Vicenda Settempeda, parlano Teloni e Sileoni: "Paolo Pieroni era a conoscenza di tutto"
In merito alle dichiarazioni di Paolo e Flavio Pieroni, intervengono gli ex presidenti della Settempeda Teloni e Sileoni. "L’articolo pubblicato su PicchioNews in data 15 aprile 2016 con le dichiarazioni dei cugini Pieroni Paolo e Flavio in merito agli illeciti avvenuti nella gestione 2006/2007" dicono "ci dà l’opportunità di chiarire i fatti in modo concreto e dimostrabile".
"In questo articolo" si legge in una nota "vengono attaccati i presidenti Teloni e Sileoni per non aver fatto ricorso, a seguito della verifica della Guardia di Finanza riguardante la gestione di una contabilità parallela in merito all’anno 2006. Questo non è stato fatto perché i presidenti Teloni e Sileoni hanno iniziato i loro 6 anni di gestione nel 2009 e, quindi, è stato impossibile fare un ricorso e difendersi su fatti e documenti esclusivamente di conoscenza e dominio di Paolo Pieroni.
Pieroni afferma che la dirigenza della Settempeda della gestione Teloni e Sileoni durante la verifica della GdF di Camerino non gli aveva fatto alcuna comunicazione, e ciò avrebbe creato problemi per la sua difesa. Le contestazioni traggono però origine dal rinvenimento nel 2008 da parte della GdF di Macerata di documentazione extra contabile in formato excel nel computer della carrozzeria di cui è titolare Pieroni Paolo e, quindi, nessuno meglio di lui sapeva cosa vi era contenuto; poi, nel gennaio 2013, Gabriele Cipolletta, impiegato dell’ufficio contabile per conto della Settempeda, invia una mail a Flavio Pieroni, regolarmente evasa, con cui gli chiede le scritture contabili relative a quel periodo perché vi era una verifica della GdF. In merito alla notifica del processo verbale di constatazione del 29/4/2013 Pieroni Paolo viene subito informato; fu inviata anche per raccomandata la copia del documento della Guardia di Finanza da parte della segreteria della Settempeda per dare a lui la possibilità di difendersi immediatamente con i mezzi che la legge in materia consente. Quindi il suo diritto di difesa non è mai stato in alcun modo leso. A metà giugno del 2013 viene svolta una riunione congiunta tra gli interessati e consulenti legali e fiscali presso la carrozzeria di Pieroni Paolo, ove lo stesso preliminarmente afferma ai 7 testimoni presenti che, essendo la vicenda riferibile al periodo in cui egli era presidente, è ovvio che avrebbe pensato a tutto lui.
Dopo un anno e mezzo di silenzio, il 15 novembre 2014 viene notificato l’avviso di accertamento unico, emesso in via solidale nei confronti di SSD Settempeda e Pieroni Paolo: l’importo non è quello di euro 109.180,00 indicato nell'articolo, in quanto maggiorato di euro 23.327,00 a titolo di 1/3 di sanzioni qualora si fosse deciso di pagare spontaneamente, o invece, come verificatosi, di euro 69.981 a titolo di sanzioni complessive, non essendovi stato adempimento spontaneo. Il 24 febbraio 2016 la Settempeda riceve da Equitalia una cartella esattoriale da pagare di euro 166.736,94 e poco dopo tutti leggiamo l’articolo su www.picchionews.it che i cugini Pieroni Paolo e Flavio con soli euro 3.500 riescono a chiudere la pratica sopra citata (solo per ora, poiché la sentenza non è definitiva, e non ne conosciamo il contenuto). Ogni argomento citato è dimostrabile con documenti alla mano".
Commenti