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Momenti difficili per Giovanni Pagliari ad Ancona: oggi duro faccia a faccia fra tifosi e giocatori

Momenti difficili per Giovanni Pagliari ad Ancona: oggi duro faccia a faccia fra tifosi e giocatori

E’ una stagione difficile per le squadre marchigiane di Lega Pro. Il Fano è ultimo in classifica, la Maceratese attraversa una grave crisi societaria. La situazione non è affatto facile anche ad Ancona, dove l’avvicendamento in panchina di Fabio Brini con Giovanni Pagliari non ha portato i risultati sperati. Questo pomeriggio al termine della seduta di allenamento una ventina di tifosi ha aspettato la squadra all’uscita dello stadio Del Conero. Sono volate parole grosse e anche qualche spintone. La gazzarra è durata pochi minuti, alla fine le forze dell’ordine presenti hanno riportato, anche se a fatica, la calma: gli ultras se ne sono andati ed i giocatori sono tornati negli spogliatoi visibilmente scossi per l’accaduto.

09/03/2017 18:21
Marito e moglie di Spinetoli le vittime della tragedia del ponte: Emidio Diomede e la moglie Antonella

Marito e moglie di Spinetoli le vittime della tragedia del ponte: Emidio Diomede e la moglie Antonella

Sono una coppia, marito e moglie originari della provincia di Ascoli Piceno, le due vittime del crollo del ponte sull'A14 fra Ancona sud e Loreto. Lo ha confermato all'ANSA il dirigente della Polizia stradale delle Marche Alessio Cesareo. Emidio Diomede e la moglie Antonella erano titolari dell'azienda Dnp Confezioni S.r.l. di Colli del Tronto.  La coppia viaggiava a bordo di una Nissan Qashqai, travolta dal crollo del ponte, lungo il quale erano in corso lavori di manutenzione, a cura di due diverse ditte. I feriti, ricoverati nell'ospedale di Ancona, sono due operai impegnati nei lavori. I feriti sono due operai romeni di 56 e 46 anni. Sono precipitati da un'altezza di circa sei-sette metri: il più anziano si è fratturato un polso e ricorda tutto quanto è accaduto. L'altro invece apparentemente non avrebbe riportato fratture, ma non ricorda gli attimi dell' incidente.  ( Fonte ANSA ) Articolo in aggiornamento Emidio "Mimmo" Diomede e Antonella Viviani, morti nel crollo del ponte che ha travolto la loro auto mentre transitavano sull'A14, vivevano a Spinetoli (Ascoli Piceno), in un'abitazione nei pressi dell'ufficio postale. Sposati da 36 anni, gestivano insieme un'azienda di confezioni con sede a Colli del Tronto. La polizia ha informato nel pomeriggio i familiari della tragedia avvenuta. I coniugi Diomede lasciano due figli, Daniela e Daniele, quest'ultimo ex team manager della Sambenedettese calcio. I due coniugi stavano per diventare nonni. Antonella era diretta all'ospedale di Ancona per una visita di controllo. ''La notizia della tragedia che ha colpito la famiglia Diomede rattrista immensamente non solo me, ma tutta la comunità di Spinetoli, città alla quale Emidio e Antonella erano legatissimi e noi tutti a loro" dice il sindaco Alessandro Luciani. *** Sono tre operai romeni i feriti nel crollo del ponte provvisorio lungo l'A14, avvenuto fra Ancona e Loreto. Il più anziano si è fratturato un polso e ricorda tutto quanto è accaduto; un altro invece apparentemente non avrebbe riportato fratture, ma non ricorda gli attimi dell'incidente. I primi due si trovano nel pronto soccorso dell'ospedale di Torrette ad Ancona, dove sono sottoposti ad accertamenti. Il terzo, ferito lieve, è stato portato nell'ospedale di Osimo.    Sono dipendenti della Delabech, la società romana incaricata dei lavori di manutenzione del ponte. ''Le strutture tecniche della Condirezione Generale Nuove Opere di Autostrade per l'Italia stanno acquisendo tutte le informazioni necessarie, che sono state prontamente richieste alla Delabech'', fa sapere Autostrade per l'Italia.

09/03/2017 16:28
Lettera del Movimento 5 Stelle ai terremotati

Lettera del Movimento 5 Stelle ai terremotati

  E' apparsa, sul blog di Beppe Grillo, nel pomeriggio di mercoledì 8 marzo, una lettera aperta ai cittadini delle zone colpite dal terremoto a firma di tutto il Movimento 5 Stelle. La pubblichiamo qui di seguito.  Sono passati più di sei mesi dalla prima scossa di terremoto. Abbiamo assistito alla sofferenza per il dramma che avete vissuto e che continuate a vivere a causa dell’immobilismo dello Stato, e riteniamo che sia giunto il momento di scrivervi e di parlarvi direttamente. A voi, cittadini e amministratori delle zone colpite dal sisma, a voi che abitate nel cuore dell’Italia, un territorio bellissimo e ricco di storia, tradizioni, cultura che è stato abbandonato da ben due Governi inefficienti e colpevolmente lenti. Sì, perché alla fine i fari su di voi si sono spenti e se questo non è successo già nei mesi precedenti è soltanto perché purtroppo, si erano verificate altre, violente, scosse. A voi servono soluzioni, efficienza e organizzazione. Per ottenerli la visibilità, i fari accesi, sono necessari, perché purtroppo in Italia per ricevere quello che ci dovrebbe spettare di diritto è diventato indispensabile alzare la voce, battere i pugni. Avete già promosso varie iniziative e riteniamo che sia giusto continuare a farlo per rivendicare i vostri diritti . Per smuovere lo Stato dovete tiralo per la giacchetta e far sentire forte la vostra voce. Il MoVimento 5 Stelle è convintamente non violento, ma la non violenza non significa inerzia. Le istituzioni non possono permettere che una porzione di paese resti in ginocchio, che ci siano zone a rischio spopolate, che ci vogliano anni, forse decenni, prima che nei vostri territori il tessuto sociale e imprenditoriale si rimetta davvero in moto. Non accettate questo senso di sconfitta fatalista. La volontà è il motore più forte, quello che rende possibili anche le cose più difficili, ed è ciò che manca a chi sta gestendo questa emergenza: non c’è la feroce determinazione a investire su questa parte di Italia e sulla sua rinascita. Non è altrimenti credibile che dopo i terremoti del Belice, del Friuli, dell’Irpinia, dell’Umbria e dell’Abruzzo ci troviamo ancora gestire il post sisma in modo così lento, disorganizzato, approssimativo, caotico, incerto. Da mesi cerchiamo di mantenere alta l’attenzione su questa drammatica situazione. Da mesi avanziamo proposte costruttive per trovare soluzioni efficaci e tendiamo la mano al governo, per ricevere in cambio solo risposte negative. Dopo aver lanciato già ad ottobre l’allarme sull’avvicinarsi dell’inverno, adesso ne lanciamo un altro: se non cambia tutto, subito, in meglio, ci ritroveremo in un batter di ciglia con il prossimo inverno alle porte. E avremo perso un anno. Non ce lo possiamo, non ve lo potete permettere di ritrovarci punto e a capo tra 12 mesi. Quei riflettori si devono riaccendere, lo Stato ci deve mettere la faccia e voi avete diritto di tornare nelle vostre case e nelle vostre terre. Tutto quello che non va e non funziona lo sapete bene perché lo vivete tutti i giorni sulla vostra pelle. La realizzazione delle casette e l’individuazione dei terreni dove installarle vanno tremendamente a rilento: vogliamo evitare che questo ritardo possa finire con il giustificare la decisione di acquistare edifici privati individuati sull’intera superficie dei territori regionali, così come previsto nel nuovo decreto. Non essendo previsti vincoli di territorialità, i cittadini del cratere alla fine potrebbero essere costretti ad accettare una soluzione lontana dalle proprie terre: l’esodo. Questa che sottolineiamo è solo la prima criticità, ma l’elenco dei fallimenti è quasi infinito: le stalle sono arrivate con il contagocce (e spesso hanno caratteristiche tali da rendere difficoltoso l'alloggiamento degli animali e da non garantire il loro benessere); la rimozione delle macerie va molto a rilento; i beni mobili giacciono all’interno degli immobili lesionati, motivo per cui non si è ancora provveduto né al recupero degli stessi e né tantomeno all’individuazione di edifici utili per la custodia provvisoria; i cittadini sono alloggiati negli alberghi sulla costa e soffrono di un comprensibile disagio psicologico; migliaia di case sono inagibili e altre sono in attesa delle verifiche; decine di cimiteri sono ancora inagibili, edifici storici e religiosi di inestimabile valore ancora adesso non sono messi in sicurezza; la maggior parte delle attività produttive inagibili non sono ancora state riattivate, mentre quelle che hanno subito danni indiretti dal terremoto stanno ancora aspettando un sostegno; strade comunali e provinciali attendono di essere messe in sicurezza e di tornare agibili e percorribili, molti sindaci - che in diversi casi non dispongono né del personale né del “know how” per gestire criticità così grandi - sono stati lasciati soli a gestire l’emergenza. La “No tax area” è necessaria, vitale, l’abbiamo chiesta in ogni modo, ma è evidente che il governo non è intenzionato a istituirla. Il cratere che il terremoto ha lasciato è lo specchio di uno Stato e di un Governo che lascia il Paese alla deriva, ma il corso di questa storia non è ancora segnato: si può ancora cambiare quel corso, lottando. Noi ci crediamo e sappiamo che anche voi, malgrado la montagna da scalare sia altissima e nonostante i tanti timori e le già troppe delusioni subite, non siete disposti a gettare via la vostra vita, il vostro mondo. Fate sentire la vostra voce, la partita è persa solo quando ci si dichiara sconfitti.

09/03/2017 13:10
I ricercatori Unicam scoprono una nuova specie di ranuncolo e la dedicano ai bimbi di Amatrice

I ricercatori Unicam scoprono una nuova specie di ranuncolo e la dedicano ai bimbi di Amatrice

Una nuova specie di ranuncolo è stata scoperta nel territorio di Amatrice da due ricercatori dell'Università di Camerino: il docente Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, assegnista di ricerca della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria. I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino, gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga in convenzione con Unicam, hanno rinvenuto la piantina nei prati umidi prossimi al centro abitato, poco prima del terremoto. E' una specie endemica di questo territorio ed è quindi una pianta che in tutto il mondo vive solo in questa porzione dei Monti della Laga. La nuova specie è stata dedicata ad un bambino, figlio di uno degli autori della scoperta, con la denominazione di Ranunculus giordanoi, e simbolicamente dedicata a tutti i bambini di Amatrice, un segnale di speranza per un territorio così duramente colpito dagli ultimi eventi sismici. Il Ranuncolo porta a 2.643 il numero delle piante del Parco. (Ansa)

08/03/2017 14:22
Donne maceratesi: tra passato e un futuro tutto da conquistare

Donne maceratesi: tra passato e un futuro tutto da conquistare

L’8 marzo è la festa della donna, la giornata internazionale in cui si pone l’accento sulla cosiddetta questione di genere, la parità dei sessi che stenta ad arrivare e che forse non ci sarà mai. La donna: il genere debole e il sesso forte, già perché, se è pur vero che la storia non ha lasciato spazio alle femmine, non ha permesso loro di essere protagoniste, le donne sono il sesso forte: vivono più a lungo, mediamente sei anni in più di un coetaneo maschio e si ammalano di meno. Un dono della natura per coloro a cui è affidato il futuro della specie. Senza bisogno di andare lontano e parlare dei luoghi nel mondo in cui i diritti delle donne non vengono riconosciuti e dove i soprusi sono all’ordine del giorno, basta analizzare i dati sul lavoro per constatare che neanche in Italia il gap tra uomo e donna è stato mai veramente colmato. Se è vero che le donne che fanno carriera aumentano è pur vero che più si sale di gerarchia più scompaiono le donne al potere. Nel territorio maceratese ci sono però delle eccezioni eccellenti che sottolineano come l’imprenditoria femminile seppur sia in quota minore raggiunge ottimi risultati, come ad esempio la Varnelli e la Roana. Una delle ragioni per cui le donne fanno il loro ingresso nel mondo dell’imprenditoria è per eredità, o familiare o del marito, soprattutto nelle nostre zone in cui il fare impresa è strettamente legato al legame di sangue. Le grandi aziende maceratesi sono quasi tutte a conduzione familiare, nate dalla piccola bottega di casa e diventate poi pilastri dell’economia territoriale. Se pensiamo alla politica, il territorio maceratese ha il primato della prima donna sindaco in italia, a Loro Piceno per la precisione: Ada Natali, di cui abbiamo già raccontato la storia (clicca qui) . Altra storia quella di Maria Assunta Lorenzoni, partigiana nata a Macerata e combattente nelle file di Giustizia e Libertà, nel quale si occupa dei collegamenti con il comando della Divisione. Svolge numerose missioni pericolose e organizza l'espatrio di cittadini d'origine ebraica e di perseguitati politici. La nostra provincia racconta di donne tutti i giorni, è fatta di donne che portano “a casa il pane”, non è un caso che in dialetto la donna matrona si chiama “vergara”, colei che porta la verga, cioè chi comanda, un riconoscimento che vale la pena ricordare nel giorno dell’8 marzo.

08/03/2017 13:27
Montesi guida gli scissionisti del PD

Montesi guida gli scissionisti del PD

“Il PD è imploso”. – questo è l’impietoso incipit con cui in un comunicato stampa Massimo Montesi, ex capogruppo provinciale del Partito Democratico annuncia l’adesione e la costituzione in provincia dei “Democratici e Progressisti.”  “Bisogna purtroppo prendere atto delle difficoltà politiche di un progetto, che lo voglio ricordare, aveva l’ambizioso obiettivo di unire i riformismi italiani. Negli ultimi anni si è perso completamente di vista il compito, hanno prevalso logiche vecchie di potere e di cinismo peggiori della prima repubblica.” “La scissione - prosegue la nota - non avviene adesso, ma è stata silenziosa e continua in questi anni. Si è manifestata nella perdita continua e rovinosa nel numero degli iscritti e degli elettori. Chi stava alla guida d’altronde, non ha mai avuto bisogno e non ha mai cercato di capire le motivazioni del fenomeno, perché in questa visione della politica un partito autonomo dalle istituzioni quale corpo intermedio di mediazione è solo un intralcio. Si è preferito il rapporto diretto tra il Capo e i cittadini. Una semplificazione che si è rivelata sbagliata e pericolosa. Accompagnata da comportamenti che invece che contrastare l’antipolitica la hanno alimentata; ricordiamo le parole d’ordine, diminuiamo le poltrone, meno politici, rottamazione, in un crescendo a fare il verso ai populismi. Anche qui sbagliando, l’antipolitica non si può fare, non si è credibili, quando si governa l’Italia, la gran parte delle regioni e dei Comuni.” “Gli ultimi appuntamenti elettorali – prosegue Montesi -  lo hanno confermato. Il disastro delle ultime amministrative fino alla caporetto del referendum costituzionale. Siamo giunti, laddove una classe dirigente nazionale normale, (chi ha responsabilità di maggioranza -, in un partito normale, avrebbe aperta una discussione vera, profonda, sulle motivazioni e cercato di apporre rimedi). Invece la risposta è stata di chiusura arrogante, al di là dei gesti ad effetto, nessuna comprensione della gravità della situazione, nessun anteporre il bene comune rispetto al proprio destino personale. Anzi, la voglia di rivincita che vince su ogni altra considerazione. Spalancando le porte alla prossima vittoria dei populismi e all’avventura. Su questo la strada è segnata in assenza di azioni decise e cambiamenti di rotta. La domanda principale a cui dare risposta rimane: perché i nostri elettori ci hanno abbandonato? In politica non sbagliano mai gli elettori, sbagliate sono le proposte politiche. Milioni di italiani non hanno votato PD nelle ultime tornate elettorali ed il referendum costituzionale, altro gravissimo errore, è stato trasformato nel giudizio universale sul PD, con la risposta che conosciamo. In una società profondamente cambiata, il nostro mondo, i giovani, il mondo del lavoro, il mondo della scuola, il mondo di coloro che sono in fondo alla scala sociale e anche di quelli che una volta venivano definiti ceto medio, impoveriti da anni troppo lunghi di crisi, a fronte del bisogno di sicurezza e protezione non hanno avuto risposte da noi e anzi ci hanno visto come l’establishement , il “potere”,  una causa del loro disagio cresciuto.  Il nostro ruolo nel mondo e in un Europa che rischia di diventare un problema piuttosto che un’opportunità. In una globalizzazione che dopo l’innamoramento iniziale porta con sé insicurezza, accentramento delle risorse e marginalizzazione di interi paesi e parti. Per non parlare nelle nostre zone del dramma dei sismi e dell’assunzione del tema come centrale e regionale e nazionale. Queste sono le domande a cui dare risposta, altro che poltrone e demagogia comunicativa.Non si può fare in un congresso che è solo l’ennesima conta plebiscito del Capo. Fino in fondo abbiamo creduto nella possibilità di poter svolgere la nostra battaglia nel PD. Temo che non si possa fare più nel Pd. Anche le cose chieste nell’ultima Assemblea erano più che ragionevoli: sostenere il governo fino alla fine della legislatura come segno di responsabilità verso il Paese e di avversione verso l’avventura in un momento così delicato; mettere in campo una conferenza programmatica che avvicinasse le posizioni di merito all’interno del PD e nel frattempo fare una legge elettorale seria; fare le primarie in autunno. Purtroppo non sono nemmeno venuti dei no, ma addirittura non è nemmeno stata data una risposta, a voler dire: il PD non solo non è contendibile, ma è proprietà personale del Capo. Il refrain che per anni abbiamo sentito: noi siamo la maggioranza e decidiamo e la minoranza si deve adeguare. Una idea pericolosa della democrazia interna di un partito. La fine di un ciclo e anche oggettivamente del PD per come l’abbiamo conosciuto. E la rottura irreparabile di una comunità. Il nostro compito, credo debba essere quello di cercare di riconnetterci con quel popolo di sinistra che ha abbandonato politicamente e elettoralmente il PD con particolare attenzione ai giovani che per l’80% hanno votato NO al referendum e al mondo del lavoro che non guarda più al PD. Mettere a disposizione lo spazio politico per ricostruire il centrosinistra, il campo largo che serve ad affrontare le sfide che il paese ha davanti, non una cosa piccola, o la cosa rossa come la definiscono i giornali, ma lo spirito di un nuovo ulivo, che sappia trovare le analisi, le parole e i valori per poter rimettere insieme il mondo della sinistra, con il centro, con l’associazionismo. Non l’ennesimo partitino della sinistra, ma la volontà e gli strumenti per ricostituire un nuovo centro sinistra o meglio dire “per il centro sinistra” perché quello che c’era l’ha ammazzato Renzi. Insomma un cantiere vero e proprio. Una delicatezza particolare – conclude la nota -andrà rivolta nel trattare le cose istituzionali. Saremo in qualunque sede i difensori del centrosinistra, la nostra azione non sarà mai a danno di esso, ma a sostegno, laddove esso governa e laddove esso è chiamato ad appuntamenti elettorali.”    

08/03/2017 12:41
Pesaro, il consiglio comunale vieta l'accattonaggio davanti chiese, scuole e ospedali

Pesaro, il consiglio comunale vieta l'accattonaggio davanti chiese, scuole e ospedali

Niente accattonaggio molesto o richiesta di elemosina davanti a chiese, ospedali e scuole a Pesaro. Il Consiglio comunale ha approvato un'integrazione al Regolamento di Polizia urbana per ''garantire una maggiore sicurezza e fruibilità delle aree pubbliche e il rispetto delle condizioni di dignità e decoro dei luoghi pubblici di particolare pregio o valore sociale''. La delibera è passata con 22 voti favorevoli e 8 astensioni, fra cui quelle di tre consiglieri Pd. Il nuovo regolamento vieta forme di accattonaggio ''molesto invasivo (la richiesta insistente e petulante di denaro) e/o con impiego di minori, anziani, disabili oppure simulando disabilità''. Non si può chiedere l'elemosina nelle aree dove si svolgono i mercati, di fronte ad attività commerciali, nei cimiteri, davanti agli ospedali. alle scuole, alle chiese, e nelle principali piazze e corsi. Vietato anche segnalare in cambio di soldi i posteggi liberi o offrirsi di portare i carrelli della spesa. Le sanzioni fra i 25 euro e i 500 euro. (Ansa)

07/03/2017 17:45
Errani incontra i sindaci a Macerata: con tanta forma e poca sostanza al via la ricostruzione - VIDEO

Errani incontra i sindaci a Macerata: con tanta forma e poca sostanza al via la ricostruzione - VIDEO

Molte le cerimonie, tanti gli attestati di reciproca stima tra i protagonisti della ricostruzione, troppi i buoni propositi espressamente dichiarati.  Si respirava quasi un aria di primo giorno di scuola, questa mattina, presso la sede dello IACP, dove si sono riuniti sindaci e amministratori per affrontare un altro incontro sul post sisma. Merito anche di un gradevole sole marzolino e di un cielo azzurro che annunciava la primavera. Un’accoglienza speciale per la stampa e per la cura dell’immagine in generale. Cordialità e disponibilità dispensate a piene mani dagli staff da apparire quasi sospetti. Sospetti che si materializzano poi quando li senti parlare. Quando dicono che sta andando tutto bene. Quando ti raccontano che, nei gruppi di lavoro ristretti, si concretizza meglio. Sospetti che diventano certezze quando quelli che prima ti accoglievano deferenti, adesso ti allontanano con garbo e fermezza per affrontare l’ennesima riunione a porte chiuse. Manco trattassero argomenti che affrontano la sicurezza nazionale. Che poi, a dirla tutta, è stato questo vezzo delle porte chiuse a trascinare Errani nell’incidente della registrazione pirata, realizzata sicuramente da un amministratore e rilanciata via web. “Finalmente cominciamo ad organizzarci nel territorio” ha detto Vasco Errani alla stampa.  “Accelerare, velocizzare, dare risposte ai cittadini” gli altri verbi usati dal commissario alla ricostruzione. Dopo sei mesi siamo ancora a caro amico. Apprendiamo, non senza imbarazzo che da oggi cominciano ad organizzarsi. Bontà loro. Devono aver approfittato del primo sole primaverile, visto che l’unica nevicata invernale li ha trovati spiazzati e impreparati. Siamo dunque – dopo sei mesi - nella fase organizzativa, ma ci stiamo con la massima cura per le pubbliche relazioni. Privilegiando l’immagine e la forma. Della sostanza se ne occuperanno chissà quando. Il presidente della giunta regionale, Ceriscioli non ha saputo o voluto dare nessuna risposta al presidente dell’amministrazione provinciale di Macerata. Né in sede di comitato ristretto, ma nemmeno in assemblea plenaria. Sacrosante d’altra parte le osservazioni di Pettinari: perché se la provincia di Macerata ha il 62% del territorio danneggiato su 21 assunzioni a tempo determinato gliene spettano solo 10? La matematica dice che mancherebbero almeno tre unità. Nessuna risposta nemmeno sul perché sia stato trasferito in Regione l’unico funzionario provinciale della stazione appaltante. Nessun riscontro da parte di Ceriscioli nemmeno sulla disponibilità offerta dall’amministrazione provinciale per costituire a Piediripa l’ufficio speciale per la ricostruzione. Insomma, aldilà dei buoni propositi non si sta facendo nessun passo in avanti, se non a parole. L’unica cosa che sembra funzionare è questo comitato ristretto degli amministratori. Richiesto, peraltro dagli stessi sindaci e dal commissario Errani. La sostanza vera è che dopo la riunione di oggi dovrebbe uscire un altro decreto. Pare che stavolta, nel contenuto del provvedimento normativo, venga data ai sindaci maggiore autonomia e responsabilità. Di questo salto qualitativo, che in qualche maniera ricalca le normative del sisma del 1997, va dato correttamente ogni merito a Vasco Errani che in questi mesi si è confrontato in maniera serrata con tutti i sindaci dei comuni disastrati. "Stiamo ancora gestendo parti dell'emergenza, casette, stalle e macerie - ha sottolineato Errani - ma stiamo discutendo anche l'impianto della ricostruzione per scuole e imprese. I tempi sono veloci: vogliamo confrontarci soprattutto con i sindaci''. Nel nuovo decreto ''non a caso i sindaci sono soggetti attuatori per la realizzazione di casette, stalle e opere di urbanizzazione. L'obiettivo è contrastare lo spopolamento e ridare una prospettiva vera alle zone colpite". Errani ha ricordato che si sta lavorando ''per 21 nuove scuole, mentre per le imprese c'è già l'ordinanza per il recupero di tutti i danni''. Su questa scia cambiano anche le modalità di azione: prima si fanno gli incontri con i sindaci, nei quali si raccolgono criticità e modalità di soluzione, poi si scrivono le ordinanze e non viceversa. Siamo in ritardo di sei mesi, ma da oggi cambia la cabina di regia. Il flemmatico e inconcludente Luca Ceriscioli, che fin qui ha gestito male l’emergenza, oggi passa il testimone a Vasco Errani, che ha fama di essere uomo di poche parole, ma di molti fatti concreti. Saranno i risultati il maxicantiere della ricostruzione che si sta mettendo in piedi, a giudicare il suo operato.         

06/03/2017 13:12
Ancora vento forte: nuova allerta della Protezione Civile per tutto lunedì 6 marzo

Ancora vento forte: nuova allerta della Protezione Civile per tutto lunedì 6 marzo

Domani sarà una giornata di forti venti nelle aree interne delle Marche. L'approfondimento di una saccatura sul Tirreno determinerà venti sud occidentali forti nelle zone interne della nostra regione per la giornata di lunedì. La Protezione civile ha diffuso un avviso di condizioni meteo avverse che prevede venti da sud ovest con raffiche fino a burrasca o tempesta lungo il crinale appenninico. L'allerta è valida dalla mezzanotte di oggi a quella di lunedì. 

05/03/2017 15:06
Notte di controlli per la Stradale: ritirate cinque patenti per guida in stato di ebbrezza

Notte di controlli per la Stradale: ritirate cinque patenti per guida in stato di ebbrezza

Consueta notte di controlli nel fine settimana da parte della Polizia Stradale lungo le arterie costiere maggiormente percorse soprattutto dai giovani, allo scopo di prevenire le cosiddette "stragi del sabato sera". Nella notte fra sabato e domenica, gli agenti della Stradale hanno ritirato complessivamente cinque patenti ad altrettanti guidatori risultati positivi all'etilometro. Rilevati anche alcuni incidenti, fortunatamente, senza conseguenze fisiche per le persone coinvolte. 

05/03/2017 11:33
Una ferita del terremoto che si rimargina: riaperta la strada da Monte San Martino ad Amandola

Una ferita del terremoto che si rimargina: riaperta la strada da Monte San Martino ad Amandola

Oggi il Presidente Pettinari, accompagnato dall’ing. Mecozzi si è recato a Monte San Martino per inaugurare la riapertura della provinciale che porta ad Amandola. La strada era stata chiusa in prossimità del paese per i danni provocati dagli eventi sismici . Nel tratto stradale in questione si erano verificati distacchi di massi dalla parete rocciosa che avevano ostruito il passaggio con gravi disagi per tutto il comprensorio. Da qui la necessità di agire in fretta e la Provincia, d’intesa con la Protezione Civile, ha subito attivato l’iter per la massima urgenza il ripristino della viabilità. Gli interventi hanno riguardato un tratto stradale di circa 400 metri. In prima istanza si è trattato di mettere in sicurezza la parete rocciosa provvedendo allo sgaggio di massi pericolanti bonificando quindi la zona. “I lavori – spiega Pettinari - sono stati eseguiti in 4 settimane anche se per correttezza è necessario evidenziare che i tempi si sono allungati per le avverse condizioni meteo che, con le abbondanti nevicate, hanno impedito la continuità degli interventi di ripristino stradale”. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Rock and River di Rosi Giancarlo di Visso che con un sostanzioso ribasso se li è aggiudicati per 80 mila euro. Alla riapertura erano presenti anche il Sindaco ed altri rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Monte San Martino. L’incontro è poi proseguito nella sede del Comune dove il Sindaco ha fatto il punto sui danni del terremoto indicando le attuali criticità. Il Presidente Pettinari ha reso noto quali saranno i prossimi lavori che verranno realizzati con i fondi del Bilancio 2016 che interesseranno le strade provinciali presenti nel territorio del piccolo Comune maceratese che per la sua posizione è anello di congiunzione tra la Provincia di Macerata e quella di Fermo. Strade e snodi da sistemare particolarmente importanti per tutta la viabilità del comprensorio in questione.

04/03/2017 18:10
Errani incontra i vescovi: "Occorre accelerare ancora di più"

Errani incontra i vescovi: "Occorre accelerare ancora di più"

 "È necessario accelerare ulteriormente. Il cronoprogramma funziona anche se la nostra aspirazione è sempre quella di andare ancor più veloci": parla di messa in sicurezza, ma anche di ricostruzione il commissario straordinario del Governo, Vasco Errani, al termine di una riunione con i vescovi delle zone del centro Italia colpite dal sisma. Incontro che si è svolto presso la diocesi di Spoleto.    "Abbiamo fatto il punto della situazione sul patrimonio culturale ecclesiastico danneggiato - ha detto Errani - individuando un piano per alcune chiese immediatamente riparabili".    Monsignor Renato Boccardo, vescovo di Spoleto Norcia, ha indicato nella Basilica di Norcia la chiesa simbolo del territorio umbro da recuperare prima di tutte.    Presenti al summit anche i presuli di Rieti, Domenico Pompili, Camerino-San Severino Marche, Francesco Giovanni Brugnaro, e di Ascoli Piceno, Giovanni D'Ercole. (Ansa)

04/03/2017 08:40
Allerta della Protezione Civile: vento fino a burrasca domani sulle Marche

Allerta della Protezione Civile: vento fino a burrasca domani sulle Marche

La Protezione civile delle Marche ha emesso un avviso di condizioni meteo avverse valido dalle 6 alla mezzanotte di domani per venti sud-occidentali con intensità media di vento teso nelle zone interne e moderato nel resto della regione. Durante le ore centrali di domani, le raffiche raggiungeranno la burrasca forte nelle zone interne alto collinari e la tempesta sul crinale appenninico.

03/03/2017 17:17
Anche l'Università di Macerata al festival Tipicità

Anche l'Università di Macerata al festival Tipicità

Ci sarà anche l’Università di Macerata alla venticinquesima edizione di Tipicità, il festival del gusto che esalta identità e valori territoriali, da sabato a lunedì a Fermo. L’Ateneo è da anni partner culturale di questa manifestazione, che negli anni si è evoluta in laboratorio di promozione e marketing territoriale, innovativo e partecipativo. Le attività proposte quest’anno da Unimc si rivolgono a pubblici diversi. Si parte dalla Cina, alla quale sabato alle 15.30 sarà dedicato il convegno organizzato dall’Istituto Confucio e dal China Center “Il mercato cinese: aziende ed esperienze a confronto” con Luigi Donnari de La Pasta di Aldo, Emidio e Vanda Angellozzi di Angellozzi Tartuficoltura, Marco Cartechini dell’Oleificio Cartechini, Marilena Cocci Grifoni della Tenuta Cocci Grifoni, Qingle Hu della Hunan University e Lorenzo Moretti, agronomo, esperto nel settore agroalimentare. Per i bambini, nelle giornate di sabato e domenica, ogni due ore, saranno organizzati laboratori sulle tematiche dell’opera lirica e dell’educazione alimentare, che coinvolgeranno i partecipanti nella costruzione di artefatti utili all’avvicinamento ai contenuti della lirica e nell’esplorazione sensoriale del cibo finalizzata all’accrescimento della consapevolezza alimentare. L’Università propone anche attività di orientamento alla scelta universitaria e professionale per le scuole presenti alla manifestazione.  Allo stand di Unimc, oltre agli addetti dell’ufficio orientamento, che potranno fornire informazioni sull’offerta didattica e sui servizi per gli studenti, ci saranno anche il China Center, l’Istituto Confucio, che proporrà esibizioni di arte calligrafica e video sulla Cina e sul capodanno cinese di Macerata, e gli spin-off dell’Ateneo, ossia le giovani imprese nate in seno all’università. Per la prima volta, infine, è stato coinvolto anche un gruppo di studenti che seguiranno in maniera attiva, coordinati dalla Società Imagina, le fasi di organizzazione e di realizzazione della manifestazione. Sono Erika Bei, Simona Cosentino, Marta Lancioni, Samuela Mezzelani, Stefano Paralupi, Chiara Pazzelli, Luca Principi, Paola Ubaldi, Dario Vinciguerra.

03/03/2017 15:50
Nasce l'associazione "Marche di Birra"

Nasce l'associazione "Marche di Birra"

Costituita il 25 gennaio scorso, l'associazione di birrifici agricoli e artigianali marchigiani ha presentato i propri obiettivi e progetti a Palazzo delle Marche. Il presidente della II commissione regionale, Gino Traversini: “Stiamo lavorando a una normativa per venire incontro alle esigenze delle aziende senza tralasciare la valorizzazione del territorio” Un mercato in crescita, quello della birra artigianale, con le Marche seconda regione nel centro Italia per concentrazione di microbirrifici. Sulla scia di questo trend, 25 gennaio scorso 19 produttori di tutta la regione - tra agricoli, artigianali e brew pub - hanno costituito l'associazione “Marche di Birra”. Si tratta di un progetto che parte dalla volontà di giovani imprenditori del settore, in gran parte under 40, e può contare sul sostegno dell'Assemblea legislativa. “Abbiamo avviato già da tempo un percorso – ha sottolineato il presidente della commissione regionale “Sviluppo economico”, Gino Traversini (Pd) - per sostenere e valorizzare le aziende brassicole marchigiane e stiamo ora pensando a una normativa che venga incontro alle esigenze dei produttori marchigiani, senza tralasciare la valorizzazione del nostro territorio”. Nelle Marche, quinta regione in Italia per produzione di orzo, sono attivi 41 birrifici - tra agricoli, artigianali e “brew pub” - cheproducono oltre 300 tipi di birre. “Puntiamo a portare la birra fuori dai luoghi di nicchia e a educare gli appassionati – ha evidenziato il presidente della neonata associazione, Ludovico Caverni - verso un consumo più consapevole e ampio. Il nostro obiettivo è anche quello di fare crescere ulteriormente il consumo di birra marchigiana. Un prodotto di qualità, realizzato con materie prime ottime”. “Marche di birra” è, a livello regionale, la più grande associazione di produttori di birra agricola e artigianale d'Italia. Tra gli altri obiettivi dell'associazione, evidenziati nel corso della conferenza stampa di presentazione, anche quelli di incentivare la collaborazione tra produttori, realizzare iniziative culturali, eventi e attività di promozione, a livello regionale, nazionale e internazionale e sviluppare percorsi condivisi di promozione sotto un brand comune. Un primo progetto concreto – hanno spiegato i produttori intervenuti alla presentazione dell'associazione – è quello relativo alle “Strade della birra”. Un'iniziativa, come è stato sottolineato che “nasce dall’esigenza di valorizzare i territori marchigiani a vocazione brassicola, caratterizzati non solo dalla presenza di birrifici artigianali e agricoli ma anche da attrattive naturalistiche, culturali e storiche particolarmente significative ai fini di creare un’offerta integrata”. Sono intervenuti alla conferenza stampa tutti i componenti della II commissione regionale e il sindaco di Apecchio, Vittorio Alberto Nicolucci, presidente dell’Associazione nazionale Città della Birra.

03/03/2017 11:27
Sanità, lo sfogo di un padre indignato: "Mia figlia non ha diritto ad un pediatra se non a pagamento"

Sanità, lo sfogo di un padre indignato: "Mia figlia non ha diritto ad un pediatra se non a pagamento"

"Grazie alla burocrazia e ad uno Stato ormai morto, mia figlia e i figli di tanti altri non hanno diritto ad avere un pediatra se non a pagamento".  Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un papà che si è visto assegnare e poi negare il pediatra "della mutua" per la sua bambina nata da poco. "Vi scrivo perché sono indignato nei confronti della sanità maceratese, a tutela dei diritti della mia famiglia e quella di altre che versano nella mia stessa condizione". Ci chiede però la cortesia di mantenere l'anonimato. "Venendo ai fatti, sono padre di una bellissima bambina nata a dicembre 2016. Purtroppo nell’ultimo trimestre di gravidanza mia moglie ha contratto il Citomegalovirus trasmesso poi alla bimba . Fortunatamente non ci sono state conseguenze per mia figlia , avendolo contratto proprio nel finale, però periodicamente deve essere sottoposta a controlli". Oltre alla difficoltà derivante da questa situazione, che non può non preoccupare un neo papà, un'altra è derivata da una illogica burocrazia. Dopo aver infatti presentato domanda per l'assegnazione di un pediatra per la piccola ci racconta che "Nella lista ricevuta comparivano circa dieci nominativi di pediatri su Macerata e tutti abbondantemente sopra la soglia massima di mutuati (il limite se non erro è di 800 per pediatra). Faccio la richiesta per l’assegnazione di un pediatra di cui ho la conoscenza, lo stesso comincia a seguirmi per un paio di visite fino ad arrivare a venerdì 24 febbraio quando mi dice esplicitamente che non potrà piu’ seguire la mia bambina se non a pagamento".  Al papà viene dato dal pediatra un numero di telefono "per poter far sentire la mia voce a chi decide riguardo il blocco/sblocco dei mutuati". Purtroppo però al numero non risponde nessuno.... "Ciò che mi fa infuriare è che la mia bimba ha necessità di essere seguita, soprattutto a causa della circostanza sopra indicata". Così conclude amareggiato.  La morale di questa storia è che una bambina nata da poco, per di più con dei problemi di salute, si vede negare il diritto ad avere un dottore e suo padre non trova risposte nella sanità pubblica, che dovrebbe essere a servizio dei cittadini malati. 

03/03/2017 11:13
Protesta degli allevatori terremotati: in piazza con i loro animali a Montecitorio

Protesta degli allevatori terremotati: in piazza con i loro animali a Montecitorio

Di fronte ad una situazione che descrivono come ''insostenibile'', gli agricoltori e gli allevatori delle aree terremotate delle Marche e quelli delle altre regioni invaderanno piazza Montecitorio a Roma il 7 marzo con i loro animali. Coldiretti spiega che ''rischia di saltare l'ultimo presidio del territorio ferito dal terremoto, caratterizzato da un'economia agricola di pregio e allevamenti che è possibile salvare solo se la ricostruzione andrà di pari passo con la ripresa del lavoro''. Insieme agli animali sopravvissuti sotto scosse e neve gli agricoltori porteranno davanti al Parlamento i prodotti locali salvati dalle macerie ma che ''ora rischiano di sparire per le difficoltà del mercato locale provocate dalla crisi del turismo e dallo spopolamento dovuto all'esodo forzato ma anche ai ritardi nella costruzione degli alloggi temporanei''. Sarà presentato il Dossier Coldiretti sul "Terremoto nelle campagne" e verrà distribuito un filmato-denuncia sui gravi ritardi della ricostruzione nelle aree rurali. All'iniziativa saranno presenti il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo insieme a tutti rappresentanti dell'organizzazione delle diverse realtà locali e ai sindaci dei comuni rurali colpiti dal sisma. (Fonte Ansa)

03/03/2017 11:07
Reperiti 4500 alloggi per i terremotati: ne mancano altri 500

Reperiti 4500 alloggi per i terremotati: ne mancano altri 500

"Abbiamo già reperito la disponibilità di 4.500 alloggi al momento della massima restrizione, che è praticamente da luglio, su 5.048 marchigiani che sono in albergo. La forbice fra i posti disponibili e quelli che servono è quindi molto stretta. Continua la ricerca di altre strutture, per i 500 posti che mancano, e poi saremo pronti per fare un piano di rientro complessivo". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. "Abbiamo 20mila persone in autonoma sistemazione e 5.048 negli alberghi. Ma - ha aggiunto - non sappiamo ancora chi ha intenzione di rientrare attraverso le strutture temporanee. Al momento quindi per noi è importante garantire a tutti un'adeguata collocazione". Per Ceriscioli, poi, "bisogna evitare il fai da te: c'è un'organizzazione che sta valutando tutto l'insieme delle disponibilità, perché non deve essere il singolo cittadino a iniziare a cercare la soluzione per conto suo. Sarebbe inaccettabile per lui, ma anche per il sistema".

02/03/2017 08:35
Terremoto, Errani: "Più poteri ai sindaci. I protagonisti sono loro"

Terremoto, Errani: "Più poteri ai sindaci. I protagonisti sono loro"

"Col decreto in fase di conversione viene data ai Comuni la possibilità di essere soggetti attuatori per quel che riguarda le opere di urbanizzazione, il provvisorio per il commerciale e le imprese, le stalle, cioè tutto quello che è opportuno affrontare e risolvere". Così il commissario per la ricostruzione Vasco Errani a margine di una riunione a Ascoli con i sindaci dei territori terremotati, per fare il punto della situazione anche alla luce della nuova governance. "Si è costruita sulla base dell'assemblea fatta ad Ancona questa forma di riorganizzazione da me condivisa perché rende più ravvicinato il tema del problema e la sua soluzione". "La prossima settimana - ha annunciato - i comitati discuteranno sull'ordinanza della ricostruzione dei danni gravi, prima ancora dell'approvazione definitiva che faremo dopo questa verifica. Credo sia il modo migliore, perché non c'è nessuna altra possibilità che ricostruire con e partendo dal territorio e i protagonisti che, in primo luogo, sono i sindaci".

02/03/2017 08:30
Sciapichetti: non c'è nessun inceneritore previsto nel piano rifiuti

Sciapichetti: non c'è nessun inceneritore previsto nel piano rifiuti

"La cartografia elaborata dalla Provincia di Macerata non ha nulla a che vedere con l’installazione di un ipotetico inceneritore." Lo puntualizza in una nota, in merito ad alcune notizie di stampa diffuse recentemente, l'assessore regionale all'ambiente Angelo Sciapichetti. "Specifica solamente dove, stando al nostro Piano dei Rifiuti, non possono essere collocati discariche ed impianti di recupero di materiale. L’inceneritore - continua la nota - non è contemplato nel nostro Piano, non è voluto dalla Regione Marche e tanto meno dal sottoscritto. A riprova di ciò è anche il recente ricorso al TAR della nostra Regione contro il Decreto ministeriale che vedrebbe la necessità di un inceneritore sul territorio marchigiano. Gli impianti eventualmente da realizzare in Provincia di Macerata son lungi dal poter essere definiti, considerato che il Piano d’Ambito dell’ATO3 non è stato né redatto, né tanto meno adottato. La fattibilità di qualunque progetto di impianto di gestione, pubblico o privato che sia, andrà comunque valutata anche in una ulteriore fase di verifica, in cui verranno presi in considerazione i fattori a scala di maggior dettaglio (PRG, distanze da funzioni sensibili, tutela di beni, vincoli ambientali, paesaggistici, ecc.). Non esiste pertanto - conclude Sciapichetti - una questione sulla collocazione dell’inceneritore, che non è previsto dal Piano Regionale dei Rifiuti e che, se paradossalmente venisse proposto dal Piano d’Ambito dell’ATO3, sarebbe bloccato dalla Regione per difetto di conformità rispetto al Piano Regionale."

01/03/2017 18:10
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