"Non voglio sacrificare la mia salute per il lavoro": Ilaria Rossiello si dimette da medico di famiglia
La decisione era nell'aria da tempo, ma domenica è arrivato l’annuncio ufficiale: Ilaria Rossiello, giovane medico di famiglia nel comune marchigiano di Montecosaro, ha rassegnato le dimissioni. La sua scelta ha scosso il mondo della medicina territoriale, già provato da difficoltà organizzative e carichi di lavoro sempre più gravosi.
Rossiello, molto seguita sui social, ha affidato a un video pubblicato su TikTok il racconto del suo addio alla professione: "Sono molto portata per fare il medico di medicina generale. Non sono portata a fare la martire, a sacrificare la mia salute per il lavoro". Con parole dirette e senza filtri, ha descritto il peso insostenibile del suo mestiere: "Mi sento libera perché questo lavoro mi faceva stare male, non dormire la notte per l'ansia di andare al lavoro".
Il suo malessere non era solo psicologico. Nel video, la dottoressa ha rivelato di aver combattuto una grave malattia, una patologia tumorale. "Stavo psicologicamente peggio per il lavoro che per la malattia. Se il lavoro ti crea più angoscia di un tumore, forse è il caso di cambiare" ha dichiarato con amarezza.
Parlando con l'Ansa, Rossiello ha spiegato quale sia stato il punto di rottura: "La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancanza di rispetto per me e la mia malattia. Per anni mi sono presa cura della salute di migliaia di persone, ma quando è toccato a me stare male, sono stata aggredita, maltrattata, trattata senza riguardo".
Il burnout, una condizione sempre più diffusa tra i medici di famiglia, è stato un altro fattore determinante nella sua decisione. "Decine di pazienti in ambulatorio, visite a domicilio, il telefono che squilla a tutte le ore. Siamo abbandonati dalla politica, dai sindacati, dai cittadini", ha denunciato.
La sua scelta ha sollevato un'ondata di solidarietà. Numerosi colleghi le hanno inviato messaggi di sostegno: "Molti medici di medicina generale che hanno fatto in passato la mia stessa scelta mi dicono che si sentono rinati", ha raccontato Rossiello ad Ansa. "Altri, invece, confessano di essere esattamente nelle mie condizioni. Stanno sopportando con tutte le loro forze una professione che non vorrebbero più fare, ma che non possono lasciare perché per i medici di famiglia non esiste un piano B. Con la nostra specializzazione non possiamo fare nessun altro lavoro".
Il caso di Ilaria Rossiello riaccende il dibattito sulle difficoltà della medicina di base in Italia, tra carichi di lavoro insostenibili e una crisi vocazionale sempre più evidente. La sua storia è quella di tanti medici che ogni giorno lottano tra la dedizione ai pazienti e il bisogno di tutelare la propria salute.
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