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Monte Cavallo torna a vivere dopo la quarantena: riapre "Il Nido dell'Aquila"

Monte Cavallo torna a vivere dopo la quarantena: riapre "Il Nido dell'Aquila"

Il ristorante "Il Nido dell'Aquila" di Renzo Budassi, a Monte Cavallo, ha saputo nuovamente rialzarsi. Dopo aver superato le difficoltà provocate dal terremoto che ha colpito il paese nel 2016 (leggi qui), Renzo e la sua famiglia sono nuovamente pronti a ripartire dopo gli oltre 2 mesi di chiusura imposti dal lockdown per il contenimento del Covid-19. 

"Il Nido dell'Aquila" ha ufficialmente riaperto i battenti il 18 maggio: "È stata dura, per quasi tre mesi non abbiamo avuto alcuna entrata, solo spese. Per scelta, abbiamo preferito rinunciare al servizio da asporto, che abbiamo effettuato soltanto nella giornata di Pasqua e il primo maggio". 

"Subito dopo la riapertura l'afflusso di clienti è stato scarso - ci dice Renzo -, ma già da questo fine settimana siamo riusciti a riempiere tutti i nostri tavoli, sia a pranzo che a cena. Speriamo che domani, 2 giugno, il tempo regga e ci permetta anche di aprire gli ombrelloni e mettere qualche tavolo all'aperto. La gente, dopo mesi di quarantena, ha ritrovato la voglia di uscire e in molti preferiscono la tranquillità della montagna al mare, dove c'è maggiore rischio di assembramenti".

Nulla è cambiato nella proposta culinaria del locale, che presenta come cavalli di battaglia i piatti tipici della tradizione marchigiana (fettuccine al castrato, ravioli al tartufo, pappardelle al cinghiale, salumi locali..). 

A cambiare è stato il numero di coperti del locale, dimezzati dai 100 abituali ai 50 attuali, per ottemperare alle misure di distanziamento sociale. "Ho ricevuto dai miei clienti molti complimenti per come vengono rispettate le norme anti-contagio nel locale - rimarca Renzo -. Abbiamo preferito distanziare i clienti di un metro piuttosto che utilizzare le barriere in plexiglass. A malincuore, però, siamo stati costretti a rinunciare a tutti i ragazzi che lavoravano con noi a chiamata. Ci dispiace, ma non abbiamo potuto fare altrimenti. Ora nel locale, oltre a mia moglie e mia figlia, lavora soltanto una cameriera che abbiamo assunto in maniera fissa".    

 

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