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Pasqui: "Le voci sul ritardo della ricostruzione della chiesa di Santa Maria in Via hanno il sapore di sciacallaggio politico"

Pasqui: "Le voci sul ritardo della ricostruzione della chiesa di Santa Maria in Via hanno il sapore di sciacallaggio politico"

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui:

Da troppo tempo sento commenti e ricostruzioni decisamente fuorvianti circa una situazione che mi addolora come persona prima ancora che come primo cittadino: la Chiesa di Santa Maria in via e gli imperdonabili ritardi sulle opere di messa in sicurezza. Faccio presente che quella è la Chiesa della mia Parrocchia ed è, di fatto, l’edificio di culto a cui, come praticante, sono in asspluto più legato. Mi fa male sentire giudizi superficiali e assolutamente infondati sulle presunte colpe del Comune di Camerino. Questo ente si è adoperato per la Chiesa di Santa Maria in Via sin dai giorni immediatamente successivi la scossa del 24 agosto. Purtroppo, ad ottobre è accaduto quello che è accaduto e da quel momento in poi ogni giorno sono stati sollecitati interventi e ci si è adoperati per cercare di mettere mano alla difficile situazione dell’edificio. Un edificio che, è doveroso ricordarlo, è sottoposto a vincolo e per il quale ogni intervento deve essere approvato dal Mibact.

Allego a questa nota una dettagliata relazione dell’Ufficio Tecnico che invito a leggere e mi limito ad evidenziare in queste mie dichiarazioni alcuni punti fondamentali.

Il 10 dicembre la Chiesa è stata oggetto di un GTS che si è concluso con la presa d’atto dell’elevato stato di danno e della necessità di provvedere alla messa insicurezza dell’edificio. A tale sopralluogo hanno partecipato anche il parroco, don Mariano Blanchi, e l’ingegner Roberto Gagliardi. Quest’ultimo, in data 27 dicembre, trasmette all’autorità competente, il Mibact e al Comune di Camerino un progetto preliminare di messa in sicurezza. Tale progetto doveva essere vagliato dal Mibact stesso e non certo dal Comune di Camerino che, come precisa la circolare n. 72035 della Protezione Civile, è tenuto ad opere solo per la salvaguardia dell’incolumità pubblica (la chiesa è in zona rossa e, di fatto, non c’era incolumità pubblica da tutelare perché già tutelata).

A febbraio il sottoscritto ha nuovamente sollecitato interventi, sia con note scritte, sia attraverso gli organi di informazione, nonché facendo presente al ministro Franceschini in persona i gravi ritardi a cui si stava assistendo nel corso della sua visita a Camerino.

Nuovamente a marzo, precisamente il 28, il sottoscritto ha richiesto con urgenza un ulteriore sopralluogo.

Cos’altro doveva fare il Comune di Camerino? Non si poteva certo procedere contro la legge ad opere che il Comune non è autorizzato a realizzare. I ritardi ci sono stati e sono a mio avviso gravissimi, ma non si possono certo imputare a questo ente che, invece, ha continuamente sollecitato gli interventi necessari ai proprietari e agli organi di competenza, così come previsto dalle normative.

Auspico, quindi, che questo ulteriore chiarimento, unitamente alla relazione in allegato, serva definitivamente a fare luce sulla realtà dei fatti per mettere così fine alle tante, troppe, inopportune voci che circolano in questo ultimo periodo e che hanno il sapore dello sciacallaggio politico.  

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