Monte San Giusto, "camere gratis per tornare a cena": la provocazione di un albergatore
Non è stato definito in maniera ufficiale "coprifuoco" l'ultimo Dpcm firmato dal Premier Giuseppe Conte ma per alcuni settori, le nuove misure anti-contagio, ptrebbero risultare un ulteriore colpo da quasi k.o. , dopo la chiusura forzata di inzio anno causa lockdown.
Rimangono le 'solite' norme da seguire a cui si vanno ad aggiungere la pesante mannaie della chiusura alle 18 che tanto sta facendo discutere esercenti ed associazioni di categoria. Niente più cene quindi se non negli alberghi dove ci si può sedere al tavolo di sera solo nel caso si abbia prenotata una camera nella struttura. Nasce da questa 'clausuola' l'idea di Simone Iualè, titolare dell'Hotel 'La Rosa dei Venti di Monte San Giusto', di affittare gratuitamente le sue stanze ai clienti in modo da poterli avere a cena, aggirando di fatto, le regole dattate nel nuovo decreto.
"È chiaramente una provocazione - esclama il titolare visibilmente contrariato - io sono il primo che rispetta la legge, ma vorrei far capire l'assurdità della situazione perchè siamo al limite della sopportazione: non si può fare di tutta l'erba un fascio. Il problema non sono i ristoranti, i bar, le gelaterie, le palestre, i cinema, o la piscina. I contagi nascono nei tram, nelle metropolitane e quant'altro. Girano foto scandalose di persone in giro negli orari di punta: basta andare a Civitanova al mattino, quando ci sono gli scambi intercomunali degli autobus - aggiunge - Le cose da fare sono altre e io da albergatore non mi metto la corda al collo: prima i distanziamenti e la diminuzione di oltre il 50% dei posti disponibili ai tavoli. Successivamente colazioni a scaglioni per evitare assembramenti in sala togliendo il buffet, senza dimenticare tutti gli altri investimenti fatti a nostre spese dei quali ancora non abbiamo percepito nemmeno un eurso". Nulla di tutto questo è avvenuto".
"Non c'è stato alcun rimborso per prodotti per la sanificazione, almeno per quanto mi riguarda me - sentezia Iualè - Siamo davvero esasperati e mi farò portavoce da qui in poi, di tutte le categorie colpite da queste restrizioni, anche con l'aiuto delle associazioni di categoria che mi supporteranno con le quali ancora mi devo confrontare. Questa 'trappola' di tirar fuori i decreti la domenica sera con attuazione immediata dal Lunedì seguente, non ti dà modo neanche di organizzarti per alzare la voce - incalza - Tutti dobbiamo essere succubi di questa situazione".
"Ho profondo rispetto per chi in questo periodo ha avuto morti e contagi, ma noi tutti abbiamo il diritto di lavorare. Non esistono lavori utili e meno ; ogni lavoro è indispensabile per chi di quel lavoro vive. - sottolinea l'albergatore - Non cerco notorietà, ma qualcuno deve iniziare ad alzare la testa, per evitare di arrivare all'esasperazione finale in quanto a fine mese ci vogliono fior di soldi per mandare avanti le nostre attività. Ci hanno fatto indebitare ancora di più facendoci contrarre prestiti con le banche per poi farne cosa? Per avere di nuovo la stessa situazione? Dove sono stati da maggio fino ad oggi? - domanda - Nel periodo di giugno, luglio, agosto ci hanno tenuto all'oscuro dei contagi, ci hanno fatto credere che il virus fosse sparito, ci hanno fatto rilassare, ci hanno fatto andare al mare: stabilimenti balneari e discoteche sono rimansti aperti per tutta la stagione."
Conclude indignato: "Adessso regalano bonus vacanza, bonus monopattini, insomma siamo tornati punto a capo con una sanità insufficente. Per non parlare del fatto che questa semi chiusura, di rimbalzo, va a colpire anche altri segmenti commerciali - e precisa - io ad esempio sono attivo anche nel settore dell' abbigliamento e sto notando che da 15 giorni a questa parte il settore si è fermato perchè se la gente alle 18 sa che deve rincasare, perchè dovrebbe comprarsi pantaloni, giacche, maglie cravatte?".
"Ma l'esecutivo a tutte queste domande non ha ancora fornito delle risposte".
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