Un'area camper nel Bosco Urbano di Pievebovigliana. Il Fai dice no e si schiera al fianco di Legambiente
La Delegazione FAI di Macerata si schiera a fianco di Legambiente nella difesa del Bosco Urbano del Comune di Valfornace. Si tratta di una nota ed apprezzata area verde sita nelle adiacenze di via Mariana da Frontillo in Pievebovigliana, che il Comune vorrebbe trasformare in un’area parcheggio per camper e per l’eventuale posizionamento provvisorio di abitazioni mobili in un’ottica di valorizzazione turistica dell’area.
Seppur la Delegazione FAI Macerata sostenga da sempre il ritorno del turismo nell’entroterra maceratese, auspica che ciò avvenga nel pieno rispetto dell’importantissimo patrimonio naturale che la montagna rappresenta: "La realizzazione di una simile proposta renderebbe necessario il preliminare abbattimento del Bosco Urbano per la prevedibile realizzazione di opere edilizie ed impiantistiche necessarie ed indispensabili per un corretto e sicuro funzionamento della nuova area camper".
“Al riguardo - afferma Maria Paola Scialdone, capodelegazione del FAI Macerata – mi preme sottolineare che la suddetta area fu bonariamente ceduta al Comune di Pievebovigliana in occasione di un esproprio per la costruzione di abitazioni popolari, con l’espressa ed esplicita volontà di destinarla a piantagione di essenze arboree autoctone. Ooperazione che si concretizzò durante la Festa degli Alberi del 7 aprile 1993 a cura delle scolaresche locali”.
Come ricorda ancora Maria Paola Scialdone, il Comune di Pievebovigliana, onorando un vincolo contrattuale virtuale e virtuoso, dedicò successivamente l’area stessa alla memoria degli insigni concittadini don Giambattista Lucarini e don Giuseppe Aureli, missionari in sud America, dell’ordine di San Luigi Orione, tanto che il giorno 19 agosto 2005 lo stesso Comune pose un cippo a loro memoria con la scritta “Fare del bene sempre, fare del bene a tutti, del male mai a nessuno”.
“Siamo pienamente consapevoli – conclude la capodelegazione FAI Macerata – che purtroppo, il recente sisma ha distrutto molte cose, con grave impatto anche sulla sfera psicologica e sentimentale della popolazione sopravvissuta a tale calamità. È per tale ragione, quindi, che si chiede che almeno le memorie e le testimonianze naturalistiche, anche nel rispetto della recente enciclica “Laudato sii” siano rispettate, conservate e mantenute, in quanto valori che vanno ben oltre gli aspetti materiali, economici eventualmente sottesi e presi in considerazione nella iniziativa dell’Amministrazione”.
Commenti