Ubuntu, i ragazzi del progetto contro il razzismo incontrano i sindaci di Macerata e Recanati
Quarantadue giovani provenienti da tre diversi Paesi europei stanno convivendo a Macerata da una settimana all’insegna dell’educazione non formale. Si tratta di uno scambio giovani, progetto europeo finanziato da ANG - Agenzia Nazionale Giovani nell’ambito del programma Erasmus+, dal titolo Ubuntu contro il razzismo. L’associazione proponente è il Centro Culturale Fonti San Lorenzo di Recanati che ha individuato il tema del razzismo (e della prevenzione e del superamento di esso) come centrale. A seguito dei tragici fatti di Macerata di febbraio scorso, dagli stessi giovani che frequentano il centro di aggregazione giovanile è nata la proposta di uno scambio che potesse offrire un’immagine diversa di Macerata, una città ancora capace di costruire uno spazio d’incontro aperto alla conoscenza reciproca, al mutuo apprendimento tra persone di lingua, usi, costumi e provenienza differente; un tempo in cui coltivare la cultura dall’apertura e dall’accoglienza verso gli altri.
Martedì 18 settembre, alle ore 10,30, presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, i partecipanti al progetto incontreranno pubblicamente i sindaci di Macerata e Recanati. Uno spazio di ascolto in cui i giovani provenienti da Italia, Spagna e Portogallo, con i rispettivi team leader e gli organizzatori dello scambio, potranno confrontarsi con Romano Carancini e la sua giunta, nonché con Francesco Fiordomo: un modo per condividere le riflessioni e le proposte frutto del lavoro fatto in questa importante occasione di incontro internazionale.
Un progetto che si è dato l’obiettivo di stimolare la partecipazione e la cittadinanza sul tema del razzismo trova quindi una fondamentale opportunità di incontrare la Città di Macerata e il mondo della politica, per sottolineare che a un’Europa attraversata da nuovi nazionalismi, da violenza linguistica, intolleranza e razzismo, è ancora possibile dare una risposta diversa, che parla di accoglienza, umanità, dialogo e bisogni comuni.
Tra giochi di ruolo e incontri, attività ed escursioni, i giovani in questa settimana hanno avuto l’opportunità di comprendere come il fenomeno del razzismo sia strettamente connesso ai fenomeni migratori e alla paura del diverso. Grazie alla collaborazione dell’associazione GUS hanno avuto l’opportunità di ascoltare dagli stessi migranti ospiti del progetto SPRAR, le storie personali di difficili scelte di vita e di viaggi infiniti.
Grazie poi al supporto del collettivo Muffa, hanno inoltre stimolato la riflessione creativa realizzando elaborati artistici tramite i workshop di “Poster Art”, “Videomaking ed esperimenti sociali”, e la creazione di una fanzine autoprodotta: il tutto consentirà la disseminazione delle idee e delle proposte emerse nei rispettivi contesti di appartenenza.
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