L’Università di Macerata, Dipartimento di Studi Umanistici, partecipa alla quinta edizione della Notte della Geografia “GeoNight 2021”: 160 eventi in 30 Paesi del mondo per mostrare come la geografia possa interpretare i problemi globali.
Venerdì 9 aprile alle 18 sarà trasmesso in diretta live sulle pagine Facebook e YouTube di Rum, radio università di Macerata, un confronto con Hervé Barmasse, alpinista tra i più importanti della sua generazione, e il presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Andrea Spaterna. Apre l’incontro il rettore Francesco Adornato. Dal Cervino al Shisha Pangba in Cina, Barmasse è un professionista dell’alpinismo, ma anche guida alpina, istruttore, film maker, scrittore, coach motivazionale.
Si parlerà di montagna, intesa nella pluralità dei suoi aspetti: risorsa ambientale da proteggere e valorizzare, cerniera territoriale più che barriera divisoria, insieme di risorse propulsive per un’economia sostenibile che valorizza le tipicità, il patrimonio storico artistico e il turismo non di massa. Soprattutto in questa fase storica le misure restrittive imposte dalla pandemia sospingono verso una rinnovata sensibilità ambientale, inducono a individuare nelle zone montane risorse per il benessere psicofisico degli individui.
“Questi nuovi orizzonti - afferma Carlo Pongetti, ordinario di geografia e direttore del Dipartimento – non possono lasciare nell’indifferenza la figura del geografo, da sempre impegnato nella difesa dei valori ambientali e fautore dei principi ispiratori di un rispettoso sviluppo territoriale, saggiato anche attraverso la ricerca sul campo.
“In Hervé Barmasse e in Andrea Spaterna - rilancia Simone Betti, geografo Unimc – abbiamo trovato due illustri ‘compagni di cordata’ per affrontare questa sfida nella Notte della Geografia. Proprio dalle pagine del libro “La montagna dentro” di Barmasse, arriva lo stimolo a reagire al periodo che stiamo vivendo, guardando al futuro: nell'attimo della partenza lo scalatore prova la sensazione dell'abbandono di un mondo conosciuto per l'ignoto”.
Moderano l’incontro Diego Borghi, dottorando Unimc, e Francesca Palucci, insegnante e speaker di Radio Rum.
Finalmente è tornato a parlare il campo con l’under 17 che ieri ha giocato la sua prima partita del campionato provinciale maschile: la squadra è stata impegnata nella trasferta di Civitanova Marche contro la Lube C. Gara che si è presentata in salita per l’Associati Fisiomed, visto che il coach Sandro Mobbili ha dovuto fare i conti con numerose assenze, tra queste il palleggiatore Falcetta.
Il primo set è iniziato a spron battuto per i maceratesi che hanno subito messo in campo volontà e determinazione. Conducendo sempre con diversi punti di vantaggio, l’Associati Fisiomed ha incanalato il parziale in proprio favore, 18 – 25. Secondo set fotocopia del primo, mattatore Cesare Cavagna che con 9 punti nel parziale (di cui 4 ace) ha inesorabilmente spento sul nascere ogni velleità degli avversari, supportato molto bene da Vega che ha messo a terra altre 5 palle. Molto bene il gioco anche in fase di difesa lasciando poco spazio alle risposte dei ragazzi della Lube. 15 – 25 e 0-2 per i maceratesi.
Con il doppio vantaggio i ragazzi della Fisiomed hanno mollato un po' la presa, forse appagati dall’ottima prova svolta fin qui, commettendo diversi errori soprattutto in difesa e lasciando scoperto il fianco agli avversari che hanno condotto il terzo parziale fino a metà: inizio set devastante con un 6-2 che ha costretto coach Mobbili a chiamare subito il time out per riordinare le fila. Con pazienza la Fisiomed ha iniziato a recuperare punti fino al sorpasso avvenuto a metà set e da lì in poi, con un Giacomini implacabile in battuta (anche un ace per lui) che ha messo in seria difficoltà i ricettori della Lube, la strada si è fatta in discesa fino al 18-25 che è valso la partita.
In vista della prossima uscita il coach Mobbili spera di recuperare tutti i ragazzi. Domenica 11 la Associati Fisiomed è attesa dalla sfida contro la Cucine Lube 3 M Morrovalle, decisa a portare a casa un altro risultato positivo per la soddisfazione del coach e di tutta la Pallavolo Macerata.
Associati Fisiomed Macerata: Bettucci (5), Brambatti, Cavagna (19), Giacomini (1),
Paulini (1), Pesciaioli (2), Vega (11) , Allenatore Mobbili.
"Occorre subito un cambio di passo a Macerata prima che sia troppo tardi". Questo è quanto dichiarato da Mattia Orioli, Coordinatore provinciale del Nuovo CDU, il quale spiega "sono trascorsi 6 mesi dalle scorse elezioni Comunali di Macerata ed oramai la macchina amministrativa dovrebbe essere a pieno regime nella realizzazione del programma amministrativo di svolta e di cambiamento per la città, ma per ora si nota ben poco rispetto a tutto ciò, piuttosto si avverte un certo immobilismo, che di fatto si limita all’ordinario e quanto di precedente era stato già definito e programmato dalla scorsa amministrazione".
"Infatti, non nascondiamo per ora la delusione nei confronti della figura del sindaco Parcaroli che a nostro modo di vedere avrebbe dovuto dare quella marcia in più per la città e qual dinamismo che un imprenditore può dare ad una Macerata oramai da troppo tempo ingessata - affonda Orioli -. Certamente non tutto è da buttare, alcune cose sono state anche buone, come il nuovo centro vaccinale, se pur molto tardivo, ma almeno si è posto rimedio ad una necessaria e più che ovvia esigenza, e si fa menzione anche del lodevole impegno di alcuni assessori e consiglieri di maggioranza che con capacità, e competenza stanno cercando di creare iniziative propositive per la città. In modo particolare, tra questi possiamo citare l’assessore allo sport Sacchi, il quale ha lavorato bene affinché Macerata potesse aggiudicarsi insieme ad altre il titolo di città Europea dello sport 2021; aspetto importante affinché si possa tentare di avviare un processo dinamico e di economia cittadina per creare nuovi posti di lavoro".
"E’ vero bisogna tener conto della pandemia, cosa peraltro già presente anche per la precedente amministrazione, ma a maggior ragione il programma portato in campagna elettorale, e in particolare alcuni progetti come quello di Valleverde, sono ancor più necessari ed imprescindibili, per far fronte ad una crisi occupazionale, economica e sociale che dovremmo affrontare proprio a causa della pandemia - sottolinea Mattia Orioli -. L’esempio di Valleverde è uno dei tanti tasselli, ma occorrerebbe parlare anche di altri progetti come l’Intervalliva (tra la Vallata del Chienti e del Potenza). Progetti che possono ricreare condizioni di lavoro e di economia, ad una città che rischia lo svuotamento e la desertificazione".
"Avevo suggerito una cabina di regia per la crisi economica e sociale dovuta al Covid coinvolgendo la società civile e laddove possibile anche le opposizioni, ma non abbiamo ricevuto risposta, anzi abbiamo notato una certa indifferenza e distanza da queste problematiche popolari - conclude Orioli -. Per questo diciamo a Parcaroli, basta selfie e inaugurazioni, la ricreazione è finita, e la campagna elettorale pure, dia se ne è capace, il cambiamento tanto auspicato, e non deluda i Maceratesi che hanno riposto tanta fiducia in questa svolta, soprattutto ora con la crisi che imperversa, per questo occorre un cambio di passo prima che sia troppo tardi".
Dopo le festività pasquali i portoni delle scuole sono tornati a riaprirsi con le nuove regole previste dall'ultimo decreto del Governo.
Sono ripartiti oggi, dunque, tanti alunni di asili, elementari e prima media; anche in zona rossa. Infatti la ‘fascia di rischio’ delle regioni inciderà solo su seconda e terza media e sulle superiori: in rosso, dalla seconda media al quinto superiore tutti a casa; in arancione, scuola in presenza per seconda e terza media e Dad tra il 50% e il 75% per le superiori.
Le strade maceratesi sono quindi tornate a popolarsi di alunni e genitori a fare da accompagnatori ma anche di scuolabus che con, tutte le dovute precauzioni, hanno garantito la sicurezza del trasporto per alcuni bambini.
Il timore del contagio è stato ampiamente superato dalla felicità dei piccoli studenti di ritrovarsi insieme sui banchi di scuola. Un momento si socializzazione imprescindibile soprattutto per tanti bambini in età scolare di cui alcuni reduci dall’esperienza del lockdown affrontata lo scorso anno.
Una mattina di quasi normalità che ha messo il sorriso anche a tanti docenti e operatori scolasti che hanno idealmente riabbracciato i loro alunni: “Tutto si è svolto regolarmente - ha raccontato Laura Lutizi, referente del plesso ‘De Amicis’ di Macerata – sono stati presenti tutti i bambini delle nostre classi e il clima in questo primo giorno di ripartenza è stato molto sereno”
“Atmosfera tranquilla e grande felicità nel ritrovarsi”. Sono stati questi i due elementi preponderanti di questo, ancora una volta, nuovo primo giorno di scuola: “Essendo una scuola primaria, le nostre classi erano in presenza al 100% e non si è registrato alcun problema nemmeno per quanto concerne l’aspetto dei trasporti”. Ha spiegato Lautizi.
“Nel nostro plesso, gli alunni principalmente vengono accompagnati dai propri genitori in quanto siamo una scuola situata nel centro di Macerata frequentata dai risiedenti della zona, tant’è che qualcuno sceglie di raggiungerla a piedi – ha illustrato la docente –. Non si sono comunque registrati disagi per coloro che hanno scelto di viaggiare con gli scuolabus in quanto ogni veicolo garantiva il rispetto di tutte le norme anti-contagio”.
Norme di contenimento rispettate anche all’interno della scuola: “Naturalmente gli alunni erano in classe tutti adeguatamente distanziati e con la mascherina e questo vale anche per gli operatori scolastici - ha sottolineato Lautizi - nel nostro plesso noi insegnati siamo tutte vaccinate e poniamo la massima attenzione alla sicurezza”.
Si torna quindi in classe dopo l’esperienza della didattica a distanza che non sempre è risultata così agile sia per gli studenti che per le famiglie: “Per i bambini più piccoli è stata molto faticosa, in particolare per le classi prime e seconde, in quanto parliamo di un'età scolare non adeguata a seguire le lezioni per tanto tempo a distanza – ha detto la referente del plesso sito nel quariere Cairoli –. Inoltre le nostra è una scuola multietnica e molti alunni hanno avuto difficoltà nello svolgimento dei compiti. Ovviamente è molto meglio lavorare in presenza ma le principali difficoltà sono derivate del fatto che. purtroppo, ci sono ancora dei bambini che devono acquisire pienamente la letto-scrittura”.
“Forse le classi seconde sono quelle in cui si sono riscontrate le maggiori problematiche, considerando che durante la loro carriera scolastica avevano già subito le chiusure delle scorso anno – chiosa Laura Lutizi – per questa fascia d’età quindi la presenza in classe diventa fondamentale sia sotto l’aspetto della socializzazione sia per il buon proseguimento della didattica”.
“Art Director” o in alternativa “Decor Designer”, traslitterabile come “artista dalle numerose competenze in grado di coordinare più figure in più campi d’azione”: così si presenta Elisa, in arte Lizzie. In dirittura d’arrivo per la tanto sospirata laurea di specializzazione, porta con sé un bagaglio decennale di esperienze che spaziano dal fashion design alla decorazione artistica. Conosciamola meglio.
Parliamo un po’ delle tue creazioni: da dove trai maggiormente ispirazione?
Inizialmente la mia ispirazione era il mondo musicale, in particolare quello cosiddetto “underground” in cui sono cresciuta e che mi porterò sempre dietro. In seguito, poco alla volta, è subentrata la mia passione per la moda: credo infatti che quest’ultima sia lo specchio della società, una società in cui tutto diventa moda, persino l’andare controcorrente è considerabile come moda. Perché colui che indossa un abito che verrà fotografato e visto da milioni di persone è definito “modello”? Perchè diventerà un modello che rispecchierà un’intera società.
Ora invece sono io la mia ispirazione, prendere me stessa è come prendere uno scheletro di un qualsiasi corpo umano e utilizzarlo come specchio del mondo: in mancanza di stimoli esterni ti trovi da solo con te stesso, e se in precedenza mi rinchiudevo per rappresentare il mondo ora è il contrario, mi apro per essere da stimolo anche per altri, in modo che chiunque si possa rispecchiare.
Come stai vivendo questo periodo di chiusura forzata?
È molto difficile, impossibile negarlo; soprattutto per chi come me fonda il proprio lavoro sulla praticità, che si tratti di decorazione o makeup e acconciature. Tuttavia non impossibile.
Parliamo quindi della necessità di reinventare sé stessi e il proprio lavoro cercando di destreggiarsi tra le restrizioni.
Per quanto riguarda il mio percorso artistico, da diversi anni ho iniziato ad approfondire le mie competenze grafiche con programmi che permettono di disegnare direttamente al computer, e questo mi ha dato il grande vantaggio di sapermi relazionare con un’interfaccia digitale. Mi sono dovuta reinventare per rendere fruibili le mie creazioni attraverso i social network: se prima si trattava di produzioni materiali, che si trattasse di dipinti o stampe, ora che non è possibile esporre “dal vivo” costituiscono una vetrina che permette di raggiungere chiunque, anche individui che normalmente non frequenterebbero mostre o fiere d’arte, con immagini digitali. Certo, non ho abbandonato la produzione a livello pratico, ma ho trovato altri sbocchi: ad esempio alcuni miei lavori sono stati selezionati per essere stampati su articoli di vestiario.
Prima e dopo il Covid: che ne pensi della tendenza di dividere la propria storia in due come se fosse un trauma?
Effettivamente si tratta di un evento traumatico a tutti gli effetti, ma c’è da specificare che viviamo tutti nel ricordo da sempre, solo che se prima si trattava di chiacchiere da bar e semplici pretesti per commentare eventi passati, ora questa tendenza sta diventando più palese e sentita, come se al momento non stessimo vivendo una vita vera.
Lo scopo dell’arte è cercare di scardinare questa idea. È necessario quindi sensibilizzare la popolazione ad una cultura artistica in modo che la possa riconoscere nel proprio quotidiano.
L’uomo non è fatto per stare in gabbia, e ciò che ci fa sentire ingabbiati ora non sono le quattro mura di casa, ma il fatto di non avere possibilità di scelta. Per noi giovani questo è ancora più difficile da sopportare: se noi siamo il futuro abbiamo bisogno di voci, e l’arte in tutte le sue forme è la nostra voce.
L’Università di Macerata ha indetto una selezione per lo svolgimento di attività di life coach a favore degli studenti. Tra i requisiti di ammissione sono richiesti un’esperienza di almeno cinque anni nei servizi di coaching e un attestato o diploma riconosciuto dall’International Coaching Federation Italia, con almeno il livello di Professional Certified Coach. Le domande vanno inviate entro il 10 maggio. L’avviso di selezione può essere consultato nell’albo online www.unimc.it/albo_online.
Il life coach è uno dei nuovi servizi gratuiti per il benessere degli studenti che da quest’anno UniMc propone in maniera integrata, utile nei casi in cui si rilevino difficoltà nel portare a termine il percorso universitario o ad affrontare gli esami. Il consulente Life Coach favorisce il raggiungimento degli obiettivi, aiutando a rimettersi in pista.
Domani mattina, giovedì 8 aprile, alle ore 10:00, il Generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid- 19, presenzierà al momento di apertura del nuovo polo vaccinale a Piediripa, in via Teresa Noce 22.
Saranno presenti, oltre al Generale Figliuolo, Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche; Flavio Ferdani, prefetto di Macerata; Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione civile nazionale; Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità e Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata
Saranno presenti inoltre UniCredit Leasing, Fondazione Carima e Gruppo Lube che hanno contribuito all’apertura del nuovo centro vaccinale.
Arriva alla mail della nostra redazione una richiesta di aiuto in merito alla scomparsa di Cioko, una cagnolina meticcia di colore marrone scuro fuggita da casa (via dell'Abbadia a Porto Recanati), il 29 marzo scorso senza pettorina.
"Nonostante le tante ricerche non sono ancora riuscita a trovarla - ci dice Paola Bibini, la sua proprietaria -. Lunedì 29 marzo alle 14:45 è stata vista attraversare l'autostrada e alle 17 è stata avvistata a Montarice, poi più niente".
Cioko è una meticcia, taglia medio-piccola, altezza circa 40 cm, peso 9 kg, microcippata: "È molto veloce nella corsa quindi si potrebbe essere allontanata moltissimo. Molto diffidente e sicuramente impauritissima!" ha precisato Paola.
La CNA Macerata ha incontrato Sindaci ed imprenditori montani per capire, nelle more del recente Decreto Sostegni, quante risorse spetterebbero alla nostra montagna.
Luciano Ramadori, Direttore CNA Macerata, fa emergere una drammatica realtà: “È umiliante constatare che, interpretando quanto riportato nel DL Sostegni, per i Comuni e per gli operatori sciistici privati delle nostre montagne, Sarnano, Bolognola, Ussita, alla fine non arriverà nemmeno un euro. Questo perché – sottolinea il Direttore CNA – nel testo approvato si individuano come beneficiarie le zone dove sono presenti ‘comprensori sciistici’ che nella nostra regione non esistono”.
Ramadori punta il dito sulle categorie individuate per il riparto dei fondi: “Noi abbiamo solo stazioni sciistiche singole, non comprensori; se interpretiamo alla lettera il Decreto, non dovremmo quindi rientrare per nulla tra i beneficiari. Inoltre – prosegue – anche i rimborsi previsti sulla base degli skypass emessi nella scorsa stagione invernale ci vedrebbero fuori da qualsiasi graduatoria in quanto nel 2019 sul nostro Appennino non ci fu neve”.
Sembrerebbe, quindi, che la base di riparto degli aiuti escluderebbe del tutto la montagna marchigiana, sia i municipi che gli operatori privati: “Vogliamo immaginare che l’intenzione del legislatore non sia stata quella di escludere in toto le piccole realtà e che vorrà porre rimedio a questo immotivata discriminazione. Come Associazione di categoria proponiamo di allargare la platea dei beneficiari a tutti coloro che hanno subito un calo degli introiti, prescindendo dalle dimensioni delle imprese, delle stazioni sciistiche e dei Comuni”.
“La nostra montagna – conclude in Direttore CNA - da anni sta affrontando emergenze su emergenze con poche e sporadiche risorse; così non si riesce a programmare ed a porre le basi per una reale ripartenza. Governo e Regione coinvolgano stakeholder e parti sociali per mettere a punto un Piano strategico più ampio e concreto”.
Durante l’ultimo fine settimana i Carabinieri del comando provinciale carabinieri di macerata sono stati impegnati nella vigilanza di tutto il territorio provinciale al fine di verificare il rispetto delle vigenti disposizioni anti -covid.
Nelle giornate di Pasqua e Pasquetta sono state controllate più di mille persone e oltre 700 automezzi.
A seguito delle attività di monitoraggio sono scattate delle sanzioni per una persona che aveva violato la quarantena fiduciaria mentre altre tre, sono state multate, per non aver indossato la mascherina e altre quattro per essere state sorprese fuori comune senza giustificato motivo.
Infine i Carabinieri della compagnia di Camerino, hanno deferito in stato di libertà, un cittadino italiano poiché presso Serravalle del Chienti è stato beccato alla guida della propria autovettura in evidente stato di alterazione alcoolica, certificata dopo essere stato sottoposto al test dell’etilometro con conseguente ritiro della patente.
Nel weekend pasquale appena trascorso i carabinieri del comando provinciale carabinieri di Macerata sono stati impegnati nella vigilanza di tutto il territorio al fine di verificare il rispetto delle vigenti disposizioni in tema di prevenzione della pandemia.
I controlli effettuati, hanno riguardato tutte quelle aree a rischio assembramenti come parchi, spiagge e consueti luoghi di ritrovo. Durante le attivtà di monitoraggio i militari hanno denunciato a piede libero:
un 19enne italiano per detenzione ai fini di spaccio in quanto sorpreso con circa 20 grammi di hashish e un giovane albanese per omissione di soccorso poiche’ , dopo aver causato un incidente stradale a Mogliano, si à dato alla fuga.
Vent’anni insieme non si dimenticano: vent’anni, per Alessandro Gasparrini, passati con una sola maglia addosso, quella della Paoloni, diventata ormai come una seconda pelle; per vent’anni uscire di casa e recarsi in palestra era per Alessandro, in realtà, come andare in un’altra casa, in una seconda famiglia.
“Gaspa”, classe 1994, è arrivato in punta di piedi alla Paoloni nella stagione 2001/2002 iniziando, come tutti, la sua gavetta partendo dal minivolley, salendo piano piano al settore giovanile e poi ai campionati di Serie che lo hanno visto protagonista in Serie D prima ed in Serie C poi fino all’approdo, nel 2019/2020, nella B nazionale.
“Vent’anni son davvero tanti”, esordisce il palleggiatore della formazione maceratese. “Per me è un motivo di orgoglio aver vestito questa maglia così a lungo e colgo l’occasione per ringraziare la società che mi ha permesso di trovarmi ogni stagione nelle migliori condizioni per poter dare il massimo; mi son sempre sentito veramente come in una seconda casa e non mi è mai mancato nulla. Se dovessi pensare a quali possano essere state le sconfitte più cocenti in tutti gli anni passati direi sicuramente una finale regionale Under 18 ed un quarto di finale di Serie C perso contro Collemarino mentre tra i momenti da incorniciare è impossibile non citare la vittoria del campionato di Serie C due stagioni fa e l’esordio in Serie B in quella successiva".
"La soddisfazione maggiore, però, è aver disputato con questa maglia ogni categoria: dalle giovanili alla Prima Divisione, passando per la Serie D prima e la C dopo, arrivando fino alla B nazionale l’anno scorso - aggiunge Gasparrini -. Lasciare la squadra proprio adesso non è per niente facile dato che siamo arrivati nel periodo clou dove, a breve, si sfideranno le altre formazioni nei playoff promozione per la Serie A3, un traguardo mai raggiunto dalla Paoloni; spero che i miei compagni possano proseguire l’imbattibilità stagionale che ci siamo guadagnati sul campo e che riescano ad affrontare la post-season con il massimo impegno per poi riuscire, chissà, magari a fare il colpaccio.”
La società vuole anzitutto augurare il meglio ad Alessandro per la sua nuova vita lavorativa ricordandogli che per lui "le porte saranno sempre aperte! In bocca al lupo Gaspa!".
Una Pasqua all'insegna della solidarietà per i volontari dell'Associazione Volontaria Onlus Macerata Soccorso, che oggi si sono presentati al centro vaccini di Macerata, in via , con uova pasquali e dolci a destinare, come ringraziamento a tutto il personale sanitario che in questo periodo si sta impegnano alla buona riuscita del servizio vaccini.
Questa mattina, a sorpresa, anche l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini ha fatto visita al centro vaccinale di Macerata, esprimendo la propria vicinanza e riconoscenza verso quegli operatori che - con abnegazione e professionalità - stanno portando avanti il loro lavoro anche nel giorno di Pasqua, affinché la vaccinazione viaggi in maniera più spedita possibile.
"L'arte è quella cosa che quando c'è può passare inosservata, ma quando non c'è se ne accorgono tutti".
Non ho idea di chi fosse questa citazione, ma sicuramente aveva visto lungo. Viene spontaneo chiedersi dove sia finita l'arte in questo periodo, tra musei, mostre d'arte, librerie e cinema chiusi, concerti e sagre rinviate a data da destinarsi (perché sì, per noi italiani il cibo è l'arte per eccellenza e la sagra del cinghiale attira più di un free entry al MoMa di New York).
Eppure a mio parere senza che nessuno se ne rendesse conto nel giro di tre lockdown l'arte ha iniziato a uscire dai musei ed entrare nelle case. E come? Facciamo un passo indietro: negli ultimi decenni il ruolo dell'artista e dell'artigiano hanno iniziato a separarsi sempre più, grazie a tanti aspetti come l'inizio della produzione in serie, che ha messo in risalto la differenza tra un oggetto prodotto da una macchina piuttosto che da un uomo, oppure la teorizzazione del design con lo studio e progettazione dell'idea dell'oggetto stesso.
Il divario tra la figura dell'artista e quello dell'artigiano è quindi quello tra chi ha idee ma non ha le competenze per metterle in pratica, e chi ha le suddette competenze di tecniche e materiali ma non riesce a sviluppare idee con le quali metterle in pratica.
È ormai cosa nota che il salto è accentuato al punto che l'idea ha letteralmente spodestato la realizzazione effettiva, basta pensare che tempo fa la foto di un famoso pittore che dipinge un quadro è stata battuta all'asta ad una cifra decisamente più alta rispetto al prezzo del quadro stesso.
Tutto questo discorso per spiegare come tutto giri attorno a un'idea.
Come cantava Ivano Fossati in una vecchia canzone, La mia banda suona il rock:
"Ci vedrete alla frontiera
Con la macchina bloccata
Ma lui ce l'avrà fatta
La musica è passata…"
Ecco, la macchina bloccata è il lockdown, la frontiera è questo virus chiamato covid-19, ma c'è qualcosa di più forte, invisibile e impalpabile che non può essere fermato: il potere delle idee.
Possiamo dire che il primo lockdown era dettato da paura e incertezza, il secondo questo autunno da rassegnazione e raccoglimento, ma ora?
Direi che i numerosi "Un'altra volta no eh!" non sono serviti ad evitare una terza ondata, ma qualcosa hanno fatto, perché ora si respira impazienza (con la mascherina mi raccomando) e bisogna saperla sfruttare per stimolare la produzione di idee, quantomeno per non starsene con le mani in mano di fronte all'ennesima serie di Netflix.
Per questo affermo che reinventarsi è un'arte, imparare a sfruttare il tempo che siamo costretti a passare tra le quattro mura domestiche creando nuovi stimoli per sé stessi e grazie ai social network anche per gli altri. Ecco allora che si moltiplicano in maniera esponenziale video, tutorial, dirette, dibattiti online di qualsiasi genere, su qualsiasi argomento, rivolto a qualsiasi categoria di pubblico: a partire dalla zia che fa i laboratori di pizzette per mamme e bambini, ai corsi e workshop a puntate che spaziano dal web marketing ai programmi Adobe, per finire con le dirette di Bill Gates e Co. su politica internazionale e riscaldamento globale.
Mano a mano che questa situazione si prolunga si è portati a chiedersi come le cose cambieranno una volta che questo cosiddetto incubo sarà finito, cosa rimarrà delle abitudini che abbiamo acquisito e cosa tornerà di quelle che abbiamo perso; ma ora come ora ognuno di noi ha di fronte a sé la possibilità di trasformare e vivere la propria vita come se fosse un'opera d'arte: l'arte di reinventarsi.
Perde il controllo della propria auto (una Opel Meriva) dopo una curva e finisce fuori strada: soccorso in eliambulanza un uomo di 50 anni. È quanto avvenuto attorno alle ore 19:00 del pomeriggio odierno, in contrada Alberotondo, a Macerata.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica dell'incidente: di fatto l'auto è terminata in una scarpata picchiando anche contro un albero che costeggiava la carreggiata stradale. Sul posto sono immediatamente accorsi i sanitari del 118 e i vigili del fuoco di Macerata.
Sono stati proprio i pompieri a estrarre dall'abitacolo il conducente del mezzo, rimasto incastrato all'interno della sua auto. Le condizioni dell'uomo sono da subito apparse gravi, tanto che è stato richiesto l'intervento dell'elisoccorso, che ha provveduto a trasferire il cinquantenne all'ospedale Torrette di Ancona.
Ai rilievi procederanno gli agenti della Polizia Locale.
Intorno alle ore 12.45 della mattinata di oggi, i vigili del fuoco sono intervenuti in piazza Vittorio Veneto, in pieno centro storico a Macerata, per mettere in sicurezza l'intera zona interessata dalla caduta di pezzi di intonaco sulla sede stradale. I frammenti provenivano dal cornicione di palazzo Galeotti dove ha sede l'Accademia di Belle Arti.
I pompieri sono al lavoro con l'ausilio di un'autoscala per riportare la situazione alla normalità ed evitare rischi per l'incolumità dei passanti.
Presenti sul posto anche gli agenti della polizia locale, che stanno presidiando la zona e veicolando il traffico: strada termporanemente chiusa.
Per il secondo anno consecutivo a Macerata, l’emergenza epidemiologica non ha fermato la tradizionale Via Crucis che si è svolta tra le vie di una città deserta. Presenti alla celebrazione solo il vescovo Nazzareno Marconi, il vicario don Leonesi e il sindaco Sandro Parcaroli,
La processione è partita alle 20,30 da piazza Annessione per concludersi alla Basilica della Misericordia
In una forma adeguata al rispetto delle norme dettate in emergenza coronavirus, con la presenza del Vescovo a guidare le tappe verso il Calvario e quella sola del Sindaco a rappresentare Macerata, non si è voluto interrompere la tradizione di ricordare la Passione di Cristo con una Via Crucis lungo le strade della città.
Settimana di lavoro per la Med Store Macerata che dopo aver conquistato il derby contro la Vigilar Fano si prepara alla prossima sfida che segnerà il debutto ai play off, direttamente dagli ottavi. Un risultato in linea con gli obiettivi di inizio stagione anche se la squadra ha dovuto affrontare una partenza difficile, dimostrando quindi il doppio del carattere andando a prendersi il terzo posto e conquistando sfide importanti. Ora può finalmente affrontare i play off con la forma migliore e lo spirito giusto.
Chiudere la regular season con una vittoria nel derby, finale perfetto. “Sono stati bravi i ragazzi a crederci fino all’ultimo”, commenta il coach Adriano Di Pinto, “Abbiamo affrontato un’ottima squadra come Fano e quando siamo arrivati al tie break, per certi versi un risultato quasi scontato visto l’equilibrio, sapevamo di avere sicuro il terzo posto in classifica ma la squadra ha continuato a lottare e si è presa un’altra soddisfazione. Ci tenevano visto che era un derby e volevano regalare una gioia ai tifosi”. Un’altra partita dove si è visto il carattere di questa squadra, capace di reagire nei momenti difficili, quanto sarà utile questo aspetto durante i play off? “Le partite più complicate ci hanno insegnato tanto, abbiamo imparato a conoscere i nostri punti di forza e anche quelli di debolezza. Sappiamo dove dover lavorare e proseguiamo per mantenere la continuità, non dobbiamo adagiarci su questo buon momento e possiamo sempre migliorare. Nei play off incontreremo avversari forti quanto noi, ma li affronteremo sapendo di aver superato al meglio questa prima parte di stagione che non è stata semplice all’inizio”. In effetti dopo una partenza complicata non era certo scontato finire al terzo posto, c’è stato un momento in cui hai visto la svolta e che questa squadra avrebbe potuto crescere così tanto? “Ci sono stati diversi momenti, sicuramente la prima striscia di vittorie quando siamo andati a prenderci punti contro squadre all’apparenza più facili ma in realtà molto combattive, squadre giovani che hanno giocato a viso aperto, lì ho capito che saremmo potuti arrivare in alto. Poi la reazione dopo la sconfitta interna contro Motta di Livenza, ci ha permesso di capire meglio cosa ancora non andava e i ragazzi l’hanno subito dimostrato nella successiva vittoria a Porto Viro. Ricordo anche la vittoria a Prata di Pordenone, una vittoria di squadra, dove ci siamo imposti con un netto 3 a 0. Ora ripartiamo da queste belle emozioni e sensazioni, ci aspetta una seconda parte di stagione tutta da vivere e ce la giocheremo fino in fondo”.
Un violento frontale che ha visto protagoniste due autovetture si è verificato nel tardo pomeriggio di oggi all'incrocio tra via Trento e via dei Velini
Le due auto procedevano a velocità moderata ma non sono ugualmente riuscite ad evitare l'impatto.
Sulla dinamica e sulle responsabilità stanno lavorando gli agenti della Polizia Locale che sono prontamente intervenuti sul posto regolando la circolazione ricorrendo alla chiusura di via dei Velini a salire verso il centro città
Nessuna grave conseguenza per gli occupanti dei veicoli, ma molto spavento e ingenti danni alle vetture
Tutto pronto per l’inaugurazione del nuovo circolo tennis di Tolentino. Infatti si stanno dando gli ultimi ritocchi alla struttura realizzata in zona Pace.
Saranno a disposizione degli appassionati ben 7 campi da tennis e due da padel. Quattro quelli coperti, due in terra rossa e due con fondo in materiale sintetico. Realizzato anche un campo centrale con tribuna per il pubblico. Oltre agli ampi spazi comuni saranno a disposizione di soci e frequentatori la segreteria, due palestre, una sala pesi, gli spogliatoi e un bar ristorante. Previsto anche un locale a disposizione dei maestri e dello staff tecnico.
Il nuovo circolo tennis sarà inaugurato a metà aprile, nel pieno rispetto delle norme anti contagio da covid.