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Terremoto in arrivo per i terremotati

Terremoto in arrivo per i terremotati

Gli emendamenti sono stati respinti, le bozze sulle presunte modifiche al CAS non sono state smentite, i termini per chi ha usufruito dell’ospitalità nelle strutture ricettive stanno per scadere. Insomma: per i terremotati sembra in arrivo un nuovo terremoto. Di natura amministrativa e burocratica, ma l’impressione è che mieterà di nuovo vittime. Ancora una volta tra i più deboli e ancora una volta tra chi, magari non avendo la possibilità di provvedere a spese proprie, deve fare i conti con i capricci e i ribaltoni della politica.

È di qualche giorno la notizia di un imminente revisione delle modalità di erogazione del contributo di autonoma sistemazione. Sembrerebbe che lo Stato, dopo aver promesso che il CAS non sarebbe stato toccato fino al rientro nelle abitazioni danneggiate, ha deciso di procedere con un nuovo sistema, che prevede la corresponsione del canone di affitto che i terremotati pagano dopo aver perso la propria casa. Ma questo non tiene conto di quanti si sono arrangiati, magari effettuando lavori, anche costosi, nelle abitazioni di qualche familiare, per trasformare una casa in diversi appartamenti. Oppure di chi, piuttosto che andare in affitto, ha acquistato una nuova casa pagandone il mutuo proprio con il Contributo di Autonoma Sistemazione. O, ancora, di quelli che, magari, avevano una seconda casa lontano dal luogo di residenza e vi si sono stabiliti, utilizzando poi il contributo di Autonoma Sistemazione per ammortare le spese sostenute per i continui spostamenti giornalieri. Di esempi ce ne sarebbero a bizzeffe e non serve fantasia per trovarne altri. Ma, a quanto pare, nessuno ha voluto tenerne conto.

E se chi “gode” del CAS è appeso al filo dell’incertezza, non va meglio a quelli che hanno scelto di essere ospitati nelle strutture ricettive messe a disposizione dalla Regione Marche. In questo caso lo scenario è ancora più preoccupante. E imbarazzante. Prendiamo il caso di Tolentino. Qui, i terremotati non hanno fatto domanda per l’assegnazione delle SAE poiché, come noto, il comune ha operato la scelta di non realizzare soluzioni abitative di emergenza, ma di procedere alla sistemazione di un immobile che dovrebbe riuscire ad ospitare quanti sono in attesa di sistemare le loro case danneggiate. Molti, dunque, si sono ritrovati ospiti nelle strutture ricettive.

Ma il 27 agosto dovranno andarsene. Dove? A questa domanda nessuno sembra saper rispondere.

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