Rotary Club Tolentino: "Ha ancora senso parlare di ordini cavallereschi nel Terzo Millennio?"
“Ha ancora senso parlare di ordini cavallereschi nel terzo millennio?" La risposta arriva dal Rotary Club Tolentino che, l’altra sera, ha organizzato un incontro proprio per rispondere al quesito, al ristorante Chiaroscuro di Belforte del Chienti, con relatore il generale di brigata dei carabinieri Alessandro Gentili, ora in congedo.
“Sì, oggi ha senso parlare di ordini cavallereschi - ha detto il generale Gentili – il fatto che la Santa Sede per due volte nello scorso secolo e una terza nel 2012 abbia dovuto ribadire dei concetti che mettono in guardia le persone dal fare scelte azzardate nel campo degli ordini cavallereschi sta a significare che la questione è sentita, che l’attività cavalleresca attira. Gli ordini cavallereschi sono tanti, ma quelli che la Chiesa riconosce, come missione che rispetta le origini e le tradizioni, sono due: l’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme con il compito di sostenere le opere della Chiesa in Terra Santa, quali scuole, orfanotrofi, ospedali, ambulatori; quello di Malta che ha le caratteristiche di uno Stato senza territorio, presente in tutti i paesi del mondo e che ha finalità di assistere poveri, bisognosi e ammalati di tutto il mondo. Le donne, inoltre, sono ammesse dallo scorso secolo in entrambi gli ordini. Sono meno degli uomini, ma ci sono”.
Alla fine della serata, condotta da Paolo Francesco Capodaglio, è stato stilato un manifesto letto dal presidente del Rotary Tolentino, Giuseppe Bocci. “Gli ideali degli ordini cavallereschi incarnano valori universali che possiamo considerare precursori degli stessi principi rotariani. Questi ordini, depositari di gentilezza, altruismo e coraggio, sono stati simboli di nobiltà d’animo, non intesa come privilegio di casta, ma come esempio di elevato comportamento morale. Allo stesso modo, il Rotary promuove una leadership basata sul servizio disinteressato verso gli altri, con una particolare attenzione ai più deboli e bisognosi. I cavalieri, con il loro impegno a proteggere e aiutare chi era in difficoltà, possono essere visti come i nostri ‘antenati spirituali’, guidati da una filosofia che oggi ritroviamo nel motto del Rotary: ‘Servire al di sopra di ogni interesse personale’".
"Questa eredità morale ci ricorda l’importanza di mantenere alta la guardia sulla nobiltà d’animo, che non si esprime attraverso titoli o privilegi, ma attraverso l’esempio quotidiano di gentilezza e rispetto. Il Rotary, proprio come gli ordini cavallereschi, si distingue per un agire etico che trascende il semplice conformarsi al politicamente corretto o all’ideologia del momento. Piuttosto, l’azione rotariana si fonda su una gentilezza profonda e autentica, che è la vera essenza della leadership morale e del servizio alla comunità”.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi, il governatore nominato del Distretto 2090 Stefano Gobbi, il presidente del Rotaract Tolentino Maria Bocci.
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