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Nella rete di Macerata Musei ora c’è anche l’Ecomuseo delle Case di Terra di Villa Ficana

Nella rete di Macerata Musei ora c’è anche l’Ecomuseo delle Case di Terra di Villa Ficana

L’Ecomuseo delle Case di Terra Villa Ficana, verrà inaugurato il prossimo 21 maggio, alle ore 17 ed entra nella rete di Macerata Musei. La serie di iniziative che da corollario all’evento è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa cui hanno preso parte l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde, la direttrice dell’Istituzione Macerata Culrturam, Alessandras Sfrappini, Alessandro Battoni  dell’associazione Gruca onlus, Antonella Nonnis di Fabbrica Cultura, Giuliana Pascussi presidente ICOM Marche e Martina Fermani dell’associazione Oz. “L’Ecomuseo – ha detto la Monteverde che ha ricostruito la cronistoria del quartiere maceratese di Villa Ficana  e le tappe che hanno portato al suo recupero fino ad oggi - è il punto di arrivo di un percorso ultradecennale dedicato alla riqualificazione di Ficana interamente costituto da case di terra. L’Ecomuseo è una tappa fondamentale  della rete Macerata Musei, un percorso culturale che valorizza l’intero territorio a partire dalle sue radici, una storia che ha molto da insegnare per una cultura che ha cura dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile”.

L’esperienza, cominciata diversi anni fa con il lavoro proposto da una scuola elementare (La scuola adotta un monumento) e proseguita con altre iniziative di tipo culturale (progetti tecnico didattici, Giornate di Primavera FAI), ha riportato l’attenzione sulle case di terra (gli atterrati), costruzioni tipiche della zona, la cui tecnica costruttiva è stata abbandonata dal secondo dopoguerra. Abbandono dovuto soprattutto a pregiudizi che collegano questi manufatti a condizioni di miseria e arretratezza. In seguito a queste iniziative e all’impegno diretto dell’Amministrazione comunale, l’intera comunità cittadina ha cominciato a prendere coscienza del valore dei suoi beni ed è iniziato un percorso virtuoso che ha visto l’apposizione della legislazione di tutela riservata ai beni di particolare interesse artistico e culturale (2003) da parte della Soprintendenza Regionale, l’emanazione di un Piano di Recupero (2005) e infine il restauro realizzato dal Comune di Macerata grazie anche ad un finanziamento della Regione Marche. Una volta ultimati i lavori si e' assistito alla rinascita del quartiere poiché, in seguito alla riqualificazione, diversi proprietari hanno intrapreso restauri in proprio e sono tornati a vivere nei vecchi atterrati. Nel 2014 l’Amministrazione Comunale ha indetto un “Concorso di idee per la ricerca di proposte progettuali volte all’allestimento di un percorso a carattere museale al fine di  promuovere la conoscenza delle modalità costruttive in terra cruda” , destinando gli edifici di sua proprietà a finalità culturali; il progetto vincitore del bando è curato e gestito da Gruca Onlus, Associazione Culturale OZ, Associazione Internazionale Città della terra cruda, Ced Terra, Terrae Onlus ed attuato anche grazie a Volontari Europei (SVE) e del Servizio Civile (SCI), che garantiscono una presenza giovanile anche transnazionale.

“L’intero progetto parte dalla linea guida di sostenibilità ambientale ed economica – ha detto Alessandro  Battoni - . L’Ecomuseo delle case di terra Villa Ficana, che comprende l’intero borgo di case in terra, nasce per valorizzare le risorse ambientali, storiche e culturali del territorio e dei suoi abitanti nell’ottica dello sviluppo locale sostenibile attraverso la realizzazione di itinerari di tipo esperienziale, laboratori didattici, approfondimenti tematici. Parte fondamentale dell’Ecomuseo è il Centro Visite, allestito in alcune delle case di proprietà comunale, all’interno del quale trovano spazio un bookshop, la mostra con la storia del borgo, le aule didattiche, un ufficio e altre due stanze dove saranno ricostruiti  una  cucina e una camera da letto ambientate nei primi del ‘900. L’obiettivo, attraverso la creazione e la gestione di un centro di documentazione, è quello di diventare un punto di riferimento, inserito in un contesto nazionale ed internazionale, per chi si occupa di terra cruda, architettura vernacolare e architettura sostenibile. Dal 21 maggio sarà possibile avere maggiori informazioni sul progetto e sull’ecomuseo tramite il sito www.ecomuseoficana.it “ . La dimensione nazionale e internazionale dell’Ecomuseo verrà sottolineata giovedì prossimo 19, a partire dalle ore 15, al Teatro Lauro Rossi, con il convegno Abitare la terra organizzato dall’Associazione Internazionale città della terra cruda e dal Comune di Macerata durante il quale verrà sancita e formalizzata l’adesione all’Associazione da parte del Comune di Macerata, che potrà diventare un punto di riferimento per chi si occupa di terra cruda in Italia e nel mondo. Durante il convegno verranno presentati i progetti vincitori della Call for paper, concorso indetto dall’Associazione Internazionale città della terra cruda, che ha posto l’accento “… sul patrimonio in terra cruda e sulle pratiche costruttive nell’ambito dei processi di rigenerazione urbana e rurale contemporanei..”al fine di“…dimostrare, attraverso i lavori raccolti, come sia possibile far rientrare la terra cruda tra i materiali da costruzione contemporanei, soprattutto in relazione alle trasformazioni dei modi di vivere e del paesaggio urbano e rurale”. I progetti selezionati illustrano esperienze svolte in diversi paesi del mondo, dal Cile al Portogallo al Guatemala, oltre che dall’Italia. Il giorno seguente, venerdì 20 maggio, nella sala Castiglioni della Biblioteca comunale Mozzi Borgetti, si svolgeranno invece l’assemblea dei sindaci aderenti e la riunione del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Internazionale città della terra cruda. Nell’ambito delle iniziative promosse per l’inaugurazione dell’Ecomuseo si inserisce, sempre venerdì 20  maggio alle ore 17,30 nella biblioteca Mozzi Borgetti, il taglio del nastro per la mostra fotografica 100 Volte Marche.

La mostra è costituita di immagini di 30 volti e 10 storie frutto di un progetto di promozione sociale e territoriale di una regione declinata al plurale e dalle 100 sfaccettature. I volti ritratti nella mostra sono quelli dei marchigiani che questa regione l‘hanno vissuta a lungo, per dimostrare, attraverso i visi e le storie di anziani, che le Marche offrono condizioni di vita straordinarie e vantaggiose. Il 20 maggio sarà l'occasione anche per conoscere i protagonisti dell’Ecomuseo di Ficana, ma soprattutto la voce e la storia del signor Franco Gabrielli, che con il racconto della sua vita nel borgo di terra, rappresenta una parte importantissima della memoria di Macerata e della nostra regione. Si tratta di un’esposizione fotografica, curata dallo studio di architettura Progetto Zenone, che propone una selezione dei 30 ritratti di anziani marchigiani fotografati dai finalisti del concorso 100 volte Marche. Contestualmente alla mostra fotografica, un percorso sonoro realizzato da Andrea Mei (studio Potëmkin) con voci di Rosetta Martellini e Luigi Moretti che hanno magistralmente interpretato le dieci storie finaliste del concorso. All’iniziativa hanno aderito oltre 400 tra fotografi e scrittori. Un progetto che si pone l’obiettivo di far maturare nella collettività marchigiana, la consapevolezza dell’importanza della conservazione dell’equilibrio generale, del patrimonio naturale, culturale e sociale che ci lasceranno i nostri anziani. Il progetto è stato ideato dal Consorzio Fabbrica Cultura, in collaborazione con l’associazione Euro NET, la partnership della rivista WHY MARCHE ed i patrocini dell’Assemblea legislativa delle Marche e del MAB Marche (Musei, Archivi, Biblioteche). Sponsor dell’iniziativa il tour operator Food&Relax. Ingresso gratuito. Info 0733.256361

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