La conferenza dei servizi permanente ha approvato il progetto per il restauro e rafforzamento locale della chiesa di Santa Croce, per un valore di oltre 348 mila euro, nella frazione Valdiea a Camerino in provincia di Macerata.
"Camerino è un luogo simbolo del sisma del 2016 e vogliamo restituire alla sua comunità i luoghi dell’i-dentità culturale e spirituale - ha dichiarato il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli -. Desidero ringraziare il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’Ufficio speciale per la ricostruzione, il sindaco Roberto Lucarelli e l’arcivescovo Francesco Massara per la costante collaborazione".
L'edificio, risalente al XIII secolo e testimone di una ricca storia medievale, ha subito gravi danni a seguito del sisma del 2016: lesioni verticali ai paramenti murali, principio di ribaltamento della facciata principale, danneggiamento delle strutture di copertura e della parete circolare dell’abside, che hanno compromesso la stabilità e l'integrità della struttura. Il progetto prevede un intervento complesso che mira al recupero strutturale e funzionale dell'immobile, migliorandone il comportamento antisismico.
Tra le azioni previste, il consolidamento delle murature con la tecnica del "cuci-scuci", il rifacimento delle strutture di copertura e l'installazione di cordoli in acciaio per garantire maggiore resistenza. Inoltre, sono previste opere di finitura architettonica che rispettano l'autenticità storica del luogo.
I carabinieri forestali rinvengono pacchi sospetti a Camerino: interviene il nucleo artificieri per farli brillare. È quanto avvenuto nella mattinata odierna, quando il nucleo forestale dei carabinieri camerti ha segnalato tre pacchi sospetti posizionati poco distanti dalla strada statale 77, in località Svolte di Fiungo.
Sul posto è stato, quindi, richiesto l’intervento degli artificieri dell’Arma giunti insieme ai vigili del fuoco del distaccamento camerte, ai sanitari della Croce Rossa e al personale del Comune. I pacchi sono stati fatti brillare, distruggendone il contenuto.
Le operazioni, svolte in sinergia con la Prefettura di Macerata e dopo aver informato la Procura della Repubblica di Macerata, si sono svolte in un'adeguata cornice di sicurezza con la chiusura della strada per il tempo necessario alle operazioni. Presente sul posto, a dirigere le attività, il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido.
Scoperta dalle Fiamme Gialle di Camerino un’officina meccanica sconosciuta al fisco: operava senza alcuna autorizzazione di legge. Il titolare dell’officina è risultato sprovvisto di partita Iva e non è stato in grado di esibire nessuna licenza: è stato segnalato dai finanzieri alla competente Camera di Commercio, per l’avvio del procedimento di irrogazione delle sanzioni amministrative, a al sindaco camerte.
I militari della tenenza camerte, inoltre, hanno sottoposto a sequestro i macchinari, le attrezzature e il materiale rinvenuto nei locali utilizzati per l’esercizio della professione. Sono in corso approfondimenti sulla posizione fiscale del contribuente, per ricostruire gli introiti incamerati dall'esercizio dell'attività abusiva.
Il 92% dell’energia utilizzata nello stabilimento produttivo de La Pasta di Camerino a Torre del Parco proviene da fonti rinnovabili. L’azienda della famiglia Maccari è sempre più sostenibile e, grazie all’ampliamento dell’impianto fotovoltaico che è stato messo in funzione nelle scorse ore con un investimento complessivo di oltre 700 mila euro per una produzione di 0,5 MWp, la produzione di pasta all’uovo secca e fresca, di semola e di grano antico Hammurabi avviene praticamente ad impatto zero.
“Il nostro impegno e la disponibilità ad investire senza tuttavia aver potuto beneficiare di alcuni finanziamento pubblico viene da lontano – dice il Ceo Federico Maccari – e, anche rispetto alla tensione dei prezzi dell’energia che ha caratterizzato gli anni 2021 e 2022, siamo riusciti in parte a mitigarne gli effetti grazie ai lungimiranti investimenti fatti nell’ultimo decennio e rallentati nello sviluppo dall’allungamento dei tempi per i lavori”.
Oggi l’azienda è autosufficiente al 92% considerando anche l’impianto di cogenerazione in funzione mentre quella restante proviene da fonti rinnovabili. “L’obiettivo – aggiunge Maccari – è da sempre quello di mettere in atto azioni concrete in grado di ridurre l’impatto della nostra attività e di rispettare l’ambiente in cui viviamo. Il packaging che utilizziamo per la nostra pasta proviene da materiali riciclabili e tutte le nostre confezioni possono essere riciclate in ogni sua componente a conferma di un’impronta green ed ecologica che nasce perché abbiamo a cuore la questione ambientale e combattiamo l’inquinamento da plastica che affligge la Terra.
Il progetto di transizione energetica dell’azienda è stato curato in prima persona dall’ing. Lorenzo Maccari, secondogenito dei fondatori Gaetano Maccari e Mara Mogliani e direttore di produzione dell’azienda. “Finalmente abbiamo completato un altro step del percorso che sta portando la nostra azienda ad essere sempre più green – ha detto – e rispettosa del territorio nel quale siamo nati, viviamo e lavoriamo. Quella sostenibilità di cui ormai si parla diffusamente noi la stiamo concretizzando investendo per far sì che il ciclo di produzione sia a impatto più vicino possibile allo zero”.
Dopo il suo esordio a Sanremo, Rose Villain torna in tour col suo nuovo album “Radio Sakura” facendo tappa a Camerino il 7 luglio per l’ormai affermatissimo Phoenix Festival, giunto alla sua sesta edizione.
Rose Villain sta vivendo un momento d’oro (o meglio, turchese) iniziato con la partecipazione a Sanremo col brano "CLICK BOOM!" e proseguito con la pubblicazione del suo secondo album, che si è piazzato al terzo posto della classifica Fimi sui dischi più venduti in Italia. Al suo interno, particolare successo è stato registrato dal singolo “Come un Tuono”, realizzato insieme al rapper Guè. Il duo è stato protagonista anche del reality Netflix “Nuova Scena”, con Rose Villain nel ruolo di giudice alla ricerca dei migliori talenti della nuova generazione della scena rap italiana.
“CLICK BOOM!”, “Come un Tuono” e tutti gli altri brani di Rose Villain saranno dunque proposti al pubblico del Phoneix Festival il prossimo 7 luglio.
Il melograno è uno dei frutti più consumati globalmente per le sue proprietà nutrizionali e salutari, che sono state ampiamente riportate in diversi lavori scientifici, dal momento che il succo ottenuto dai suoi semi, infatti, è riconosciuto per le sue proprietà antiossidante e antiinfiammatoria, largamente superiori rispetto ad altri succhi, come quello di mela.
La coltivazione e produzione di melograno è stata stimata in progressivo aumento negli anni avvenire, specialmente nell’ambito di un'agricoltura sostenibile che utilizzi alberi meno esigenti in termini di acqua o in grado di tollerare stress climatici con un impatto minimo sulla resa e sulle proprietà dei frutti.
Grazie ad uno studio condotto dal gruppo di ricerca del professor Filippo Maggi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino, è stato dimostrato che attraverso l’utilizzo di una metodologia di spremitura innovativa, è possibile ottenere un prodotto di più alta qualità e con una resa maggiore.
Il lavoro condotto dal gruppo di ricerca del professor Maggi presso il Chemistry Interdisciplinary Project (ChIP) di Unicam, ha infatti avuto come obiettivo quello di utilizzare per la prima volta l'estrazione per idrodiffusione e gravità assistita da microonde per produrre un succo di melograno alternativo a quello ottenuto per spremitura convenzionale e utilizzabile come materia prima per la produzione di nutraceutici.
Il lavoro di ricerca, dal titolo "Microwave-assisted hydrodiffusion and gravity extraction: an efficient method to produce pomegranate juice" che, ha visto il coinvolgimento dell'Azienda Melograno Vita Bio di Montedinove che ha messo a disposizione melograni della varietà ‘Wonderful’ ed è stato pubblicato nella prestigiosa rivista internazionale Food Chemistry.
"La procedura ottimizzata - ha sottolineato il professor Filippo Maggi - ha dimostrato di poter produrre succhi con una resa maggiore e con un contenuto di ellagitannini e antociani superiore a quello ottenuto per spremitura mantenendo inalterate le proprietà chimico-fisiche. Ed è proprio la presenza di ellagitannini che è correlata alle promettenti proprietà biologiche del succo ottenuto dai semi di melograno, quali quelli antiossidante e antiinfiammatoria, largamente superiori rispetto ad altri succhi, come quello di mela, cui si aggiungono la diminuzione del rischio di malattie croniche e degenerative, come tumori, diabete, aterosclerosi e malattie cardiovascolari ed anche proprietà antibatteriche e antivirali".
Gli estratti ottenuti dai succhi, inoltre, sono stati in grado di inibire l’azione dell’enzima α-glucosidasi e di prevenire la formazione di prodotti finali di glicazione avanzata, ritenuti responsabili dello stato pro-infiammatorio implicato nello sviluppo di patologie degenerative come diabete, aterosclerosi, e patologie croniche renali.
"Questo studio - conclude il professor Maggi - ha quindi messo in evidenza che l’estrazione per idrodiffusione e gravità assistita da microonde è una tecnica alternativa per la produzione di succo di melograno di alta qualità. La ricerca condotta ha inoltre anche dimostrato la possibilità di ottenere prodotti utilizzabili nella strategia per la prevenzione e il trattamento di patologie correlate ad una sindrome metabolica, come il diabete di tipo 2".
Il primo intervento in Italia di ricostruzione del legamento crociato anteriore con una nuova procedura di prelievo del tendine quadricipitale, attraverso il sistema Quadraco, è stato realizzato dall’èquipe medica diretta dal dottor Leonardo Pasotti, direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Camerino.
Un sistema innovativo di intervento chirurgico in sala operatoria, brevettato negli Stati Uniti, e utilizzato per la prima volta nel nostro Paese proprio nell’ospedale montano, che negli anni è diventato Centro di eccellenza per l’ortopedia, in particolare per la chirurgia del ginocchio, vantando numeri elevati di prestazioni erogate con oltre cento protesi di ginocchio l’anno e altrettante ricostruzioni legamentose realizzate.
“È una tecnica che presenta vantaggi per il paziente sia dal punto di vista estetico che funzionale – spiega il dotor Pasotti, direttore della U.O.C di Ortopedia– si tratta di un intervento mini-invasivo, un piccolo taglio di circa 3 cm, che però permette in modo preciso e agevole di prelevare una quantità maggiore di tessuto rispetto alle procedure ordinarie. Questo tipo di intervento, infatti, è adatto a certe tipologie di pazienti, particolarmente utile per le donne brevilinee”.
“L’introduzione di questo nuovo sistema di intervento chirurgico altamente innovativo qualifica ulteriormente l’offerta sanitaria erogata dalla nostra azienda, che dimostra attraverso l’ortopedia camerte la propria capacità di attrarre pazienti anche fuori Regione, dall’Abruzzo all’Umbria, grazie alle competenze ed elevate professionalità dei medici che vi lavorano” - dichiara il direttore Generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci - .
“Vorrei comunicare che dal 2 aprile è stato riaperto anche l’H24, grazie all’assunzione di un nuovo ortopedico che ha permesso di ampliare ulteriormente l’organico del Reparto, composto attualmente da sei qualificati professionisti, ciascuno con le proprie specifiche competenze” - aggiunge la direttrice sanitaria Daniela Corsi - .
L’Unità operativa di Camerino diretta dal dottor Leonardo Pasotti è composta da sei medici, tre uomini e tre donne, ciascuno con un incarico dirigenziale specifico: Stefano Sfascia, per la chirurgia protesica, a cui è stata attribuita l’alta professionalità, Daniele Pupilli per la traumatologia, Maria Grazia Bugatti per la chirurgia artroscopica e l’ortopedia pediatrica, Lorella Del Bello per la chirurgia della mano e Letizia Guerrini per la chirurgia del piede.
“Questa nuova procedura conferma ancora una volta di più che la sanità nelle Marche funziona bene e che è un’eccellenza, punto di riferimento nel panorama nazionale in grado di dare risposte puntuali ai bisogni di cura e assistenza dei cittadini – dichiara il vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini -. Stiamo potenziando la sanità nelle aree dell’entroterra e del cratere sismico in modo che le eccellenze, in termini di professionalità e di tecnologie, siano diffuse in tutto il territorio della Regione”.
Si arricchisce ancora l’offerta formativa dell’Università di Camerino con il nuovo corso di laurea magistrale in “Paesaggio, Innovazione e Sostenibilità” (PaÍS), progettato dalla Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” dell’Università di Camerino e dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche, che sarà attivato ad Ascoli Piceno.
Il nuovo corso è stato presentato ufficialmente il 27 marzo ad Ascoli Piceno, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del presidente della Regione Francesco Acquaroli e del sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, in un incontro che si è aperto con i saluti istituzionali del prorettore vicario di Unicam Emanuele Tondi e del rettore di Univpm Gianluca Gregori e con gli interventi del Massimo Sargolini, direttore della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” di Unicam e del professor Davide Neri, direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di Univpm, che hanno illustrato nel dettaglio gli obiettivi, le opportunità e gli sbocchi professionali del corso.
“Sono molto soddisfatto – ha sottolineato il rettore Unicam Graziano Leoni - per l’attivazione di questo nuovo corso di laurea, frutto del lavoro in sinergia tra i team dei due Atenei, che ringrazio, su tematiche di stringente attualità. Per connotare sempre di più l’offerta didattica dell’Università di Camerino, è necessario favorire l’attivazione di percorsi interdisciplinari che possano fornire anche importanti opportunità professionali, ed è proprio questa la strada che stiamo percorrendo. Il corso di laurea magistrale in “Paesaggio, Innovazione e Sostenibilità” rappresenta, inoltre, una ottima opportunità per le laureate ed i laureati triennali dei corsi di laurea in Architettura e Agraria, andando a completare un progetto formativo di eccellenza ad Ascoli Piceno, che Unicam ha costruito nel corso degli anni”.
Il corso di laurea magistrale in “Paesaggio, Innovazione e Sostenibilità” ha l’obiettivo di formare la figura professionale del Paesaggista, riconosciuta a livello internazionale, che possieda competenze multidisciplinari pertinenti all’analisi, alla progettazione, alla pianificazione e alla gestione del paesaggio. Tale figura sarà capace di leggere e interpretare le componenti paesaggistiche sia naturali e antropiche che materiali ed immateriali, di applicare metodi e strumenti appropriati per affrontare, alle diverse scale e in differenti contesti, ad esempio urbani, periurbani, agricoli, forestali, naturali, il progetto e la gestione dello spazio aperto e del paesaggio, con particolare attenzione ai temi contemporanei dell’innovazione, della sostenibilità e della transizione ecologica.
Innovativa sarà anche la didattica, che vedrà quella tradizionale affiancata da una didattica laboratoriale, ampiamente sperimentata dalla Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” di Unicam con straordinari risultati negli ultimi anni, portandola ad ottenere il primo posto in Italia tra tutte le Scuole di Architettura nelle classifiche Censis, proprio per le modalità innovative di erogazione della didattica.
Tasso alcolemico cinque volte superiore al limite di legge: denunciato un operaio trentenne. Per rendere più sicura la circolazione stradale durante il weekend di Pasqua, infatti, numerosi sono stati i controlli effettuati dai carabinieri della Compagnia di Camerino.
Le principali vie di comunicazione sono state presidiate dai militari, che hanno elevato quattro sanzioni di cui la più importante è stata la denuncia di un giovane ussitano trovato in stato di ebbrezza. L'uomo è stato trovato con un tasso alcolemico cinque volte oltre il limite consentito. Per lui, oltre alla sospensione della patente, è scattato il sequestro del veicolo e la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata.
Si è concluso, martedì 26 marzo, il corso di formazione gratuito “Giardiniere d’arte per giardini e parchi storici”, che risponde alle finalità nell'ambito del Pnrr "Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”.
Gli allievi del corso, tenutosi all'Università degli Studi di Camerino, sono stati i primi nell'intera regione a essersi qualificati in questo nuovo profilo professionale. Il corso è finanziato dall'Unione europea – NextGenerationEU tramite la Regione Marche e prevede una specifica attività di formazione professionale per “Giardinieri d’arte per giardini e parchi storici”, con l’obiettivo di creare occupazione qualificata e assicurare ai giardini e parchi di interesse culturale un adeguato livello di cura e manutenzione, anche in vista della loro crescente fruizione turistica e creare così una nuova figura riconosciuta nel repertorio regionale dei profili professionali.
Capofila del partenariato di progetto è l’Ente di Formazione e Sviluppo del Territorio L.A.C.A.M. di Matelica e comprende l'Università degli Studi di Camerino, la federazione provinciale Coldiretti di Macerata, l'Istituto di Istruzione Superiore ad indirizzo Agrario “A.Cecchi” di Pesaro e “C.Ulpiani” di Ascoli Piceno oltre all'azienda di Formazione e Consulenza Serma srl, sempre del Piceno.
Il 26 marzo, ha visto gli allievi del corso, impegnati nell'esame teorico-pratico con la commissione presso i Vivai Manfrica di Tolentino, risultando idonei al conseguimento della qualifica di 'Giardiniere d'Arte per Giardini e Parchi Storici' che comprende anche l'abilitazione di Manutentore del Verde, necessaria per operare nel settore. Precedentemente agli esami finali, si è tenuto presso il campus universitario dell'Università Camerte, il seminario conclusivo di diffusione dei risultati del corso, alla presenza del delegato del magnifico rettore UniCam Andrea Spaterna, del direttore di Coldiretti Macerata Giordano Nasini, dei docenti del corso Andrea Catorci e Adele Goretta Caucci, degli allievi ed aziende coinvolte durante lo stage.
Il percorso formativo ha permesso altresì agli allievi di visitare e quindi conoscere direttamente alcuni dei giardini storici maggiormente rappresentativi della Provincia maceratese come quelli della Rocca d'Ajello a Camerino o dell'Orto sul Colle dell'Infinito a Recanati, gestito dal FAI – per citarne alcuni.
“È stato un percorso particolarmente intenso per gli allievi – spiega Ivana Marchegiani, presidente dell'Ente di Formazione L.A.C.A.M. di Matelica – che abbraccia molteplici discipline quali, la storia, l’architettura, la botanica, la fisiologia vegetale e le tecniche di lavorazione dei terreni; mirando così a formare una figura professionale unica nel suo genere, volta non solo alla conservazione ma anche alla manutenzione dei parchi e dei giardini storici, rispettando le peculiarità del paesaggio e le specificità dei luoghi oggetto di intervento. Siamo molto soddisfatti che tutti gli allievi del corso siano risultati idonei e ci auguriamo che possano mettere in pratica le loro capacità, apportando un contributo concreto a questi luoghi della cultura e a tutto il territorio, sia in termini di manutenzione che di valorizzazione – conclude Ivana Marchegiani”.
Nella mattinata di oggi, nella caserma dei carabinieri di Camerino si è tenuta la commemorazione dell'omicidio dei carabinieri Donato Chiarelli e Giovanni Corinto Liberto.
Alla presenza del vescovo, Francesco Massara, del sindaco, Roberto Lucarelli, e del rettore Unicam, Graziano Leoni, sono stati ricordati i militari uccisi il 29 marzo 1988 mentre sventavano un furto in una villa nella località Portajano di Camerino.
Presente il comandante provinciale dei carabinieri, Nicola Candido, che ha rivolto parole di ringraziamento alle altre forze di polizia intervenute edun ricordo affettuoso e sentito nei confronti dei due giovani militari la cui vita è stata stroncata dalla furia omicida del malvivente scoperto.
Sabato 6 aprile Edoardo Leo è protagonista all’Auditorium Benedetto XIII di Camerino di "Ti racconto una storia. Letture semiserie e tragicomiche", nuovo appuntamento della stagione teatrale in abbonamento proposta da Comune e Amat con il contributo di Regione Marche e Ministero della Cultura e il patrocinio di UniCam.
Un reading-spettacolo, supportato dalle improvvisazioni musicali di Jonis Bascir, che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri che Edoardo Leo ha raccolto dall'inizio della sua carriera ad oggi. Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione.
"Ti racconto una storia" è uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane.
In scena, non solo racconti e monologhi di scrittori celebri - Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo -, ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Leo. Lo spettacolo tornerà in scena nelle Marche per una nuova data al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare lunedì 29 aprile.
Biglietti in vendita a 20 euro (posto unico numerato), con ridotto a 15 euro anche per possessori Marche Cultura Card e Carta Regionale dello Studente, alla biglietteria dell’Auditorium Località Colle Paradiso aperta il giorno dello spettacolo dalle ore 18 e anche nei ticket store del circuito Amat/VivaTicket.
Prosegue con successo la collaborazione avviata subito dopo il sisma del 2016 che lega l’Università di Camerino alla Toyo University di Tokyo, un ateneo giapponese caratterizzato dalla presenza di un dipartimento dedicato allo sviluppo locale e regionale, che vede coinvolti professori di molteplici discipline di area scientifico-tecnologica e umanistica. Ogni anno giungono all’Università di Camerino oltre quaranta tra studenti e professori della Toyo University per svolgere attività di studio e di ricerca attraverso interviste e incontri con autorità locali, associazioni e enti operanti nell’entroterra camerinese e ascolano.
I risultati di questa esperienza sono stati oggetto di un workshop internazionale svoltosi nei giorni scorsi a Tokyo al quale ha partecipato la professoressa Lucia Ruggeri, docente della Scuola di Giurisprudenza e referente Unicam per la convenzione con la Toyo University, che ha avuto modo di illustrare le attività condotte in questi anni per favorire lo sviluppo sostenibile delle comunità locali evidenziando i numerosi progetti finanziati in bandi competitivi dedicati alla ripresa economica post-sisma e più in generale allo sviluppo economico delle aree interne.
Il workshop è stato preceduto da uno studio sul campo condotto presso Ogano nella prefettura di Saitama, vasta area interna caratterizzata da un progressivo spopolamento e invecchiamento della popolazione, ma con esperienze di successo di ripresa economica e sociale.
Il confronto a livello internazionale di problemi locali costituisce un importante strumento di ricerca in grado di arricchire anche l’offerta formativa: in questo contesto si inserisce il finanziamento da parte della Toyo University di una posizione di visiting professor da destinare all’Università di Camerino che a partire dal prossimo semestre ospiterà il professor Hiroshi Sano del Dipartimento di Studi Globali.
Una delegazione Unicam guidata dal Prorettore vicario, Emanuele Tondi, si è recata nei giorni scorsi in Cina ed ha fatto visita a diverse università, enti ed aziende. La visita è iniziata a Qingndao, nella provincia di Shandong, su invito della Ocean University of China.
"Ubicata sulla costa pacifica, la Ocean University of China è leader nell’analisi e nel monitoraggio ambientale, sia per quanto riguarda gli indicatori biologici che fisici. Ritengo quindi importante -ha sottolineato il professor Tondi - aver discusso con loro future collaborazioni nel campo della sostenibilità ambientale, mediante la mobilità di studenti e docenti delle due università e la definizione di specifici progetti riguardanti la didattica e la ricerca”.
Successivamente il Prorettore Tondi si è recato a Pechino, invitato dall’azienda di biotecnologie Tangyi, con cui Unicam organizza un Master di primo livello in “Innovations in cell therapy”, coordinato dalla professoressa Anna Maria Eleuteri.
"Con l’azienda Tangyi - ha affermato il prorettore vicario - abbiamo discusso termini e condizioni della collaborazione ed è stato gratificante incontrare numerosi nostri ex studenti del corso di laurea in Biotechnology che organizziamo a Changchun presso la Jilin Agricultural University, assunti nell’azienda con incarichi di rilievo".
La visita della delegazione Unicam si è poi conclusa a Hohhot, città della Inner Mongolia. "Insieme al dottor Stefano Pallotti di Unicam e al dottor Marco Antonini della Sede Enea di Unicam - ha proseguito il professor Tondi - abbiamo incontrato la Inner Mongolia Accademy of Science e l’Inner Mongolia Autonomous Region Fiber Quality Monitoring Center. Con loro è attiva da diversi anni una collaborazione scientifica relativa al Cashmere, finanziata dall’azienda Loro Piana e coordinata dal professor Carlo Renieri. L’intenzione è di sviluppare la collaborazione anche sui temi della sostenibilità ambientale della produzione di questa importante risorsa che è il Cashmere. Per questo motivo è stata incontrata la Inner Mongolia University per la stipula di un accordo che vede la supervisione del professor Valerio Napolioni".
"Sono dunque molto soddisfatto – ha concluso il Prorettore Tondi – per l’esito di questa visita in Cina che ci ha consentito di incontrare partner competenti e motivati a continuare ed aprire nuove collaborazioni con la nostra università, nuove iniziative messe in campo nell’ambito della sostenibilità ambientale, priorità comune ai due Paesi. Ringrazio sentitamente la dottoressa Yanting Zou del nostro China Office per aver organizzato e gestito questi incontri con professionalità e competenza".
Giornata ricca di eventi ieri 21 marzo a Camerino per “Unicam Svelata”: l’Università di Camerino ha aderito infatti all’iniziativa "Università svelate" - Giornata Nazionale delle Università, promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane – Crui, con il patrocinio del Ministero dell'Università e della Ricerca, istituita in coincidenza con la Giornata Internazionale della Felicità e all’interno della Settimana della Minerva, un periodo dedicato alla celebrazione del sapere e dell’istruzione.
Università svelate, alla quale hanno aderito oltre 70 università, ha voluto essere un momento di condivisione del patrimonio scientifico e culturale che la comunità accademica produce per la società che la sostiene. Una giornata di eventi per partecipare alla vita che si svolge nelle università italiane e osservarla da dentro.
L’Università di Camerino ha organizzato “Unicam Svelata”, un calendario di appuntamenti che si sono svolti in diversi luoghi dell’Ateneo sia al mattino che nel pomeriggio, con seminari, incontri, conferenze, attività, aperitivi scientifici, insieme a docenti, ricercatrici e ricercatori dell’Ateneo.
“Sono molto soddisfatto per questa giornata – ha affermato il rettore Unicam Graziano Leoni – nel corso della quale abbiamo aperto le porte della nostra Università per far scoprire alla popolazione e a quanti interessati o solo curiosi, cosa succede nei nostri laboratori, quali tesori celano le nostre stanze e le nostre aule, quanto la scienza e la ricerca sia importante nella quotidianità di ognuno di noi. È stata nostra ospite con il suo spettacolo e con un seminario anche la divulgatrice scientifica Gabriella Greison, che ringrazio per aver accolto il nostro invito”.
Si è iniziato proprio con lo spettacolo di e con Gabriella Greison dal titolo “La donna della bomba atomica” nella sala convegni del Campus universitario, introdotto dai saluti del Rettore Graziano Leoni. Ci si è poi spostati nel giardino del Rettorato per un aperitivo scientifico con il professor Gianni Sagratini e la professoressa Giulia Bonacucina della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, che hanno illustrato alcune particolari ed affascinanti ricerche che stanno conducendo.
Il programma pomeridiano si è aperto all’orto Botanico “Carmela Cortini” con l’incontro su “Gino Marotta: conosciamolo nei suoi luoghi” a cura di Monica Straini, dell’Area Comunicazione, Organi Accademici e Public Engagement, che ci ha condotto alla scoperta dell’artista attraverso le opere presenti in Ateneo.
Gabriella Greison è stata poi di nuovo protagonista del seminario su “La fisica nucleare e i cambiamenti climatici” promosso in collaborazione con la Scuola di Studi Superiori “Carlo Urbani”, che ha visto la partecipazione numerosissima di studentesse e studenti
Si è poi tornati al Rettorato per l’incontro “Palazzo ducale sconosciuto: diagnostica di opere d'arte”, nel corso del quale Alessandro Delpriori, docente del corso di laurea in Tecnologie e diagnostica per i beni culturali, ha condotto i partecipanti alla scoperta di una delle opere pittoriche del Palazzo ducale
La giornata si è conclusa con AperiChIP: ... le “nuove leve”, nel corso del quale le giovani ricercatrici Laura Alessandroni, Martina Fattobene, Noemi Pagliaricci, Genny Pastore, Asia Patriarchi, Eleonora Spinozzi hanno raccontato il loro lavoro e la loro passione per la ricerca.
Incidente d'auto con il cinghiale, il Giudice di Pace condanna la regione Marche al risarcimento dei danni. È quanto stabilito da una sentenza, pubblicata mercoledì 20 marzo, del giudice Maria Giuseppina Vita. Nello specifico, il Giudice di Pace di Camerino ha condannato la regione Marche a risarcire i danni subiti dall'autoveicolo di proprietà di una donna residente a Belforte del Chienti, e a pagarne le spese legali.
IL FATTO - Il fatto è avvenuto quando il veicolo era condotto dalla figlia della proprietaria, a bordo c'era anche una sua amica, lungo la strada regionale 77 nel tratto che conduce da Polverina di Camerino a Pontelatrave.
Improvvisamente e repentinamente la carreggiata stradale è stata invasa da un cinghiale, proveniente dalla destra, rispetto al senso di marcia. L'animale selvatico ha urtato la parte anteriore destra dell'autoveicolo provocando danni quantificati in 2.824 euro.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale compagnia, che hanno redatto il verbale ed effettuato i rilievi di rito.
Nella causa civile davanti al Giudice di Pace di Camerino, la donna era difesa dall'avvocato Marco Belli del foro di Macerata. L'avvocato ha provato come la regione Marche sapesse che il luogo del sinistro fosse stato teatro di precedenti incidenti con animali selvatici. Nonostante ciò, non è stata prevista alcuna precauzione.
Nella sentenza è stata ribadita la legittimazione passiva della regione, la cui responsabilità va individuata nell'articolo 2052 del codice civile. Inoltre, è stato affermato il principio secondo il quale "spetta alla regione fornire la prova liberatoria del caso fortuito, dimostrando che la condotta dell’animale si è posta del tutto al di fuori della propria sfera di controllo, come causa autonoma, eccezionale, imprevedibile o, comunque, non evitabile neanche mediante l’adozione delle più adeguate e diligenti misure", ha ribadito l'avvocato Belli.
Si è svolto lunedì presso la sala del rettorato del campus universitario di Camerino, il seminario di diffusione dei risultati del corso di formazione rivolto a giardinieri d’arte "per giardini e parchi storici", finanziato dalla regione Marche con i fondi Pnrr Next Generation Eu.
Capofila del partenariato di progetto è l'ente di formazione e sviluppo del territorio Lacam di Matelica e comprende l'Università degli Studi di Camerino, la federazione provinciale Coldiretti di Macerata, l'Istituto di Istruzione Superiore ad indirizzo Agrario "A. Cecchi" di Pesaro e "C. Ulpiani" di Ascoli Piceno oltre all'azienda di formazione e consulenza Serma srl.
A fare gli onori di casa è stato il delegato del rettore dell’Università degli studi di Camerino Andrea Spaterna con i docenti esperti del corso, Andrea Catorci (botanico), l'architetto paesaggista Adele Caucci, il professor Diego Casadidio, il dottor Giordano Nasini (direttore della Federazione Provinciale Coldiretti Macerata partner del progetto), la presidente dell’ente di formazione Lacam Ivana Marchegiani ed il tutor Gian Marco Paparelli.
L’Università camerte, al fine di promuovere e valorizzare l’identità dei luoghi ha supportato la progettazione di Lacam offrendo la sede di svolgimento del corso presso la sede della facoltà di botanica.
Il percorso formativo ha permesso agli allievi di affrontare lezioni dalla teoria alla pratica, fondamentale per questa tipologia di corso, che si è svolta presso l'azienda Manfrica di Tolentino, di visitare parchi e giardini storici e d’interesse culturale, quindi conoscere direttamente alcuni dei parchi naturali e dei giardini storici maggiormente rappresentativi della provincia maceratese quali: l’orto botanico “C.Cortini” e i giardini della Rocca d’Ajello di Camerino, l’orto sul Colle dell’Infinito di Recanati, la riserva naturale Abbadia di Fiastra e il parco di Villa Fermani a Corridonia.
"Un corso pionieristico", lo ha definito il professor Andrea Spaterna anche in qualità di presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. "Si è trattato di un percorso particolare che andrà a colmare una lacuna che esisteva da molti anni, ora superata - spiega Ivana Marchegiani, presidente dell'ente di formazione Lacam e coordinatrice del progetto -. La formazione ha abbracciato molteplici discipline come la storia, l’architettura, la botanica, la fisiologia vegetale e le tecniche di lavorazione dei terreni; mirando così a formare una figura professionale altamente innovativa e specializzata, volta non solo alla conservazione ma anche alla manutenzione dei parchi e dei giardini storici, rispettando le peculiarità del paesaggio e le specificità dei luoghi oggetto di intervento".
"Siamo molto soddisfatti in quanto saranno le prime figure professionali della Regione Marche e nella provincia di Macerata a qualificarsi per questa figura professionale", ha concluso Marchegiani.
È stata stipulata nei giorni scorsi una particolare convenzione tra la Casa di Fondazione Casa di riposo “Casa Amica”, rappresentata dal presidente Angelo Montaruli, e l'Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri "Giovanni Antinori" di Camerino, guidato dal dirigente scolastico Francesco Rosati, con un obiettivo ben preciso. L’accordo, infatti, è finalizzato a permettere agli alunni della scuola destinatari di provvedimenti disciplinari, in particolare della sospensione dalla regolare frequenza dalle lezioni, di poter trascorrere nella sede della Casa di Riposo il periodo di sospensione stabilito dagli organi scolastici competenti.
“Un atto tra la Fondazione Casa Amica e l’ITcg di grande importanza – dichiara il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli – che va ben oltre il mero provvedimento disciplinare ma che si inserisce in un aspetto fondamentale delle società, ossia la possibilità di contatto tra i più giovani e i nostri anziani. Sarà quindi sicuramente un’occasione di confronto tra generazioni distanti e che farà conoscere ai ragazzi una realtà fondamentale della nostra città come Casa Amica. Complimenti a tutto il Cda della Fondazione, guidata dal presidente Montaruli, e al dirigente scolastico Rosati per aver avuto e realizzato questa idea”.
“Tale misura fornisce un'alternativa al semplice allontanamento dalla scuola dello studente – spiega il presidente di Casa Amica, Angelo Montaruli – permettendo allo stesso di vivere direttamente un'esperienza nel campo sociale e dell'assistenza con possibilità, quindi, di acquisire maggiore consapevolezza dei valori di solidarietà e di rispetto per le persone ed in particolare per le persone più anziane e più fragili. Per ogni studente, di volta in volta, verrà siglato un ulteriore specifico accordo tra la scuola e la Casa di riposo per la definizione delle modalità di svolgimento del periodo di frequenza e per l'eventuale nomina di tutor”.
“L'ITgc Antinori – si legge nella convenzione firmata tra la scuola e Casa Amica – al fine di rendere gli studenti consapevoli del proprio comportamento e per riflettere sulle conseguenze che questo può determinare sia verso la comunità sia verso sé stessi e la propria famiglia, in particolare per coloro che hanno commesso infrazioni alle regole di comportamento all'interno dell'istituzione scolastica, intende poter far trascorrere il tempo deliberato dal consiglio di classe in accordo con la famiglia presso la casa di riposo”. Inoltre, “al termine del periodo di frequenza lo studente presenterà al coordinatore della classe di appartenenza una breve relazione sull'esperienza vissuta con riflessioni in merito”.
Domani, 20 marzo, alle ore 11, la sala convegni del Campus dell'Università di Camerino si trasformerà in un palcoscenico d'inedita divulgazione scientifica e narrazione storica. Gabriella Greison, fisica, scrittrice e attrice, a cui si accompagna ormai l'epiteto di "Rockstar della fisica", presenterà il suo spettacolo “La donna della bomba atomica”, tratto dal suo omonimo libro, edito da Mondadori.
Il libro di Greison è un viaggio interiore nella vita di Leona Woods, la fisica più giovane del Progetto Manhattan, la quale, nonostante il suo ruolo chiave, in tutti questi decenni, è stata eclissata a causa di una predominanza maschile che ha segnato l'universo e la storia delle scienze fino a oggi. Attraverso un flusso di coscienza, Greison ci porta a rivivere gli eventi che hanno portato alla creazione della bomba atomica, offrendo una prospettiva nuova e profondamente femminile su uno dei momenti più controversi della storia moderna.
Lo spettacolo promette di essere un’esperienza immersiva, che non solo racconta la storia di Leona Woods, ma apre anche a una complessa e stratificata serie di riflessioni, a partire dalle implicazioni morali ed etiche della scienza quando viene applicata alla guerra.
Inoltre, sempre presso il polo dell'Università di Camerino, alle 16,30, sarà possibile assistere al seminario tenuto da Greison dal titolo 'La fisica nucleare e i cambiamenti climatici'.
Com’è nata l’idea di scrivere “La donna della bomba atomica” e di portarla poi in scena nei vari teatri d’Italia?
Ho deciso di raccontare la storia di Leona Woods perché è una storia inedita, ho scoperto io questa storia, e come ne sono rimasta innamorata io, penso che ne rimarranno innamorati in tantissimi. Ho iniziato a pensare a Leona nel 2019, poco prima della pandemia. Leggendo tra le righe di un libro in inglese, in cui si parlava di Arthur Compton, uno dei fisici creatori della fisica quantistica, che sta in posa nella fotografia del 1927 che è la mia ossessione, quella a margine del V Congresso Solvay e che è diventata poi il mio cavallo di battaglia nel primo libro ‘L'incredibile cena dei fisici quantistici’ (2015, Salani). Siccome volevo occuparmi di lui, perche lo sto facendo per ogni personaggio in posa in quella foto, mi sono imbattuta in Leona Woods. In pratica, il nesso è stato che Arthur Compton leggeva la Bibbia a Leona, ogni sera dopo il lavoro al Progetto Manhattan.
Fantastico, ho detto! Leggo meglio di Leona e scopro che è fisica nucleare, come me, e che è stato un prodigio, come me, e che la sua battaglia più grande è stata essere riconosciuta per quello che faceva nella sua professione, in un mondo totalmente maschile, come quello della fisica nucleare e quantistica. Quindi mi sono detta: perfetto, è lei il mio nuovo obiettivo. Poi è scoppiata la pandemia e non ho potuto viaggiare, perche per scrivere di lei e raccogliere informazioni avrei dovuto fare un viaggione nell'America più dura, quella del New Mexico, e allora ho rimandato.
Nel frattempo ho scritto di altri due fisici presenti in quella foto: sono usciti i libri ‘Ucciderò il gatto di Schroedigner’ (Mondadori) su Erwin Schroedinger, e ‘Ogni cosa è collegata’ (Mondadori) su Wolfgang Pauli. Contemporaneamente ho letto tutto su di lei, in qualsiasi lingua. E l'estate scorsa sono partita per l'America. Ed eccomi qui con un audiolibro su Audible, il libro e lo spettacolo teatrale che ho appena fatto debuttare nei teatri e che girerà il mondo, le date sono sul mio sito www.GreisonAnatomy.com.
A livello più tecnico, come avviene nella tua scrittura la trasformazione di una storia scientifica in un’opera narrativa?
A livello più tecnico, la risposta va cercata nei miei 20 anni di questo lavoro di scrittura. E da 10 anni in cui pubblico libri1. Questo su Leona è il mio dodicesimo libro. Tutto per me è nato dalle ricerche su una fotografa. Una splendida foto in bianco e nero, scattata nel 1927, 29 personaggi in posa, 17 erano o sarebbero diventati premi Nobel. Una foto da cui sono ossessionata da una vita. Fin da piccola la vedevo in giro, e nessuno sapeva raccontarmela.
Poi mi sono laureata in Fisica, con la specializzazione sulla fsica quantistica, e questa foto era sempre negli uffici dei professori più illuminati. Ma non sapevano dirmi cosa pensavano questi uomini in posa, cosa avevano fatto un attimo prima dello scatto o dove avevano cenato subito dopo. Dopo la laurea sono andata a lavorare a Parigi, all’Ecole Polytechnique, il mio capo era Francois Amiranof. All’ingresso dell’Ecole Polytechnique c’era questa fotografa in BN come gigantografa.
La mia ossessione per questa foto stava andando alle stelle. E così mi sono messa a fare ricerche, sono andata a Bruxelles dove è stata scattata la foto; per anni mi sono documentata, e fnalmente ho trovato la storia. Ho trovato le parole per raccontarla. E da questa foto ho fatto nascere il mio percorso professionale. Dopo anni di ricerche, dopo tante porte chiuse in faccia, dopo tanti no, fnalmente ho trovato la mia strada. Creandomela, da zero, io stessa. Ci ho messo anni, ma ne è valsa la pena.
Il mio primo libro che la raccontava era “L’incredibile cena dei fisici quantistici”, da cui ho fatto nascere il mio primo spettacolo teatrale “Monologo Quantistico” (sempre nel 2014). Questo spettacolo ha girato e gira tantissimo (in 10 anni ha superato 800 repliche), non solo nei nostri confini, ma anche fuori, da Vienna a Zurigo a San Francisco. Il libro ha avuto un boom di ristampe ed è stato a lungo un caso editoriale. Poi sono seguiti altri 11 libri e altri 10 monologhi teatrali.
Dunque, per “L’incredibile cena dei fsici quantistici” (è stato il mio libro d’esordio), sono stata un anno a Bruxelles a fare ricerche nell’archivio Solvay, e poi ci ho messo 3 anni per scriverlo. Racconto della cena avvenuta dopo lo scatto di quella fotografa, un lavorone ricostruire tutto! Per “Hotel Copenaghen”, sono stata un anno a Copenaghen, facendo avanti e indietro con l’italia, per fare ricerche. E racconto della grande Scuola di Copenaghen di Niels Bohr.
Per “La leggendaria storia di Heisenberg e dei fsici di Farm Hall”, ho fatto ricerche e viaggi in Germania, e poi anche a Farm Hall stessa, vicino a Cambridge. Racconto di Werner Heisenberg, e del suo mondo. Per “Einstein forever” sono stata a Princeton, in America, e in Svizzera, a Zurigo e a Berna. Racconto di Albert Einstein, e della sua eredità. Da ognuno di questi libri ho creato uno spettacolo teatrale, sotto forma di monologo di un’ora e mezza.
Per “Ucciderò il gatto di Schrodigner”, il protagonista è Erwin Schrodinger, e le ricerche le ho fatte tra Vienna, America e Tirolo. Per “Ogni cosa è collegata”, il protagonista è Wolfgang Pauli, e le ricerche le ho fatte tra Zurigo, America e Berlino.
I miei spettacoli teatrali sulla fsica quantistica sono nati da questi testi.
Insomma, ho trovato il mio modo per raccontare la fsica quantistica. Ho trovato una nuova narrativa da dare alla fisica. Racconto la fisica quantistica sotto forma di storie, dopo le ricerche sul posto, i viaggi, gli incontri con le persone chiave, e le ricerche negli archivi (questo è ‘il Metodo Greison’). Con la fotografa scattata nel 1927 con il più grande ritrovo di cervelli della storia che è il mio faro, e da cui ho fatto nascere tutto.
Noi stiamo vivendo la Seconda Rivoluzione Quantistica, e quello che stiamo vivendo è un altro grande sconvolgimento delle nostre vite. Così come quando la fsica quantistica è nata, che ha sconvolto le nostre vite portando i telefonini, i chip al silicio e quindi i computer, le tac, i lettori cd e dvd, alla stessa maniera vivremo qualcosa di grandioso, che non immaginiamo neanche.
Nel film ‘Oppeneheimer’ di Nolan la fisica Leona Woods, che ha avuto un ruolo chiave nel progetto Manhattan, viene completamente esclusa. Questa mancanza è spia di quanto ancora oggi, ci sia un’ideologia dominata da un punto di vista maschile?
Il fatto veramente eclatante è che Oppenheimer non è diverso dalla maggior parte dei film, dei libri, dei racconti che sono basati su ricostruzioni storiche di fette di scienza (di fisica, in particolare). Perche la maggior parte dei film, dei libri, degli scienziati, dei fisici che raccontano la fisica quantistica, il nucleare, le bombe atomiche, e addirittura la Seconda Guerra Mondiale in generale, sono contro le donne, e sono fatti da uomini che raccontano esclusivamente le gesta di altri uomini.
Siamo abituati, siamo desensibilizzati, e quindi nessuno ha detto quello che sto dicendo io, perche per decenni abbiamo visto solo donne al cinema che esistono solo per dare agli importanti protagonisti maschili qualcosa con cui svagarsi. Dopo decenni di film realizzati cosi, ne arriva un altro cosi, quindi nessuno se ne accorge. Anzi, ottiene 13 candidature agli Oscar. Ma mentre Barbie ha oscurato e messo da parte personaggi maschili di gomma, Ken su tutti, un film anti-donne come Oppenheimer, ha messo da parte e cancellato completamente donne molto reali, in carne e ossa, che hanno vissuto vite intere e hanno dato un contributo significativo alla fisica e al nostro mondo.
Quel povero Ken messo da parte dal film su Barbie, non è Leona Woods, che a 23 anni ha gia ottenuto il dottorato in fisica ed è stata assunta a lavorare al progetto Manhattan, perchè ritenuta un asso nella rilevazione delle particelle nel vuoto con il trifluoruro di boro. Ken, a differenza di Leona, non era presente alla prima reazione nucleare a catena, e Ken non fece quello che fece Leona, ovvero passare anni interi della sua vita sulla costruzione della pila atomica, divisa tra Hanford, Chicago, l’Argonna Foresta e appunto Los Alamos.
Leona Woods non compare in Oppenheimer, ma il film, come tanti film anti-donne, riesce ad assumere una tale aria di autorità a farci supporre che la sua sorprendente mancanza di rappresentanza femminile sia dovuta al suo ammirevole impegno per l'accuratezza storica.
Al contrario, sia nell’ambito del cinema che in quello della narrativa, pensi che, in alcuni casi, un’accentuata focalizzazione su certe tematiche femminili, rischia di cadere in un occasionalismo e femminismo stereotipizzante?
No, non credo. Ogni conquista va difesa, altrimenti è un attimo tornare indietro.
Dallo studio dell’atomo alla bomba atomica. Secondo te oggi la coscienza collettiva ha rielaborato i motivi di questo passaggio che dalla ricerca scientifica giunge alla progettazione di un ordigno auto-distruttivo? Elsa Morante, in ‘Pro o contro la bomba atomica’, scriveva che riguardo a quest’ultima ci si preoccupa più delle conseguenze che delle motivazioni.
Infatti il mio libro è la risposta a Elsa Morante.
Federico Maccari, ceo de La Pasta di Camerino, e sua moglie Marzia Maria Fede sono diventati per la prima volta genitori di due meravigliosi gemelli, Maria e Gaetano, nati alle 20:45 di martedì 5 marzo a Roma, presso l’ospedale “Fatebenefratelli” Gemelli isola - Isola Tiberina.
Grande la gioia di Mara e Gaetano Maccari, fondatori dell’azienda e genitori del primogenito Federico, di suo fratello Lorenzo con la moglie Janet e la figlia Maria Vittoria, della sorellina Miriam e della nonna Carolina, nonché di tutti gli 85 dipendenti e collaboratori che lavorano alla produzione e vendita di pasta fresca e secca all’uovo, di semola e di grano antico Hammurabi nel cuore dell’entroterra marchigiano.
I neo genitori ringraziano il dottor Alessandro Cecchi, responsabile del Cur di diagnosi prenatale di II livello di Loreto, per aver seguito con grande disponibilità e professionalità la gravidanza gemellare sin dall’inizio e ringraziano, altresì, la professoressa Anna Franca Cavaliere, Responsabile dell’UOC Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Gemelli isola - Isola Tiberina, che si è presa cura della neomamma e della gravidanza con la massima eccellenza, portando alla nascita i piccoli Maria e Gaetano.