Rogo via Verdefiore, il comitato 'Appignano senza Amianto': "Alto rischio di ammalarsi di cancro"
"Quel capannone per la sua estensione, per l’uso precario che se ne faceva e per la vicinanza a nuclei abitati lo conoscevano da tempo come uno dei “mostri in amianto” che a decine circondano e sono presenti nel centro di Appignano". Così il comitato “Appignano senza Amianto” commenta l'incendio del capannone sito in via Verdefiore, avvenuto nella notte dello scorso 29 settembre (leggi qui).
I membri del comitato, subito dopo aver appreso la notizia, sono corsi sul posto per verificare lo stato della copertura in amianto e "da dove era consentito avvicinarci - dicono - già era evidente il crollo della stessa".
"Se solo la presenza di amianto sugli elementi costruttivi degli edifici costituisce serio pericolo per la salute dei cittadini, nel caso di un incendio come quello di Via Verdefiore la probabilità di ammalarsi di un cancro ai polmoni è altissima - aggiungono i membri del comitato preoccupati -. Abbiamo sempre scongiurato che un episodio simile accadesse in qualsiasi sito con grandi quantità di eternit ma siamo sempre stati coscienti sugli effetti immediati che avrebbe provocato una situazione tale, speriamo pertanto che l’allerta suscitata tra la popolazione non si assopisca col passare dei giorni ma sia sempre tenuta alta l’attenzione".
Il comitato "Appignano senza Amianto" si augura che si segua l'esempio recente della fornace Smorlesi di Montecassiano, dove si è provveduto in maniera tempestiva a rimuovere i materiali cancerogeni ammalorati e, ancor di più, invita a procedere "alla completa rimozione della restante copertura in amianto sul capannone di Via Verdefiore".
Inoltre il comitato, relativamente alla diffusione così particolare ad Appignano di vecchi capannoni con grandi coperture in eternit, ricorda di aver iniziato ad interessare il Sindaco già dal 2013 "quale autorità sanitaria responsabile e preposta alla soluzione di un problema così presente nella nostra cittadina".
La mappatura dei siti identificati con copertura in amianto è stata completata nel 2017 "solo dopo il clamore da noi suscitato". La risultanza è stata di 13 metri quadrati di amianto per abitante, dato simile a quello censito dalla Regione Piemonte tra le più industrializzate d’Italia.
"Nel corso degli anni hanno avuto purtroppo la meglio l’indecisione e la mancanza di coraggio ad agire - sottolineano dal comitato "Appignano senza Amianto" -: la personale preoccupazione di incorrere in azioni legali ha prevalso sul concetto di salvaguardia della salute pubblica, questo ha comportato incolmabili ritardi sull’adozione di provvedimenti da parte della prima autorità comunale. Gli inviti a bonificare ai proprietari sono stati inoltrati solo nel 2019, le scadenze ad adempiere prorogate al 2020, pochi i casi conclusi e adesso l’incendio del capannone di Via Verdefiore interessato al tempo anch’esso da queste procedure".
"Troppo lunghi i tempi e troppe le coperture in amianto ancora presenti ad Appignano, oggi ancora più di prima chiediamo priorità assoluta per eliminarle" concludono i membri del comitato "Appignano senza Amianto".
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