"Le somme dovute dal Comune di Macerata alla Nuova Via Trento, per effetto del lodo arbitrale del 24 luglio scorso, fino alla concorrenza di 3.000.000 di euro circa, sono state pignorate da un creditore della Società Nuova Via Trento attraverso un atto giudiziale notificato ieri al Comune di Macerata. In merito alla vicenda è utile ricordare, come preannunciato dall’Amministrazione comunale, che il lodo stesso sarà oggetto di impugnazione nei termini stabiliti dalla legge, oltre che del giudizio di verifica di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione la cui udienza è già fissata per il prossimo 24 settembre." Ad annunciarlo è una nota stampa dell'Ente pubblico.
Comunità settempedana in lutto per la scomparsa di don Luigi Ambrogio Rottini, abate presidente emerito della Congregazione cistercense di S. Bernardo in Italia.
Don Luigi si è spento mercoledì 11 settembre, all'età di 76 anni. Dal 1993 al 2010 aveva guidato la Congregazione cui apparteneva.
A darne notizia l’abate don Stefano Zanolini e la comunità cistercense del monastero di Santa Caterina. Don Rottini aveva festeggiato 56 anni di professione monastica e 48 di sacerdozio.
Presente in città da tanti anni, prima al santuario della Madonna dei Lumi poi al Castello dalle suore cistercensi, aveva sempre per tutti una buona parola.
I funerali si terranno domani (venerdì 13 settembre), alle ore 14.30, nel monastero di Santa Caterina.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, si è unita al cordoglio per la scomparsa facendosi portavoce della comunità settempedana tutta.
Una lettera di condoglianze all’abate generale dell’Ordine Cistercense è stata inviata anche dall’Arcivescovo di San Sebastiano di Rio de Janeiro, sede metropolitana della Chiesa cattolica in Brasile, mons. Orani João Tempesta.
Meno di anno dopo la presentazione del progetto torna di nuovo agibile un villino bifamiliare in località Scaloni a San Severino Marche danneggiato dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.
Il sindaco Rosa Piermattei ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato non utilizzabile l’immobile interessato, nel frattempo, da lavori di riparazione del danno per complessivi 120mila euro.
A seguito dell’incendio divampato lo scorso 18 agosto nell’abitazione della famiglia Falsone, nel fabbricato sito a Recanati in Piazzale Pintucci Cavalieri, l’Amministrazione comunale, presente fin da subito sul posto prima con l’Assessore alla Protezione Civile Mirco Scorcelli, rientrato immediatamente da Porto Recanati, poi raggiunto dall’Assessore ai Servizi Sociali Paola Nicolini, una volta verificato che non c’erano feriti, né il rischio di coinvolgimento nell’incendio delle altre abitazioni vicine, si sono subito interessati per trovare un alloggio dove potessero trascorrere la prima notte le 8 persone che occupavano l’edificio. Dopo ore trascorse al telefono e grazie alla fattiva collaborazione dei funzionari e di alcuni dipendenti del Comune, del Segretario Comunale e in stretto contatto con il Sindaco Antonio Bravi, si è giunti all’obiettivo.
Degli 8 occupanti, i 3 residenti a Recanati sono stati sistemati in hotel mentre gli altri 5, non residenti, dopo accordi fra il Vice Sindaco e i parenti dei Rapisarda, sono stati ospitati temporaneamente nella loro abitazione di Montefano, con l’impegno di trovare anche per loro un’abitazione nei giorni a seguire, appena presi contatti con il Comune di Montefano da cui provenivano.
I due assessori sono stati presenti sul posto fino a che l’incendio non è stato domato dai Vigili del Fuoco, a cui "indirizziamo il nostro ringraziamento, e non si sono trovati alloggi per trascorre la notte per tutti gli 8 occupanti. Fin dal giorno seguente gli uffici preposti hanno lavorato per trovare soluzioni idonee a una sistemazione della famiglia recanatese, anche attraverso molteplici contatti e la fattiva collaborazione del gruppo locale della Caritas, cui va altresì indirizzata la nostra gratitudine - spiega l'Amministrazione -. Il Vice Sindaco Scorcelli e l’Assessore Nicolini, insieme ai dirigenti e agli uffici, hanno avuto continui contatti con la famiglia Falsone che intanto era ospitata dal Comune sempre in hotel, per prospettare 3 soluzioni abitative che l’IRCER, coinvolti nella persona dell’Architetto Biagioli, hanno messo a disposizione."
"Valutate di comune accordo le diverse possibilità, la scelta veniva formalizzata nella giornata di venerdì 6 settembre tra il Presidente dell’IRCER, Dott. Alfredo Moretti e la famiglia Falsone, con la firma del contratto d’affitto e la consegna delle chiavi di un appartamento in zona San Francesco, riconosciuto dagli occupanti adatto alle loro esigenze - prosegue l'Amministrazione -. La famiglia ha potuto quindi trasferirsi il 9 settembre in un’abitazione che garantisce alcuni mesi di permanenza, in attesa della possibilità di rimettere mano alla casa danneggiata, come più volte dichiarato dalla famiglia stessa. Ci sono stati continui colloqui fra gli uffici dei servizi sociali dei Comuni di Recanati e Montefano per trovare anche una sistemazione autonoma gli altri 5 familiari, e da tempo la famiglia Rapisarda si è trasferita in un appartamento nel comune di Montecassiano ai confini con Montefano."
"Arrivati a conclusione del lavoro di sostegno, ricerca di soluzioni concrete e conforto per superare l’emergenza, pensiamo sia giusto informare la cittadinanza circa gli esiti della difficile situazione, ringraziando quanti in modo diretto o indiretto si sono attivati e hanno contribuito a identificare e realizzare le soluzioni via va adottate" conclude la nota.
Giuseppe Conte atterrerà domani pomeriggio a Ussita e visiterà le zone terremotate del maceratese. Il premier aveva annunciato, nel suo discorso di insediamento, che la sua prima visita ufficiale avrebbe toccato proprio le zone terremotate del Centro Italia. Conte, alla guida del neo governo giallo-rosso, in mattinata visiterà Amatrice, esattamente la frazione di Torrita, per l'inaugurazione di un pastificio. A seguire inconterà i dipendenti di un'azienda sempre di Amatrice per poi muovere alla volta delle Marche.
Ancora non è stato annunciato l'orario del suo arrivo ma dopo l'atterraggio a Ussita e la visita nel comune commissariato, Conte si recherà a Castelsantangelo sul Nera dove incontrerà le autorità locali e il primo cittadino Mauro Falcucci.
Il premier Conte alle 16 sarà ad Ussita, dopodiché si dirigerà a Castelsantangelo sul Nera dove visiterà la zona rossa. Successivamente è previsto un summit con il comitato istituzionale sisma. Saranno presenti i sindaci del cratere, della Regione, i presidenti delle quattro Province colpite e l'Anci.
In vista della riapertura dell’anno scolastico 2019/2020, il Prefetto di Macerata Iolanda Rolli ha presieduto una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, alla quale hanno partecipato i vertici territoriali delle Forze di Polizia, e con propri rappresentanti: la Provincia di Macerata, i Comuni di Macerata, Camerino, Cingoli, Civitanova Marche, Corridonia, Morrovalle, Recanati, Porto Recanati, Potenza Picena, San Severino Marche, Tolentino e Treia, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Ufficio Scolastico Provinciale.
Nel corso della riunione il Prefetto ha ribadito la massima attenzione per la scuola, struttura portante della società in quanto ambiente formativo fondamentale per promuovere valori aggreganti ed inclusivi e luogo insostituibile nell’educazione dei giovanissimi alla cittadinanza attiva.
Ha ricordato la rilevante attività di formazione e prevenzione quotidianamente svolta dall’Ufficio scolastico evidenziando l’importanza delle progettualità programmate in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico.
Ha ringraziato le Forze di Polizia per le attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti che, in attuazione della direttiva ministeriale “Scuole sicure”, sono state messe in campo nell’ultimo anno sottolineando il permanere, per il buon esito delle azioni future, della più ampia condivisione di intenti tra tutti gli attori istituzionali del territorio chiamati, ciascuno nel proprio ambito di competenza, a prevenire ogni possibile situazione di rischio.
Nel corso della riunione è stato dato rilievo alla necessità di stringere un’alleanza tra tutti i soggetti della società, siano essi singoli o collettivi, pubblici o privati, per rendere sempre più la scuola luogo privilegiato di crescita personale e spazio sociale di partecipazione e condivisione dei valori fondamentali.
In questo contesto, il Prefetto ha sottolineato come risulti fondamentale il ruolo che possono svolgere le Polizie Locali, in collaborazione, con le Forze di polizia. Ha ricordato ai responsabili dei Comuni come sia importante una presenza sul territorio, amica e vicina, per naturale prossimità a chiunque lo abita e ha ringraziato per la disponibilità e per le assicurazioni ricevute.
In chiusura il Prefetto, ha assicurato costanza di impegno nella prevenzione e nel contrasto oltreché dello spaccio e consumo di stupefacenti anche degli altri fenomeni di dipendenza sia attraverso azioni di presidio e di controllo degli istituti scolastici e dei siti più a rischio, sia attraverso la promozione di iniziative educative e formative specifiche. Ha nuovamente ribadito il valore aggiunto del lavoro di squadra, ha ringraziato tutti i partecipanti per i contributi portati al tavolo che sarà riconvocato nei prossimi mesi per verificare gli esiti delle azioni messe nel frattempo in atto.
Oggi è stato il giorno dell’ultima pellicola per il regista Alessandro Valori. 400 persone si sono volute stringere intorno alla famiglia del 54enne, alla moglie Carmen, al figlio Blasco e ai fratelli Alfonso e Federico, presso la Chiesa dell’Immacolata, per dare l’ultimo saluto a un uomo che portato alto il nome di Macerata nelle sale cinematografiche e non solo.
“Oggi abbiamo detto che è il giorno dell’estremo saluto ma non è così, è troppo poco, Alessandro oggi non se ne va. Il fine della fede è solo uno: l’amore – le prime parole dell’omelia di Fra Andrea, cugino del regista scomparso -. Alessandro l’amore lo aveva anche nel suo nome, “colui che difende gli uomini”. Lui questo lo sapeva e l’aveva capito perché tutti gli uomini sono forti quando hanno una loro identità e Alessandro con i suoi film ha voluto raccontare proprio gli uomini e le loro storie; nella sua vita ha incontrato gente per potersi confrontare e per poter ricevere amore.”
“Dio non poteva impedire che il nostro amico morisse? La risposta è “sì”. Abbiamo però ceduto il passo al voler credere che il nostro Dio è possente invece è onnipotente e vulnerabile – ha proseguito Fra Andrea -. Alessandro ha raccontato le persone che vivono a stento nelle borgate più profonde di Roma, ci ha raccontato che le debolezze sono sintomo di dignità e questo è un insegnamento della fede, dell’uomo e dell’amore. Un amore che vuole vivere. Lui ha sempre guardato gli ultimi, la precarietà, il dramma delle famiglie, di chi credeva di essere chissà chi e che riscopre il senso della vita quando si mette ad aiutare quelli che sono in carrozzella", come nel film "Tiro libero".
Fra Andrea, durante l’omelia, ha poi ricordato un episodio personale che lo lega profondamente ad Andrea: il funerale di sua zia, e mamma del regista, Anna Maria. “In quell’occasione ascoltai come spettatore privilegiato in prima fila un dibattito tra Alessandro e una mamma – ricorda -. Lui fece i complimenti a quella mamma, complimenti arrivati nella più totale dolcezza che è espressione della levatura del dolore. Poi disse ‘non so se mia madre è così fiera di me’. Ecco, quella fu la massima espressione di un uomo che ama così tanto da non sapere se è amato. La donna rispose ‘anche tu sei un bravo figlio’ e Alessandro scoppiò in un pianto pieno di gioia. Un momento che mi fece capire ancora di più quanto l’umanità di Gesù Cristo abitasse in lui e nella sua fragilità. Il regista Gesù, in quel caso, ha sciorinato in lui la pellicola più bella: sentirsi amato per ciò che era.”
Poi c’è la famiglia. “Alessandro ha sempre dimostrato il suo grande amore per la famiglia e proprio il successo, quando è condiviso con le persone che si amano, assume un valore immenso. Oggi ci ha voluto raccontare non la storia ultima ma la più bella – ha proseguito Fra Andrea -. Una storia dalla quale potremo attingere perché ci ha detto che Dio è amore anche se non lo si conosce. Anche in una vita fatta di morte, Dio ci può liberare da quei riflettori spenti che in noi generano soltanto solitudine.”
“Papà oggi non è qui a deliziarci con la sua allegria e con l’amore per la vita – il toccante ricordo del figlio Blasco -. Proprio per questo dobbiamo ricordalo perché lui era un uomo che amava la gente anche se la gente non lo amava”. L’emozione del figlio del regista ha poi lasciato il posto alle lacrime.
“Non è facile per nessuno parlare in questo momento nemmeno per noi fratelli che abbiamo l’abitudine di giocare con le parole. Non è facile perché nonostante tutti gli ammonimenti abbiamo perseguito la vanità: ma dobbiamo liberarcene se vogliamo ascoltare e comunicare – le parole del fratello Federico -. Per poterlo fare occorre che il nostro io venga liberato e inizi ad ascoltare il cuore degli altri. Alessandro lo faceva e in questo modo riusciva ad amare; con piccole immagini quotidiane era in grado di fare grandi discorsi e i suoi occhi erano illuminati di entusiasmo, lui era pieno di carità e generosità. Le sue storie quotidiane rimarranno, le sue semplici e limpide storie rimarranno, le parole invece di noi avvocati che se le porti via il vento. Grazie Alessando.”
Un lungo appaluso ha poi accolto l’uscita del feretro dalla Chiesa per rendere omaggio al regista Valori. Presenti al funerale Iginio Straffi, ideatore delle Winx e amico di Valori, l’attore Simone Riccioni che ha collaborato con il regista in molte pellicole.
Sul problema della mancata distribuzione dei quotidiani in alcuni comuni delle aree terremotate l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni, sensibilizzato dal consigliere regionale Enzo Giancarli e dal presidente del Parco dei Sibillini, Alessandro Gentilucci, si è subito attivato per trovare una soluzione condivisa.
“È un problema molto sentito dalle comunità che hanno un sacrosanto diritto all’informazione – ha detto l’assessore – e per questo abbiamo subito deciso un incontro, fissato per domani mattina, con il responsabile dell’agenzia di distribuzione dei giornali al fine di risolvere la questione e trovare le modalità per ripristinare il servizio nei Comuni dove attualmente non vengono consegnati.”
Il controllo dell’ANAC non ha rilevato criticità sui lavori relativi alle opere di riparazione danni e di miglioramento sismico della casa di riposo “Agnese Mataloni” di Pioraco. Una buona notizia per il comune che si prepara ora a portare avanti le varie fasi del progetto.
“Gli ospiti sono attualmente 25 e si trovano presso l’Ospedale di Matelica – spiega il primo cittadino Matteo Cicconi -. Dopo il nullaosta di tutti i pareri al bando, come Comune provvederemo alla pubblicazione dello stesso affinché i liberi professionisti possano partecipare e aggiudicarsi l’appalto del servizio tecnico e quindi la progettazione dei lavori. Eseguita la progettazione e conclusasi tutta la procedura, come Comune dovremmo ripetere il tutto per la fase di aggiudicazione dei lavori stessi. L’iter è quindi avviato e confidiamo che da qui a poco tempo si possa riuscire a procedere secondo i tempi stabiliti dalla norma restituendo ai cittadini una struttura importante per Pioraco.”
Nel corso dei prossimi giorni, a partire da domani, vivremo alcuni giorni di quella che è nota ai molti come Estate Settembrina. Il flusso perturbato nord atlantico resterà relegato alle alte latitudini mentre più a sud, orientativamente dalla Scozia in giù, il tempo sarà stabile e anche piuttosto caldo considerando che siamo quasi a metà settembre.
A dare il via all'aumento termico ed alla stabilità sarà l'anticiclone delle Azzorre poi arriverà anche quello nord africano che si spingerà sul Mediterraneo centrale grazie all'aria calda richiamata dalla depressione iberica. Insomma sarà piena estate sull'Italia con sole pressoché ovunque e temperature massime abbondantemente sopra media, anche superiori ai 30°C. In compenso a differenza dei mesi di Luglio e di Agosto avremo valori minimi abbastanza freschi. Nessuna controindicazione quindi a parte l'assenza delle precipitazioni che su diverse zone del Sud peninsulare si fanno ancora attendere.
Le previsioni dei prossimi giorni sull'Italia centrale, vedono per domani sole su tutti i settori con qualche foschia mattutina nelle vallate intere, mentre venerdì si rinnovano condizioni di bel tempo su tutte le regioni con clima estivo che durerà almeno per tutto il weekend e sicuramente per l'inizio della settimana prossima. Una bella notizia per tutti gli amanti del mare che potranno tornare in spiaggia senza problemi.
Fisicamente, la preparazione verso un appuntamento importante, Mondiale o Olimpiadi che siano, è sempre una tappa decisiva. E quando si parla di preparazione, si fa riferimento non solamente a quella fisica, ovvero di allenamento, ma anche a quella mentale. In che modo si deve arrivare a quel punto della stagione? Quale tipo di concentrazione è necessaria per garantire un elevato rendimento sul campo? Che tipo di giocatori sono in grado di raggiungere determinate performance e mantenerle nel tempo garantendo alla propria squadra continuità.
La risposta a buona parte di queste domande arriva direttamente da una bellissima intervista di Matteo Soragna pubblicata su l’Insider. Oggi commentatore sportivo su una nota emittente televisiva, Matteo è stato uno dei volti della Nazionale italiana degli ultimi quindici anni. Fino a pochi anni fa, infatti, Soragna era una guardia-ala che ha fatto tanto bene, e vinto altrettanto, con la maglia di Treviso e di Biella, solo per citarne alcune. Ovviamente, il suo alto rendimento con la maglia di club l’ha portato inevitabilmente anche a vestire i colori azzurri, quelli più desiderati e sognati da tutti i ragazzini che prendono per la prima volta in mano un pallone da basket.
L’emozione da controllare prima di una partita
Per quanto possa essere emozionante, però, un grande giocatore ha sempre il dovere di controllare nel miglior modo possibile i propri sentimenti. In caso contrario, se non si riesce a reggere la pressione, a certi livelli diventa impossibile pensare di essere competitivi. In modo particolare in un torneo che dura solamente due settimane, in cui bisogna essere sempre concentrati e rimanere in partita fino all’ultimo, la gestione dello stress diventa fondamentale. Come è stato messo in evidenza da parte di Soragna, bisogna sottolineare come lo stress di una competizione del genere, spesso è positivo: nel senso che si tratta semplicemente dell’emozione di rappresentare la Nazionale in un appuntamento così importante e degno di attenzioni da tutto il mondo. È chiaro che le pressioni cambiano notevolmente rispetto a giocare una semplice partita con il proprio club. Tuttavia, è facile notare come, in queste situazioni, basta anche solamente un errore per mandare il lavoro di mesi e mesi completamente all’aria. Non solo, dal momento che un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla paura di perdere. Si tratta di un aspetto che deve essere sempre gestito nel migliore dei modi, soprattutto per via del fatto che, spesso e volentieri, può portare una preoccupazione tale da diventare ancora più grande rispetto alla voglia di vincere e di fare bella figura. Il gruppo può essere senz’altro importante in tal senso, dal momento che può dare l’aiuto decisivo: in campo si vede certamente se un gruppo è affiatato anche fuori dal parquet. Eppure, non è questo l’aspetto principale che fa la differenza. Infatti, ogni giocatore deve essere in grado di concentrarsi secondo quelle che sono le proprie abitudini. Ognuno si concentra in maniera differente: chi legge, chi ascolta musica, secondo Soragna va tutto bene se riesce ad essere efficacia e a far alzare la soglia dell’attenzione e della concentrazione.
La cura della preparazione
La gestione delle proprie emozioni passa, anche se in molti non ci fanno caso, dalla gestione corretta della preparazione. In questo caso, la cura del corpo è un aspetto che non deve assolutamente essere preso con le molle. Anzi, al contrario, diventa di fondamentale importanza riuscire a gestire correttamente il proprio riposo nel corso della competizione. Sia la gestione del proprio fisico che l’integrazione, quindi, si sono trasformati nei due aspetti primari per quanto concerne sia il recupero attivo che quello non attivo. Anche dal punto di vista mentale, come abbiamo visto e come ha voluto sottolineare a fondo anche Matteo Soragna, è fondamentale fare un importante step in avanti. Un giocatore importante deve avere la bravura non solamente di eliminare tutto quello che si è verificato nell’ultima partita, ma deve essere altrettanto efficace e sicuro nel pensare che la partita successiva presenta la stessa importanza. Questione di mentalità certo, ma a questi livelli sono sempre i dettagli che fanno la differenza.
Il Maggiore Roberto De Paoli è il nuovo Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Macerata. 51 anni originario della provincia di Mantova, sposato e con un figlio, De Paoli arriva dal Comando della Compagnia di Merate, in provincia di Lecco. Laureato in Scienze Amministrative e in Scienze delle Politiche Pubbliche e Giurisprudenza ha conseguito anche un Master in Criminologia.
Insediatosi lunedì 9 settembre presso il comando provinciale del capoluogo, il Maggiore De Paoli, da 30 anni nell’Arma, "vanta alle spalle una ricca esperienza professionale in varie province del Veneto, della Lombardia e in Toscana" ha spiegato il Tenente Colonnello Walter Fava.
“In questi anni ho operato sempre in scenari prettamente territoriali e per me, il comando di Macerata, è la prima esperienza cittadina e quindi nuova – ha spiegato De Paoli -. Ho già potuto apprezzare le bellezze architettoniche della Città e svilupperò le varie attività messe in campo dal Comando in stretta sinergia con la Prefettura e con la Procura.”
“Il controllo del territorio e la prevenzione, mantenendo sempre l’efficienza dei mezzi e la forza per esprimere così la massima operatività, saranno le mie principali occupazioni sulla scorta delle direzioni del Comando provinciale – ha concluso il Maggiore -. Lavoreremo sicuramente sulle problematiche che ho lasciato, come i furti e lo spaccio di sostanze stupefacenti; ho vissuto il ritorno dell’eroina in provincia di Lecce e spero che qui il fenomeno non sia così tangibile quanto è, nella realtà, devastante.”
A tre anni dalla notte in cui tutto cambiò, il 9 settembre 2019 è per Visso, e per l'intero centro Italia sconvolto dal terremoto, la data che segna un nuovo inizio. Si è tenuta infatti, la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova sede provvisoria del Parco dei Monti Sibillini. Una giornata simbolica, che rappresenta contestualmente l'avvio di un cantiere importante per l'intera comunità.
"Noi ci abbiamo creduto e ci siamo adoperati per questo risultato. Lo abbiamo fatto perché vogliamo restare in questi territori feriti e oggi poniamo una prima pietra in un quadro dove ancora però manca la ricostruzione" - ha sottolineato con forza nel suo intervento Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina e presidente facente funzioni del Parco.
Orgoglio, soddisfazione, ma soprattutto gratitudine verso chi ha contribuito e contribuirà alla realizzazione di questa opera sono stati espressi da Gentilucci nel corso della presentazione del progetto alla quale sono intervenuti anche il direttore del Parco Carlo Bifulco, il sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi, e il sindaco di Fiastra, Sauro Scaficchia, nonché il Colonnello Roberto Nardi che ha portato il saluto dei Carabinieri forestali del Parco.
Presente anche Andrea Spaterna, docente dell'Università di Camerino, il quale ha rimarcato l'importanza del Parco e di questa nuova struttura come simbolo di una vera ripartenza per tutto il territorio. "L'Università – ha dichiarato Spaterna – ha tre missioni: didattica, ricerca e interazione con il territorio". Ed è proprio in questa costante interazione che le istituzioni, l'Unicam, ma anche le amministrazioni puntano ad un unico obiettivo: assicurare al Parco e al territorio un futuro vincente.
La storica sede del Parco è duramente segnata dal sisma e su di essa incombe anche la minaccia di una torre campanaria pericolante, ma si è compiuto in queste ore "un passo di rinascita, un passo di ricostruzione che serve a mostrarci motivati ed operativi" ha proseguito Gentilucci. Più volte il presidente pronuncia con forza una parola chiave per la comunità colpita dal terremoto: dignità. Se in passato la montagna era a rischio spopolamento, oggi il rischio è aumentato e la desertificazione fa paura. L'antidoto dunque è il Parco, percepito finalmente come risorsa, sempre nel rispetto della tutela del territorio. Un cambio di mentalità rispetto al passato e un nuovo modo di lavorare all'interno del consiglio direttivo che è evidente dalle parole di Gentilucci: "Con la mia presidenza non è mai uscito un no, ma solo un come si fanno le cose perché crediamo che si possano trovare soluzioni adeguate nel rispetto della normativa”.
L'opera è già stata appaltata e per la conclusione dei lavori occorreranno circa sei mesi. Verrà realizzato un edificio NZEB, ossia ad energia quasi zero, interamente in legno, di 700 mq su un unico livello, dotato di sistemi di risparmio energetico. Nel profilo della struttura viene ripreso il logo dell'Ente Parco che simboleggia la montagna che vive.
Due edifici siti in via Brunelleschi, nella zona del quartiere Uvaiolo uno dei maggiormente colpiti dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016, sono tornati di nuovo agibili dopo la firma della revoca dell’Ordinanza di non utilizzabilità da parte del sindaco, Rosa Piermattei, a seguito di lavori di riparazione del danno.
Per il ripristino dell’agibilità delle due abitazioni, si tratta di appartamenti al piano terra di due distinti edifici, è stato elargito un contributo complessivo di 75mila euro.
“Questo non è un terremoto come quelli ai quali eravamo abituati: è stato davvero distruttivo, un vero e proprio cataclisma che ha reso dura la vita di tutti. Un fenomeno che rimane nel pensiero, nella persona. Rimane dentro e ciò che abbiamo vissuto quando ci siamo trovati in quella situazione è qualcosa di davvero difficile da raccontare. Si lavora per tutta una vita e poi, in un attimo, perdiamo il bene materiale più importante per le nostre popolazioni: la casa.” Sono le parole del neo eletto sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti, che commenta ciò che è successo dal 2016 a oggi in uno dei comuni maceratesi maggiormente colpiti dal terremoto. Un comune, come tutti quelli delle aree montane, che deve fare i conti anche con i dissesti idrogeologici.
“Noi siamo sindaci di frontiera e in questo terremoto siamo stati messi da parte senza avere la possibilità di decidere su ciò che poteva essere fatto o meno; ci hanno fatto scegliere solo le aree dove posizionare le casette e poco più – spiega il primo cittadino -. Visso è da sempre una perla delle Marche ed è conosciutissimo in tutta Italia per la sua storia e la sua tradizione: una città che lavora con il turismo e che registrava circa 6mila presenze l’anno negli anni precedenti al 2016. Oggi ormai possiamo parlare solo di un turismo “mordi e fuggi” anche perché non abbiamo più le strutture alberghiere per la ricezione.”
I commercianti si trovano ora tutti raggruppati nei locali “Maestri Artigiani di Visso”. La Città può contare anche due strutture, date per aggregazione, che sono state donate sempre per ricucire il tessuto commerciale. “I locali delle attività commerciali si trovano attualmente in queste due sistemazioni finché non sarà pronta la nuova area Park Hotel dove verranno delocalizzati tutti i commercianti che erano in pizza – spiega Spiganti -. Abbiamo volontariamente deciso di non collocarli nei container perché non vogliamo che rimangano lì per anni. Entro la fine del mese partiranno i lavori nell’area, per un importo complessivo di 8 milioni di euro circa, e appena sarà pronta la struttura i negozi saranno ospitati lì.”
Sul fronte scuole, il sindaco è soddisfatto di ciò che è stato fatto in passato. “Quando si mette in atto una buona ricostruzione poi i risultati si vedono – ha spiegato -. La scuola è stata progettata nel 2004 ed è stata costruita per un ottavo grado; non ha quindi avuto nessun danno serio ed è quindi ripartita subito. Grazie alle donazioni possiamo dire di avere un istituto all’avanguardia e lì si concentrano tutti i ragazzi anche dei comuni limitrofi. Mentre sul fronte chiese è già partita quella della Caritas a Villa Sant’Antonio, hanno posto le fondamenta e lì saranno costruiti un centro aggregativo e una ludoteca, donati dalla Tod’s.”
“Siamo stati isolati con la Valnerina ma ora siamo riusciti a riaprirla. Ora dovrebbero però far ripartire Frontignano, Castelluccio, Monte Prata perché almeno la gente è invogliata a visitare questi luoghi bellissimi – continua il primo cittadino -. Sappiamo ormai che per il centro storico ci vorranno moltissimi anni quindi cerchiamo di non far scappare i turisti offrendo loro quanto di bello la natura ci ha donato. E proprio in questo senso, insieme a Ussita e Castelsantangelo, abbiamo approvato il progetto per una pista ciclopedonale di 12 chilometri che attraverserà i tre comuni.”
Come il sindaco Mauro Falcucci, anche Spiganti pretende dalle istituzioni una risposta. “Dobbiamo dire con sincerità a queste persone che fine debbono fare – osserva il primo cittadino -. E non è un questione di fazioni politiche, la politica lasciamola stare. Ci devono dire quale è il nostro futuro. Se le pratiche rimangono sul tavolo cinque o sei mesi quando ricostruiamo? Il Commissario Errani paragonò il sisma dell’Emilia Romagna a quello delle Marche e sbagliò perché i due fenomeni sono stati completamente diversi – ha proseguito il primo cittadino -. Dovevamo prendere la legge 94 del 1997 e in quel modo, rivedendola, si sarebbe migliorata la condizione delle persone e si sarebbe potuto risolvere qualcosa. Invece siamo andati sempre avanti con ordinanze su ordinanze, l’una che cambiava ciò che era stato detto dall’altra. Così non è possibile.”
E poi c’è il poco potere che viene dato ai primi cittadini dei comuni del cratere. “Possiamo correre dalla mattina alla sera ma se non ci dicono che siamo noi a poter agire possiamo fare ben poco – conclude il sindaco di Visso -. Quando gli elettori mettono quella crocetta sulla proprio scheda non cambiano nulla purtroppo: questa è la verità.”
INSERZIONE cod. Conf 187
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore costruzioni industriali un/una GEOMETRA – TECNICO COMMERCIALE, preferibilmente con esperienza (cod. annuncio Conf 187). La risorsa si occuperà di elaborazione preventivi e contatti clienti. Si richiede diploma di geometra, orientamento al servizio / cliente, conoscenza AUTOCAD. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, specificando il codice dell'annuncio, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/ SIM del 30/06/2016).
Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
INSERZIONE cod. Conf 188
Confindustria Macerata ricerca per azienda settore costruzioni industriali un/una GEOMETRA – TECNICO DI CANTIERE, preferibilmente con esperienza (cod. annuncio Conf 188). Si richiede diploma di geometra, conoscenza AUTOCAD, flessibilità. Si valutano anche candidati con diploma di Perito Meccanico. Sede di lavoro: provincia di Macerata.
Inviare il CV, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alle disposizioni del D.Lgs 196/2003, specificando il codice dell'annuncio, via e-mail a: srp@confindustriamacerata.it (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/ SIM del 30/06/2016).
Il presente annuncio è rivolto ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
Dopo tre anni di servizio alla Compagnia di Civitanova Marche, in cui ha conseguito brillanti risultati di servizio, il Capitano Raffaele Del Vecchio lascia la sede per assumere l’incarico di Comandante di Sezione presso il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Ancona.
Gli subentra il Tenente Tiziano Padua, proveniente dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Napoli, dove ha ricoperto per tre anni diversi prestigiosi incarichi nel settore della tutela delle entrate, del contrasto agli illeciti nel comparto della spesa pubblica e dell’antiriciclaggio.
Nato a Pontedera, in provincia di Pisa, nel 1992, si è arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza nel 2011.
Laureato a pieni voti in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza Economico- Finanziaria, da oggi assume il Comando della Compagnia di Civitanova Marche.
Ieri la Giunta Comunale di Porto Recanati ha verificato, in base alle prerogative di legge, che ci sono tutte le condizioni affinché l’Hotel House abbia un amministratore giudiziario che approvi i bilanci e si sostituisca a quella che è l’amministrazione ordinaria che, per vari motivi, non ha potuto essere operativa.
Il sindaco e il comune di Porto Recanati sono i primi in Italia ad attivare questa procedura che è prevista dalla legge 55 del giugno 2019. Il sindaco Roberto Mozzicafreddo aveva emanato, il 10 luglio scorso, un’ordinanza in cui si dichiarava lo stato di degrado dell’immobile. Ora si è passati allo step successivo e cioè alla richiesta al Tribunale di Macerata di nominare un amministratore giudiziario con i più ampi poteri per ripristinare, con efficacia ed efficienza, le condizioni di vivibilità del condominio. L’iniziativa si è resa necessaria visto che l’Hotel House non ha più una giuda amministrativa dopo l’improvviso decesso dell’amministratore Franchi e si sono purtroppo verificate tutte le condizioni per cui possa entrare in funzione un amministratore giudiziario.
L’Amministratore dovrà essere nominato dal Presidente del tribunale, avrà tutti i poteri che sono previsti dal Codice Civile e dovrà riferire semestralmente al Sindaco e al Prefetto sulle azioni messe in atto. Questo percorso è stato concordato dal Sindaco Mozzicafreddo con il Prefetto Iolanda Rolli e con tutti gli organi istituzionali competenti. Ora si aspetta la decisione del Presidente del Tribunale di Macerata che si auspica avvenga in tempi rapidi.
Si tratta di una fase sperimentale per gli allievi del 2° anno della Scuola Sottufficiali della Marina Militare.
Si è concluso il 6 settembre, presso il Centro di Formazione Aviation English (Cen.For.Av.En.) di Loreto, il corso di General English rivolto al personale della scuola Sottufficiali della Marina Militare di Taranto.
Il corso, svoltosi nella sede di Porto Potenza Picena dal 19 agosto al 6 settembre, ha visto la partecipazione di 33 Allievi Marescialli al termine del secondo anno.
Tale percorso formativo è nato in seguito agli accordi intercorsi tra il Comando Scuole della Marina Militare e lo Stato Maggiore dell’Aeronautica per una rivisitazione del percorso formativo dell’insegnamento della lingua inglese rivolto agli allievi della Scuola Sottufficiali della M.M.. Tale accordo ha portato all’istituzione di un primo corso sperimentale presso il Cen.For.Av.En. per gli Allievi Marescialli al termine del 2° anno accademico.
Tale corso si inserisce e amplia il catalogo dell’offerta formativa del Cen.For.Av.En. a favore delle altre Forze Armate.
L'analisi di Maria Sellitti, psicologa e psicoterapeuta di Macerata, sul fenomeno che da alcuni giorni sta spopolando in tutta Italia e che è stato registrato anche nella nostra Provincia, a Civitanova Marche.
"Il fenomeno “Samara” è una tipica “challenge”, ovvero una “sfida” che viene lanciata in rete e che ha lo scopo di spingere alla diffusione di modelli di azione per produrre video, foto e meme, da condividere sui social. Di solito le “challenge” di questo tipo mostrano una diffusione piuttosto rapida nelle prime settimane, per poi ridimensionarsi in maniera graduale - spiega la psicologa -.
È verosimilmente un fenomeno passeggero, come il “Blue Whale”. Tuttavia è doveroso chiedersi come mai il fenomeno “Samara” sia divenuto così dilagante su tutto il territorio nazionale, esteso a luoghi e contesti tra loro anche molto diversi, dalla grande metropoli al paesino di montagna".
"Attraversiamo un momento storico di grande incertezza, disorientamento e crisi d’identità - osserva l'esperta -. Non solo l’adolescente ma anche l’adulto si interrogano rispetto a se stessi ed ai propri confini, rispetto alla possibilità di aderire al sistema della società (necessario per la sopravvivenza materiale e relazionale) pur “sfidandone” le regole. Potremmo definirla, quella attuale, un’epoca di regressione e di discreto infantilismo emotivo, nella quale le pulsioni ludiche e di sperimentazione si mescolano - proprio come nel bambino - ad impulsi provocatori e talora potenzialmente distruttivi".
"Il fenomeno “Samara” esprime il bisogno degli individui di sfidare le regole, sotto lo scudo di una dimensione ludica e di un meccanismo di imitazione diffusi che sembrano legittimare l’azione anche allorché estremizzata (pare che in alcuni casi gli individui travestiti avessero con loro un coltello)" - spiega la Dottoressa Sellitti.
"Il fenomeno esprime anche il bisogno di sperimentare emozioni forti e soprattutto il senso di potere derivante dalla possibilità di “spaventare l’altro” o quantomeno di allertare l’attenzione altrui, con una valenza verosimilmente compensatoria, rispetto ad un fondamentale vissuto di piccolezza ed impotenza - conclude l'esperta -. Di converso, la reazione collettiva talora esasperata della “caccia a Samara” nelle strade, sia pure giustificata dall’esigenza oggettiva che siano garantiti ordine pubblico, sicurezza e quiete, sembra rimandare ad un’istanza di controllo del tipo “fai da te” che pure conferma l’attuale dimensione sociale di incertezza, senso di precarietà e sfiducia".