Treia, le minoranze: "Le varianti al Prg, scorciatoie fumose e pericolose per il territorio"
Scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni sulle varianti al Piano regolatore generale (Prg), i gruppi “MeritiAmo Treia” e “Il Futuro nel Cuore” tornano sulla vicenda dopo l'abbandono dell'aula consiliare dello scorso 30 maggio.
Molti i temi che andranno adesso al vaglio della Provincia di Macerata, organo deputato al controllo, nella quale i consiglieri d'opposizione non nutrono dubbi sulla puntuale applicazione della legge. Tuttavia, pur con alcuni distinguo nella sua complessità, si tratta di un'azione incoerente rispetto al perseguimento prioritario dell'interesse pubblico, oltre che svolta limitando il coinvolgimento delle opposizioni. Si segnala l'incongruità di alcune aree di completamento urbano rispetto ai rapporti previsti dalla norma D.M. n. 1444/1968; alla quale si aggiunge l'errata interpretazione della pianificazione di nuove aree produttive, a macchia di leopardo, le quali innescheranno pericolose questioni di tutela ambientale e ulteriori costi per la comunità dovuti ai servizi necessari alla loro realizzazione.
Con l'adozione delle varianti, l'Amministrazione comunale non tiene conto degli effetti che le nuove aree commerciali, autorizzate in zone sature, avranno nei confronti degli esercizi già esistenti, visto il basso numero di abitanti: quali sono, dunque, le vere finalità per le quali si vuole destabilizzare i precari equilibri economici presenti nel Comune? Delle circa 90 varianti, un terzo sono state presentate dal Sindaco in nome di un fantomatico e disatteso interesse pubblico. Ciò ha causato la sgradevole distinzione tra “più fortunati”, facilitati da questa discrezionale manovra dell'Amministrazione, e altri cittadini costretti a subire, loro malgrado, queste decisioni unilaterali con l'unico appiglio di ricorrere, se necessario, in sede civilistica. Infine i più sfortunati, rispettosi dei termini stabiliti: i cittadini di “Serie B” già costretti a versare, al contrario dei primi, ben 516 euro ciascuno nelle casse comunali per i diritti di segreteria. Inoltre, se confermate, le varianti “d'ufficio” provocheranno, con il loro cambio di destinazione urbanistica, anche la perdita di risorse economiche provenienti dal pagamento dell'Imu.
Le opposizioni non concordano con il sindaco Capponi neppure sul giudizio lapidario, anzi “demolitore”, nei confronti della struttura di Villa Pacis, a Passo di Treia, liquidata come una mera “questione affettiva”, quando sulla stessa esiste un vincolo speciale (art. 34 delle norme tecniche attuative per verde o parco privato) salvaguardato dalle Amministrazioni che si sono finora succedute. Invece di svendere la villa, attirando possibili speculazioni edilizie, in cambio di un inutile spazio a servizio di nessuno, perché il Sindaco, vista la sua decantata democraticità e trasparenza, non interpella la comunità per scongiurarne l'abbattimento? La manovra apre, dunque, preoccupanti “finestre” che mal si conciliano con una integrata visione del territorio comunale, cercando di recuperare consenso elettorale a discapito di cittadini seri e operosi come quelli treiesi. Un insieme di scorciatoie fumose che, se approvate, costituiranno un precedente per ogni privato interessato, ma che i due gruppi sperano possa trovare un blocco definitivo in Provincia, al fine di riportare entro i suoi esatti termini il valore della dicitura “Piano regolatore generale”.
I consiglieri comunali: Andrea Mozzoni e Gianluca Gagliardini (“MeritiAmo Treia”); Daniela Cammertoni e Francesco Sassaroli (“Il Futuro nel Cuore”).
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