Questione bancarella fascista, Rifondazione insiste: "Colpevole ignavia del sindaco"
Dalla segreteria provinciale di Rifondazione Comunista riceviamo
"Le dichiarazioni del sindaco di Visso testimoniano di quanto fosse necessaria la nostra iniziativa di denuncia, convinti come Dossetti “che i crimini politici si denunciano politicamente” abbiamo scelto la via del confronto a viso aperto. L’ignavia, le spallucce, le ipocrisie del primo cittadino, oltre che una dichiarazione di colpevolezza segnano il preoccupante stato febbrile della nostra democrazia. Se il suo predecessore e mentore, l’ illustrissimo Ballesi, che pure si dice onorato del suo maestro Tambroni (l’uomo che tentò nel 60’ di sdoganare i fascisti e di portarli nella maggioranza di governo), sente la necessità di onorare i partigiani e la loro memoria, Pazzaglini si rifugia dietro la legalità, per altro dubbia, per difendere quella lugubre pagliacciata ben esibita al centro della sua città. Così villipende la Costituzione su cui ha giurato, offende la Resistenza e con un atto più grave della buffonata in orbace. Quell’atteggiamento testimonia quanto sia urgente che la Regione si doti di una legge specifica e riprenda in maniera più intensa l’iniziativa politica e culturale per valorizzare la Carta e il sacrificio dei patrioti che restituirono all’ Italia la libertà e l’onore. Chiediamo quindi all’Anpi provinciale di farsi, per storia ed autorità morale gli spetta, promotrice della costituzione di un comitato che si proponga di portare all’ attenzione del consiglio Regionale una legge che liberi le Marche da questo mercimonio del disonore e e consenta di riaprire una stagione d’impegno per la tutela della memoria della stagione più bella della storia patria, la Resistenza"
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