Sisma e "bufera" politica, parla Irene Manzi: "Ora c'è bisogno di un Pd forte ed autorevole"
Irene Manzi è la parlamentare maceratese eletta nel Partito Democratico. È segretaria della settima commissione, quella che si occupa di cultura, scienza ed istruzione. Prima di essere eletta deputata è stata vicesindaco ed assessore alla cultura di Macerata. Laureata in giurisprudenza è diventata prima appassionata, quindi studiosa di storia. In particolare di quella risorgimentale. Ha, inoltre, frequentato per due anni il Dottorato di ricerca in Storia e Teoria delle Costituzioni moderne e contemporanee presso l’Università di Macerata.
Collabora con prestigiosi istituti di ricerca quali l’Associazione Mazziniana Italiana, l’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, la Deputazione di Storia Patria e l’Istituto per la storia del Movimento di Liberazione nelle Marche. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni quali tra i quali, il volume “La Costituzione della Repubblica Romana del 1849”, ed i saggi, contenuti nei volumi collettanei, “Patrioti e repubblicani nelle Marche tra Otto e Novecento”, “Garibaldi eroe moderno”, “Le Marche in età giolittiana”, “La primavera della nazione”, “Le Marche e la Grande Guerra”. Ho inoltre pubblicato alcuni articoli di argomento storico e giuridico nelle riviste “Il Pensiero Mazziniano”, “Il giornale di storia costituzionale”, “Guida al diritto” ed “I tribunali amministrativi regionali”.
È dipendente dell’amministrazione regionale, manco a dirlo, presso il servizio beni ed attività culturali.
Le abbiamo rivolto alcune domande relative all'attualità locale.
Onorevole Manzi, è di ieri la notizia delle assoluzioni o del proscioglimento di tutti gli imputati del PD per le spese pazze in Regione. Un commento in proposito.
La soddisfazione è innanzitutto sul piano personale prima che politico. Sono sicura che molti di questi colleghi, toccati nel vivo della loro onorabilità, non abbiano vissuto un periodo facile della loro vita. Le considerazioni politiche, tuttavia, confermano il fatto che la giunta Spacca ed il PD, nella scorsa legislatura regionale, hanno operato con estrema correttezza ed oggi possono tranquillamente camminare a testa alta. Da adesso sono state fugate definitivamente tutte le nubi.
Sul segretario regionale Comi pendeva una spada di Damocle che in qualche maniera ne limitava i movimenti. Da oggi cambia tutto e Comi può occuparsi del partito. Quali sono le emergenze?
Adesso c’è bisogno di un PD forte ed autorevole guidato da un segretario altrettanto forte. Non tanto per motivazioni politiche, ma per la sopravvenuta emergenza del terremoto. Il partito Democratico governa molti dei livelli interessati e c’è bisogno di un raccordo continuo e particolare tra i parlamentari, la Regione ed i comuni interessati dal disastro. Questa è la vera priorità da affrontare. Successivamente potremmo parlare pure di questioni interne al partito.
A proposito di terremoto, so che a breve incontrerà Vasco Errani. Cosa le rappresenterà?
Questo è il momento in cui non si deve lavorare da soli, ma bisogna fare squadra. Penso innanzitutto alla rappresentanza parlamentare marchigiana. Temo che la raffigurazione della situazione, in molti dei comuni colpiti, non sia stata valutata in tutta la sua pesante gravità. Mi riferisco al numero degli sfollati, alle attività produttive che si sono fermate, ai beni ed il patrimonio culturale lesionati, agli edifici scolastici inagibili. Ci sarà bisogno di un coordinamento continuo tra i vari ministeri interessati. Errani ha questo compito e va soprattutto sollecitato ad agire in questo senso. Questo è quello che faremo assieme ai colleghi parlamentari.
Mi consenta una domanda polemica: se avesse avuto incarichi in Regione avrebbe utilizzato le già comprovate professionalità e le esperienze di figure come Vito D’Ambrosio, Mario Conti e Roberto Oreficini per l’emergenza terremoto?
Intanto dico subito che a livello regionale c’è una struttura valida e capace che sta gestendo positivamente l’emergenza. Però dobbiamo pure ricordare che l’esperienza nel ’97 fu assolutamente positiva sia in fase di emergenza che in quella di tutta la ricostruzione, in tutte le sue fasi. Un esempio di riqualificazione del territorio montano. Oggi si parla tanto del completamento della statale 77, ma mi pare giusto rammentare che la Varanese fu adeguata, con i fondi del terremoto, sensibili alle istanze che provenivano dai comuni montani. Io penso che sia importante fare riferimento a quelle esperienze positive e alle figure che sono state appena citate. Non lo dico io, ma gli amministratori che stanno sul territorio che ne hanno memoria storica. Proprio l’altro giorno se ne parlava a San Ginesio a proposito della messa in sicurezza e della gestione del patrimonio culturale durante il ’97.
Passiamo alle recenti vicende tutte interne al Pd e alle polemiche. È volato molto fango, ma a lei sembra non l’abbia raggiunta nemmeno una goccia.
Qui il fango è arrivato a tutti. Io, per quanto mi riguarda, cerco in tutti i modi di non farmi sporcare. Si è persa una grossa occasione, almeno mediaticamente, per tacere. Tra l’altro esistono le sedi opportune per analizzare il voto e discuterne pacatamente. Come gruppo dirigente provinciale avevamo assunto l’impegno di evitare assolutamente di parlarne sulla stampa l’uno contro l’altro. Sono una nativa democratica che non ha mai conosciuto le liturgie dei partiti di una volta. Casi come questi però mi fanno rimpiangere il centralismo democratico vecchia maniera. La discrezione in questi passaggi è necessaria soprattutto per il doveroso rispetto delle persone. In questa circostanza mi è parso che si sia fatta offesa a tutti ed in particolare ad Ornella Formica. Una caciara indistinta, incomprensibile agli occhi dei cittadini, all’indomani del terremoto. Davvero non se ne sentiva il bisogno. A questo PD preferisco di gran lunga quello che si occupa di cose concrete. Quello, per capirci, che ho visto l’altro giorno all'opera a San Ginesio con i suoi quadri dirigenti in testa, ad occuparsi del post terremoto.
Lei è anche presidente del comitato per il SI’ al referendum a Macerata. Quali sono le sensazioni in proposito?
Dal mio punto di vista osservo un gran numero di persone che deve ancora farsi un’idea e capire fino in fondo il senso ed il contenuto della riforma. Compatibilmente con gli impegni post sisma, si promuovono incontri a tale scopo. Nell’ultimo di pochi giorni fa, presso la CNA, si è fatto questo e si è privilegiato l’aspetto di merito piuttosto che la mera propaganda.
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