I medici liberi professionisti saranno vaccinati a partire dai prossimi giorni.
Tale percorso era sta già condiviso la scorsa settimana, anche in un incontro, tra il Presidente Francesco Acquaroli, l’Assessore Filippo Saltamartini e il Presidente dell’Ordine dei Medici di Ancona Fulvio Borromei: "I medici liberi professionisti svolgono un’azione sanitaria di ausilio importante per il servizio sanitario e la loro vaccinazione contribuisce a ridurre il rischio di diffusione del virus". Afferma in nota la Regione Marche
Sono partite oggi alle ore 12, le prenotazioni per il vaccino anti-Covid19 per la fascia d’età 70-79 anni: "“Per tutti coloro che possono raggiungere i punti vaccinali della popolazione (PVP) individuati sul territorio regionale sarà possibile prenotare le vaccinazioni anti-Covid-19 attraverso il portale di Poste Italiane https://prenotazioni.vaccinicovid.gov.it o tramite il Numero Verde 800.00.99.66 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18)”, spiega l’assessore alla Sanità della Regiona Marche Saltamartini.
La stagione di F1 ha visto l’avvio in Bahrain ove Verstappen (Redbull) scatta dalla pole e Hamilton (Mercedes) segue in seconda posizione, dopo che Perez (con Redbull) è costretto a partire ultimo dai box perché si è arrestato nel giro di formazione per un problema alla powertrain.
Nel primo giro ci sono avvincenti schermaglie nelle prime 10 posizioni ed esce anche la Hass di Mazepin per un errore di inesperienza.
Da qui una serie di episodi di gara tra cui va a segnalarsi la maiuscola prestazione d Alonso, con una modesta Alpine, almeno finché il pilota spagnolo non è costretto al ritiro: attorno al 18’ giro.
Mentre Perez partito ultimo rimonta come una furia, terminerà 5, Verstappen ed Hamilton dopo aver duellato a lungo a distanza, ingaggiano l’ entusiasmante battaglia finale verso il cinquantesimo giro. Ai box Redbull il messaggio radio del team è: “Max Lewis è tutto tuo” in 2 giri Verstappen recupera il distacco e con la consueta autorità e concitazione passa Lewis. Il pilota Redbull deve ridare, però, la posizione perché passa oltre la linea di demarcazione della pista, da lì il ritmo si rompe, tenta il recupero sull’inglese della Mercedes ma Hamilton, dimostrando classe, spreme tutto dalla macchina e riesce a resistere fino al traguardo. Le Ferrarri si devono accontentare, invece, del sesto e dell'ottavo posto con Leclerc e Sainz
Promettente e lusinghiero il debutto di Tsundoda (Toro Rosso): decimo
1
44
L. Hamilton
Mercedes
2
33
M. Verstappen
Red Bull
+ 0"8
3
77
V. Bottas
Mercedes
+ 39"4
4
4
L. Norris
McLaren
+ 40"0
5
11
S. Perez
Red Bull
+ 56"2
6
16
C. Leclerc
Ferrari
+ 47"4
7
3
D. Ricciardo
McLaren
+ 53"5
8
55
C. Sainz
Ferrari
+ 63"5
9
18
L. Stroll
Aston Martin
+ 64"5
10
22
Y. Tsunoda
Doveva essere in presenza presso la Facoltà di Ingegneria ad Ancona. Sarà invece a distanza come oggi impongono le norme anti Covid-19. Il contenuto però non cambia: la presentazione del progetto "Come a Casa", acronimo che sta per Centro Orizzonte Metodi Educativi Analisi Comportamentale Applicata Sindrome Autismo.
Il tema dunque sarà l'autismo e le iniziative e possibilità "finalizzate all’innovazione dei processi assistenziali del bimbo con sindrome dello spettro autistico (nella fascia di età 2-14 anni) e della sua famiglia, per migliorarne la qualità della vita attraverso interventi nel processo di lavoro dei professionisti, nonché introducendo e sperimentando dispositivi e sistemi informativi altamente tecnologici in supporto alle terapie".
Il progetto, che vede capofila, ed anche organizzatore del convegno, Il Faro società Cooperativa sociale di Macerata, verrà presentato e discusso martedì prossimo, 30 marzo (ore 9-12,30). Interverranno relatori di “mondi” diversi per un confronto teso al miglioramento della qualità della vita dei minori con sindrome dello spettro autistico.
Quattro i livelli previsti. Quello Organizzativo, con l'intervento del presidente de Il Faro dr Lorenzo Staffolani, che presenterà ufficialmente il progetto "Come a Casa" insieme al responsabile dell'Ufficio progetti Marcello Naldini e alla psicologa e psicoterapeuta Stefania Ciarrocchi, responsabile del Centro Orizzonte; quello Clinico, che approfondirà il disturbo dello spettro autistico in età infantile, di cui tratteranno la neuropsichiatra infantile Vera Stoppioni e l'analista del comportamento BCBA Giovanna Secchiaroli; quello Tecnologico, dove si racconterà della tecnologia al servizio della salute, con il docente alla Politecnica ing. Emanuele Frontoni, il direttore generale di TechSoup dr Fabio Fraticelli e la dottoressa Silvia Orlandi ricercatrice biomedica; quello Istituzionale, che tratterà del rapporto tra istituzioni e terzo settore, con il sottosegretario alla Sanità Andrea Costa, il dr Nicola Cabria della Human Foundation di Roma, e la dottoressa Claudia Schiavon della associazione Omphalos Marche.
Il convegno incrocerà i diversi temi nella conseguente tavola rotonda a cui prenderà parte il presidente del Consiglio regionale Marche, l'avv. Dino Latini. I lavori saranno aperti invece dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook @comeacasa.aba e sul canale youtube Il Faro Società Cooperativa Sociale, telefono della segreteria tecnica: 0733203231
(Foto di repertorio)
Tragico rinvenimento quello avvenuto nella mattinata odierna. Maddalena Urbani, figlia ventenne del medico-eroe della Sars Carlo Urbani, è stata trovata senza vita nel suo appartamento, sito in una zona periferica di Roma.
Stando alle prime informazioni, Maddalena sarebbe deceduta a causa di una overdose: un mix di sostanze le sarebbe stato letale, ma sarà l'autopsia a chiarire meglio le cause della morte.
A dare l'allarme è stato il proprietario dell'abitazione, un trafficante di droga siriano di 62 anni, ristretto agli arresti domiciliari fino al prossimo mese di settembre
Originario di Castelplanio, la vita di Carlo Urbani è stata caratterizzata da un forte impegno nel sociale. Nel corso della sua attività medica Urbani ha lavorato anche all’ospedale di Macerata, dove è rimasto per dieci anni, durante i quali ha portato avanti varie missioni in Africa, diventando consulente dell’Organizzazione Mondiale della sanità.
Urbani perse la vita nel 2003, in Thailandia, vittima della Sars, dopo essere stato uno dei primi medici al mondo ad individuare per la prima volta il virus di questa malattia e aver avviato misure di contenimento del contagio.
Una donna Caterina, che per 20 anni ha sopportato le violenze fisiche e psicologiche del marito. Un appello accorato il suo, mentre fa inquadrare alle telecamere della trasmissione “Chi l’ha visto?” la sua foto di qualche anno prima con i capelli cortissimi. Racconta di esserseli tagliati da sola con le forbici in casa, per disperazione, perchè il marito non potesse più tirarglieli con una violenza tale da strapparglieli dalla testa.
Non riusciva più a tollerare quel dolore, ed il bruciore del cuoio capelluto cosi martoriato. L’appello di Caterina è stato “Denuciate!”
“Io ero arrivata al limite della sopportazione, non ce la facevo più, veramente. L'ho fatto (la denuncia) per amore dei miei figli, perché loro, ancor prima di me, non meritano di vedere tutto quello che il padre ha fatto sulla propria mamma, a cominciare dalle parolacce e finendo con le botte”
Caterina racconta che inizialmente i pugni ed i calci venivano intervallati da “momenti di pausa” in cui l’uomo non manifestava la sua aggressività. Poi negli ultimi tempi erano diventati all’ordine del giorno, anche in presenza dei figli minori della coppia.
“L’ultima volta è venuto per uccidere”.
La giovane donna con questa frase si riferisce al video mandato in onda durante la trasmissione: le telecamere di sorveglianza poste dalla stessa Caterina all’esterno della sua casa riprendevano il marito che in modo quasi animalesco tentava di arrampicarsi per raggiungere le finestre ed introdursi nell’abitazione dove la vittima si trovava con i genitori.
“Io ce l'ho fatta, ce la sto facendo. Però ci sono donne che stanno in quella che era la mia situazione fino a 2-3 mesi fa. Voglio dire solo che non bisogna isolarsi, perché io l'ho provato sulla mia pelle (.... ). Le persone devono denunciare, le donne che stanno vivendo la sofferenza che ho vissuto io; (...)”
Nella strada percorsa sinora ci siamo occupati di vittime non sopravvissute.
Queste vittime, nella stragrande maggioranza, conoscevano il loro carnefice, con il quale avevano una relazione: genitori, coniugi, ex coniugi, ex fidanzati.
L’uccisione della vittima, come abbiamo potuto constatare, non è mai giunta “all’improvviso”. Anche laddove il nucleo famigliare veniva descritto come una “bella famiglia”, approfondirne la storia ci ha svelato ben altra realtà.
La realtà di queste relazioni era caratterizzata da un’escalation di episodi di violenza, fisica o psicologica, culminati nella tragedia.
L’ intenzione è stata ed è quella di poter fare un percorso di consapevolezza, lungo questa “strada delle vittime”: l’informazione potrebbe essere uno dei tanti mezzi utili per prendere coscienza delle dinamiche relazionali sottese a molte tragedie, nella speranza di giungere a prevenirle.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4661 tamponi: 2543 nel percorso nuove diagnosi (di cui 848 nello screening con percorso Antigenico) e 2118 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 19,9%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 505: 124 in provincia di Macerata, 204 in provincia di Ancona, 85 in provincia di Pesaro-Urbino, 29 in provincia di Fermo, 45 in provincia di Ascoli Piceno e 18 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (71 casi rilevati), contatti in ambito domestico (99 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (182 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (11 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (3 casi rilevati), screening percorso sanitario (3 casi rilevati) e 1 caso proveniente da fuori regione.
Per altri 134 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 848 test e sono stati riscontrati 103 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 12%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un leggero decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 19,9% oggi, rispetto al 22,7% di ieri.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le controversie condominiali ed in particolare le infiltrazioni negli appartamenti. Ecco la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “Chi risponde dei danni da infiltrazioni di acqua piovana causati all’appartamento sottostante il lastrico solare di proprietà di una sola condomina?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad un evento sempre più ricorrente nelle controversie condominiali.
Sul punto, la Suprema Corte si è più volte espressa affermando che, “In tema di condominio negli edifici, qualora l'uso del lastrico solare (o della terrazza a livello) non sia comune a tutti i condomini, dei danni da infiltrazioni nell'appartamento sottostante rispondono sia il proprietario, o l'usuario esclusivo, quale custode del bene ai sensi dell'art. 2051 c.c., sia il condominio in forza degli obblighi inerenti l'adozione dei controlli necessari alla conservazione delle parti comuni incombenti sull'amministratore ex art. 1130, comma 1, n. 4, c.c., nonché sull'assemblea dei condomini ex art. 1135, comma 1, n.4, c.c., tenuta a provvedere alle opere di manutenzione straordinaria; il concorso di tali responsabilità va di norma risolto, salva la rigorosa prova contraria della specifica imputabilità soggettiva del danno, secondo i criteri di cui all'art. 1126 c.c., che pone le spese di riparazione o di ricostruzione per un terzo a carico del proprietario o dell'usuario esclusivo del lastrico (o della terrazza) e per i restanti due terzi a carico del condominio” (Cass. Sez. Unite, n. 9449/2016).
Per tali ragioni in risposta alla nostra lettrice è corretto affermare che: “Qualora l’uso del lastrico solare non sia comune a tutti i condomini, dei danni da infiltrazioni di acqua piovana nell’appartamento sottostante rispondono, sia il proprietario del lastrico stesso per un terzo delle spese di riparazione, sia il condominio per i restanti due terzi (Cass., Sez. II Civile, ordinanza n. 951/20)".
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Come se non bastassero la tragicità dei numeri, la conferma che in Italia si muore di Covid più che altrove, la prospettiva di restare rosso-arancioni almeno fino a maggio, la situazione drammatica dell'istruzione, dell'economia, dei rapporti sociali nonché le esili speranze di una tanto sospirata quanto problematica immunità di gregge, ci si mette pure la tv a mandarci di traverso le serate sotto chiave, non solo con le figurine parlanti dei politici-scienziati, ma anche coi programmi visionari in tema di catastrofi e pandemie.
Tra i fanta-horror tipo “Virus letale”, “Contagion” o “L'esercito delle 12 scimmie”, spicca il film riproposto sere fa con il vecchio Charlton Heston, abituato a fare il profeta col barbone di Mosè, che vaga in una Los Angeles desolata come dopo una guerra, imprecando: “Ma che modo di vivere è questo? Se non si può camminare sulla strada e sorridere a qualcuno...”
Sembra una frase di questi giorni, ma è datata cinquant'anni fa, nel cult “1975, occhi bianchi sul pianeta terra”. In questo caso, una pandemia venuta (guarda caso) dalla Cina ha sterminato mezza umanità e reso l'altra metà un popolo di zombi incappucciati che sbucano a far danni col favore delle tenebre, contro cui il dottor Heston - sintesi perfetta pensiero-azione, come il ministro Speranza, il generale Figliuolo e Bertolaso - spara raffiche di mitra cercando di consegnare un antidoto ai pochi scampati alla pandemia.
Un film che a suo tempo risultò assurdo e inquetante, e che oggi, dopo tanti anni, è ampiamente superato dalla realtà che siamo costretti a vivere.
La grande differenza sta tutta nella semplicità della trama: c'era il buono, Charlton Heston, i cattivi, gli incappucciati con gli occhiali da sole, e un solo antidoto semplice, efficace e facile da distribuire. L'eroe in punto di morte ne consegna agli scampati un flacone da mezzo litro. Sufficiente? Certo, perchè anche il virus del 1975 combatte a viso aperto, e la formula dell'antidoto è patrimonio di tutti.
Allora Big Pharma comandava molto meno, e Biden, Trump, Boris Johnson o Putin erano di là da venire. Bastava un eroe solitario per vincere la guerra lampo.
Magari fosse così. Oggi tutto è invece terribilmente complicato, la guerra è diventata di posizione e svela aspetti grotteschi. Il Covid-19 gioca sporco, è un nemico dalle molte facce che adegua la sua tattica alle mosse dell'avversario: paese che vai, variante che trovi. L'ultima è la variante bretone, che per difendersi sfugge anche al test del tampone. La penultima, quella newyorkese - nome codice B 1526 - si è affacciata con un paio di casi in provincia di Pesaro-Urbino, e si affianca alle due appena scoperte a Palermo e a Napoli.
Ci sarebbero poi la nigeriana, la brasiliana, la thailandese, l'inglese con le sottovarianti dei paesi del Commonwealth: canadese, sudafricana, neozelandese, australiana (più pericolosa perchè più la allontani e più torna indietro) e tutte quelle provenienti da paesi membri minori, come Antigua, Tonga, Lesotho, Swaziland eccetera. Per tenerle a bada urge un intervento diretto della regina Elisabetta.
L'altra guerra in corso senza esclusione di colpi, tinta di giallo tendente all'arancione, è quella dei vaccini. I paesi ricchi se li accaparrano, lasciando gli avanzi a tutti gli altri. Ci sono i monodose e i doppia dose. Quelli sicuri e quelli un po' meno. Noi ci siamo lasciati passare sotto il naso 29 milioni di dosi di AstraZeneca stoccate nel Lazio e subito volatilizzate non si sa per dove (si sospettano Regno Unito e Israele). Le vaccinazioni procedono a rilento, per la disperazione del generale Figliuolo.
C'è la solita corsa dei vip e degli amici degli amici per scavalcare la fila. Alcune regioni vanno in ordine sparso; altre, come le Marche, seguono le indicazioni del governo e si basano sulla piattaforma di Poste italiane, mentre la postina sotto casa protesta: e a noi, chi ci vaccina?
C'è il presidente che apre le vaccinazioni per dare l'esempio e quello che pensa di far vaccinare i vacanzieri in tanga e bermuda negli stabilimenti balneari. Infatti entra in vigore l'ora legale (più avanti, quando scatterà il coprifuoco sarà appena il tramonto) e si pensa già alle vacanze per dare ossigeno al turismo, un altro settore in crisi nera.
La prossima più che una pasqua sarà una quaresima, ma Draghi ha aperto una finestra sulla scuola, la grande priorità. Mentre bar, ristoranti, negozi “non essenziali” e teatri restano spietatamente chiusi e si rinnovano gli appelli al comportamento responsabile, la gente esasperata o semplicemente furbetta s'inventa nuovi espedienti per aggirare le regole.
Non si può fare sport, andare in palestra, in piscina, a scuola di ballo? Invece si potrebbe, con la qualifica di “agonista”, un certificato medico ad hoc e una piccola cifra associativa. Così sarà permesso giocare perfino a golf allenandosi “per tornei alto di livello”. Fioriscono tanti piccoli Tiger Woods.
Muniti di certificato si potrà giocare agonisticamente a burraco o danzare agonisticamente la salsa e perfino la zumba. Se così stanno le cose, anche i ristoratori potrebbero tornare dietro ai fornelli dichiarando di allenarsi per la gara di Master Chef.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19.
Una vittima è stata registrata presso il Covid Center di Civitanova Marche: si tratta di un 66enne di Osimo.
Quattro decessi sono stati segnalati all'Inrca di Ancona, dove si sono spenti un 84enne e una 89enne di Castelfidardo oltre a un 82enne e una 101enne di Falconara Marittima. In provincia di Ancona una vittima si è avuta anche all'ospedale Torrette (un 89enne di Osimo), mentre due sono stati i decessi al nosocomio di Jesi: un 61enne di Cerreto d'Esi e una 77enne di Numana.
Tre persone sono spirate all'ospedale di Pesaro: un 61enne del luogo, a cui si aggiungono un 82enne e una 91enne, entrambi di Fano.
All'ospedale "Murri" di Fermo ha trovato la morte un 59enne di Montegiorgio, con patologie pregresse.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2591 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (890), mentre sono 433 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Una terremoto di magnitudo 5.6 è stato rilevato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) intorno alle 14:47 di oggi.
La scossa è stata avvertita anche lungo la fascia Adriatica marchigiana sino al litorale maceratese, in gran parte del Centro Italia, in Puglia e Campania.
Secondo i rilevamenti dell'Ingv, il sisma ha avuto ipocentro a 5,4 km di profondità ed epicentro a largo della costa Adriatica Centrale.
Nella regione Marche non si registrano danni a persone o cose, ma sono state molte le segnalazioni da parte di persone preoccupate nel vedere i lampari di casa oscillare, soprattutto negli appartamenti ubicati nei piani più alti del palazzi.
(Credit foto: Earthquake Network)
Vietati gli spostamenti verso le seconde case per i non residenti durante le festività pasquali. E' quanto deciso dal Governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli che, questa mattina, ha posto la firma sull'ordinanza valida dalle 00.00 del 29 marzo alle 24 del 5 aprile.
"Considerate le imminenti festività che possono portare maggiori assembramenti e in considerazione degli indicatori sopra evidenziati, che testimoniano una situazione di persistente e rilevante circolazione virale con forte pressione in ambito ospedaliero, si rileva l'opportunità di ulteriori iniziative di tutela per i cittadini affetti da Covid e Non Covid rispetto a quelle già poste in essere"
Questo è quanto si legge nell’Ordinanza Regionale odierna:
"Allo scopo di contrastare il diffondersi del virus, a decorrere dalle ore 00.00 del 29 marzo 2021 alle ore 24 del 5 aprile 2021, ferme restando le misure statali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti, l'ingresso nel territorio delle Regione Marche da parte di persone non aventi residenza o domicilio nel medesimo territorio con la finalità di recarsi presso le proprie abitazioni diverse dia quella principale è consentito solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute – continua il testo - occorre sempre far uso dell'autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento".
La campagna di vaccinazione anti Covid è " la priorità del Paese", scrive il ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Facebook, in occasione della visita ai Carabinieri dei Nas di Latina.
"Questa mattina a Latina ho ringraziato i Carabinieri Nas - Nucleo Tutela della Salute - che nei giorni scorsi sono prontamente intervenuti con i controlli sugli stoccaggi dei vaccini. La campagna vaccinale - scrive - è la priorità del Paese.
Siamo a 250mila iniezioni in 24 ore e dobbiamo fare ogni sforzo per arrivare a mezzo milione di somministrazioni. Lavorando uniti ce la faremo".
(Fonte: ANSA)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5649 tamponi: 3192 nel percorso nuove diagnosi (di cui 902 nello screening con percorso Antigenico) e 2457 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 22,7%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 723 (192 in provincia di Macerata, 208 in provincia di Ancona, 176 in provincia di Pesaro-Urbino, 44 in provincia di Fermo, 69 in provincia di Ascoli Piceno e 34 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (75 casi rilevati), contatti in setting domestico (178 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (241 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (14 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (1 caso rilevato), screening percorso sanitario (1 caso rilevato). Per altri 209 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 902 test e sono stati riscontrati 84 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 9%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra una stabilità rispetto alla giornata precedente: incidenza al 22,7% oggi, rispetto al 22,6% di ieri.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
Studio, conoscenza del territorio, educazione dei cittadini sono i presupposti essenziali per un’attenta e consapevole fruizione dei Sibillini, preziosi quanto fragili, tanto più dopo il sisma del 2016.
Con una accessibilità degli ambienti naturali e dei comuni del Parco non ancora recuperata al 100%, con il rischio dell’impoverimento demografico e delle difficoltà innescate dal dissesto idrogeologico, la necessità di attuare strategie di rilancio del territorio montano si fa sempre più forte. Da qui la decisione di stipulare un protocollo di collaborazione tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, rappresentato dal presidente Andrea Spaterna, e il CAI, rappresentato dal presidente generale Vincenzo Torti che ha delegato il coordinamento delle attività ai presidenti regionali del CAI di Marche e Umbria.
L’intesa ha una durata triennale, a partire dal 23 marzo 2021. Durante questo periodo i due enti si impegneranno per la tutela e lo sviluppo sostenibile del territorio in ordine a iniziative, manifestazioni o raduni sui temi dell’escursionismo, dell’arrampicata, dell’alpinismo giovanile e della ricerca scientifico-naturalistica. In particolare, oltre a visite, soggiorni e corsi per un avvicinamento rispettoso e consapevole alla montagna, rivolti anche alle scolaresche, si lavorerà alla predisposizione di un catasto dei sentieri e alla redazione di carte specifiche. Particolare attenzione sarà dedicata al Sentiero Italia e a tutti quei percorsi di più giorni, così come si punterà ad una razionalizzazione della segnaletica: sarà adottata, infatti, solo quella nazionale del CAI. Il protocollo prevede inoltre un monitoraggio dei rifugi e dei ricoveri esistenti nel territorio del Parco, al fine di garantirne un’adeguata e consapevole frequentazione. Altro punto fondamentale la “ricognizione dei segni dell’uomo in ambiente”, come capanne pastorali, casolari, mulini e quant’altro aiuti a comprendere lo stretto legame tra presenza antropica e caratteristiche del territorio. Non ultima, la collaborazione per il coordinamento dell’attività speleologica di altri enti, quali, ad esempio, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
“Una collaborazione importante, quella sancita da questo documento, e che si svilupperà per i prossimi tre anni, anche in un modo più articolato rispetto al precedente accordo-quadro siglato sempre con il CAI nel marzo 1999. Stiamo concentrando i nostri sforzi nel cercare di trasmettere ai fruitori dell’area protetta la consapevolezza che muoversi sul territorio del Parco impone rispetto e attenzione e con l’aiuto del CAI riuscire in questo intento sarà sicuramente più agevole” ha dichiarato il presidente Spaterna. “È una cultura della montagna quella che dobbiamo provare a trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, perché acquisiscano consapevolezza della straordinaria ricchezza che questa rappresenta in termini di bellezza paesaggistica e biodiversità”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che, purtroppo, nelle ultime 24 ore si sono verificati 13 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: una 84enne di Sarnano e una 86enne di San Ginesio si sono spente al nosocomio civile del Capoluogo di Provincia mentre una 83enne di Macerata è spirata all'Ospedale di Camerino.
Quattro decessi sono stati segnalati nel distretto ospedaliero di Pesaro dove hanno trovato la morte un 79enne di Montelupone, un 74enne di Gradara, un 59 di Carpegna e una 84enne di Macerata Feltria.
Nei presidi medici anconetani hanno perso la vita 5 persone: un 71enne e un 66enne, entrambi dorici, a Torrette; un 75enne di Sassoferrato e un 74enne di Fabriano all'Ospedale di Jesi e infine una 84enne di Loreto all'INRCA di Ancona.
All'ospedale di San Bendetto del Tronto ha trovato la morte un 95enne di Ascoli Piceno.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2579 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (887), mentre sono 433 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Nella Videoconferenza stampa odierna si sono discusse le richieste che la Regione Marche ha presentato al Governo nazionale per sostenere la crescita economica post Covid-19. Il vicepresidente regionale, Mirco Carloni, ha chiarito quanto emerso dal confronto stato regioni avvenuto ieri. Le regioni hanno trovato nel ministro allo sviluppo economico un interlocutore disponibile e attento alle richieste dei vari assessori regionali: "Abbiamo avuo con Giorgetti un incontro importante per le attività produttive. È emersa la volotà d'un impegno diretto per i lavori. I cittadini sono preoccupati per le condizioni economiche, è dunque necessario fare in modo che la contrazione del PIL non arrivi ad aggravare l’economia reale. Ci sono settori colpiti da oltre un anno, occorre mettere in campo risposte per rafforzare tessuto".
Tanti sono stati gli argomenti affrontati ma univoca è stata la richiesta di impegno al ministero. Per quel che riguarda il programma Next Generation Carloni ha detto: "Si tratta di una grande opportunità che riguarda soprattutto le regioni per l'effettiva applicazione. Nei mesi scorsi il governo precedente non è entrato nello specifico e le regioni sono rimaste all’oscuro delle modalità di erogazione dei fondi. È dunque necessario un contributo diretto del governo per sostenere le imprese, gestire i fondi e coordinare le manovre di restrizioni anti covid".
Il presidente della Regione Acquaroli, presente all'incontro, ha evidenziato l'importanza del confronto stato regioni. Sull'incontro con Giorgetti ha esordito dicendo:"Il lavoro svolto è stato di ascolto e concentrazione. Le imprese colpite dalla pandemia sono tantissime. Il rapporto costante con il ministro serve a far arrivare richieste legittime e aspettative delle regioni al tavolo del governo centrale, lavorando per risposte adeguate. Nei cittadini paura di non farcela e voglia di ripartire coesistono, sta a noi sostenerli facendo da tramite".
Ad un anno dalle chiusure non si può più parlare di emergenza. Occorrono risposte strutturali e rispetto al piano ristoro l'assessore Carloni ha esortato all'integrazione delle misure: "Si è scelto di parlare di perdita di fatturato per riconoscere un risarcimento, ma ora è necessario fare un altro decreto e probabilmente verrà presentato ad Aprile, servirà a prendere in considerazione altri aspetti problematici otre alla diminuzione di fatturato. Alcuni settori non hanno solo perso ma sono stati completamente azzerati perchè non hanno lavorato. È necessario individuare criteri più inclusivi che meglio fotografano la situazione reale".
Diventa cruciale stabilire quali siano le modalità di accesso al credito degli imprenditori. Con una diversa valutazione del rating per la richiesta di finanziamenti. E proprio su Rating e Reshoring si esprime il vicepresidente regionale:" Le aziende possono crescere ed avere un rating conveniente e prospettive di Reshoring, condizione che permetterà di avere nuovi investimenti. Sviluppi che passano necessariamente per la defiscalizzazione (al esempio nel decreto sud alcuni comuni che confinano con le Marche hanno sgravi fiscali non accordati alla regiorne)".
Tra li temi proposti a Giorgetti c'è sicuramente l'innovazione tecnologica: "Abbiamo tutto in DAD ma ritardo di oltre 3 anni su banda ultralarga va gestito. Sui patti di sviluppo occorre lavorare ancora attraverso la negoziazione diretta con le imprese, le dirette interressate".
L'assessore Carloni parla di un Progetto di filera nelle Marche in cui potrebbe giocare un ruolo fondamentale il Recovery Fund aggiungendosi alle oltre ai finanziamenti ordinari. Il vecepresidente ha parlato di: "Creare un nuovo modello economico individuando ecosistemi economici strutturali, con un leader che possa generare rapporti di collaborazione. Collegamento utile a rafforzare finanza, innovazioni e produzione. È il modo migliore per rafforzare quello che c’è nel sistema economico e farlo uscire dalla fragillità. La proposta coinvolge più settori ma meccatronica, fashion e food rappresentano le maggiori opportunità".
Sulle repliche di Draghi alla vaccinazione non obbligatoria del personale sanitario Acquaroli si è detto tranquillo:" Stato e regioni devono lavorare insieme, è necessario fare squadra perché dobbiamo essere in grado di supportare sanità e imprese. La filiera istituzionale deve essere responsabile e meno polemica possibile. Il vaccino è sicuramente una grande arma per arginare il virus e far respirare la sanità però in Italia non c’è obbligo di vaccinazione e solo il governo centrale può dirci se e come dare l'obbligo vaccinale, non compete sicuramente alla regione. Aspettiamo le idee di Draghi nel dettaglio ma è difficile esprimersi su qualcosa di aleatorio".
"Riapertura della scuola fino alla prima media". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa, spiegando che risponderà a domande sull'esito della cabina di regia e sul vertice Ue.
"Le scuole riaprono fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo ordinato".
La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media", sottolinea Draghi: "La scuola è un punto di contagio limitato solo in presenza di altre restrizioni. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola, quindi più si alza l'attività scolastica più aumentano le possibilità di contagio", spiega il premier."Noi per primi abbiamo proposto" il tema delle restrizioni all'export di vaccini nei Paesi extra-Ue. "Ora purtroppo è un tema all'attenzione di tutti"."Mi riservo di esaminare la parte giuridica degli ultimi contratti. Confermo quanto detto: c'è in gioco la salute, la vita e la morte, bisogna cercare il coordinamento europeo e se non si vede la soluzione bisogna cercare altre strade. Io però starei attento a fare certi contratti"."Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo". spiega il premier Mario Draghi - Ci sarà un incontro la prossima settimana tra le Regioni e il governo centrale, ci sarò anche io. Bisogna lavorare tutti insieme, inutile mettere divieti o minacciare misure. Il criterio di fondo è l'età. Si va avanti così e si va avanti bene". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa. La risposta delle Regioni alle parole pronunciate in Parlamento sui vaccini è stata "ampiamente positiva"."Quello che ho detto in parlamento alle Regioni era una reazione spontanea davanti alle differenze tra le varie regioni. La Costituzione attribuisce al governo centrale competenze in caso di pandemia. il mio richiamo era anche un appello a collaborare, il richiamo era inteso a dire che bisogna vaccinare i fragili e gli ottantenni e poi andare in ordine di età, ho anche detto che il criterio dell'età deve tornare a essere prioritario. Perchè si vedono categorie che sono state vaccinate prima e non si capisce perché siano più esposte degli ultraottenni che poi sono i nonni che stanno con i nipoti"."Le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati che vediamo" sui contagi. "Le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per arie. E' desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati." sottolinea il premier Draghi rispondendo ad una domanda sulle parole di Matteo Salvini sul mantenimento delle chiusure.
(Fonte: ANSA)
È iniziata nella Regione Marche la sperimentazione guidata dall’Agenzia Italiana del Farmaco, che valuta l’efficacia della terapia con anticorpi monoclonali per il trattamento di pazienti affetti da Covid-19.
L' Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, all’avanguardia nella tecnologia per il dosaggio dei farmaci, usa i suoi robot per fronteggiare la pandemia.
Ad oggi le evidenze scientifiche mostrano fiducia nella terapia con anticorpi monoclonali nel caso di pazienti con sintomi lievi-moderati e nella fase iniziale dell’infezione. Curarli bene e tempestivamente porterebbe ad una riduzione del numero di accessi al pronto soccorso e di ricoveri ospedalieri.
"I pazienti eleggibili al trattamento sono individuati dai Medici di Medicina Generale, medici USCA, Pediatri Libera Scelta. Sulla base delle loro segnalazioni i pazienti verranno inclusi in una lista e verranno accolti negli appositi locali allestiti presso la Palazzina delle Malattie Infettive in ambiente protetto a pressione negativa.
La terapia viene somministrata tramite infusione endovenosa e richiede la massima cura e precisione nella procedura di preparazione del farmaco.
La preparazione personalizzata dei farmaci iniettabili rappresenta un aspetto critico per le strutture sanitarie poiché comporta numerosi rischi per la sicurezza dei pazienti e degli operatori, nonché notevoli costi e possibili inefficienze organizzative.
L’A.O.U.R. è precursore a livello mondiale nell’utilizzo della robotica per la preparazione di farmaci iniettabili innovativi, come gli anticorpi monoclonali, con indiscussi vantaggi in termini di appropriatezza terapeutica, altissimi standard di qualità e sicurezza delle preparazioni, nel contempo favorendo un percorso di standardizzazione dei processi, ottimizzazione delle risorse e riduzione delle attività manuali.
I robot APOTECA, sviluppati grazie al laboratorio pubblico - privato tra gli Ospedali Riuniti di Ancona e l’impresa Loccioni, operativi nella farmacia ospedaliera fin dal 2010, svolgono in autonomia tutte le operazioni più complesse e delicate al fine di garantire la corretta composizione della terapia e intercettare ogni possibile errore in fase di convalida, trascrizione, preparazione e consegna.
Tutto il percorso del farmaco, dalla prescrizione fino alla somministrazione, è controllato attraverso sofisticati sistemi automatizzati di misura che assicurano elevata precisione, completa tracciabilità delle operazioni ed integrità delle informazioni.
La prescrizione medica è digitalizzata e la fase di preparazione avviene in maniera totalmente robotizzata in un ambiente di lavoro dedicato e costantemente monitorato. Per questo le terapie monoclonali allestite nella farmacia dell’A.O.U.R., sono garantite da certificati di qualità totali, offrono la massima sicurezza in termini di sterilità e accuratezza dei farmaci iniettabili allestiti, consentono una gestione sicura dei dati clinici e della fase di produzione, e riducono il rischio clinico.
Insomma grazie alla robotica e all’intelligenza artificiale, l’ospedale marchigiano aumenta l’efficienza organizzativa e l’ergonomia del processo, previene eventuali errori terapeutici, controlla l’appropriatezza prescrittiva e infine semplifica la gestione della documentazione rendendo le informazioni più fruibili, a beneficio del paziente.
L’A.O.U.R. testimonia come l’innovazione tecnologica insieme alla passione e alla professionalità delle persone, possano davvero fare la differenza, anche e soprattutto in questo momento.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5425 tamponi: 2985 nel percorso nuove diagnosi (di cui 764 nello screening con percorso Antigenico) e 2440 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 22,6%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 674 (105 in provincia di Macerata, 243 in provincia di Ancona, 175 in provincia di Pesaro-Urbino, 56 in provincia di Fermo, 70 in provincia di Ascoli Piceno e 25 fuori regione).
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (80 casi rilevati), contatti in setting domestico (173 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (201 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (23 casi rilevati), contatti in ambiente di vita/socialità (1 caso rilevato), contatti in setting assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (4 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati). Per altri 188 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 764 test e sono stati riscontrati 76 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 10%.
In diminuzione di 2 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 959, di cui 152 in terapia intensiva (-5 rispetto a ieri). Sono, invece, 57 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 177 pazienti: 50 all'ospedale di Macerata, 70 al Covid Hospital, 23 al nosocomio di Civitanova e 34 a Camerino. Altre 31 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanità delle Marche:
"Mi dispiace dovervi comunicare che a causa del numero dei contagi riscontrati nella nostra regione nella scorsa settimana, che sono superiori a 250 ogni 100.000 abitanti, anche la prossima settimana saremo in zona rossa per quanto stabilito dall'ultimo decreto legge". Lo comunica il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in seguito al colloquio avuto col ministro della Salute Roberto Speranza.
"Nel corso di questa settimana il numero dei contagi e la pressione nei pronto soccorso si sta riducendo - continua Acquaroli - mentre resta ancora molto alta la pressione ospedaliera. Nonostante la comprensibile esasperazione e le molteplici difficoltà, continuo a raccomandare a tutti la massima attenzione per superare quanto prima questa situazione complicata.
Nel frattempo continua la campagna di vaccinazione. "A questa mattina sono oltre 147 mila i marchigiani che hanno ricevuto la prima dose, quasi il 10% della popolazione regionale, per un totale di oltre 230 mila somministrazioni, il 91,3% delle dosi che ci sono state consegnate", conclude il presidente.