Nella serata di sabato 14 settembre il movimento "Fridays for Future Macerata" ha manifestato alla Notte dei Parchi durante la cerimonia presenziata dal sindaco Romano Carancini. Un gruppo di giovani camuffati con le maschere dei potenti del mondo, tra cui quelle di Donald Trump e Angela Merkel, ha ricordato ai presenti l'appuntamento fissato per il 20 settembre alle ore 18:00 presso la facoltà di Filosofia, quando si terrà un'assemblea pubblica in preparazione del terzo sciopero globale a Macerata del 27 settembre.
I giovani manifestanti hanno sottolineato come il riscaldamento globale sia un'emergenza "che sta devastando il pianeta mettendo a rischio la stessa sopravvivenza umana, le cui cause sono già evidenti e come tale deve essere gestita. È necessario che venga riconosciuta la giustizia climatica, che ci sia un cambio radicale del sistema economico che mette il profitto prima delle persone e che ci sia un’immediata uscita dal fossile per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero di Co2 entro il 2030".
"La politica - hanno concluso - deve assumere a tutti i livelli la necessità di cambiamento radicale delle proprie politiche, anche Macerata dovrà dichiarare l’emergenza climatica per garantire un orizzonte politico nettamente diverso da quello attuale".
Al 15 luglio sono 2.272 le persone che si trovano in autonoma sistemazione e che usufruiscono del Cas: la metà di loro si trova a Camerino mentre l’altra metà in altri comuni. 496 sono gli studenti di cui 130 domiciliati a Camerino mentre 366 in altri comuni. 1.202 sono le persone non più domiciliate nel paese montano. 304 sono le Sae per 634 nuclei familiari e 53 le persone che alloggiano nelle strutture alberghiere. 471 le schede Aesed con inagibilità B, 81 classificate C e 1.411 quelle con danni pesanti (E), per un totale di 1.965 edifici inagibili totali.
Sono state presentate 174 pratiche su 553 per la ricostruzione leggera e 72 progetti su 1.411 per quella pesante. Per la prima sono 74 i cantieri iniziati di cui 54 conclusi. Per quella pesante invece 6 sono i cantieri iniziati e di questi nessuno ancora concluso. Nel centro storico sono 45 gli interventi di messa in sicurezza conclusi, 13 quelli in corso e 80 quelli da ultimare. Nelle periferie e nelle frazioni invece sono 76 quelli conclusi, 21 quelli in corso e 58 quelli da portare a termine.
Le chiese al momento sono tutte danneggiate e per quella di San Venanzio i lavori dovrebbero ripartire a dicembre. Sul fronte scuole, da tre anni a questa parte ci sono state molte inagibilità. Al momento il plesso di San Paolo ospita i licei e gli istituti tecnici mentre l’ipsia è rimasta nella zona delle Vallicelle dato che non ha avuto gravi problemi.
A illustrate i numeri è il sindaco di Camerino Sandro Sborgia che è intenzionato, più che mai, a fare tutto il possibile per ridare a uno dei gioielli della provincia maceratese “tutta l’energia che aveva prima di questa catastrofe.”
“Camerino è stata colpita tutta e indistintamente, dal centro storico, fortemente danneggiato, alle frazioni – spiega Sborgia -. La conformazione della città è molto singolare rispetto al panorama delle realtà che ci sono vicine. Sono ancora cinque le frazioni in perimetrazione, lì il danno è molto diffuso ed è necessario un intervento radicale. Il centro storico è, come ben sappiamo, zona rossa."
“Quando mi sono insediato, a maggio del 2019, ho trovato una situazione molto complessa – ha osservato il sindaco -. C’è una mole di lavoro da affrontare non indifferente ma necessita, al tempo stesso, di essere portata avanti con organicità e intelligenza. Bisogna comprendere quale è la direzione verso la quale si vuole andare e il fatto che, a distanza di tre anni, si era ancora fermi su quale fosse la scelta migliore da prendere, come a esempio quella delle perimetrazioni, la dice lunga sulla visione di chi c’era prima di me. Intendo dire che, a oggi, ho trovato una situazione in cui c’erano ancora delle incertezze su quale doveva essere il cammino per far sì che le persone tornassero nelle proprie case.”
“Noi oggi abbiamo preso una strada e la perseguiremo perché riteniamo che certamente, anche non essendo la migliore, è la più utile per far sì che questo territorio torni a essere vissuto – ha proseguito il primo cittadino -. Possiamo continuare a discutere ma sono passati tre anni e il territorio sconta un periodo di immobilismo che non ci possiamo permettere, considerando che Camerino vive soprattutto di servizi e di Università. Questo perché più il tempo passa e più le possibilità di tornare a vivere il territorio diminuiscono.”
“Il fatto che il territorio fosse già avviato a un percorso di spopolamento non è di certo stato determinato dal terremoto – aggiunge Sborgia -. Già prima c’era una perdita di persone che andavano in altri luoghi; il terremoto ha costituito un fattore di accelerazione di questo processo e ora il problema sta nell’invertire questo fenomeno o quantomeno arrestarlo. Questo non lo possiamo fare discutendo su quale è la cosa migliore; dobbiamo prendere una decisione immediata ed è nostro dovere far sì che nel più breve tempo possibile le persone tornino a casa. Io ora non so quanto tempo ci vorrà ma sono certo che tutto ciò che possiamo fare lo dobbiamo fare. Se la città, a distanza di tre anni, ha ancora il 30% delle messe in sicurezza nel centro storico vuole dire che qualcosa non è stato fatto. Camerino deve subito essere restituita alla gente. Tutto il territorio e tutto il mondo devono sapere che se si viene a Camerino si può entrare. Tre anni sono passati e io credo che sia un tempo ormai sufficiente per dire ‘basta’: ora bisogna andare avanti e fare.”
“Il personale attualmente alle dipendenze del Comune, soprattutto quello relativo ai problemi della ricostruzione, è frutto di una scelta fatta prima del mio arrivo – ha continuato Sborgia -. Io lavoro con le forze che mi sono state messe a disposizione e se mi trovo a non avere ingegneri nell’ufficio tecnico lo attribuisco a chi ha preso determinate scelte prima di me. Sto ora cercando di interagire con l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione per sapere se può esserci una implementazione del personale che è necessario e fondamentale. Attendiamo anche l’arrivo dei 116 tecnici messi a disposizione della Regione Marche dal Commissario Straordinario Piero Farabollini; speriamo che la ripartizione delle unità sia fatto seguendo specifici criteri e mi auguro che venga tenuta in considerazione la situazione che Camerino vive e il danno che ha subito. Già in situazioni ordinarie la città ha una attività non paragonabile a quella di altri comuni che sono stati colpiti dal sisma – ha aggiunto il sindaco -, quindi oltre a quelle attività ordinarie ora si aggiungono i processi straordinari connessi alla ricostruzione e al post-sisma: spero che questi fattori verranno presi in considerazione. Considerando che dobbiamo ancora procedere a una rilevazione dei danni degli uffici pubblici.”
“Ripeto sono passati tre anni e questo non possiamo dimenticarlo: bisogna cercare di fare tutto il possibile e farlo in fretta, questo sarà di certo il mio obiettivo in questi cinque anni” ha concluso Sborgia.
"Invitiamo il governo a ripensare per i comuni che hanno avuto il maggior danno dal terremoto, ovvero il 50% piu' 1 di distruzione, una agevolazione fiscale in un arco temporale di 30 anni nelle cosiddette Zone Franche Urbane istituite con le ultime leggi che hanno introdotto agevolazioni per i comuni ricadenti nei crateri del sisma del 2016".
Con una nota, il Consiglio Nazionale di Federcontribuenti, su proposta del segretario delle Marche, Maria Teresa Nori, fa un appello dopo la visita del premier in alcune zone colpite dal terremoto. Le Zone Franche Urbane, spiega Maria Teresa Nori, "sono ambiti territoriali, di dimensione prestabilita, dove si concentrano programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese e ai titolari di partita Iva. Sono nate sulla base della esperienza francese delle Zones Franches Urbanes nell'obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale. Le Zfu intervengono anche per favorire la ripresa e lo sviluppo di territori colpiti da calamita' naturali".
Ecco perche', sottolinea Federcontribuenti "chiediamo un tempo di 30 anni perche', e' inutile nasconderlo, e' il tempo necessario per la ricostruzione. Ma il pericolo maggiore e' lo spopolamento e questo avviene non solo per i disastri naturali ma anche per l'abbandono da parte del tessuto economico di quelle zone".
Rileva il segretario delle Marche: "È nostro interesse motivare gli imprenditori ad investire in questi posti per ricreare oltre al tessuto economico anche quello sociale come l'esperienza di Tod's ad Arquata del Tronto e la Svila di Visso che ha ampliato lo stabilimento. Non dimentichiamo - conclude Maria Teresa Nori - che quasi tutti questi comuni sorgono in zone montuose con aree limitate e sappiamo quanto la montagna sia gia' fragile di per se stessa. Con l'occasione ribadiamo, dopo la decisione del Presidente Conte di tenersi le deleghe sul terremoto, l'istituzione di un sottosegretario alla montagna per dare maggiore attenzione da parte del governo".
Al termine della Celebrazione Liturgica per impartire il Sacramento della Confermazione a 21 giovani della Parrocchia di Villa Potenza, sua Ecc. Mons. Nazzareno Marconi, vescovo della diocesi di Macerata/Tolentino/Cingoli/Recanati/Treia, ha proceduto alla benedizione della prima pietra che sarà posta come base per l'edificazione di un salone polirifunzionale. Uno spazio che sarà in grado di ospitare anche celebrazioni più importanti e più partecipate rispetto all'attuale struttura della chiesa.
Il progetto di costruzione, dopo aver attraversato varie peripezie burocratiche, è arrivato finalmente alla sua fase di realizzazione. Un giorno atteso dai parrocchiani e dalla frazione di Villa Potenza da circa 25 anni.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo allavvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al porto di oggetti qualificabili dalla legge come armi o strumenti atti ad offendere, senza giustificato motivo. Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettore di Matelica che chiede: “Si può andare incontro ad una responsabilità penale se si trasposta in automobile una mazza da baseball?”.
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con la sentenza di condanna n. 55037/18 emessa nei confronti di un automobilista al quale era stata sequestrata una mazza da baseball a seguito di un controllo su strada eseguito dal comando locale dei Carabinieri, affermando testualmente quanto segue: “Questa Corte con indirizzo qui condiviso ha già affermato che, in assenza di giustificata e adeguata motivazione, al fine di qualificare l'oggetto sequestrato come offensivo, assumono rilievo le sue caratteristiche oggettive, considerate in relazione alle dimensioni ed alla consistenza, che lo rendano idoneo ad offendere, nonché la potenzialità dell'uso dannoso, come è reso evidente dall’ art. 4, della L. n. 110 del 1975” (Cass. Pen.; sez. I; Sent. n. 55037/18).
Difatti, l’art. 4 della citata legge n. 110/1975, al comma 2° prevede espressamente che: “Senza giustificato motivo, non possono portarsi, fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, bastoni muniti di puntale acuminato, strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche, nonché qualsiasi altro strumento non considerato espressamente come arma da punta o da taglio, chiaramente utilizzabile, per le circostanze di tempo e di luogo, per l'offesa alla persona”, concedendo alla più autorevole giurisprudenza l’onere di fornire l’esatta definizione di “giustificato motivo” il quale “ricorre solo quando particolari esigenze dell’agente siano perfettamente corrispondenti a regole comportamentali lecite, relazionate alla natura dell’oggetto, alla modalità di verificazione del fatto, alle condizioni soggettive del portatore, ai luoghi dell’accadimento e alla normale funzione del bene” (Cass. Pen.; Sez. I; Sent. n. 18925/2013).
Pertanto, in risposta al nostro lettore ed in linea con l’unanime orientamento giurisprudenziale di legittimità si può affermare che: “Il porto, senza giustificato motivo e a fronte di ragioni non plausibili ed astratte, fuori dalla propria abitazione, di una mazza da baseball, da ritenersi arma impropria, costituisce reato in ragione della sua chiara utilizzabilità, per dimensioni e consistenza al fine di arrecare offesa alla persona” (Cass. Pen.; Sez. I; Sent. n. 26161; dep. il 13.06.2019).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Ha lasciato numerosi strascichi la visita del premier Giuseppe Conte dello scorso venerdì 13 settembre nei luoghi del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016. La scelta di rendere il suo viaggio prettamente istituzionale e meno rivolto al confronto diretto con le persone che ogni giorno si trovano ad abitare nelle SAE (Soluzioni Abitative di Emergenza), ha acuito il sentimento di sconforto delle popolazione terremotate. Popolazioni che da ben tre anni chiedono un'inversione di tendenza alla politica per procedere ad una rapida ricostruzione.
Un sentimento ben fotografato dal video di sfogo postato su Facebook dall'utente "Trijjy Pan", che in breve tempo è divenuto virale.
Eccone la versione integrale:
Armati di guanti e sacchetti, con addosso giubbetti ad alta visibilità, i ragazzi e le ragazze della classe seconda della scuola secondaria di primo grado di Petriolo hanno ripulito il centro storico e le vie limitrofe dai rifiuti abbandonati. Sulla scia dell'esempio offerto dalla giovanissima Greta Thunberg, l'idea è nata dallo studente Lorenzo Grillo a seguito di un confronto coi propri genitori sui temi ambientali.
Ha fatto seguito l'iniziativa "Monday for Future" che ha coinvolto i suoi compagni di classe trascorrendo uno degli ultimi pomeriggi prima del suono della campanella raccogliendo la plastica lasciata in giro dagli adulti. Triste verificare come si sia raccolto di tutto, dalle bottiglie di plastica alle lattine, poi brick, mozziconi e pacchetti di sigarette, fino a carte da gioco abbandonate.
"Qualcuno mentre ci vedeva raccogliere l’immondizia sembrava scandalizzato", hanno confidato i giovani un po’ rammaricati e il sindaco Domenico Luciani ha voluto perciò sottolineare l’assurdità di questo comportamento. "Ci sorprende o peggio scandalizza più chi raccoglie i rifiuti che chi li abbandona, mentre questa, lo dico a nome di tutta l'Amministrazione comunale, è assolutamente una lodevole iniziativa".
Una testimonianza di come le tematiche ambientali siano molto sentite dalle nuove generazioni che stanno dimostrando un'alta sensibilità. "Per questo avvieremo dei progetti con le scuole - ha aggiunto Luciani -, tali da rimarcare le buone pratiche e i comportamenti pro-ambiente". I giovani sono stati poi invitati per un ringraziamento ufficiale in Comune.
"Tutti possiamo fare di più e i ragazzi ce lo hanno ricordato dando in silenzio una bella lezione di vita a tutta la popolazione - ha affermato il vice sindaco Enrico Vissani -, è bello convocare i giovani per ringraziarli e complimentarci per le loro azioni, questo è un grande segno di speranza e fiducia nelle nuove generazioni". La notizia è stata commentata anche dal consigliere Matteo Matteucci. "Ci auguriamo che questa sia solo la prima importante iniziativa spontanea e che seguiranno altri gesti di buona volontà per salvaguardare l’ambiente. In fondo basterebbe poco, nel quotidiano, con una corretta differenziazione dei rifiuti ed evitando di abbandonare anche la più piccola cartaccia per strada".
“Il premier Giuseppe Conte è stato attento a tutto ciò che abbiamo detto e ha trattato questioni comuni a tutti – il commento del primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci il giorno dopo la visita del Presidente del Consiglio nel suo paese terremotato -. Che la rabbia c’è ancora perché la ricostruzione è a zero è innegabile e le inefficienze sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo spiegato al premier che questa è una catastrofe e non può essere trattata con norme ordinarie. Se il Commissario è chiamato straordinario bisogna dargli dei poteri che lo siano altrettanto.”
Falcucci ha poi illustrato al premier Conte la metafora del pronto soccorso, per fargli comprendere “la 'storia' dei 138 comuni del cratere che ci ha danneggiato – spiega -. L’impianto del terremoto è completamente sbagliato: se ci sono un codice bianco e un codice rosso in ospedale è giusto sicuramente che abbiano gli stessi diritti ma è innegabile che il trattamento debba essere diverso.”
“Ora, conoscendo i tempi della ricostruzione, ci servono due cose: una legge quadro che normi le emergenze e che non omologhi i terremoti e la costituzione di una zona franca – ha osservato Falcucci -. In primis tutte le ordinanze che si sono susseguite hanno portato il caos e poi devono dirci se la montagna può continuare a vivere. Va poi sanata la situazione di precarietà del personale: dobbiamo stabilizzare questi giovani altrimenti è normale che se vincono un concorso se ne vanno via. Il Presidente Conte ci ha detto che sta lavorando su tutto e ha ascoltato tutte le nostre richieste prendendo appunti. Dobbiamo dare delle risposte a chi qui ha continuato a vivere con dignità, senza dare vita a manifestazioni eclatanti, e il conto deve arrivare a breve perché la pazienza ha un limite.”
Falcucci ha poi fatto riferimento alla mancata attuazione della legge 97 del 1994. “Se fosse stata applicata qui non avrebbero chiuso scuole, ospedali e tanto altro. Una volta Genova, poi Ischia, poi Catania: basta affiancarci sempre a decreti diversi – ha sottolineato il primo cittadino -. Servono incentivi mirati affinché queste aree vengano antropizzare e bisogna dare certezze alle persone che vogliono continuare a vivere in montagna con specifiche agevolazioni: penso che a parlare sia il buonsenso e niente di straordinario.”
“Noi siamo pronti a collaborare purché si facciano le cose – ha concluso Falcucci -. Ora aspettiamo ma speriamo che in questa vicenda non ci sia un comportamento partitico perché abbiamo urgenza e dignità di conoscere il nostro futuro, non tanto per noi ma almeno per le generazioni future.”
"Ho incontrato tanta gente desiderosa di riscatto, stanca ma determinata; cittadini che mi hanno manifestato fiducia e chiesto di non abbandonarli; vigili del fuoco, volontari della Protezione civile cui va sempre la gratitudine mia e di tutto il Governo; primi cittadini orgogliosi della fascia tricolore che indossavano. Con loro mi sono confrontato sulle criticità e per prefigurare la soluzione ai problemi posti dalla ricostruzione - il commento del Presidente del Consiglio sulla sua pagina social -. Ma, soprattutto, ho detto che è finito il tempo delle passerelle. Occorre solo pensare a lavorare, lo dobbiamo a queste migliaia di persone i cui bisogni non hanno colore politico."
"Semplificare le normative vigenti, incluso il codice degli appalti, accelerare le procedure e superare gli ostacoli burocratici: queste saranno le priorità del Governo per far ripartire rapidamente la fase della ricostruzione. Cercherò di avvalermi di una struttura che segua queste aree costantemente, oltre al continuo supporto del Commissario straordinario e del Capo Dipartimento della Protezione civile. A Palazzo Chigi c’è una task force, Investitalia, che affiancherà gli enti locali per dare impulso agli investimenti e anche alla ricostruzione. Ragioneremo, inoltre, sulla predisposizione di un Contratto istituzionale di sviluppo, che potrebbe tornare utile a rilanciare il sistema economico e sociale di queste aree.Tante sono le cose da fare. Tornerò presto" ha concluso il premier.
Alzavola a Marzaiola. Questi i nomi comuni delle due specie di anatre che, sono state uccise nei giorni scorsi da un cacciatore lungo l'asta del Musone a Porto Recanati . Ad intervenire i Carabinieri Forestali di Recanati e quelli della Stazione di Parco di Fiastra. Sequestrati, oltre alle due anatre, anche un fucile e le munizioni.
Sull’argomento è intervenuto il CABS, l’associazione volontari specializzata nell’antibracconaggio.
"Quanto avvenuto a Porto Recanati - ha affermato il CABS - ha dell'incredibile. Proprio nelle Marche, dove le tribolate vicende del calendario venatorio sono assurte alle più note cronache nazionali, si spara addirittura contro specie vietate".
Secondo il CABS, quanto ora avvenuto rappresenta l'ennesima manifestazione dell'arroganza della caccia illegale italiana. "Per contrastarla adeguatamente - hanno affermato i protezionisti - occorrerebbero reati più potenti rispetto a quelli finora previsti dalla legge sulla caccia. Attualmente, infatti, sono tutti di natura contravvenzionale mentre, al pari di quelli previsti per gli animali d'affezione, occorrerebbero reati - delitti".
Il CABS ricorda a tale proposito come nei confronti dell'Italia gli uffici europei hanno aperto un fascicolo propedeutico alla procedura d'infrazione proprio per il mancato rispetto del patrimonio faunistico nazionale troppo spesso vittima dei cacciatori di frodo.
La nuova amministrazione comunale di Montefano guarda al futuro ed esternalizza il servizio scuolabus, affidandolo alla CONTRAM da lunedì 16 settembre con la ripresa delle attività scolastiche. Montefano va ad aggiungersi a Montecassiano e Montelupone con Recanati capofila dell'accordo. Tra le principali motivazioni che hanno portato a questa scelta c'è l'imminente pensionamento di un dipendente addetto al servizio e vecchi mezzi che richiederebbero un cospicuo investimento finanziario.
Il servizio concordato con la CONTRAM è perfettamente in linea con le esigenze di spesa del Comune infatti il costo sostenuto dalle casse comunali sarà pressoché identico e senza manutenzioni dei mezzi da sostenere. Anche la scuola avrà vantaggi; infatti nell'accordo ci saranno 2000 km dedicati alle uscite scolastiche che nell'eventualità potranno svolgersi anche con mezzi più grandi in quanto nelle disponibilità dell'azienda con il vantaggio di non dover spendere altri soldi, garantendo la presenza di due insegnanti accompagnatori che altrimenti ad oggi non era possibile.
Non ci saranno variazioni nelle tariffe, stessi orari e stessi percorsi, per i primi mesi gli operai comunali che svolgevano il servizio autisti, affiancheranno il personale CONTRAM per non creare traumi agli studenti e per trasmettere tutte quelle abitudini e comportamenti che questo delicato servizio instaura anche con le famiglie.
Sicurezza dei trasporti e assistenza agli studenti, ovvero l’utilizzo di personale sottoposto a periodici controlli di idoneità alla guida, certificato e facilmente sostituibile in caso di assenza improvvisa per malattia, altro aspetto fondamentale che deve considerare soprattutto un piccolo Comune.
Questo accordo è da vedere anche in proiezione futura, Montefano infatti entrerà a far parte di un gruppo di Comuni che potranno unire le forze e cercare di migliorare i collegamenti tra i vari territori, con Recanati e con altri Comuni verso la costa che potrebbero entrare nella convenzione, a quel punto l' isolamento attuale sarà solo un brutto ricordo. La nuova amministrazione si è subito messa al lavoro, le situazioni da affrontare e migliorare sono molteplici, ma con le capacità ed il gioco di squadra Montefano potrà solamente trarne enormi vantaggi.
Un’anziana, che abita nelle casette, è uscita per venire a vedere come mai c'è tutto quel movimento.“Signora, sta arrivando il Presidente del Consiglio !”. “Perché? Già si rivota un'altra volta?”
Ecco. Se si dovesse riassumere la giornata di oggi che interessa la visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella cittadina di Castelsantangelo sul Nera (presenza accompagnata come di rito da tutte le autorità regionali) forse questo sarebbe il modo migliore di raccontarla.
Cittadinanza pressoché assente, solo alcuni rappresentanti di associazioni e realtà, numericamente irrilevanti, a fronte della schiera di sindaci. Un'ottantina in tutto i personaggi della politica presenti come il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, gli assessori regionali, il Prefetto Iolanda Rolli, il Questore Antonio Pignataro, le Forze Armate, e forze di Polizia e tutto il sistema di sicurezza necessario in situazioni come questa.
Poche le parole, tanti gli impegni, ma come dice un uomo del posto davanti al bar,” le parole sono diverse, le facce sono uguali. Promettono, promettono, ma sono gli stessi che c’erano prima e non hanno fatto niente. Se avevano tutta questa voglia di fare, potevano averlo già fatto”.
Un incontro prettamente istituzionale quasi, come già detto, con la cittadinanza estranea ed estraniata dalla cerimonia, in un clima palpabile di tensione, come se si temessero contestazioni tanto da impedire l'esposizione dell'unico striscione presente, tra l'altro a sostegno del Premier. “Lo sanno che non sono i benvenuti, è inutile ricordarglielo” - tuona un uomo seduto al tavolino del bar -. Ed è da qui, dal tavolo del bar, dalla finestra di casa, dal pergolato di un ristorante, che la gente normale, la gente che vive questi luoghi, guarda una passerella di cui avrebbero fatto volentieri a meno.
Il presidente Conte è arrivato in elicottero da Accumoli, atterrando poi ad Ussita. Da qui si è spostato a Castelsantangelo sul Nera dove, in un ambiente blindato, ha incontrato le autorità e il sindaco con cui, alla presenza di un'apposita delegazione di Vigili del Fuoco, ha visitato la zona rossa della città, un perimetro che corre la quasi totalità del paese.
Da qui, il Presidente del Consiglio si sarebbe dovuto recare direttamente nella struttura donata dalla Regione Trentino, dove i sindaci lo stavano aspettando già da ore. La destinazione è stata raggiunta dal Premier con un po' di ritardo per la visita a sorpresa, quantomeno non pianificata e quindi non accompagnata dalla stampa, nel villaggio Sae.
Dal villaggio Sae quindi l'arrivo nel centro polifunzionale dove il sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci ha fatto da Cicerone illustrando a Conte quelle che sono le preoccupazioni, i timori, le speranze per una ricostruzione giudicata troppo lenta e burocratizzata, anche nelle dichiarazioni del presidente della Regione Luca Ceriscioli.
Al termine dell'incontro, il Premier è stato riaccompagnato ad Ussita, da dove è ripartito alla volta di Roma per altri impegni istituzionali.
“Sono stati affidati all’Impresa Edile Celi di Falerone i lavori per il ripristino delle condizioni di sicurezza del tetto della Chiesa di San Francesco, gravemente danneggiato a seguito del forte vento occorso all’inizio del mese di luglio. La ditta è stata incaricata direttamente dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Culturali delle Marche”. A comunicarlo è l’amministrazione comunale di Potenza Picena.
A brevissimo è previsto l’inizio dei lavori che dovranno essere conclusi entro 60 giorni dall’avvio del cantiere, e quindi la riapertura al pubblico del Belvedere Donatori di Sangue – Pincio e della parte alta di via Trento lungo le scalette.
Alla consegna dei lavori erano presenti, insieme ai funzionari della Sovrintendenza, i responsabili dell’Ufficio Tecnico Comunale, il Vice Sindaco Giulio Casciotti, l’Assessore ai Lavori Pubblici Luisa Isidori, l’Assessore al Turismo Tommaso Ruffini e il Presidente del Consiglio Comunale Mirco Braconi.
“Grazie ad un lavoro coordinato tra Amministrazione Comunale, U.T.C. e la particolare disponibilità della Sovrintendenza – ha sottolineato l’Assessore Isidori – si è riusciti, in tempi relativamente brevi, a cantierare i lavori di ripristino del tetto della Chiesa di San Francesco venendo incontro alle esigenze dei residenti e delle attività commerciali coinvolti”.
Sempre nel centro storico, a seguito della fine dei lavori di messa in sicurezza del tetto del Convento delle Clarisse è stata riaperta in via Cesare Battisti quella porzione di parcheggi che era stata chiusa in via precauzionale per il pericolo di caduta di laterizi o porzioni di essi.
Da lunedì 16 settembre sono previsti i lavori di restauro all'edicola posta in Via del Ponte (Ponte del Diavolo), a Tolentino.
Il Comando di Polizia Locale, per consentire alla restauratrice Laura Mariotti di svolgere il suo lavoro, ha emesso un'ordinanza con la quale dalle ore 9:00 (così da non creare problemi per la ripresa delle lezioni scolastiche) di lunedì 16 settembre fino alle ore 24:00 di martedì 17 settembre, e comunque fino a fine lavori, in Via del Ponte é disposta la chiusura veicolare parziale di un senso di marcia, con viabilità regolamentata da impianto semaforico.
Alla nostra redazione è pervenuta la denucia da parte dei cittadini che abitano nel quartiere San Francesco, a Macerata, di una situazione paradossale.
"La mattina ci troviamo con l'illuminazione pubblica attiva, mentre la sera siamo al buio pesto. Non è più sopportabile - denunciano i residenti -. Questa condizione si protrae da più di un mese. Nonostante le ripetute segnalazioni, l'ultima delle quali effettuata nella mattinata odierna, nulla sembra muoversi verso la risoluzione del problema. Si tratta di un disagio non indifferente per le persone anziane che abitano nel quartiere, oltre che favorire eventuali rapine". Un tentativo è stato sventato dal provvidenzinale intervento dei cani da guardia soltanto qualche giorno fa in un'abitazione collocata al piano terra.
Giovanni Iesari, fondatore e co-titolare dell'azienda di recupero e smaltimento rifiuti Macero Maceratese, è venuto a mancare all'età di 72 anni nel pomeriggio di giovedì 12 settembre. Iesari, persona conosciutissima a Macerata dove abitava dalla nascita, era stato colpito da una malattia incurabile.
I funerali saranno svolti sabato 14 settembre alle ore 9:00 nella chiesa del Sacro Cuore, a Macerata.
L’Assessore di Ussita Noemi Orazi, a cui circa un anno fa erano state tolte le deleghe dell’allora primo cittadino Vincenzo Marini Marini, fa il punto della situazione a tre anni del sisma che ha colpito il comune montano nel 2016. Il comune di Ussita ha sicuramente sofferto la mancanza di un sindaco stabile e presente: a metà del 2017 infatti Marco Rinaldi, l’allora primo cittadino, aveva consegnato le dimissioni. Al suo posto era arrivato il Commissario fino a quando Vincenzo Marini Marini non era stato scelto dai cittadini. A fine luglio sono arrivate le dimissioni anche di Marini Marini che ha lasciato quindi il posto al secondo Commissario post-sisma Giuseppe Fraticelli. Una situazione di instabilità che ha contraddistinto Ussita in questi tre anni.
“Sono 90 le casette che si trovano nel territorio di Ussita e circa un centinaio le persone che sono fuori casa e percepiscono il CAS – ha spiegato l’Assessore -. Il campetto è stato sequestrato e il palazzetto anche in quanto soggetti a rischio idrogeologico (R4). Tante ancora le zone rosse: Casali, Sorbo, Calcara, San Placido, Sasso, Pieve, Tempori, Vallazza, Capovallazza, Valle Stretta, Castelfanllentino e Palazzo.”
“Ussita è senza dubbio una delle zone più terremotate del maceratese e dell’intero Centro Italia anche se il sisma qui ha colpito a macchia di leopardo – ha proseguito Orazi -. Ci sono quindi delle aree che non hanno subito considerevoli danni rispetto ad altre e proprio in queste abbiamo cercato di ripristinare acqua e gas per far tornare le persone nelle loro case il prima possibile. Sicuramente tanto è stato fatto e tanto si sta facendo ma la situazione resta comunque complicata.”
“A Frontignano ad esempio sono tornate tantissime persone anche se lì ciò che manca sono le strutture ricettive; queste infatti sono bloccate anche se stanno cercando in ogni modo di riattivarsi – ha proseguito Orazi -. Attualmente il turismo è minimo se pensiamo al periodo precedente al sisma quando si registravano 4mila presenze all'anno: ora non ce ne sono nemmeno un decimo."
“Inoltre non abbiamo una chiesa e non ci sono luoghi per dire la messa; abbiamo un’area sociale di circa 120mila metri quadri che è stata realizzata grazie agli sms solidali – ha proseguito Orazi -. Papa Francesco ci ha donato una somma per costruire un luogo di culto e un’area sociale per i cittadini. Quando fece visita alla nostra comunità infatti, entrò in una Sae e una signora gli disse che non aveva più un luogo in cui poter pregare: fu in quell’occasione che il Pontefice prese la decisione di fare un regalo alla nostra comunità.”
Un progetto che Ussita vuole portare avanti è anche quello della casa di riposo che necessita, per una parte della messa in sicurezza mentre per l’altra di demolizione e ricostruzione totale. “Il 24 agosto, sono state evacuate 23 persone dalla casa di riposo, tra queste anche tre allettati – ricorda Orazi -. Anche l’Hotel Crystal non è più agibile e tutte le persone che lavoravano qui hanno perso il lavoro; in molti inoltre avevano una occupazione negli impianti sciistici e hanno perso tutto. Se non recuperiamo al più presto queste strutture e non diamo lavoro ai cittadini di Ussita rischiamo di andare incontro a un grandissimo problema, quello relativo al totale spopolamento del nostro territorio. Senza le famiglie e senza il lavoro il Comune è destinato a finire e non ce lo possiamo permettere.”
“Ora cerchiamo di guardare al futuro – ha concluso l’Assessore -. Dal Commissario Fraticelli ci aspettiamo che porti avanti tutti i progetti che sono in itinere e che hanno già diverse delibere, che ascolti la popolazione e che sia presente. Questo terremoto ci ha dimostrato che come paesi piccoli valiamo poco e abbiamo un piccolo peso politico, ciò che serve è cercare di portare avanti le nostre ragioni tutti insieme e avere, al contempo, un grande cuore.”
Enzo Calcaterra è il cittadino tolentinate dell'anno. La cerimonia di consegna del premio “Ponte del Diavolo” cittadino tolentinate dell'anno si è tenuta martedì 10 settembre in una piazza della Libertà gremita. Il riconoscimento è stato assegnato allo storico tolentinate per i suoi numerosi studi sulla città, dal punto di vista sociale, politico e culturale. Cultore e studioso della Storia connessa alla Filosofia secondo la lezione crociano-gramsciana, Calcaterra dal 1989 ha pubblicato decine di libri e articoli di Storia contemporanea, con particolare riguardo per le vicende sociali e politiche delle classi subalterne. Ha promosso iniziative culturali per la divulgazione delle tradizioni popolari marchigiane e tolentinati.
Negli anni dal 2015 al 2018 si è particolarmente dedicato alle commemorazioni per il Centenario della Grande Guerra a Tolentino, con pubblicazioni ed esposizioni destinate alle diverse età, dalle scuole a un pubblico adulto. Ad Enzo Calcaterra sono stati consegnati dal presidente dell'associazione “I Ponti del Diavolo” Carla Passacantando e dal sindaco Giuseppe Pezzanesi una targa ed un Ponte del Diavolo di Tolentino in miniatura.
Nel corso della cerimonia è stata premiata con una menzione d'onore l'Unione Sportiva Tolentino 1919 per aver raggiunto i cento anni di attività durante i quali ha dato lustro e crescita sociale alla città, importanti traguardi sportivi nel 2019 quali la conquista del campionato di serie C e la Coppa Italia Marche, per la valorizzazione di giovani calciatori. Erano presenti il presidente Marco Romagnoli, Mario Lazzari del direttivo, il presidente del comitato festeggiamenti Benedetto Sciapichetti, l'allenatore Andrea Mosconi, il capitano della squadra del Tolentino Federico Ruggeri, Luca Cicconetti e gli altri calciatori.
Menzione d'onore anche all'asd Borgorosso per l'eccellente risultato raggiunto in un solo anno di attività, la promozione della squadra di calcio a 5 al campionato regionale maschile di serie C. Erano presenti il presidente Michele Borri, il vice Silvano Ronconi, l'allenatore Andrea Ranzuglia, l'intera squadra del Borgorosso e gli altri dirigenti. L'ultima menzione d'onore è stata consegnata all'asd Cantine riunite Csi per la conquista da parte della squadra femminile di calcio a 5 della Coppa Marche.
C'erano il presidente Marco Salvatori, il precedente allenatore Andrea Gasparrini, l'attuale Paolo Buschittari e gli altri dirigenti. Nel corso della serata si sono esibiti i musicisti Antonino De Luca e Maurizio Moscatelli. Al termine c'è stata una degustazione di prodotti tipici, vernaccia di Lanfranco Quaquarini, orzo di Tre mori, liquori di Varnelli, dolci di Montanari.
L'allestimento floreale è stato a cura di Fioridea. L'evento è stato organizzato dall’associazione “I Ponti del Diavolo”, presieduta da Carla Passacantando, in collaborazione con il Comune di Tolentino e il patrocinio della Prefettura di Macerata.
L'iniziativa rientra nell’ambito della manifestazione “Sul Ponte del Diavolo .. tra storia e leggenda” che proseguirà il 14 settembre, alle 21, per la rievocazione della leggenda con gli attori Mario Ermito, nonché modello, Raffaello Balzo e della corsa all’anello a cavallo. L'iniziativa si svolgerà al centro storico, piazza della Libertà e Ponte del Diavolo.
Il circo non è ancora arrivato, ma le polemiche sono già ai massimi livelli. Parliamo del Denji Show che dopo la tappa di San Benedetto del Tronto, dal 5 al 15 settembre, si trasferirà a Civitanova Marche e darà vita al suo spettacolo acquatico dal 19 al 23 settembre.
La responsabile del Denji, alla ricerca di sponsorizzazioni, nel frattempo sta contattando delle attività commerciali cittadine e proprio la titolare di una di queste, fermamente contraria all'uso degli animali negli spettacoli circensi, ha postato l'irricevibile richiesta in uno dei gruppi social cittadini, scatenando l'ondata animalista.
"La responsabile del circo acquatico Denji Show - scrive l'esercente su Facebook - in arrivo a Civitanova (purtroppo), mi ha contattata per chiedermi di sponsorizzare. Ho risposto che noi non sponsorizziamo un circo con animali. Non vi dico che polemica si è aperta! Civitanova non dovrebbe più accogliere questi circhi, ogni animale dovrebbe vivere la sua unica vita nel proprio habitat! Basta far soffrire gli animali per il nostro divertimento. BASTAAAA"
Al post sono seguiti decine e decine di commenti, tutti più o meno sulla stessa linea: stop ai circhi con animali. Qualcuno ha rilanciato anche una petizione online per chiedere al legislatore di intervenire a difesa degli animali mentre altri hanno chiesto se fosse possibile in qualche modo, far si che l'amministrazione comunali neghi l'autorizzazione, ma questa strada sembra non essere percorribile: ogni volta che si è deciso in tal senso, i circensi hanno fatto ricorso e vinto.
A onor del vero bisogna sottolineare come ci siano state anche voci a favore del circo, con utenti che hanno provato a mettere in evidenza una presunta ipocrisia tra chi è contrario a zoo e spettacoli con animali, ma poi tiene un cane ristretto tra le quattro mura domestiche. Qualcuno inoltre fa notare che "lo sfruttamento dell'animale a scopo ludico c'è dai tempi dei romani" e non vede il motivo per cui si debba interrompere. E per finire c'è anche chi parla di "mondo all'incontrario", puntando il dito su quelli che si scandalizzano per le condizioni degli animali, quando in realtà ci sono problemi ben più gravi, come l'aumento degli aborti, gli abusi sui minori, gli anziani richiusi in strutture e abbandonati dai parenti.
Quello che è certo, come scrivono alcuni, è che a forza di parlarne si genera curiosità verso lo spettacolo e quella che dovrebbe essere una condanna, rischia di diventare una pubblicità forte e gratuita.
Rientrano a casa cinque famiglie a Camerino dopo il terremoto dell’ottobre del 2016. Il sindaco Sandro Sborgia ha firmato la revoca delle ordinanze con le quali erano stati dichiarati inagibili tre edifici che tornano così abitabili. In particolare, si tratta di un condominio in viale Giacomo Leopardi, un’abitazione in località San Marcello e una in località Polverina. Gli edifici sono stati oggetto di interventi definitivi di rafforzamento locale e riparazione danni.
Procede, intanto, l’iter per la realizzazione della nuova sede temporanea degli uffici comunali. Si sta procedendo con la rimozione dei containers (a noleggio) dall’area Vallicelle B dove sorgerà la struttura e che erano utilizzati dall’Università di Camerino per ospitare diversi studenti a cui sono stati messi a disposizione altri alloggi appartenenti all’Ateneo.
È scomparso lo striscione creato dalla S.S. Maceratese in onore del tifoso Marco Sciarabba, il 31enne morto nel giorno di San Giuliano, che la stessa società biancorossa aveva esposto in curva e poi in campo in occasione della sfida d’esordio casalinga di Coppa contro il Corridonia.
A denunciarlo è la stessa società in un post apparso su Gacebook.
“La S.S. Maceratese – recita il post - deve purtroppo constatare e denunciare un episodio altamente spiacevole: lo striscione realizzato dalla società ed esposto in curva in ricordo di Marco è stato sottratto. Un gesto deplorevole da condannare. Confidiamo d'altra parte in un concreto ravvedimento da parte del responsabile (o dei responsabili) e che il materiale venga riconsegnato. Facciamo presente il significativo valore morale e umano che rappresenta a tutti coloro che hanno voluto e vogliono bene a Marco”.
Lo striscione recitava : "Con la Rata nel Cuore, Ciao Marco" e ora, nella rete che divide il campo dagli spalti, è rimasto solo il mazzo di fiori, che il capitano biancorosso Marco Campana aveva poggiato sopra lo striscione.