Torna a parlare la famiglia di Pamela Mastropietro: "Si faccia chiarezza sulle comunità di recupero"
Torna a farsi sentire la famiglia di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi a Macerata, nel gennaio 2018, e lo fa chiedendo chiarezza sulla gestione delle strutture di recupero, come la Pars di Corridonia, la comunità da dove si era allontanata andando poi incontro alla sua tragica fine.
“Per affrontare una questione delicata come quella delle sostanze stupefacenti, anche in una ottica di impegno sociale collettivo, occorre riflettere a 360 gradi su tutti gli aspetti, ivi compreso, quindi, quello delle strutture a cui poi, i tossicodipendenti o i pazienti a doppia diagnosi (come nel caso di Pamela) vengono sovente affidati – scrivono in post sulla loro pagina facebook, “La voce di Pamela Mastropietro” -. “Strutture che – aggiungono - nella maggior parte dei casi (come quella dove era ricoverata Pamela), godono pure di importanti sovvenzioni pubbliche”.
“In nome di una analisi più completa e coerente, da donare a noi ed a tutti - continuano - , vorremmo chiedere, da questa pagina, ai vari politici, da quelli del comune di Corridonia, a quelli regionali, a quelli nazionali, se sia normale che, dopo oltre un anno dal suo deposito, non abbia ancora trovato risposta, per quanto a nostra conoscenza, nè scritta nè orale, l'interrogazione n. 672 presentata in data 25 luglio 2018 al Consiglio Regionale Marche, a iniziativa dei Consiglieri Leonardi e Malaigia, con cui si chiedeva lumi su questi interrogativi: se dopo i tragici fatti di Pamela siano state eseguiti ispezioni, accertamenti e controlli come di competenza del Servizio Regionale, dell'Area Vasta e del suo relativo Dipartimento; se la risposta al precedente punto è positiva: quali sono i risultati delle relative ispezioni, dei controlli e delle verifiche ai sensi della normativa vigente; se in precedenza al fatto di cronaca di cui in oggetto siano state fatte ispezioni e verifiche, di che tipo e quali accertamenti siano scaturiti dalle medesime, nonché quali determinazioni successive siano state messe in atto;
quante e di che tipologia, sono, rispettivamente, le segnalazioni pervenute al competente servizio regionale, al Servizio Salute, alla competente Area Vasta e al relativo Dipartimento, su disfunzioni, richiesta di verifiche, esposti, lamentele, diffide, anche ai sensi della DGR 109/2015 e ss.m.ii.; quali siano i livelli di finanziamento di questa struttura da parte dell’Amministrazione regionale ed i risultati ottenuti a fronte delle rette corrisposte dalla Regione; facendo seguito al punto che precede, se e come, questa Amministrazione vigili sul regolare svolgimento dell’esercizio di recupero degli utenti da parte della suddetta Comunità".
Sul fronte della giustizia ricordiamo la condanna in primo grado all’ergastolo, per l’omicidio di Pamela, di Innocent Oseghale e l’archiviazione in via definitiva per gli altri due nigeriani Desmond Lucky e Lucky Awelima.
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