Le Marche "sono la regione più colpita dal sisma, con ben 87 comuni terremotati contro i 14 dell'Abruzzo e in 15 ciascuno di Lazio e Umbria. Questa situazione richiede da parte del Governo un'attenzione più significativa". Lo affermano in una nota il coordinatore di Fi Remigio Ceroni e Forza Italia Giovani. "Gli amministratori locali - seguitano - con difficoltà fronteggiano lo stato di emergenza, poiché ostacolati dalla burocrazia. Dopo oltre nove mesi poco è stato fatto, la ricostruzione è inesistente. L'entroterra rischia il definitivo spopolamento e il conseguente depauperamento dell'economia già fortemente compromessa. La giunta Ceriscioli si limita a spot e all'ordinaria amministrazione. Chiediamo un immediato cambio di passo, siamo in una fase straordinaria e la Regione Marche deve agire con strumenti idonei capaci di dare risposte alla nostra gente così come fece il presidente Berlusconi a L'Aquila nel 2009.
La ricostruzione nelle Marche sta avendo un meccanismo lento e farraginoso, c'è disorganizzazione; i cittadini cominciano a pensare che la Regione non voglia occuparsi più di tanto delle emergenze dei territori. Rallentamenti troppo marcati, con sopralluoghi fatti a Febbraio che ancora non hanno visto i responsi e la stragrande maggioranza dei progetti presentati che devono essere ancora visionati e approvati. Un immobilismo inaccettabile, a sette mesi dal sisma di ottobre.La disoccupazione, e in particolare quella giovanile, non da segnali di diminuzione. Cresce il mondo del precariato, il ministro Poletti nel suo mandato oltre a frasi estemporanee e fuori luogo, non è stato in grandi di dare risposte. Il partito democratico ha delle responsabilità evidenti che sono sotto gli occhi di tutti. Il movimento 5 stelle con le sue proposte fa solo demagogia e non risolve i problemi delle famiglie e delle imprese. Forza Italia è l'unica forza politica che si sta battendo per ascoltare i cittadini e sostenere nelle istituzioni le proposte della società civile e delle professioni.Forza Italia nelle Marche riparte dando spazio e sostegno al movimento giovanile così come vuole il Presidente Berlusconi. È fondamentale creare e formare una nuova classe dirigente leale e coerente al disegno politico di Forza Italia. Tanti ragazzi anche quest'anno sono in prima linea alle elezioni amministrative. Oggi erano presenti ad Ancona Orel Yovgen, 25enne, Matteo Mastrocola, 33enne, Curti Rubina 22enne di Tolentino e Maicol Tidei 22 anni di Sant'Elpidio a Mare".
Mese di maggio decisivo per le Sae per i comuni delle Marche colpiti dal terremoto. La regione Marche ha attualmente liquidato per le SAE ordinate € 6.474.485,64. Ordinate casette con un preventivo pari ad € 104.000.000,00. In questo mese gran parte dei comuni hanno approvato i layout e questo ha permesso di avviare il procedimento per le gare gestite dall’Erap. Sono in corso 20 cantieri per 684 Sae per 2112 abitanti. Le Sae in montaggio sono 169 e lunedì saranno 200. Nella provincia di Macerata sono 13 le aree aggiudicate per un importo totale di € 13.788.122,12 IVA, per la provincia di Ascoli Piceno 7 aree per un importo totale di € 6.866.647,07, mentre per le liquidazioni per le opere di urbanizzazioni sono pari ad € 1.700.000,00 IVA inclusa.
Avanti anche sul piano regionale macerie. 54 i comuni che hanno presentato il piano comunale. La stima è salita a 418.874 tonnellate di macerie da smaltire. I comuni maggiormente colpiti non hanno terminato i piani e restano coadiuvati dagli uffici della regione. Attualmente nei 5 siti di deposito temporaneo e cernita e stoccaggio attivati dalla regione sono state raccolte oltre 53 mila tonnellate di macerie.
Attualmente le persone in autonoma sistemazione sono 27.974 e somma erogata dai comuni per oltre 53 milioni. Il numero attuale degli sfollati negli alberghi è di 3950 con 348 strutture coinvolte per somme versate agli alberghi pari a circa 32 milioni di euro. A novembre gli sfollati allocati nelle strutture sulla costa erano circa 12 mila. Dal 27 aprile ad oggi la regione ha ricollocato 476 cittadini, dopo che alcune strutture ricettive non avevano dato la disponibilità ad ospitare tutti i terremotati fino al termine dell'emergenza. Censiti dagli uffici del turismo 1485 persone che da maggio a novembre dovevano inizialmente lasciare le strutture ricettive. Ora il numero è sceso a 784 complessivi e, per fine giugno, sono 375 ma già diversi alberghi hanno dato la disponibilità a prorogare la convenzione fino al 31 dicembre. A maggio si sono spostati in 455 inizialmente erano 586.
Ognuno di loro, attraverso un colloquio personale, ha espresso esigenze che gli uffici hanno cercato di accontentare (scuole, lavoro, famiglia). Qualora richiesto, sono anche stati accompagnati con mezzi della Regione e per alcuni casi sono stati coinvolti i servizi sociali. Molti hanno scelto di andare in autonoma sistemazione per ricevere il contributo. In relazione alle uscite della Struttura Ricettiva "Nuovo Natural Village" Potenza Picena la Regione ha ricollocato tutte le persone che hanno deciso di spostarsi dalla struttura. Gli ultimi due oggi (una cittadina del comune di Ussita che ha chiesto di essere ricollocata presso il Camping Pineta - Porto Recanati in attesa di una sistemazione presso un appartamento. Alle ore 17 i volontari della Protezione Civile accompagneranno personalmente la Sig.ra presso il Camping Pineta e una famiglia di 4 persone del comune di Visso ha chiesto di essere ricollocata presso la Struttura Ricettiva "Il contadino e il mare" - Potenza Picena - pensione completa (in quanto presenti in Struttura amici della stessa Comunità). Nel pomeriggio i volontari della protezione Civile accompagneranno la Famiglia presso la Struttura Ricettiva "Il contadino e il mare"). In riferimento agli articoli usciti in questa mattina si precisa che: - La Sig.ra Sbriccoli Rita ha chiesto di essere trasferita dal villino 134 al villino n. 135 (stesso nucleo familiare) e potrà rimanere presso il Natural Village fino al 10/06/2017, termine della scuola per il nipotino; - La Sig.ra Donatelli Rosi (figlia della Sig.ra Sbriccoli Rita) attualmente alloggiata nel villino n. 135, resterà presso il Natural Village fino al 10/06/2017, termine della scuola per suo figlio; - La famiglia Rossi Benedetta (Comune Castelsantangelo Sul Nera - 4 persone) poteva rimanere al Natural Village fino al 24/06/2017, ha scelto di trasferirsi all'Hotel Charly - Lido di Fermo, insieme ad altre persone della stessa Comunità; - La Signora Marianna e il figlio Tonino (Comune di Ussita) ha scelto personalmente la Struttura Ricettiva "il contadino e il mare" - Potenza Picena - pensione completa per stare con altre persone della sua comunità; - Il Sig. Nori Gino (Comune Ussita) è andato in autonoma sistemazione in data 31/05/2017; - La Sig.ra Aziza Makori (Comune Montefano) attualmente alloggiata nel villino n. 169 (insieme al suo nucleo familiare 4 persone), resterà presso il Natural Village fino al 10/06/2017 (termine della scuola - figlio di 12 anni); - La Sig.ra Fiscaletti Maria (Comune Visso) è andata in autonoma sistemazione; Per quanto riguarda l'articolo relativo al Sig. Renato Marziali (Comune di Ussita) ha comunicato agli uffici di voler andare in autonoma sistemazione da alcuni amici. Quando ha lasciato l’albergo ha regalato ai dipendenti della regione una poesia e il suo libro a dimostrazione dell’affetto e del lavoro fatto in queste settimane. "Voglio ringraziare tutte le persone che in questi mesi stanno facendo un lavoro straordinario per assistere gli sfollati della costa – sottolinea l'assessore regionale Moreno Pieroni – ringraziamo anche le strutture alberghiere. Molte totalmente o parzialmente hanno prorogato fino a dicembre la permanenza degli sfollati. Per quanto riguarda i cittadini colpiti dal sisma già da 15 giorni tutti sapevano dove sarebbero stati trasferiti secondo le loro esigenze, assistiti dalla protezione civile. Le disponibilità degli alberghi infatti sono da mesi superiori alle reali esigenze".
La scossa di magnitudo 3.6 avvertita distintamente nella zona del cratere nella notte fra giovedì e venerdì, ha inevitabilmente fatto salire la tensione nella popolazione, alle prese con uno sciame sismico che sembra non voler finire.
Ma, anche in questo caso, si è trattato di un aftershock, ovvero di un movimento che fa parte della sequenza attiva da mesi e non riguarda nuove faglie. A spiegarlo dettagliatamente è Alessandro Amato, sismologo dell'Ingv, che segue sempre con grande attenzione l'evoluzione della situazione nelle zone colpite dal sisma.
"Ieri notte (il 2 giugno alle 2:21) c'era stato un nuovo evento di magnitudo 3.6 nella zona di Arquata (la stella nella mappa), seguito da alcuni altri eventi più piccoli nei dintorni.
Come si vede" spiega Amato "l'epicentro di questo terremoto, e degli altri che continuano a interessare l'area, ricade nella zona attiva negli ultimi mesi. Si tratta quindi di aftershock a tutti gli effetti. Come già detto, la sequenza non è terminata (registriamo ancora un centinaio di eventi al giorno, quasi tutti molto piccoli) e durerà ancora a lungo.
Non ci sono al momento indizi di attivazione di altre faglie nella aree limitrofe (ma questa possibilità c'è sempre e ci sarà anche quando la sequenza in corso potrà ritenersi esaurita). Il grafico con il numero giornaliero di eventi di M≥2 mostra la piccola ripresa degli ultimi giorni, che rientra nelle oscillazioni possibili del trend generalmente in diminuzione".
C'è chi ha scelto di stare in prima fila a sfilare, per rappresentare un territorio devastato dal terremoto. C'è, però, anche chi è rimasto a casa, insieme ai suoi concittadini terremotati, insieme alle macerie che da nove mesi sono ancora per le strade, sottolineando con un gesto tutta l'amarezza di chi si trova quotidianamente a dover fare i conti con un'emergenza senza fine.
Le fasce tricolori del terremoto si sono divise sulla scelta di andare a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale per la festa della Repubblica. E chi è rimasto a casa lo ha deciso per scelta convinta. Condivisibile, aggiungiamo noi.
Le parole del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, racchiudono il senso di un gesto che ha un enorme valore politico: "Il mio 2 giugno sarà qui. E' giusto trascorrere la festa della Repubblica dove le macerie sono ancora intatte, non dove ci hanno dimenticati".
Anche Gianluca Pasqui, che pure ricopre un incarico importante (anche se ad oggi appare solo una formalità) come quello di coordinatore dei sindaci del cratere, ha scelto di non esserci: "A Roma? La parata? No, sono andato oggi a Roma per incontri istituzionali, lasciamo perdere le parate", spiega il primo cittadino di Camerino, ancora oggi alle prese con una zona rossa che impedisce di fatto l'accesso al centro e dove solo da pochi giorni si è iniziato a spostare le macerie. Gianluca Pasqui che è alle prese con le difficoltà di un grande centro come Camerino dove soltanto da poco hanno iniziato a spostare le macerie.
E non c'era neanche Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso, fra i più attivi e di certo uno che non le manda a dire: "La mia non è stata una polemica, come ho letto, ma è stata una critica, esplicitata con un comportamento. Non è un rifiuto di parlare con le istituzione. Al contrario, ho tutta l'intenzione di parlare con le istituzioni. Come potrei altrimenti lavorare alla ricostruzione? Ci parlerò, ci lavorerò insieme, criticherò le decisioni che non mi convinceranno ma sempre nel pieno rispetto dei ruoli e delle procedure democratiche. Che non prevedono l'obbligo di "festeggiare" insieme. Ho tanti doveri, non quello di festeggiare".
Il Lago di Pilato, una delle maggiori attrazioni naturalistiche del Parco dei Sibillini, non è stato prosciugato dal terremoto: c'è acqua nell'invaso. Ne dà notizia l'Ente Parco, che ha avviato un monitoraggio con l'Ispra, il Collegio delle Guide Alpine delle Marche e i Carabinieri forestali. Rassicurazioni anche sulla presenza del Chirocefalo del Marchesoni, il crostaceo che vive nelle acque del lago. Nelle settimane scorse su Facebook erano apparse foto in cui sembrava che i movimenti del terreno prodotti dalle scosse avessero prosciugato l'invaso. Fortunatamente non è cosi.
"Lo specchio d'acqua c'è - spiega il Parco dei Sibillini - anche se con una quantità di acqua inferiore rispetto alla media del periodo". Le dimensioni e la portata d'acqua dipendono principalmente dalla distribuzione delle precipitazioni: il lago è infatti alimentato soprattutto dallo scioglimento delle nevi. Sono anche evidenti alcune frane, soprattutto nella parte rocciosa del Pizzo del Diavolo, che richiedono una valutazione più approfondita sul rischio di nuovi crolli. Al momento il sentiero da Foce è inagibile e il transito fino a Forca di Presta è bloccato: la strada da Montegallo è interrotta. Alla spedizione hanno preso parte i tecnici dell'Ispra (l'Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), geologi e idrogeologi, i quali hanno anche fatto rilievi idrogeologici nel bacino del lago servendosi anche di un drone. Con loro c'erano il presidente dell'Ente Parco Oliviero Olivieri, le guide alpine delle Marche e i Cc forestali che hanno condotto una rilevazione con il Gps.
(Fonte ANSA)
I clienti di Banca Marche delle zone dell'entroterra che volessero effettuare - recandosi nelle varie sedi - versamenti, assegni, vouchers carte di credito e altri servizi di cassa potranno farlo soltanto la mattina.
È questa l'ultima novità che ha colto di sorpresa i clienti delle filiali dell'istituto di credito presenti in alcune città del cratere. Dal 10 maggio Banca Marche è stata assorbita da UBI Banca, che ha iniziato un massiccio piano di riorganizzazione. Per questo motivo, dal 1 giugno al 30 novembre 2017 le filiali nel pomeriggio garantiranno la copertura per tutti i servizi tranne che per quelli di cassa.
Inevitabili le proteste degli utenti, in particolare quelli che vivono nei Comuni terremotati, sia per il disagio che per non essere stati avvertiti prima di questa riorganizzazione che arriva, peraltro, proprio alla vigilia di un ponte festivo che comporterà la chiusura degli sportelli fino a lunedì mattina.
Sono in arrivo 6,4 milioni di euro per i Comuni e le Province delle Marche colpiti dal terremoto, a titolo di anticipazione del 70% dei lavori di somma urgenza effettuati da ditte private per la messa in sicurezza degli edifici. Gli enti locali potranno così anticipare i pagamenti, in attesa che si completi l'iter burocratico.
Questa è la seconda anticipazione delle risorse da parte della Regione a favore dei Comuni e delle Province colpiti dalle scosse del 24 agosto, 26 e 30 ottobre 2016, 18 gennaio 2017, per gli interventi di emergenza e messa in sicurezza, a carico della Contabilità speciale. La prima risale a fine 2016.
Lo stabilisce il decreto del Soggetto attuatore del sisma n.640, firmato oggi. "Un atto importante per le imprese del territorio che con il 70% di anticipazione possono continuare a operare a favore delle nostre comunità" sottolinea il presidente della Regione Luca Ceriscioli. (ANSA)
Ultimo giorno di permanenza al Natural Village di Porto Potenza Picena per gli sfollati del sisma, dato che il contratto per la loro accoglienza scade oggi. "Nel totale fallimento istituzionale - sostiene in una dichiarazione Maria Teresa Nori, portavoce degli sfollati di Visso e Ussita - si è arrivati alla fine smentendo le parole di un assessore regionale in risposta ad alcune interrogazioni in Consiglio in cui assicurava che le famiglie non devono spostarsi dai villaggi sulla costa. Così non è stato al Natural Village e oggi ultimo giorno di permanenza si va in cerca di strutture che possono ospitare gli sfollati".
"Forse - si chiede Nori - l'ultima speranza è l'Unhcr delle Nazioni Unite?" (l'Unhcr è l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ndr). La portavoce degli sfollati ringrazia il sen. Mario Morgoni del Pd "una persona che ci è stata vicina e che si è battuto per noi, non ha mai mollato e mai mollerà". (Ansa)
Sono finora ''una decina'' nelle Marche i casi di Blue Whale, il gioco sul web che attraverso una serie di prove può spingere le giovani vittime fino al suicidio, tutti nella provincia di Ancona. Lo ha rivelato incontrando i giornalisti il procuratore dei minori Giovanna Lebboroni, che ha competenza sull'intera regione.
''Per fortuna - ha aggiunto - le segnalazioni riguardano uno stadio di coinvolgimento iniziale o intermedio. Ma il gioco è molto pericoloso, e può attrarre, anche dietro minacce, i più fragili fra gli adolescenti''. Di qui la scelta di ''strutturare un coordinamento stretto fra uffici giudiziari del Distretto e forze di polizia, in primo luogo la Polizia postale'': si cerca di garantire un'attività di prevenzione e un intervento tempestivo laddove necessario. (Ansa)
E' morto per un'encefalite, un'infiammazione dell'encefalo, il piccolo Francesco, il bambino di 7 anni deceduto il 27 maggio nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona dopo essere stato curato a casa per un'otite bilaterale solo con preparati omeopatici. Queste le prime indiscrezioni sull'autopsia conclusasi poco fa ad Ancona.
Il medico legale, il dottor Mauro Pesaresi, attende di conoscere l'esito degli esami istologici e il dettaglio dei preparati omeopatici somministrati al bimbo per stabilire le cause dell'infezione.Sono indagati per concorso in omicidio colposo il medico omeopata Massimiliano Mecozzi e i genitori del piccolo.
La notte scorsa i carabinieri hanno sequestrato farmaci, telefoni, computer e ricettari nella casa del professionista, al quale è stata notificata l'informazione di garanzia. i militari hanno hanno prelevato farmaci e telefoni anche nell'abitazione dei genitori del piccolo, notificando anche a loro l'informazione di garanzia. (Ansa)
In programma oggi nell'ospedale di Ancona l'autopsia sul piccolo Francesco, il bambino di 7 anni morto sabato scorso nel presidio pediatrico 'Salesi' per le complicazioni di un'otite bilaterale curata per circa 15 giorni a casa solo con preparati omeopatici.
All'esame autoptico, affidato al medico legale Mauro Pesaresi, possono partecipare periti di parte dei tre indagati: il dottor Massimiliano Mecozzi, l'omeopata da cui il bimbo era in cura, e i genitori di Francesco, due commercianti di Cagli. Tutti e tre hanno ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Urbino per concorso in omicidio colposo.
Solo la sera del 23 maggio i genitori si erano decisi a chiamare il 118 viste le condizioni critiche del piccolo. Ma la corsa nell'ospedale di Urbino e poi il trasferimento al 'Salesi' si sono rivelati inutili, così come un intervento neurochirurgico condotto nella notte del 24 maggio per aspirare l'ascesso cerebrale. L'infezione era ormai troppo estesa, e Francesco non si è mai risvegliato dal coma.
(Fonte: ANSA)
Perquisizione nella notte a casa del dottor Massimiliano Mecozzi, a Fano: sequestrati farmaci, telefoni, computer e ricettari.
Gli è stata notificata l'informazione di garanzia per omicidio colposo per la morte del piccolo Francesco, di 7 anni, deceduto all'ospedale Salesi di Ancona per un'otite tratta solo con farmaci omeopatici. Indagati anche i genitori del bambino: non sono stati perquisiti, ma i carabinieri del nucleo investigativo di Pesaro hanno prelevato nella loro casa a Cagli farmaci e telefoni, notificando loro l'informazione di garanzia. Domani verrà eseguita l'autopsia sul corpo del piccolo, a cui sono stati prelevati degli organi che hanno salvato altri tre bimbi.
L'indagine è condotta dalla Procura di Urbino. (ANSA)
Francesco, il bambino di 7 anni morto all'ospedale Salesi di Ancona a causa di un'otite bilaterale dopo che per 15 giorni era stato curato solo con farmaci omeopatici, ha donato la vita ad altri tre bimbi. Il prelievo degli organi, a cui i genitori avevano dato il consenso ieri, è stato effettuato durante la notte, con modalità compatibili con la futura autopsia a cui il corpicino sarà sottoposto: reni e fegato sono già stati trapiantati, mentre non sono stati trovati "in tutta Italia e in Europa" soggetti compatibili per cuore e polmoni.
"Siamo riusciti a rispettare la volontà dei genitori - dice all'ANSA la coordinatrice del Centro Regionale Trapianti Francesca De Pace -. Oggi è la Giornata delle Donazioni e spero che Francesco ne diventi il simbolo". I familiari di Francesco, la cui morte ha suscitato una marea di polemiche sulla medicina omeopatica "sono estremamente provati. Sono persone normali, non hanno un atteggiamento talebano, con loro si è instaurata una bella relazione". (Ansa)
I genitori del bambino di 7 anni deceduto ad Ancona per le gravi complicazioni seguite ad una otite curata con l'omeopatia, ''hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi''. Lo annuncia la coordinatrice regionale ai trapianti, la dott. Francesca De Pace. "La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - aggiunge - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite".
"Ringraziamo moltissimo questi genitori per la scelta della donazione - afferma il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dr. Alessandro Nanni Costa - che testimonia, oltre alla loro generosità e all'attenzione verso i piccoli pazienti in attesa di organi, anche la fiducia nel sistema sanitario e nei medici che hanno preso in carico il loro figlio'' (ANSA).
E' clinicamente morto il piccolo Francesco, il bambino di 7 anni ricoverato dal 24 maggio nella rianimazione dell'Ospedale Salesi di Ancona per un'otite curata con l'omeopatia e non con gli antibiotici, che ne aveva compromesso le funzioni vitali. Il piccolo, originario di Cagli (Pesaro) era seguito da tre anni da un medico omeopata di Pesaro, ai quali i genitori si erano affidati. Il 'Salesi' ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori.
''Cosa dobbiamo commentare? E' stata dichiarata la morte cerebrale del bambino, non c'è altro da dire''. Denuncerete l'omeopata? ''Sì, senz'altro''. Così uno dei nonni del piccolo Francesco, morto per un'otite curata con l'omeopatia e non con gli antibiotici, in un breve scambio con i giornalisti in attesa fuori dall'Ospedale Salesi di Ancona.Molto provati e tesi, arrabbiati con la stampa, i genitori, lo zio e i nonni del bimbo si sono poi allontanati in fretta. ''Non parliamo con nessuno, d'ora in poi parleremo solo attraverso i nostri avvocati'' ha aggiunto il nonno.''Andate via, vi sembra il momento? State solo approfittando del nostro dolore...'' aveva detto poco prima la mamma del piccolo rivolta ai cronisti.(ANSA).
Un bambino di sette anni è ricoverato ''in uno stato comatoso grave'' da mercoledì scorso nella rianimazione dell'ospedale 'Salesi' di Ancona, dopo essere stato curato per un'otite con farmaci omeopatici e non con antibiotici, questo almeno stando alle prime indiscrezioni raccolte. Il bollettino medico diffuso oggi dal direttore sanitario degli Ospedali Riuniti di Ancona Alfredo Cordoni attesta la gravità della diagnosi, dopo ''l'ultima valutazione dei parametri vitali, respiratori, cardiocircolatori ed elettroencefalografici'' del piccolo, che è originario di Cagli (Pesaro Urbino).
Non c'è ancora la certezza di un nesso diretto fra la mancata terapia antibiotica e il peggioramento delle condizioni del bambino, che sarebbe stato trattato con farmaci alternativi per 15 giorni circa. Al 'Salesi' è stato anche sottoposto ad un intervento chirurgico, ma la prognosi resta riservata (ANSA).
''I numeri del personale, il macro numero, sono quelli del piano industriale di Ubi, ma la determinazione è fatta dalla concertazione e dalla negoziazione sindacale. Non sarebbe corretto da parte mia fare ragionamenti senza nessun riflesso e importanza". Così Alberto Pedroli, ad di Nuova Banca Marche, parlando con i giornalisti degli esuberi di Nbm. A metà giugno partiranno le lettere per i sindacati nazionali sulle procedure per il taglio dei costi operativi nel perimetro delle tre good bank acquisite dal Gruppo Ubi.
''Vogliamo tornare a fare banca con tutti i nostri clienti - ha aggiunto - magari andando a risuonare i campanelli di quelli che ci hanno abbandonato, non confidando nel fatto che Banca Marche potesse superare questo momento di crisi. Questo per dire loro che ci siamo ancora e che oggi abbiamo una solidità patrimoniale importante che è quella che possiamo ricevere dal Gruppo Ubi al quale apparteniamo''.
Con l'acquisizione di NBM Ubi salirà dal 7 al 25% del mercato nelle Marche, diventando "la prima banca del territorio". Lo ha detto la presidente del comitato di gestione di Ubi Banca Letizia Moratti, parlando con i giornalisti a margine di un incontro all'Istao di Ancona sul tema "Banca e territorio".
"Il nostro obiettivo - ha aggiunto - è sviluppare l'imprenditorialità e sostenere le imprese di questo territorio. Siamo consapevoli da un lato delle potenzialità di questa straordinaria terra, dall'altro delle criticità. Come prima banca di questa bellissima regione sentiamo la responsabilità di essere fianco delle imprese per aiutarle nel loro sviluppo". Moratti comunque è certa che l'acquisizione delle good bank avrà ricadute positive sul territorio: "non dimentichiamoci da dove siamo partiti, dalla risoluzione, quindi la chiusura, di queste banche. Noi abbiamo ritenuto importante questa acquisizione in un'ottica industriale, non di salvataggio, significa che crediamo in queste potenzialità e opportunità" (ANSA).
C’è ancora molto da chiarire sulla morte del veterinario di Montelupone Olindo Pinciaroli, che la notte la mattina di domenica che è stato brutalmente assassinato dal suo assistente Valerio Andreucci, 24 anni.
Dopo la notizia che il giovane, che quella tragica mattina era alla guida dell’ambulanza veterinaria, aveva assunto circa 4 grammi di cocaina la sera precedente, è emerso un altro particolare raccapricciante. Durante la serata di sabato, passata in un locale di San Benedetto, Andreucci avrebbe inviato degli sms agli amici in cui scriveva apertamente: “ Vado su e l’ammazzo” riferendosi al suo datore di lavoro.
Nonostante gli amici abbiano cercato di fargli cambiare idea, il ragazzo lungo la via Chiaravallese, tra Osimo e Polverigi, domenica mattina ha accostato il mezzo e ha iniziato a colpire ripetutamente Olindo Pinciaroli con un coltello da cucina lungo 33 cm portato probabilmente da casa. 15 colpi inferti al torace, alla schiena e anche al viso, il veterinario ha cercato di difendersi, fuggire dall’abitacolo dell’ambulanza e ripararsi sotto al mezzo, ma per lui non c’è stato nulla da fare, causa un fendente che gli ha perforato cuore e polmone.
Ora il pm Pucilli, che non ha contestato per ora le premeditazione, in base anche agli sms inviati, dovrà cercare di fare chiarezza in una storia fatta ancora di tante ipotesi. Forse Andreucci era ancora sotto l’effetto della cocaina della sera precedente, tanto da non ricordarsi neanche di aver dichiarato, subito dopo l’omicidio di essere stati assaliti da 4 zingari. Ad oggi il gip Cimini, ha disposto la misura cautelare in carcere per il giovane ascolano per il rischio di reiterazione del reato.
Da ieri con l'avvio delle procedure relative alle aree Sae di Visso Cesare Battisti 1 e Borgo San Giovanni 1, risultano in gara tutte le aree validate dall'Erap, a seguito di una convenzione con la Regione Marche, individuate dai Comuni per le casette, la cui progettazione è stata sinora approvata dal soggetto attuatore del sisma 2016, senza arretrati. Su 27 Comuni che hanno chiesto le casette si è raggiunto al momento un totale di 1.843 Sae per 5.444 abitanti.
Approvato il progetto per l'area di Nocria di Castelsantangelo sul Nera per 527.142 euro con oneri relativi alla sicurezza per complessivi 21.193 euro. L'aggiudicazione entro 10 giorni per 12 casette relative a 32 abitanti. Via libera anche all'area Sae Rione San Michele 1 a San Severino Marche per un importo di gara di quasi tre milioni di euro con oneri relativi alla sicurezza, per 121.588 euro. L'aggiudicazione entro 10 giorni per 100 casette relative a 288 abitanti. Costituito un tavolo Regione-sindacati per la ricostruzione (ANSA).
Nove mesi. Il tempo in cui si completa il percorso per far nascere una vita. Ma anche il tempo in cui una intera provincia deve ancora vedere partire un abbozzo di ricostruzione.
Fin da subito ci siamo occupati in maniera critica della questione sisma e, con malcelata soddisfazione, vediamo che l'argomento oggi è cavalcato anche da chi fino a poco tempo fa se ne era altamente fregato.
Il 24 agosto 2016 ci fu (e già cominciamo ad usare il passato remoto invece del passato prossimo) la prima forte scossa di magnitudo 6 con epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli e Arquata del Tronto. Colpiti duramente i Comuni di Castelsantangelo sul Nera e, anche se in misura inferiore rispetto a quanto accadrà il 26 e il 30 ottobre, Visso e Ussita.
Un interno inverno è trascorso senza che in provincia di Macerata sia arrivata una casetta o una stalla per riparare gli animali. Un inverno dove, incredibile ma vero, c'è stata anche la neve in montagna. Sì, la neve in montagna. Un fatto anomalo, vista la sorpresa con cui è stata accolta dalle autorità competenti, di cui però, magari, bisognava prendere atto fin da agosto: in montagna nevica. E parecchio pure. Magari cominciate a pensarci per i prossimi mesi: visto mai che il prossimo inverno nevichi di nuovo...
Il povero Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, aveva chiesto fin da subito le casette per i suoi concittadini. Sette casette. Ad oggi non ne ha vista arrivare neanche una. Eppure, a qualcosa come una quindicina di chilometri dal suo paese devastato, c'è stato un terremoto diverso. Un terremoto di cui ogni giorno si sente ancora parlare nei media. Un terremoto che ha inglobato la stragrande maggioranza delle donazioni. Un terremoto da cui le persone sono già fuori. da tempo. A quindici chilometri, forse meno, da Castelsantangelo c'è il confine con l'Umbria, una linea immaginaria che dallo scorso agosto, e in maniera anche più netta dopo, separa un territorio dove il terremoto sembra essere già un ricordo da una provincia, quella di Macerata, dove si sono registrati il 70 per cento dei danni del sisma e dove ancora non si è visto nulla. Assolutamente nulla, se non lo straordinario buon cuore, la generosità e la solidarietà di tantissimi italiani grazie ai quali esiste ancora un abbozzo di struttura sociale.
Norcia, Cascia, Amatrice: questa la direttrice e la localizzazione che hanno gli italiani del terremoto di agosto - ottobre. La provincia di Macerata, distrutta nel suo entroterra più bello e caratteristico, non c'è mai. Non esiste. Intanto, visto che già da quelle parti si è visto poco, provano a portarci via anche gli uffici dell'ente Parco dei Sibillini. La soluzione a questo punto è semplice: dobbiamo trasferirci tutti in Umbria? I ritardi e l'abbandono dell'entroterra maceratese, si inseriscono in una strategia ben definita di spopolamento di zone con pochi voti, con gente anziana, che alla burocrazia costa più tenere in vita che spostare verso la costa? La risposta oggi è sic et sempliciter "sì", è una vera e propria strategia. Qualche sindaco prova a lottare, ad alzare la voce, a protestare. Ma non c'è unità di azione neanche fra i primi cittadini dei Comuni terremotati: vanno tutti random, ognuno per la sua strada, senza una strategia comune che possa portare risultati concreti. Ma poi quali risultati, se in realtà, la ricostruzione non inizierà neanche fra un anno? E parliamo di iniziare, non certo di concluderla.
In questo discorso si inserisce la questione della microzonazione sismica. La microzonazione, infatti, può mettere in discussione la costruzione in qualsiasi zona e persino la possibilità di riparare case con danni lievi. In sostanza, anche case con danni lievi o non danneggiate potrebbero dover essere rilocalizzate, ovvero demolite e ricostruite in zona diversa. L’ordinanza 24 del 12 maggio del commissario straordinario Vasco Errani regola tutte le procedure per la microzonazione. Vediamo i tempi: i Comuni devono affidare gli studi di microzonazione entro 30 giorni dall’entrata in vigore dell' ordinanza; tale termine è prorogato di altri 30 giorni per i Comuni che utilizzano la procedura dell’art 36 del decreto legislativo 50/2016 (affidamento diretto per importi inferiori a 40.000 euro). Se trascorso tale termine i Comuni sono inadempienti, interviene la Regione che affida i lavori nei successivi 15 giorni. E già così siamo a 75 giorni (ipotetici).
Superata questa fase, i lavori sono stati assegnati: la norma prevede che entro 150 giorni (cioè 5 mesi) dall’incarico, i tecnici devono consegnare lo studio al gruppo di lavoro il quale, una volta acquisiti i risultati, li analizza e quindi consegna alla Regione lo studio della microzonazione ultimato. La Regione adotta gli studi e li utilizza per la pianificazione e progettazione. Quindi i Comuni recepiranno gli studi e finalmente potranno riprendere le attività della ricostruzione. Siamo arrivati a sette mesi, a cui poi vanno aggiunti gli inevitabili ritardi all'italiana. Se tutto dovesse filare liscio, saremmo arrivati a dicembre, pieno inverno, periodo nel quale risulterebbe impossibile poter dare il via a lavori di edilizia.
Paradossalmente, secondo questa ordinanza, la Regione e i Comuni dovrebbero fermare tutto ciò che è in corso: tutto fermo fino alla fine della microzonazione. Esiste la soluzione del carotaggio per progetto e prima della costruzione, anche se costoso (30/40 euro al metro lineare con costi che possono raggiungere i 2000 euro). I tecnici, inoltre, sottolineano come la ricostruzione dovrà rispondere alle NTC 2008 che già prevedono la caratterizzazione e modellazione sismica e geotecnica di ogni sito di progetto, per ogni edificio. Non sarà la microzonazione di terzo livello, a scala comunale, per quanto dettagliata, ad accertare ogni aspetto geologico o a dare il dato tecnico tale da soddisfare il progetto esecutivo.
Quindi, se l'ordinanza non sarà modificata, i tempi sono ancora tutti da decifrare. Nell'ordine di anni. Molti anni. Ma questo a nove mesi dal sisma, oggi pare che riguardi solo quello spicchio d'Italia che si chiama provincia di Macerata. Anzi, l'entroterra della provincia di Macerata.