Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata presso l'ospedale di Macerata: si tratta di una 66enne di Montecassiano. Tre, invece, le persone spirate all'ospedale di Jesi: una 84enne di Filottrano, una 82enne di Jesi e un 83enne di Osimo. Tre i decessi segnalati anche all'Inrca di Ancona: sono una 82enne di Loreto, un 98enne di Cingoli e una 82enne di Osimo.
Nell'Anconetano si è avuta un'altra vittima all'ospedale Torrette, una 98enne del luogo.
Una 85enne originaria di Cupramarittima e una 48enne sambenedettese si sono spente presso il nosocomio di San Benedetto del Tronto, mentre una 88enne di Filottrano e una 76enne di Montecalvo in Foglia sono morte presso l'ospedale di Pesaro.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19, 2252 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (846), mentre sono 380 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Da questa mattina si sono aperte le prenotazioni per il personale scolastico della Regione Marche: alle ore 15 raggiunte le 20 mila prenotazioni. La somministrazione delle dosi vaccinali inizia lunedì 1 marzo.
La novità dell'ultima ora è che può prenotarsi anche il personale della fascia d'età 55 - 64 anni (nati nel 1957). Il Ministero infatti ha trasmesso nella serata di ieri, venerdì 26 febbraio, alla Regione Marche gli elenchi del personale scolastico docente e non docente nella fascia d'età 55 - 64 anni che sono stati subito caricati nella piattaforma di prenotazione.
È possibile dunque anche per questa categoria procedere alla prenotazione del vaccino anti-Covid19 nelle stesse modalità comunicate.
Inoltre, in seguito ad accordi intervenuti questa mattina con la Regione Marche, anche l’Università di Macerata (così come Unicam) procederà in autonomia alla somministrazione dei vaccini ai propri dipendenti (docenti e personale tecnico amministrativo e bibliotecario) senza limiti di età. Lo spin off di ateneo For.Med.Lab si occuperà dell’inoculazione. In tempi brevi l'ateneo comunicherà al proprio personale i dettagli operativi, le modalità di prenotazione e la procedura per partecipare all’operazione ‘vaccini università’.
Il personale dei due atenei universitari siti in provincia di Macerata non dovrà procedere, dunque, alla prenotazione del vaccino.
Per quanto riguarda gli educatori delle scuole comunali, la Regione sta ancora ricevendo gli elenchi con i nominativi da parte dei Comuni che, a breve, saranno caricati nel sistema di prenotazione.
COME PRENOTARSI - Si può prenotare tramite il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it e il numero verde 800.009966 (attivo eccezionalmente questo fine settimana, sabato 27 e domenica 28, e poi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18).
Per la prenotazione del vaccino sono a disposizione anche i 242 ATM Postamat (sarà sufficiente inserire la tessera sanitaria, digitare i dati richiesti in modo semplice e veloce e ritirare il promemoria con i dettagli della prenotazione) e anche la rete dei portalettere (il postino attraverso l’apposita funzione “prenotazione vaccini” sviluppata per il dispositivo palmare, verificherà le disponibilità in base al CAP).Al momento della vaccinazione, insieme al personale sanitario, saranno compilati alcuni moduli (scheda anamnestica, modulo di consenso e trattamento dei dati personali e nota informativa) che si possono scaricare e stampare dal sito dell’Asur Marche (https://www.asur.marche.it/web/portal/modulistica1) o sul portale di prenotazione di Poste Italiane. I moduli sono comunque disponibili nei punti vaccinali. Al momento della prima vaccinazione, sarà comunicato il giorno per la somministrazione della seconda dose.
"Questa mattina abbiamo trasmesso le nostre osservazioni per il nuovo Dpcm. Abbiamo chiesto un cambio di passo e un’accelerazione nell'acquisizione e nella fornitura alle Regioni delle dosi per la campagna vaccinale, al fine di garantire quanto prima la sicurezza delle fasce più deboli e di tutta la popolazione, anche coinvolgendo le tante imprese private che si sono rese disponibili". È quanto comunica in una nota stampa diffusa via social il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
Il governatore ha inoltre invocato "una revisione dei criteri di valutazione della situazione epidemiologica, che siano chiari e sensati, oggettivi e più semplici, affinché si possano adottare soluzioni tempestive anche a livello sub-regionale".
"Dato che il Dpcm sarà in vigore fino a dopo Pasqua, abbiamo richiesto di prevedere, per le zone gialle e quando ci sono le condizioni, anche la possibilità per i ristoranti e le attività di somministrazione di aprire anche all’ora di cena, così come serve un programma di riaperture, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza e con ingressi contingentati, per le palestre, le piscine, anche per lo sport di base e amatoriale" ha aggiunto Acquaroli.
"Abbiamo chiesto di affrontare con chiarezza la situazione del settore delle cerimonie, di parchi e centri commerciali, cinema, teatri, musei e impianti sciistici. E in generale, la necessità urgente di ristori che siano immediati e totali. Spero che il Presidente Draghi e il nuovo Governo raccolgano queste nostre richieste, che sono di estremo buonsenso" ha concluso il presidente della Regione Marche.
Cade con la Mountain Bike in prossimità di un cantiere stradale, presso la Gola della Rossa di Frasassi: cinquantanovenne soccorso in eliambulanza.
L'uomo proveniente da Moie e diretto a Frasassi, si è trovato ad affrontare una barriera artificiale che presentava un tratto scosceso. Tentando di scenderlo a piedi, è purtroppo scivolato rovinando sul terreno sottostante e procurandosi diversi traumi.
Riuscendo a mettersi in contatto con alcuni amici ciclisti, con i quali avrebbe dovuto incontrasi di lì a breve, ha fatto in modo che potessero contattare per lui la centrale 118, che successivamente ha attivato l'eliambulanza con base a Fabriano.
La squadra della Stazione del Soccorso Alpino e Speleologico Marche di Ancona, è arrivata velocemente in supporto con un tecnico sanitario e due operatori che hanno aiutato il medico e il tecnico di elisoccorso ad imbarellare l'infortunato che successivamente è stato imbarcato e trasportato all'ospedale Torrette di Ancona.
L’intervento si è concluso poco prima delle 11:00 di questa mattina.
Il nuovo Dpcm, che scatterà il 6 marzo, potrebbe essere valido per un mese: secondo una bozza del test i divieti e le restrizioni resteranno in vigore anche per Pasqua e Pasquetta, le seconde dell'era Covid, scadendo il 6 aprile. Sono anche previste riaperture, anche se non da subito: dal 27 marzo riapriranno - nel rispetto di specifici protocolli - cinema e teatri mentre sarà possibile andare al museo anche nei week end. Il testo del decreto ministeriale dovrà essere approvato dagli enti locali, poi sarà emanato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il tutto dovrebbe avvenire entro il week-end.
A differenza di quanto successo in precedenza con Conte, il premier Draghi non parlerà dopo l'approvazione del nuovo Dpcm.
Queste dovrebbero essere le misure contenute nel nuovo provvedimento.
BARBIERI E PARRUCCHIERI CHIUSI (ZONA ROSSA): in questa fascia sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell'allegato 24, dove - a differenza del precedente provvedimento - non vengono menzionati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere.
IN CASA POSSONO ENTRARE ANCHE I NON CONVIVENTI (ZONA GIALLA), MA FESTE VIETATE: In questa fascia viene cancellata dal bozza del nuovo dpcm la misura - citata nel precedente documento, secondo cui - "con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza". Nella bozza del nuovo provvedimento restano comunque "vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose".
CINEMA E TEATRI APRONO DAL 27/3, MUSEI ANCHE NEL WEEK END (ZONA GIALLA): A decorrere dal 27 marzo 2021 - i zona gialla - gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, spiega la bozza del Dpcm. Il ministro Franceschini ha annunciato anche l'accesso ai musei su prenotazione anche nel weekend (questi ultimi per ora aperti in questa stessa fascia solo nei giorni infrasettimanali).
VIAGGI VIETATI, STOP SPOSTAMENTI TRA LE REGIONI: Il divieto di spostamento tra le Regioni è valido fino al 27 marzo ma assieme al prossimo Dpcm, che disciplinerà le misure fino al 6 aprile, Pasqua compresa, potrebbe essere nuovamente prorogato con un decreto. Come sempre è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione così come gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, ragioni di salute o situazioni di necessità. Permessa in zona gialla in ambito regionale la visita in una sola abitazione privata, una volta al giorno, fra le 5 del mattino e le 22. Possono spostarsi due persone più i figli minori di 14 anni.
SECONDE CASE: E' consentito recarsi nelle seconde in zona gialla o arancione (anche se si trovano fuori regione) solo al nucleo familiare e soltanto se la casa è disabitata. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Non è possibile invece - a meno di urgenti e necessari motivi - se le abitazioni sono in zone rosse o arancione scuro. Sono vietati i viaggi per turismo.
SHOPPING: Negozi chiusi solo in zona rossa dove sono garantiti esclusivamente gli esercizi commerciali di prodotti essenziali: farmacie, alimentari, ferramenta, cura della persona, parrucchieri. In zona gialla e arancione tutti i negozi sono aperti. Nei week end continuano ad essere chiusi i centri commerciali. Negli esercizi sono valide le solite misure di sicurezza: distanziamento, mascherina, ingressi contingentati.
CONTINUA LA SERRATA DI PISCINE E PALESTRE: Ancora lontana la possibilità di andare in palestra o in piscina. Vietati gli sport di contatto e di squadra. Consentita invece l'attività motoria individuale all'aperto come la camminata, la bici e la corsa. Al momento il Cts visto l'andamento dei contagi non ritiene opportuno allentare le restrizioni in questo settore. Se le cose dovessero migliorare si potrebbe pensare almeno a lezioni individuali o su prenotazioni. Agli agonisti è permesso di allenarsi.
LA SERA NIENTE RISTORANTE Niente cene al ristorante. Nonostante l'asse Salvini-Bonaccini al ristorante e bar in zona gialla si potrà andare solo di giorno. Si temono gli assembramenti fuori dai locali, che puntualmente avvengono anche a locali chiusi anche nel fine settimana. Dunque le regole per i ristoranti restano quelle in vigore: in zona gialla aperti fino alle 18 e fino alle 22 consentito l'asporto. A domicilio è consentito ad ogni ora. Asporto e domicilio sono consentiti nelle zone arancio e rosse. Eccezione fanno gli autogrill, oltre le 18 in zona gialla, le mense e i ristoranti negli alberghi.
SCUOLA: La scuola resta in presenza per gli alunni dell'infanzia, delle elementari e delle medie mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza "almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%". E' quanto prevede la bozza del Dpcm. Nel testo si introduce un'ulteriore misure: "al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa". Nelle prossime ore - sulla base del quadro epidemiologico delle nuove varianti del Covid che sarà esaminato dai tecnici - non si esclude che possano arrivare dal Governo ulteriori provvedimenti restrittivi sulla didattica in presenza, in particolare nelle zone arancioni, e sull'utilizzo delle mascherine da parte dei bimbi tra i 6 e 11 anni. In alcuni casi i governatori hanno già applicato misure più restrittive come ad esempio nelle Marche, in Campania e Puglia.
(Fonte Ansa)
Da domani, sabato 27 febbraio, dalle ore 8, sarà possibile prenotare nelle Marche il vaccino anti-Covid19 per il personale scolastico delle scuole pubbliche e delle università, docente e non docente, con un’età fino a 55 anni non compiuti. Le vaccinazioni inizieranno lunedì 1 marzo.
"Per il personale scolastico docente e non docente con un’età superiore a 55 anni, si attiveranno le prenotazioni non appena il Ministero trasferirà alla Regione le liste con i nominativi". A comunicarlo è l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
Le modalità di prenotazione sono le stesse già avviate, quindi tramite portale di Poste Italiane, https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it e il numero verde 800.009966 (attivo eccezionalmente questo fine settimana, sabato 27 e domenica 28, e poi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18).
Per la prenotazione del vaccino sono a disposizione anche i 242 ATM Postamat (sarà sufficiente inserire la tessera sanitaria, digitare i dati richiesti in modo semplice e veloce e ritirare il promemoria con i dettagli della prenotazione) e anche la rete dei portalettere (il postino attraverso l’apposita funzione “prenotazione vaccini” sviluppata per il dispositivo palmare, verificherà le disponibilità in base al CAP).
Al momento della vaccinazione, insieme al personale sanitario, saranno compilati alcuni moduli (scheda anamnestica, modulo di consenso e trattamento dei dati personali e nota informativa) che si possono scaricare e stampare dal sito dell’Asur Marche (https://www.asur.marche.it/web/portal/modulistica1) o sul portale di prenotazione di Poste Italiane. I moduli sono comunque disponibili nei punti vaccinali.
Al momento della prima vaccinazione, sarà comunicato il giorno per la somministrazione della seconda dose.
L’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Camerino procederanno alla vaccinazione autonomamente presso le loro sedi, avendo a disposizione proprio personale sanitario: una messa a disposizione degli atenei per alleggerire il sistema regionale. Il personale rispettivo dunque non dovrà procedere alla prenotazione.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 16 decessi correlati al Covid-19.
Due le vittime registrate nel Maceratese: si tratta di un 59enne di Mogliano e di un 85enne di Recanati spirate al Covid Center di Civitanova Marche.
Cinque i decessi segnalati all'ospedale Torrette di Ancona: sono una 92enne di Camerano, un 67enne di Montefiore dell'Aso, una 70enne di Chiaravalle, una 81enne di Osimo e un 82enne di Ancona.
Nell'Anconetano si sono avute anche altre quattro vittime: una 95enne è deceduta all'Inrca, mentre una 83enne di Jesi ha perso la vita nel nosocomio locale. Un altro cittadino jesino, di 87 anni se n'è andato all'ospedale di Senigallia, inoltre a Villa Serena si è spento un 95enne di Cerreto d'Esi.
Tre, invece, le persone spirate nel Fermano: un 74enne di Servigliano e un 80enne di Porto Sant'Elpidio al Murri, un 86enne di Potenza Picena alla Residenza Valdaso.
Una 92enne originaria di Montecosaro e si è spenta presso l'Rsa Galantara di Pesaro mentre una 89enne di Monte Roberto è morta presso l'ospedale di San Benedetto del Tronto.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2240 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (845), mentre sono 379 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
“La nuova ordinanza del presidente Acquaroli certifica la sua completa debacle. Purtroppo, con buona pace anche di Giorgia Meloni, che continua senza pudore a lodare come esempio virtuoso la modalità della riapertura delle scuole marchigiane, siamo di fronte a un risultato che ci attendevamo, vista la confusione, l’approssimazione e persino l’irresponsabilità con cui presidente e giunta hanno gestito il ritorno in classe dei ragazzi.
Così il capogruppo regionale del Partito Democratico, Maurizio Mangialardi, commenta l’ordinanza per la chiusura fino al 5 marzo delle scuole superiori nella regione e delle classi seconde e terze delle scuole medie nelle province di Ancona e Macerata.
"La verità è che per ripicca e insipienza, non si sono volute ascoltare le proposte avanzate fin da dicembre dal Partito Democratico, che avrebbero permesso la ripresa delle lezioni in totale sicurezza, attraverso serie costanti di tamponi per tracciare i contagi - accusa Mangialardi -. Pur di non collaborare con l’opposizione, invece, Acquaroli e i suoi hanno preferito intestardirsi in un inutile e fallimentare screening di massa, che di massa poi non è stato, lasciando inutilizzati decine di migliaia di tamponi che avrebbero potuto essere impiegati proprio per studenti, insegnanti e personale scolastico”.
“Acquaroli – continua Mangialardi – dice che l’ordinanza serve a evitare scenari peggiori, ma la verità è che questa drammatica situazione ha contribuito a crearla anche lui, da ultimo con due provvedimenti assolutamente privi di senso. Prima quello per perimetrare di arancione la provincia di Ancona, trasformandola in uno spazio dove non si poteva né entrare né uscire ma dove al suo interno tutto o quasi era permesso, e poi quello ancora più illogico per l’istituzione di zone arancioni nel medesimo territorio che, come è evidente a tutti, non solo non hanno avuto alcuna efficacia, ma hanno contribuito all’incremento dei contagi con gravi ripercussioni sulla salute pubblica”.
“Tutto questo accade – conclude il capogruppo dem – mentre in altre regioni come la Toscana, l’Emilia Romagna, la Campania e il Lazio, la campagna vaccinale procede a passo sostenuto e, dopo il personale sanitario, le forze dell’ordine, gli over 80 e le persone disabili, si è già iniziato a somministrare il vaccino anche ai lavoratori della scuola. Esattamente il contrario di quanto accade nelle Marche, dove si naviga a vista, senza strategia e a ritmi di una lentezza estenuante”.
La Regione Marche è governata dal mese di settembre dello scorso anno da una coalizione di centrodestra che si è presentata ed è stata premiata dagli elettori sulla proposta di un azzeramento delle scelte dei precedenti governi del centro sinistra e con la promessa di una nuova stagione di rinascita e sviluppo capace di far risorgere le Marche dalle ceneri del passato . Per questo è inevitabile chiedersi come mai le forze politiche che oggi governano la Regione, anziché avviare con provvedimenti concreti questo nuovo rinascimento marchigiano abbiano spostato l’asse della loro iniziativa sul piano del conflitto ideologico". È quanto scrive, in una nota, il deputato del PD, Mario Morgoni che ricorda le ultime "uscite" del centrodestra: Dalla pillola abortiva alla sostituzione etnica "fino al ruolo della donna come strumento di procreazione e servizievole custode del focolare domestico", fa presente Morgoni riferendosi all'ultima del consigliere regionale di Fratelli d'Italia.
"Nulla - aggiunge Morgoni - che parli di concreti provvedimenti per migliorare la vita dei marchigiani o per dare soluzione a qualche problema tra i tanti e drammatici che li affliggono . Tra l’altro è quasi incredibile che si tratti di quelle stesse forze politiche che hanno sempre inveito contro gli avversari accusati di non preoccuparsi della vita quotidiana dei cittadini e che oggi agitano temi del tutto estranei alle preoccupazioni della comunità marchigiana". Ma, secondo il parlamentare potentino "c’è qualche spiegazione : quando si fanno promesse mirabolanti e alla prova dei fatti si stenta assai anche solo a garantire l’ ordinaria amministrazione , la soluzione più semplice e’ quella di svicolare e di deviare l’attenzione dai problemi reali . E il gioco funziona meglio se si fa appello alle proprie radici ideologico-culturali , se si impugnano le bandiere dell’appartenenza e dell’identità , se si scommette sul fanatismo anziché sull’intelligenza delle persone".
È necessario, scrive ancora Morgoni "che tutti i cittadini marchigiani , ma in particolare coloro che hanno dato fiducia al nuovo governo regionale si chiedano seriamente se è utile per le Marche del 2021 combattere laceranti guerre ideologiche e se veramente si può pensare di affrontare le sfide del presente , di costruire il futuro della nostra Regione, di migliorare la qualità delle nostre relazioni richiamandosi al passato, a modelli risalenti più che al secolo scorso a quello precedente , all’ 800 più che al 900. Combattere il passato prossimo e’ legittimo, farlo in nome del passato remoto è un imbroglio. La destra - conclude - ha il diritto di governare ma ha il dovere di proporre soluzioni e non di ipnotizzare con operazioni nostalgiche il popolo marchigiano".
(Foto di archivio)
Da sabato 27 febbraio a venerdì 5 marzo (scadenza dell'attuale Dpcm), vanno in DAD al 100% tutte le scuole superiori delle Marche, e la seconda e la terza classe delle scuole medie della provincia di Ancona e della provincia di Macerata (la prima classe resta in presenza). Resta garantita la possibilità di svolgere la presenza per i laboratori, gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Il presidente delle Marche, Francesco Acquaroli, ha posto la firma sull’ordinanza, annunciata già nella serata di ieri, in seguito alle analisi sull'andamento epidemiologico effettuate dai servizi regionali della sanità. "L’incidenza è maggiore nella provincia di Ancona e Macerata, specie nelle classi di età 11-13 anni e 14-18 anni. Tuttavia si segnala anche nelle restanti province un deciso incremento dei contagi nella classe 14-18 anni. Da questo si è reputato necessario l’intervento su tutto il territorio regionale", spiega il presidente.
Nel provvedimento viene disposta anche la proroga fino al 5 marzo, a scadenza dell’attuale Dpcm, delle ordinanze già in vigore, che dispongono i limiti di spostamento in entrata e in uscita nel territorio provinciale di Ancona e le restrizioni per i 20 comuni in zona arancione dell’Anconetano".
È attesa, inoltre, per oggi la nuova classificazione delle regioni dopo il tavolo tecnico col Governo:forte rischio fascia arancione per le Marche.
Leggi Qui il testo completo dell'ordinanza regionale
"L'amministrazione regionale delle Marche rifiuta di effettuare i tamponi agli studenti ma decide di applicare la didattica a distanza per le scuole superiori al 100% per la prima settimana di marzo. Una scelta irragionevole e irresponsabile con cui la giunta di destra colpisce i nostri ragazzi". A denunciarlo è Alessia Morani, deputata del Pd, che già nei giorni scorsi aveva chiesto conto del perché non venisse effettuato uno screening generalizzato nelle scuole.
"Nel tavolo regionale di confronto di oggi - spiega Morani - l'assessore Saltamartini ha comunicato che 'a causa del diffondersi di varianti e in preparazione della vaccinazione del personale scolastico la Regione Marche pubblicherà un'ordinanza per cui da sabato 27 febbraio le scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione e quelle di primo grado solo nella provincia di Ancona applicheranno la DAD al 100% per la prima settimana di marzo. A seguito anche del numeroso aumento dei contagi nella provincia di Ancona in cui sono già state disposte chiusure limitrofe, per arginare la situazione si disporrà la chiusura anche per le province adiacenti'. Insomma, a scontare l'incapacità dell'amministrazione di far fronte all'emergenza sono i nostri giovani, a cui viene negata la possibilità di frequentare la scuola in presenza, con tutte le conseguenze negative sul piano della didattica e della socializzazione".
"Tra l'altro - sottolinea Morani - questo comporta anche un grande spreco di denaro pubblico, dato che la Regione ha già acquistato migliaia di kit per tamponi rapidi. La situazione dei contagi nella nostra regione consiglierebbe proprio un monitoraggio costante degli studenti a tutela della loro salute, degli insegnanti, del personale ATA e delle loro famiglie. Perché la giunta Acquaroli non lo fa? Purtroppo nessuno ci ha risposto".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 5 decessi correlati al Covid-19.
In provincia di Macerata è sono stati registrati tre decessi di cui due al Covid Center dove si sono spenti un 62enne di Macerata e una 70enne di Civitanova Marche mentre all'Ospedale Civile di Macerata è spirata una 97enne di Tolentino
Due le vittime registrate invece al nosocomio dorico di Torrette: si tratta di 96enne di Ancona e una 79enne originaria di Ascoli Piceno.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2224 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (845), mentre sono 375 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,1% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati da Servizio Sanità delle Marche:
Depositata oggi dalla Lega la Proposta di Legge per modificare la normativa regionale che disciplina l’assegnazione e la gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Lo annunciano il commissario regionale Riccardo Marchetti, il consigliere regionale Andrea Maria Antonini, primo firmatario e presidente della 3a Commissione Ambiente e il presidente del gruppo in consiliare regionale Renzo Marinelli.
“Modificare la normativa regionale che regola l’assegnazione delle case popolari era tra i principali obiettivi programmatici e nel titolo della PdL è insita la finalità dell’azione Lega: dare risposte improntate ad una visione di prospettiva che non solo all’esistente. - dichiarano il parlamentare Riccardo Augusto Marchetti, commissario regionale della Lega, e i consiglieri proponenti - Per questo tra i requisiti per entrare nelle graduatorie di assegnazione abbiamo inserito per il richiedente quello di residenza da almeno due anni nel comune che emana il bando e da cinque anni nelle Marche. Vogliamo sostenere progetti di vita difronte al disagio economico-sociale che incombe più pesante all’orizzonte post-pandemia, riqualificare centri storici e periferie in un’ottica di ricostituzione di quelle relazioni di comunità che si traducono in tessuto sociale fertile per la crescita armonica degli individui. A questo proposito teniamo particolarmente sottolineare – evidenziano Marchetti, Antonini e Marinelli – che tra le cause di decadenza dell’assegnazione prevediamo la condanna, anche in via non definitiva, per reati consumati o tentati in materia di violenza familiare”.
La PdL, muovendo dalla volontà di rispondere alle mutate esigenze sociali, prevede una quota pari all’8% degli alloggi disponibili riservata ai nuclei familiari composti da soggetti che non abbiano compiuto il 35mo anno di età alla data di pubblicazione del bando e una medesima quota ai nuclei familiari monoparentali, con uno o più figli a carico. Innalzata dal 25 al 30% la percentuale per l’eventuale riserva annuale di alloggi da assegnare a categorie speciali.
“Non manca l’attenzione alla legalità fatta di tutela, presidio e supporto alle famiglie di chi li esercita – concludono il commissario Marchetti ed i consiglieri leghisti – Il 10% degli alloggi disponibili sarà riservato agli appartenenti alle Forze dell’Ordine, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che prestano servizio in regione. Inoltre, chiunque faccia richiesta di accedere agli alloggi non dovrà aver riportato, negli ultimi dieci anni, una condanna per delitti non colposi per i quali la legge prevede una pena detentiva non inferiore nel massimo edittale a due anni”.
Una delle principali preoccupazioni di chi vive in un appartamento sono i consumi. Senza ombra di dubbio, quelli che vanno tenuti maggiormente sotto controllo sono quelli elettrici. Proprio per questo motivo, moltissime persone si dedicano alla ricerca di eventuali dispersioni di corrente.
Queste possono far lievitare in maniera molto significativa i costi della bolletta della luce. Quando avviene una dispersione di corrente, difatti, l’inefficienza dell’impianto elettrico non è sufficiente e si verificano delle perdite di elettricità. La dispersione di energia elettrica è causata generalmente da un isolamento energetico non performante. Vediamo nel dettaglio come possiamo individuarla ed evitarla.
Che cos’è la dispersione elettrica
Per prima cosa, cerchiamo di capire a fondo cosa si intende con dispersione elettrica. Con questa espressione si indicala perdita della carica elettrica da parte di un conduttore carico isolato: le dispersioni elettriche sono dovute a un isolamento imperfetto, come già anticipato, e hanno come effetto principale l’aumento dell’inefficienza dell’impianto elettrico. Questo genera non solo il trasferimento di potenza elettrica, e quindi l’aumento dei consumi, ma persino rischi per la salute,si può rischiare persino la folgorazione.
Come accorgersi delle dispersioni elettriche
Come ci accorgiamo di eventuali dispersioni elettriche in casa? Per prima cosa, suggeriamo sempre di armarci di uno strumento diagnostico come il multimetro. Questo è particolarmente utile per misurare corrente alternata, tensione continua ed eventuali dispersioni. Sicuramente, uno dei segnali molto evidenti può essere il fatto che scatti spesso il salvavita in casa. Questo può essere una prova di eventuali dispersioni o comunque di un guasto elettrico. Non sempre però scatta il salvavita quando ci sono dispersioni.
Accorgimenti utili, molto semplici da attuare, sono sicuramente quelli di controllare il contatore della luce e tutti gli elettrodomestici. Nel primo caso, basta leggere il display per accorgersi se sia in atto una dispersione di energia elettrica nella nostra abitazione. Spesso può comparire il messaggiodi massima potenza superata, con una percentuale indicata.Se non sono in uso elettrodomestici, allora vuol dire che qualcuno sta utilizzando l’energia elettrica per conto nostro o ci sono dispersioni elettriche.
Se il contatore non riporta alcun messaggio, allora, possiamo controllare tutti gli elettrodomestici di casa. proviamo a staccare tutti gli elettrodomestici e poi attivare gradualmente tutti i dispositivi: così facendo potremo capire quale sia quello che ha determinato la dispersione elettrica. Si può verificare che il salvavita scatti nell’istante immediato del collegamento di uno di questi e allora potremo individuarne la causa.
Non per forza, comunque sia, la soluzione può essere trovata con questi due metodi. Sicuramente il multimetro può essere un aiuto ancora più determinante. Ricordiamo, comunque sia, che il funzionamento dell’impianto elettrico domestico è basilare per il risparmio e la sicurezza.
Prevenire le dispersioni elettriche
Ma si può fare in modo da prevenire le dispersioni elettriche? In un certo senso sì. Ricordiamo che per legge, tutti gli impianti devono essere dotati di un sistema di protezione elettrico, noto come interruttore differenziale o salvavita. Si tratta di un dispositivo assolutamente importantissimo che ha il compito di interrompere l’erogazione del flusso di corrente elettrica quando viene rilevata una dispersione di corrente di entità superiore alla soglia prestabilita. È importantissimo non solo per evitare eventuali dispersioni che gravano sulla bolletta, ma soprattutto per evitare rischi di folgorazione.
La sua presenza, comunque, non evita in maniera totale che si verifichi una dispersione elettrica. Se la dispersione di energia elettrica è costante e non supera la soglia preimpostata, il dispendio elettrico continua a gravare sul contatore ma noninnesca l’interruzione della corrente. L’ideale sarebbe quello di regolare la sensibilità del salvavita in base agli ambienti in cui viene posizionato.
"ll 27 Febbraio in tutta Italia chi vive del proprio lavoro scenderà in piazza per gridare forte il proprio No al governo Draghi, espressione diretta delle banche, della finanza e delle multinazionali". Così il Partito Comunista presenta la manifestazione che si terrà in molte piazza italiane il prossimo sabato 27 febbraio, alle ore 15:00, di cui è primo promotore.
L'appuntamento marchigiano sarà quello di Piazza Roma, ad Ancona.
La manifestazione viene presentata dagli organizzatori come "dal forte spirito unitario, vede aderire diverse organizzazioni, ma anche tanti singoli lavoratori, artisti e sportivi. La recente crisi sanitaria ha messo a nudo l'inefficienza e la brutalità del sistema capitalista, che prima ha distrutto la sanità pubblica e poi ha dimostrato che il profitto e gli interessi delle classi dominanti sono sempre più importanti della sicurezza delle masse popolari, che sono state abbandonate a loro stesse".
"Operai e lavoratori costretti a rischiare la salute per non fermare la produzione, licenziamenti, cassa integrazione non pagata, chiusure di decine di migliaia di piccoli esercizi commerciali e artigianali: una massa enorme di situazioni di povertà assoluta o di grande difficoltà. E la politica del Governo, supino ai monopoli capitalistici italiani e stranieri, è quella di far pagare i costi della crisi del sistema capitalistico globalizzato ai lavoratori e ai ceti popolari" sottolineano ancora dal Partito Comunista.
"La Repubblica italiana è fondata sul lavoro, vogliamo combattere questa ulteriore aggressione contro i diritti dei lavoratori, salariati o autonomi, che vogliamo rendere protagonisti – spiega il segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo - Chi produce la ricchezza del Paese deve essere al centro delle decisioni. Serve il cambio del modello di società e occorre rompere al più presto la gabbia europea. Il Partito Comunista rilancia l'unità di tutti i lavoratori e ribadisce l’alleanza strategica sociale, l’unica necessaria, chiamando nelle piazze di ogni regione i militanti, i simpatizzanti e tutti coloro che, sono contro il governo Draghi e che hanno bisogno di gridare che questo modello di società ha fallito".
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 7870 tamponi: 5625 nel percorso nuove diagnosi (di cui 2892 nello screening con percorso Antigenico) e 2245 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 732: 139 in provincia di Macerata, 307 in provincia di Ancona, 83 in provincia di Pesaro-Urbino, 76 in provincia di Fermo, 105 in provincia di Ascoli Piceno e 22 fuori regione
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (82 casi rilevati), contatti in ambito domestico (149 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (266 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (16 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (6 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (32 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione.
Per altri 173 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 2892 test e sono stati riscontrati 230 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'8%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 13,01% oggi, rispetto al 17,72% di ieri.
In aumento di 4 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 643, di cui 84 in terapia intensiva (numero invariato rispetto a ieri). Sono, invece, 33 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 121 pazienti: 48 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 18 a Camerino. Altre 12 persone sono accolte nei Pronto Soccorso (7 a Civitanova Marche, 4 a Macerata, 1 a Camerino).
Arriva la conferma delle agevolazioni tariffarie sulle utenze domestiche per gli immobili inagibili per tutto il 2021, insieme all’aumento da 75 a 150 mila euro del tetto per gli affidamenti diretti degli incarichi di progettazione delle opere pubbliche nel cratere del sisma 2016.
Le due novità sono state introdotte alla Camera nel corso dell’esame del Decreto Milleproroghe, approvato oggi e che sarà da domani all’esame del Senato per la conversione definitiva in legge. Il provvedimento contiene la proroga di numerose scadenze di legge che riguardano i territori delle regioni del Centro Italia colpite dal sisma, ma anche un nuovo stanziamento per finanziare la ricostruzione nel cosiddetto “doppio cratere”, cioè i Comuni abruzzesi colpiti sia dal sisma del 2009 che da quello del 2016, e che possono contare su 60 milioni aggiuntivi annui (per un totale di 100 milioni l’anno).
Tra le proroghe approvate anche l’estensione a tutto il 2021 delle agevolazioni tariffarie sulle utenze domestiche per gli immobili inagibili e per le Sae, le Soluzioni abitative di emergenza, dell’esclusione degli immobili inagibili ai fini della determinazione del reddito Ires ed Irpef e dell’Isee, nonché dall’Imu.
“Nel provvedimento ci sono misure molto attese dalla popolazione del cratere, che non è ancora uscito dall’emergenza sisma e deve affrontare, al pari del resto del Paese, quella sanitaria dovuta al Covid-19. Ringrazio il Governo ed il Parlamento, i Presidenti delle commissioni, i relatori del provvedimento ed i deputati di maggioranza e opposizione per il grande lavoro svolto sul decreto e che ha portato a risultati concreti, anche in termini di semplificazione delle procedure, come la norma sugli appalti della progettazione” ha detto il Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini.
Il provvedimento, che non dovrebbe subire modifiche al Senato, esenta le attività produttive dal pagamento della Tosap e della Cosap per tutto il 2021, prevede il differimento a fine anno dei termini entro i quali le Regioni possono utilizzare le procedure derogatorie per il deposito temporaneo delle macerie, dispone l’impignorabilità dei contributi alla ricostruzione fino al 2023 e concede a chi era in affitto al momento del sisma la possibilità di usufruire di un contributo per gli oneri di costruzione a chi decide di realizzare una nuova abitazione.
Per quanto riguarda gli incarichi di progettazione viene elevato da 75 a 150 mila euro, come per l’esecuzione dei lavori, l’importo entro il quale è possibile l’affidamento diretto ai professionisti. La norma, come alcune altre deroghe al codice dei contratti pubblici, è valida per i procedimenti avviati entro il 31 dicembre 2021.
Verranno probabilmente abbinate in un unico testo le proposte di legge in materia di cure oncologiche che sono pervenute all’esame della Commissione Sanità.
Una prima proposta di legge, a firma del gruppo della Lega, è titolata “Provvidenze a sostegno dei pazienti oncologici”, la seconda, ad iniziativa dei consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia, ha come titolo “Rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche”.
Relatori sono stati nominati i consiglieri Giorgio Cancellieri (Lega) e Simona Lupini (M5S), sulla prima, e Elena Leonardi (FdI) e Simona Lupini (M5S), sulla seconda.
Entrambe le pdl sono sostanzialmente finalizzate a erogare contributi a pazienti oncologici e loro familiari che, per le cure e il trattamento terapeutico, devono recarsi fuori regione o comunque spostarsi all’interno del territorio regionale, ma fuori dal proprio domicilio, per propria scelta nella logica della migliore risposta alla rispettiva necessità.
Le proposte di legge individuano nelle spese di viaggio, per il vitto e per l’alloggio (debitamente documentate, limitatamente al tempo di cura e per percentuali definite) quelle riconoscibili per ottenere il contributo.
“Con la proposta di legge di cui sono prima firmataria ho voluto recuperare un impegno preso già nella scorsa legislatura – ha sottolineato la Presidente della Commissione, Elena Leonardi - quando fu abrogata la legge in favore dei soggetti in trattamento radioterapico, sostituendola in via amministrativa con un contributo di solidarietà”.
“Un dovere nei confronti dei malati oncologici – ha poi aggiunto – confermato da un impegno di spesa nel Bilancio di previsione di 2 milioni di euro per il 2021 e 2 milioni 450 mila euro per ogni annualità 2022 e 2023”.
Per Giorgio Cancellieri “si va nella direzione richiesta dagli stessi malati oncologici che spesso, per curarsi, devono andare in strutture ubicate al di fuori dell’Area vasta di riferimento o addirittura fuori regione. In particolare, poi, la pdl di cui sono primo firmatario, prevede rimborsi anche per l’accompagnatore e nel caso della prima visita e le successive di controllo”.
Per la Vicepresidente Simona Lupini, relatrice di minoranza su entrambe le proposte, si tratta di “provvedimenti importanti che hanno trovato d’accordo tutte le forze politiche. Un impegno doveroso quello di ripristinare i fondi a favore dei pazienti oncologici, da portare a compimento in breve tempo e da attuare in modo trasparente ed equo”.
"La Regione Marche, qualora fosse ci consentito, sarebbe pronta ad acquistare vaccini assieme ad altre Regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, così da arrivare all'immunità di gregge che è stata fissata nel 60% della popolazione, che per noi significherebbe 600 mila persone". È quanto ha detto l'assessore alla sanità regionale, Filippo Saltamartini, stamani a Tolentino nel corso della presentazione dei lavori di ricostruzione dell'ospedale cittadino.
Saltamartini ha anche sottolineato come: "sia necessario arrivare al più presto alla produzione di vaccini in Italia, magari sul nostro stesso territorio regionale". L'assessore ha ribadito la "necessità di fare presto nella vaccinazione, oltre che riaprire le scuole - ha aggiunto - dobbiamo dare la possibilità alle famiglie di riavere reddito". E ha ricordato che, al momento, nelle Marche si stanno "somministrando 3 mila dosi giornaliere di vaccini, ma saremmo in grado di somministrarle 10mila, se avessimo a disposizione le scorte".
Nella giornata di ieri le Marche hanno ricevuto 18.700 dosi di Pfizer e 2.500 di Moderna. L'assessore ha ricordato anche la decisione della Repubblica di San Marino di acquistare il vaccino russo Sputnik, auspicando che anche l'Italia possa muoversi in questa decisione.
L'assessore ha anche annunciato di aver chiesto al ministero "l'autorizzazione a vaccinare i dipendenti comunali, i sacerdoti, il personale delle agenzie funebri, gli avvocati e anche i giornalisti
(Fonte: ANSA)
Uno stile di vita sano, concepito sulla consapevolezza che alimentazione e attività fisica siano imprescindibili per il benessere psicofisico, non esclude la possibilità di integrare le proprie abitudini con l’assunzione di specifici prodotti.
La varietà di integratore per dimagrire sul mercato italiano.
Tuttavia, la vera sfida è riuscire a orientarsi in un pulviscolo di offerte e segnalazioni di prodotti che promettono di modellare il corpo e di ottenere i risultati sperati. A questo proposito, si rende necessario filtrare anzitutto i prodotti naturali al 100% e che non prevedono effetti collaterali.
Un nome su tutti: l’integratore naturaleper perdere peso Reduslim
Introduzione
Tra le pillole per dimagrire acquistabili online e non solo, l’integratore alimentare Reduslim vanta un’ottima visibilità. Ciò non implica necessariamente la sua efficacia, ma ci consente quantomeno di raccogliere le diverse opinioni dei consumatori e di trarne le somme. Vediamo allora di cosa si tratta.
Il sito ufficiale propone compresse al 100% naturali, che se assunte regolarmente consentono di avviare il processo termogenico. Reduslim è dunque l’input di questo processo, che a sua volta si articola in tre momenti principali, consentendo ovvero di:
- Bruciare i grassi in eccesso
- Creare inappetenza e diminuire il senso di fame
- Accelerare ilmetabolismo basale
Neutralizzando gli enzimi deputati alla scissione dei carboidrati veloci, Reduslim ne impedisce la conversione in zuccheri, impedendo così che le calorie vengano depositate in grasso.
L'appeal di questo prodotto si deve al senso di sazietà previsto tra gli effetti e dovuto all'accelerazione del processo di metabolismo dei grassi, favorita a sua volta dall'assorbimento dei carboidrati lenti.
Reduslim promette il perdurare del senso di sazietà per almeno 8 ore.
La composizione e gli ingredienti
Reduslim è composto da ingredienti 100% naturali provenienti da:
- Caffeina anidra: aiuta l'organismo a bruciare i grassi.
- Estratto di tè verde: favorisce il senso di sazietà, riducendo la fame.
- Pepe nero e Pepe di cayenna: eliminano il gonfiore concorrendo ad eliminare i liquidi in eccesso e a prevenirne la ritenzione idrica.
- L-carnitina: accelera il metabolismo dei grassi e dei carboidrati. In questo modo
- Cromo: apporta i ben noti benefici alla pelle e alla digestione, donando un senso di leggerezza e di energia da spendere.
Modalità di assunzione e Posologia
1 capsula al giorno, prima dei pasti, per un ciclo di 28 giorni (4 settimane)
Il prezzo di Reduslim
È possibile acquistare Reduslim sul sito ufficiale al prezzo scontato di € 39,00.
Le opinioni del web
Come per molti integratoli alimentari come Reduslim, le opinioni sono varie contrastanti. Non mancano i consumatori che lamentano la totale mancanza di risultati, giudicando le compresse del tutto inefficaci.
Figurano anche consumatori che dichiarano di aver completato il ciclo di 28 giorni, al termine del quale hanno misurato una perdita di peso più o meno coerente con le aspettative descritte dal produttore ufficiale.
Conclusione
La scelta di assumere un integratore alimentare deve essere fondata sulla consapevolezza di due fattori:
- La soggettività: come chiosano i produttori di Reduslim, "gli effetti dell’integratore variano da soggetto a soggetto.” Quindi bisogna essere consapevoli che non esiste nessuna pillola magica in grado di garantire il risultato desiderato in termini di perdita di peso.
- Abitudini sane: in nessun caso l'assunzione di integratori deve essere intesa come la sola e unica strategia per la perdita di peso. Il consumatore deve tenere a mente che la posta in gioco è il proprio benessere psicofisico, che non può in alcun modo essere garantito dalla sola composizione naturale degli integratori.