre, coinvolgeranno i comuni di Camerino, San Ginesio, San Severino, Ripe San Ginesio, Roccafluvione, Amandola, Pievetorina, Fiastra e Arquata del Tronto. «Continua il lavoro che l’Arci Marche sta svolgendo per questo territorio violato dal sisma – ha raccontato in conferenza stampa il Presidente Massimiliano Bianchini – Undici comuni coinvolti di tutte le province colpite dal terremoto, persino quei luoghi, su tutti Arquata del Tronto, dove ci sono evidenti difficoltà logistiche-organizzative. I protagonisti – continua Bianchini – sono i territori e le associazioni e gli uomini e le donne che ogni giorno vivono il sisma. Abbiamo scelto di lavorare con i professionisti di questi luoghi, un federalismo solidale che restituisce al territorio stesso energia e bellezza».
E ad aprile il sipario è il teatro, con eccellenze colte dal territorio e che hanno fatto parlare di sé oltre i confini regionali. Da giovedì 19 a domenica 22 ottobre, a tenere le redini del fine settimana saranno le compagnie Teatro Rebis e Teatri della Plebe. Presso gli istituti comprensivi di Ripe San Ginesio (giovedì 19) e di Roccafluvione (venerdì 20), il Teatro Rebis di Andrea Fazzini porterà in scena “Cosa vien dopo?” spettacolo per i bambini, adattamento teatrale tratto da Tre per un topo di Toti Scialoja (edito da Quodlibet, 2015). Sabato e domenica invece, Teatri della Plebe, compagnia guidata da Antonio Mingarelli, presenta il suo “Moby Dick” prima a Pievetorina e poi a Fiastra. Una riflessione sui limiti dell’uomo, sulle sue ossessioni e sulla ricerca costante di dialogo, anche in situazioni di conflitto, con la Natura e con se stesso.
"Chiediamo al commissario Paola De Micheli che sia garantita ai terremotati che hanno costruito casette in appezzamenti di terreno privato, di loro proprietà, la possibilità di mantenerle fino al ripristino dell'agibilità delle abitazioni principali". È l'appello lanciato al commissario per la Ricostruzione da 13 sindaci del Maceratese.
Ieri sera si sono riuniti presso la sede dell'Unione Montana per fare il punto su vari aspetti del post sisma, compreso appunto il tema delle casette, tutte potenzialmente abusive, di cui è diventata un simbolo nonna Peppina, la 95enne di Fiastra sfrattata dalla procura di Macerata. All'incontro hanno partecipato sindaci o loro delegati di Pieve Torina, Muccia, Serravalle del Chienti, Esanatoglia, Camerino, Caldarola, Bolognola, Serrapetrona, Castelraimondo, Valfornace, Camporotondo, Sefro.
"La centralità delle azioni politiche deve partire dai sindaci" hanno ribadito il primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui, e Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina. (Ansa)
Sono 1.042 le casette consegnate ad oggi agli sfollati delle quattro regioni del centro Italia colpite dai terremoti dello scorso anno. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile sottolineando che sono 436 le soluzioni abitative d'emergenza (Sae) consegnate ad Amatrice, 188 ad Accumuli, 210 tra Cascia e Norcia, in Umbria, 207 in 5 comuni delle Marche (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina) ed una a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, in Abruzzo.
Complessivamente, secondo i dati forniti dalle Regioni, sono 3.699 le casette ordinate da 51 comuni: l'Abruzzo ne ha ordinate 246 per 13 comuni; il Lazio 827, per 6 comuni, le Marche 1.843 per 29 comuni e l'Umbria 783 per 3 comuni. Sul sito del Dipartimento è possibile consultare la mappa interattiva sullo stato di avanzamento dei lavori.
(Fonte Ansa)
Pieve Torina si prepara per la nuova scuola. Questa mattina sono iniziati i lavori di demolizione di due palazzi posti non lontano da luogo in cui sta sorgendo la nuova scuola, al posto del vecchio edificio che ospitava l'Istituto Mons. Paoletti e che è stato irrimediabilmente danneggiato dal terremoto.
Lungo la strada provinciale 96, quindi, sono in corso le demolizioni dei due edifici pericolanti in previsione della ripresa della normale viabilità dopo l'apertura della scuola. Continuano intanto anche i lavori per l'ultimazione dell'edificio scolastico, realizzato interamente grazie ai fondi e alle donazioni dei privati cittadini. Le strutture portanti sono concluse quasi nella totalità. Si stanno montando le opere di finitura del tetto e contemporaneamente stanno proseguendo le opere di finitura del piano terra e del primo piano della struttura. In parallelo si stanno eseguendo anche le prove di carico sui pali di fondazione. I lavori proseguono a pieno ritmo e presto gli studenti potranno entrare definitivamente nella nuova scuola.
Sono poco meno di mille le casette consegnate agli sfollati delle quattro regioni dell'Italia centrale colpite dai terremoti dello scorso anno.
Ad oggi, sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile, sono stati completati i lavori in 49 aree e sono state consegnate ai sindaci 966 casette: 435 ad Amatrice, 145 ad Accumoli, 210 tra Cascia e Norcia, in Umbria, una a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, e 175 ai comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina, nelle Marche.
Complessivamente sono 3.699 le Soluzioni abitative d'emergenza (Sae) ordinate da 51 comuni nelle quattro regioni colpite. La regione Abruzzo ha ordinato 246 Sae da installare tra i 13 Comuni interessati, nel Lazio sono 827 gli ordinativi per 6 Comuni, le Marche hanno ordinato 1.843 casette per 29 Comuni e l'Umbria ha chiesto 783 Sae per Norcia, Preci e Cascia.
Sul sito del Dipartimento è possibile consultare la mappa interattiva sullo stato di avanzamento dei lavori
(fonte Ansa)
È iniziata con la visita alla Sae del 91enne Raffaele Marsili e di Giuseppina (insieme solo da 14 anni, dopo essere stati fidanzati e lasciati in gioventù) la cerimonia di consegna delle 18 Sae a Pieve Torina, in località Le Piane.
Con le 22 già assegnate, gli abitanti del Lotto A hanno ricevuto le prime abitazioni. Erano presenti il commissario per la ricostruzione Paola De Micheli, il presidente della Regione Ceriscioli, l'assessore Sciapichetti e il sindaco Gentilucci.
"Oggi è l'inizio di tante belle giornate. Tenete duro, stiamo mettendocela tutta per aiutarvi", ha detto De Micheli ai terremotati che ricevevano le chiavi delle casette. "La ricostruzione è fatta di tanti elementi - ha osservato Ceriscioli e ha bisogno di tanti strumenti per garantire la rinascita materiale e quella economica. Stiamo dando le opportunità alle imprese di ripartire. I fondi europei saranno disponibili, entro la fine dell'anno contiamo di sbloccare tutti i 400 milioni assegnati da utilizzare tramite bandi.
Erano presenti all'inaugurazione anche l'ing. Costanzo della ditta Arcade e Umberto Antonelli della ditta Eurobuilding.
(Foto Guido Picchio)
Giovanni Malagò, Presidente del CONI, insieme al Segretario Generale, Roberto Fabbricini e al Vice Segretario e Responsabile della Preparazione Olimpica, Carlo Mornati, ha incontrato oggi, al Foro Italico, una delegazione della FIGEST, guidata dal Presidente Enzo Casadidio, originario di Pieve Torina, che comprendeva la Nazionale Italiana Femminile di Freccette e gli atleti di Gualdo Tadino della Nazionale di tiro con la fionda. Le squadre erano accompagnate dal Vicepresidente della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, Claudio Lovato, il Segretario Generale, Sergio Manganelli e il Consigliere Federale, Valeriano Vitellozzi.
Malagò ha rivolto i complimenti alle azzurre, fresche campionesse d'Europa nelle freccette, grazie alla vittoria ottenuta nella rassegna continentale disputata a Caorle, e alla rappresentativa della Nazionale di fionda, la quale comprendeva anche Chej De' Fionde di Udine, che ha invece trionfato in Repubblica Ceca. Nel 2018 sarà proprio l'Italia a ospitare il mondiale a Gualdo Tadino, primo evento a carattere iridato del tiro con la fionda nel nostro Paese. Il Presidente, che ha ricevuto in dono dalle due squadre rispettivamente freccette e fionda, ha augurato agli azzurri nuovi successi, funzionali anche alla promozione delle rispettive discipline.
"Costruiamo il futuro: il marchio del Parco dei Sibillini e la carta europea del turismo sostenibile", questo il tema di un convegno che avrà luogo a Pieve Torina il 28 settembre, promosso dal Gruppo Senatori del Partito Democratico e dal Senatore Mario Morgoni. Saranno trattati argomenti di fondamentale importanza per il territorio del Parco dei Monti Sibillini come lo sviluppo post sisma, attraverso il marchio del parco nei prodotti agro alimentari locali, la Carta per il turismo sostenibile e la nuova legge dei parchi.
Interverranno: il presidente del Parco dei Sibillini, Oliviero Olivieri, il presidente Federparchi, Giampiero Sammuri, la Senatrice Leana Pignedoli e il Senatore Massimo Caleo, rispettivamente vicepresidente della Commissione Agricoltura e vicepresidente della Commissione Ambiente al Senato e la Sottosegretaria al Ministero dell'Ambiente Barbara Degani.
Giovedì 28 settembre, dalle ore 17.00, presso il centro sportivo di Pieve Torina si terrà un convegno intitolato "Costruiamo il futuro: il marchio del Parco dei Sibillini e la Carta Europea del Turismo sostenibile". Il convegno tratterà il marchio dei prodotti del Parco dei Sibillini e l'adesione di quest'ultimo alla Carta Europea del Turismo sostenibile.
I lavori saranno coordinati dal Sen. Mario Morgoni della Commissione Ambiente del Senato, inoltre interverrà la Dott.ssa Maria Laura Talamè funzionario del Parco dei Sibillini e responsabile CETS e il Prof. Stefano Landi docente di Master Turismo per l'università Luiss. Parteciperanno al convegno il Sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, Oliviero Olivieri Presidente del Parco dei Sibillini, Giampiero Sammuri Presidente di Federparchi, Sen. Leana Pignedoli della Commissione Agricoltura Senato, Sen. Massimo Caleo della Commissione Ambiente Senato e Barbara Degani sottosegretario al Ministero dell'Ambiente