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Treia, Villa Spada: "l'avviso pubblico sull'illuminazione bocciato anche dagli Architetti"

Treia, Villa Spada: "l'avviso pubblico sull'illuminazione bocciato anche dagli Architetti"

Dai consiglieri comunali di Treia Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini (MeritiAmo Treia), Daniela Cammertoni e Francesco Sassaroli (Il futuro nel cuore) riceviamo

 Ennesimo passo falso della Giunta Capponi su Villa Spada. Tra l'Amministrazione guidata in passato dallo stesso Sindaco - che tolse per 1,2 milioni di euro la proprietà ai privati - e l'attuale maggioranza continuano le brutte figure per la città di Treia.

Lo scorso 6 luglio è stato pubblicato un avviso per la ricerca di progetti per l'illuminazione di Villa Spada, a titolo gratuito e senza chiari criteri di valutazione. Già andato deserto alla prima scadenza, prevista per il 9 settembre, l'avviso è stato prorogato con scadenza al 10 ottobre, probabilmente con lo stesso risultato. Il testo adottato dalla Giunta è finito, infatti, sotto la lente del Consiglio nazionale egli Architetti pianificatori, paesaggistici e conservatori (Cnappc) e, di conseguenza, dell'Ordine degli Architetti (Appc) della Provincia di Macerata. Nelle note diffuse degli stessi, emerge come nell'avviso si rilevi «una pratica anticoncorrenziale scorretta e distorsiva dei normali equilibri di mercato», oltre a una procedura di appalto con «prescrizioni che contravvengono a disposizioni deontologiche», esponendo i partecipanti «a una segnalazione ai rispettivi Consigli di disciplina dell'Ordine di appartenenza». Ne è derivata, perciò, una «diffida a partecipare all'avviso pubblico», tanto che chi avesse già presentato un progetto «è pregato di ritirarlo immediatamente».

A questo fatto grave si aggiunge il continuo fumo sugli occhi dei treiesi, invece di ammettere l'incapacità di recuperare il bene storico e di mantenere l'esosa promessa di riqualificazione di Capponi. Illusione a solo scopo elettorale che ha tarpato le ali, già in passato, a ogni possibile iniziativa privata. Inoltre, le ordinanze emesse a seguito del terremoto del 24 agosto, con le quali si dichiara inagibile parte del complesso (ex casa del giardiniere e loggiato annesso al parco) e si ordina il divieto di accesso e di uso dei locali di Villa Spada (piano primo e piano terra) aumentano i dubbi sulla sicurezza dell'area e sull'urgenza di prorogare un avviso pubblico dal contenuto discutibile. Atti che non impediscono, tuttavia, la programmazione di eventi che, seppur meritevoli, sono strumentalizzati dalla Giunta al motto di “Panem et circenses” di fronte alla realtà: 1,2 milioni per l'utilizzo del parco ma per la struttura ancora nessuna soluzione.

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