"Ma cosa fanno i marinai, quando arrivano nel porto, vanno a prendersi l'amore dentro al bar". Così cantavano Dalla e De Gregori in "Come fanno i marinai", celebre brano che descrive idealmente quella che era, secondo i due cantautori, la vita dei marinai. Al porto di Civitanova, tuttavia, l’amore non lo si prende dentro a un bar, ma nella cura e nella passione che si mette nel lavoro. Ecco sostanzialmente "come fanno gli operai".
Dalle prime ore del mattino, il picchiettio dei martelli dà il buongiorno. A lavoro ci sono gli operai della Euromare, cantiere navale che da tempo opera al porto civitanovese. Per la precisione, dal 1974, quando il noto imprenditore calzaturiero Bruno Pietrella decise di concretizzare il suo amore per il mare. Inizialmente limitato alla costruzione di pescherecci in legno e poi in acciaio, nel corso degli anni '80 Euromare ha ampliato le sue attività, diventando un punto di riferimento dell’attività cantieristica a Civitanova.
Oggi, Euromare offre una gamma di servizi diversificata: dalla manutenzione al rimessaggio, passando per l'ormeggio e l'alaggio, fino al trasferimento di imbarcazioni. Il cantiere ha implementato anche la vendita e il noleggio di barche, nonché la distribuzione di carburanti, rispondendo così alle molteplici esigenze del settore nautico.
Le tipologie di imbarcazioni su cui lavorano gli operai sono varie, come ci spiegano durante la nostra visita. Dai pescherecci agli yacht, fino alle navi della capitaneria di porto. Una di queste, come ci racconta uno degli operai, ha recentemente portato a riva 300 migranti. Fra qualche giorno, dopo un’attenta messa a lucido, tornerà in mare per compiere un’altra operazione di salvataggio.
Un lavoro prezioso e dispendioso che, purtroppo, vogliono fare sempre meno persone e che manca di ricambio generazionale. "Mio figlio ha provato per un periodo ma non gli è piaciuto", racconta un operaio. Fra i requisiti, oltre alla "maestria artigianale", c’è bisogno di tanta passione e dedizione. Quello che non deve assolutamente mancare poi è l’amore per il mare, che nei momenti più duri è sempre lì a confortare gli operai.
«Fare scorta di vitamina D» è un invito che torna ogni estate, ma perché questa vitamina “del sole” è così importante e cos'è che la rende unica?
Prima di tutto, la vitamina D è una vitamina liposolubile (vale a dire che si scioglie nei grassi), e questa caratteristica ci permette di immagazzinare delle vere e proprie riserve all’interno del nostro organismo. Chiamarla vitamina, però, è riduttivo: infatti si tratta di un vero e proprio ormone! Vediamo perché.
Non tutti sanno che la vitamina D è coinvolta nel funzionamento del sistema immunitario, di quello endocrino e dell’apparato cardiovascolare, ma non solo: è anche essenziale nella regolazione dell’assorbimento di calcio e fosforo e di conseguenza nel processo di ossificazione.
Tra i ruoli per cui è più riconosciuta, infatti, troviamo ai primi posti la salute ossea, poiché la vitamina D contribuisce alla fissazione del calcio rendendo le ossa più robuste e preservandole dalle fratture. Mantenere i suoi livelli al di sopra della soglia minima, quindi, diventa particolarmente importante in età matura e in menopausa, anche se evidenze recenti mostrano che la densità ossea ottimale si costruisce durante l’arco dell’intera vita, anche attraverso l’esercizio fisico, per cui il ricorso agli integratori resta un argomento controverso.
La differenza principale tra la vitamina D e le altre emerge però quando si pensa alla fonte primaria della molecola. Infatti, il 90% circa del fabbisogno di questo composto si ottiene grazie all’esposizione al sole, mentre solo una percentuale nettamente inferiore proviene dall’alimentazione. Tuttavia, oltre ai cibi arricchiti a livello industriale, come molti cereali per la prima colazione, possiamo trovarla in alimenti come i pesci grassi (per esempio il salmone, lo sgombro e l’aringa), il fegato e il tuorlo d’uovo.
In ogni caso, che sia prodotta nella pelle o introdotta con la dieta e assorbita nell’intestino, la vitamina D deve essere trasportata al fegato per essere attivata e svolgere tutte le sue funzioni.
Purtroppo, il 70% degli italiani è sotto i livelli minimi di questo prezioso micronutriente, con conseguente rischio di osteoporosi. Quindi, esponiamoci regolarmente al sole (sia pure con le dovute cautele!) perché è l’unico modo per garantire all'organismo il quantitativo di vitamina D necessario per mantenere in salute le ossa e l'intero organismo anche in inverno, quando il sole latita e le "scorte" che abbiamo immagazzinato si rivelano ancora più preziose.
Sabato 20 luglio, presso l’Oratorio di Chiesanuova, grande festa per Daniele Rango, il calzolaio di Chiesanuova, per il suo 60° Compleanno; per questa occasione in serata amici e parenti si sono ritrovati per una “cena a base di pesce”.
Durante la cena tanto divertimento, dove i vari gruppi di amici hanno organizzato moltissimi giochi e scherzi: il Gruppo “Porca l’Oca” ha rievocato i suoi 60 anni, da quando era bambino fino ad oggi, successivamente si è esibito il Gruppo “Moto”, a seguire il Gruppo “Ballo” ed infine il Gruppo “Cacciatori”, tutti gruppi che Daniele frequenta e che rispecchiano i mille volti dei suoi interessi. Oltre all’azienda familiare,c’è proprio il ballo, la caccia, la moto e anche il calcio! Daniele segue assiduamente anche il Chiesanuova FC ASD che sta ben figurando in tutta la Regione Marche nella categoria Eccellenza.
Daniele Rango è un personaggio molto noto in tutta la provincia, in quanto, oltre ad avere una azienda a carattere familiare a Chiesanuova, ha la passione di creare le famose “Palle da gioco” per la Disfida del Bracciale che annualmente ad agosto si svolge a Treia. La perizia con cui fabbrica queste “Palle in pelle cucite a mano” è sicuramente encomiabile, in quanto, artigiani con tali capacità, sono ormai introvabili (pensate che il tempo occorrente per creare quest’oggetto, si avvicina a circa 5/6 ore di meticoloso lavoro).
In conclusione, la passione di far le cose per bene è il filo conduttore che lo ha portato a essere ancora alla ribalta all’età di 60 anni!!
Un brindisi finale e l’immancabile torta con spumante, e tanti…. Tanti auguri
L’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Castelraimondo, in collaborazione con le Terme di Santa Lucia di Tolentino, ripropone anche quest’anno l’iniziativa “Termatevi con noi”. Dal prossimo 26 agosto al 7 settembre, il Comune offrirà un servizio di trasporto gratuito andata e ritorno per un ciclo termale di 12 giorni dedicato a nonni e nipoti.
Si potranno effettuare cure idropiniche, inalatorie, ginecologiche, balneoterapiche e la sordità rinogena, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, sono operanti all’interno delle Terme di S. Lucia il Centro di Riabilitazione e Terapia Fisica, Ambulatorio per la Valutazione della Funzione Respiratoria, Centro di Medicina dello Sport e Centro Estetico Termale.
Per info e iscrizioni rivolgersi entro il 14 agosto all’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Castelraimondo, in via Giovanni XXIII n. 2/A, dal lunedì al sabato dalle ore 11:00 alle ore 13:00, tel. 0737 641723 int. 2.
«Un servizio rivolto a nonni e nipoti a cui teniamo molto – spiega il sindaco Patrizio Leonelli - in quanto come amministrazione comunale siamo molto attenti alle esigenze delle persone della terza età, sia per quanto riguarda la qualità della vita che per quanto riguarda l’aspetto della salute in generale». Soddisfazione anche per l’assessore ai Servizi Sociali Ilenia Cittadini: «Le cure termali sono servizi che vanno a promuovere il benessere della persona anziana e del giovane formando aggregazione e un’occupazione funzionale del tempo libero – aggiunge Cittadini -. Rispondono anche alle esigenze di prevenzione in termini di salute. Sono noti i benefici delle attività termali in merito a molte patologie e malattie che poi spesso si presentano durante il periodo invernale».
Al fine di consentire le operazioni di trasporto di materiali all’interno del cantiere edile oggetto di ricostruzione post sisma 2016 edificio, il Comune di Tolentino ha istituito una modifica temporanea alla circolazione in corso Garibaldi per il giorno 23 luglio.
Dalle ore 8:00 alle ore 12:00 sarà attivo il divieto di sosta con rimozione esteso a tutti i veicoli, per il tratto compreso dal civico n. 66 al civico n. 22. Dalle ore 9:00 alle ore 11:45 è istituito il divieto di transito veicolare dall’intersezione con viale Cesare Battisti, ad eccezione dei veicoli dei residenti del centro storico che possono transitare fino all’intersezione con via Oberdan, piazza Strambi, via Valporro e via Flaminia.
Lavori ultimati in via Zara, il comando della polizia locale ha pubblicato l’apposita ordinanza che ripristina il senso unico di circolazione (ovest-est), con stop e precedenza a via Matteotti, fissando il limite di velocità di 30 km/h e il divieto di transito per autocarri di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t. Sul posto saranno predisposti anche dissuasori di velocità per garantire la sicurezza dei pedoni.
“Con il rifacimento del manto stradale in via Zara, l’Amministrazione comunale ha portato a completamento la sistemazione delle perpendicolari che portano al mare – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ermanno Carassai. Nell’ottica della riqualificazione delle vie del borgo marinaro, la prossima strada sarà via Nave, nel tratto tra via Duca degli Abruzzi e Lauro Rossi”.
Il primo intervento è stato eseguito dall’Atac e ha riguardato il rifacimento delle linee principali della rete idropotabile, con allacci alle abitazioni perimetrali, sostituzione saracinesche e realizzazione raccordi con le vie perimetrali.
Il Comune si è occupato invece della demolizione dei marciapiedi, della fresatura del vecchio manto d’asfalto e del rifacimento dei marciapiedi adeguandone la larghezza media a 110 cm per facilitare il transito dei pedoni con pavimentazione in pietra di quarzo arenile e i cordoli in travertino. Terminate la nuova asfaltatura e la segnaletica orizzontale e verticale, la via è stata riaperta al traffico. I lavori sono stati eseguiti dalla Edilasfalti & C srl. La spesa totale è di 295 mila euro, di cui 185 mila a carico dell’Amministrazione comunale e 110 a carico dell’Atac.
“Chi quel gong percuoterà,apparire la vedrà,bianca al pari della giada, fredda come quella spada è la bella Turandot!”
Nello scenario suggestivo e unico dell’arena neoclassica dello Sferisterio, è la prima della Turandot di Puccini ad aprire la stagione del Macerata Opera Festival, che quest’anno giunge alla sua 60esima edizione. La struggente storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista spagnolo Paco Azorín, che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa.
Tra il pubblico, in attesa dell’apertura dei cancelli, molti appassionati di lirica e curiosi che si affacciano per la prima volta, indossando i loro abiti più eleganti, sgargianti ma anche quelli più sobri e casual.Sullo spiazzale antistante lo Sferisterio anche gruppi sparsi di giovani che immortalano il momento in attesa di prendere il loro posto sui palchetti.
La serata ha visto la partecipazione di numerose istituzioni locali, tra queste il rettore dell'Università di Macerata John McCourt: “ Con l’apertura operistica di Macerata inizia ufficialmente l’estate; aspettiamo una grande serata, grandi cantanti, un’opera meravigliosa e un sold out che dà molta soddisfazione. E’ l’inizio di una bellissima stagione: Turandot, la Norma, la Bohème. Faccio parte del Cda del Macerata Opera Festival e lavoriamo anche per cercare di rendere più accessibile l’opera a tutti, organizzando anche opere teatrali intorno alle opere che vengono presentate. Inoltre, saremo qui con Radio Rum con lo scopo di promuove tra i giovano questo bellissimo mondo dell’opera perché,a volte, sembra un po’ lontana ma occorre avvicinarli anche a questa realtà”.
Altro commento rilasciato ai nostri microfoni è quello del presidente della Regione Francesco Aquaroli: " Il Mof è importante da un punto di vista culturale perché ci posiziona come una meta ambita al di fuori della nostra regione e dall'altra parte è importante perché ci aiuta sicuramente a promuovere la nostra Regione dal punto di vista turistico. Una sinergia di aspetti che possono essere non solo fondamentali per Macerata ma anche per tutto il nostro territorio".
Dunque, sotto una luna quasi piena che si riverbera sui tetti, la Turandot di questa sera porterà sulla scena un'occasione unica di spettacolo e di meditazione.
Oggi, alle 18, in Piazza Carradori si sono tenuti i funerali di Margherita Salvucci. Il paese ha salutato la ragazza scomparsa il 27 giugno, travolta da un'onda nella zona di Seixal, nell'isola portoghese di Madeira.
Margherita era laureata in Medicina, si stava specializzando in psichiatria e con il suo professore aveva già concordato un periodo di ricerca in Canada di sei mesi. Lascia la madre Ornella Fornica (ex sindaca di Colmurano), il padre Piergiovanni, la sorella minore Ester e il fidanzato Marco. La comunità di Colmurano si è ritrovata in piazza per l’ultimo saluto alla ragazza, che nonostante abitasse a Padova e avesse già un percorso nella città veneta, era molto legata e tornava spesso nel suo paese d'origine.
Dalla camera ardente del museo “Renzo Ventura” (ex chiesa dei Santi Pietro e Paolo), in viale De Amicis, la folla si è spostata alla piazza Corradori, per la sant amessa.
"Siamo qui per ricordare Margherita. Un saluto dalla comunità di Colmurano e da chi l'aveva nel cuore. - ha iniziato così il parroco di Colmurano - Margherita era stata un dono per i genitori. Si è sempre dedicata al volontariato e alla cura degli altri"
"Quanto vi scrivo non è solo il mio pensiero ma anche di chi l'ha conosciuta nella sua missione in Thailandia. Tutti qui la ricordano con affetto nonostante gli anni passati. Lei è ancora con noi grazie alla fede che ci unisce. Mi ricordo ancora oggi tutte le domande che mi faceva durante i nostri viaggi. Una parola che mi viene da dire" le parole del parroco a capo della missione in Thailandia dove Margherita era stata qualche anno fa, che sono state lette prima della santa messa. Anche gli amici hanno letto alcuni pensieri "abbiamo fatto nostre le parole di Margherita e le abbiamo trasformate in preghiere, per chi come lei era votata all'aiuto".
Svolta la funzione, sono arrivati i commiati. Per primo il presidente dell'ordine dei medici di Macerata, Romano Mari: "Conosco Margherita da sempre, essendo di Colmurano. Una carriera brillante. Gli consegnai il tesserino personalmente. È stato un grande orgoglio, perché con lei la comunità di Colmurano esprimeva sei medici. Era portata a fare il bene, con umanità. Ha continuato con entusiasmo. La ricorderemo ufficialmente al prossimo consiglio dell'ordine prima di cancellarti. Ci resta la tua amicizia e il tuo sorriso".
Sono seguiti poi i saluti di alcuni rappresentanti della scuola di Colmurano, dei colleghi di lavoro dell'ospedale di Padova e degli amici di Colmurano. Ogniuno ha raccontato una sfaccettatura di Margherita, i suoi interessi e le sue passioni, la sua libertà e la sua voglia di fare bene.
"Avevi voluto molto quella vacanza tutti insieme. Dopo l'incidente per tutta la notte ti abbiamo accudito e pregato. Di venerdì mattina sei morta. In questi giorni stiamo imparando molto di te. Sentiamo solo cose positive da amici e conoscenti a cui lasciavi solo cose positive. - le parole della lettera dei genitori - Ora stiamo provando a fare a meno di te, ma la tua mancanza ci fa guardare ogni cosa con un velo di tristezza. Abbiamo chiesto a Dio che i nostri figli fossero una luce. Stiamo cercando di convincerci che non sia ingiusto quello che sia successo eppure è molto duro da comprendere. Grazie per quello che eri e per quello che sarai".
Anche la sorella Ester ha voluto leggere un pensiero: "Ho tenuto l'arrivo di questo funerale. Perché a me questa vicenda sembra ancora surreale. Mi faceva paura perché avrebbe concretizzato quello che è successo. Vi chiedo di far si che questo non sia l'ultimo saluto a Margherita. In soli 28 anni Margherita ci ha regalato una rete di bellissime persone. Questi pezzetti di questa rete sono in ognuno di noi. E ognuno ha il compito di conservare questi pezzetti di Margherita".
Nei giorni successivi alla scoparsa della ragazza la famiglia aveva lanciato questa opera di beneficienza in onore di Margherita, per aiutare i medici missionari: "Mamma, babbo e Ester, insieme a Marco e agli amici di Margherita aprono a tutti la possibilità di partecipare a una donazione a fini di beneficenza – avevano scritto –. La somma raccolta sarà devoluta al Collegio universitario aspiranti medici missionari, fondazione nata a Padova e da sempre implicata nella tutela della salute delle popolazioni africane. Margherita aveva conosciuto a Colmurano la bellezza della donazione di sé ai più piccoli e bisognosi, attraverso il volontariato e la missione. Il valore di questa scoperta l’aveva portata prima in Thailandia, poi in India e in Grecia. Questa donazione vuole mantenere viva la testimonianza che Margherita ha dato con la sua vita. La sua accoglienza, la sua intraprendenza, la condivisione delle gioie e dei dolori di chi le stava vicino, la sua grande umanità e intelligenza dell’umano, la sua simpatia ne sono state l’ispirazione”. Fino ad ora le offerte hanno raggiunto i 13000 euro e la raccolta continuerà anche dopo il funerale.
Al termine dei saluti sono stati lasciati volare via dei palloncini bianchi, in ricordo di Margherita. Un doloroso saluto quindi, per una ragazza a cui molti tenevano.
Con le premiazioni di due distinti concorsi, è terminata la quinta edizione dell’Appennino Foto Festival, promosso dall’associazione Photonica3. Grande partecipazione anche per gli eventi accolti nell’ultimo fine settimana trascorso. Sabato 13 luglio il Festival ha fatto tappa all’Istituto Comprensivo De Magistris di Caldarola che ha ospitato la cerimonia di premiazione del 1° Concorso Nazionale di Foto e Videotrappolaggio “Lorenzo Lambertucci”.
L’evento, organizzato da L’occhio nascosto dei Sibillini, realizzato in collaborazione con Scubla Srl, ha visto trionfare la 24enne Serena Gnappa, con il suo racconto "Life History Folletti di Bosco” che ha dichiarato: "Il francolino di monte (Tetrastes bonasia) è un piccolo tetraonide presente in Italia in ambiente montano e subalpino. Poco conosciuto e poco studiato, è particolarmente difficile da contattare per via della sua indole estremamente schiva e il suo piumaggio molto mimetico. In questo breve montaggio, ho riassunto e narrato i momenti salienti del ciclo di vita di questi piccoli “folletti di bosco” in un’area dove ho provato a ricercarli con le fototrappole.”
La vittoria della piemontese arriva dopo quella che ha decretato il primo posto nel concorso Asferico con Barbara Dall’Angelo. Un’altra donna dunque riesce ad imporsi in un concorso nazionale e questo davvero particolare perché dedicato al foto e videotrappolaggio, tecnica in cui foto e videocamere a infrarossi sono in grado di attivarsi quando rilevano il movimento per cogliere l'immagine degli animali selvatici nel loro ambiente naturale. Emozionante a Caldarola il ricordo di Lorenzo Lambertucci, appassionato componente di Photonica3 e fondatore de L’occhio nascosto dei Sibillini.
Per lui i suoi amici di sempre, con cui ha condiviso la grande passione per la natura e per la fotografia naturalistica, hanno realizzato un bellissimo video pieno di sue immagini. Presente in tutte le tappe del Festival sua moglie Silvia e i figli Mattia e Greta. Dopo il racconto del naturalista e fotografo Gianluca Damiani, domenica 14 luglio il Festival ha fatto tappa al Campus Simonelli Group a Belforte del Chienti con una partecipatissima premiazione del concorso IBC Photo Awards (Italian Biodiversity and Conservation Photo Awards), contest fotografico naturalistico che celebra e promuove la straordinaria biodiversità italiana promosso da Wildlta, presieduta da Dario Rocchi.
Il vincitore assoluto della seconda edizione è stato Stefano Cerbai con lo scatto “Lo specchio della vita”. Il Festival dunque anche quest’anno ha celebrato i grandi valori della sostenibilità ambientale, della biodiversità, del rispetto e della natura. Lo ha fatto offrendo una grande luce di rinascita, tramite la fotografia naturalistica e grazie ai numerosi turisti provenienti da tutta Italia e da diversi Stati italiani, motivati e spinti a frequentare l’entroterra maceratese attratti da questi temi, incrementando la fruizione dei territori grazie a quelle forme di turismo lento, rispettoso e sostenibile di cui sicuramente questi territori hanno bisogno.
“E’stata una edizione davvero importante per noi. Il festival continua a crescere, a portare tanti turisti e tanti locali a frequentare questi piccoli comuni e ad informarsi sui diversi temi proposti. Voglio ringraziare tutto lo staff, tutti gli sponsor privati che ci hanno sostenuti, i Comuni e tutte le istituzioni che hanno ancora una volta creduto nel Festival. Un grazie a tutte le associazioni e le organizzazioni che sono state nostre partner. Non è stato facile quest’anno per noi realizzare il Festival ma lo abbiamo fatto per ricordare il nostro grande amico Lorenzo, non potevamo deludere Lollo perché ci teneva tanto ad AFF. Ogni tappa del Festival è stato giustamente ricordato".
Fino al prossimo 28 luglio ai Comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona lasceremo allestite ben 8 mostre di cui cinque in collaborazione con la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche FIAF che raccontano i paesi coinvolti.
Questa la dichiarazione del capogruppo di FdI, Simone Livi, a seguito della pubblicazione del monitoraggio sulla programmazione europea 2021-2027:
“Finalmente le Marche tra le regioni italiane più virtuose in termini di utilizzo dei fondi della programmazione europea 2021-2027. Una netta inversione di tendenza dopo molti anni nei quali non è stato così, tanto da determinare anche la nostra ‘retrocessione’ in regione ‘in transizione’. Ora, invece, siamo diventati un benchmark a livello nazionale".
"Le Marche- prosegue Livi- si collocano al secondo posto nazionale con un dato di avanzamento degli impegni che ci vede al 30,37% su Fse+, quasi doppiando il dato della media italiana ferma al 16,09%. Ancora migliore il dato percentuale sul Fesr: le Marche sono al 25,53% di utilizzo dei fondi, quarto posto assoluto, oltre tre volte il dato italiano fermo all’8,25%. E tutto ciò si traduce con un importo complessivo dei bandi pubblicati di oltre 420 milioni di euro di risorse messe a disposizione del territorio regionale, corrispondenti ad oltre il 50% della dotazione dei due programmi Fesr e Fse+ e questo a neppure due anni dal loro avvio. Un grazie agli uffici per la grande collaborazione e sinergia con la quale si sta lavorando di concerto con l’Esecutivo regionale".
Numeri incontrovertibili che si traducono in un impatto, senza precedenti, in termini di inclusione, di spesa del sociale, di occasioni per rientri nel mondo del lavoro, in nuova occupazione. Settori strategici per una regione, come le Marche, che sta continuando nella sua ripartenza. Non è un traguardo, ma solo uno step ulteriore che ci spinge a proseguire in questa direzione per dare a imprese, cittadini e enti locali strumenti in grado di invertire la rotta e rilanciare il tessuto socio-economico della nostra regione”
L’ondata di calore ha creato diversi black-out a Monte San Giusto. “Successivamente alle varie segnalazioni sull’interruzione di energia elettrica in diverse zone del nostro territorio, Enel ci informa che il problema sembra essere causato dall'ondata di calore, che potrebbe aver danneggiato i cavi interrati”.
Questa la spiegazione del Comune che comunica, inoltre, come sarà necessario un intervento con gruppi elettrogeni. “Le squadre di intervento sono già al lavoro sul posto per ripristinare il servizio che richiederà un tempo stimato di circa 3 ore”.
Nella splendida cornice di Villa Quiete di Montecassiano, Astea ha presentato il suo Rapporto di Sostenibilità 2023. L'evento, moderato dal giornalista e conduttore televisivo Paolo Notari, ha visto la partecipazione di numerose figure di spicco: Leonardo Catena, sindaco di Montecassiano, Monica Bordoni, vicesindaco di Osimo, Emanuele Pepa, sindaco di Recanati, Fabio Marchetti, amministratore delegato di Astea e Massimiliano Riderelli Belli, direttore generale di Astea. Tra gli ospiti d'onore erano presenti anche Licia Colò, giornalista e divulgatrice, e il colonnello Francesco Laurenzi, meteorologo e giornalista esperto di eventi atmosferici.
Il rapporto di sostenibilità di Astea 2023 rappresenta un rendiconto economico che va oltre i numeri, analizzando le attività svolte a tutela dell'ambiente. Questo documento raccoglie i frutti dei grandi riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni, come l'impegno green certificato dal Financial Times, l'Oscar di Bilancio di Ferpi e il Premio Industria Felix della Luiss di Roma, che hanno ribadito l'impegno dell'azienda per la trasparenza nella comunicazione del piano finanziario e per l'uso di nuove tecnologie. La visione di Astea per il 2023 è ispirata dagli elementi naturali - acqua, terra, aria e fuoco - che guidano il cammino verso un domani più equo e rispettoso dell'ambiente.
Il servizio idrico integrato di Astea copre Loreto, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Osimo, Porto Recanati, Potenza Picena e Recanati, servendo un bacino di 109.930 abitanti con un prelievo di 10,62 milioni di metri cubi d'acqua, registrando un calo del 2%. La distribuzione di gas naturale copre 75.328 cittadini tra Osimo, Recanati, Loreto e Montecassiano, con una rete di 470 km che ha distribuito 33,62 milioni di metri cubi di gas, con un calo del 17% dei consumi.
Nel settore della distribuzione di energia elettrica, Astea ha ampliato il proprio servizio da 60.000 a 93.428 abitanti, grazie a nuove partnership e acquisizioni, includendo i comuni di Ortona e San Vito Chietino in Abruzzo e quelli di Magliano di Tenna e Offida nel sud delle Marche . L'immissione di energia in rete ha raggiunto i 451,18 milioni di kWh, con perdite di rete assestata al 4%.
La raccolta dei rifiuti viene svolta a Numana e Osimo, servendo 38.602 residenti che hanno prodotto 24.150 tonnellate di rifiuti, in calo rispetto alle 24.550 del 2021. L'illuminazione pubblica gestita da Astea copre Agugliano, Montelupone, Osimo, Polverigi, Recanati e Santa Maria Nuova, con un totale di 72.103 abitanti e quasi 16.000 punti luce. Nel 2023, Osimo ha visto il rinnovamento di gran parte dei suoi 6.982 punti luce, sostituendo 3.806 di essi con fari a LED a risparmio energetico.
Astea è impegnata a migliorare l'efficienza della sua rete idrica, partecipando alla creazione del gestore unico nell'Ato3 di Macerata. Nel 2023, ha realizzato 1,3 km di nuove tubazioni idriche, sostituendone 5,5 km e dismettendo 0,9 km. Le perdite idriche della rete Astea si attestano al 32%, un dato inferiore alla media nazionale del 40%.
La qualità dell'acqua è stata garantita da 133 campioni analizzati alla fonte, con solo 10 non conformi, e 835 campioni analizzati sulla rete di distribuzione, tutti conformi. Le "casette dell'acqua" di Astea, 17 nel 2023 e 18 nel 2024, hanno erogato 5,95 milioni di litri d'acqua, evitando lo smaltimento di 3,97 milioni di bottiglie di plastica.
La raccolta differenziata a Osimo ha raggiunto il 76,4%, il miglior dato tra i comuni marchigiani sopra i 30.000 abitanti, a Numana è salita al 73,2%. Il Centro del Riuso di San Biagio ha visto un aumento del 26% degli utenti che conferiscono materiale e del 20% di quelli che lo ritirano, con un totale di 53,6 tonnellate di materiale riutilizzato, in crescita rispetto alle 45,2 tonnellate del 2022.
Astea ha incrementato le ore dedicate ai corsi di formazione del personale, passando da 2.708 a 3.911 ore, con il 49% dedicarsi alla sicurezza sul lavoro, il 23% alle novità legislative e normative, il 18% all'area tecnico-specialistica e il 5% a quella informatica.
La controllata Dea di Astea, dopo aver consolidato la propria posizione con nuove partnership, è diventata Dea Elettrica, un polo nazionale dell'energia elettrica quotato alla Borsa di Milano, con l'ambizione di entrare tra i primi 10 operatori del mercato di riferimento.
"Abbiamo messo la società sulla giusta strada – ha dichiarato Fabio Marchetti, Amministratore Delegato di Astea Spa – tutti i settori in cui siamo impegnati progrediscono in termini di risultati grazie ai numerosi investimenti del gruppo. Siamo sul territorio per rispondere alle esigenze dei cittadini, svolgendo un ruolo di coesione tra tutti i comuni e gli stakeholder. Un ringraziamento particolare va ai dipendenti e ai cittadini che con la loro collaborazione ci hanno permesso di ottenere grandi risultati".
Divieto di utilizzo dell’acqua potabile per usi impropri e limitazione dei consumi, a salvaguardia della risorsa idrica. La sindaca di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha emesso un provvedimento che avrà decorrenza immediata e fino al 15 ottobre 2024.
Nello stesso decreto si ordina tutti gli utenti del servizio idrico integrato un uso estremamente accorto dell’acqua distribuita dall’acquedotto pubblico; agli utenti di tipo domestico, si raccomanda, inoltre, di limitare l’impiego dell’acqua potabile in distribuzione ai soli usi alimentare e igienico-sanitario escludendo, in particolare negli orari diurni e di maggior consumo ogni altro uso consentito ma non strettamente necessario.
Nello stesso provvedimento viene vietato l’impiego di acqua potabile per le seguenti attività: lavaggio di cortili e piazzali; il lavaggio domestico di veicoli a motore; il riempimento di piscine private e vasche da giardino, ornamentali e simili; innaffiamento giardini; innaffiamento orti, a esclusione delle ore notturne (22:00 - 06:00).
Invita, inoltre, tutti i cittadini ad adottare ogni utile accorgimento finalizzato al risparmio idrico, tra cui; controllare periodicamente il contatore dell’acqua e verificare che non registri consumi quando tutti i rubinetti sono chiusi, evidenziando l’eventuale presenza di perdite occulte; riparare prontamente perdite, anche minime, da rubinetti, sciacquoni, ecc.; installare su tutti i rubinetti dispositivi frangigetto,che consentono di risparmiare risorsa idrica pur disponendo di un flusso di agevole impiego; limitare per quanto possibile la ricarica degli sciacquoni, sottraendo volume al serbatoio; non utilizzare acqua corrente per il lavaggio di stoviglie e verdure, ma solo per il loro risciacquo.
Utilizzare l’acqua di lavaggio di frutta e verdura per innaffiare le piante, utilizzare l’acqua di cottura della pasta per il lavaggio manuale delle stoviglie; impiegare lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico; preferire la doccia al bagno, avendo cura in particolare di non far scorrere acqua mentre ci si insapona. Non far scorrere in modo continuo l’acqua del rubinetto durante il lavaggio dei denti o la rasatura della barba.
Piermattei avverte tutti i cittadini della necessità di intraprendere azioni preventive, per il corretto consumo dell’acqua, al fine di evitare l’interruzione della continuità del servizio di approvvigionamento, il razionamento e la turnazione della fornitura idropotabile, fino al progressivo divieto degli utilizzi, compresa l’irrigazione agricola, in quanto la priorità della risorsa idrica è subordinata al consumo umano.
“Poste chiuse dal 18 al 21 luglio senza preavviso”. È quanto lamentano alcuni cittadini di Passo di Treia che, nella giornata di giovedì, hanno trovato l’ufficio postale della frazione con la saracinesca abbassata.
“Chiedendo informazioni a un vicino esercizio – dichiara una cittadina del luogo- il titolare mi ha comunicato che solo nella giornata di ieri la direttrice dell’ufficio postale aveva affisso l’avviso relativo ai giorni di chiusura” .
“Peraltro lo sportello di Passo di Treia è sprovvisto di atm Postamat, perciò l’utente deve necessariamente rivolgersi allo sportello del capoluogo, ma non per tutti o servizi. Ad esempio ritiro di corrispondenza non sono possibili”. L'ufficio postale in questione prevede diversi giorni chiusura anche ad agosto con orari rimodulati.
È ormai risaputo come il gioco (online e fisico) sia entrato sempre di più nelle abitudini degli italiani negli ultimi anni, con un aumento impressionante della spesa complessiva: secondo i dati dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), infatti, nel 2021 la spesa nazionale ha superato i 15,4 miliardi di euro, con un incremento del 18% rispetto al 2020. In questo contesto, la regione Marche ha contribuito con una spesa significativa nel comparto iGaming, particolarmente nei casinò online. L'analisi dei dati ADM, inoltre, rivela tendenze interessanti riguardo l'uso delle piattaforme di gioco online e le preferenze dei giocatori marchigiani, offrendo anche una panoramica sulle implicazioni economiche e sociali. Come? Scopriamolo.
L’andamento del comparto iGaming nelle Marche
Come dicevamo, il comparto iGaming nelle Marche ha mostrato un andamento in crescita costante. Nel 2021, la spesa correlata al settore del gioco pubblico nelle Marche ha raggiunto i 140 milioni di euro. Secondo il Libro Blu la raccolta complessiva nella regione ha toccato i 1.097 milioni di euro, con vincite pari a circa 956 milioni consolidando ancora di più la passione degli italiani per lo sport e per le scommesse sportive.
Nonostante la crescita nel comparto online, le Marche presentano un numero relativamente basso di apparecchiature AWP (Amusement With Prizes) con circa 8.000 unità. Le strutture fisiche per il gioco, come le sale bingo, sono in diminuzione, con solo 3 sale operanti nella regione. Questo spostamento dal gioco fisico a quello online è un riflesso delle tendenze nazionali, dove la comodità e la facilità d'accesso del gioco online hanno ormai superato le tradizionali forme di intrattenimento.
Inoltre, la distribuzione dei conti di gioco virtuali nelle Marche rappresenta poco più del 2% del totale nazionale: una partecipazione ancora limitata ma in costante aumento. Dunque, tutti numeri ancora in crescita, di anno in anno, anche perché i siti di casinò offrono ingenti bonus di benvenuto per i giocatori in Italia. Questa loro iniziativa ha reso il gioco online un'opzione attraente per molti nuovi utenti e ha aiutato a fidelizzare i giocatori esistenti: infatti, i bonus di benvenuto, che possono includere giocate gratuite e percentuali sull’importo depositato, rappresentano dei potenti incentivi utili a invogliare i giocatori a esplorare le piattaforme di gioco e a dedicare più tempo alle attività di gioco.
Le preferenze dei giocatori
Le preferenze dei giocatori marchigiani evidenziano una tendenza verso i giochi da casinò online, con una predilezione per giochi di abilità e fortuna come il poker, il blackjack e le slot machine. Questa inclinazione verso il gioco online è incentivata dalle offerte promozionali e dalla varietà di giochi disponibili sulle piattaforme digitali. Non sorprende quindi che città come Ancona, Macerata, Pesaro e Urbino registrino spese annuali di centinaia di migliaia di euro nell’iGaming, con la prima che vede in media 500.000 euro spesi ogni anno. Al contrario, le zone di Ascoli Piceno e Fermo mostrano una crescita più moderata, con spese che superano di poco i 250.000 euro.
Le implicazioni economiche e sociali
Sul piano economico, i risultati di questa crescita sono evidenti. Il gioco rappresenta una fonte importante di entrate per l'erario, con circa 8,4 miliardi di euro trasferiti nel 2021, un aumento rispetto ai 7,2 miliardi del 2020. Tuttavia, la crescita del gioco online comporta anche sfide sociali ed economiche. Infatti, il settore del gioco, pur presentando delle sfide, rappresenta anche un'opportunità per un’esperienza più consapevole e responsabile portandoci ad elaborare un pensiero più riflessivo.
I comuni delle Marche stanno infatti intraprendendo censimenti dettagliati per comprendere meglio il fenomeno e promuovere pratiche di gioco sicure, specialmente tra i giovani. Questo approccio proattivo mira a valorizzare i benefici economici del settore, riducendo al contempo i potenziali rischi e garantendo un ambiente di gioco più sano e controllato.
Al momento del sisma ospitava nove appartamenti di edilizia residenziale pubblica, una tabaccheria, due studi medici, un centro di aggregazione e l’ufficio della polizia locale. Trattasi di Palazzo Spinabello, ubicato nel centro storico del comune maceratese di Muccia, ad oggi inagibile dopo i gravi danni prodotti dalle scosse del 2016/2017.
L’Ufficio Speciale Ricostruzione ha approvato il progetto esecutivo relativo al miglioramento sismico, per un importo di 2.553.204 euro. «Un intervento di rilievo, che punta a restituire alla comunità un presidio di vitale importanza - spiega il commissario alla ricostruzione Guido Castelli - Stiamo lavorando sodo per ricomporre il complesso mosaico dell’edilizia pubblica, i numeri ci stanno dando ragione ma dobbiamo continuare a testa bassa, senza adagiarci. Ovviamente il mio grazie va a tutte le componenti impegnate, dalle ditte fino ai vari uffici degli enti, in primis quelli della Regione Marche guidati dal presidente Acquaroli e all’Amministrazione Comunale».
L’intervento, che vede il Comune nelle vesti di soggetto attuatore, si concentrerà dunque sui quattro piani dell’immobile, con l’obiettivo di ripristinare la funzionalità del plesso, oggetto di parziale rifunzionalizzazione. L’intervento strutturale comporterà la “messa a nudo” dello scheletro dell’edificio con la revisione dell’intera componente edile. Sulle parti esterne sono previsti interventi di revisione delle superfici finestrate, la sostituzione dei paramenti dell’involucro edilizio, con apposizione di cappotto al fine del rispetto della normativa energetica.
In programma anche la rimozione delle modanature sui capitelli degli archi del portico del piano terra, la sostituzione dei parapetti dei terrazzi con nuove ringhiere in acciaio, la rimozione dei comignoli in copertura e la sostituzione delle grondaie e dei pluviali. Si prevede, inoltre, il rifacimento della pavimentazione del portico con inserimento di nuova pavimentazione in gres.
Infine, verranno sostituite le guaine del solaio di copertura del piano terra. Relativamente agli spazi interni, la nuova destinazione d’uso prevede, al piano terra: uffici comunali, polizia locale, tabaccheria; al primo piano, uffici comunali e appartamenti Erp; al secondo e terzo piano, appartamenti Erp; nel sottotetto, centrale termica, locali tecnici e soffitte. A livello impiantistico, il plesso residenziale seguirà le modifiche ed i ripristini necessari a seguito dell’intervento di miglioramento sismico per adeguarsi alla normativa vigente ed al contempo ridurne i consumi energetici.
Pubblicato il Rapporto Siae 2023 che analizza i dati degli eventi sia locali che nazionali. Per quanto riguarda la regione Marche, sono le discoteche gli eventi in grado di generare un ricavo maggiore dalla vendita dei biglietti.
Lo scorso anno, le 9.544 serate danzanti nella regione hanno generato incassi per oltre 21,5 milioni di euro da 1,6 milioni di ingressi, con una spesa media di 13 euro per partecipante, leggermente inferiore alla media nazionale.
Anche i concerti registrano un grande successo, con introiti di 15 milioni di euro provenienti da 710mila spettatori. Il costo medio per persona è stato di 16,53 euro, più basso rispetto alla media nazionale di 21,14 euro a biglietto.
Seguono gli intrattenimenti musicali, che hanno raccolto 10 milioni di euro da 566mila partecipanti, le opere di prosa con incassi di 7,2 milioni di euro da 431mila biglietti venduti e le partite di calcio, che hanno totalizzato 4 milioni di euro da 603mila tifosi.
Per quanto riguarda la classifica dei singoli eventi con il maggior pubblico, in testa troviamo il concerto di Tiziano Ferro ad Ancona dell'8 luglio, in grado di registrare 24.626 spettatori. Il carnevale di Fano occupa il secondo e il terzo gradino del podio, con le date del 12 e 19 febbraio che hanno ospitato rispettivamente 11.788 e 13.664 persone. Ai piedi del podio invece ci sono il Montelago Celtic Festival, con 12.756 presenze e la partita di rugby Italia-Romania del 19 agosto, con 10.587 tifosi sugli spalti del Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto.
Nella serata di ieri, mercoledì 17 luglio, il cortile di Picchio News è tornato a risplendere in occasione del compleanno del direttore Guido Picchio. Amici, familiari e collaboratori di Picchio News si sono riuniti per celebrare insieme a lui in una serata all’insegna della convivialità.
Il cortile, l’unico spazio verde incastonato nel centro storico di Macerata, che nel passato ha ospitato importanti presentazioni di libri ed eventi culturali, è stato trasformato in un incantevole "contenitore" festivo.
Nel cortile si può visitare anche la mostra “Guido Picchio Story”, un omaggio alla carriera e alla vita del fotografo maceratese. L'esposizione ha offerto un viaggio attraverso alcuni dei momenti più significativi della storia contemporanea, catturati dall'obiettivo di Picchio. Dalle immagini intense della guerra d’Afghanistan e del Kosovo e dell’assedio di Sarajevo, ai disastri naturali come i terremoti del centro Italia del 1997 e 2016 e quello del 2009 de L’Aquila, sino agli eventi sportivi epocali come lo scudetto della Roma del 2001 e l’America’s Cup di San Diego del 1992.
Diversi poi i coloratissimi scatti che hanno raccontato il periodo della Dolce Vita. Particolarmente toccante è stato, invece, l’angolo della mostra dedicato alla Renault 4 rossa dove fu rinvenuto il cadavere di Aldo Moro, ritrovata da Guido Picchio senza ruote e sostenuta da quattro mattoni sotto una limonaia nelle campagne romane. Dopo la diffusione delle immagini sui principali giornali nazionali, l’auto fu donata alla polizia di Stato e oggi è esposta al Museo storico delle auto della polizia a Roma.
La serata si è conclusa con un brindisi augurale e un rinnovato impegno a fare del cortile di Picchio News un punto di riferimento per incontri culturali nel cuore di Macerata.
Le Grotte di Frasassi, il favoloso sito carsico marchigiano del Comune di Genga, tra i più grandi e affascinanti del mondo, partecipa alla 54esima edizione del Giffoni Film Festival.
Lo straordinario complesso ipogeo appenninico sarà presente al Giffoni Film Festival dal 19 al 28 luglio, insieme alla nuova grande produzione internazionale “Gormiti -The New Era”, la serie live action girata in Italia e nelle Grotte di Frasassi, prodotta dalla Rainbow, in collaborazione con Giochi Preziosi.
In anteprima mondiale ed in esclusiva per il Giffoni Film Festival, sabato 20 luglio alle 19.30 in Sala Truffaut, verrà proiettato il primo episodio dell’attesissima serie girata sia all’interno delle spettacolari Grotte che nel territorio di Frasassi e nel suggestivo Santuario incastonato nella roccia, noto come il Tempio del Valadier. La proiezione sarà seguita da un talk con il regista Mario Parruccini e con il cast principale, formato dai giovani attori Millie Fortunato Asquini (Skye – Scion), Federico Cempella (Zane – Scion), Robel Tesfamichael (Glen – Scion), Francesco Petit (Carter – Scion), Claire Palazzo (Myridell). E alle ore 19.10 sfileranno sul Blu Carpet della Cittadella accompagnati dai Gormiti.
“Dopo il grande successo riscosso dalla stampa e dal pubblico del Festival di Sanremo, siamo ben lieti di essere presenti anche al Giffoni, un Festival rivolto ai ragazzi dove possiamo promuovere il nostro immenso patrimonio naturalistico e gli importanti valori a noi cari sulla salvaguardia dell’ambiente. - Ha dichiarato il sindaco di Genga Marco Filipponi - In attesa di vedere il primo episodio della serie girata alle Grotte e a Frasassi, ringrazio ancora una volta Iginio Straffi per l’opportunità data”.
Composta da venti episodi, la nuova serie televisiva verrà trasmessa in prima visione su Rai2, Rai Gulp e Rai Play in autunno, si rivolge ad un pubblico kids/preteen e punta a sensibilizzare i giovani sui temi della tutela dell’ambiente con messaggi positivi e valori educativi, da sempre promossi dalle Grotte di Frasassi.
Hub internazionale di ricerca geologica, Frasassi è anche considerata capitale del turismo scolastico di qualità, grazie all’importante offerta didattica che mette a disposizione degli studenti con laboratori complementari sia sul campo che con immersioni virtuali. Gestito da Consorzio Grotte di Frasassi, l’importante sito naturalistico è vicino al mondo della musica, della televisione e del cinema, come suggestiva location di numerosi eventi di risonanza internazionale, tra gli ultimi tenutisi all’interno delle Grotte ricordiamo i concerti de Il Volo, di Andrea Bocelli e la creazione dell’ultima opera cinematografica diretta dal Premio Oscar Vittorio Storaro, premiata al Festival di Venezia.
Un favoloso itinerario nel ventre della terra, in cui è fiorito un paesaggio surreale, un mondo incantato che riporta le migliaia di visitatori presenti ogni anno ai primordi della natura. Un ecosistema sotterraneo completo, in cui è ancora possibile osservare la formazione delle concrezioni, le gocce che scavano e costruiscono le proprie voluttuose architetture e in cui la vita continua indisturbata da sempre. Le Grotte di Frasassi offrono ai visitatori un vero e proprio spettacolo unico al mondo, un’immersione nella bellezza e nella maestosità della natura. Con una piacevole passeggiata di un chilometro e mezzo nel ventre della terra, tra le gigantesche stalattiti e stalagmiti, i cristalli i drappeggi e le volute di alabastro del fiabesco paesaggio del sito è possibile viaggiare lungo i milioni di anni del passato e scoprire la storia dell’evoluzione della vita sul pianeta.
Dopo un lavoro di alcuni mesi il noviziato “Pilato” del Gruppo scout Camerino 1 si è impegnato a riscoprire, sotto molti aspetti, l’Eremo della Madonna di Valpovera e la Chiesa di San Giusto a San Maroto (Valfornace), percorrendo i meravigliosi sentieri immersi nella natura. I ragazzi scout hanno studiato le chiese per approfondire l’arte e dare valore al territorio e alla natura a loro connesse.
Il noviziato, ovvero una branca del gruppo scout composta da ragazzi dell’età di 16/17 anni, ha raggiunto questo obiettivo come conclusione della propria impresa. Essa è composta da una serie di impegni, accomunati da un singolo tema, che permettono ai ragazzi di rendersi utili e fare comunità in preparazione al passaggio alla branca successiva: il Clan. Queste chiese hanno suscitato l’attenzione dei ragazzi per la loro bellezza e per il loro paesaggio naturalistico.
Il sentiero per l’eremo di Valpovera parte dalla frazione Morro di Camerino e, imboccando una piccola porzione della via Lauretana, si arriva alla frazione di Arnano e si prosegue in direzione Nord fino ad arrivare al cartello che indica il breve tratto rimanente per l’eremo. Durante il percorso si può osservare una vasta biodiversità. La piccola chiesa, al momento inagibile, si presenta in un luogo ameno collocato sul lato di un vallone nei pressi di una sorgente. La conformazione terrena attorno all’eremo rende il posto isolato e sereno, adatto a chi cerca un momento di tranquillità.
La costruzione della chiesa è datata al XII/XIII secolo e ha subito una serie di restauri, nel 1623 e nel 1881, entrambi testimoniati da iscrizioni su mura esterne dell’edificio. La struttura è stata dichiarata inagibile dopo il terremoto del 1997, anno in cui è stata spostata al Museo diocesano del seminario di Camerino l’opera d’arte più importante: la Madonna di Valpovera, scultura lignea di Lucantonio di Giovanni Barberetti, autore di numerose opere presenti nella nostra zona, che l’ha realizzata prendendo ispirazione dalla figura della Madonna Bellissima di Macereto. Ciò suggerisce che l’autore fece parte della scuola scultorea Vissana. La strada per il ritorno non è la stessa dell’andata. Infatti, proseguendo il sentiero compiuto fino al cartello per circa 400 metri, si può prendere la biforcazione situata alla propria destra che forma un anello per tornare al punto di partenza. Il noviziato, durante l’uscita, ha lavorato per rendere il sentiero più agevole, ripulendolo, per quanto possibile, da vari intrecci di piante che impedivano il cammino.
La chiesa di San Maroto è una chiesa romanica a pianta circolare costruita tra l’XI e XII secolo. La struttura in sé nasce come osservatorio astronomico o di caccia di Carlo Magno ed è stata successivamente modernizzata per servire da abitazione signorile. All’ingresso, nella torre campanaria, si possono trovare vari affreschi di Venanzio da Camerino risalenti alla metà del 1500. Nel XIV secolo, invece, nacquero la sacrestia e la canonica. All’interno è situata la tavola chiamata “Madonna del rosario” che rappresenta la Vergine durante l’incoronazione a cui viene consegnato il rosario da due angeli, un’iconografia datata dal 1500 in poi. Ma il vero pezzo forte della chiesa è certamente la “Madonna ed il Bambino”, della quale purtroppo l’autore vi è anonimo.
La statua originale ad oggi è situata nel Museo diocesano di Camerino. Il sentiero parte da Valdiea e l’imbocco è situato sul secondo dei tornanti che salgono per arrivare alla frazione. Percorrendo questo tracciato sterrato si seguono le indicazioni per San Maroto; all’inizio è un falsopiano in discesa, che poi spiana e comincia gradualmente a salire e rimane stretto per quasi tutto il percorso, ma transitabile da più di due persone affiancate. Poco prima della salita finale, a circa 2,4 km dall’inizio, in primavera ed autunno ci potrebbe essere un guado da affrontare su un piccolo torrente che fluisce sul Chienti.
Dopo la riscoperta di questi due luoghi il lavoro del nostro Noviziato si è concentrato, grazie all’aiuto di esperti dei settori, sulla scoperta della storia e dell’arte di questi siti, la loro importanza ecclesiastica per il territorio, la flora che si può trovare nei percorsi e la morfologia dei terreni che appartengono alla vallata della sinclinale camerte, ma infine anche alle specie faunistiche, alcune delle quali immortalate da foto-trappole nascoste.
Il lavoro è stato raccolto in un volantino pieghevole ed in un depliant fotografico stampato in carta riciclata e che sono disponibili entrambi presso gli espositori nella basilica di San Venanzio a Camerino, ma presto anche in altri siti e luoghi di ritrovo della cittadina e non solo, per turisti e appassionati escursionisti e della scoperta.