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Morrovalle, Palazzo Vicoli arrivano i fondi: contributo da 4 milioni per la ristrutturazione

Morrovalle, Palazzo Vicoli arrivano i fondi: contributo da 4 milioni per la ristrutturazione

Un risultato d’importanza capitale per la città e il recupero di uno dei suoi beni architettonici più carichi di storia. Sono infatti stati assegnati al Comune di Morrovalle 4 milioni di euro per la ristrutturazione di Palazzo Vicoli, uno degli edifici più importanti nel cuore del centro storico cittadino. Lo stabile è stato inserito nel nuovo Piano di ricostruzione pubblica delle Marche che mette sul piatto un totale di 642,5 milioni destinati a centinaia di opere pubbliche rimaste fino ad oggi fuori dalla ricostruzione post-sisma.

Lo stanziamento permetterà finalmente di mettere in campo una progettualità per il recupero dello stabile acquistato dal Comune negli anni Novanta e danneggiato dal terremoto del 2016. «Il recupero di Palazzo Vicoli è uno dei punti salienti del nostro programma elettorale – spiega il sindaco Andrea Staffolani – ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli per la scelta di inserire l’opera tra quelle di importanza strategica, riconoscendone le potenzialità per lo sviluppo del centro storico della città».

«Palazzo Vicoli è un luogo di grande importanza per la cittadinanza morrovallese: ora la sfida sarà quella di mettere in campo un progetto che lo valorizzi al meglio e ne faccia un spazio fondamentale per la vita cittadina».

Palazzo Vicoli viene edificato nel Seicento come convento dei Padri Agostiniani e conserva funzione religiosa fino alla dominazione napoleonica, che nel 1810 sopprime gli ordini religiosi e fa passare l’edificio in mano pubblica.

Lo stabile però diventa culla della cultura non solo cittadina ma italiana diventando, nei decenni successivi, la residenza di Lalla Nada, poetessa di origini spagnole ma nata e cresciuta in città, che fu molto stimata da Gabriele D’Annunzio oltre ad essere moglie di Vincenzo Vicoli, amico del poeta e giornalista che fu direttore del giornale abruzzese La Provincia, e madre di Luigi Carlo Vicoli, capitano d’aviazione che fu decorato con la medaglia d’argento per il suo impegno nella Resistenza antifascista (da cui anche l’intitolazione della strada antistante il cimitero “via Medaglie d’Argento”).

La Nada visse a Palazzo Vicoli fino alla morte, che la colse nel 1978, e l’edificio rimase in capo ai suoi eredi per tutto il decennio successivo. A inizio anni Novanta, poi, la proprietà del palazzo si divide: una porzione viene rilevata da un privato, che ne ricava degli appartamenti, mentre l’altra ala viene acquistata dal Comune. Una volta diventati di proprietà pubblica gli spazi di Palazzo Vicoli, seppur disponibili, giacciono inutilizzati attraversando le varie amministrazioni e sopravvivendo prima al terremoto del 1997 e poi a quello del 2016, che lo colpisce in maniera rilevante.

 Come spesso accade, è dalle tragedie più dure che nascono idee di rilancio che attecchiscono e fioriscono. E così l’amministrazione Montemarani prima e Staffolani poi si attivano per andare a caccia di fondi non solo per ristrutturare l’edificio e riportarlo agli antichi fasti, ma anche e soprattutto per renderlo un luogo vivo e attrattivo per cittadini e turisti. Ora quei fondi ci sono, la sfida è lanciata.

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