Prestiti facili su internet, la truffa della banca del BeninTra la moltitudine di truffe che girano su internet, oggi vogliamo parlare di una di quelle più diffuse, preceduta solamente da quelle sessuali: l'offerta di prestiti a condizioni molto vantaggiose.
E' iniziato tutto quasi tre settimane fa, quando, dopo aver accettato la richiesta di amicizia su Facebook da parte di una certa Elisabeth Rose, nel giro di qualche qualche ora riceviamo un messaggio privato, in un italiano stentato, che dice quanto segue: "Vi prego è molto sinceramente di perdonare il mio errore e la mia impertinenza. Ma vorrei condividere questo annuncio con voi. Io sono Eliane Ricaldi, una donna d'affari francese, in partnership con investitori privati, abbiamo stabilito un'istituzione che fornisce prestiti, credito e della finanza internazionale. Piccoli prestiti che vanno da 2.000€ a 15.000€ e grandi e medie prestiti che vanno da 16.000€ 825.000€ a tassi di interesse che variano tra il 2,4 e il 3,5 per cento a seconda dell'importo richiesto. Così io condividere questo offrire a tutti coloro che sono nel bisogno, non esitate a contattarci via e-mail per fare la loro richiesta".
Praticamente, dall'account di Elisabeth Rose, ci scrive questa Eliane Ricaldi e ci lascia il contatto telefonico, la mail della finanziaria (?) e chiude con preghiera di condivisione e addirittura dei baci. Magari, non dovesse andar bene la parte economica del nostro rapporto, possiamo sempre provare un tentativo di corteggiamento... Facciamo presente che potremmo aver bisogno di 10 mila euro e la signora ci rassicura che non ci sono problemi e che dobbiamo semplicemente prendere contatti per posta elettronica o tramite Whatsapp e ci sarà indicata la procedura da seguire.
Dato che siamo diffidenti, chiediamo se stiamo parlando con una banca e la signora risponde "No, piuttosto un'istituzione privata". A questo punto, ci informiamo sulla presenza di eventuali uffici o agenti di zona, se non a Macerata, almeno nelle Marche e ci viene risposto "No, non abbiamo un ufficio in Italia, solo in Francia e per soddisfare i clienti internazionali, la procedura si svolge online e quando tutto è a posto, la nostra banca procede a trasferire fondi per i clienti". Dopo il primo contatto del 18 febbraio, passano diversi giorni e non avendo ancora ricevuto nostre notizie, martedì scorso 27 febbraio veniamo ricontattati. Dopo i saluti di rito, ci viene chiesto se abbiamo preso contatti per il prestito di cui avevamo parlato ma noi ci mostriamo titubanti, dicendo di non averlo ancora fatto perché abbiamo paura che sia una truffa e la conversazione finisce li.
Ieri sera, venerdì 2 marzo, arriva finalmente la rassicurazione. "Buonasera. Com'è una truffa? - ci viene risposto - Se lo desideri, ti mando il sito web della nostra banca partner perché tu faccia direttamente la registrazione" e ci viene mandato il seguente link "http://corporatebanque.com". Da un rapido controllo, emerge come la data di ultimo aggiornamento sia il 2014, la traduzione in italiano sia affidata "cialtronescamente" a google translate, manchi la crittografia e l'autenticazione dei dati trasmessi (protocollo https) e da un semplice "whois" del sito (ricerca dei dati di registrazione) risulti registrato a Houégbo, un arrondissement dello stato africano del Benin. In tutto questo, comunque, nonostante le stranezze, non c'è assolutamente niente di truffaldino ma basta una semplice media cultura informatica per sapere come andrà a finire questa storia.
Dato che si tratta di una delle truffe storiche del web, di cui c'è traccia in rete da almeno 8/10 anni, senza perdere ulteriore tempo con la nostra benefattrice Elisabeth, vi sveliamo il finale scontato: il prestito ci verrà accordato, anche compilando il modulo di richiesta con i dati più assurdi e ci verranno chiesti dei soldi per spese di attivazione della pratica, di solito 150-250 euro (ma c'è chi ha speso anche molto di più), da spedire tramite Western Union ad un contatto africano, quasi sempre del Benin. Occhio dunque a non abboccare a questo tipo di truffe online.
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