"Nel 2023 nessuna nuova nascita": il Natale 'in ricostruzione' di Monte Cavallo (FOTO e VIDEO)
Andare a Monte Cavallo, il più piccolo paese delle Marche per numero di abitanti, significa fermarsi a mangiare alla casetta che oggi ospita "Il Nido dell'Aquila". Ci sono agricoltori e allevatori di zona, forze dell'ordine, anziani politici locali, visitatori provenienti dai paesi sulla costa: nessuno si perde i piatti gustosi e abbondanti, di cucina tradizionale, che prepara Renzo Budassi, il proprietario del ristorante.
"Quando era indeciso se avviare o meno l'attività, gli ho detto: 'Renzo, fidati, quello che apre a Monte Cavallo, spopola. E infatti avevo ragione". A parlare è Pietro Cecoli, il sindaco di questo comune con appena 105 residenti, incastonato tra gli appennini e con alcune frazioni che sorgono anche a 1200 metri sul mare."Sono stato eletto per la prima volta nel 1990 – racconta – fino al 2004. Questa è la terza volta e il prossimo anno, che ci saranno le elezioni, non posso ricandidarmi. Lascerò il testimone a qualcun altro, o qualcun'altra".
Come tanti altri paesini colpiti dal terremoto del Centro Italia del 2016, Monte Cavallo soffre due problemi principali: lo spopolamento e la lentezza dei lavori di ricostruzione. "Nel 2023 non abbiamo avuto nessuna nuova nascita", spiega il sindaco mentre ci fa strada verso il container dove sono stati allestiti gli uffici comunali, un po' angusti, ma comunque abbelliti per le feste di Natale.
"Il cittadino più giovane credo sia mio nipote Thomas, che farà due anni il prossimo marzo. Siamo rimasti in molti anziani, e qualche giovane che ancora resiste". Secondo Cecoli, le imprese edilizie preferiscono dare priorità ai lavori da svolgere nei grandi aggregati perché "economicamente parlando conviene di più fare 10 appartamenti tutti insieme che non due o tre sporadici qui". Nonostante questo, l'amministrazione ha saputo sfruttare le risorse che sono state messe a disposizione con il Pnrr per fare diverse opere di adeguamento urbano.
"Abbiamo – continua Cecoli – anche completato tre quarti della sentieristica comunale per attirare ancora di più gli amanti della natura. Poi abbiamo ricevuto una proposta dalla Comunanza agraria di Serravalle di Chienti per costruire un parco eolico. E vorremmo anche realizzare la Cer (comunità energerica rinnovabile), se ci riusciamo potremo fornire corrente gratuitamente a tutta la popolazione, ne beneficeranno le attività artigianali locali e penso sarà un bell'incentivo anche per aprirne di nuove. Insomma, se ci vengono date delle possibilità noi le sfruttiamo: a istituzioni e politica chiedo di avere molto rispetto per le comunità che vivono nelle zone svantaggiate".
Al netto del fatto che il presidio sanitario più vicino è l'ospedale di Camerino (circa mezz'ora di macchina) e che il medico di base ha l'ambulatorio a Muccia (13km e quasi 200 metri più in basso), alla gente di Monte Cavallo non sembra mancare niente. C'è un piccolo bar di fonte a "Il Nido dell'Aquila" dove comprare panettoni e dolci artigianali, e poco più in là una decina di Sae disposte a schiera; sullo sfondo, la chiesetta di Piè del Sasso.
"Qui non molliamo mai", dice Maddalena, originaria di Santo Domingo ma sposata con un italiano, entrambi residenti in una delle casette. Non ha idea di quando potranno tornare nella loro vera abitazione. "Già siamo in pochi – aggiunge – se perdiamo la fiducia è finita!". Il sindaco bussa a una porta più avanti, esce Filomena, un'anziana signora che è nata a Visso, ha vissuto tanto tempo a Roma e ora è felice di godersi il suo tempo e il suo spazio a Monte Cavallo.
"Qui c'è sempre il terremoto – commenta ironica – però quando è forte non ti abitui. L'ultimo me lo ricordo bene: abitavo da sola a San Benedetto Valle, il paese prima di questo. Mamma mia, non finiva mai... poi ci hanno dato queste casette, sono 40 metri quadri ma a me va più che bene. Quando sono nata non c'era niente, mi sono abituata a tutto nella vita". Racconta che a breve tornerà per qualche tempo a Roma, dove stanno i figli che non vogliono lasciarla da sola.
"Ma io starei tanto bene... - dice – qui ogni settimana passano per la frutta e la verdura, ogni martedì per il pesce e ci sta anche un negozio, se proprio c'è bisogno... cioè, bisogno perché sei costretta ad andare a far la spesa lì". Filomena guarda il sindaco Cecoli e sorride: "Insomma, adesso dobbiamo solo vedere quanto il Signore vuole ancora che rimango, eh Pietro!?". "Non ci pensare – risponde lui – Già siamo pochi qui, se qualcuno comincia ad andarsene..".
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