Disavventura a lieto fine. È quella di cui è stato protagonista un cane questa mattina, ad Ancona, in località Massignano. L'animale è precipitato in un pozzo profondo circa 15 metri, con all’interno circa 5 metri d’acqua.
Per metterlo in salvo i suoi proprietari hanno richiesto il supporto dei Vigili del Fuoco. La squadra di Ancona, in collaborazione con il Nucleo Sommozzatori, è intervenuta sul posto e ha provveduto a recuperare il cane utilizzando tecniche di derivazione Speleo Alpine Fluviali, per poi riconsegnarlo ai padroni che stavano attendendo sul posto il buon esito delle operazioni.
Il cane si trova in buone condizioni di salute ed è stato subito circondato dall'affetto dei proprietari.
Nella seduta di giovedì 14 aprile, la giunta comunale di Morrovalle ha approvato la delibera con la quale si dà il via all’iter per la richiesta della Bandiera Arancione, il vessillo di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai Comuni dell’entroterra con meno di 15 mila abitanti che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità.
Presentato il modulo di candidatura, infatti, il Touring Club Italiano procederà all’applicazione del Modello di Analisi Territoriale (MAT) attraverso il quale vaglierà la congruità del progetto ed eventualmente stilerà un piano di miglioramento comprendente gli aspetti da implementare e perfezionare al fine di poter soddisfare tutti i criteri di scelta.
"La Bandiera Arancione è uno degli obiettivi che ci siamo posti per questo mandato – precisa l’assessore al turismo Valentina Salvucci, che sta seguendo da tempo tutto l’iter – non è semplice vedersi assegnare questo vessillo perché i criteri sono molto stringenti.
"Molte delle progettualità che stiamo portando avanti in ambito turistico-culturale sono pensate anche in relazione ai requisiti che possono far crescere le possibilità di accettazione della nostra richiesta. Un esempio è il progetto di implementazione della segnaletica istituzionale che vedrà la luce a breve, ma anche molte altre iniziative e interventi guardano in quella direzione. La Bandiera Arancione è un attestato di qualità molto importante per la promozione turistica e culturale della nostra città e crediamo che Morrovalle possa avere tutte le carte in regola per farne parte", conclude Salvucci.
Nel Maceratese sono nove i Comuni Bandiera Arancione: Camerino, Cingoli, Montecassiano, Montelupone, San Ginesio, Sarnano e Urbisaglia, Valfornace e Visso.
La Città di San Severino Marche ha ospitato nei giorni scorsi il torneo di softair “Operazione Juggernaut”. La gara, che consiste nello svolgere una missione complessa e articolata simulando una vera e propria incursione militare in territorio ostile, è stata organizzata dal PitBull SoftAir Club di San Severino Marche, un team composto da oltre 40 persone che si è occupato, negli ultimi tre mesi, di curare minuziosamente ogni singolo particolare dell’evento.
Il quartier generale è stato allestito all'interno della struttura del motocross, grazie alla collaborazione e completa disponibilità della nuova gestione e del Comune di San Severino Marche, rappresentato dall'assessore allo Sport Paolo Paoloni, sempre in prima linea in questi eventi aggregativi.
Il terreno di gioco, quello che va dal motocross fino alla chiesa della Madonna delle Nevi, si è prestato benissimo ed ha offerto panorami ed emozioni mozzafiato. Delle 12 squadre partecipanti, composte ognuna da 6 operatori, più della metà provenivano da altre regioni (tra cui Lombardia, Lazio, Toscana ed Emilia-Romagna). Ad ottenere il 1° posto è stato un team di Rimini, i "Guerrieri per Gioco", mentre il 2° e 3° posto è stato conquistato da 2 team marchigiani, Sons of Alba e Warriors.
“Lo sport ha dimostrato, ancora una volta, come sia possibile ritrovare momenti di aggregazione e di divertimento, nel rispetto delle regole, dopo un periodo che è stato estremamente duro per ognuno di noi” ha spiegato l’assessore Paoloni, intervenuto alle premiazioni finali.
Nell’ambito dei Colloqui eum, mercoledì 20 aprile alle 17.30 la casa editrice dell’Università di Macerata presenta il libro “Allenarsi per il futuro. Sfide manageriali del XXI secolo”, a cura di Gabriele Gabrielli (Franco Angeli, 2021).
Con il curatore, docente dell’Università Luss "Guido Carli", parteciperanno Luca De Benedictis, presidente Eum, e Lorenzo Bertolone, allievo della Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”. L'incontro si terrà nella Sala Sbriccoli del Casb in Piazza Oberdan, 4, Macerata. La presentazione si tiene all’interno del seminario “People management. Tra talenti, misurazione delle performances e giustizia retributiva” organizzato dalla Scuola Leopardi.
La performance dei lavoratori occupa da sempre un posto centrale nella prospettiva manageriale. Le imprese e i loro manager la osservano, la misurano, la valutano considerandola fattore di successo e redditività.
Le variabili che la influenzano, d’altro canto, sono numerose e di diversa natura. Anche gli approcci e gli strumenti per gestirla possono essere differenti, così come le ricadute per le persone e per la gestione delle risorse umane. Una pratica, quella del performance management, che sollecita uno sguardo attento a coglierne le implicazioni multidisciplinari.
Incendio al Cosmari: danni nella zona dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati. Garantiti i servizi di raccolta.
L’incendio si è sviluppato nella notte di venerdì, per cause in corso di accertamento: ad essere coinvolto è stato il primo capannone dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati “TMB”, di fianco alla palazzina uffici. Le fiamme hanno interessato un nastro trasportatore, “fermo da qualche ora”, fanno sapere dal Cosmari.
Al momento dell’incendio “sono subito entrati in funzione l’impianto antincendio e l’allarme – aggiunge l’azienda in una nota -. Inoltre sono intervenuti gli operatori in servizio in quelle ore che oltre a chiamare i Vigili del Fuoco si sono adoperati per contenere le fiamme”. L’incendio è stato prontamente spento dai Vigili del Fuoco (guarda qui il nostro reportage al fianco dei pompieri).
I danni hanno interessato l’area del nastro trasportatore, la copertura del capannone e una cabina dell’impianto elettrico tanto che tutta la sede è rimasta senza energia elettrica. “Si conta di poter ripristinare il tutto nella tarda mattinata di oggi”, spiegano i vertici del Cosmari.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Tolentino, i sanitari del 118, la Polizia provinciale, i Carabinieri Forestali e i tecnici dell’Arpam a cui spetta il compito di valutare lo stato dei luoghi dal punto di vista ambientale.
Subito allertati sono accorsi alla sede del Cosmari il presidente e sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il direttore generale Giuseppe Giampaoli e il sindaco di Pollenza Mauro Romoli che hanno seguito costantemente, insieme al presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli collegato telefonicamente, l’evolversi della situazione.
Cosmari precisa che, malgrado questo incidente, il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti verrà comunque garantito. Si stanno vagliando soluzioni atte a riattivare l’impianto “TMB” nel minor tempo possibile, evitando disservizi.
“Sono molto rammaricato per quanto accaduto – ha sottolineato il presidente Giuseppe Pezzanesi - perché tra l’altro non imputabile a nessuno, se non a una fatalità meccanica non riconducibile ad errore umano”.
“Un incidente avvenuto a poca distanza dall’altro che ci aveva scosso e ci aveva messo in difficoltà calcolando che il Cosmari svolge un lavoro enorme e fondamentale sotto l’aspetto ambientale, salutistico e per il decoro delle nostre città”, aggiunge Pezzanesi.
“Avremmo pensato e desiderato in questo clima pasquale a tutt’altro in confronto a quanto accaduto - precisa il sindaco tolentinate -. Grazie a tutti i sistemi di prevenzione perfettamente funzionanti il danno è molto contenuto e naturalmente ci fa pensare di poter ripristinare tutto in maniera perfetta”.
“Dopo questa ennesima battaglia contro la sorte voglio dire grazie, con tutto il cuore, essendo stato stanotte al loro fianco ai Vigili del Fuoco, ai dipendenti del Cosmari, al Direttore Giampaoli che anche in questa occasione è stato pronto ad intervenire. Ancora una volta abbiamo avuto testimonianza del nostro spirito di squadra e dell’attaccamento dei nostri dipendenti all’azienda. Quelli presenti si sono subito adoperati per contenere l’incendio e alcuni, appena appresa la notizia, hanno subito raggiunto la sede per rendersi utili”, conclude Pezzanesi.
“Nelle scorse settimane sono iniziati i lavori di bonifica dell’intera copertura in amianto del capannone che fu sede del Mobilificio Furiasse, ubicato all’interno del centro abitato di Appignano a poche decine di metri dalle abitazioni e che pone a rischio di esposizione il vicino il polo scolastico, come accertato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asur”.
A denunciarlo sono Simone Marincioni e Ruggero Mosca, portavoce del Comitato “Appignano senza Amianto”, che dal 2013 è attivo con segnalazioni e solleciti agli Enti preposti per far luce su quanto sta avvenendo.
“Vista l’inerzia della proprietà e i diversi solleciti dell’Asur dovuti alla vicinanza delle scuole – sottolineano Mosca e Marincioni -, nel 2017 inducemmo il Comune ad effettuare un primo intervento di rimozione di una parte della copertura dell’immobile che aveva subito un crollo e che, per come era ridotta, si palesava come un agente cancerogeno certo”.
“A quell’intervento in tempi più recenti è seguito, com’era dovuto, il recupero del credito da parte del Comune in danno della proprietà – aggiungono - e ciò a garanzia di un principio di legittimazione dei diritti dei cittadini: la salute pubblica assicurata dall’Ente Locale competente ma senza costi per la comunità”.
“Sullo stesso principio, l’intervento attualmente in corso viene effettuato dal Comune di Appignano, che interviene anche in questo caso dopo i solleciti dell’Asur e dopo che la proprietà non ha adempiuto all’ennesima Ordinanza – ricordano dal comitato -, l’ultima a firma della vice sindaco, con la quale è stata intimata la bonifica dell’estesa copertura contenente amianto”.
“Stavolta verrà realizzato il solo intervento di incapsulamento, perciò siamo compiaciuti di aver finalmente ottenuto ancora l’intervento da parte del Comune ma non siamo soddisfatti per il tipo di soluzione adottata”, puntualizzano Marincioni e Mosca.
“Più volte abbiamo esortato gli Enti preposti a intimare la rimozione delle lastre contenenti amianto quale unica azione da intraprendere, coscienti che un intervento, soprattutto se pubblico, debba essere risolutivo e definitivo - si precisa -. La copertura del vecchio mobilificio ormai abbandonato e in disuso da decenni risulta precaria, addirittura fissata alle esili murature da solo fil di ferro e ha perso da tempo la sua funzione impermeabilizzante”.
“La valutazione dello stato della copertura in amianto ha dato un esito che è appena sotto il limite che ne avrebbe sancito la rimozione definitiva – proseguono Mosca e Marincioni -, non tenendo conto di fattori pratici ed economici come lo stato di degrado degli elementi strutturali del fabbricato e il controllo periodico di tenuta dei materiali di trattamento che dovrà essere effettuato da qui a venire”.
Il Comitato “Appignano senza Amianto” sottolinea come “sulla questione è venuta meno l’azione coercitiva del Comune sia nella fase di redazione della perizia, sia nell’adottare una soluzione definitiva a garanzia della salute dei cittadini alla quale doveva essere data assoluta priorità”.
“Auspichiamo e vigileremo affinché venga avviata quanto prima, come già compiuto per il primo intervento realizzato nel 2017, la procedura di recupero del credito anticipato dal Comune pari a circa 38.000,00 €, somma complessiva di affidamento dei lavori formalizzato con Determina 166/2021” concludono Mosca e Marincioni.
Qualche piccolo dono per le bambine, le uova di Pasqua e il caratteristico dolce “agnello pasquale” per tutta la famiglia. Hanno sugellato così gli amministratori comunali di Caldarola l’accoglienza rivolta alla famiglia ucraina ospite da qualche giorno in uno degli appartamenti di proprietà dell’Enel in località Valcimarra, frazione di Caldarola.
Il sindaco Luca Maria Giuseppetti, l’assessore ai servizi sociali Teresa Minnucci e il consigliere comunale Giovanni Ciarlantini, accompagnati dalla coordinatrice della Protezione Civile Teresa Carducci e dalla volontaria Isabella Marcellini, insieme al Comandante della locale stazione dei Carabinieri Patrizio Tosti, hanno ufficialmente conosciuto giovedì la famiglia ucraina in fuga dalla guerra.
Sono 4 donne, 2 bambine di quattro e sei anni ed un ragazzo di diciassette. A fare da tramite sono stati i volontari del Sermit di Tolentino, il Presidente Luciano Ruffini con Anna Andreani, che si stanno anche occupando di ogni necessità della famiglia. A breve le bambine saranno anche introdotte nella scuola, mentre si stanno prendendo contatti con le organizzazioni locali per aiutare tutta la famiglia ad imparare la lingua italiana.
I mariti delle donne sono tutti impegnati sul fonte ed è quindi comprensibile lo stato di angoscia che le coinvolge, in loro aiuto fortunatamente si è attivata un’energica macchina della solidarietà, una raccolta fondi avviata dal Comune di Caldarola (IBAN IT47V0760103200001058077171 causale “aiuti per le famiglie ucraine” di Caldarola) e alimenti e beni di prima necessità del Sermit.
Ancora una volta il ringraziamento del sindaco Luca Maria Giuseppetti va ai vertici nazionali e locali Enel, al Sermit e tutti i cittadini che hanno saputo rispondere con grande sensibilità alle richieste fatte in favore del popolo ucraino.
Il risveglio del giorno dopo. Reportage esclusivo di Picchio News all'interno del capannone dei rifiuti indifferenziati del Cosmari, l'azienda di trattamento e smaltimento rifiuti della provincia di Macerata, interessato dall'incendio divampato questa notte (leggi qui).
Sul posto sono immediatamente intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco provenienti da Tolentino, Macerata e Civitanova Marche, con 10 mezzi e 18 uomini, che hanno provveduto a spegnere l’incendio. Per riuscire a domare le fiamme, le operazioni si sono protratte per circa due ore, sebbene dei piccoli focolai si siano attivati anche successivamente.
Le attività di bonifica sono ancora in corso, tuttora presenti sul posto gli uomini del distaccamento di Tolentino dei Vigili del Fuoco, con l'ausilio di un'autoscala per effettuare verifiche dall'alto. Non si segnalano persone coinvolte. Intervenuti anche Carabinieri e 118. Si tratta del secondo rogo che ha interessato lo stabilimento, dopo quello che distrusse un intero capannone di 4.000 metri destinato alla lavorazione della carta, della plastica e dei metalli nel 2015.
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Ancora in corso le indagini per ricostruire con esattezza come si siano originate le fiamme, ma - da quanto emerge - a prendere fuoco è stato un nastro trasportatore, con il materiale sovrastante. Le fiamme non hanno interessato il deposito dei rifiuti: la situazione appare, dunque, sotto controllo. Esclusi danni strutturali al capannone. Visibili dalle immagini e dal video allegati qui sotto i danni complessivi.
Un incendio è divampato questa sera poco dopo le 23 all'interno di uno dei capannoni del Cosmari di Tolentino. La coltre di fumo nero e fiamme alte è stata da subito visibile a chilometri di distanza. Sul luogo dell'incendio saranno al lavoro per tutta la notte 18 uomini dei Vigili del fuoco provenienti dai comandi di Tolentino, Macerata e Civitanova.
Dieci in totale i mezzi impegnati per tentare di arginare le fiamme, arrivate a sovrastare tutta l'area. Ricevuta la segnalazione, sono giunte sul posto anche un'ambulanza del 118 pronta ad intervenire nel caso di eventuali intossicazioni e una pattuglia dei carabinieri.
All'interno del capannone in cui si sono sviluppate le fiamme erano presenti materiali di riciclo, ma non è ancora chiaro se siano stati interessati dall'incendio. "La situazione è sotto il controllo degli uomini presenti sul posto, che sono riusciti ad arginare le fiamme e stanno adesso tentando di contenere la possibile estensione dell'incendio", affermano alcuni membri delle forze dell'ordine presenti sul luogo dell'incendio.
Non è ancora chiara la natura del rogo, sulla quale indagherà la magistratura. E' la seconda volta dal 2015 che gli impianti dell'azienda responsabile nel trattamento rifiuti sono interessati da un simile evento.
LEGGI ANCHE - INCENDIO COSMARI: PARLA IL PRESIDENTE GIUSEPPE PEZZANESIAggiornamento ore 1:20
Questo il post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Pollenza a firma del sindaco Romoli: "In riferimento all'incendio sviluppatosi al Cosmari informo che sono arrivato sul posto un quarto d'ora fa, con me il presidente dell'azienda e sindaco di Tolentino Pezzanesi. I vigili del fuoco sono riusciti a domare l'incendio e la nube di fumo è ora scomparsa, a prendere fuoco sembra sia stato qualcosa inerente i nastri trasportatori del capannone dei rifiuti indifferenziati ed il sistema antincendio si è immediatamente attivato con lo spegnimento automatico.La situazione è sotto controllo ed il peggio è scongiurato, tuttavia da una prima vista anche se senza luce i danni sembrano importanti. Rassicuro la popolazione e sarà mia cura domattina presto contattare l'Arpam per capire come e se intendono muoversi per fare i rilievi ambientali del caso. Ovviamente terrò tutti prontamente aggiornati attraverso questo canale".
REPORTAGE ALL'INTERNO DEL CAPANNONE ANDATO IN FIAMME: LEGGI GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI
Un grande successo di pubblico per l’evento “Una ricostruzione sostenibile: dalle parole ai cantieri”, dedicato alla ricostruzione sostenibile e organizzato da Green Building Council Italia con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Tolentino, la Regione Marche e Rete Ferroviaria Italiana Spa.
Molti professionisti, cittadini e curiosi si sono affacciati per l’occasione ad assistere ai lavori, ascoltando i tanti relatori intervenuti, dall’ex ministro Pecoraro Scanio al commissario straordinario alla ricostruzione post Sisma 2016 Giovanni Legnini, il presidente del Green Building Council Italia Marco Mari, il Responsabile Ingegneria e Investimenti della Direzione Stazioni RFI Antonello Martino e degli altri relatori presenti.
“Siamo felici che Tolentino, sia negli interventi pubblici che privati, faccia da battistrada in Italia per una ricostruzione sostenibile – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Pezzanesi -. Diversi edifici e infrastrutture in via di realizzazione nella nostra Città applicheranno i processi di rendicontazione previsti dai protocolli energetico-ambientali. Vogliamo lasciare in eredità ai cittadini di domani opere di qualità che, grazie alla ricostruzione, siano testimonianza della nostra storia e soprattutto della nostra cultura di preservazione e tutela del territorio, dei luoghi e dell’ambiente.”
Nel corso della conferenza che ha fatto il punto sull’operato del governo e delle amministrazioni locali in merito alla ricostruzione post sisma 2016, è stato mostrato come l’esempio tolentino possa segnare il passo non solo in Italia, ma anche all’estero in termini di efficienza energetica e sostenibilità. Un esempio per tutti quei comuni che si apprestano ad usare i fondi europei del programma Next Generation EU veicolati in Italia dal PNRR.
“La ricostruzione degli edifici e delle infrastrutture danneggiate dal sisma non è finalizzata solo a ricostruire, risarcire, restituire – ha spiegato nel suo intervento il commissario Giovanni Legnini -, ma è l’occasione per rinnovare, per cambiare in chiave qualitativamente superiore il patrimonio edilizio che è stato danneggiato. Quindi la sicurezza e la qualità ambientale dell’attività ricostruttiva costituisce per noi un obiettivo primario.
Tolentino è il secondo comune in termine di entità del danno da sisma di 950 milioni di euro, seconda soltanto ad Amatrice. Sono stati emanati 480 decreti di concessione del contributo per altrettanti cantieri. Sono stati conclusi 266 cantieri, già definiti. Ma rimane da fare ancora molto.
La città ha una performance di presentazione dei progetti di ricostruzione di circa il 50% - ha concluso Legnini - ed è significativamente superiore alla media del territorio del cratere delle 4 regioni del Centro Italia. Il Totale degli interventi pubblici finanziati per il Comune di Tolentino è di quasi 70 milioni di € ai quali si aggiungono quasi 6 milioni di euro del Fondo complementare del PNRR.”
“Mentre venivano spese tantissime parole sul canile di Macerata, noi dipendenti abbiamo scelto volutamente di non esporci, aspettando, ogni giorno, insieme ai cani di cui ci prendiamo cura con dedizione e competenza, che tutto si sarebbe sistemato”. A parlare è Tiziana Giannoni a nome del Canile Comunale di Macerata, e per l’occasione portavoce di tutti i dipendenti che a fine anno rischiano di rimanere senza lavoro.
"Sapevamo che la nostra cooperativa aveva vinto un bando pubblico e un ricorso al TAR. Eravamo pieni di speranza che la giustizia avrebbe vinto, nonostante dichiarazioni scioccanti che apprendevamo dai giornali, con cui gli amministratori di Macerata elogiavano realtà di fuori provincia, non spendendo, invece, nemmeno una parola sul nostro operato locale e sui numerosi affidi, anche di cani anziani, e notevole riduzione della spesa pubblica per il loro mantenimento.
Ora abbiamo deciso che è giusto, far sentire anche la nostra voce, perché la delusione, la rabbia e la preoccupazione sono emozioni che non possiamo più tacere. Siamo consapevoli da sempre che per ogni cane che diamo in adozione, aumenta il rischio che il nostro monte ore venga diminuito e per molti di noi, quello al canile di Macerata e l’unico lavoro che abbiamo.
Ciò nonostante - prosegue il comunicato stampa - a differenza di altre strutture, che oggi non sono vuote come la nostra, mai ci siamo risparmiati affinché ogni cane potesse avere la possibilità di essere affidato ad una famiglia. Soprattutto per questo ci siamo sempre stati, anche durante il terremoto, la pandemia, nei giorni di neve o quando il canile diventava irraggiungibile con i mezzi per via delle frane ed allagamenti lungo la strada.
E’ capitato anche di lasciare le nostre auto all’inizio della strada di accesso al canile e camminare a piedi, nel fango o sotto la neve, per raggiungere la struttura e garantire il benessere dei cani. Da anni, siamo punto di riferimento di tante persone che vengono al canile, per cercare un cane, per visitare la struttura, per chiedere informazioni o anche solo per consolarsi per la perdita di un proprio animale domestico.
Ogni nostra iniziativa, le tante attività organizzate insieme all’associazione di volontariato Argo, le ore in piedi agli stand, tra la gente, nelle fiere hanno sempre avuto lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza e dare in adozione i cani in carico al comune. Vincere il bando per l’accoglienza dei cani di Ascoli Piceno è stata per noi una gioia.
La Direzione Generale ci aveva già mostrato il nuovo organigramma di lavoro con i nostri contratti di lavoro ampliati ed abbiamo avviato subito gli interventi necessari per preparare i box. Eravamo anche contenti di poter offrire la nostra dedizione anche ad altri cani, che attraverso il nostro lavoro, avrebbero avuto tante occasioni per essere adottati. Se gli altri canili sono pieni ed il nostro è quasi vuoto è perché ci siamo noi, con la formazione che abbiamo ricevuto in cooperativa, con la sensibilità che abbiamo messo tutti a servizio di un lavoro, che forse “solo lavoro” non è, ma è anche un po’ 'missione'.
E, poi, insieme a noi, in questi anni ci sono stati, volontari, borse lavoro, tirocini di inclusione sociale, lavoratori di pubblica utilità, studenti in alternanza scuola lavoro. Tutti all’opera per lo svolgimento di un importante servizio pubblico. E’ sufficiente dare uno sguardo anche solamente alla nostra pagina fb 'canile comunale-meridiana cooperativa sociale' per capire l’attenzione e l’amore che mettiamo, anche nel pubblicare post di adozione dei nostri cani.
Non tutti ne sono al corrente, ma i cani che ospitiamo, grazie anche alla collaborazione con l’Associazione di volontariato Argo, hanno la possibilità di uscire in passeggiata; ecco perché i nostri video e foto, ritraggono i cani nei campi, al guinzaglio, per la strada.
Tutte attività che migliorano la socializzazione del cane con l’essere umano e la sua possibilità di entrare in una nuova famiglia. Che grande delusione sentirci dire, dopo tutti questi anni e con questi importanti risultati, che il Comune di Macerata non ci consente di prendere in cura cani di altri comuni in numero maggiore di quelli del Comune stesso. Ora viviamo in un paradosso
Per ogni cane che riusciamo a dare in affido, a noi verranno ridotte le ore di lavoro, avendo il comune bloccato la possibilità di prendere altri cani. Da una parte lo stipendio e dall’altra l’amore per i cani. A fine anno perderemo il lavoro e oltre alla preoccupazione per la nostra vita, c’è anche quella per gli animali che seguiamo da anni. Che ne sarà di loro? Chi se ne occuperà? Noi siamo pronti ad accogliere cani di altri comuni, assicurando che i cancelli del canile di Macerata, essendo una struttura pubblica, sono sempre aperti, per chiunque.
Che cosa accadrà se i nostri cani dovessero finire, invece, in strutture private, come quella in cui mi è capitato di andare di recente in cui, nonostante l’orario di apertura al pubblico, un preavviso scritto, mi è stato impedito di entrare? Con questa angoscia - conclude il comunicato - noi dipendenti della cooperativa Meridiana addetti alla gestione del canile comunale di Macerata, ci accingiamo a vivere i prossimi mesi di questo 2022”.
La segnalazione è partita intorno alle 19.40, quando una ragazzina di 14 anni è stata investita sulle strisce pedonali a San Severino Marche, in viale Bigioli 126, all'altezza dell'Istituto Comprensivo "Pietro Tacchi Venturi". Secondo le prime ricostruzioni giunte dal luogo dell'incidente, la giovane stava attraversando la strada quando improvvisamente è sopraggiunta l'auto che l'ha sbalzata via.
Immediato è stato l'intervento sul posto da parte dei sanitari del 118, che dopo i primi esami hanno ritenuto opportuno trasportare la giovane al Pronto Soccorso dell'ospedale di Macerata in codice giallo. A sopraggiugere davanti la scuola media dove è accaduto il fatto anche una pattuglia proveniente della Polizia locale e i Carabinieri, con gli uomini tutt'ora impegnati nelle indagini di rito per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.
Sabri Bedzeti, Samuele Cini, Andrea Giaretti, Davide Schiera e Dimitri Tanghe. 5 giocatori della S. Stefano Avis di Porto Potenza sono stati convocati per il raduno della Nazionale italiana di pallacanestro in carrozzina, il primo dopo i Campionati Europei dello scorso mese di dicembre, chiusi con la bella qualificazione ai prossimi Mondiali a Dubai (dal 16 novembre). Con i 5 neroverdi marchigiani anche il coach della squadra di Porto Potenza, Roberto Ceriscioli, allenatore federale della Nazionale.
Gli azzurri hanno in questi giorni svolto sedute di allenamenti e di tattica presso il Centro di Preparazione Olimpica di Tirrenia, alla guida del settore tecnico composto da coach Carlo Di Giusto e, appunto, da Ceriscioli.
Di seguito gli altri 10 giocatori convocati per il raduno, oltre ai 5 portopotentini: Alessandro Boccacci (Volpi Rosse Firenze), Joel Joseph Boganelli (Volpi Rosse Firenze), Luka Buksa (Briantea84 Cantù), Filippo Carossino (Briantea84 Cantù), Simone De Maggi (Briantea84 Cantù), Amine Gamri (Padova Millennium Basket), Giulio Maria Papi (Briantea84 Cantù), Ahmed Raourahi (Padova Millennium Basket), Driss Saaid (Briantea84 Cantù) e Mattia Scandolaro (Padova Millennium Basket).
Dopo il ritorno dal raduno azzurro, i portopotentini si metteranno subito sotto nella preparazione delle final four di coppa Italia che si terranno il 29 e 30 aprile al PalaElettra di Pescara. Per la S. Stefano Avis venerdì 29 subito big match contro Cantù, alle ore 18,30. Sarà la riedizione delle ultime 3 finali di coppa Italia e ricordiamo che nello scorso novembre fu proprio la S. Stefano a vincere contro i canturini portando a casa il trofeo per la prima volta nella sua storia.
L’altra semifinale sarà Giulianova contro Padova alle ore 16. La finale per assegnare il trofeo è prevista per sabato 30 aprile alle ore 12.
Confartigianato Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e ANCoS interprovinciale attivi anche nel sociale: nelle ultime ore hanno voluto dare anche loro il proprio contributo a sostegno della popolazione ucraina, che sta soffrendo per il conflitto in atto.
Le associazioni hanno così contattato la Comunità Ucraina delle Marche (CUM) attraverso i suoi referenti locali, dando la propria disponibilità a collaborare nell’immediata emergenza. Seguendo le richieste della Comunità, l’ANCoS si è immediatamente mossa con una prima fornitura di beni di prima necessità, già trasportata in Ucraina. Confartigianato ha invece attivato nel frattempo le sue venti sedi territoriali, che sono state “trasformate” in punti di raccolta nelle tre province: qui, dipendenti, associati e cittadini hanno potuto donare i prodotti essenziali per la popolazione ucraina.
Sono beni per l’igiene personale, alimenti non deperibili, materiali per l’infanzia e farmaci. Tali prodotti sono stati consegnati stamattina, venerdì 15 aprile, alla Sig.ra Myroslava, referente locale di CUM, e verranno spediti insieme al carico di materiali umanitari, in direzione Leopoli. Alla donazione ha anche partecipato il consorzio Consorzio Rev.Aut. (Revisioni Autoveicoli Maceratesi) di Confartigianato.
“Il nostro è un piccolo dono, una goccia nell’oceano di necessità di un popolo che sta soffrendo per questo conflitto – ha dichiatrato il Segretario generale Confartgianato Giorgio Menichelli -. Al contempo questa consegna vuole essere un messaggio di speranza in questa Pasqua e un modo per dire “noi ci siamo”. Le nostre azioni proseguiranno, rimanendo in contatto con la Comunità Ucraina delle Marche”.
Anche Lanfranco Risteo, Presidente ANCoS, ha voluto ringraziare i referenti di CUM, “per la loro umanità e il loro grandissimo impegno. Sono un esempio per tutti noi”.
Imparare a conoscere i luoghi del cuore di Dolores Prato attraverso la visita tematica del Fai a Treia. Un’occasione più unica che rara per riscoprire attraverso gli occhi della famosa scrittrice i posti descritti nelle sue opere, grazie alla “Passeggiata a Treia tra i luoghi di Dolores Prato” organizzata dal Gruppo Fai di Jesi e Vallesina, in programma sabato 23 aprile.
Un tour in mattinata che si snoderà lungo le vie del Borgo, tra le bellezze e monumenti abbracciati dalle mura medievali, prima di concedersi la pausa pranzo al Country House Il Villino e dedicare il pomeriggio alla visita di Villa la Quiete. Un itinerario adatto a tutti e coinvolgente, arricchito da bellissimi scorci panoramici sull’infinito con vista dal mare alle sinuosità delle colline.
«Si tratta di uno delle iniziative che abbiamo programmato nell’ambito delle celebrazioni per il 130esimo dalla nascita di Dolores Prato e che vanno a impreziosire il ricco calendario che si articolerà nel corso di tutto l’anno – spiega l’assessore alla cultura e Vicesindaco David Buschittari – Il coinvolgimento del Fai di Jesi e della Vallesina conferma l’importanza di questo anniversario e offre la possibilità di vivere la città in tutte le sue sfumature, aprendoci sempre di più al grande pubblico».
Dopo la bella serata del 5 marzo scorso a Jesi, dedicata alla scrittrice e alla sua opera più famosa “Giù la piazza non c’è nessuno”, ecco, dunque, la passeggiata a Treia tra i luoghi a lei cari. «Ripercorrendo gli spazi descritti nel libro, dalla casa di Dolores alla chiesa e alla piazza sarà l’occasione per immergerci tra i ricordi e le sensazioni trasmesse dalla sua penna» conclude Buschittari.
Nello stesso fine settimana si svolgerà anche il convegno “Dolore Prato la memoria è domani, l’eredità culturale che fa crescere la comunità, con ospiti di grande spessore. Sarà possibile prenotare la passeggiata entro il 18 aprile.
Nei giorni scorsi, il Ministero dell’Interno ha comunicato che la richiesta di co-finanziamento del progetto di videosorveglianza per l’installazione di sei telecamere OCR è stata accettata, e così il Comune di Morrovalle riceverà un contributo di 25.185,32 euro, pari al 50% dell’importo complessivo del progetto stesso (50.370,64 euro).
«Potenziare il sistema di videosorveglianza è una delle nostre priorità come amministrazione comunale – spiega l’assessore alla sicurezza Mauro Bladassarri – vogliamo rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità presente sul territorio in particolare per quanto riguarda la microcriminalità. E i sistemi di videosorveglianza, in tal senso, rappresentano un supporto tecnologico importante per il lavoro quotidiano della Polizia locale e delle forze dell’ordine».
Il piano, redatto dalla comandante della Polizia locale Caterina Francinella, era stato approvato dalla giunta comunale lo scorso dicembre con l’obiettivo di implementare il sistema di videosorveglianza già presente sul territorio comunale, che comprende attualmente 27 telecamere, ma nessuna di queste è di tipo OCR: apparecchi utilizzati per la lettura delle targhe dei veicoli in transito, fondamentali nella rilevazione dei flussi in entrata e uscita dal territorio cittadino ma anche importanti nelle indagini portate avanti dalle forze dell’ordine.
Il progetto che troverà realizzazione grazie ai fondi stanziati da Comune e Ministero prevede l’installazione di sei occhi elettronici in altrettanti punti della città: via Fonti (ingresso da Macerata); via Dante Alighieri (ingresso da San Claudio); località Molinetto (ingresso da Montecosaro Scalo); incrocio SP86-via 29 Giugno; SP86 ingresso SS77; via Giuseppe Verdi (ingresso da Montecosaro).
Morena Soverchia è la nuova presidente dell’Avis provinciale di Macerata per gli anni 2022-2026. Elezione all’unanimità per la rappresentante della comunale di Apiro, già segretario di Avis Marche e con lo stesso incarico durante l’ultimo quadriennio provinciale guidato dal presidente uscente Silvano Gironacci.
Dopo il voto che li ha visti eletti nell’assemblea dei soci dello scorso 2 aprile, i componenti del consiglio direttivo provinciale hanno poi accolto positivamente la proposta della presidente Soverchia di nominare come vice presidente vicario Massimo Baleani e vice presidente Simone Pieroni, mentre Angela Maria Renzi e Paolo Pettinelli svolgeranno rispettivamente i ruoli di segretario e tesoriere. Eletto presidente dei revisori dei conti Marco Foglia.
Molteplici le tematiche trattate dalla neo presidente nel suo discorso di insediamento con due questioni predominanti: «Si tratta della raccolta associativa e della riorganizzazione delle Unità di raccolta - ha detto Soverchia -, in merito alla prima questione sono noti i problemi che riguardano l’équipe sanitaria addetta alla raccolta e le difficoltà oggettive che si sono riscontrate durante la fase di accreditamento del personale da dedicare alla raccolta.
Queste non devono però scoraggiare il nuovo consiglio direttivo - ha poi ribadito -, ma devono essere lo stimolo per cercare soluzioni e nuove forze a sostegno dell’équipe sanitaria, così da non ostacolare in alcun modo il trend di crescita nella raccolta associativa». Sul secondo punto, un capitolo particolare occupa il centro di raccolta di Trodica, ma le indicazioni date dall’Organismo tecnicamente accreditante (Ota) per disciplinare i relativi processi nelle strutture sanitarie riguarderanno anche tutte le altre unità di raccolta.
«Particolare attenzione si dovrà prestare - ha aggiunto ancora la presidente Soverchia -, alla chiamata centralizzata alla donazione, da attivarsi su base volontaria; al gruppo giovani, a cui verrà riconosciuto un ruolo fondamenta per promuovere la cultura del dono del sangue e della solidarietà; all’acquisizione della personalità giuridica dell’associazione; e, non ultimo, a rivedere e aggiornare i apporti interni, tra i vari livelli associativi, affinché le Avis comunali si sentano supportate nell’attività associativa, perché il prevalere degli aspetti burocratici e organizzativi nella gestione della struttura se da un lato garantisce maggiore trasparenza, dall’altro richiede sempre maggiori competenze e impegno da parte dei dirigenti avisini».
L’auspicio finale della neo presidente è stato rivolto ai consiglieri: «Dovremo lavorare per i prossimi 4 anni in maniera costruttiva per raggiungere gli obiettivi che dovranno essere raggiunti. In altre parole, saranno necessari unitarietà nelle scelte, pur nella diversità delle opinioni, oltre alla lealtà nei rapporti interni. Un’Avis unita, leale e trasparente è il miglior strumento di lavoro».
Dal progetto alla realtà in pochi giorni. Sono state installate, a Pieve Torina, due stazioni per la ricarica di veicoli elettrici. “Un ulteriore servizio a vantaggio di cittadini e turisti lungo l’asse viario principale del paese” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci.
“È una scelta che va nell’ottica di una ricostruzione e di una mobilità sostenibili, in linea con tutto ciò che stiamo approntando per far rinascere Pieve Torina. Si evolve il sistema dei trasporti, e noi dobbiamo essere pronti a interpretare le nuove esigenze della popolazione”.
Le stazioni di ricarica, con quattro prese messe a disposizione degli utenti in un’area pubblica a ridosso della provinciale 209, hanno un accesso libero, sono facilmente fruibili e vanno a integrare l’offerta di servizi del territorio.
Il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro, nei giorni scorsi e in vista della Pasqua, hanno consegnato sessanta uova di cioccolato ad altrettanti bambini della città. Il primo cittadino e il vice sindaco hanno incontrato i bambini del Centro Aiuto Compiti presso il Centro per Famiglie, i bambini ucraini ospitati dalla Diocesi di Macerata, i ragazzi della Piombini Sensini, i ragazzi di “Tempi Supplementari” del progetto “Tutti X Uno” e i giovani atleti della SSD Ginnastica Macerata dove sono ospitate anche tre atlete ucraine che hanno così potuto dare continuità al loro percorso sportivo dopo che sono dovute fuggire dal loro Paese.
Le uova donate a bambini e ragazzi della città sono quelle della Onlus ENEA (European Neuroblastoma Association), una associazione costituita da genitori con esperienza diretta di malattia che sostiene la ricerca scientifica nella lotta al neuroblastoma infantile.
«Non c’è regalo più bello che vedere gli occhi dei bambini illuminarsi di gioia per il semplice gesto della consegna di un uovo di Pasqua – hanno commentato Parcaroli e D’Alessandro -. Abbiamo deciso di donare le uova ai bambini ucraini presenti in città e ai ragazzi che vivono situazioni di disagio familiare e sociale e ringraziamo i referenti delle varie associazioni che ci hanno permesso di vivere questo momento di inclusione e di condivisione. Le uova donate sono quelle della campagna promossa dalla Onlus ENEA che sostiene la ricerca nella lotta al neuroblastoma, un tumore altamente maligno che colpisce i bambini e che è la prima causa di morte per malattia in età prescolare».
"Dopo essere tornati nella disponibilità pubblica questi 2.943 metri quadrati dell’ex Area Anconetani, diventeranno 120 posti auto in più per Civitanova”. Ad annunciarlo, via social, è il sindaco Fabrizio Ciarapica
“Da una zona degradata sul nostro fronte mare nascerà a breve un’opportunità aggiuntiva di parcheggio, che darà maggiore respiro al problema della carenza di posti auto per cittadini e turisti, spiega il primo cittadino. I lavori stanno andando avanti, c'è ancora molto da fare per portarli a termine, ma a breve arriveremo a conclusione”.