L’undicesima edizione del premio città-cultura-solidarietà è stata assegnata all’associazione di volontariato Famiglia Nuova. Il riconoscimento è pensato dall’associazione culturale Arte e rivolto a chi si è distinto per il suo impegno in società, con la consegna che è avvenuta martedì 15 aprile 2025 al cine-teatro Cecchetti, in apertura del consueto appuntamento dei Martedì dell’Arte.
Durante la cerimonia, la presidente dell’associazione Arte, Anna Donati, ha presentato Famiglia Nuova, con il professor Stefano Papetti che ha consegnato ai suoi volontari una targa. A portare i saluti per l’Azienda dei Teatri, la vicepresidente Agnese Biritognolo, che ha sottolineato: “In un’epoca così precaria - le sue parole - dobbiamo ben sperare fino a quando ci saranno occasioni di cultura, di riflessione e di crescita come questa e associazioni che si impegnano donando tanto alla propria comunità”.
L’associazione di volontariato “Famiglia Nuova” nasce nel 1976 come consultorio privato di ispirazione cristiana. Ad oggi sono 50 anni che, attraverso le sue sedi di Fermo, Civitanova e Amandola-Servigliano, opera su tutto il territorio della diocesi di Fermo.
“Famiglia Nuova” comprende assistenti sociali, consulenti familiari, counselor, mediatori familiari, psicologi, psichiatri pedagogisti, avvocati e alcune coppie di sposi. Di questa famiglia fa parte anche un sacerdote, colui da cui tutto questo nucleo è nato: don Vincenzo Marcucci, il direttore di questa associazione, nonché pioniere dei consultori di ispirazione cristiana in Italia.
L'attività consultoriale è centrale nel lavoro svolto da "Famiglia Nuova", che accoglie, comprende e sostiene ogni persona che si rivolge ad essa e cerca le soluzioni più idonee al suo benessere. I servizi di "Famiglia Nuova" sono aperti ai giovani, nel loro impegno di preparazione alla vita, alle coppie e alle famiglie, nel loro cammino verso un amore da costruire ogni giorno, agli educatori, nella loro opera per formare una società migliore, e a tutti coloro che sentono il bisogno di non poter superare da soli difficoltà tropo gravose per le proprie forze.
Nel corso degli anni si è intensificata l’opera di consulenza e soprattutto di prevenzione attraverso corsi di formazione ed incontri per giovani, fidanzati, sposi, genitori, insegnanti ed educatori che ha contribuito ad una vasta sensibilizzazione in tutto il territorio della diocesi.
I servizi che l'associazione offre sono assolutamente gratuiti e nella sede di Civitanova, aperta nel 1995 nel centro commerciale Aurora, gli operatori sono disponibili tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19. Il responsabile della sede di Civitanova è l’avvocato Stefano Maggini, Mediatore Familiare, Consulente di diritto matrimoniale e della famiglia, Counselor, Curatore speciale dei minori e tutore volontario dei minori. Dal 2008, inoltre, Famiglia Nuova, grazie al suo Centro di solidarietà alla vita, nella sede di Civitanova, collabora con il consultorio pubblico dell'AST, svolgendo un servizio di assistenza a mamme che sono in attesa di un figlio e che hanno difficoltà ad accettare la gravidanza e ad accogliere la vita umana nascente.
Il Comune di Civitanova Marche ha avviato le pratiche per partecipare all’avviso C.S.E.2025 "Comuni per la sostenibilità e l’efficienza energetica", che prevede da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica un contributo a comuni e regioni per incentivare la transizione energetica negli edifici pubblici. Il finanziamento concesso è a fondo perduto fino al 100% delle spese ammissibili.
Tra gli immobili di proprietà del Comune, per i quali si rende necessario eseguire interventi di efficientamento energetico, l’Amministrazione comunale ha individuato, per questo specifico avviso pubblico, il complesso scolastico San Marone in via Tacito, in quanto l’edificio presenta caratteristiche costruttive dal punto di vista energetico non efficienti, oltre che impianti tecnologici vetusti. Dalla diagnosi energetica e dall’APE redatte per l’edificio scolastico, sono emerse diverse proposte di manutenzione inerenti l’efficientamento energetico, tra le quali è ricompresa anche la sostituzione degli infissi esterni.
La previsione di spesa è pari a 175.000 euro mentre la realizzazione dell’intervento è subordinata all’esito positivo della richiesta di ammissione a finanziamento. In caso di esito positivo, la spesa complessiva troverà copertura per 138.556,66 euro oltre iva al 22% per complessivi 169.039,13 euro con fondi C.S.E. 2025 "Comuni per la sostenibilità e l’efficienza energetica"; per 5.960,87 euro con fondi propri dell’ente, che verranno individuati in caso di ammissione di finanziamento.
Venerdì 11 aprile, la giunta ha provveduto all’approvazione del Pfte dell’Ufficio Tecnico comunale. Responsabile Unico del Progetto è il geometra Mirko Mari.
Francesco De Gregori si esibirà il 6 settembre a Sferisterio Live, la rassegna del Comune di Macerata che, in collaborazione con l’Associazione Sferisterio, ospita una ricca varietà di eventi che spazia tra i vari generi di spettacolo.
Quest’anno Francesco De Gregori festeggia con un tour che toccherà tutta Italia il 50° anniversario dall'uscita di “Rimmel”, il suo quarto album in studio, pubblicato nel 1975 e divenuto una pietra miliare della musica italiana.
Tante le tappe estive per celebrare il capolavoro che ha segnato intere generazioni con brani indimenticabili come “Pablo”, “Buonanotte Fiorellino” e la stessa “Rimmel”. Il pubblico avrà così l’opportunità di vivere le emozioni dell’album e del vasto repertorio del cantautore in contesti diversi, passando da location uniche, come lo Sferisterio di Macerata, alla magia dei teatri, dalla potenza dei palazzetti, fino all’atmosfera intima dei club che creano una connessione diretta e spontanea tra musicisti e spettatori.
Il tour “Rummel 2025” continuerà con “Teatri Palasport Club” dall’autunno con una serie di concerti nei teatri italiani, in programma tra ottobre e novembre, per poi proseguire nei palasport di Milano e Roma a dicembre dello stesso anno. Per chiudere questo viaggio musicale, a gennaio e febbraio 2026, De Gregori si esibirà nei club, riportando la sua musica in un’atmosfera più intima e raccolta.
I biglietti per assistere al concerto di De Gregori, che in ambito organizzativo vede la collaborazione della Elite Agency Group e Alhena Entertainment (info: 0871 685020), saranno in vendita già da oggi, mercoledì 16 aprile, alle ore 16 su www.ticketone.it e alla Biglietteria dei Teatri in piazza Mazzini, 10 a Macerata.
Questi i prezzi (diritti di prevendita inclusi): Platino 92,00 euro, Oro 89,00 euro, Verde 82,00 euro, Blu 79,00 euro, Rosso 75,00 euro, Giallo 70,00 euro, Balconata in piedi 60,00 euro.
Quando lo sport diventa orgoglio cittadino. È con questo spirito che il sindaco Fabrizio Ciarapica ha accolto in Comune i giovani campioni della Kickboxing – K1 del Team Passamonte dell’A.S.D. “Alfa Judo”, reduci da importanti successi nel panorama sportivo interregionale. Un incontro carico di emozione e riconoscenza, durante il quale il primo cittadino ha consegnato ad ogni atleta un attestato di merito, simbolo concreto della stima e del sostegno dell’intera comunità civitanovese. Tra i premiati anche il maestro Italo Passamonte, per essere “guida, educatore e punto di riferimento per tanti giovani”.
Grande orgoglio per la città ha suscitato la vittoria di Filippo Vincenzo Sassano, ventenne civitanovese, già noto negli ambienti della Kickboxing per il titolo di Campione Italiano 2023 categoria 70 kg nel circuito E.T.F. Sassano, lo scorso 30 marzo, ha conquistato anche il titolo di Campione Interregionale Kickboxing – K1 Marche-Umbria-Abruzzo, al Palasport Coni di Fermo, al termine di un match combattuto con determinazione e maestria. Ottimo anche il risultato di Leonardo Giulietti, 24 anni, che ha portato a casa una medaglia d’argento nella categoria 65 kg dopo un combattutissimo match chiuso in pareggio. Giulietti era già stato Campione Regionale lo scorso gennaio.
A completare il gruppo dei premiati, i giovani Malik Laifa (20 anni), Francesco Moretti (19), Waled Damini (19), Riccardo Fusi (18) e Caterina Staro (17), capaci di distinguersi per spirito sportivo, coraggio e determinazione.
“Siamo fieri di questi ragazzi – ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica – perché dimostrano come lo sport non solo sia una scuola di vita, ma rappresenti anche un solido punto di riferimento per tanti giovani, offrendo loro una strada positiva e costruttiva, alternativa a percorsi di smarrimento o disagio. Il successo di questi atleti è il successo di tutta la città”.
Commozione per il maestro Passamonte. “Vedere questi ragazzi affrontare la fatica dell’allenamento con serietà, disciplina e rispetto reciproco è per me motivo di grande soddisfazione – ha affermato il Maestro Italo Passamonte –. La Kickboxing è uno sport duro, ma sa educare alla determinazione e al controllo. Ringrazio l’Amministrazione ed il Sindaco Ciarapica per l’attenzione e la sensibilità dimostrata”.
Presente all’incontro anche Angelo Mercanti, presidente dell’A.S.D. “Alfa Judo” che ha consegnato una targa al Sindaco “con amicizia e gratitudine”. “Questi giovani rappresentano il volto sano e determinato dello sport civitanovese. I loro successi sono il frutto di un lavoro di squadra, di una passione condivisa e della guida tecnica e umana del Maestro Passamonte. Ringrazio il sindaco per aver voluto celebrare pubblicamente questo percorso, riconoscendo il valore educativo e sociale che lo sport può offrire alla nostra comunità”.
Un nuovo murale per la transizione ecologica: Civitanova arricchisce il progetto “Vedo a Colori” con la quinta opera urbana La città continua a parlare attraverso l’arte urbana. La Giunta comunale ha approvato infatti il quinto murales del progetto “Vedo a Colori”, che sarà realizzato sulla facciata della scuola San Giovanni Bosco, con un nuovo focus sul tema della transizione ecologica.
L’edificio ospita già due opere, entrambe dedicate alla mobilità sostenibile, che hanno trasformato la scuola in un punto di riferimento urbano capace di unire estetica e contenuto. Il nuovo intervento prosegue questo percorso, ampliandone il messaggio e arricchendo la narrazione visiva che negli ultimi anni ha preso forma in diversi luoghi della città.
“Questo è il terzo murale realizzato alla San Giovanni Bosco, ma il quinto dell’intero progetto che abbiamo avviato per promuovere una cultura della sostenibilità ambientale attraverso l’arte – spiega l’assessora alla Transizione Ecologica e Mobilità Roberta Belletti –. Non si tratta solo di abbellire i muri, ma di rigenerare spazi pubblici con contenuti, stimoli e significati che restano nel tempo”.
Il progetto Vedo a Colori, curato da Giulio Vesprini, ha saputo connettere Civitanova con il panorama della street art nazionale e internazionale, dando vita a un percorso artistico che attraversa quartieri, scuole, sottopassi, aree portuali e parchi. Un museo a cielo aperto che racconta i temi centrali del nostro tempo: ambiente, mobilità, energia, trasformazione urbana.
“Con questo nuovo murale affrontiamo il tema della transizione ecologica, oggi più che mai attuale – continua l’assessora Belletti –. Riduzione dell’impatto ambientale, rigenerazione urbana, uso responsabile delle risorse: questi concetti vanno resi visibili e riconoscibili anche nei luoghi quotidiani della città. E l’arte è da sempre un potente alleato in questa direzione”.
Anche in questo caso, l’opera sarà accompagnata da un percorso di confronto e partecipazione con il territorio, per costruire un racconto condiviso e coerente. L’obiettivo è creare un tessuto urbano più armonico e consapevole, dove ogni angolo della città possa parlare di futuro, sostenibilità e cultura.
In merito alla recente realizzazione di due aree di sgambamento per cani in fondo a via Cardarelli, nei pressi dell’intersezione con via Vittime sul Lavoro e via Prezzolini, sono state sollevate alcune osservazioni da parte di residenti della zona, che ne contestano la localizzazione. La principale criticità riguarda la vicinanza alle abitazioni: le aree distano infatti rispettivamente 11,65 e 23,10 metri da edifici residenziali, una distanza giudicata inadeguata rispetto alle raccomandazioni contenute nelle linee guida del Ministero dell’Ambiente del 2017, le quali – pur non essendo vincolanti – suggeriscono almeno 100 metri di separazione da case, scuole e aree gioco per bambini.
Tra le problematiche evidenziate, vengono segnalati "potenziali effetti negativi sul suolo a causa delle deiezioni canine, sull’ambiente acustico per via dell’abbaiare dei cani e della frequentazione da parte dei proprietari, e sull’aria, in particolare nei mesi estivi, a causa di odori sgradevoli. L’assenza di barriere visive e acustiche adeguate, come siepi o strutture schermanti, contribuirebbe a rendere più evidente l’impatto di tali aree sulla quotidianità degli abitanti vicini".
Viene inoltre ricordata "la soppressione di una precedente area cani in via Verga, a seguito di analoghe segnalazioni da parte della cittadinanza, e si sottolinea come la delibera consiliare n. 101/2020 prevedesse l’ampliamento delle aree già esistenti, tra cui quelle in via Verga e a Fonte Scodella, nonché una possibile realizzazione in via Valadier, senza fare riferimento a via Cardarelli".
A seguito di un esposto formale, il Comune ha fornito riscontro specificando che:
le linee guida ministeriali non hanno carattere prescrittivo ma informativo; con la delibera n. 101/2020 è stato stabilito un piano di potenziamento delle aree di sgambamento su tutto il territorio cittadino; con determinazione dirigenziale n. 2008/610 del 27/12/2023 sono state individuate come idonee due nuove aree: una tra via Cardarelli e via Vittime sul Lavoro (già attiva) e una in Largo Pascoli (non ancora realizzata); le siepi presenti tra l’area e gli edifici vicini non sono considerate idonee a limitare la visibilità o ad attutire i rumori;
la richiesta di rimozione o trasferimento dell’area non è stata accolta. Dalla lettura delle deliberazioni comunali, non risultano indicati criteri tecnici specifici relativi a dimensioni o distanze minime per la progettazione di queste aree. Le strutture attuali, per le dimensioni contenute e la distanza ravvicinata dalla sede stradale (circa 3,30 metri), vengono ritenute non pienamente funzionali allo scopo, ovvero garantire agli animali uno spazio sicuro, libero e salubre.
È stata inoltre posta l’attenzione sul fatto che la maggior parte delle nuove aree di sgambamento sia stata localizzata nel quartiere Collevario, con una concentrazione ritenuta poco equilibrata rispetto alla distribuzione complessiva nel territorio comunale. Tra le conseguenze evidenziate vi sarebbe anche un potenziale impatto negativo sul valore immobiliare delle abitazioni limitrofe.
A fronte della mancata modifica della decisione da parte dell’Amministrazione, è stata dichiarata l’intenzione di intraprendere eventuali azioni a tutela degli interessi legittimi dei residenti. In conclusione, viene auspicata una revisione della normativa vigente, da parte del Comune o della Regione, che possa regolamentare con maggiore equilibrio la realizzazione di queste strutture, tenendo conto sia del benessere animale che di quello delle persone.
Nell’ambito delle attività di contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della Stazione di Montecassiano hanno denunciato all’autorità giudiziaria due fratelli di 27 e 24 anni residenti a Montecassiano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’ambito dell’operazione condotta, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione dei due giovani fratelli, entrambi già noti alle forze dell’ordine, rinvenendo 50 grammi di hashish, suddivisi in due confezioni, ulteriori 11 grammi di hashish rinvenuti occultati nella giacca di uno dei due giovani, 2 involucri di cellophane contenenti 18 grammi di marijuana. Tutta la droga è stata sequestrata e assunta in carico in attesa di versamento all’ufficio corpi di reato.
Tolentino piange la scomparsa di Nazzareno Bordi, scomparso all’età di 86 anni. Figura amatissima in città, Bordi è stato un pilastro del panorama teatrale locale, contribuendo con il suo talento e la sua umanità a far crescere la scena artistica tolentinate.
Tra i primi protagonisti del Gruppo Teatro Tolentino, Bordi ha lasciato il segno con interpretazioni memorabili in spettacoli come Aspettando Godot, Perché Perché Mari e molti altri. Fu anche tra i partecipanti de La Cortigiana, uno dei primi lavori della nascente Compagnia della Rancia, fondata da Saverio Marconi, che oggi lo ricorda con affetto e gratitudine:
"Ciao Nazzareno, grazie della tua gentilezza, del tuo talento d’attore e grazie per essere stato testimone dell’inizio della storia teatrale di Tolentino. Grazie con tutto il mio cuore e tutto il mio affetto per avermi aiutato ad essere quello che sono", ha dichiarato Marconi, attuale direttore artistico della compagnia".
Il ricordo di Nazzareno Bordi è vivo anche tra le nuove generazioni del teatro amatoriale: l’associazione Le Mezze Facce lo saluta con un commosso "Ciao Nazzareno, infinitamente riconoscenti".
Nazzareno lascia la moglie Graziella, i figli Giampiero e Maurizio, i nipoti e un pronipote. I funerali si terranno oggi alle ore 10 nella chiesa dello Spirito Santo, con partenza dalla sala del commiato Terracoeli. La famiglia ha richiesto che eventuali offerte vengano devolute alla Lega del Filo d’Oro, realtà da sempre vicina ai più fragili.
Treia si conferma protagonista nel panorama letterario nazionale con la quarta edizione del Premio “Dolores Prato – Città di Treia”. Il concorso, nato per celebrare la scrittrice che ha legato il suo nome alla città, si sta imponendo sempre più nel settore, attirando l’attenzione di grandi case editrici e autrici affermate.
Quest’anno il Premio ha raggiunto numeri mai registrati prima: ben 55 opere in concorso, provenienti da autrici pubblicate da alcune delle più prestigiose realtà editoriali italiane. Un segnale inequivocabile della crescente rilevanza dell’iniziativa, che non è più una novità, ma un appuntamento consolidato nel panorama culturale.
Il prestigio del Premio è testimoniato anche dall’attenzione di nuove case editrici che hanno scelto di partecipare per la prima volta, oltre a diverse scrittrici che, avendo già concorso nelle passate edizioni, hanno deciso di ripresentarsi.
Un altro elemento di crescita è rappresentato dall’ampliamento della giuria popolare, che quest’anno conta 67 membri. Non più solo lettrici del territorio, ma anche appassionati provenienti da fuori provincia e fuori regione, grazie a un’adesione spontanea stimolata dagli annunci pubblicati sulle pagine ufficiali del Premio. Inoltre, la partecipazione si è aperta anche ai lettori uomini, segno di un coinvolgimento sempre più ampio e inclusivo.
«Vorrei ringraziare tutte le singole case editrici, gli uffici stampa, i lettori e le lettrici che ci hanno accompagnato e ci hanno permesso di raggiungere questo importante risultato – ha commentato Lucrezia Sarnari, la curatrice del Premio - Le 55 opere candidate sono un sintomo della buona salute del Premio che speriamo cresca sempre di più e, soprattutto, che anche quest’anno dia una rappresentazione puntuale di quella che è la scrittura delle donne in questo momento storico e apra la solita interessante riflessione su un punto di vista che in quanto, appunto, femminile è unica».
Ora la parola passa alla giuria popolare, chiamata a decretare la cinquina finalista, che sarà annunciata entro il 7 giugno.
Ecco l'elenco completo delle 55 opere in concorso per la quarta edizione del Premio Letterario "Dolores Prato – Città di Treia", con autrice e casa editrice:
"52 MILIONI DI PAROLE. ELEONORA DUSE RACCONTA DI SÉ", Matilde Tortora, Graus edizioni; "A SCUOLA NON SI MUORE", Gaja Cenciarelli, Marsilio; "AUTOBIOGRAFIA CLITORIDEA", Teresa Cinque, Longanesi; "COME L'ARANCIO AMARO", Milena Palminteri, Bompiani; "DI VENTO E D'ACCIAIO. ORME DI LEVRIERI E OMBRE D'ANDALUSIA", Tiziana Pompili Casanova, Drakon edizioni; "DONNE DI TIPO 1", Roberta Casasole, Giangiacomo Feltrinelli Editore; "DRAMA", Annina Vallarino, Neo edizioni; "GLI ISTRICI", Valentina Di Cesare, Caffèorchidea; "HOTEL MADRIDDA", Grazia Verasani, Marsilio; "IL BATTITO PERIODICO DELLE PALPEBRE. TUTTA LA LUCE CHE I TUOI OCCHI VEDRANNO", Elisa Origi, Giacovelli editore; "IL CIELO SU VIA PADOVA", Daria Colombo, Sperling & Kupfer; "IL CORREDO", Patrizia Rinaldi, Piemme; "IL MANUTENTORE DI ANIME", Laura Pisani, Morellini editore; "IL NOSTRO REGNO", Linda Ferri, Gramma Feltrinelli; "IN TRASPARENZA L'ANIMA", Beatrice Sciarrillo, 66thand2nd; "INVOLUZIONE", Fulvia Castelli, Albatros; "LA BAMBOLAIA", Giuseppina Manin, La nave di Teseo; "LA CERTEZZA DI ESSERE VIVA", Amara, Baldini + Castoldi; "LA LEVATRICE DI NAGYRÉV", Sabrina Zuccato, Marsilio; "LA PAROLA CHE NON C'È", Rebecca Trabalza, Idrovolante edizioni; "LA POLVERE CHE RESPIRI ERA UNA CASA", Eleonora Daniel, Bollati Boringhieri; "LA STANZA DI NATALIA", Monica Gentile, Giunti Editore; "LA VERITÀ QUANDO ARRIVA È UNA TEMPESTA", Flavia Gasperetti, Bompiani; "LA VITA PROFONDA", Martina Faedda, Nottetempo; "L'ABBANDONO", Valentina Durante, La nave di Teseo; "L'AGAVE DELLA REGINA VITTORIA", Laura Calosso, Aboca Edizioni; "LE CICOGNE DELLA SCALA", Silvia Montemurro, Edizione e/o; "LE CIRCOSTANZE FRAGILI. L’OMBRA DI PIRANDELLO", Virginia Asaro, Navarra Editore; "LE FAVOLE DEL COMUNISMO", Anita Likmeta, Marsilio; "LE MIE COSE PREFERITE", Susanna Tartaro, Marsilio; "LE PAROLE CHE MI HAI LASCIATO", Giulia Baldelli, Ugo Guanda editore; "LE SORELLE DELLA NOTTE", Antonella Forte, Piemme; "LENA. SABATO ARRIVA BASTIANA", Maricla Di Dio Morgano, Laruffa editore; "L'IRA DI DIO", Costanza Diquattro, Baldini + Castoldi; "LUNA", Laura Girini, Affiori; "L'UOMO CHE PARLAVA ALL'UNIVERSO. IL FIGLIO DELL'ANIMA", Cinzia Perrone, Atile edizioni; "MA I LIBRI LO SANNO. QUANDO ARRIVA IL MOMENTO DI COMPAGINARE IL DESTINO", Roberta Corradin, Giunti Editore; "MALOTEMPO", Veronica Galletta, Minimum Fax; "OLTRE LA PORTA SOCCHIUSA", Lucia Guida, Arkadia editore, "PAOLINA LEOPARDI ALL'OMBRA DEL POETA", Francesca Monaco, Morellini editore; "PIATTI ROTTI", Esther Bondì, Giulio Perrone editore; "POLIFEMA", Gabriella Cinti, Edizioni Progetto Cultura; "POLVERE D'ARGENTO", Rossella Rosa Gregorio, Edizioni Montag; "PORTAMI A NAPOLI. MARIA AMALIA DI SASSONIA. DUE REGNI E UNA CITTÀ NEL CUORE", Nadia Verdile, Maria Pacini Fazzi editore; "PUCUNDRIA", Maria Rosaria Selo, Marotta & Cafiero editori; "ROSY", Alessandra Carati, Mondadori; "SEDIA A SDRAIO ABBANDONATA LUNGO IL LAGO", Anna Vincitorio, Venilia Editrice; "SENZA CORNICE", Lucia Guglielmi, 0111 edizioni; "SORELLE SPAIATE", Lucia Esposito, Giunti Editore; "TAROTS. LA VERSIONE DELLA BAGATTA", Ilaria Boria, All around; "TUTTA LA VITA CHE RESTA", Roberta Recchia, Rizzoli; "TUTTE LE VERSIONI", Elisa Pulcini, Albatros; "UN'ALLEGRIA DI TROPPO", Francesca Tumiati, Giangiacomo Feltrinelli Editore; "UNO, DUE, TRE", Sara Merialdi, Golem edizioni; "VERDISSIME", Daniela Gambaro, Nutrimenti.
La polizia Locale di Civitanova Marche fa visita alla sede Anffas con un dono speciale per la Pasqua. Questa mattina, la nostra sede Anffas di via Trilussa ha ricevuto una visita davvero speciale: una delegazione della polizia municipale di Civitanova Marche, guidata dal dirigente della Polizia Locale, Dott. Cristian Lupidi, ha portato ai nostri ragazzi un caloroso augurio di Buona Pasqua, accompagnato dalla consegna di uova pasquali per tutti i presenti.
L’incontro è stato carico di sorrisi, emozioni e sincera gratitudine. Il gesto della polizia locale rappresenta non solo un importante momento di condivisione, ma anche un segnale concreto di vicinanza e attenzione verso la nostra realtà e verso le persone con disabilità intellettive e relazionali che ogni giorno accogliamo.
Ringraziamo di cuore il dottor Lupidi e tutto il corpo della polizia locale per la sensibilità dimostrata, per il tempo dedicato e per l’energia positiva che hanno portato con sé. La presenza delle istituzioni sul territorio, specialmente in occasioni come questa, rafforza i legami sociali e promuove una cultura dell’inclusione e del rispetto.
Grazie per aver reso la Pasqua dei nostri ragazzi ancora più speciale.
Anche quest’anno la sezione Federcaccia di Montelupone, in collaborazione con il Comune, ha preso parte all’iniziativa nazionale Paladini del Territorio, promossa dalla Fondazione UNA. L’obiettivo è quello di preservare l’ambiente e trasmetterlo intatto alle future generazioni, con la consapevolezza dell’importanza di tutelare gli equilibri naturali tra flora e fauna, a beneficio dell’intera comunità.
Numerosi soci si sono ritrovati di prima mattina, alle 8:00, presso l’area camper. Dopo la consueta foto di gruppo, si sono suddivisi in squadre e, insieme ai dipendenti comunali, si sono distribuiti sul territorio per procedere con la pulizia delle fonti rurali.
Queste sorgenti, di grande valore storico e culturale, un tempo erano utilizzate dagli agricoltori locali. Oggi, grazie al loro recupero, tornano a svolgere un ruolo fondamentale, diventando un prezioso punto di abbeveraggio per la fauna selvatica, soprattutto nei periodi estivi sempre più aridi.
La giornata si è conclusa con un momento conviviale presso la storica Fonte Bagno, dove i partecipanti si sono ritrovati per condividere un momento di socialità e riflessione.
Presente all’iniziativa anche il sindaco di Montelupone, Rolando Pecora, che ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno e la sensibilità dimostrata dai cacciatori nella salvaguardia del territorio.
All’evento hanno preso parte anche il presidente provinciale della Federcaccia di Macerata, Nazzareno Galassi, insieme ai presidenti delle sezioni comunali di Montecosaro, Pollenza e Recanati – rispettivamente Alessandro Malaisi, Tonino Cammertoni ed Edoardo Nina – oltre al vicecoordinatore provinciale delle Guardie Venatorie Volontarie, Gianfranco Calvigioni, alcune guardie volontarie dell’associazione e rappresentanti dell’Ekoclub di Macerata.
Quando ha visto arrivare la polizia e la guardia di finanza, ha cercato di disfarsi della droga infilandosela in bocca. Ma il gesto non è sfuggito agli agenti impegnati nei controlli al terminal degli autobus di Fermo. Invitato a sputare l’hashish, il giovane – un ragazzo di origini tunisine – ha provato a liberarsene lanciandolo sulla pensilina della fermata. Un tentativo inutile: la sostanza è stata recuperata dagli agenti e sottoposta a sequestro.
Il giovane aveva nascosti circa quattro grammi di hashish. Dopo la segnalazione alla Prefettura come assuntore di stupefacenti, è stato invitato a presentarsi in Questura per regolarizzare la sua posizione. La verifica però non ha portato all’emissione di un permesso di soggiorno: il ragazzo, infatti, non possedeva i requisiti necessari e ora dovrà lasciare autonomamente il territorio nazionale per evitare il rimpatrio coatto.
Durante i controlli interforze nel capoluogo fermano sono state identificate complessivamente 148 persone e sono state elevate 30 sanzioni per violazioni al Codice della strada, con il ritiro di 4 documenti.
Intanto, a Lido Tre Archi, nel corso di un’attività parallela, l’unità cinofila della guardia di finanza ha rinvenuto quasi un etto di hashish nascosto tra le aiuole. Poco distante, sono state trovate anche cinque stecche in alluminio contenenti la stessa sostanza. La droga, sequestrata a carico di ignoti, è ora oggetto di indagini per risalire allo spacciatore responsabile.
Con una sentenza definitiva, il Tribunale ha posto fine a un lungo e complesso procedimento penale legato all’incendio dello stabilimento Orim di Piediripa di Macerata, avvenuto il 6 luglio 2018. Il giudice, Andrea Belli, ha pronunciato oggi la piena assoluzione dell’ingegner Alfredo Mancini e della società Orim, con la formula più ampia prevista dal codice: “perché il fatto non sussiste”.
Le ipotesi accusatorie erano gravi: secondo la Procura, l’incendio avrebbe trovato causa o aggravamento in presunte violazioni delle normative ambientali e antincendio. In particolare, si sosteneva che all’interno dell’impianto fossero presenti sostanze pericolose e liquidi infiammabili oltre i limiti consentiti dal certificato di prevenzione incendi. Da qui, la contestazione di responsabilità anche per il parziale inquinamento della falda acquifera e del vicino corso d’acqua, dovuto al dilavamento delle acque usate per le operazioni di spegnimento.
Dopo anni di dibattimento, arricchito da complesse perizie tecniche e un confronto serrato tra accusa e difesa, il Tribunale ha accolto in pieno la ricostruzione difensiva.
L’istruttoria ha accertato l’assoluta regolarità dell’operato della Orim, sia sul piano autorizzativo che gestionale. "Nessuna violazione ambientale, nessun superamento dei limiti di sicurezza, nessuna carenza nei controlli interni": è questo quanto è emerso dalle indagini approfondite e dai contributi dei consulenti tecnici della difesa.
Il giudice ha inoltre escluso qualsiasi responsabilità dell’azienda nella gestione dell’incendio, interamente affidata ai vigili del fuoco, i quali operarono in autonomia, facendo scelte operative poi oggetto di ampio dibattito tecnico durante il processo.
Il Tribunale ha rigettato anche le contestazioni relative all’assenza di un modello organizzativo ex D.Lgs. 231/2001, ritenute infondate alla luce dell’accurata ricostruzione fornita dalla difesa, che ha evidenziato l’esistenza di procedure rigorose e adeguate ai rischi dell’attività.
La società Orim, tramite una nota, ha espresso profonda soddisfazione per l’esito del processo: “Questa sentenza restituisce verità e serenità, riconoscendo l’integrità e la correttezza dell’ingegner Alfredo Mancini e di tutta la nostra organizzazione. Un ringraziamento speciale va agli avvocati Paolo Giustozzi, Nicola Perfetti e Donatello Prete, per la straordinaria professionalità e competenza con cui hanno affrontato questa lunga vicenda giudiziaria”.
Appuntamento con la storia per il Trodica, che dopo aver conquistato la promozione in Eccellenza vincendo con largo anticipo il campionato di Promozione, è pronto a giocarsi il secondo trofeo stagionale. Domani sera, alle 20:30 allo stadio “Bianchelli” di Senigallia, la squadra di Roberto Buratti affronterà, domani,16 aprile, il Marina nella finalissima di Coppa Italia Promozione. Una sfida secca – in caso di parità si va direttamente ai rigori – che potrebbe proiettare il club biancazzurro verso uno storico “triplete”. Sì, perché l’obiettivo è chiaro: dopo il campionato e la Coppa, il Trodica punta anche alla finale regionale da disputare contro la Jesina, vincitrice del Girone A. Un traguardo annunciato da tempo dallo stesso mister Buratti.
Intanto, alla vigilia della sfida di Senigallia, il tecnico suona la carica: «Arriviamo a questa finale col morale alto. Veniamo da un mese di ferie, visto che abbiamo vinto il campionato troppo presto - scherza - Non è stato facile tenere alta la tensione, ma questa settimana ci siamo allenati bene. La Coppa era il nostro secondo obiettivo stagionale: all’inizio può sembrare una rottura di scatole, invece è una bellissima competizione e vincerla significherebbe tanto».
Di fronte ci sarà un Marina agguerrito, che ha lottato fino a poche giornate fa per la promozione diretta insieme a Jesina e Fermignanese:«È una squadra forte e organizzata, con individualità interessanti – avverte Buratti – non vedo una favorita, se sono arrivati in finale un motivo c’è».
Nonostante le finali regalino spesso partite bloccate, il Trodica non tradirà la propria filosofia: «Spero che riusciremo a giocare come abbiamo sempre fatto – continua l’allenatore – con concentrazione, ritmo e ovviamente tutti all’attacco. Abbiamo costruito la squadra puntando su tanti giocatori offensivi, crediamo in questo stile di gioco e vogliamo portarlo fino in fondo».
Dopo aver vinto due campionati da allenatore – prima con l’Elpidiense Cascinare e ora col Trodica – per Buratti sarà la prima finale da mister:«Le finali non si giocano, si vincono – afferma deciso – sono sicuro che sarà una bella partita, con una grande cornice di pubblico. Le Teste Matte ci seguiranno in massa, con più di tre pullman: è stata una stagione bellissima, ora vogliamo renderla davvero speciale».
Il Trodica è pronto: la storia chiama, e i biancazzurri vogliono rispondere con il tris.
(Foto di Marcello Valentini)
Ha compiuto un’altra magia, come tante nella sua carriera. Marco Pantone, classe ’85, ha messo la firma sul gol del pareggio che ha riacceso il Real Porto nel match poi vinto contro la Stese. Una rete pesante, che rilancia la corsa playoff della squadra e aggiunge un altro tassello al bottino personale dell’attaccante: sei gol da dicembre a oggi, da quando è arrivato nel club portorecanatese.
«Essendo di Porto Recanati non è stato difficile ambientarsi – racconta –. Il Real Porto è una bellissima realtà che da tanti anni gioca questa categoria, lottando sempre per le posizioni di vertice. Spero possa finire al meglio questo campionato».
Settembre lo vedrà spegnere 40 candeline, ma Pantone continua a segnare e a far sognare. Un lusso per la categoria, lui che ha alle spalle oltre 250 gol nei dilettanti e un curriculum da globetrotter del pallone: dalla Serie A indonesiana con il Pro Duta alla Serie B slovacca col Dolny Kubin.
Nonostante i numeri parlino ancora per lui, questo potrebbe essere l’ultimo ballo: «Avevo già deciso che questo sarebbe stato il mio ultimo anno come calciatore – confessa –. Poi non si sa mai, posso sempre cambiare idea, ma al momento la mia intenzione è questa».
Una bandiera del calcio portorecanatese, che anche sul finire di carriera continua a trascinare i suoi con gol, carisma e passione. E se sarà davvero l’ultima stagione, Pantone sembra deciso a viverla fino in fondo, con la voglia di lasciare il campo tra gli applausi, nel modo che più gli appartiene: segnando.
L’Università di Camerino e Pieralisi S.p.A., azienda jesina leader nella progettazione di soluzioni per l’estrazione e la separazione centrifuga, hanno sottoscritto un accordo quadro finalizzato a promuovere congiuntamente attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico.
L’intesa, firmata stamattina presso il ChIP-Chemistry Interdisciplinary Project, dal rettore Unicam professor Graziano Leoni e dal Ceo & General Manager di Pieralisi ingegner Aldino Zeppelli, nasce dalla volontà condivisa di sviluppare sinergie nei settori delle tecnologie di separazione, della trasformazione alimentare e dell’innovazione industriale in ottica di bioeconomia circolare. Presenti all’incontro anche il delegato del rettore per i Rapporti con le imprese professor Fabio Marchetti, il direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Saluti professor Gianni Sagratini, la professoressa Elena Vittadini della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria.
Grazie a questo accordo, l’Ateneo e l’azienda marchigiana potranno avviare attività comuni quali tirocini formativi, collaborazioni scientifiche, iniziative di orientamento, nonché la partecipazione congiunta a progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale.
“Questa collaborazione – ha dichiarato il rettore Leoni – rappresenta un importante passo avanti nella nostra strategia di Terza Missione. Siamo orgogliosi di poter mettere a sistema le competenze dell’Ateneo con un’azienda d’eccellenza come Pieralisi, condividendo obiettivi concreti di innovazione e sostenibilità, con ricadute positive per il territorio e per la formazione delle nostre studentesse e dei nostri studenti”.
“Siamo entusiasti di avviare questa collaborazione con Unicam – ha sottolineato l’ing. Zeppelli – un’università di prestigio con cui condividiamo la visione di un futuro industriale più sostenibile e tecnologicamente avanzato, che funga anche da volano di sviluppo per il nostro territorio. Il confronto con il mondo accademico è per noi fonte di crescita, sia in termini di ricerca che di sviluppo delle competenze”.
L’accordo avrà una durata triennale e potrà essere rinnovato. Le attività operative saranno coordinate dal professor Sagratini per Unicam e dallo stesso ingegner Zeppelli per Pieralisi.
Lavoro e formazione sono due fattori chiave nella realizzazione personale di ogni individuo, che spesso si intrecciano tra loro e, proprio per questo, al centro del dibattito pubblico, ormai da tempo.
Sin dalla storia del lavoro strutturato, all’interno delle organizzazioni, accedere a una occupazione è stato appannaggio di chi potesse dimostrare determinate competenze e soprattutto un titolo di studi valido. Se un tempo, diploma e laurea erano più che sufficienti a inserirsi in contesti lavorativi di tutto rispetto, il maggiore accesso all’alta formazione ha portato un incremento della concorrenza e alzato la linea di ingresso nel mondo del lavoro. Questa linea, però, nel tempo, si è alzata sempre più, sempre più velocemente e soprattutto ha acquisito sfumature nuove, differenti rispetto a quelle che hanno accompagnato generazioni intere.
La formazione non è più una componente a sé stante e isolata rispetto al lavoro, come accadeva nelle precedenti generazioni di professionisti. Si arrivava studiando fino a un certo punto, dopo di che l’apprendimento era tutto focalizzato all’interno del mondo del lavoro, sul campo. La pratica oggi è importante, ma il professionista deve metterci del suo, non deve posizionarsi come mero esecutore e men che meno come una figura destinata solo ad assorbire dall’azienda.
Un lavoratore che desidera fare strada nella stessa o altra azienda deve filtrare dal mondo esterno, aggiungere valore, portare un contributo che deriva dalle conoscenze e relazioni che cura e implementa al di fuori delle mura aziendali. Questo, per di più, non riguarda meramente le competenze tecniche e gli strumenti, ma ancora di più le soft skill, i processi, le strategie.
Se da una parte è vero che ogni azienda si muove per conto proprio nel suo mercato e al suo interno esistono dinamiche uniche e irripetibili, che rendono i professionisti davvero esperti solo se ci lavorano all’interno da anni, è anche vero che lo sviluppo arriva solo se il business è capace di adattarsi alle evoluzioni di mercato.
Per questa ragione, specie agli alti livelli dirigenziali, è richiesto di avere una visione che sappia andare oltre l’azienda e sia capace di guardare a tendenze, innovazioni, nuove automazioni in grado di ottimizzare il lavoro e traghettare l’impresa verso il livello successivo.
Professionisti e aziende devono muoversi all’unisono e per questa ragione, quando si vuole arrivare ai livelli più alti, bisogna necessariamente attingere le migliori informazioni, conoscenze e competenza anche dall’esterno.
Lo si può fare alimentando la rete di relazioni lavorative, se si opera in autonomia, ma anche frequentando corsi dedicati, trasversali e in grado di fornire tutti gli strumenti più utili a una vera spinta propulsiva per la propria carriera.
Il panorama della formazione professionale è certamente ampio, propone corsi di ogni tipo, tematici, focalizzati, tecnici, motivazionali, online come offline, a distanza o in presenza. Orientarsi in un’offerta così ampia può essere dispersivo e condurre anche a scelte sbagliate, che rallentano il processo di crescita, semplicemente perché non puntano agli obiettivi realmente spendibili nella propria carriera.
Ciò non toglie che esistono validi corsi di alta formazione professionale che possono davvero preparare i manager di domani, fornendo tutti gli strumenti più utili per giocare nel panorama occupazionale, con carte vincenti.
Gli Executive MBA di 24ORE Business School rientrano tra i percorsi formativi maggiormente apprezzati dai recruiter che selezionano figure manageriali, sia per il prestigio dell’ente organizzatore che per la validità del percorso così predisposto.
Un MBA, di fatto, può essere definito come il master dei master, quello in grado di racchiudere in un unico percorso tutte le competenze e caratteristiche dei principali comparti aziendali, dalle risorse umane alla finanza, dal marketing alla gestione organizzativa, sintetizzandoli con quelle competenze necessarie ad affermarsi come leader e non solo esecutori del proprio lavoro.
Va da sé, dunque, come un approccio orientato alle reali esigenze aziendali e, ancor di più, alle sfide e tendenze di domani, sia quello più capace di accelerare la crescita professionale di un lavoratore ambizioso.
È insito nella storia di 24ORE Business School il forte orientamento al mercato del lavoro, alle tendenze di mercato e soprattutto alle esigenze lavorative delle imprese. Si tratta di una scuola nata dalle aziende con lo scopo di formare le più alte figure professionali da impiegare in quelle stesse aziende. Ecco allora che il lavoro effettuato da 24Ore Business School, a monte di ogni percorso, è un lavoro di ricerca profondo, di ascolto attivo verso tutte quelle carenze professionali che le imprese affrontano, così da colmare preparando figure manageriali al passo con i cambiamenti di mercato.
Questo lavoro si traduce, concretamente, in Executive Master dal forte taglio pratico, orientato al lavoro, che mette alla prova gli studenti dinanzi a ogni nuovo concetto assimilato, che intende trasferire le migliori pratiche e strategie facendole condividere dai migliori professionisti sul campo.
Per tale ragione, il ritorno su un investimento certamente impegnativo, come un MBA, è senza dubbio elevato, sia in termini di opportunità lavorative future, che in termini di reddito e prestigio.
Si era presentato come un appartenente alle forze dell'ordine, ma dietro quel profilo social c'era un truffatore. I carabinieri della stazione di Loro Piceno hanno denunciato per truffa un operaio 56enne, residente a Tolentino, già noto alle forze dell’ordine, che avrebbe raggirato una donna di 60 anni residente nell'entroterra maceratese.
L'uomo, secondo quanto ricostruito dai militari, aveva creato un falso profilo social per entrare in contatto con la vittima. Spacciandosi per un carabiniere e instaurando un clima di fiducia, era riuscito a carpire la confidenza della donna.
Quando ha scoperto che la donna era alla ricerca di un'auto usata, si è offerto di aiutarla e, poco dopo, le ha comunicato di aver trovato un'occasione imperdibile: una Fiat Punto a metano disponibile a Macerata. Fingendo di aver già versato una caparra per bloccare l'acquisto, si è recato a casa della vittima per chiedere un rimborso di 500 euro in contanti.
Ai primi sospetti della donna, che chiedeva maggiori dettagli e il contatto del venditore, l’uomo ha abbandonato velocemente l'abitazione, con la scusa di dover iniziare un turno di servizio. L'auto promessa si è rivelata inesistente.
Determinante per risalire all'identità del truffatore è stata l’attività investigativa dei carabinieri, che hanno analizzato le utenze telefoniche coinvolte e incrociato i dati con altri elementi noti alle forze dell’ordine. L'indagato è stato quindi deferito all'autorità giudiziaria.
“I numeri ci danno ragione: il lavoro della Regione Marche sul turismo sta portando risultati concreti, frutto di una strategia chiara, coerente e di una promozione costante. Ringraziamo il presidente Francesco Acquaroli per la visione e l’impegno con cui sta guidando questo importante settore. Nel 2023 le Marche hanno registrato oltre 2,3 milioni di arrivi e più di 10,5 milioni di presenze con una crescita rispettivamente del +5,9% e +3,8% rispetto al 2022". Queste le dichiarazioni del capogruppo di FdI, Simone Livi, all’indomani degli Stati generali del Turismo svoltosi ieri a Numana.
"Ancora più significativo è il dato sul turismo internazionale: +10,4% di arrivi e +6,7% di presenze rispetto all’anno precedente, prosegue Livi. Segno che la promozione nazionale e internazionale ha funzionato. I dati ufficiali diffusi da Istat e Regione evidenziano come le Marche abbiano superato per presenze turistiche regioni con maggiore visibilità nazionale, collocandosi all’ottavo posto assoluto in Italia nel 2023".
"Un risultato straordinario soprattutto se pensiamo che la nostra regione, fino a pochi anni fa, era esclusa dai grandi circuiti del turismo internazionale. Importante anche il ruolo della promozione attraverso i media nazionali e le principali fiere di settore, tra cui BIT di Milano, TTG di Rimini, ITB di Berlino e WTM di Londra. La presenza strutturata della Regione in questi eventi ha fatto la differenza".
"Così come la campagna ‘Marche: bellezza infinita’, che ha saputo raccontare la nostra identità in modo emozionante ed efficace. Siamo sulla strada giusta e come Fratelli d’Italia continueremo a sostenere ogni iniziativa che valorizzi il nostro territorio, dalle bellezze paesaggistiche ai borghi, dall’enogastronomia al turismo culturale e religioso. Le Marche possono diventare una vera eccellenza turistica a livello europeo, e i dati lo dimostrano. E continueremo a farlo anche attraverso nuovi mercati come quello Usa con l’apertura di una sede di Camera Marche".
Viviamo in un’epoca in cui ogni secondo di silenzio sembra una falla da colmare. La connessione costante, che sia attraverso dispositivi digitali o relazioni sociali, è diventata un’aspettativa implicita della modernità. Tuttavia, in questo vortice di stimoli continui, la solitudine assume un valore nuovo, inaspettato e profondamente rigenerante. Spesso identificata come sinonimo di isolamento, la solitudine – quando scelta e non subita – si rivela uno spazio personale prezioso in cui ritrovare l’equilibrio interiore.
Ritagliarsi momenti di distacco volontario, anche brevi, può essere una forma di investimento a lungo termine sul proprio benessere psicologico. In un contesto economico dove si predica l’efficienza e la produttività, recuperare il tempo per sé può diventare una strategia sottile ma potente per aumentare lucidità mentale, resilienza e persino creatività. Lontano dal rumore del mondo, si scopre che il silenzio non è vuoto: è pieno di possibilità.
Crescere nel silenzio: come il tempo da soli favorisce la consapevolezza
Nel silenzio, quando i riflettori si spengono e le notifiche tacciono, emerge una delle risorse più trascurate: la consapevolezza. Trascorrere del tempo da soli permette di osservare con maggiore chiarezza i propri pensieri, emozioni e motivazioni, senza il filtro delle aspettative altrui. È proprio in questi momenti che si sviluppa un dialogo interiore autentico, necessario per comprendere dove siamo e dove vogliamo andare.
L’introspezione non è un lusso riservato ai momenti di crisi, ma uno strumento strategico per orientare le proprie scelte con maggiore lucidità, anche in ambito professionale e finanziario. Diversi studi in ambito psicologico confermano che chi dedica regolarmente del tempo alla solitudine volontaria mostra livelli più elevati di autostima, maggiore capacità decisionale e una resilienza emotiva superiore alla media. Elementi fondamentali non solo per la crescita personale, ma anche per affrontare con lucidità un mercato del lavoro competitivo e in continua evoluzione.
La solitudine, dunque, non è un tempo perso, ma un investimento in capitale umano: affinare la propria capacità di ascolto interiore è come ricalibrare una bussola prima di intraprendere nuove direzioni. In una società che premia l’efficienza, imparare a fermarsi può diventare la mossa più saggia.
La solitudine come scelta: riconnettersi attraverso la spiritualità
Quando il tempo da soli si trasforma in un’occasione di riflessione profonda, può nascere l’esigenza di andare oltre l’autoanalisi razionale. In certi momenti, quando ci si trova soli e si riflette sul proprio percorso, può emergere il desiderio di un confronto più profondo o di una guida. Alcune persone scelgono di affidarsi all’intuito e alla spiritualità, magari rivolgendosi a una brava cartomante primo consulto gratuito, per avere una visione diversa su ciò che stanno vivendo. Anche questo può essere un modo per riconnettersi con sé stessi.
La ricerca spirituale, spesso riaccesa nei momenti di solitudine, non sempre segue vie tradizionali. Strumenti alternativi come la cartomanzia, se affrontati con apertura e senso critico, possono offrire chiavi simboliche per interpretare le fasi di cambiamento o incertezza. In un contesto economico dove il rischio è una costante e le decisioni devono essere prese spesso in condizioni di incertezza, attingere a forme di saggezza intuitiva può aiutare a superare blocchi emotivi o a sbloccare nuove prospettive.
In fondo, la spiritualità non si contrappone alla razionalità, ma può completarla. È uno spazio dove logica e intuizione si incontrano, dove le domande importanti trovano nuove forme di risposta. E la solitudine, come terreno fertile, permette che questa connessione avvenga.
Riscoprire la propria compagnia
In un mondo che premia la rapidità, la condivisione costante e l’ottimizzazione di ogni istante, imparare a stare da soli può sembrare controcorrente. Eppure, proprio in questo apparente “vuoto” si nasconde una risorsa preziosa: la possibilità di fare spazio a sé stessi. La solitudine, quando vissuta con intenzione, non è un’evasione dalla realtà, ma un ritorno a casa. È il momento in cui ci si riallinea con i propri valori, si ascoltano le vere priorità, si ridefiniscono gli obiettivi.
Dal punto di vista economico, imparare a convivere con sé stessi non è solo una scelta esistenziale, ma una strategia sostenibile. Riduce la dipendenza da stimoli esterni, aiuta a distinguere il superfluo dall’essenziale, favorisce scelte di vita e di consumo più consapevoli. In una società in cui l’attenzione è moneta e il tempo è capitale, scegliere di investire sulla propria interiorità può generare un ritorno duraturo.
Allora, forse la domanda giusta non è quanto tempo passiamo da soli, ma quando è stata l’ultima volta che ci siamo sentiti davvero bene in nostra compagnia. Perché solo chi ha imparato a stare con sé stesso, può davvero scegliere come e con chi condividere il proprio cammino.