Pesaro

Scuola, scatta il vaccino obbligatorio. Ecco a partire da quando e chi ne sarà esente

Scuola, scatta il vaccino obbligatorio. Ecco a partire da quando e chi ne sarà esente

Da mercoledì 15 dicembre i dipendenti del mondo della scuola dovranno essere vaccinati. Il provvedimento previsto per l'inizio dell'anno scolastico, dopo aspri dibattiti tra le forze politiche, è arrivato con tre mesi di ritardo. A partire da domani presidi,collaboratori scolastici ma soprattutto docenti e personale tecnico-amministrativo saranno sottoposti all'obbligo vaccinale. Il provvedimento, reso esecutivo da una circolare a firma di Stefano Versari, capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Miur, porterà a multe e sospensione nel caso in cui i dipendenti a tempo determinato o indeterminato decideranno di rifiutare l'adesione alla campagna vaccinale. Dalla materna alle superiori statali. Ma non solo: dovranno sottoporsi alla vaccinazione coloro che lavorano nelle scuole non paritarie, nei servizi educativi per l'infanzia, nei centri provinciali per l'istruzione degli adulti, nei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale e nei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore. Potrà ritenersi escluso da tale provvedimento chi ha un rapporto di lavoro che risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternita o parentale.Restano esclusi anche i dipendenti non appartenenti allo Stato ma comunque operativi all'interno del mondo della scuola come deucatori sul sostegno, operatori di refettorio e personale delle pulizie.Tutti i dipendenti interessati dal provvedimento dovranno produrre, entro cinque giorni dall'entrata in vigore, almeno la prenotazione per la richiesta di vaccinazione da dover essere eseguita entro 20 giorni se non il super green pass o l'esenzione accertata per gravi incompatibilità di salute. La vigilanza sarà a totale carico dei presidi degli istituti.

14/12/2021 12:30
Asia chiama Marche, le aziende locali investono in Oriente. Ecco come aderire

Asia chiama Marche, le aziende locali investono in Oriente. Ecco come aderire

Asia chiama Marche, le aziende marchigiane rispondono. E’ stato questo l’obiettivo dell’incontro organizzato lunedì a Civitanova dallo Studio Tosoni & Partners insieme con l’Istituto Italiano per l’Asia presieduto dall’onorevole del Partito Democratico Mario Morgoni. In un periodo di crisi economica in tutta Europa acuito dall’arrivo della pandemia, guardare all’Oriente e al Medio Oriente per le aziende che ancora non avessero esplorato questi mercati, diventa più una esigenza che una semplice opportunità. “Il progetto nasce intorno all’ISIA, che ha l’obiettivo di promuovere e consolidare il marchio del made in Italy con i paesi dell’aria asiatica. Progetti economici e commerciali ma anche culturali”, ha spiegato Morgoni. “I rapporti preferenziali con le ambasciate dislocate nel continente asiatico consentono all’ISIA di garantire canali alle imprese marchigiane con l’intento di favorire l’esportazione creando ricchezza sul territorio e non avviando processi di delocalizzazione”, ha aggiunto ancora l’onorevole del PD a capo dell’Istituto. Un progetto realizzabile grazie anche al lavoro della Tosoni & Partners che conta al suo interno la presenza di associazioni di categoria come la Tutela Impresa e un bacino di alcune decine di migliaia di piccole e medie imprese tra nord e sud del Paese. “Abbiamo colto l’occasione con l’ISIA perché interessati ad esplorare un mercato in crescita per le PMI locali. Proprio in questi giorni stiamo portando avanti un trait d’union tra una ditta iraniana che ha chiesto l’artigianalità del made in Italy per la lavorazione delle borse e il territorio marchigiano. Si tratta di campi commerciali che devono essere esplorati”, ha concluso il ragionier Giuseppe Tosoni, CEO della Tosoni & Partners .  

13/12/2021 17:15
Covid, nelle Marche 595 nuovi casi oggi: 119 solo nel Maceratese, l'incidenza sfora quota 200

Covid, nelle Marche 595 nuovi casi oggi: 119 solo nel Maceratese, l'incidenza sfora quota 200

Nelle Marche sfiorano i 600 (595) i casi di positività al coronavirus in un giorno e l'incidenza supera per la prima volta nell'ultima ondata pandemica quota 200 (200,41 contro 192,35 di ieri e 184,36 del giorno prima). Lo fa sapere l'Osservatorio epidemiologico della Regione: si rileva per i contagi un rimbalzo confermato da tre giorni, tra i quali un primo giorno di assestamento, con pochi referti, ma i due consecutivi ribadiscono il trend di aumento dell'incidenza. Saranno i prossimi giorni a confermare o meno questa tendenza: i contagi sono diffusi tra tutte le età ma le fasce con più casi sono quelle tra 25-44 anni (149 casi) e 45-59 anni (125); 161 in un giorno i contagi tra giovani di età compresa tra 0 e 18 anni. Tra i 595 contagi dell'ultimo giorno 196 riguardano la provincia di Ancona, 156 quella di Pesaro Urbino, 119 il Maceratese, 63 la provincia di Ascoli Piceno e 40 il Fermano; 21 i positivi provenienti da fuori regione. I sintomatici sono 145; tra i casi ci sono 143 contatti stretti di positivi, 186 contatti domestici, 11 in ambiente scolastico/formativo, 3 di lavoro, 4 di vita/socialità, 1 un setting sanitario. Il totale di tamponi eseguiti è 6.448 (3.731 nel percorso diagnostico di screening e 2.717 nel percorso guariti, per una percentuale di positivi del 15,9%); si aggiungono 1.886 test antigenici tra i quali sono stati riscontrati 213 positività. Il 54% dei casi positivi generali è vaccinato, il 46% non è vaccinato; ma l'incidenza di positivi su 100mila abitanti (considerato che oltre l'80% di vaccinabili ha avuto almeno due dosi di vaccino nella regione) è 29,18 tra i vaccinati e 67,92 tra chi non si è sottoposto a vaccinazione. 

12/12/2021 11:24
Pesaro, genitori no vax e no mask ritirano i figli da scuola: 33 alunni restano a casa

Pesaro, genitori no vax e no mask ritirano i figli da scuola: 33 alunni restano a casa

Dovrebbero frequentare la scuola dell’obbligo ma per i genitori no mask e no vax non è necessario. Sono 33 in totale gli alunni ad essere rimasti a casa negli ultimi mesi in provincia di Pesaro per volere delle famiglie in aperto contrasto con le restrizioni in materia di contenimento del Covid. Sull’esempio di quanto raccontato in un reportage sulla scolarizzazione fai da te - o istruzione parentale - avviata in Trentino Alto Adige e mostrato lo scorso novembre nel programma di La7 "Piazza Pulita", anche nella provincia pesarese si è ricorsi a metodi di scolarizzazione ancestrale. Una mamma, una zia o un gruppo di amiche si ritrovano e intrattengono in una improvvisata didattica a distanza o direttamente dal salotto di casa bambini e ragazzi. In 17 provengono dalla scuola elementare, 14 dalla scuola media e 2 sono i ragazzi ritirati dalle superiori. Tutti a fine anno dovranno sostenere un esame presentandosi da esterni, nelle proprie scuole o in strutture paritarie, nelle quali è possibile accedere pagando, dimostrando di aver appreso il programma di studi vigente nei rispettivi corsi. Per accedere a questa forma di istruzione parentale i genitori avrebbero dovuto presentare agli istituti la documentazione necessaria attestante la possibilità di provvedere in forma privata all’istruzione di grandi e piccini. Non è ancora chiaro se da parte delle strutture preposte stiano però avvenendo i controlli su questa forma di protesta da parte dei no vax che rischia di segnare in modo irreparabile il percorso di formazione di bambini e adolescenti.  

10/12/2021 13:25
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