Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5258 tamponi: 2944 nel percorso nuove diagnosi (di cui 990 nello screening con percorso Antigenico) e 2314 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari all'8,8%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 259: 50 in provincia di Macerata, 27 in provincia di Ancona, 80 in provincia di Pesaro-Urbino, 34 in provincia di Fermo, 51 in provincia di Ascoli Piceno e 17 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (51 casi rilevati), contatti in ambito domestico (50 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (70 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (1 caso rilevato), contatti in ambito assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (8 casi rilevati), screening percorso sanitario (1 caso rilevato).
Per altri 77 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 990 test e sono stati riscontrati 72 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare).
Il rapporto positivi/testati è pari al 7%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza all'8,8% oggi, contro il 14,1% ieri
Venuta in visita nelle Marche, sei mesi dopo le regionali che hanno portato all'elezione di Francesco Acquaroli come primo presidente di centrodestra, la leader di Fdi, Giorgia Meloni, è "orgogliosa del lavoro fatto", di una Regione che è "avanguardia": "non lo dico io, lo dicono i fatti" ha osservato durante una manifestazione a Numana. A partire dalla gestione della pandemia: "le Marche sono prime per numero dei vaccinati e una delle primissime ad avere attivato l'accordo con i medici di base per le vaccinazioni che Fratelli d'Italia propone da un anno".
Stessa cosa per la scuola: "le Marche sono state la prima Regione a varare un piano di risorse per la ventilazione meccanica controllata nelle aule". Meloni ha elogiato anche il modo di governare del presidente di Fdi: "bisogna cercare soluzioni insieme, non calate dall'alto. Anche perché ormai siamo in sindemia, cosa più grave, complessa e articolata della pandemia, ci sono conseguenze economiche e sociali". E anche sulla stessa sanità "ritardi dovuti allo stop delle attività extra covid". Anche l'economia "è malata, ma fortunatamente qui è forte il rapporto con l'economia reale".
Tra i risultati ottenuti dalla Regione Marche nei sei mesi a guida centrodestra, "il tema delle infrastrutture, dell'intermodalità con la connessione di porto, aeroporto e interporto e la creazione di uno dei maggiori hub in Italia e in Europa", anche se c'è un contenzioso con il governo sul cosiddetto "ultimo miglio del porto di Ancona", il collegamento dello scalo con la grande viabilità, non inserito nel Pnrr, "anche se avevamo sottolineato l'importanza strategica dei porti". E infine il turismo, un settore in cui "bisogna credere.
Solo con questa amministrazione è stata creata un'Agenzia per il turismo e l'internazionalizzazione".
(Fonte Ansa)
Le piccole e medie imprese potranno, a breve, richiedere gratuitamente alla Regione Marche servizi di informazione e di assistenza utili per le stesse nel settore tributario, bancario e di internazionalizzazione.
Nei giorni scorsi, infatti, si è tenuto un importante confronto presso la sede dell'Associazione “Tutela Impresa” di Civitanova Marche tra le associazioni datoriali e il consigliere regionale Marco Marinangeli, membro della commissione Attività Produttive.
All'incontro hanno partecipato il Presidente dell'Associazione Tutela Impresa/collegata Casartigiani, Giuseppe Tosoni e il vicepresidente Pasquale De Angelis, l'Avvocato Simone Giardina in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Contribuenti Web, il Segretario Nazionale della Fitesc (Federazione Italiana) Roberto Italiano anche in rappresentanza della Confal regionale - Confederazione Lavoratori autonomi e il noto imprenditore pesarese Marcello Berloni, fondatore del marchio "Berloni Cucine", famoso in tutto il mondo.
Nel corso della riunione sono state esaminate e commentate alcune normative di legge, troppo spesso indicate politicamente come "bazooka di fuoco", "miracolosi interventi salva aziende", "condoni" ma che "all’atto pratico - sottolinea Tosoni - non hanno mai raggiunto gli scopi politicamente evidenziati, non essendo state assolutamente di valido sostegno per le aziende, chiaramente bisognose di ben altri fatti concreti".
"Sono quindi intervenuti i professionisti sopracitati, esperti e specializzati nel settore tributario/riscossivo, che hanno rilevato l’inefficacia del maldestro "Decreto Sostegni", fatto di sola vuota propaganda - aggiunge Tosoni -. Infatti va rilevato che le cartelle esattoriali emesse nel periodo 2000-2010 sono quasi tutte da considerarsi prescritte e pertanto non si può assolutamente parlare di alcuna agevolazione, condono o grandi vantaggi per le aziende, che in aggiunta possono considerare anche le molte altre valide eccezioni per richiedere l’annullamento delle stesse cartelle qualora non prescritte".
"Pertanto, in sede di conversione dell’attuale Decreto Sostegni, dovrebbe quanto mai essere reintrodotto l’iniziale periodo di agevolazione fino al 2015 e innalzare opportunamente il tetto dei 5.000 euro per ogni carico, magari fino a 10/15.000 euro" prosegue Tosoni.
Il dott. Roberto Italiano, sempre critico sulle normative di sostegno e ristoro, ha evidenziato che troppo spesso le stesse "sono inadeguate alle esigenze aziendali e circondate da troppa burocrazia e con discrezionalità riconosciuta al settore bancario, che ostacola molte volte le concessioni degli aiuti promessi".
Nel proprio intervento l'imprenditore Marcello Berloni ha sottolineato il penalizzante meccanismo dei ristori, previsto per chi ha avuto una diminuzione del proprio fatturato 2020 rispetto all'anno precedente di almeno il 30%: "Oltre all'esiguità degli importi riconosciuti, la sola riduzione anche di qualche minima entità annulla anche tale minimo aiuto per le aziende danneggiate. Per il settore turismo occorre che la Regione si faccia promotrice di importanti e concrete azioni di rilancio del nostro territorio, ritenuto tra i più belli d'Italia".
Il Presidente Giuseppe Tosoni ha, inoltre, evidenziato la volontà della stessa Associazione "Tutela Impresa" di mettere a disposizione della Regione Marche e di tutte le aziende marchigiane interessate, uno sportello informativo gratuito per la soluzione delle principali criticità aziendali, tra le quali ha illustrato settore tributario, bancario e l'accesso a finanza agevolata.
Lo stesso Presidente ha evidenziato che presto l'Associazione e quelle rappresentate già aderenti si costituiranno in Confederazione Nazionale, visto anche l'interesse a far parte del gruppo di altre importanti Associazioni, Sindacati e Gruppi importanti di Aziende.
Il Consigliere regionale Marco Marinangeli, componente della seconda commissione attività produttive ha manifestato la volontà di essere vicino alle aziende in questa fase molto difficile e complicata: "Ne sono testimonianza dopo appena pochi mesi di Governo regionale - ha sottolinearo Marinangeli -, l'avere recuperato contributi a fondo perduto per micro e piccole aziende, seppure i così detti ristori siano prerogativa del Governo nazionale e misure a sostegno del commercio".
"Inoltre martedì 27 aprile è stata votata all'unanimità la nuova legge sulle startup innovative, con l'obiettivo di diffondere la cultura dell'innovazione e dell'imprenditorialità per creare nuova occupazione e offrire ai giovani le condizioni di poter lavorare e scegliere il loro futuro nelle Marche e non necessariamente cercare fortuna altrove - ha aggunto Marinangeli -. L'Amministrazione regionale oltre a regolamentare la creazione di startup ha stanziato 1 milione di euro per favorire questo processo di ripartenza. Ulteriore attenzione dovrà essere rappresentata nel percorso di internalizzazione delle nostre aziende".
Il transito di una perturbazione sul nord Italia attiverà sulla regione Marche forti venti di Garbino dal pomeriggio di sabato e fino al pomeriggio di domenica con raffiche fino a tempesta violenta sulle zone altocollinari e montane, burrasca forte sulle zone collinari e vento forte lungo la costa.
A sottolinearlo è un'allerta meteo della Protezione Civile, valida sino alle ore 15:00 di domenica 2 maggio.
In particolare, per la giornata di sabato primo maggio si prevede un cielo poco nuvoloso, per l'alternanza di annuvolamenti e schiarite dovute al transito di nubi orografiche, ma con maggiori addensamenti sui rilievi appenninici. Ci sarà, inoltre, la possibilità di brevi piovaschi sulle zone montane e occasionali altrove.
Le temperature saranno stazionarie o in lieve aumento. Al primo mattino i venti saranno deboli dai quadranti meridionali, per disporsi da sud-ovest nel pomeriggio e aumentare gradualmente di intensità con raffiche che in serata arriveranno fino a tempesta violenta sulle zone alto-collinari e montane e fino a burrasca sulla fascia collinare.
Nella giornata di domenica 2 maggio, invece, si segnalano venti forti sud-occidentali con raffiche fino a tempesta violenta. Le precipitazioni, però, saranno assenti con temperature in aumento.
"Il Ministro Speranza mi ha confermato che anche la prossima settimana la nostra regione resterà in zona gialla. Mi raccomando la massima attenzione"
Attraverso una stringata nota sui social il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha confermato la zona gialla del territorio marchigiano per la seconda settimana di fila.
Il monitoraggio settimanale dei casi Covid vede l'indice Rt nazionale in lieve aumento rispetto alla scorsa settimana: 0.85 rispetto allo 0.81 di venerdì scorso. È scesa invece l’incidenza: 146 casi settimanali per centomila abitanti (contro i 157 di 7 giorni fa).
Ci si potrà, dunque, spostare liberamente senza green pass o autocertificazione, mentre per spostarsi da o verso regioni rosse o arancioni servirà il pass (rappresentato dal certificato vaccinale, di negatività al tampone o di guarigione dal Covid).
In zona gialla, riprenderanno diverse attività. Sarà possibile pranzare o cenare solo nei luoghi di ristorazione con tavoli all'aperto.
Riapriranno anche i musei, mentre gli eventi in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all'aperto saranno svolti solo con posti a sedere preassegnati con distanza di almeno un metro; la capienza non può essere superiore al 50% di quella massima, ma con un tetto di 1.000 spettatori all'aperto e 500 al chiuso.
Alcuni eventi si potranno riservare solo a chi abbia certificato verde. In relazione all'andamento epidemiologico e alle caratteristiche dei siti, si potrà autorizzare la presenza anche di un numero maggiore di spettatori all'aperto, nel rispetto delle indicazioni del Cts e delle linee guida.
Alla presenza del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il Commissario alla Ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, ed il Prefetto Carmine Valente, responsabile della Struttura di Missione sisma del Viminale, è stato firmato oggi a Roma un Accordo di Collaborazione per la definizione dei Protocolli di legalità con le Prefetture per i controlli sui cantieri della ricostruzione post sisma 2016.
Il Protocollo attiva tutte le procedure che dovranno essere seguite nei cantieri, sia pubblici che privati, anche attraverso sistemi di rilevazione elettronica delle presenze di uomini e mezzi, ai fini dei controlli affidati alle autorità proposte.
“Questo accordo segna un passaggio strategico per garantire legalità e sicurezza nell’opera di ricostruzione nel Centro Italia”, ha dichiarato il Ministro Lamorgese. “L’impegno comune del Commissario di Governo, della Struttura di missione del ministero dell’Interno e di tutte le Prefetture coinvolte costituisce infatti – ha aggiunto il Ministro - una preziosa rete sul territorio in grado di intercettare e di contrastare possibili infiltrazioni criminali, anche ponendo una doverosa attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro e senza penalizzare la celerità nell’apertura dei cantieri”.
“Il Protocollo è di fondamentale importanza – ha sottolineato il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini - perché attiverà dinamiche e processi concreti, senza precedenti, per il controllo delle attività nei cantieri della ricostruzione. In questi mesi abbiamo fatto tutto il possibile per semplificare norme e procedure, ma è necessario che ci sia un equilibrio con l’esigenza di assicurare la legalità. Il Protocollo serve proprio a questo: irrobustire i controlli antimafia, contrastare il lavoro nero, il dumping contrattuale, l’evasione contributiva, assicurare il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il badge di cantiere ci permetterà di acquisire i dati su tutte le presenze di uomini e mezzi nei luoghi di lavoro che servono alle autorità preposte per i necessari controlli”.
I contenuti dell’accordo contemplano l’attivazione della piattaforma informatica, che conterrà tutti i dati preventivi dai badge e settimanale di cantiere, e l’attivazione dei tavoli di legalità in tutte le 10 Prefetture del cratere, con il coinvolgimento delle istituzioni territoriali, delle casse edili e degli enti bilaterali.
Si tratta di un altro importante passo verso una ricostruzione rapida e di qualità: “Semplicità e legalità devono stare insieme, è un dovere a cui lo Stato deve assolvere nei confronti dei moltissimi cittadini danneggiati dal sisma”.
In diretta televisiva su Class Cnbc ed in streaming sul sito MilanoFinanza.it, al Banco Marchigiano è stato assegnato ufficialmente ieri il premio "Creatori di valore" come migliore Banca nelle Marche.
“In questa delicata e importantissima fase di ripartenza – ha commentato il direttore generale Marco Moreschi nel corso della cerimonia dei Banking Awards 2021, organizzata nell’ambito dell’evento Milano Capitali 2021 - come banca a vocazione regionale ci diamo l’obiettivo di fare sintesi e coniugare tra loro le istanze che arrivano dal territorio, dalle famiglie, dalla piccola impresa, dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni, Regione, Province e Comuni in primis”.
Doverosi i ringraziamenti “per un premio inaspettato – ha detto il Dg – che conferma la bontà del lavoro che stiamo portando avanti e alimenta il nostro già elevato entusiasmo per fare sempre meglio a beneficio del territorio regionale”.
Il riconoscimento ricevuto ieri è scaturito dal rigoroso ranking “L’Atlante delle Banche leader 2020”, elaborato come ogni anno dall’autorevole quotidiano nazionale economico-finanziario MF e stilato in collaborazione con la società di consulenza internazionale Accenture che ha messo sotto la lente i bilanci di 49 Gruppi Bancari e 362 Istituti di credito italiani ed ha esaminato un articolato ventaglio di dati oggettivi, valori e parametri di riferimento, tra cui i mezzi amministrati, l’utile netto, il rapporto sofferente nette e impieghi dei clienti, il margine di intermediazione, la raccolta diretta, il risultato di gestione.
Dunque il Banco Marchigiano, in attesa di diventare banca interregionale a seguito della fusione con Banca del Gran Sasso d’Italia che entrerà a pieno regime nel prossimo autunno, riceve un altro prestigioso riconoscimento, dopo quello dello scorso novembre assegnato da Le Fonti Awards, per il secondo anno consecutivo, nella categoria “Eccellenza dell'Anno. Innovazione e sviluppo”.
La Giunta regionale delle Marche ha approvato le linee guida per la realizzazione di progetti formativi finalizzati a rafforzare le conoscenze della lingua inglese dei giovani iscritti alle classi quarte e quinte degli Istituti d’Istruzione secondaria di secondo grado.
“L’intento – spiega l’assessore all’Istruzione Giorgia Latini – è quello di offrire ai giovani, in prossimità di uscire dal percorso scolastico superiore, maggiori strumenti per un inserimento rapido e qualificato nel mondo del lavoro che esige sempre maggiori competenze e buona conoscenza della lingua inglese per svolgere le attività nei mercati internazionali”.
Si tratta di percorsi formativi in lingua inglese, in aggiunta al curriculum scolastico, che diano ai ragazzi la possibilità di acquisire le certificazioni internazionali conseguite presso enti certificatori riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione. L’intervento mira sia ad ampliare le conoscenze della lingua inglese ad una ampia platea di popolazione studentesca sia ad accrescere le competenze di chi già possiede una buona conoscenza della lingua.
Il numero delle ore da dedicare alla parte di percorso per il conseguimento della certificazione può essere diversificato a seconda della tipologia e del livello di certificazione proposto dalle scuole sulla base del Quadro Comune Europeo. L’utilizzo dei docenti madrelingua sarà considerato un valore aggiunto al progetto formativo.
Ogni progetto potrà prevedere l’attivazione di un massimo di 4 classi, composte ciascuna di norma da 15 allievi. Ogni classe può prevedere un tetto massimo di 80 ore. L’importo previsto per finanziare questi progetti ammonta a 720mila euro.
Ammonteranno a 2,7 i milioni di euro di ristori nazionali destinati alle attività dei comprensori sciistici marchigiani danneggiati dall’emergenza Covid-19. Indennizzeranno le imprese legate alle attività della filiera “neve” che operano nelle località montane, penalizzate dalla mancata riapertura degli impianti.
Contributi ulteriori sono previsti anche per i gestori degli impianti, le scuole e i maestri di sci. Lo comunica l’assessore Guido Castelli, a seguito dei lavori della Commissione speciale turismo e industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province autonome. La riunione era dedicata alla definizione dei criteri di riparto delle risorse stanziate dal decreto legge “Sostegni”. La proposta unanime delle Regioni prevede ristori calcolati sulla base dei mancati guadagni, rispetto alla proposta governativa incentrata sulle presenze turistiche. “La riapertura degli impianti e delle strutture ricettive era stabilita per il 15 febbraio 2021, ma poche ora prima della data di ripresa era arrivato un nuovo stop dal Governo.
È in questo contesto che nasce la necessità di stabilire dei ristori specifici per il turismo invernale”, ricorda Castelli. Le risorse che saranno assegnate alle Marche, da apposito decreto del ministero del Turismo, “rappresentano un importo significativo per i nostri comprensori montani e per la loro ripartenza. La Regione provvederà a definire criteri e modalità di assegnazione, considerando tutte le realtà e le imprese penalizzate, per poi procedere all’erogazione”.
“La circolare del 24 aprile scorso. con cui il Ministero dell’Interno ritiene che il DL“Riaperture” vieta ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco è giuridicamente incomprensibile e non ha alcun fondamento di sicurezza sanitaria”. Così la Confcommercio Fipe Marche in una nota.
“Si tratta di un’interpretazione che nessuno si aspettava considerando che il decreto non esclude espressamente il consumo al banco ma, al contrario, ha voluto specificare con quali modalità può avvenire il consumo al tavolo (esclusivamente all’esterno fino al 31 maggio). D’altra parte, dopo 14 mesi di blocco delle attività di ristorazione, almeno l’aspettativa di una regolamentazione puntuale non dovrebbe essere tradita: in zona gialla i bar hanno sempre avuto la possibilità di effettuare la somministrazione al banco anche in virtù del fatto che si tratta di un consumo veloce, che non implica una lunga permanenza all’interno degli esercizi”.
In sostanza, stando alla circolare del Ministero dell’Interno, la somministrazione al bancone non si potrà fare prima del 1° luglio mentre a partire dal 1° giugno sarà possibile consumare al chiuso ma al tavolo. Un paradosso giuridico e sanitario.
“È un attacco al modello di offerta del bar italiano” – dichiara Moreno Cedroni, presidente di FipeConfcommercio Marche Centrali- “che si differenzia da quelli degli altri Paesi proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo ingiustificato anche sotto il profilo scientifico sui rischi sanitari che si corrono. Anzi la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto".
Per dare voce ai3186 bar del nostro territorio (817 per la provincia di Ancona, 543 per la provincia di Ascoli Piceno, 601 per la provincia di Macerata, 860 per la provincia di Pesaro e Urbino, 365 per la provincia di Fermo), il Direttore di Confcommercio Marche, il Prof. Massimiliano Polacco - si associa alla richiesta del Presidente Stoppani di un intervento urgente da parte del MISE, perché ormai il tema della salute pubblica non può essere separato da quello della tenuta di un intero settore produttivo.
Ultimamente si sente spesso parlare di manifestazioni e scontri organizzati da parti della popolazione oppresse per i motivi più disparati, come il razzismo, i pari diritti e opportunità, il diritto al lavoro, all'istruzione, alla sanità, ecc.
Non tutti però conoscono il “diritto ancestrale”, nel nome del quale un'intera popolazione nativa della Patagonia si è resa protagonista di manifestazioni e contestazioni contro una delle più note e potenti famiglie italiane: i Benetton.
Stiamo parlando del popolo nativo dei Mapuche, storicamente insediato in quella parte dell'America latina nota come Patagonia e scoperta da Magellano nel 1520, che rivendica il suo “diritto ad usufruire e disporre del luogo in cui è nata e ha vissuto da sempre”, il suo “diritto ancestrale”, appunto. E lo rivendica proprio contro la famiglia di imprenditori italiani, la quale nel 1991 acquistò una vasta area del territorio per scopi produttivi.
Questo, in buona sostanza, è lo scenario che ci è stato presentato da buona parte della stampa, sempre pronta a prendere le parti dei deboli e puntare il dito contro i cattivi delle storie.
Sappiamo purtroppo però, che molto spesso non è la verità dei fatti a vendere l'informazione ma si ha bisogno di una “spintarella” nella direzione del finto sensazionalismo per alimentare gli animi dei lettori che si accendono sempre alla miccia dell'indignazione.
E allora ecco che il capitalismo senza scrupoli diventa usurpatore di popoli e mondi, ecco che la natura incontaminata soccombere sotto le colate di cemento delle industrie e che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Ma per una volta, possiamo fermarci a pensare: “E se non fosse così?”
Infatti non è così, ma per onore di verità dobbiamo partire dal principio e spiegare, almeno in parte, da cosa ebbe inizio questa storia di conquiste e usurpazioni.
La Patagonia è considerata una terra unica, per le sue caratteristiche geografiche, naturalistiche, paesaggistiche. Unica e spettacolare, non è esiste al mondo un luogo simile, e per questa ragione, dall'inizio degli anni 80 è diventata una delle mete turistiche predilette da moltissimi avventurieri facoltosi, ma non solo.
Possiamo affermare che le sue bellezze naturali sono direttamente proporzionali alla difficoltà di sfruttarle al di là dell'aspetto puramente turistico, in quanto si tratta di una terra brulla, arida, desertica, inospitale, inadatta all'attività agricola. Questo aspetto divenne ancora più palese agli occhi di Cile e Argentina nella seconda metà del secolo scorso quando, dopo decenni di tentate conquiste da parte di inglesi e spagnoli, si spartirono il territorio della Patagonia: impossibile sfruttarlo per guadagnare alcunchè se non dandolo in pasto al turismo mondiale.
Di fatto, da quel momento, imprenditori, affaristi e perfino star di Hollywood, vollero acquistare terre e proprietà in quell'affascinante pezzo di mondo, e così fecero anche i Benetton acquistando l'1% del territorio da destinare alle loro attività produttive.
Il fortunato affare italiano, al contrario di quello che a scopi sensazionalistici molte testate vorrebbero far credere, non ebbe come conseguenza l'oppressione del popolo nativo, anzi.
Possiamo affermare che i Mapuche hanno goduto fino adesso delle conseguenze positive che ebbe l'acquisto dei Benetton, potendo usufruire di servizi e infrastrutture fino ad allora impensabili e venendo perfettamente integrati nel tessuto lavorativo ed economico del territorio fin da subito.
La questione del diritto ancestrale è una storia vecchia cinque secoli ed è semplicemente l'espressione di un'inalienabile diritto a difendere la sacralità della propria appartenenza umana.
Nuova tappa per Giorgia Meloni nelle Marche.
La leader di Fratelli d'Italia torna domani nella regione adriatica per una conferenza stampa, organizzata dal coordinamento regionale del partito di cui è presidente nazionale, alla piazzetta della Torre di Numana alle 17.
Giorgia Meloni, insieme al presidente regionale Francesco Acquaroli, nel corso dell'iniziativa racconterà «il buon governo dell'amministrazione regionale marchigiana a poco più di sei mesi dall'insediamento». Saranno presenti anche il commissario regionale Emanuele Prisco, i parlamentari marchigiani, gli assessori e i consiglieri regionali ed i coordinatori provinciali del partito.
La redazione di Picchio News ha ospitato la storia di Fabiana, una ragazza immagine che lavora nei night club della provincia di Macerata e che ha avuto il coraggio di raccontare il suo percorso, sogni ed aspirazioni davanti ai nostri microfoni.
Raccontaci qualcosa della tua vita. Come sei arrivata a fare questo lavoro?
"Vengo da Latina e sono arrivata a Civitanova cercando su Internet dei lavori per diventare cameriera. Qui mi sono imbattuta in un annuncio di lavoro night club della Miss Agency di Marco Marozzi in cui si accettavano candidature come ragazza immagine. Ho preso il primo treno e sono partita, all’inizio pensavo di dover fare la cameriera ma il giorno che sono arrivata qui ho conosciuto una ragazza e lei mi ha raccontato tutto quello che si faceva nel night e ho deciso di provare"
Hai ancora contatti con la tua famiglia?
"Si, siamo sempre in contatto. Li sento tutti i giorni. Non sono entusiasti del mio lavoro, ma sono contenti della mia felicità. Devo scegliere io cosa fare nella mia vita"
Perché hai scelto proprio Civitanova?
"Perché mi sono trovata benissimo con le ragazze che sono tutte gentilissime. Età media si aggira tra 24 e 25 anni, io sono la più piccola del locale. Viviamo tutte insieme e stiamo bene, unico problema è che abbiamo una sola lavatrice"
Cos’è cambiato in quest’anno di Covid?
"Prima lavoravamo dalle 10 di sera alle 4 del mattino. Ora lavorare il pomeriggio porta molti meno clienti anche perché alcuni sono sposati e devono trovare la scusa per andare. Durante l'estate, dopo il primo lockdown, abbiamo avuto numerosi clienti, ma dopo le ultime chiusure hanno iniziato a venirne molti meno. Non sono spaventati per il Covid. Ci misuriamo la febbre ogni volta che entriamo nel locale"
Com’è la vita a casa con le altre ragazze?
"Sono molto altruiste; la prima ragazza che ho conosciuto ha dato quasi tutto il suo guadagno ad un mendicante e ci aiutiamo l’un l’altra. Se a qualcuna serve una mano economicamente ci siamo sempre. Loro sono la mia vera famiglia, quella a cui tengo davvero. Questo lavoro mi porta lauti guadagni, sebbene a seguito del lockdown siano dimezzati, e capita spesso che buona parte di essi li doni alle mie colleghe per le spese di ogni giorno come quelle dell'asilo per i figli"
A qualcuna è capitato di prendere il Covid nei locali in cui lavori?
"A nessuna di noi, ma molti altri proprietari hanno chiuso perché qualcuna è stata contagiata. Noi cerchiamo di stare attenti"
Hai mai pensato di lasciar perdere, cambiare vita?
"A volte sì, ma solo perché alcune 'pischelle' andavano via e io ero molto legata a loro. Mi dispiace quando se ne vanno ma alla fine poi resto. Non vorrei fare altro al momento. Anche da piccola indicavo il night a mio padre e dicevo io lavorerò lì. Mi attirava il fatto che fosse un posto chiuso e lontano da tutto il resto della società e volevo sapere che cosa succedesse lì dentro"
Hai mai pensato di lasciare per un uomo?
"No, ho ottimi rapporti con tutti ma no. Ma se dovessi un giorno innamorarmi di qualcuno nessuno mi vieterebbe di frequentarlo. Lavoro da un anno e questo significa che sono capace di gestire bene le cose. Personalmente faccio questo lavoro per piacere invece altre perché hanno bisogno di soldi per mantenere la famiglia"
Idee per il futuro?
"Vorrei guadagnare per aprire un night e desidero che la gente capisse che non si devono giudicare le persone per il lavoro che fanno"
“Voglia di bio e di promuovere il brand Marche. Già 571 le adesioni pervenute”. È quanto evidenzia il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, commentando l’alto numero di realtà produttive marchigiane che hanno aderito al neonato Distretto biologico unico delle Marche, a pochi giorni dalla firma del Patto per il biologico con le organizzazioni agricole più rappresentative e la Camera di commercio.
“Un risultato che non ci sorprende perché atteso, in quanto abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di questo settore e della necessità di metterlo a rete, superando le frammentazioni, per poter incidere sui mercati nazionale e internazionale”, commenta Carloni.
Quello del Distretto biologico, “è uno strumento nuovo a cui la nuova Giunta regionale ha lavorato subito dal suo insediamento. Abbiamo trovate nelle associazioni aderenti (Agci, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Legacoop, Uecoop, Unci), grande attenzione e voglia di essere protagoniste con noi, partendo dalle esperienze consolidate come le filiere biologiche e gli accordi agroambientali di area. Ora, insieme, potremo guardare con più ottimismo al vero obiettivo della Regione e delle associazioni: fare delle Marche il distretto più grande d’Italia e d’Europa
Aperta la procedura di mobilità per i 537 dipendenti della Indelfab, ex JP Industries, di Fabriano che aveva a suo tempo rilevato parte della ex Antonio Merloni. Se non interverranno novità sostanziali, da metà novembre prossimo, considerati tutti i tempi previsti delle attuali normative, sarà una nuova ecatombe occupazionale per Fabriano e il suo comprensorio.
Nessun potenziale acquirente all'orizzonte. I curatori fallimentari Simona Romagnoli, Sabrina Salati e Luca Cortellucci hanno comunicato ufficialmente ai sindacati, alle Regioni Marche e Umbria, e ai Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico, l'apertura della procedura di mobilità per i 275 lavoratori di Fabriano (stabilimento di Santa Maria), e per i 262 lavoratori dell'Umbria (stabilimento di Gaifana, in provincia di Perugia). I lavoratori stanno usufruendo di un periodo di cassa integrazione per cessazione, ammortizzatore sociale che scadrà il prossimo 15 novembre.
"È indispensabile una convocazione immediata al Mise, anche con il ministero del Lavoro e la Regione Marche, per valutare ulteriori strumenti di tutela dell'occupazione e per incentivare e favorire eventuali manifestazioni di interesse, di cui comunque a oggi non siamo a conoscenza. Il tutto per scongiurare l'ennesimo disastro occupazionale che colpisce il territorio di Fabriano, sul quale bisogna lavorare in questi pochi mesi rimasti per costruire veri progetti industriali", commentano i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm.
(Fonte Ansa)
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4613 tamponi: 2526 nel percorso nuove diagnosi (di cui 642 nello screening con percorso Antigenico) e 2087 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 12,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 308: 74 in provincia di Macerata, 44 in provincia di Ancona, 95 in provincia di Pesaro-Urbino, 24 in provincia di Fermo, 59 in provincia di Ascoli Piceno e 12 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (61 casi rilevati), contatti in ambito domestico (62 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (102 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (5 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (1 caso rilevato), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (17 casi rilevati), contatti provenienti da fuori regione (1 caso rilevato).
Per altri 59 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 642 test e sono stati riscontrati 39 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 6%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si registra un leggero aumento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 12,2% oggi, contro il 11,4% ieri.
In diminuzione di 17 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 489, di cui 70 in terapia intensiva (+2 rispetto a ieri). Sono, invece, 31 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 131 pazienti: 46 all'ospedale di Macerata, 55 al Covid Hospital e 26 a Camerino. Altre 10 persone sono accolte nei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata.
Un Piano per l'estate da 510 milioni di euro per consentire a studentesse e studenti di recuperare socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze (ad esempio Italiano, Matematica, Lingue), di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale.
Lo ha messo a punto il Ministero dell'Istruzione, guidato dal Ministro Patrizio Bianchi, con l'obiettivo di utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un'offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l'emergenza.
Le attività saranno complementari e integrate con quelle organizzate dagli Enti locali. Le risorse saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare del Sud. Le risorse disponibili, le modalità di utilizzo e gli obiettivi del Piano sono stati illustrati oggi alle scuole con una nota operativa che rappresenta il primo tassello di un'attività di accompagnamento che vedrà il Ministero al fianco dei dirigenti, dei docenti, degli Istituti scolastici, delle studentesse e degli studenti, delle famiglie nelle prossime settimane e per tutta la durata delle attività estive.
(fonte: Ansa)
Rispondere alle esigenze di sostegno di imprese e cittadini messi in difficoltà dalla crisi sanitaria ed economica a essa connessa, una crisi che nel territorio marchigiano, già provato dal sisma del 2016, ha colpito e sta colpendo molto duramente. E’ questo l’obiettivo della Proposta di Legge dal titolo Patti per l’Insediamento Produttivo (PIP), presentata alla Camera dai deputati Mirella Emiliozzi e Roberto Cataldi.“Questa legge, a cui abbiamo lavorato insieme all’ex viceministro allo Sviluppo Stefano Buffagni e al capogruppo in Commissione Attività produttive, Luca Sut, mira a determinare, attraverso il sostegno e la realizzazione di programmi di investimento, condizioni favorevoli per l’insediamento di nuove imprese e per lo sviluppo di quelle esistenti, così da riqualificare e rilanciare determinati ambiti territoriali, con un’attenzione particolare alla dimensione sociale e alle specifiche esigenze dei territori. È necessario - afferma Emiliozzi - puntare su una crescita esponenziale dell’occupazione, agendo sull’introduzione delle nuove tecnologie di Industria 4.0, nonché sulla formazione del personale e la ricerca. A tal proposito il Piano ipotizza lo stanziamento di una somma pari a 200 milioni di euro. Inoltre, attraverso il PIP, sarebbe possibile agevolare il rientro delle aziende che hanno in precedenza attuato una delocalizzazione dei propri insediamenti industriali verso l’estero”.“Durante questi mesi difficili - conclude Emiliozzi - abbiamo lavorato con il precedente governo per tutelare la salute dei cittadini e per proteggere il nostro tessuto sociale e produttivo. Ora serve renderlo più resiliente, sostenendo chi è più in difficoltà e realizzando tutti i cambiamenti necessari per fare dell’Italia un Paese più giusto in grado di guardare al futuro con lungimiranza”.
Il Contratto Istituzionale di Sviluppo del Cratere Centro Italia, previsto dall’ultima Legge di Bilancio, con una dotazione di 160 milioni di euro, e finalizzato a sostenere la crescita economica delle aree colpite dal sisma, è già una realtà. L’avvio del Contratto è stato formalizzato oggi nel corso di una riunione indetta dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, alla quale hanno partecipato il Commissario alla Ricostruzione del Centro Italia, Giovanni Legnini, i Presidenti e gli Assessori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria, i rappresentanti dei Sindaci del cratere, l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, ed il nuovo direttore dell’Agenzia per la Coesione, Paolo Esposito.
Il Contratto Istituzionale di Sviluppo è destinato a sostenere progetti ed investimenti integrativi e complementari rispetto alla ricostruzione materiale degli edifici, per assicurare la ripresa e lo sviluppo dell’economia delle aree colpite dai terremoti del 2016 e 2017. Le aree di intervento individuate sono cinque e riguardano: ambiente e risorse naturali, cultura e turismo, trasporti e mobilità, riqualificazione urbana e infrastrutture sociali. I tempi di attivazione dei progetti saranno brevissimi: l’obiettivo è quello di attivare concretamente i primi progetti entro l’estate.
Il CIS Cratere Centro Italia ha a disposizione 100 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio e 60 milioni di euro provenienti dalla contabilità speciale del Commissario. A questi potranno affiancarsi altri strumenti, sempre destinati al Centro Italia, a cominciare dai 60 milioni per la creazione dei centri di ricerca delle Università del cratere, che saranno presto ripartiti dal Ministro, ed i 50 milioni frutto dei risparmi della Camera dei Deputati affidati alla Cabina di Regia di Palazzo Chigi.
Il valore aggiunto del CIS è quello di assicurare un coordinamento strategico per l’attuazione rapida e integrata degli interventi, con la regia del Ministro per il Sud, la gestione dell’Agenzia per la Coesione e l’apporto di Invitalia come soggetto attuatore degli interventi. A definire gli ambiti di intervento sarà un Tavolo Istituzionale, composto dalla Cabina di Coordinamento che governa la ricostruzione sisma 2016, presieduta dal Commissario, con la partecipazione dei presidenti delle quattro Regioni e i rappresentanti dei sindaci.
“Non è casuale la scelta delle aree terremotate del Centro Italia per il primo Cis della mia esperienza come ministro del Sud e della Coesione Territoriale” dichiara Mara Carfagna. “Ho ritenuto un dovere dare priorità a una delle aree italiane più fragili ed esposte alla crisi, non per loro demerito ma per le conseguenze di una catastrofe naturale che tutta Italia ricorda ancora con angoscia. Intendo portare a termine l’iter del Contratto entro l’estate. Renderà disponibile un totale di 160 milioni di euro per interventi sulla riqualificazione urbana, i trasporti, le infrastrutture sociali, la cultura, il turismo, l’ambiente. Cinque anni dopo il sisma, puntiamo a offrire ai cittadini e alle cittadine, ai giovani, alle famiglie, una concreta alternativa all’emigrazione o alla dipendenza dall’assistenza pubblica, in osservanza del principio-guida che spero ispiri tutti in questo difficile momento: creare le condizioni perché nessuno resti indietro”, conclude il Ministro.
“Ringrazio sentitamente il ministro Carfagna che ha voluto attivare immediatamente il Contratto Istituzionale di Sviluppo con cui, ora che la ricostruzione materiale del Centro Italia è ben avviata, cominciamo a realizzare la seconda gamba, essenziale per la ripresa dell’economia di questi territori, quella dello sviluppo, che finora è mancata. Il CIS ed i suoi meccanismi – ha detto da parte sua il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini – peraltro, faranno da apripista alla definizione di una strategia più vasta di rilancio del Centro Italia con l’attivazione delle ingenti risorse previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ed ora confluite nel Fondo complementare da 30 miliardi che affiancherà il Recovery Fund”.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 10 decessi.
Sono tre i decessi registrati nei presidi ospedalieri dell'Anconetano: un 87enne di Trecastelli al nosocomio di Senigallia, una 92enne di Osimo all'INRCA di Ancona e un 79enne di Montecarotto presso la clinica Villa Serena i Jesi.
Quattro le vittime segnalate all'Ospedale di Pesaro: si tratta di una 82enne e una 81enne, entrambe originarie del Capoluogo di Provincia, un 83enne di Carpegna e una 95enne di Fano mentre una 64enne di Senigallia si è spenta alla Residenza Galantara.
Un 78enne di Campofilone è spirato al 'A.Murri' di Fermo ed infine un 77enne di Spinetoli ha trovato la morte al nosocomio di San Benedetto del Tronto.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2934 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (966), mentre sono 488 quelle totali nella provincia di Macerata.