Nonostante il rientro in classe per molti studenti già dal 7 gennaio, continuano a essere diversi i problemi evidenziati nella Regione Marche da presidi e personale scolastico. Abbastanza da spingere i sindacati di categoria a richiedere la convocazione di un tavolo per discutere col direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Ugo Filisetti, della sicurezza fra i banchi. Filisetti per il quale "chiudere le scuole è inutile: stiamo affrontando i problemi".
L’escalation della variante Omicron nel periodo delle festività natalizie - unita alle precarie misure di contenimento finora adottate – ha costretto gli addetti ai lavori a fare i conti con alcune criticità fondamentali, come quella del tracciamento dei contagi. A questo si lega il tema delle assenze da parte dei docenti (molti dei quali in quarantena) e il rischio di tornare in Dad per gli studenti.
Una situazione comune a tutto il territorio regionale, senza eccezioni. A Macerata è stato certificato negli ultimi giorni un tasso di alunni positivi pari al 7%: un dato rilevante, sebbene la percentuale dei professori contagiati risulti meno tangibile, al punto da costringere molte strutture a optare per la didattica a distanza. Fra queste, l’Istituto Agrario Garibaldi, il Liceo Scientifico, l’Istituto Tecnico Commerciale Gentili e il Liceo Classico Linguistico Leopardi.
Nella provincia di Ascoli, invece, i sindaci delle maggiori città hanno ritenuto opportuno procedere di propria sponte con la sospensione momentanea dell’attività didattica in presenza, per scongiurare il rischio di contagi, mentre nel Pesarese il tasso di alunni contagiati ha superato il 10%.
Quali sono, dunque, le regole da osservare per il rientro tra i banchi in sicurezza? Secondo la nota operativa emanata dal Ministero dell’Istruzione il 5 gennaio, ai bambini da 0 a 6 anni basterà un solo caso positivo per decretare la sospensione dell’attività didattica e la quarantena della durata di 10 giorni con test al termine. Per la scuola primaria, invece, la presenza di un solo caso farà scattare il regime di auto sorveglianza (con distanza interpersonale di 2 metri), mentre con almeno due casi si vedrà applicata la Dad per 10 giorni, anche qui test negativo al termine.
Nelle classi medie e superiori, si mantiene la lezione in presenza con un solo caso di positività, previo utilizzo da parte di tutti della mascherina FFP2 e il rispetto della distanza interpersonale di 2 metri. Con almeno due casi, invece, le misure cambiano in base al percorso vaccinale. Chiunque non abbia terminato il primo ciclo, o abbia passato il periodo di scadenza dei 120 dallo stesso o dalla guarigione, passerà in Dad per 10 giorni. A parametri inversi, rimane la lezione in presenza con l’obbligo di indossare le mascherine FFP2 per almeno 10 giorni. In tutti i casi in cui venisse applicato il regime di auto sorveglianza, la nota del ministero prevede tamponi gratuiti, da effettuarsi presso farmacie o strutture convenzionate.
Per docenti e personale Ata, infine, rimane l’obbligo già previsto dal 15 dicembre di sottoporsi obbligatoriamente al vaccino, al quale vanno ad aggiungersi gli ultimi aggiornamenti del decreto legge valido anche per gli over 50. Con disposizioni ai presidi e responsabili delle varie strutture scolastiche di assicurarsi che ciascun professore presenti la dovuta certificazione.
A causa dela neve che ha colpito anche il capoluogo, un albero è caduto sulla sede stradale in via Santa Lucia. Fortunatamente in quel momento non transitavano pedoni e non circolavano automobili, quindi i disagi sono stati limitati. Allertati, i vigili del fuoco sono subito intervenuti per rimuovere l'albero caduto e i vari rami spezzati che avevano invaso una parte della carreggiata.
Ragazza di 26 anni va in overdose: è caccia al pusher. Ieri mattina, intorno alle ore 5, i poliziotti della Volante della Questura di Macerata, unitamente al personale del 118, sono intervenuti in un appartamento del centro storico, sito in via Crescimbeni, in quanto una ragazza di 26 anni era stata colta da malore dopo aver assunto una dose di eroina.
L’allarme è stato dato dal compagno che si trovava in casa con lei in quel momento. Ciò ha permesso di evitare il peggio, in quanto la giovane è stata subito soccorsa dai sanitari e accompagnata in ospedale in ambulanza. Dopo essere stata trattata, è stata dimessa dall’ospedale, con prognosi di un giorno. Le indagini, subito avviate dalla Squadra Mobile di Macerata anche tramite l’escussione di testimoni, mirano a far luce su chi, poco prima, ha ceduto lo stupefacente alla ragazza.
Sospettato di aver compiuto abusi sessuali nei confronti della figlia minorenne: arrestato 44enne. In mattinata, i poliziotti della Squadra Mobile, diretti dal Commissario Capo Matteo Luconi, hanno arrestato, a Macerata, un soggetto di origini guineane (B. M., cl. ’78) in quanto gravemente indiziato di aver compiuto, in tre distinte occasioni, abusi sessuali nei confronti della figlia quattordicenne, sfruttando la sua posizione di autorità paterna rispetto alla vittima.
L’ordinanza, adottata dal GIP presso il Tribunale di Macerata Bonifazzi, applica la custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo, accogliendo in questo modo l’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura della Repubblica di Macerata all’esito dell’attività investigativa.
Questa ha preso avvio lo scorso novembre, quando la minore, in lacrime, ha chiamato il numero unico di emergenza per richiedere aiuto. Le investigazioni, supportate da attività di intercettazione telefonica e ambientale, ormai conclusa, hanno permesso di far luce su una serie di abusi subiti, a partire dalla scorsa estate, dalla ragazzina, la quale ha trovato il coraggio di raccontare agli inquirenti, in sede di audizione protetta, tutti i tre gli episodi di abuso.
Questa mattina, i poliziotti hanno fatto irruzione a casa dell’uomo, a Macerata, per eseguire la misura cautelare. Una volta accompagnato in Questura e foto-segnalato, il soggetto è stato associato in carcere a Bologna. La minore è stata collocata in una comunità protetta.
(Foto di repertorio)
Un caso di peste suina africana (PSA) in un cinghiale ritrovato nella Regione Piemonte: arriva la conferma del Ministero della Salute, a seguito dell'analisi di una carcassa di un cinghiale trovata ad Ovada, in provincia di Alessandria.
Gli esami sono stati effettuati dall'Istituto Zooprofilattico dell'Umbria e delle Marche, centro di referenza nazionale per le malattie da postivirus. "In questo preciso istante - si legge in una nota condivisa nel gruppo Telegram dei cacciatori marchigiani -, pur non essendo la regione Marche direttamente coinvolta nel caso specifico, siamo in attesa di ricevere le linee guida dalla Presidenza dei Consiglio dei Ministri che sancirà il comportamento specifico da tenere in merito".
"Visto che si tratta di un focolaio rinvenuto nel mondo animale selvatico, è necessario - prosegue la nota - sin da subito prestare il massimo livello di attenzione per tutti i cacciatori ed i fruitori del bosco, campi ed aree boscate in genere, che possano anche solo casualmente entrare in contatto con un cinghiale morto per cause naturali".
"È anche necessario - conclude la nota - evitare il contatto diretto di esseri umani, e dei propri cani, provvedendo a mettere subito al corrente il Centro Recupero Animali Selvatici CRAS che provvederà a coordinarsi con i servizi veterinari di sanità animale Asur competenti per territorio regionale".
Il Direttore di Coldiretti Marche Alberto Frau commenta: “Fino ad ora si è cercato di sorvolare o di fare orecchie da mercante sul numero di cinghiali effettivamente presenti nei territori machigiani, numero almeno venti volte superiore a quanto dichiarato nei vari censimenti, completamente e macroscopicamente sbagliati. Non c'è piu’ tempo, urge un abbattimento straordinario e vigoroso di cinghali coordinato dalla Regione, un abbattimento straordinario e senza precedenti o si rischia grosso”.
Il caso di peste suina può avere conseguenze sul commercio delle carni suine italiane, con la possibilità che i Paesi che non riconoscono il principio di regionalizzazione possano imporre il divieto di importazione di tutti i prodotti suini dell'intero Paese in cui la Psa si è manifestata.
Amara sorpresa nella notte per i cittadini di Macerata: la sede della guardia medica è rimasta chiusa dalle 20 di sabato sera sino alle 8 della mattinata di domenica. Numerose le segnalazioni arrivate alla nostra redazione da parte di cittadini perplessi, e anche un po' contrariati, per quanto avvenuto.
A segnalare la chiusura, un cartello affisso all'ingresso della sede, situata all'interno dell'ospedale, in cui si invitava la cittadinanza a contattare un numero telefonico fisso o, in alternativa e per urgenze, a contattare il 118 o il pronto soccorso.
La disposizione si è resa necessaria a causa della carenza, momentanea, di medici. La difficoltà nel reclutamento di nuove risorse è, però, generalizzata ed era già stata sottolineata sul nostro giornale dalla direttrice dell'Area Vasta 3, Daniela Corsi, anche in occasione della chiusura della sede della guardia medica di Tolentino (leggi qui).
Caos e disagi all'Hub vaccinale di Civitanova Marche già da sabato notte per il primo Open Day del mese di gennaio. In migliaia in attesa fuori dai cancelli, ma le dosi sono terminate addirittura alle 6 e mezzo del mattino.
Aria gelida e ghiaccio sulle mascherine lo scenario che ha accolto chi si è recato al centro vaccinale di via Gobetti con una temperatura di 2 gradi sotto lo zero per l'Open Day organizzato da Regione Marche e Asur per accelerare la campagna vaccinale della terza dose anche alla luce delle novità emanate dal Governo su multe per i no vax e riduzione del green pass.
"Siamo qui dalle 4 del mattino - raccontano marito e moglie in fila in auto all'esterno dei cancelli insieme ad altre centinaia di automobilisti -, pensavamo di essere i primi, ma ci sono diverse macchine all'interno dell'area ancora chiusa, sono persone che hanno trascorso la notte dentro per essere sicuri di vaccinarsi".
Solo 500 le dosi messe a disposizione dall'Asur, almeno il triplo i marchigiani che si sono presentati all'esterno della struttura per richiedere di poter essere vaccinati nel giorno in cui non era necessaria la prenotazione preventiva. Caos e disagi che hanno richiamato quanto accaduto appena ventiquattrore prima a Tolentino.
"Abbiamo dormito in auto dopo aver cenato fuori sabato sera, sapevamo che sarebbe stato l'unico modo per essere certi della somministrazione della terza dose. A noi il green pass sta per scadere e ne abbiamo bisogno per lavorare, non potevamo fare altrimenti", racconta un gruppo di amici, i primi in fila davanti la porta di sicurezza all'interno dell'Hub.
Volti stremati e anziani esausti e provati da un vento gelido che per tutto il tempo di attesa non ha dato tregua ai presenti. E non sono mancate le urla tra gli incivili che hanno tentato invano di fare i furbi e chi aveva raggiunto l'Hub con largo anticipo. Ma gli assembramenti che si è tentato di evitare, come dimostrano le immagini, si sono invece ampiamente verificati.
Tardivo in questa occasione l'intervento della Protezione Civile, che non è riuscita a coordinare la marea umana che, prima dell'alba, affollava già la zona. Forse molti di più di quanti gli stessi organizzatori avevano stimato. Sul posto si è reso necessario anche l'arrivo di alcune pattuglie dei Carabinieri per riuscire a calmare gli animi.
Solo intorno alle 9 del mattino, a un'ora dall'inizio delle somministrazioni e quando le dosi erano ormai terminate da alcune ore per il numero di presenti, le persone sono state informate di far ritorno a casa se non in possesso dei 500 tagliandi rilasciati in ordine di arrivo da parte della stessa Protezione Civile.
Qui il video del reportage di Picchio News all'esterno dell'Hub di via Gobetti:
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato maggiormente il tema della tutela degli animali e nello specifico il caso in cui gli amici a quattro zampe vengano maltrattati dai propri padroni.
Il caso in parola ci offre la possibilità di esaminare giuridicamente tale deplorevole condotta penalmente rilevante. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “Il proprietario di un cane che per addestrarlo utilizza un collare elettrico, a quali responsabilità va incontro?".
Il caso di specie ci porta a trattare il deplorevole delitto di maltrattamento di animali di cui all’art. 544-ter c.p., introdotto dall’art. 1 L. 20 luglio 2014 n. 189, con cui sono state incriminate condotte, talune delle quali già previste dalla contravvenzione di cui all’art. 727 c.p. “Abbandono di animali”, oggetto anch’essa di riformulazione.
Nello specifico l’art. 544-ter c.p. prevede quanto segue: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale”.
Pertanto, nel primo comma vengono ricomprese le seguenti condotte:
a) Aver cagionato per crudeltà o senza necessità una “lesione”; a tal proposito, la Corte di Cassazione ha ritenuto come la nozione di “lesione”, sebbene non necessariamente coincidente con quella prevista dall'art. 582 c.p. delle “Lesioni personali”, implichi comunque la sussistenza di un'apprezzabile diminuzione della originaria integrità dell'animale che, pur non risolvendosi in un vero e proprio processo patologico e non determinando una menomazione funzionale, sia comunque diretta conseguenza di una condotta volontaria commissiva o omissiva (si v. Cass. III, n. 32837/2013);
b) Condotte di sevizie, comprensive di “tutte le forme di crudeltà verso animali, offensive del sentimento di pietà e compassione per gli stessi”;
c) Condotte consistenti nella sottoposizione dell'animale ad attività insopportabili per le sue caratteristiche etologiche; in sede di legittimità, si è precisato come la nozione di “comportamenti insopportabili per le caratteristiche etologiche” non assuma un significato “assoluto” (inteso come raggiungimento di un limite oltre il quale l’animale sarebbe annullato), ma un significato “relativo”, nel senso del contrasto con il comportamento proprio della specie di riferimento come ricostruita dalla scienza naturale (Cass. III, n. 39159/2014), che ne precisa il contenuto riferendolo alla collocazione degli animali in ambienti non adatti alla loro naturale esistenza, inadeguati dal punto di vista delle dimensioni, della salubrità, delle condizioni tecniche.
Nel secondo comma vengono invece incriminate le condotte di:
Somministrazione di “sostanza stupefacente o vietate”; da intendersi, in senso descrittivo come “ogni sostanza, naturale o sintetica, che, somministrata agli animali, risulti idonea a determinare in essi uno stato di alterazione fisica o psichica con effetto drogante”. Quanto, invece, alle sostanze vietate, per esse il richiamo vale alle norme che proibiscono la somministrazione di determinate sostanze agli animali (vi rientrano la norme che puniscono l'utilizzo di estrogeni nell'allevamento del bestiame, di cui alla d.l. 4 agosto 1999, n. 336, art. 32), o comunque, la “Sottoposizione a trattamenti che procurano un danno alla loro salute”.
Per la previsione di cui al terzo comma dell'art. 544-ter c.p., ovvero la morte dell’animale, dal punto di vista dell'ascrizione soggettiva, l'imputazione dell'evento “morte”, benché non coperta dal dolo, neanche “eventuale”, configurandosi altrimenti il delitto di cui all'art. 544-bis c.p. “Uccisione di animali”, deve comunque, secondo le regole fissate dall'art. 59, comma 2, c.p., essere ascrivibile almeno a colpa, dunque porsi come conseguenza prevedibile delle condotte di cui ai commi che precedono.
Detto ciò, ed in risposta alla nostra lettrice, configura il reato di maltrattamento di animali la condotta del padrone di un cane che per “addestrarlo” utilizza un collare elettrico quale invece effettivo strumento di tortura per l’animale. Così la Suprema Corte in una vicenda nella quale è risultato decisivo il ritrovamento di un cane che vagava incustodito sulla pubblica via, ma a richiamare l’attenzione è stato proprio il suo collare, che risultava essere un «collare elettronico».
Caratteristiche dell’apparecchio? Produrre scosse di varia intensità sul collo dell’animale, ovviamente su input del padrone con un apposito telecomando a distanza, per «reprimere», sempre secondo i ‘teorici’, «comportamenti molesti». Ma questa strumentazione – di vago richiamo medievale – è da considerare assolutamente vietata, almeno in Italia. Per questo motivo, il padrone dell’animale veniva condannato – su decisione del Giudice per le indagini preliminari – per aver detenuto il cane «in condizioni incompatibili con la sua natura, e produttive di gravi sofferenze».
Ad avviso dell’uomo, però, è stato trascurato un particolare importante: il collare elettrico, «se utilizzato correttamente», è «necessario per un utile addestramento dell’animale, provocandogli solo una lieve molestia». L’obiezione proposta dal padrone del cane, però, viene respinta in maniera netta dai giudici della Cassazione, i quali ribadiscono, a chiare lettere, che «il collare elettronico» è da considerare «certamente incompatibile con la natura del cane».
Perché l’«addestramento», che si presume di poter così realizzare, è «basato esclusivamente sul dolore» e «incide sull’integrità psico-fisica del cane, poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi ed indurlo, tramite stimoli dolorosi, ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività». Come si può parlare, allora, di «addestramento»? Piuttosto, è logico considerare gli «effetti» del ricorso al collare elettrico sul «comportamento dell’animale» come «maltrattamento» in piena regola (Cass. Pen., Sez. III, sentenza n. 38034 del 27.04.2018).
Nel consigliare a tutti di denunciare prontamente tali spregevoli comportamenti penalmente rilevanti, come sempre rimango in attesa delle vostre richieste via mail dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Senza coraggio. Questo è quello che ho pensato del governo appena filtrata la notizia dell’ammenda da 100 euro (una tantum) nei confronti degli over 50 che decideranno di non aderire alla campagna vaccinale a seguito dell’obbligatorietà introdotta da Palazzo Chigi.Un vespaio di polemiche per la scelta di non assumersi delle responsabilità reali nei confronti della propria popolazione. “Una grottesca buffonata”, l’ha definita il virologo marchigiano Roberto Burioni. “Il prezzo delle nostre vite” ha invece commentato Martina Benedetti, infermiera simbolo della lotta al Covid. E con lei migliaia di medici e infermieri ormai stremati da quasi due anni di pandemia.Una voce che ha alimentato parecchi malumori anche nella maggioranza e che, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore del provvedimento stesso, ha subito spinto il governo a una parziale rettifica. Generando, manco a dirlo, ancora più confusione. Tremila euro. Questa la cifra che rischierà di pagare all’Agenzia delle Entrate chi sceglierà di non aderire alla campagna vaccinale.E dell’ammenda da 100 euro tutto cancellato, dunque? Affatto. Arriverà direttamente a casa degli over 50 che non si vaccineranno. A questa si aggiungerà la sospensione dal servizio, senza stipendio, se l’over 50 è anche un lavoratore. L’ammontare della cifra si spingerà fino a una sanzione compresa tra 600 e 1500 euro se l'obbligato al vaccino è colto sul luogo di lavoro senza green pass rafforzato (da vaccinazione o da guarigione). In caso di reiterata violazione la sanzione sarà raddoppiata arrivando a tremila euro. Sono però tante le domande di fondo che è lecito porsi. Sono giuste le multe per i no vax o si tratta di una ammissione di impotenza nel controllo da parte delle istituzioni? Ha senso introdurle adesso che impazza la variante Omicron? E’ corretto introdurle quando il sistema sanitario nazionale sta per saltare per aria e non sono previste chiusure all’orizzonte in nome del “whatever it takes” nei confronti dell’economia? La Sicilia, ad esempio, è una delle regioni che rischiano la zona rossa.
Ha senso multare chi dal governo continua a ricevere solo cattiva informazione, confusione e paura? E ancora. Se davvero il governo vuole introdurre delle multe, ha senso far pagare solo 100 euro a chi, una volta entrato in terapia intensiva, rischia di far spendere allo Stato - e quindi ai contribuenti - fino a 2.800 euro al giorno?
Il clima di improvvisazione generale sembra regnare sovrano a Palazzo Chigi. E con (non) decisioni che, giorno dopo giorno, allontanano sempre di più persone fragili, indecisi e no vax dall’adesione alla campagna vaccinale. Se al posto di Mario Draghi ci fosse stato Giuseppe Conte, l'ex premier, politicamente parlando, sarebbe già saltato per aria. L'eletto non era Neo e Matrix non era tutta un’altra storia…
Dovrà aspettare la Med Store Tunit Macerata per l'esordio nel 2022 al Banca Macerata Forum. La gara in programma domani alle 16 contro la Tinet Prata di Pordeone è stata infatti rinviata a causa di alcuni casi di positività individuati tra i ragazzi del coach Di Pinto. Nuovo stop quindi per la formazione biancorossa dopo quello di Fano di fine dicembre.
Gli atleti sono seguiti e proseguiranno i test di routine, grazie ai quali è stato possibile monitorare con rapidità i nuovi casi. Il resto della squadra continuerà a lavorare nel rispetto delle norme di sicurezza, con l’obiettivo di arrivare pronta alla prossima sfida: il calendario prevede la trasferta contro la Da Rold Logistics Belluno per domenica 16 gennaio ed anticipa l’esordio nella nuova Coppa Italia di Serie A3.
Manca poco meno di un mese alla scadenza ufficiale del mandato di Sergio Mattarella (3 febbraio 2022), e nel frattempo prosegue il toto-nomi per ipotizzare chi sarà il prossimo Presidente della Reppubblica. Se da una parte i politici marchigiani si sono voluti sbilanciare con cautela sulle varie possibilità, dall'altra i cittadini maceratesi sono parsi molto più audaci nel segnalare il loro candidato ideale per il Quirinale.
Da Rosy Bindi a Silvio Berlusconi, da Pier Ferdinando Casini a Marta Maria Carla Cartabia, fino ad arrivare alla senatrice Liliana Segre: un po' per gioco e un po' per volontà sincera di veder cambiare il volto della politica, alcuni cittadini di Macerata non hanno nascosto la curiosità di veder salire al colle un presidente "donna".
«Vorremmo fosse eletta Liliana Segre - hanno commentato un gruppo di ragazze - perché sarebbe ora di affidare ad una donna il ruolo importante di Capo dello Stato. Sarebbe bello, ma forse poco fattibile».
«Tolto Berlusconi, che secondo me è troppo vecchio - ha dichiarato un commerciante del centro storico - voterei per la ministra della giustizia Cartabia: credo sia la persona più adatta per questo incarico».
Non sono mancati, soprattutto fra i più giovani, i dubbi e le perplessità circa i nomi più gettonati fino ad oggi per il dopo-Mattarella: i più preferiscono scherzare proponendo Silvio Berlusconi, altri confessano di non conoscere nemmeno i presunti candidati, e altri ancora si astengono giustificando l'assenza di una figura politica meritevole di fiducia.
«Purtroppo non ho trovato nessun nome interessante - ha commentato uno studente - ma confesso che mi piace l'idea di un presidente donna: sarebbe un bel cambiamento per il nostro Paese».
Di seguito, il servizio completo:
Con la convocazione dei grandi elettori per lunedì 24 gennaio da parte del presidente della Camera, Roberto Fico, inizierà ufficialmente la procedura per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica. Molti sono i nomi che si sono fatti nel corso degli ultimi mesi su chi sarà il successore di Sergio Mattarella: nella Regione Marche, in particolare, i vari politici hanno manifestato seri dubbi in proposito, invitando, allo stesso tempo, le parti ad un confronto sul tema saggio, ponderato e volto a preservare gli equilibri del territorio.
Nel domandare ai diretti interessati "chi voterebbe come prossimo Presidente della Repubblica?" non sono mancate comunque le sorprese. «Sarebbe ora di eleggere un presidente donna - ha dichiarato, ad esempio, l'assessore Angelo Sciapichetti (Pd) - e secondo me chi metterebbe d'accordo sia destra che sinistra è la ministra della giustizia Marta Maria Carla Cartabia, secondo me molto preparata».
Di tutt'altro parere è parso, invece, il sindaco di Civitanova Marche, Fabrizio Ciarapica (FI): «Sarei banale se proponessi Silvio Berlusconi, che è il capo del mio partito. Mi ha fatto piacere comunque vedere che il suo è uno dei nomi più gettonati, perché costituisce in qualche modo una forma di riscatto per una figura politica importante come lui. In generale, però è difficile fare previsioni: il Parlamento dovrà lavorare bene».
«Di base non ne faccio un principio assoluto del fatto che il prossimo Capo dello Stato debba essere uomo o donna - ha commentato il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei (Lista Civica) - e credo sia troppo presto ancora per avere un'idea chiara. Ma se dovessi scegliere fra i nomi finora discussi, preferirei che rimanesse Sergio Mattarella, perché abbiamo bisogno di una figura equilibrata come è stato lui soprattutto in questi ultimi anni così difficili».
A fare da contraltare ai pareri più schietti sono stati quelli meno avventati, per esempio, dei deputati Tullio Patassini (Lega), Alessia Morani (Pd) ed Mirella Emiliozzi (M5s). «È una domanda importante - ha affermato Patassini - ci vuole una figura politica condivisa e concordata con il centrodestra. Oggi abbiamo l'occasione di scegliere un rappresentante dei cittadini italiani che prescinda una volta tanto dai vari partiti, il nome è solo una questione successiva».
«Evito di rispondere, vista la delicatezza del tema - dichiara Morani - ma finora la mia idea non rientra in quella dei nomi più gettonati. Per il resto, auspico ad una figura come quella dell'uscente Mattarella, che secondo me ha svolto un lavoro straordinario».
«Penso sia l'elezione più importante degli ultimi 80 anni - ha commentato Emiliozzi - e nonostante la mia idea personale, ci stiamo ancora confrontando con i colleghi del movimento. In un momento come questo, abbiamo bisogno di una guida forte che preservi il tessuto sociale ed economico del nostro Paese. Il compito che siamo chiamati a svolgere è serio e deve prescindere dalle bandiere, perché la situazione è straordinaria, anomala».
A chiudere l'elenco delle dichiarazioni non poteva mancare il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli (Lega), che si è voluto concedere per l'occasione una battuta: «Vista la situazione attuale, penso che mi potrei candidare anche io come prossimo Presidente della Repubblica».
Scippata della propria borsa in pieno pomeriggio. È quanto avvenuto intorno alle 18, in via Piave, a Macerata. La vittima del furto è una signora di 89 anni, che abita proprio nella via in cui è stata derubata. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.
Sinora gli inquirenti, in base alla descrizione fatta dalla donna e alle testimonianze raccolte, hanno appurato che l'autore del furto è un giovane ladro dalla carnagione olivastra, fuggito a piedi. L'anziana, dopo essere stata strattonata per un braccio, fortunatamente non è caduta a terra e si trova in buone condizioni di salute, sebbene lo shock subito sia stato forte.
Per ricostruire con maggiore precisione l'identità del malvivente non si potrà ricorrere all'utilizzo delle telecamere di video sorveglianza, in quanto assenti nella zona in cui è avvenuto lo scippo.
Sono passate appena 48 ore dall'entrata in vigore del nuovo decreto legge varato dal Governo il 5 gennaio 2022, e le reazioni non sono tardate a manifestarsi anche nelle Marche, rispetto all'obbligo vaccinale previsto per tutte le persone che abbiano compiuto 50 anni. Se da una parte il popolo dei social si è scatenato con i commenti più disparati - fra chi condanna l'operato delle istituzioni e chi le appoggia - è per le strade di Macerata che i cittadini hanno scelto di confrontarsi con noi di Picchio News per esprimere le proprie opinioni riguardo le nuove misure anti-Covid. Tra le varie testimonianze raccolte, la tendenza generale sembra essere quella di accoglienza, sebbene dettata in buona parte dall'esasperazione sia rispetto allo stato d'emergenza prolungato fino al 31 marzo 2022, sia in virtù della pandemia stessa che comunque ha registrato durante il periodo delle feste natalizi nuovi record di contagi.
«È giusto che tutti facciano il vaccino perché altrimenti non ne usciamo più. Siamo stanchi» - dichiara una delle cittadine intercettata in Corso Cairoli. Non sono mancate, naturalmente, le opinioni contrarie all'ultimo decreto, definito un'ulteriore "forzatura". «Io ho più di 50 anni e sono vaccinato - ha commentato un altro cittadino all'interno del centro storico - ma penso che non sia giusto imporre certe cose. Siamo nelle mani di chi ci governa, speriamo bene»
Di seguito il servizio:
In data odierna, è stata ufficializzata da parte del CNA Macerata la data di apertura del bando che metterà a disposizione 2,9 milioni di euro per le imprese esercenti attività nel campo dell'intrattenimento e delle cerimonie, nella Regione Marche. Dal 17 gennaio e fino all'11 febbraio sarà possibile presentare la domanda di aiuto per le seguenti categorie professionali: gestori di discoteche, sale da ballo e simili, bowling; organizzatori di convegni, fiere, feste e cerimonie, compresi chi noleggiano strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli; imprese di catering per eventi, banqueting; chi opera nel commercio al dettaglio di bomboniere e confetti; chi organizza spettacoli pirotecnici ed i produttori di eventi dal vivo; sartorie, chi realizza esclusivamente abiti da sposa e costumi da teatro; attività di riprese fotografiche esclusivamente connesse alle cerimonie; chi noleggia biancheria da tavola, letto, bagno e articoli di vestiario.
Secondo le DGR n.1571 e n.1681 del 2021, sono previsti contributi a fondo perduto una tantum da 3.000 a 20.000 euro in base al tipo di attività svolta. Per gli imprenditori interessati delle aree d'intrattenimento e divertimento, nonché delle cerimonie, sarà possibile inoltre rivolgersi direttamente agli esperti di CNA Macerata e del confidi regionale Uni.Co. - di cui è responsabile dei crediti speciali Paola Fava - per avere maggiori delucidazioni sui criteri di pèresentazione della domanda.
Anziana investita da un'auto: finisce al pronto soccorso. È quanto accaduto, intorno alle 11:40 della mattinata di oggi, in via Verga a Macerata, nei pressi del supermercato Conad. Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, che spetterà alle forze dell'ordine. Alla guida della vettura (una Nisssan Micra) che ha investito la 88enne, un uomo che non è riuscito ad evitare l'impatto.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118 che hanno prestato alla donna ferita le prime cure del caso, per poi trasferirla all'ospedale di Macerata per accertamenti. La signora - di 88 anni - non versa in gravi condizioni, ma a seguito dell'impatto con il veicolo ha riportato dei traumi sulla cui entità si è ritenuto necessario fare approfondimenti medici. Spetta alla Polizia Locale, presente sul posto, ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Quasi 5.500 famiglie hanno approfittato dello screening offerto dalla Regione Marche e dall’Asur rivolto a bambini e ragazzi di scuole elementari e medie sintomatici o contatti di positivi o presunti tali: 420 sono risultati positivi (su esattamente 5494 tamponi), il 7,6%. Sedici le postazioni che erano state predisposte dalle 5 Aree Vaste delle Marche a: Urbino, Fano, Pesaro, Sassocorvaro in Area Vasta Uno; Ancona, Falconara, Jesi, Fabriano, Senigallia, Osimo in Av2; Macerata, Civitanova, Matelica in Av3; Fermo in Av4, Ascoli e San Benedetto del Tronto in Av5.
Uno sforzo organizzativo, nella giornata dell’Epifania, per garantire un ritorno sui banchi in sicurezza: i tamponi utilizzati sono antigenici di ultima generazione, affidabili come i molecolari. “Dobbiamo garantire la scuola in presenza limitando il più possibile il ricorso alla Dad" – ha dichiarato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini –.
"La nostra riconoscenza va al personale sanitario che è riuscito a garantire lo screening delle scuole e che, il giorno precedente, ha raggiunto il record di vaccini Sars Cov 2 somministrati in regione: oltre 18 mila con 1.650 prime dosi”. Lo screening scolastico prosegue il 7 gennaio ad Amandola, nel Fermano, dalle 8.30 alle 13 nella zona Pian di Contro e l’8 gennaio a Cagli (Pu) dalle 14 alle 18 all’Eliporto in via Meucci 6, in zona Candiracci.
Nella giornata odierna si è svolto lo screening grautito per gli studenti in tutta la Regione Marche, utile a garantire il rientro nelle scuole in sicurezza. Solo nella provincia di Macerata si sono svolti in totale circa 423 tamponi, che hanno segnalato 43 casi positivi di Covid-19, di cui 14 a Civitanova Marche (su 185 tamponi) e 7 a Matelica (su 67). Domani sarà previsto per molti comuni il rientro nelle classi - fatta eccezione di quelli i cui sindaci hanno deciso di posticiparne la riapertura per la prossima settimana - ma nel Maceratese i centri di Tolentino, Petriolo e Mogliano saranno soggetti alla lezione in dad, come disposto dall'Ufficio scolastico regionale.
Nel resto della regione - secondo i dati finora riportati - i risultati dei tamponi sono stati 27 positivi per Ancona (su 365 test effettuati), 11 per Fabriano (su 149), 26 per Jesi (su 215), 27 per Senigallia (su 255), 21 per Osimo (su 245), 48 per Pesaro (su 512), 12 per Urbino (su 297), 39 per Fano (su 589, registrando il numero più alto di tamponi processati), 22 per Fermo (su 353, escluso Amandola) e 9 per Ascoli Piceno (su 108, escluso San Benedetto).
Si conclude il 9 gennaio la rassegna MC Christmas Time, attività per bambini e adulti ai Musei di Macerata organizzata dalla società cooperativa Sistema Museo. Domenica infatti ci sarà l'incontro dal titolo "Polvere di stelle all'ombra dell'Orologio Astronomico" alle 17.00 presso la sala convegni dell'Infopoint Macerata, in piazza della Libertà (di fianco al Teatro Lauro Rossi). L'evento, a cura di Angelo Angeletti e dell'Associazione Astrofili Crab Nebula, sarà dedicato al tema dell'astronomia e delle stelle, della mitologia e delle costellazioni. Un viaggio alla scoperta della volta celeste dopo un'introduzione sulla storia dell'Orologio Astronomico della vicina Torre Civica.
Angelo Angeletti è stato docente di Matematica e Fisica al Liceo Scientifico di Macerata. Attualmente è professore a contratto di Fondamenti di Astrofisica presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Camerino ed è presidente dell'Associazione Astrofili Crab Nebula di Tolentino della quale dirige anche l'Osservatorio Astronomico di Serrapetrona. Si occupa da sempre di divulgazione scientifica, specie per quanto riguarda l'astronomia e la fisica. L'Associazione Astrofili "Crab Nebula" nasce a Tolentino nel 1993 per volontà di alcuni appassionati di astronomia con lo scopo principale di costruire un osservatorio astronomico dove i soci potessero svolgere osservazioni e ricerca. Terminata la costruzione dell'osservatorio è iniziata anche una serrata attività didattica con le scuole di ogni ordine e grado e di divulgazione dei temi astronomici e della cultura scientifica.
L'ingresso all'incontro è gratuito ma si consiglia la prenotazione al numero 0733 060279 o inviando una mail a macerata@sistemamuseo.it. Chi fosse interessato a salire in cima alla Torre Civica e a conoscere la storia dell'Orologio Astronomico può partecipare a una delle visite guidate che partono dall'Infopoint Macerata ogni giorno, tranne il lunedì, alle 10.30, alle 12.00, alle 15.00 e alle 16.00.
È iniziato ufficialmente il 5 gennaio il periodo dei saldi invernali 2022 che durerà fino ai primi giorni di marzo. Come in molte altre regioni d’Italia, anche nelle Marche negozianti e consumatori si preparano a fare i conti con una situazione generale incerta, che dovrà tenere conto della pandemia ancora in corso e della conseguente crisi economica.
Secondo le stime di Confcommercio Marche, la spesa pro capite prevista sarà di 120 Euro, per un giro d’affari complessivo di 180 milioni. Tra gli acquisti maggiormente desiderati si registrano maglieria, capispalla e scarpe per circa il 60%, camiceria 11%, intimo 16% e accessori vari 13%. Il dato negativo più importante si riferisce al calo d’interesse da parte dei consumatori nei confronti dei saldi, segnando un –12%.
«I numeri sono lontani da quelli pre crisi – ha dichiarato il direttore di Confcommercio Marche e Marche Centrali, Massimiliano Polacco – e oggi a pesare sono soprattutto la variante Omicron e la concorrenza derivante dalle promozioni pre natalizie, come il Black Friday di fine novembre, e quelle natalizie. Il consumatore medio sta vivendo un periodo di profonda incertezza rispetto alla convenienza di certi acquisti, al punto di non programmarli nemmeno più per tempo. Questo da un lato determina una maggiore fiducia rispetto ai negozi di prossimità, ma dall’altra rischia di penalizzare gli operatori commerciali più grandi che comunque devono assicurarsi la propria stabilità aziendale».
All’interno della provincia di Macerata, la zona commerciale di Piediripa è sicuramente fra le più frequentate dalle famiglie per i propri acquisti, sebbene le impressioni generali sulle prospettive di spesa e guadagno non sembrino attualmente essere delle migliori.
Di seguito, il servizio: