Non rispondeva al telefono da giorni ed è stata trovata riversa senza vita nel bagno della propria abitazione di Cingoli colpita da un malore. Così è morta Graziella Sdrubolini, 60enne originaria di San Severino Marche, conosciuta in paese perché moglie di Stefano Fabrizi, gestore per diversi anni di uno dei principali distributori di carburante della zona.Il corpo è stato rinvenuto grazie alla segnalazione della sorella, che non riusciva più a mettersi in contatto con lei e per questa ragione ha avvisato il locale comando dei Carabinieri. I militari dell’Arma hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione nel centro del paese ma per la 60enne non c’è stato nulla da fare.Graziella Sdrubolini, che viveva in quello stabile da circa un anno e si occupava nello stesso stabile di assistenza domiciliare ad alcune anziane, sarebbe dovuta andare a caccia di funghi in compagnia di un’amica nei primi giorni dell’anno, ma aveva disdetto l’invito all’ultimo istante a causa di alcuni fastidi.
Con più di 1600 nuovi casi – di cui oltre 180 solo nella provincia di Macerata – la Regione Marche si prepara a fare il suo ingresso nella temuta zona arancione. Prosegue nel frattempo, la corsa ai tamponi e ai vaccini, con l’aumento progressivo anche delle segnalazioni legate ai vari astensionisti e i furbetti del green pass. Sono i reparti della sanità pubblica e privata a finire nuovamente sotto inchiesta, con la presenza sempre più costante dei cosiddetti “infermieri no vax” (o comunque non in regola) e la complicata gestione del caos tamponi degli ultimi giorni. A fare chiarezza sulla situazione è stato il presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri, Sandro Di Tuccio, per noi ai microfoni di Picchio News.
Che cosa è cambiato nelle ultime settimane per voi del settore infermieristico? Con il decreto legge del 26 novembre scorso è cambiata la normativa: l’accertamento di chi è in regola o no con le vaccinazioni è passato direttamente dall’Ufficio di Igiene ai vari Ordini Professionali. Noi dobbiamo quindi andare a contattare circa 300 persone e verificare la loro situazione. Chi sarà sprovvisto di certificazione verrà sospeso sino al 15 giugno 2022. Per ora sono 33 quelli già intercettati e bloccati.
Come mai questo passaggio di responsabilità? A livello nazionale gestire la situazione era diventato difficile. L’intento non è quello di iniziare una specie di caccia alle streghe, ma semplicemente di applicare la norma.
Lei si è confrontato con questi colleghi non vaccinati? Certo, poi ognuno è libero di scegliere. Molti però hanno paura: non si fidano, altri non ci credono per motivi personali, o aspettano altre tipologie di vaccino.
Perché queste persone, con il ruolo che svolgono all’interno della comunità, sono arrivate ad avere paura? Non c’è stata un’informazione corretta, secondo me: le notizie sono state pilotate anche da persone che avevano titolo e autorevolezza. Così è stato piantato il seme della paura. Deontologicamente poi noi dovremmo sempre credere alla scienza e rispettare i nostri personali canali d’informazione. Purtroppo spesso il vissuto del singolo individuo, con le varie problematiche personali, fa la differenza.
Sono previste delle iniziative a riguardo? Stiamo provando ad organizzare corsi formativi per sciogliere i dubbi, ma c’è da dire che al momento la percentuale di non vaccinati è minima: parliamo de 2-3% dei nostri iscritti. Il problema più grande è dover sospendere altri infermieri, col rischio di sovraccaricare di lavoro quelli che già presenti sul territorio, che sono comunque pochi rispetto alle necessità.
Un altro rischio potrebbe essere quello di influenzare le scelte dei vari utenti? Su queste situazioni sta al datore di lavoro intervenire, magari allontanando il professionista a contatto con i pazienti e dandogli altre mansioni. È a discrezione della struttura di appartenenza. Laddove un infermiere facesse proselitismo, dando informazioni distorte anche sui social, sarebbe un fatto grave perché c’è la violazione del codice deontologico.
Quali sono i vostri punti di forza per gestire questa situazione? Abbiamo fatto tesoro degli ultimi due anni di pandemia: sappiamo come muoverci nel miglior modo possibile.
Per quello che riguarda invece il caos tamponi, che idea vi siete fatti? Ci sono tantissimi casi sintomatici da monitorare: la richiesta supera l’offerta e non riusciamo a rispondere ai bisogni tutti. L’unica nota buona è che molti hanno sintomi lievi grazie al vaccino.
E sul costo eccessivo dei tamponi? Lì è il mercato a decidere. Fare un molecolare richiede costi perché ci sono di mezzo attrezzature, biologi, tecnici. Non è un esame banale, richiede competenza, e il costo è giustificato dal lavoro svolto. Il tampone rapido è più semplice ma ha dei limiti, quindi costi minori.
Ha senso mantenere sul mercato l’opzione del tampone “fai da te” acquistabile nei supermercati? Se esiste vuol dire che c’è richiesta. Permette un maggiore monitoraggio, sebbene poco attendibile: servono sintomi importanti della malattia. Del resto, i prodotti di qualità costano, è legge del mercato. Ma non entro nel merito.
Il cittadino così, però, rischia nel più dei casi di spendere denaro sia per il “fai da te”, sia per un tampone più attendibile. Si tratta di una libera scelta: se uno vuole spendere per un prodotto di basso livello, può farlo con tutte le conseguenze del caso.
Come si riversa tutto questo sul vostro lavoro nelle strutture sanitarie? Nonostante la scelta di partenza di un tampone più economico, il cittadino alla fine si rivolge comunque al sistema sanitario - pubblico o privato che sia - per avere maggiori controlli e sentirsi più tranquillo. Di base, a noi cambia poco a livello lavorativo.
"A seguito dello stillicidio di sospensioni delle attività istituzionali di molti comuni maceratesi dovute ai rilevanti - ed in aumento - casi di positività dei dipendenti alla variante Omicron, la Cisl Fp Macerata ha inviato a tutti gli Enti del comparto Funzioni Locali del Maceratese un sollecito affinché partecipino proattivamente al nuovo processo di trasformazione della Pubblica amministrazione".
È quanto sottolinea Alessandro Moretti, responsabile della Cisl Funzione Pubblica maceratese, richiedendo "l’immediato ritorno allo smart working emergenziale al fine di evitare pericolosi affollamenti negli uffici comunali del territorio".
"Già nel febbraio del 2020, per prima nel territorio maceratese, si rammenta che l’Unione Montana dei Monti Azzurri dispose l’esecuzione delle prestazioni lavorative di molti dipendenti, da remoto (leggi qui). La Cisl Fp Macerata sollecita pertanto l’immediata individuazione da parte degli enti di tutte quelle attività smartizzabili che consentano almeno al 50% dei dipendenti, magari in turnazioni settimanali, di svolgere le proprie attività dai domicili, potendo così coniugare sicurezza, prevenzione e tutela dell’economia".
"La nuova disciplina quadro e il passaggio verso la regolazione dello smart working nella contrattazione collettiva, che si prevede giungerà al termine entro il mese di aprile 2022 - annuncia il responsabile Cisl Funzione Pubblica Macerata -, saranno le fondamenta sulle quali le stesse amministrazioni potranno rendersi protagoniste di un percorso di cambiamento del lavoro e dell’economia, tanto auspicato dalla Cisl, al quale la nostra organizzazione non si sottrarrà di certo, partecipando ai previsti tavoli di confronto ove verrà invitata e chiedendoli ove ciò non dovesse accadere".
"Stiamo già vigilando i casi di contagio che hanno ricominciato a correre tra i dipendenti pubblici e pertanto non esiteremo a denunciare alle competenti autorità, giudiziaria e sanitaria, i casi di inoperosità datoriali nel contribuire ad arginare la pandemia" conclude Alessandro Moretti.
Un uomo di 44 anni è stato trovato senza vita all'interno dei bagni del centro commerciale Val di Chienti di Piediripa. La scoperta è avvenuta nel pomeriggio di martedì, poco prima delle 17 all'interno della struttura situata a pochi chilometri da Macerata.
Accanto al corpo di Roberto Achilli, 44enne originario di Corridonia, è stata rinvenuta anche una siringa. L'uomo oggi avrebbe dovuto lavorare alla giostra per bambini nel centro commerciale, in quanto addetto alla sua attivazione. Al momento dell'apertura, però, non era stato visto dai proprietari.
L'allarme è stato lanciato da una delle donne delle pulizie che lavorano all'interno del Val di Chienti. Immediato è stato l'intervento da parte dei sanitari del 118 che hanno tentato invano di praticare le manovre di rianimazione, ma non hanno potuto far altro che constatare la morte dell'uomo.
Sul posto, per svolgere i necessari accertamenti, i Carabinieri della Compagnia di Macerata. L'ipotesi più accreditata circa le cause del decesso, al momento, è quella di una sospetta overdose. Si attende l'arrivo del magistrato competente per rimuovere la salma. Sul corpo dell'uomo sarà disposta l'autopsia per risalire alle cause della morte.
Evade dai domiciliari: arrestato 40enne di origini tunisine. L'uomo è finito in manette nella giornata di lunedì, dopo essere stato fermato dai militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Macerata.
Il provvedimento di carcerazione nei confronti del 40enne, già sottoposto alla misura della detenzione domiciliare per reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato emesso dalla Corte di Appello di Ancona.
È, infatti, ritenuto responsabile della violazione degli obblighi connessi alla detenzione domiciliare e, in particolare, di evasione dalla sua abitazione, nel comune di Pollenza. L’arrestato è stato tradotto al carcere di Montacuto di Ancona, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.
Nei giorni scorsi il Comune di Macerata si è aggiudicato il finanziamento di 20 milioni di euro del bando nazionale sulla “Rigenerazione Urbana”. Tra gli interventi previsti ci sono anche quelli relativi allo stadio comunale Helvia Recina, al palasport di Fontescodella e al nuovo impianto per il rugby.
"Dei circa 120 milioni di euro che l’Amministrazione ha catturato nei pochi mesi di mandato in tutti i settori di intervento, una fetta importante è destinata allo sport quale elemento di valenza sociale e turistica – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti in poco più di un anno di mandato che ci permetteranno di realizzare impianti sportivi nuovi, funzionali e moderni".
"Sono profondamente orgoglioso che dopo solo un anno dal nostro insediamento, ancora una volta, lo sport è al centro della nostra attività amministrativa – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Dopo i lavori di impermeabilizzazione della gradinata dello stadio e di sistemazione del palazzetto e dopo il riconoscimento di Macerata Città Europea dello Sport 2022 con la relativa dotazione economica da parte della Regione Marche, oggi otteniamo ben 7 milioni di euro che andranno a dar vita a una profonda riqualificazione dei più rappresentativi impianti cittadini. Restituiremo così ai maceratesi uno stadio profondamente rinnovato, un più moderno palasport e due nuovi campi da rugby".
I lavori di ristrutturazione dello stadio Helvia Recina, per un importo complessivo di quattro milioni, sono concepiti nell’ottica di completare quanto previsto dalla normativa attuale per lo svolgimento delle partite del Campionato di Serie B e di Lega Pro e implementare lo stadio in modo da soddisfare i requisiti di sicurezza e di funzionalità dettati dai regolamenti vigenti della Figc e Coni, con particolare attenzione all’utilizzo da parte di pubblico e atleti con disabilità. L’Amministrazione, nella presentazione del progetto, ha puntato infatti sulla necessità di creare un ambiente accessibile e inclusivo agli spettatori e agli atleti con disabilità.
Il progetto prevede, per la curva nord, la realizzazione di un nuovo gruppo di spogliatoi; questi saranno destinati agli atleti e agli arbitri. Saranno realizzati anche altri locali come l’infermeria, la sala doping, i magazzini, le segreterie, la sala stampa e gli uffici per i delegati delle federazioni delle attività sportive. Ai nuovi locali, che avranno accesso a raso sul campo di gioco, si potrà accedere con facilità senza barriere architettoniche. La curva nord potrà essere utilizzata anche ai fini delle manifestazioni non solo sportive in quanto avrà anche funzione di palco.
La gradinata est e la tribuna coperta saranno interessate da interventi strutturali di impermeabilizzazione e dalla sistemazione dei locali di servizio. Nella curva sud, destinata ai tifosi locali, saranno sistemati i servizi igienici già esistenti, i percorsi pedonali per l’accesso e il deflusso degli spettatori e tinteggiata la gradinata. In ossequio alle normative saranno adeguate anche le sedute spettatori per un totale di 4229 posti (1526 tribuna locali, 1020 gradinata locali, 1017 gradinata ospiti e 666 curva locali).
I lavori prevedono, inoltre, la sistemazione del campo di gioco in erba naturale. Saranno infine adeguati gli impianti tecnologici a servizio dello stadio come quelli audio e di trasmissione dati per le riprese televisive. A essere interessato dal finanziamento, per un importo di 400mila euro, sarà il palasport di Fontescodella dove saranno profondamente ristrutturati gli spogliatoi, l’infermeria, la sala massaggi e il magazzino presenti sui lati corti del fabbricato, sia a sud che a nord. L’intervento prevede inoltre la realizzazione dei servizi igienici, di un nuovo impianto idrico e di riscaldamento all’avanguardia e il rifacimento degli intonaci, delle pavimentazioni e delle tinteggiature degli spogliatoi.
Il finanziamento prevede infine la realizzazione di due nuovi campi da rugby (uno in sintetico e uno in erba) a Villa Potenza - per un importo di 2,5 milioni di euro - che diventeranno polo di riferimento regionale. A ciò sarà connessa la valorizzazione dell’area archeologica di Helvia Recina all’interno di una più ampia strategia per la riqualificazione della qualità urbana della località di Villa Potenza per trainare lo sviluppo economico e turistico del territorio.
Lo Sferisterio, gli spazi creativi del Matt, l’enogastronomia, le giovani imprese che si muovono tra storia, innovazione ed ecosostenibilità. Saranno gli ingredienti della puntata di Linea Verde Life dedicata a Macerata e al territorio, in onda sabato 8 gennaio su Rai 1 a partire dalle 12:20.
Il format, condotto da Marcello Masi e Daniela Ferolla, con la regia di Marta Saviane, partirà proprio dall’Arena Sferisterio, simbolo della città, un tempo stadio di pallone al bracciale oggi tempio della lirica e della musica internazionale. Spazio poi ai luoghi dell’innovazione come il Matt, l’ex mattatoio oggi recuperato e destinato a ospitare giovani start up, alla storia, all’attenzione all’ambiente, ai prodotti tipici, alle realtà artigiane, all’enogastronomia allo sport nelle sue molteplici declinazioni.
"La nostra città protagonista di un programma campione di ascolti come Linea Verde Life è il modo migliore di inaugurare il 2022, anno di Macerata Città Europea dello Sport – commenta l’assessore al Turismo, Sport, Eventi Riccardo Sacchi –. Interessante in questo senso lo spazio dedicato dal programma proprio allo sport e alle discipline che a Macerata trovano casa grazie al meritorio lavoro delle tante associazioni cittadine. Valorizzare la nostra tradizione culturale e sportiva e la capacità creativa dei nostri concittadini è la chiave di lettura per valorizzare il ruolo di Macerata quale motore propulsivo in grado di spingere il territorio verso l’innovazione sostenibile a partire proprio dallo sport e dai servizi rivolti all’accoglienza turistica".
Amazon aprirà un nuovo centro logistica nelle Marche. E’ questa la notizia che emerge in seguito all’accettazione all’unanimità da parte dell’Ente Interporto di Jesi della manifestazione di interesse non vincolante estesa dalla Dorica Trasporti e Amatori e da Scannell (general contractor di Amazon). Le conferme filtrano direttamente dalla sede della Regione, dove sarà posta la firma sul contratto entro il mese di gennaio.Il mega centro di distribuzione logistica di Amazon si estenderà su 66mila metri quadrati e sorgerà in un’area di Jesi Est. Circa 1000 le assunzioni previste per un importo investito dal colosso statunitense per la concessione dell’area di una cifra compresa – ma non ancora confermata - tra i 4 e i 5 milioni di Euro. Prossimi step quelli burocratici, con il completamento della valutazione di impatto ambientale da parte del ministero e il parere favorevole da parte del consiglio comunale di Jesi per l’approvazione della variante urbanistica necessaria alla realizzazione dell’infrastruttura.Le parti in causa adesso dovranno concentrarsi sulla stesura contrattuale che dovrebbe richiedere circa tre settimane di lavoro da parte dei diretti interessati ma che sembra non mostrare nubi all’orizzonte. Un accordo storico sul quale sta per essere scritta la parola fine dopo 18 mesi di tira e molla. Un passaggio fondamentale per la valorizzazione economica del territorio che consentirà nei prossimi anni un vero e proprio boom infrastrutturale ed economico nel territorio marchigiano.
Una persona fissa all’entrata del locale per controllare il green pass dei vari clienti. Si tratta dell’iniziativa messa in moto dal titolare del Caffè X Caso di Villa Potenza, Simone Ortolani, all’indomani dell’ultimo decreto legge emanato dal Governo il 24 dicembre scorso. Un vero e proprio servizio “fai da te”, realizzato in collaborazione con l’organizzazione no profit CB Tigrotto, già presente sul territorio maceratese con i propri volontari attraverso attività di supporto alla collettività.
«Avevamo bisogno di semplificare il nostro lavoro – ha spiegato Ortolani – ma assicurando comunque la totale sicurezza per i nostri clienti. Non potevamo servire caffè e contemporaneamente controllare i green pass di tutti. Per questo ci siamo rivolti al presidente dell’associazione Riccardo Biagiola, che ringrazio molto, che ci ha messo a disposizione questa persona responsabile unicamente di verificare il possesso dei certificati da parte della nostra clientela. Si tratta di un’iniziativa spontanea e che, a quanto pare, sta riscuotendo anche un certo successo nella nostra comunità».
Molti sono i ristoratori che, dopo le ultime restrizioni, si sono trovati nuovamente in difficoltà all'interno della provincia di Macerata (e non solo), spingendo a trovare soluzioni personali volte a garantire non solo la continuità del proprio lavoro ma anche al sicurezza di tutti i cittadini, alla luce soprattutto della crescente ondata di contagi da Covid-19.
Il 3 febbraio 2022 scadrà ufficialmente il mandato da Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella e, per quanto in molti lo sperassero, non ci sarà un bis. Il politico, giurista e avvocato di origini siciliane, giunto alla soglia degli 81 anni, era stato categorico sin dal maggio scorso, prima che scattasse ad agosto il fatidico semestre bianco. Riportando alla memoria l’ex presidente Antonio Segni (1962 – 1964), dichiarò di fatto la propria indisponibilità a una rielezione con un discorso politico nel quale manifestò esplicitamente la propria adesione a quello che era già il pensiero di Segni: modificare la Costituzione iscrivendovi l’impossibilità del secondo mandato, e abolire contestualmente il semestre bianco.
Giorgio Napolitano, in questo senso, ha fatto storia: mai infatti, prima del 2013, un presidente era stato rieletto per un secondo mandato. Tensione che Umberto Ambrosoli (figlio dell’avvocato Giorgio, ucciso nel 1979 perché non remissivo a logiche di cointeressenza di mondi istituzionali, massonici e mafiosi) definì immotivata e utile solo a pilotare la rielezione dello stesso Napolitano per interessi interni alla politica – fra cui la cosiddetta “congiura del silenzio” rispetto al processo della trattativa Stato Mafia.
CORREVA L’ANNO 1981. In seguito all’assassinio per mano mafiosa del fratello Piersanti, Sergio Mattarella intensifica progressivamente il proprio impegno politico e fa il suo ingresso alla direzione della Dc. Nello stesso periodo, i magistrati che indagano sul rapimento del banchiere Michele Sindona ritrovano l’elenco di 962 affiliati alla P2: molti nomi sono di esponenti di alto livello della Dc. Mattarella diviene membro della commissione parlamentare d’inchiesta a fianco dell’ex partigiana cattolica Tina Anselmi, che porterà anche ad un rinnovamento interno al partito democristiano. Sono anche gli anni ’90 del “Mattarellum” e delle immense aspettative disattese, come testimoniato anche dalle successive leggi elettorali “Porcellum” e “Italicum”. Con il crollo della Prima Repubblica, lo stesso Mattarella transita al Partito Democratico prima di essere eletto giudice della Corte Costituzionale.
IL CAPO DELLO STATO. Nel 2015 viene eletto Presidente della Repubblica con un discorso d’insediamento su giovani, anziani, donne, ammalati e disabilità. Un impegno umanitario che viene subito confermato nel giugno dello stesso anno, in occasione dell’ingresso alla Tenuta di Castelporziano: «Nessuno può essere abbandonato di fronte alle difficoltà. La nostra bella Italia se perdesse o se si attenuasse il senso di solidarietà, tradirebbe i suoi valori e la sua storia». Nel corso del suo mandato, Mattarella si confronta con un Paese profondamente segnato da crisi economica e dei valori, con effetti devastanti legati soprattutto al futuro dei più giovani e delle classi sociali più deboli.
LA PANDEMIA DA COVID-19. Un ultimo anno complicato quello di Sergio Mattarella nelle vesti di Capo dello Stato, fra la gestione del Governo Conte e quello più attuale di Mario Draghi. Con l’esplosione della pandemia da Covid-19 e il Paese che ha mostrato tutte le sue criticità e fragilità rimaste fino a quel momento nascoste o accantonate, facendo cadere gli italiani in uno status di totale incertezza e paura. L’abbraccio e la vicinanza alla passione degli italiani giunge anche in occasione dei risultati sportivi ottenuti agli Europei di calcio, ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo.
Non poteva che terminare con un pensiero a chi è stato profondamente segnato dalle calamità degli ultimi sette anni (fra alluvioni, terremoti, pandemia), a chi svolge ogni giorno il proprio lavoro in funzione della comunità tutta e ai più giovani il mandato di Sergio Mattarella, che di fatto consegna al suo successore un’Italia forte solo del proprio senso di appartenenza nei momenti più difficili, ma con addosso il segno delle profonde fratture sociali, delle difficoltà economiche e della politica ancora immatura.
Citando le parole del professor Pietro Carmina (morto nell’esplosione di Ravanusa l’11 dicembre scorso), si è voluto rivolgere così ai giovani nel suo discorso di fine anno 2021: “Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare”.
Dal primo gennaio 2022 il Comune di Macerata, tramite affidamento alla società cooperativa già presente, ha assunto la gestione diretta del Mercato Ortofrutticolo di Piediripa accelerando così il processo di liquidazione del precedente concessionario Centro Agroalimentare srl. Facendo seguito alla delibera del Consiglio comunale di settembre - approvata all’unanimità e relativa alla procedura di liquidazione della precedente società - e in seguito agli accordi presi con il gestore nei mesi scorsi, si è concretizzato il passaggio diretto della gestione del Comune a partire dal primo gennaio 2022.
«Abbiamo avviato il progetto di riqualificazione del Mercato Ortofrutticolo, una realtà unica per il centro Italia che rappresenta una importante opportunità di sviluppo del settore agroalimentare – ha detto l’assessore al Bilancio Oriana Piccioni -. L’affidamento della gestione diretta si allinea con le altre attività di sviluppo del territorio che stiamo portando avanti e che vengono supportate dai numerosi finanziamenti europei, statali e regionali che l’Amministrazione sta ricevendo. Il nuovo Mercato Ortofrutticolo di Piediripa, il cui progetto è stato redatto, sarà realizzato vicino a quello esistente nella porzione di terreno di proprietà del Comune; tutto ciò garantirà la continuità del servizio anche grazie all’affidamento diretto della gestione».
La gestione prevede l’apertura e la chiusura del mercato in tutti i giorni feriali secondo gli orari fissati dal Comune; il regolare afflusso degli operatori del mercato e il far rispettare agli utenti le direttive impartite dall’Ente comunale. La società, che vanta anni di esperienza nella gestione operativa del centro, si occuperà anche di vigilare sul corretto funzionamento del mercato, di registrare gli ingressi degli operatori e di provvedere a curare l’ordinaria attività amministrativa.
Sono state stanziate le risorse necessarie alla realizzazione del sottopasso di via Roma per l’eliminazione del passaggio a livello tramite l’inserimento del progetto, da parte della Regione Marche, nella misura destinata alla rifunzionalizzazione dei beni pubblici all’interno del Pnrr sisma complementare che vede il Commissario Sisma come soggetto attuatore con progettazione esterna.
Al Comune di Macerata andranno 7 milioni di euro per la riqualificazione dell’infrastruttura pubblica tramite lo sviluppo del sottopasso di via Roma. Per quanto riguarda l’iter di realizzazione dell’opera, al momento è stato redatto il progetto preliminare ed è stata approvata la variante urbanistica. Sono stati inoltre affidati gli incarichi per la progettazione esecutiva e ora il Comune avvierà i rapporti con Rete Ferroviaria Italiana. A seguire il Comune procederà con l’appalto integrato in accordo con la Regione Marche, RFI, Anas e Provincia di Macerata.
"Macerata e l’Amministrazione continuano a raccogliere risultati e successi importanti per la riqualificazione dell’intera città – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Un ringraziamento alla Regione Marche e in particolare agli assessori Guido Castelli e Francesco Baldelli per aver inserito il progetto del sottopasso di via Roma nella sub-misura A2 del Piano Complementare Sisma. Un’opera che i maceratesi aspettano da anni e che andrà a migliorare la vivibilità e la viabilità del capoluogo".
"Con il finanziamento dedicato mettiamo il sigillo sull’opera infrastrutturale che la città attende da decenni – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. Manteniamo l’impegno di programma sul quale i maceratesi ci hanno dato fiducia: questo è il modello Macerata. L’opera sarà realizzata senza interferenze con l’attuale viabilità, avrà altezze utili al transito di ogni mezzo e anche un passaggio ciclopedonale".
Nell’ambito delle strategie di internazionalizzazione della ricerca, l’Università di Macerata ha aderito all’Unione delle Università del Mediterraneo, Unimed. Si tratta di un’associazione tra Atenei dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo fondata nel 1991. Unimed opera in diversi ambiti scientifici con lo scopo di promuovere la ricerca e la formazione nella regione euro mediterranea per contribuire alla cooperazione scientifica, culturale, sociale ed economica.
Unimed svolge per le università associate attività di promozione della dimensione internazionale, di progettazione e reperimento fondi, di promozione della mobilità nella regione euro mediterranea, di assistenza tecnica per lo sviluppo della garanzia di qualità nell’insegnamento universitario, di organizzazione di reti tematiche per favorire la cooperazione scientifica in settori specifici; di conferenze, dibattiti, seminari e tavole rotonde a livello nazionale e internazionale, di formazione del personale accademico e amministrativo che si occupa di relazioni internazionali.
“L’adesione all’associazione – sottolinea il rettore Francesco Adornato – ci consente di usufruire di un canale istituzionale a livello internazionale e di facilitare la creazione di partenariati, collaborazioni e progetti, potenziando la progettualità dell’Ateneo a livello internazionale”.
“Ampliare la rete di contatti internazionali - aggiungono le delegate del rettore per le relazioni internazionali Benedetta Giovanola e per la progettazione comunitaria Francesca Spigarelli – aumenta le possibilità di partecipare a bandi competitivi europei e di promuovere occasioni di mobilità internazionale per ricercatori e studenti”.
Con l’adesione all’Associazione, che si inserisce nelle linee di indirizzo del Piano strategico 2019/22, sale a 23 il numero di reti internazionali di cui fa parte Unimc. Ognuna di queste consente di orientare l’attività di ricerca alla qualità, in una relazione costante con il territorio, gli ambiti nazionale e internazionale, promuovendo il dialogo tra i saperi, l'interdisciplinarietà e l'innovazione, in un ambiente stimolante e ispirato ai principi di Excellence in Research.
Impresa Med Store Tunit, il derby con Fano è di Macerata. Partita memorabile, combattuta, spettacolare, decisa soltanto al tie-break con una prestazione di carattere dei biancorossi, capaci di rispondere colpo su colpo ad un Fano in grande forma. I padroni di casa partono bene prendendosi il primo set, poi la reazione della Med Store Tunit anche grazie all'ingresso di Giannotti, all'esordio in maglia biancorossa.
Spettacolo garantito con il nuovo opposto di Macerata e il collega Stabrawa, intanto Fano torna avanti ma nel quarto set succede di tutto: la Med Store Tunit scappa, finale col brivido, quindi la gara va al tie-break. Le squadre giocano punto a punto fino al vantaggio conquistato da Lazzaretto, che poi chiude il derby per Macerata.
LA CRONACA – Di Pinto sceglie Lazzaretto, Scita e Margutti, centrali Pasquali e Sanfilippo, in regia Longo, il libero è Gabbanelli. Per Fano Stabrawa, l'ex Nasari e Gozzo, al centro Ferraro e Galdenzi, Zonta il palleggiatore, come libero Cesarini. Nasari apre la partita dopo un lungo scambio, Macerata difende benissimo due attacchi, poi cede contro l'ex, ma arriva subito la risposta di Scita.
Ritmi alti e grande aggressività dei biancorossi che vanno sotto di due ma recuperano con Margutti, 4-4. Ci pensa Stabrawa a trascinare i suoi nuovamente in vantaggio, di forza supera la difesa ospite e porta Fano sul 9-5, time-out per Di Pinto. Controllano i padroni di casa, molto bravi a muro con Galdenzi e in attacco con un Nasari infallibile, accorcia intanto Pasquali colpendo al centro 13-10; servizio di Longo, salva tutto miracolosamente Galdenzi, il solito Nasari risolve per Fano e allunga 17-12. Lazzaretto accorcia per Macerata, intanto Di Pinto prova i cambi ed entra anche Giannotti, 19-16, finale che resta aperto: Fano allunga di nuovo, muro vincente e 22-17, i biancorossi si rifugiano ancora nel time-out poi Giannotti trova in diagonale il primo punto della sua nuova avventura; ancora Giannotti accorcia ma Nasari trova il punto del 24-20, quindi chiude il set Stabrawa.
Riparte da Giannotti la Med Store Tunit, bravo a sfruttare d'istinto una palla vagante sottorete. Macerata va sul +2, recupera Fano ma i biancorossi allungano di nuovo con l'ace di Longo seguito dal tocco vincente di Margutti, 5-8, time-out per i padroni di casa stavolta; ancora Margutti, ancora ace, 7-11 e la Med Store Tunit prova a controllare il vantaggio. E' viva però Fano, lungo scambio risolto da Nasari, la distanza si accorcia fino al -1 poi spettacolo al Palasport Allende: ritmi alti e squadre che rispondono colpo su colpo, il muro di Sanfilippo vale il 13-16.
Difesa d'istinto di Scita, un fulmine Lazzaretto a sorprendere Fano, 17-21, coach Pascucci richiama i suoi al time-out. Gioca in fiducia ora la Med Store Tunit, Pasquali colpisce al centro, 18-23; l'ace di Stabrawa non spaventa Macerata, chiude 21-25 Margutti.
Parte forte Fano ad inizio di nuovo set, Nasari trova il buco nel muro biancorosso, 5-3; allungano i padroni di casa al termine di uno scambio infinito ben difeso da entrambe le squadre prima della palla fuori di Margutti, 7-4. Galdenzi e Stabrawa alzano il muro, fermati gli attacchi biancorossi e Fano scappa 12-7; il copione si ripete, serie di attacchi, Cesarini e Gabbanelli difendono, ci pensa il solito Nasari a trovare lo spazio giusto, 15-12. Gioca bene la squadra di casa e va sul +3, Macerata però non si arrende e pareggia: al muro di Pasquali segue l'errore di Stabrawa, 19-19, le squadre combattono su ogni punto. Torna sul +3 Fano, ancora decisivo il muro, stavolta con Ferraro, 23-20; Stabrawa di forza e il pallonetto di Nasari regalano il set ai padroni di casa.
La gara riparte nel segno di Stabrawa che trascina Fano sul 5-2, mentre la Med Store Tunit sbatte contro il muro avversario. Succede di tutto: Macerata ribalta con un parziale di 7 a 0, poi break Fano che accorcia fino al -1; allungano di nuovo i biancorossi grazie al muro, 9-12. Fase combattuta, gli uomini di Pascucci si riavvicinano, reggono l'urto gli ospiti e con Pasquali trovano l'ace del 14-17; Macerata ritrova Giannotti che supera la ricezione avversaria e con Lazzaretto confeziona i punti del +5, 15-20. Si scuote Fano, i biancorossi commettono qualche errore di troppo, 20-22 e Di Pinto chiama il time-out per ricompattare la squadra ma non basta, l'ace di Nasari vale il pareggio. Pasquali spezza il momento di Fano, poi Giannotti buca il muro dopo un grande salvataggio di Margutti, 22-24, chiude Lazzaretto.
Quinto set giocato punto a punto, 5-5; spettacolo e scambio infinito, bravissime le difese poi Giannotti a muro mette a terra la palla del 6-6. Va sul +2 Fano con l'ace di Nasari, 8-6, Macerata recupera due volte con Pasquali, una sentenza al centro. Sono sempre i padroni di casa a dettare il risultato fino al muro di Lazzaretto che manda avanti la Med Store Tunit, 12-13, time-out per Pascucci. Sbaglia Stabrawa che manda fuori in diagonale, chiude set e derby Lazzaretto.
Il tabellino:
VIGILAR FANO 2 - MED STORE TUNIT MACERATA 3
PARZIALI: 25-21, 21-25, 25-22, 23-25, 12-15.
Durata set: 29’, 26’, 31’, 27’, 17’. Totale: 130’.
VIGILAR FANO: Nasari 14, Zonta 3, Stabrawa 32, Chiapello 1, Cesarini, Ferraro 11, Galdenzi 6, Gozzo 15. NE: Bartolucci, Carburi, Bernardi, Gori. Allenatore: Pascucci.
MED STORE TUNIT MACERATA: Del Grosso, Pasquali 12, Longo 3, Giannotti 23, Scita 3, Margutti 11, Sanfilippo 9, Lazzaretto 22, Gabbanelli. NE: Paolucci, Facchi, Ravellino, Robbiati. Allenatore: Di Pinto.
ARBITRI: Proietti e Mannarino.
Nuova ordinanza della Polizia locale che modifica temporaneamente la circolazione stradale nelle vie Berardi e Armaroli per consentire lo smontaggio di un ponteggio in via Berardi.
Il provvedimento, in vigore lunedì 3 gennaio, dalle 7 alle 18 prevede: via Armaroli, dall’intersezione con via Zara fino a vicolo Ferrari: divieto di transito, eccetto veicoli in emergenza o dei residenti, accesso ad aree private, carico e scarico merci o diretti al parcheggio Centro storico, senso unico alternato regolato da movieri; direzione obbligatoria a destra in via Zara, per i veicoli che escono in senso contrario da via Armaroli.
Via Berardi: ingresso dal lato via Lauri per i soli residenti o mezzi in emergenza e senso unico alternato con precedenza per i veicoli in uscita.
Capodanno privo di criticità e nel segno del rispetto delle disposizioni normative sul contenimento del contagio da Covid-19 in provincia di Macerata.
Le attività delle Forze di polizia sui controlli relativi al green pass nella sola giornata di ieri, 31 dicembre, a tutela della salute pubblica, secondo le ultime normative vigenti, hanno portato al controllo di 658 persone e 163 esercizi commerciali. Soltanto una persona è stata sanzionata per aver utilizzato un green pass intestato ad un’altra persona.
Nessuna particolare criticità sotto il profilo della viabilità; 26 sono state le contravvenzioni di cui 2 per guida in stato di ebbrezza e 12 contravvenzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza. I servizi hanno, però, riguardato anche il rispetto di altre normative e, in particolare, per un esercizio commerciale è stato adottato il provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale non avendo provveduto il titolare a fornire le informazioni e la formazione dei lavoratori e per avere impiegato un lavoratore in nero. Cinque sono state le persone denunciate all'Autorità Giudiziaria per il reato di truffa.
"Ne esce un quadro di una provincia virtuosa, in cui le forze di polizia hanno lavorato bene e sono state, senza alcun dubbio, agevolate da una popolazione che ha risposto in termini positivi all’appello lanciato" ha sottolineato il prefetto Flavio Ferdani "Nella notte di Capodanno non si sono registrate iniziative e comportamenti che potessero incidere negativamente sulla curva del contagio e, in più generale, su una serena convivenza civile in questo periodo ancora contrassegnato dall’emergenza epidemiologica".
Macerata il lutto per la scomparsa di Paolo Piangiarelli. È venuto a mancare questa mattina, all'età di 81 anni, dopo una lunga e invalidante malattia. Piangiarelli, vero protagonista indipendente del jazz internazionale, fondò l'etichetta Philology e collaborò con grandi artisti come Phil Woods, Chet Baker, Lee Konitz e Massimo Urbani. Fondò, inoltre, rassegne indimenticabili e nel 1996 il Premio Internazionale Massimo Urbani a Urbisaglia.
La funzione religiosa verrà celebrata domani, 2 gennaio, alle 16 presso la chiesa parrocchiale "Immacolata" di Macerata. La salma è composta presso il Centro Funerario Città di Macerata, sito in via dei Velini 235, Macerata.
Sebbene non sia ufficialmente riconosciuta come tradizional-popolare, l’usanza di mangiare 12 chicchi d’uva negli ultimi altrettanti rintocchi che precedono la mezzanotte del 31 dicembre ha assunto nel tempo un significato importante negli usi e costumi delle Marche, sottendendo con molte probabilità un legame con altre realtà europee, sulle basi del più romantico culto della terra e dei contadini.
Va detto, anzitutto, che la storia dei festeggiamenti in occasione della Notte di San Silvestro, o Capodanno, risulta essere in Italia un interessante connubio fatto di cultura e religione. Le origini risalirebbero addirittura al 153 a.C., anno in cui il cosiddetto calendario giuliano - elaborato dall'astronomo egizio Sosigene di Alessandria sulla base del culto del dio romano Giano – venne accolto dai più solo in forma ufficiosa. Fu infatti nel 46 a.C. che Giulio Cesare decise di promulgarlo in via ufficiale e diffonderlo in tutti i domini dell’Impero romano, finché nel 1582 papa Gregorio XIII lo fece sostituire con il calendario gregoriano, complice il poco preciso (sebbene molto accurato) calcolo delle annualità bisestili da parte di Sosigene di Alessandria.
Contemporaneamente allo sviluppo di quello che tutt’oggi è considerato il più noto sistema di riferimento per l’annuale ciclo delle stagioni, il giorno del 31 dicembre venne a coincidere nel 335 d.C. con la morte di papa Silvestro I, figura religiosa passata alla storia soprattutto per lo stretto legame con l’imperatore Costantino (il primo regnante ad accettare il cristianesimo), il quale a sua volta favorì il passaggio della Roma pagana a quella cristiana.
Ma cosa c’entra il rito dei 12 chicchi d’uva? Occorre soffermarsi alla prima metà del 1500, periodo nel quale moltissimi ebrei sefarditi espulsi dalla Spagna a seguito dell’Editto di Granada (1492) finirono con lo stanziarsi soprattutto nelle zone del centro nord della Penisola italiana. In particolare, le Marche iniziarono ad ospitare comunità molto importanti, da Ancona ad Urbino, da Fermo a Macerata: queste terre divennero un punto d’incontro tra Oriente e Occidente, in quanto vi si trovavano anche ebrei romani, veneziani, dei paesi islamici, nonché i già citati sefarditi che volevano fuggire lontano dall’Inquisizione che dava loro la caccia.
L’incontro di culture - fra rituali legati all’agricoltura e alla religione – dà ragione di credere in quelli che sono stati recepiti come simboli di buon auspicio per l’anno venturo: i dodici apostoli, i dodici figli di Giacobbe, le dodici ore del giorno, i dodici mesi dell’anno, i dodici simboli dello zodiaco, e poi ancora l’uva come frutto della fratellanza, dell’unione, della gioia e del piacere - sentimenti cari al culto del dio greco Bacco.
Non è difficile, quindi, individuare il significato e l’importanza culturale di un rito storicamente accolto a tutti gli effetti dai marchigiani come atto per ingraziarsi la fortuna nella speranza di un anno fruttuoso e abbondante. Non mancano, ovviamente, le chiavi di lettura politica di un simile gesto, spesso utilizzato dal popolo (dalla fine del 1800) con intento burlesco nei confronti della borghesia. Ma questa è un’altra storia.
L’uva della fortuna, o “uva de suerte”, rimane tanto in Spagna quanto nelle Marche un suggestivo rituale fatto di convivialità, esorcismo dei tempi più bui e buoni propositi per l’anno che verrà. L’importante, ovviamente, è riuscire a mangiarne 12 chicchi al ritmo degli ultimi rintocchi di campana prima della mezzanotte.
La Polizia Stradale intensifica i controlli in occasione delle festività di fine anno. Nella notte di giovedì, in località Borgo Piediripa, a Macerata, una pattuglia è intervenuta, nei pressi di un autolavaggio, dove era rimasto coinvolto in un incidente un veicolo di piccola cilindrata che, dopo essere uscito di strada, aveva finito la sua corsa in un campo adiacente la carreggiata.
Alla guida del mezzo vi era un 30enne il quale, sottoposto ad alcol test, risultava essere positivo ed è stato, pertanto, denunciato all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza. Il mezzo è stato sottoposto a sequestro ai fini della successiva confisca.
Incendio in un appartamento di via Severini: dramma a Macerata nella giornata di San Silvestro, muoiono fratello e sorella. Le vittime sono Alberto e Anna Cameli, di 66 e 65 anni.
Le fiamme si sono originate - poco dopo le 7 del mattino - da un frigorifero, per ragioni ancora in corso di accertamento, in un appartamento posto al secondo piano di un edificio di via Severini.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento l'incendio e messo in sicurezza lo stabile. All'interno dell'appartamento sono stati ritrovati i corpi senza vita dei due occupanti, di un cane e un gatto.
L'appartamento è stato posto sotto sequestro dalle autorità competenti. Presenti i soccorritori del 118, gli agenti della Polizia di Stato, la Polizia Locale e i Carabinieri.
++ AGGIORNAMENTO ORE 13:00 ++
Stando ai primi accertamenti - sul posto è intervenuto successivamente anche il medico legale, Roberto Scendoni – sembrerebbe che la morte sia compatibile con un'intossicazione da monossido di carbonio, verosimilmente sprigionatosi a seguito di un guasto che ha interessato il frigorifero.
L’immobile, in condizioni di sicurezza, è stato sottoposto a sequestro penale e la Procura della Repubblica di Macerata ha disposto l’autopsia dei due corpi. Sgomento in città per la tragica scomparsa dei due fratelli. Il sindaco Sandro Parcaroli e l’amministrazione comunale hanno espresso il loro cordoglio per la morte di Alberto e Anna Carmeli "due concittadini conosciuti e benvoluti da molti in città. Ai loro familiari, ai conoscenti e agli amici le più sentite condoglianze di tutta la comunità".