Camerino

Pasqui: "7.000 euro dal comune di Magnano in Riviera in sostegno dei bambini delle nostre scuole primarie"

Pasqui: "7.000 euro dal comune di Magnano in Riviera in sostegno dei bambini delle nostre scuole primarie"

Gianluca Pasqui, sindaco della città di Camerino, torna a ringraziare chi in questi mesi ha espresso solidarietà con gesti concreti verso chi ha subito i danni del sisma. "Sono tanti i gesti di solidarietà - dice Gianluca Pasqui -  indirizzati al nostro Comune da ogni parte del Paese. Gesti che sono il segno di quanto l’Italia sia straordinaria e che ci dimostrano che, nonostante le tante difficoltà, c’è sempre una speranza. L’ultimo in ordine di tempo è una donazione ricevuta dalla comunità di Magnano in Riviera. Una cifra consistente, raccolta dal sindaco Andrea Venchiarutti in sostegno delle popolazioni terremotate, con la scelta che è ricaduta su Camerino grazie all’amicizia del primo cittadino con l’avvocato camerte, Biagio Marucci. Una comunità, quella di Magnano in Riviera, che ben conosce il dramma che stiamo passando, per aver vissuto il sisma che colpì il Friuli Venezia Giulia, e che ha quindi voluto abbracciare simbolicamente i camerti. La somma, che ammonta a circa 7000 Euro, sarà spesa in sostegno dei bambini delle nostre scuole primarie. Ma non è tutto: il sindaco Venchiarutti, infatti, attraverso una lettera ha proposto iniziative da portare avanti insieme alla comunità camerte e per Camerino".  “Abbiamo anche raccolto – scrive Venchiarutti - la disponibilità del nostro Coro (il Coro Musicanova) e del nostro Gruppo Folkloristico (Balarins de Riviere) per eventuali esibizioni nel Vostro Comune, qualora vi sia il desiderio, un tanto per far sentire che altre Comunità Vi sono vicine anche moralmente, oltre che materialmente. Le esperienze ed i racconti di chi ha vissuto il terremoto nel nostro amato Friuli sono unanimi nel ricordare l’importanza anche di questa vicinanza morale, che funge da linfa vitale per trovare l’energia per andare avanti e non lasciarsi abbattere dagli eventi”. "Come primo cittadino di Camerino - conclude Pasqui - non posso che esprimere il mio più sincero ringraziamento per la partecipazione morale al nostro dramma e per la raccolta fondi proposta a nostro favore, così come ringrazio l’avvocato Marucci che ha avuto la sensibilità di segnalare la sua città di origine".  

10/03/2017 18:10
Salgono a 5200 i posti letto per i terremotati nelle Marche

Salgono a 5200 i posti letto per i terremotati nelle Marche

Dall'incontro di oggi svoltosi  in Regione con 22 giunti sindaci e assessori, convocati dall'assessore regionale al Turismo e Cultura Moreno Pieroni è emerso che la disponibilità posti letto per i terremotati nelle strutture ricettive delle Marche è pari a 5.200 garantiti fino al 31 dicembre 2017.  C'è stato duqnue un incremento di 336 posti rispetto ai 4.864 sfollati ad oggi ospitati negli hotel e nei campeggi della regione. "Con la riserva di posti in più - ha spiegato Pieroni - abbiamo anche margini di sicurezza per una flessibilità che si potrebbe presentare nel corso dell'anno tra entrate in strutture a causa delle nuove ordinanze di sgombero delle abitazioni e uscite dei nuclei familiari per sistemazioni alternative o agibilità delle abitazioni o per l'assegnazione delle casette di legno''. Presente anche l'Anci, con il presidente Maurizio Mangialardi. L'incontro è servito per individuare un percorso comune in vista di eventuali trasferimenti dagli alberghi delle zone marittime che non hanno rinnovato i contratti per l'accoglienza. (FONTE ANSA) 

10/03/2017 17:35
Ricostruzione (stavolta pesante): Marche discriminate rispetto al sisma del 2012 in Emilia Romagna?

Ricostruzione (stavolta pesante): Marche discriminate rispetto al sisma del 2012 in Emilia Romagna?

La bozza di ordinanza per la ricostruzione cosiddetta pesante (vale a dire per gli edifici gravemente danneggiati) consegnata ai sindaci del cratere dal Commissario Errani e anticipata da Sibilla on line (qui), segna di nuovo un distinguo tra il trattamento riservato ai territori del Centro Italia colpiti dal recente sisma e quello invece previsto ed applicato nel 2012 nelle zone terremotate dell’Emilia Romagna. Infatti i costi parametrici degli interventi di ricostruzione sono molto più bassi oggi di quelli previsti ben cinque anni fa in Emilia fino ad arrivare a un rapporto pari quasi alla metà. Risultano poi maggiormente penalizzati gli interventi di rafforzamento locale dove si scende addirittura al di sotto della metà concessa nel 2012.  Ridotto rispetto all’Emilia è anche il contributo per gli edifici di valore storico e culturale. Complessivamente si tratta di costi datati e fuori mercato che non corrispondono alle reali esigenze ricostruttive locali e che potrebbero scoraggiare gli interventi con il rischio di un ulteriore abbandono dei territori. Sia per il tempo trascorso, che per l’estensione notevole dell’area colpita dal sisma che infine per la cattiva gestione con gli enormi ritardi che ha portato ad uno spopolamento dei paesi terremotati, ci saremmo aspettati una virata consistente del Commissario nella direzione non di tagli ma di incrementi significativi del costi parametrici ai fini di una vera e propria partenza di una ricostruzione che ad oggi ancora è un fantasma. Si ricorda che nel 1997 la gestione della fase post sisma è avvenuta completamente a livello locale tra Regione Marche, provincia e amministrazioni locali. E dall’esito positivo di quella esperienza se ne deduce che il Commissario per la Ricostruzione deve essere il Presidente della Regione colpita dal terremoto: su questo ormai non dovrebbero più esserci dubbi. Oltre alla conoscenza del territorio e delle sue esigenze ciò che fa la differenza è infatti l’amore per una terra dilaniata ma ricca che deve ripartire. Ci spieghi ora Errani i motivi di un tale discrimine rispetto a un sisma di molto più piccolo quanto a danni ed estensione. 

10/03/2017 17:17
L'università di Camerino lancia la "Carta di Fermo"

L'università di Camerino lancia la "Carta di Fermo"

L’idea è scaturita nel corso del convegno promosso da Unicam e Anpal Servizi nell’ambito di Tipicità. “Università e Territorio – dialoghi su occupazione e innovazione” è stato il tema del seminario promosso dall’Università di Camerino e da Anpal Servizi, che si è tenuto lo scorso 6 marzo a Fermo all’interno della manifestazione Tipicità. Il seminario è stata un’importante occasione di confronto tra Regione, Università, Aziende, Centri per l’Impiego e rappresentanti delle associazioni degli imprenditori e dei sindacati, su come costruire sinergie e rapporti strutturati sul territorio tra istituzioni formative, imprese e attori del mercato del lavoro per favorire crescita occupazionale e per sostenere lo sviluppo locale e la creazione di posti di lavoro. Ed è proprio nella convinzione dell’importanza del ruolo delle Università come motore di sviluppo per il territorio, che il Rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini ha lanciato l’idea della “Carta di Fermo”, progetto subito condiviso anche dall’assessore regionale Loretta Bravi. “Ritengo sia giunto il momento – ha dichiarato il Rettore Corradini – di definire un “patto” tra i diversi attori presenti, per passare da una fase di sperimentazioni e buone pratiche ad una fase di messa a regime degli interventi ritenuti più efficaci per dare concretezza al ruolo delle Università quali agenti di sviluppo territoriale”. “Ritengo ci sia ormai la necessità – ha affermato l’assessore Loretta Bravi – di un profondo cambiamento culturale da parte delle Istituzioni, in particolare di quelle regionali, per attuare finalmente politiche attive che diano risposte concrete ai giovani, le cui esigenze dovrebbero essere al primo posto nella progettazione dei percorsi da parte delle Istituzioni formative”. L’incontro si è aperto con i saluti del sindaco di Fermo, cui è seguito l’intervento del Rettore Corradini. La relazione di Paolo Manfredi, responsabile delle strategie digitali di Confartigianato ha messo in evidenza rischi e opportunità dei processi di innovazione, che al contempo creano nuove figure professionali e determinano l’obsolescenza di molti altri lavori che non sono in grado di “competere” con l’automazione e con la digitalizzazione dei processi produttivi. Manuela Guzzini, presidente della Acrilux spa nonché presidente del Comitato dei sostenitori Unicam, ha raccontato il punto di vista di una importante azienda del territorio. Alla presentazione del lavoro svolto a livello territoriale da Confindustria e dai sindacati (rappresentati dalla CGIL) è seguita l’illustrazione delle esperienze territoriali: le Università di Camerino e Ferrara hanno presentato il lavoro pluriennale dei percorsi integrati studio lavoro, la prima, e l’esperienza del Comitato delle imprese sostenitrici, la seconda, un esempio raro nel panorama nazionale di cooperazione tra Università e sistema produttivo; l’Università di Teramo ha presentato il proprio lavoro di riorganizzazione del placement, che mette al centro dei processi di orientamento gli studenti, in un’ottica peer to peer. La rete dei comuni di Teramo (Sportello Lavoro) e il centro per l’impiego di Terni hanno portato la testimonianza di uno spaccato importante della rete dei servizi per il Lavoro. Il rappresentante di Anpal Servizi, che insieme all’Università di Camerino, ha organizzato l’iniziativa, ha sottolineato la necessità di consolidare la collaborazione tra MIUR e ANPAL per sostenere i Career Service universitari, quali servizi fondamentali in un’Università che voglia affrontare i complessi cambiamenti in corso e fornire servizi di qualità agli studenti.  L’assessore Loretta Bravi ha concluso i lavori di questa significativa giornata di confronto, arricchita dalla presenza di molti studenti.      

10/03/2017 16:20
Arriva finanziamento europeo progetto "Charmed":  Unicam per lo sviluppo di un turismo della salute

Arriva finanziamento europeo progetto "Charmed": Unicam per lo sviluppo di un turismo della salute

Ancora un importante finanziamento europeo ottenuto dalla ricerca di eccellenza dell’Università di Camerino. La Commissione europea ha infatti recentemente annunciato l'assegnazione di 2.5 milioni di euro al progetto europeo denominato “CHARMED” inserito nell’ambito del programma Horizon 2020 Marie Skłodowska-Curie RISE Ricerca e Innovazione. Il progetto è stato presentato da un consorzio europeo di piccole imprese e università, che include anche l’Università di Camerino, che collaboreranno alla realizzazione del progetto. Per l’Università di Camerino partecipa il gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Piera Di Martino, docente della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, con la collaborazione delle dottoresse Roberta Censi e Manuela Cortese. Per la realizzazione del progetto è stato selezionato il comune di Nemi, grazie alla sua posizione geografica, al suo importante patrimonio culturale e alla qualità della vita di cui gode la sua popolazione.  “Obiettivo del progetto – ha dichiarato la prof.ssa Di Martino – è quello di realizzare “una comunità verde di nuova concezione”, dove ricreazione, benessere e salute della popolazione vengono promossi, valutandone l’impatto ecologico, economico e sociale. Lo sviluppo di piccole comunità verdi, in genere località minori e lontane dai flussi turistici principali, può essere promosso con l’obiettivo di sviluppare “un turismo della salute” che coinvolga sia la popolazione locale, sia i turisti, in particolare quelli in età pensionabile, nonché coloro in fase di riabilitazione da malattie serie quali i tumori”. L'obiettivo è fornire un modello di auto-sostenibilità socio-economica, dove un sano invecchiamento può essere promosso in sinergia con le attività locali Per la realizzazione del progetto sono state riunite le competenze scientifiche e socio-economiche di università e piccole imprese di Italia, Regno Unito, Danimarca, Polonia, Slovacchia, Germania e Paesi Bassi, con l'obiettivo di creare un'infrastruttura socio-economica alternativa per lo sviluppo di un turismo basato sul miglioramento del benessere fisico e psicologico. In particolare, il gruppo di ricerca Unicam sarà chiamato a valutare la qualità del microambiente della cittadina di Nemi dal punto di vista chimico-olfattivo. Aria, acqua, suolo saranno campionati ed analizzati con i metodi analitici più all’avanguardia presenti presso le strutture della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute. L’impatto sulla salute della popolazione del microclima sarà valutato su un campione di popolazione (residenti e turisti), mediante valutazione di parametri clinici.  

10/03/2017 16:06
L’Accademia Italiana del Clarinetto riparte da Camerino

L’Accademia Italiana del Clarinetto riparte da Camerino

Solo poche settimane ci separano dai terribili eventi sismici che hanno sconvolto il centro Italia e tanta distruzione hanno portato in meravigliosi posti dove l’arte, la cultura e il turismo la facevano da padrona. Tra questi la bella Camerino, sede di una delle più antiche Università italiane e custode di opere d’arte di inestimabile valore. Una città che investe molto in cultura e che nell’aprile del 2015 ha inaugurato il Palazzo della Musica con all’interno la sede dell’Accademia Italiana del Clarinetto, grazie a una convenzione tra l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Gianluca Pasqui e il Presidente dell’Accademia Maestro Piero Vincenti. L’ispezione dei tecnici post sisma non ha lasciato però alcuna speranza di poter riaprire il Palazzo della Musica e l’hashtag #ilclarinettononcrolla si è subito accostato a quello lanciato dal Rettore di Unicam #ilfuturononcrolla. Un messaggio non solo ideale, ma concreto. Sabato infatti l’Accademia Italiana del Clarinetto ripartirà con le sue attività proprio da Camerino, dalla sede del campus Unicam messa a disposizione per il Master di II°livello in clarinetto ad indirizzo solistico, autorizzato dal MIUR proprio pochi giorni prima del sisma di ottobre, grazie a una convenzione esistente tra i due enti. Per l’avvio dell’anno un ospite d’eccezione: la clarinettista Sharon Kam. Solista di fama internazionale debuttò a soli sedici anni con il celebre concerto di Mozart per clarinetto e orchestra con la Israel Philarmonic Orchestra diretta dal M° Zubin Mehta. Una carriera ventennale unica e diverse incisioni discografiche. I corsisti, provienti da tutta la penisola avranno modo di essere da lei ascoltati in questa prima due giorni di masterclass proprio nella città marchigiana che ha accolto con orgoglio questo progetto quasi due anni fa.

09/03/2017 10:52
Unicam: al via la nuova edizione del master in Manager di dipartimenti farmaceutici

Unicam: al via la nuova edizione del master in Manager di dipartimenti farmaceutici

Ha preso il via nei giorni scorsi a San Benedetto del Tronto la sedicesima edizione del master in “Manager di Dipartimenti Farmaceutici”, organizzato dalla Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della salute di Unicam e diretto dal prof. Carlo Cifani. “Anche quest’anno, nonostante sia la sedicesima edizione – ha sottolineato il direttore del master Carlo Cifani – abbiamo avuto richieste di iscrizioni superiori al numero massimo, segno del grande interesse in questo settore della formazione manageriale del farmacista ospedaliero. E’ sempre forte l’esigenza di formare i farmacisti nell’ambito manageriale, affiancando alla formazione scientifica aspetti quali la gestione economico-finanziaria dei dipartimenti farmaceutici, la gestione del personale, le tecniche di comunicazione e la gestione dei dispositivi medici e dei farmaci all’interno delle strutture ospedaliere. Si tratta infatti di tematiche estremamente importanti anche all’ottica dei continui cambiamenti nell’ambito della sanità”. “Gli iscritti – ha proseguito il prof. Cifani – provengono da 19 differenti Regioni e questo consentirà anche un continuo e costruttivo confronto tra diversi sistemi sanitari. Per il quarto anno consecutivo, inoltre, abbiamo rinnovato la collaborazione con l’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII, di Bergamo e questo permetterà di offrire agli iscritti oltre ad una didattica frontale anche una visione pratica della gestione di una farmacia all’interno di un ospedale considerato il più tecnologico d’Europa”. Il master è promosso in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera, la Società Italiana di Farmacologia, l’Area vasta n. 5 della ASUR Marche e l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Contemporaneamente ha preso il via, sempre a San Benedetto del Tronto, anche la seconda edizione del corso di perfezionamento in Gestione Manageriale del Dipartimento Farmaceutico, che ha lo scopo di arricchire il laureato di competenze specifiche, di natura scientifica, organizzativa ed economica, utili nella gestione manageriale della Farmacia.

09/03/2017 10:34
Per un Appennino più resiliente: intervento del professor Massimo Sargolini (Unicam)

Per un Appennino più resiliente: intervento del professor Massimo Sargolini (Unicam)

Dal professor Massimo Sargolini, docente di Urbanistica all'Università di Camerino, riceviamo In occasione della manifestazione "Tipicità" (organizzata da ISTAO, INU, Ordine degli Architetti di Fermo e dalle università marchigiane), il 6 marzo, si è svolto a Fermo un interessante seminario su "Le Marche dopo il sisma. Ricostruzione, reinsediamento, nuove opportunità, nuovo sviluppo" che ha messo in luce come la cooperazione tra enti di governo, GAL e Università possa fornire nuove opportunità di sviluppo per le aree interne marchigiane. Il Centro Italia si trova a un bivio molto importante della storia dell'intero Paese. Le scelte di governo che nei prossimi giorni si compiranno, potranno segnare l'avvio di una rinascita o sancire il declino di un territorio di elevato valore culturale e naturale. Peraltro, gli eventi drammatici che hanno interessato l'Appennino marchigiano sono intervenuti in un periodo di profonda crisi economica, in cui ogni decisione di governance sembra in bilico tra desiderio di innovazione, permanenze difficili da gestire e non meglio identificabili "nostalgie del passato", in cui quotidianamente si dibatte sui trend negativi di produzione materiale e le relative convulsioni dei mercati, in cui i casi di povertà reale aumentano ed è a rischio la tenuta sociale. Questa grave incertezza economica s'innesta in uno stato di precarietà degli equilibri ecologici, testimoniato da considerevoli aumenti di inquinamento di alcuni ambienti urbani e periurbani, e da profondi cambiamenti climatici in atto. Dal processo di ricostruzione delle zone colpite dal sisma si può, tuttavia, ripartire per sviluppare nuove strategie di rigenerazione della città e del territorio.   A partire dalla fine del XX secolo, a livello nazionale ed europeo, incominciano a prodursi le prime importanti riflessioni (all'interno di produzioni legislative, trattati e direttive) che orientano l'uso razionale delle risorse e come queste potrebbero concorrere alla valorizzazione dell'Appennino: - la Legge Quadro sulle aree protette (L. n. 394 del 6/12/1991) che connette, attraverso l'uso di appositi strumenti di pianificazione e programmazione, le azioni per la conservazione delle risorse naturali e culturali alle azioni per la loro valorizzazione; - il Progetto Appennino Parco d'Europa (Legambiente, Ministero dell'Ambiente, 1999), che individua le modalità di reciproca e feconda interazione reticolare tra il cuore naturale della catena montuosa e le aree circostanti, più estesamente modificate dai processi di antropizzazione. Successivamente, la Carta di Sarnano (Università di Camerino, Alps Convention, UNESCO, 2014), capitalizzando i follow up delle esperienze della Convenzione dei Carpazi e della Convenzione delle Alpi, tenta di creare gli strumenti e gli accordi necessari per la valorizzazione turistica dell'Appennino; - la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000), che mette in gioco una nuova visione di paesaggio, inteso come frutto del rapporto uomo-natura, esteso all'intero territorio (incluse le parti ordinarie e più degradate), da sottoporre alla valutazione da parte di tutta la "popolazione interessata"; - la Strategia Nazionale per le Aree Interne - SNAI (DPS, 2013), che si pone come obiettivo primario lo sviluppo e la ripresa demografica (riduzione dell’emigrazione; attrazione di nuovi residenti; ripresa delle nascite) attraverso l'aumento del benessere della popolazione locale, della domanda di lavoro e di occupazione, del grado di utilizzo del capitale territoriale.   Questi quattro riferimenti per la governance dell'Appennino, nell'affrontare il grande tema della rigenerazione post sisma 2016, non potranno fare a meno di confrontarsi con alcuni obiettivi generali: 1) accrescimento della sicurezza dell'abitare. Diversamente, l'attrattività di questi luoghi si affievolirebbe nel tempo e sarebbe persino difficile riportare a casa quei cittadini che sono stati, temporaneamente, spostati sulla costa; 2) mantenimento sul territorio di un’adeguata offerta di beni/servizi di base, i quali definiscono la “cittadinanza”, che è una condizione fondamentale per garantire il permanere della residenza; 3) miglioramento delle prospettive socio economiche degli abitanti di queste terre, attraverso l'elaborazione di progetti di sviluppo locale in grado di favorire la creatività e l'innovazione e il coinvolgimento delle forze endogene.   Il primo punto dovrà essere soddisfatto preminentemente dallo Stato che è già impegnato nel fornire indicazioni, orientamenti e linee guida riguardo il "come", il "dove" e il "se" ricostruire. Quel che è certo è che il "dov'era e com'era" è ormai solo uno slogan sulla via del tramonto e non potrà applicarsi integralmente, e indistintamente, sull'intero territorio danneggiato. Riguardo il secondo punto, c'è una compartecipazione tra governo centrale e governi regionali e locali e il primo passo può avvenire da fronti diversi. La stessa Strategia Nazionale per le aree interne si muove in questa direzione e, per formulare alcune prime idee guida, opera in stretto rapporto con le periferie dello Stato. Riguardo il terzo punto, è proprio il governo locale che deve partire per primo, sapendo che deve uscire dagli angusti e asfittici confini dei campanili e deve saper guardare alle reti globali e quindi all'Europa e al Mondo, passando, se e quando necessario, attraverso il coordinamento della governance regionale e nazionale. Diventa, naturalmente, essenziale il coinvolgimento delle comunità locali e dei soggetti pubblici e privati più idonei alla definizione della proposta strategica.   In questo percorso di rigenerazione, l'Università potrà avere un ruolo speciale. Nel caso studio dell'area del sisma del Centro Italia, l'Ateneo di Camerino ha già svolto un compito straordinario nella fase emergenziale, reagendo, sin dal primo momento, con tempestività e lucidità, mettendo a disposizione le migliori competenze relative all'Architettura, alla Geologia, all'Ingegneria, alla Sociologia e all'Urbanistica, che sono ancora in trincea per valutare danni, mettere in sicurezza, fornire indicazioni per le prime, urgenti, ricostruzioni e la scelta dei siti adeguati all'insediamento temporaneo o permanente. Ora, però, si rende necessario ripensare i territori devastati che presentano inevitabili trasformazioni identitarie, anche interpretando l’immaginario degli abitanti, mobilitando competenze culturali, creative, scientifiche, artistiche e letterarie, favorendo la riflessione su scenari anche diversi, su nuove capacità di immaginare il futuro.   Nel caso più esteso del Centro Italia, all'Università si chiede, dunque, di supportare, dal punto di vista tecnico-scientifico, una nuova visione strategica, nonché la formazione di nuove competenze e nuovi processi organizzativi, che sono sintetizzabili nella cosiddetta "terza missione dell'Università" di cui tante volte, e in diverse sedi, si è parlato, ma la cui applicazione ha presentato, talvolta, ostacoli insormontabili. Mai come in questo momento storico, l'Università è chiamata ad essere imprenditoriale, vale a dire attenta alla promozione della competitività di un territorio, divenendo un hub per l'innovazione in grado di incidere sul benessere sociale ed economico della collettività. L'Università può offrire dunque un sostegno reale a ritrovare "la coscienza dei luoghi" (Giacomo Becattini) mettendo in luce come una rinnovata interpretazione delle diverse identità territoriali possa favorire una nuova sinergia uomo-natura, strutturale ai fini della cura del territorio, della qualità della vita degli abitanti, della salvaguardia dei caratteri dei luoghi e del patrimonio ambientale e storico-culturale per le generazioni future. Si tratta di interagire, riconoscersi e relazionarsi con le comunità locali, con il loro ambiente di vita e con le dinamiche naturali, per avviare un processo di sviluppo sostenibile costruito sui caratteri, le risorse, le identità e le specifiche dotazioni dei diversi ambienti di vita. Per avere speranze di successo in questa proiezione è però necessario che l'Università assicuri tre condizioni: - la formazione, in stretta cooperazione, dei ricercatori che operano nella ricerca per favorire la crescita della conoscenza (ricerca di base) con i ricercatori che operano per favorire il trasferimento e l'applicazione delle conoscenze (ricerca applicata), al fine di incidere sull'innalzamento del benessere sociale ed economico della società; - il riconoscimento e la valorizzazione del senso e del ruolo della visione interdisciplinare, essenziale per analizzare, interpretare e risolvere i problemi complessi della contemporaneità, che richiedono visioni sistemiche, da ottenere attraverso il contatto ed i mutui scambi tra saperi diversi e complementari; - la connessione dei percorsi della formazione e della ricerca con i temi della prevenzione e della rigenerazione post catastrofe, anche al fine di attrarre: i) nuovi studenti che troveranno sull'Appennino un grande "centro studi", per approfondire le tematiche della contemporaneità (sisma incluso), con cui dovranno confrontarsi appena proveranno a entrare nel mondo del lavoro; ii) docenti e ricercatori di qualità che desiderano mettersi in gioco e offrire il loro contributo per affrontare le grandi sfide aperte da un Appennino, lacerato, non solo fisicamente, dal sisma e dalla crisi strutturale in corso da tempo.   In conclusione, dalla catastrofe del terremoto si può ripartire per nuovi scenari di rigenerazione e sviluppo solo se coraggiose e visionarie forze di governo, ai diversi livelli, organismi culturali e della ricerca, comunità locali, sapranno cogliere lo stato delle dinamiche in atto, introdurre correttivi e nuovi orientamenti senza aver paura di connettere (anzi con il desiderio di valorizzare) la lentezza e la circoscritta risonanza di alcuni borghi dell'Appennino con la velocità e la vastità delle grandi reti della globalità. Ma soprattutto se si porranno, precocemente, le condizioni per accrescere la resilienza del sistema, cioè la capacità di risposta alle perturbazioni provenienti dall'interno e dall'esterno della nostra area; infatti, "qualora la stessa flessibilità del sistema dovesse ridursi in modo eccessivo potrebbe condurre alla morte dell'organismo" (Ecologia del pensiero, Gregory Bateson).    

08/03/2017 19:52
Unicam, spin off Biovecblok ha vinto la Global Social Venture Competition

Unicam, spin off Biovecblok ha vinto la Global Social Venture Competition

Lo spin off Unicam Biovecblok ha vinto la Global Social Venture Competition, in assoluto la competizione più importante al mondo per le start up con forte impatto sociale! Nel corso della finale a sei tenutasi nei giorni scorsi all’Arena S. Paolo di Milano, i giovani ricercatori hanno ricevuto il premio Romano Rancilio Award di €10.000 donato dalla famiglia Rancilio, alle prime due start up classificate, che avranno ora la possibilità di partecipare al final round della competizione di Berkeley, in programma dal 5 al 7 aprile, dove le venti migliori start up a livello mondiale si contenderanno un premio di 80.000 dollari. Al rientro da Milano, abbiamo incontrato Aurelio Serrao, co-founder dello spin off, entusiasta per questo ulteriore successo ottenuto dal progetto ATLAS, che segue la vittoria nell’ultima edizione della Start Cup Marche e la menzione speciale al Premio Nazionale dell'Innovazione. Il progetto ATLAS sta suscitando così tanto interesse, ma in cosa consiste nello specifico? “Atlas è un insetticida biologico e non tossico, basato su una molecola naturale contro le zanzare vettrici di malattie come malaria, dengue e la nuova emergenza Zika, l’elemento innovativo di Atlas è rappresentato dal fatto che per la prima volta la zanzara diventa lo strumento di diffusione del biocida da noi sviluppato, evitando in questo modo, il rilascio di composti chimici tossici presenti nei comuni insetticidi”. Quale ritenete possa essere dunque l’impatto sociale e ambientale generato dal progetto? “Le zanzare infettano annualmente oltre 600 milioni di persone uccidendone circa 1.2 milioni se consideriamo malaria e dengue. Nel 2016 sono statui diagnosticati oltere 10.000 casi di microcefalia, una malformazione congenita del cervello causata dal virus Zika, trasmesso da zanzare. Queste gravi malattie affliggono le aree più povere del mondo e sono associate ad una scarsa qualità della vita del malato. Con Atlas contiamo di ridurre fortemente il numero di persone affette da queste patologie”. “Vogliamo infine cogliere l’occasione per ringraziare l’Università di Camerino, che ci ha dato l’opportunità di partecipare alla Start Cup Marche, da cui tutto ha avuto inizio!”.

08/03/2017 16:20
I ricercatori Unicam scoprono una nuova specie di ranuncolo e la dedicano ai bimbi di Amatrice

I ricercatori Unicam scoprono una nuova specie di ranuncolo e la dedicano ai bimbi di Amatrice

Una nuova specie di ranuncolo è stata scoperta nel territorio di Amatrice da due ricercatori dell'Università di Camerino: il docente Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, assegnista di ricerca della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria. I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino, gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga in convenzione con Unicam, hanno rinvenuto la piantina nei prati umidi prossimi al centro abitato, poco prima del terremoto. E' una specie endemica di questo territorio ed è quindi una pianta che in tutto il mondo vive solo in questa porzione dei Monti della Laga. La nuova specie è stata dedicata ad un bambino, figlio di uno degli autori della scoperta, con la denominazione di Ranunculus giordanoi, e simbolicamente dedicata a tutti i bambini di Amatrice, un segnale di speranza per un territorio così duramente colpito dagli ultimi eventi sismici. Il Ranuncolo porta a 2.643 il numero delle piante del Parco. (Ansa)

08/03/2017 14:22
Scoperta ad Amatrice nuova specie di ranuncolo da due ricercatori Unicam: Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci

Scoperta ad Amatrice nuova specie di ranuncolo da due ricercatori Unicam: Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci

Il prof. Fabio Conti, docente Unicam e il dott. Fabrizio Bartolucci, assegnista di ricerca della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, sono i due ricercatori che hanno recentemente scoperto una nuova specie di ranuncolo, denominato Ranunculus giordanoi. I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (Centro di eccellenza del network nazionale per la biodiversità), gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga in convenzione con l’Università di Camerino, hanno rinvenuto una specie nuova per la scienza nel territorio di Amatrice: si tratta di un ranuncolo ed è stato rinvenuto nei prati umidi prossimi al centro abitato, poco prima che la furia del terremoto si abbattesse sulla cittadina laziale. E’, inoltre, una specie endemica di questo territorio ed è dunque una pianta che in tutto il mondo vive solo in questa porzione dei Monti della Laga. La nuova specie è stata dedicata ad un bambino, figlio di uno degli autori della scoperta, con la denominazione di Ranunculus giordanoi e in tal modo, simbolicamente dedicata a tutti i bambini di Amatrice, un segnale di speranza per un territorio così duramente colpito dagli ultimi eventi sismici. Il Ranuncolo si aggiunge a un patrimonio floristico estremamente ricco e interessante, portando a  2643 il numero delle piante del Parco e a 230 quello delle piante endemiche italiane presenti nell'area protetta. E' stato provato, del resto, in ambito scientifico internazionale, che quello del  Gran Sasso e Monti della Laga è il parco con il maggior numero di specie botaniche in Europa e uno dei più ricchi al mondo.    

08/03/2017 11:15
Terremoto, solo in provincia di Macerata per il Cas si pagano sei milioni al mese

Terremoto, solo in provincia di Macerata per il Cas si pagano sei milioni al mese

La Regione Marche ha messo a disposizione nel proprio sito i dati relativi ai contributi di autonoma sistemazione erogati fino al mese di gennaio/febbraio 2017 sotto la rubrica “Contributi autonoma sistemazione - Nuclei familiari soggetti a ordinanza di sgombero di prima unità abitativa dichiarata inagibile a seguito degli eventi sismici Agosto Ottobre 2016 (O.C.D.P.C. 388/2016) - pagati al Comune fino all'ultimo rendiconto”. Questa la situazione che emerge da un’analisi delle informazioni relative ai comuni della provincia di Macerata maggiormente colpiti dal terremoto: Camerino vanta il numero più alto di persone “sfollate”, ben 4059 e 2336 nuclei familiari nel mese di gennaio 2017 che si sono ridotte a 3908 individui e 2258 nuclei a febbraio e per un importo complessivo che da euro 1.355.516,09 è sceso a euro 1.338.675,01. Il secondo comune con più persone fuori dalle proprie abitazioni ed in autonoma sistemazione è Tolentino: 3248 persone a gennaio e 3206 a febbraio per una cifra che si aggira intorno a un milione di euro. Quindi non c’è stata alcuna diminuzione significativa.   Nel comune di San Severino non è ancora stato rendicontato il mese di febbraio e a gennaio le persone fuori casa erano 2454 ed il contributo erogato è stato di euro 757.174,19 mentre Caldarola a gennaio ha ricevuto 192.316,13 euro per  640 individui.  A Macerata invece a febbraio il comune ha ricevuto 118.864,29 euro, cifra pressoché analoga a quella conferita nel mese di gennaio, per i 185 sfollati presenti . A Pieve Torina, San Ginesio, Visso e Muccia ancora non è stato liquidato il contributo di febbraio e a gennaio risultavano, rispettivamente, 791, 488, 442 e 413 persone senza casa. Infine il piccolo comune di Ussita conta ben 95 persone che usufruiscono del Cas per un contributo nel mese di febbraio di circa 30 mila euro.  Complessivamente, quindi, la cifra che ogni mese viene erogata per i contributi di autonoma sistemazione in provincia di Macerata, si aggira sui sei milioni di euro. Fatti due conti, e moltiplicata questa cifra per i mesi già trascorsi e per quelli che trascorreranno prima che gli sfollati possano far rientro nelle proprie abitazioni, ci si rende conto dell'enormità della mole di denaro necessaria a gestire il post sisma. E i ritardi, alla luce di questo, sono ancora più inammissibili, visto che ogni giorno lasciato trascorrere senza fare qualcosa per riportare la gente a casa, significa un fiume di soldi pubblici da spendere.  (In calce la tabella con i Cas erogati da ogni singolo Comune)  

07/03/2017 19:11
Unicam, il prof. Favia relatore alla "First International Conference on Zika Virus" a Washington

Unicam, il prof. Favia relatore alla "First International Conference on Zika Virus" a Washington

Il prof. Guido Favia, Direttore della Scuola di Bioscienze e Medicina Vaterinaria di Unicam e docente di Parassitologia, ha preso parte in qualità di relatore alla Prima Conferenza Mondiale su Zika Virus, tenutasi dal 22 al 25 febbraio a Washington DC negli Stati Uniti. Obiettivo della conferenza, il cui programma scientifico è stato progettato per fornire un aggiornato panorama sullo Zika virus sia da un punto di vista medico che geografico, è stato proprio quello di raccogliere tutte le informazioni sui diversi aspetti della attuale epidemia del virus Zika, direttamente dai ricercatori coinvolti, permettendo così una proficua interazione tra operatori della salute pubblica, epidemiologi, virologi, entomologi, medici e rappresentanti delle istituzioni coinvolte nella diagnostica, nello sviluppo di vaccini e nel controllo vettoriale. Il prof. Favia, in particolare, ha presentato un intervento dal titolo "Mosquito symbionts as tool for contrasting zika infection (I simbionti delle zanzare come strumento per contrastare l’infezione da Zika Virus), evidenziando come i meccanismi di base dei rapporti ospite-simbionte siano in grado di sviluppare metodi efficaci per controllare malattie trasmesse da vettori. Il prof. Favia è infatti da molti anni impegnato con il suo gruppo di ricerca, su attività di ricerca scientifica relative al controllo delle più pericolose malattie infettive che affliggono in particolare i paesi del terzo mondo, tra cui la malaria ed il più recente virus zika.      

06/03/2017 16:30
Sisma: Il premier Gentiloni invita a fare turismo nelle zone terremotate

Sisma: Il premier Gentiloni invita a fare turismo nelle zone terremotate

Il primo ministro Gentiloni torna oggi a parlare del terremoto in televisione.  "Stiamo accelerando per le casette, io credo che il problema dell'emergenza immediata lo risolveremo, dopo dobbiamo fare una cosa, forse anche meno appariscente, e cioè limitare i danni collaterali tipo evitare che si sparga la voce che quella Regione non è più attrattiva da un punto di vista turistico. La Rai ci aiutasse a sottolineare le vocazioni di questo territorio, a Norcia c'è la salumeria, il tartufo, nelle Marche c'è il ciauscolo, le grandi imprese riprendono a lavorare. Facciamo turismo in queste zone per fare esempio. Faremo facilitazioni fiscale per quelle imprese anche chi vuole venire ex novo. E la Rai può aiutarci nel racconto". Lo afferma il premier Gentiloni durante una trasmissione televisiva della domenica pomeriggio invitando la televisione pubblica a dare massimo risalto alle realtà colpite dal terremoto al fine di promuovere il turismo.  Sul sisma che ha colpito l'Italia centrale ha inoltre aggiunto:  "l'Ue credo che ci aiuterà. Ci può aiutare attraverso il fondo emergenza, con una cifra che si attesta attorno al miliardo, e saremmo il Paese che avrà di più da questo fondo. Ringrazio Tajani che ci sta dando una mano. E a Bruxelles ci possono soprattutto consentire di togliere dai conteggi di deficit/pil le spese per il sisma, il che ci consente di spendere soldi pubblici senza che questo incida". (fonte Ansa)

05/03/2017 20:18
Terremoto, in una settimana salvate 600 opere d'arte

Terremoto, in una settimana salvate 600 opere d'arte

Ci sono anche il piviale, due stole e la pianeta del cardinale Pallotta, che nel XVII secolo fece di Caldarola, la sua città natale, un paese-gioiello disseminato di tante opere d'arte, fra i 600 beni fra dipinti, statue lignee e documenti d'archivio messi in salvo nell'arco dell'ultima settimana dai comuni terremotati delle Marche: Caldarola appunto, Camerino, San Ginesio, Acquasanta Terme, Ussita. L'Unità di crisi dei beni culturali ha operato insieme a carabinieri, vigili del fuoco, Protezione civile e funzionari delle Diocesi di Camerino, Ascoli Piceno e Fermo. Fra i recuperi più importanti, 29 fra dipinti e statue di 'Scene religiose e santi', databili fra il XVI e il XVII secolo, prelevati delle chiese delle frazioni di Mergnano e Agnano di Camerino, dalla chiesa camerte della Madonna delle Carceri, e da Santa Maria in Vepretis a San Ginesio (Macerata). Un crocifisso cinquecentesco in legno policromo è stato portato via dalla Chiesa del Santissimo Crocifisso a Quintodecimo di Acquasanta. (Ansa)

05/03/2017 15:11
Gli stranieri in provincia di Macerata? Il 10 per cento della popolazione e in maggioranza romeni

Gli stranieri in provincia di Macerata? Il 10 per cento della popolazione e in maggioranza romeni

Quanti sono gli stranieri in provincia di Macerata? E quali sono le etnie maggiormente presenti? In quale città vive il maggior numero di stranieri? Una serie di interessanti statistiche è stata diffusa dal portale www.tuttitalia.it e abbiamo analizzato i dati più indicativi per quanto riguarda la provincia di Macerata. Gli stranieri residenti in provincia di Macerata al 1° gennaio 2016 sono 32.477 e rappresentano il 10,1% della popolazione residente. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 15,4% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica di Macedonia (11,0%) e dall'Albania (10,2%). I cittadini provenienti dal Pakistan sono il 9,25%, mentre quelli che arrivano dalla Repubblica Popolare Cinese sono il 7.78%. Non molti i cittadini provenienti dall'Africa con l'etnia marocchina che risulta essere quella maggiormente rappresentata con poco più del 6%. Va ricordato che sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia. La città della provincia con la più alta concentrazione di stranieri è Porto Recanati, oltre un quinto della popolazione complessiva: il 22,27%. Qui sono i senegalesi ad essere più presenti con il 15,7%, seguiti dai cittadini del Pakistan (15%) e da una nutrita rappresentanza proveniente dal Bangladesh: quasi l'11%. Gli europei più presenti sono romeni (8,61%) e albanesi (7,75%). A Macerata, la percentuale di stranieri non arriva al 10%: sono il 9,2% della popolazione complessiva, per lo più provenienti dall'Est. I più presenti sono infatti gli albanesi (12%), i romeni (9.1%) e i macedoni (8,9%). La comunità africana più rappresentata è quella nigeriana (5,27%), seguita da quella marocchina (4,99%). Dal continente asiatico, invece, gli indiani sono il 6,85%. Ben rappresentata anche la comunità peruviana con il 6.64%. A Civitanova, dove gli stranieri sono 4016, in totale il 9,6% della popolazione, sono i cinesi ad essere i più rappresentati al 16,5%, seguiti dai romeni (15,2%) e dai pakistani (13,3%). Decisamente meno rappresentate le altre etnie: Ucraina al 6,55%, Marocco al 3,49% ed Ecuador all'1,52%. Recanati fa registrare una delle percentuali più basse di presenza di stranieri in provincia di Macerata: 1593 pari al 7,5% della popolazione.Quasi la metà è di etnia albanese (20,7%) e romena (20,7%). Presenti anche macedoni (12,5%), marocchini (8,16%) e pakistani (6,65%). A Tolentino gli stranieri sono 2322, pari all'11,6% della popolazione. Il 14,9% è albanese, il 12,1% macedone, il 10,4% kosovaro e il 9,78% romeno. Presenti anche diversi cinesi (8,27%), indiani (6,72%), senegalesi (8,66%) e una esigua rappresentativa peruviana: l'1,89%.  Potenza Picena conta l'8,5% di stranieri sul proprio territorio comunale, con ampie presenze dalla Romania (15,3%), Macedonia (11,9%) e Albania (11,3%).  Per quanto riguarda le altre città, si conferma una larga presenza di pakistani a Corridonia (il 27,2%) su un totale di 1696 stranieri: l'11% della popolazione. A San Severino gli stranieri sono l'8,9% del totale con ben il 32,7% di albanesi, il 17,4% di romeni e l'8,2% di indiani. A Camerino la percentuale di stranieri è dell'11%: il 14,8% arriva dalla Romania, l'11,4% dalla Cina e l'8,8% dall'Ucraina. Curioso a Gagliole: gli stranieri sono appena 45, il 7,3% della popolazione e quasi il 30% arriva dalla Repubblica Popolare Cinese.  E' evidente che, alla luce degli eventi sismici degli ultimi mesi, la situazione potrebbe essersi modificata sensibilmente. 

05/03/2017 14:48
Unicam invasa dagli studenti per l'Open day : oltre 700 presenze - VIDEO -

Unicam invasa dagli studenti per l'Open day : oltre 700 presenze - VIDEO -

Più di 700 studenti stamattina hanno letteralmente invaso l'Ateneo Camerte. Le iscrizioni nei giorni scorsi  avevano preventivato la presenza di 600 visitatori. Quindi si è andati oltre il già ottimo risultato prospettato. "L'offerta formativa di Unicam, con corsi anche in lingua inglese, attrae non soltanto studenti italiani, ma anche l'interesse estero. L'Ateneo ha riscontrato un crescente gradimento da parte degli studenti per l'eccellenza dei Dipartimenti così come confermato dall'ottimo posizionamento nella graduatoria delle Università più apprezzate e qualificate". Così esordisce orgoglioso il Rettore Flavio Corradini, l'uomo e il professore che nei sei anni del suo mandato ha impresso un'impronta forte ed estremamente positiva nella vita e nell'organizzazione di Unicam. Corradini si conferma il Rettore vicino alla gente, che parla con i suoi ricercatori, con gli studenti e le famiglie come fosse un amico, sempre disponibile. Una personalità dinamica, giovane ed innovativa. Successivamente si dedicherà alla ricerca informatica, in quanto il suo mandato è in scadenza a novembre 2017, ma la linea accademica da lui inaugurata sarà certamente continuata da chi gli succederà, in primis per gli indiscussi risultati conseguiti oltre che per la stima che i colleghi nutrono per lui.  Ricordiamo che a Camerino si spazia dalle discipline umanistiche della Scuola di Giurisprudenza ed Architettura, all'ambito informatico e scientifico (scienze naturali, farmacia e veterinaria).  Un ruolo centrale nell'offerta didattica di Unicam, soprattutto alla luce degli eventi sismici degli ultimi mesi, lo gioca la Scuola di Scienze Naturali e Geologia, che vanta docenti del calibro del Prof. Piero Farabollini, Responsabile del corso di laurea in Scienze Naturali ed il Prof. Emanuele Tondi, Direttore della Sezione di Geologia: "L'affluenza di studenti è notevole, le aule oggi sono piene e quest'anno abbiamo raddoppiato le iscrizioni, segno che si è compreso il peso della geologia di Unicam, considerato che le cartografie relative alle zone colpite dal terremoto nella Regione Marche sono state elaborate dai geologi di Camerino". La Scuola di scienze naturali offre un corso triennale oltre che la possibilità di specializzarsi successivamente sui temi della prevenzione sia sismica che in termini di dissesto idrogeologico, fino ad un Master in Geologia Forense per i professionisti che già lavorano.  Unicam dunque si conferma il polo delle scienze, e della geologia prima di tutto, come dimostrato dal ruolo determinante in termine di conoscenze scientifiche e di divulgazione del Prof. Emanuele Tondi: " Mi fa molto piacere riscontrare una così numerosa presenza di studenti in questo Open Day. Manifestazioni di interesse ci arrivano sia dall'Italia che dall'estero e questa estate ospiteremo anche degli studenti di un Ateneo americano". E sulla crescita e i progetti della geologia di Unicam preannuncia un evento internazionale che si svolgerà nel mese di luglio 2017 a cui parteciperanno esperti di varie università straniere e nel corso del quale ci saranno escursioni sui luoghi del terremoto.  Notevole interesse ha infine riscontrato l'offerta formativa della Scuola di Veterinaria, così come ci racconta il Prof. Matteo Cerquetella, delegato all'orientamento: "Chi si iscrive a veterinaria mostra passione, amore per gli animali e curiosità per le discipline scientifiche. Gli studenti che escono dalla nostra scuola vengono seguiti fino alla fine ed aiutati ad affermarsi come professionisti con competenze specifiche e concrete".  Umanità, disponibilità e porte sempre aperte rappresentano infine quel valore aggiunto che all'Università di Camerino sono sempre di casa.    

03/03/2017 15:55
Camerino: appuntamento con Porte Aperte in Unicam

Camerino: appuntamento con Porte Aperte in Unicam

Tutto pronto in Ateneo per accogliere le centinaia di studenti del quarto e quinto anno degli istituti superiori che venerdì 3 marzo verranno a conoscere l’Università di Camerino in occasione di “Porte Aperte in UNICAM”, il consueto appuntamento con l’iniziativa di orientamento alla scelta universitaria. Sono infatti già circa 600 gli studenti provenienti sia dalla Regione Marche che da altre Regioni, che hanno effettuato la registrazione. Nel corso della manifestazione, la cui organizzazione è curata dalla Commissione dei delegati e del Servizio Orientamento dell’Ateneo, docenti, ricercatori, professionisti, studenti universitari e personale Unicam, saranno a disposizione dei partecipanti per ogni approfondimento ed informazione. “Siamo fermamente convinti – sottolinea la prof.ssa Valeria Polzonetti, Delegata del Rettore alle attività di Orientamento – che questa giornata dedicata alla scelta del proprio percorso universitario rappresenti un appuntamento importante per conoscere da vicini il nostro Ateneo, i corsi di laurea ed i loro sbocchi professionali, attraverso un confronto diretto con docenti, tutor e personale dei servizi dell’Ateneo. I ragazzi che interverranno avranno quindi anche l’opportunità di chiarire dubbi o aprire riflessioni, di assistere a dimostrazioni, piccoli esperimenti e simulazioni e soprattutto di iniziare a ‘costruire il proprio futuro’”. Le registrazioni dei partecipanti inizieranno alle ore 9.00 presso il Polo Didattico del Campus universitario in Via D’Accorso, seguiranno poi fino alle ore 13.00 tutte le attività previste dalle Scuole di Ateneo. Presso il Campus universitario sarà possibile incontrare docenti e studenti della Scuola di Giurisprudenza e della Scuola di Architettura e Design. Sarà invece possibile seguire tutti i seminari e le attività laboratoriali della Scuola di Bioscienze e Medicina veterinaria e della Scuola di Scienze del farmaco e dei prodotti della salute presso i laboratori didattica in Via Gentile III da Varano, 5. Il polo di Geologia ospiterà invece i docenti e gli studenti dei corsi di laurea della Scuola di Scienze e Tecnologie.   Il programma dettagliato è disponibile nel sito http://orientamento.unicam.it  

02/03/2017 13:40
Tondi ospite all’Istituto  Superiore "Marino" di Casoli per il progetto #ilfuturononcrolla di Unicam

Tondi ospite all’Istituto Superiore "Marino" di Casoli per il progetto #ilfuturononcrolla di Unicam

L’Istituto Superiore Algeri Marino di Casoli in provincia di Chieti ha deciso di aderire al progetto dell’Università di Camerino #ilfuturononcrolla organizzando degli incontri con gli studenti per poter conoscere nei dettagli gli eventi sismici che stanno interessando il Centro Italia. In particolare il prof. Emanuele Tondi, responsabile della sezione di Geologia di Unicam, nei giorni scorsi ha incontrato gli studenti dell’Istituto Marino con i quali ha avuto modo anche di parlare di prevenzione, di studi del settore e come poter affrontare al meglio questi eventi. Gli studenti e i docenti dell’istituto hanno seguito con molto interesse gli interventi del Prof. Tondi, partecipando attivamente con domande e apprezzando il lavoro dei geologi. Per dimostrare ulteriore vicinanza all’Università di Camerino hanno organizzato anche una raccolta fondi da destinare al progetto #ilfuturononcrolla volto a costruire alloggi per il campus degli studenti.

01/03/2017 12:08
Il telefono, la tua croce: l'odissea post terremoto con la Tim di un cittadino di Campolarzo

Il telefono, la tua croce: l'odissea post terremoto con la Tim di un cittadino di Campolarzo

Abbiamo ricevuto una segnalazione da un lettore di Campolarzo, frazione di Camerino, che ci segnala numerosi e ripetuti disagi con la linea telefonica fissa e poi anche con quella mobile di Telecom Italia. Pubblichiamo integralmente la lettera - corredata di ogni riscontro - omettendo solo il nome del mittente per ragioni di correttezza. Speriamo che chi di dovere possa prendere i dovuti e doverosi provvedimenti, consapevole della fondamentale importanza delle comunicazioni in territori che stanno vivendo da mesi in situazione di prolungata e particolare emergenza dovuta sia ai numerosi terremoti che al maltempo.  "Vorrei raccontare quello che ci sta succedendo con la ditta Tim sia per quanto riguarda la linea mobile e la linea fissa. Linea fissa Tim: Sono cliente della Telecom e ora della Tim dal mese di luglio del 2012, qualche mese dopo l’attivazione del servizio abbiamo iniziato ad avere problemi di natura tecnica. Linea rumorosa o completamente isolata. Stufo della situazione mi sono rivolto alla Associazione dei Consumatori (AUDICONSUM) di Macerata, grazie a loro ho avviato n. 2 tentavi di conciliazione non tanto per ottenere un risarcimento del danno ma per risolvere il problema e usufruire del servizio. Per trasparenza allego i verbali delle conciliazioni di cui sopra (copia è stata fornita alla nostra redazione per completezza di informazione, ndr). Nonostante tutto la situazione è sempre la stessa il servizio funziona a singhiozzo. Il funzionamento del servizio è legato alle condizioni meteo, se c’è il sole funziona regolarmente se piove entra umidità nella linea e per questo iniziano i problemi. La linea diventa rumorosa e se piove un po’ più del normale la linea è completamente isolata. In merito sono state fatte numerose segnalazioni e nuovamente in data 16 marzo mi recherò presso l'Audiconsum di Macerata per iniziare una terza conciliazione. Oltretutto nella nostra zona non è possibile usufruire del normale servizio Adsl. Per avere Internet a casa siamo stati costretti ad usare Internet Satellitare e dci siamo rivolti ad una ditta Canadese – guarda caso il servizio funziona senza nessun tipo di problema. Linea mobile Tim. I problemi sono iniziati dal 24 agosto del 2016 data in cui si è verificato il terremoto di Amatrice. Anche in questo caso abbiamo fatto numerose segnalazioni alla Tim ma ad oggi i problemi sono rimasti. Se si usa un vecchio cellulare non si ravvisa nessuna problematica ma se viene usato un cellulare moderno o un tablet, navigare o effettuare e/o ricevere chiamate diventa pressoché impossibile. Più volte al telefono gli stessi tecnici della Tim hanno evidenziato che il problema sussiste e dipende da un ripetitore guasto dalla data sopra indicata. Evidenzio come prima della data del 24 agosto del 2016, nella mia zona di residenza non si ravvisava nessuna problematica.   A causa dei problemi sulla linea fissa e su quella mobile capita di rimanere isolati per diversi giorni senza nemmeno avere la possibilità di chiamare numeri di emergenza in caso di bisogno".

01/03/2017 09:27
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