"Scienza in Festa", l'Abbadia di Fiastra da una prospettiva inedita grazie all'università di Camerino (FOTO e VIDEO)
Questa mattina, nel cuore dell’Abbadia di Fiastra, tra le mura storiche impreziosite dagli affreschi della Sala delle Tenute, si è svolta la conferenza stampa per la presentazione della prima edizione di “Scienza in Festa” organizzata da Unicam; una due giorni, il 15 e 16 giugno, che celebra la scienza portandola dalle aule direttamente sul territorio tra laboratori interattivi, conferenze, seminari, presentazioni di libri che aprono nuovi orizzonti, mostre che raccontano storie di scoperte e passeggiate tra la variegata natura della riserva naturale, vista da una prospettiva inedita.
La conferenza, coordinata da Egizia Marzocco, responsabile della Comunicazione e Ufficio stampa dell’Università di Camerino, ha visto gli interventi del Magnifico Rettore Graziano Leoni, Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, presidente della Fondazione Carima di Paolo Carpera della Fondazione Giustiniani Bandini, Alessandro Gnucci, presidente dell’Associazione culturale Next, Claudio Pettinari, docente Unicam ed ex Rettore, Giovanna Salvucci, presidente della Casa della Memoria, Mauro Sclavi, sindaco di Tolentino.
"Oggi è una giornata veramente importante- ha esordito Graziano Leoni- perché presentiamo quest’evento che è alla sua primissima edizione e che rappresenta un momento centrale per l’Università di Camerino. L’obiettivo primario è quello di interagire con il territorio e la sua popolazione: in questo modo, un evento come “Scienza in Festa” diventa uno strumento divulgativo, di festosa condivisione volto anche a stimolare dei processi cognitivi che sono diversi da quelli che si hanno normalmente dietro a un tavolo, un banco".
"Penso che questo Public Engagement sia la missione più importante che le Università oggi hanno davanti - ha proseguito Leoni -. Stiamo notando, come Rettori, un preoccupante allontanamento dell’opinione pubblica dall’Università e tutto questo può essere colmato rendendo consapevoli le persone di quello che si fa dentro l’università: purtroppo il messaggio oggi non passa con tanta facilità. Una due giorni, 15 e 16 giugno che si propone di dare a tutti quel qualcosa in più, per comunicare, a quante più persone possibili, quello che è interno a una ricerca, a che cosa serve quest’ultima e infine a che cosa serve un’università”.
A proseguire il filo della presentazione, Paolo Cardera il quale ha ribadito il consolidato rapporto che lega la Fondazione Giustiniani Bandini a UniCam, ponendo l’accento sullo spirito e l’approccio innovativo di quest’evento che porta la scienza fuori dalle aule universitarie.
Dalle prime file è poi intervenuto Mauro Sclavi che ha ricordato il segno apportato dai cistercensi quando, stabilitosi presso l’Abbadia di Fiastra, hanno portato sapienza, tecnica e scienza e ribadito l’importanza di tutte le Fondazioni, Università, Enti, Associazioni, studiosi che contribuiscono a mantenere vivo uno spazio dove bellezza e scienza sono l’uno il risvolto dell’altro e insieme costituiscono la salvezza di un intero patrimonio umano.
Venendo alla declinazione semantica del binomio “Scienza/Festa” che caratterizza il titolo di questa due giorni, a dare la chiave di lettura è stato lo stesso Alessandro Gnucci: “Come Associazione Next riteniamo fondamentale il ruolo della scienza come luogo che può essere anche divertente; abbiamo pensato alla ‘Scienza in Festa’ in cui le famiglie, i bambini possono venire e appassionarsi, capire che la scienza non è una cosa difficile che deve rimanere dietro le cattedre ma deve essere continuamente utilizzata per divertirsi e divertire. Qui risiede l’importanza dell’Università, che è il luogo in cui si fa la scienza. Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad appassionare i giovani a questo tema, che è estremamente importante, all’interno anche di un contesto dove c’è un contatto incredibile con la natura che è funzionale a comprendere la simbiosi che intercorre quest’ultima e l’essere umano”.
Riguardo alla contestualizzazione, in senso diacronico e dialogante con il presente, del luogo in cui si svolgerà l’evento,fornendo una visione che unisce a doppio filo storia e scienza è stata Giovanna Salvucci: "Voi oggi vi trovate nelle stanze in cui diversi ricercatori, scienziati si sono confrontati per tre anni, magari parlando di neuropsichiatria, come Pincherle, oppure parlando di Matematica e Fisica: persone che per il loro antifascismo hanno dovuto abbandonare gli studi e essere rinchiusi qui per tre anni e veder rovinata la loro carriera per aver difeso le loro idee".
"Grazie all’UniCam stiamo portando avanti il progetto di digitalizzazione di tutti i documenti degli internati dell’Abbadia di Fiastra quindi grazie alla Scienza, alla Computer Science della Facoltà d’Informatica dell’UniCam che aiuta a velocizzare i nostri studi - ha aggiunto -. Grazie all’intelligenza artificiale possiamo confrontare e riconoscere le persone presenti nelle foto che stiamo ricevendo in questi anni, possiamo riconoscere i timbri delle lettere invece di stare noi manualmente noi a digitare: da questo vista UniCam è preziosa per la Casa della Memoria ma anche da un punto di vista della Scienza. Riconosciamo che la Scienza significa libertà”.
A spiegare l’importanza del coinvolgimento del pubblico al di fuori dai confini più strettamente accademici è stato Claudio Pettinari: “All’interno del nostro Ateneo, tre anni fa, abbiamo creato l’area del Public Engagement con lo scopo di riuscire a coinvolgere tutta la cittadinanza, dai bambini fino alle generazioni che sono più in là con l’età perché ‘sapere’ è tutto, non solo sapere scientifico: devono essere coinvolte tutte le discipline.
Inoltre, per lavorare felici c’è bisogno della passione; se cala quest’ultima le attività non le porti avanti e cerchi vie più brevi come possono essere quelle di certi influencer che veicolano male un contenuto scientifico creando un ulteriore distanziamento nell’opinione pubblica dalla vera essenza della scienza. L’importante è che si comprenda che senza passione e senza impegno non si va verso nulla”.
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