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Mogliano, "una truffatrice come insegnante di sostegno". La protesta delle mamme alla scuola Adriani

Mogliano, "una truffatrice come insegnante di sostegno". La protesta delle mamme alla scuola Adriani

Un inizio di anno scolastico tutt’altro che sereno in quel di Mogliano. A testimoniarlo è Vanessa Tarducci, proprietaria dell’ambulatorio veterinario 'Le Coccinelle' e madre di una bambina di tre anni e mezzo, quindi al primo di asilo presso la Scuola Infanzia A. Adriani (IC Giovanni XXIII). Previa segnalazione avvenuta il 13 settembre (un giorno prima il ritorno ufficiale tra i bachi) da parte di un’altra mamma, Vanessa è venuta a conoscenza di un fatto che ha dell’increscioso: fra i docenti assegnati al sostegno dei circa 87 bambini ospiti nella struttura è presente anche Elisabetta Piccinno, originaria di Maglie (Lecce) e già condannata per truffa.

Piccinno era saltata agli onori della cronaca nei primi anni 2000 rendendosi protagonista di una maxi truffa da 5 milioni di euro: la donna si era spacciata al tempo per avvocato e membro di una inesistente commissione del tribunale di Macerata, riuscendo ad acquistare a prezzi più che vantaggiosi svariati beni mobili e immobili. Risultato: nel 2012, dopo un lunga serie di indagini, Piccinno viene arrestata e condannata dal tribunale ordinario di L’Aquila a 4 anni e 8 mesi di detenzione presso il carcere di Camerino per i reati di truffa, esercizio abusivo della professione, falsità materiale e sostituzione di persona.

Scontata la pena, la ‘falsa avvocatessa’ si trova oggi con un altro processo a suo carico: stavolta con l’accusa di aver impiegato lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno all'interno della ditta El.Gi.srl di cui risulta titolare. Anche Vanessa, nel marzo 2022, è venuta a conoscenza di questo ennesimo risvolto giudiziario: e nel piccolo comune di Mogliano le voci non tardano a diffondersi in maniera capillare. Ecco allora spiegato tutto il clamore e l’avversione da parte del gruppo di mamme dell’A. Adriani, che non hanno potuto fare a meno di domandarsi: “chi ha deciso di assegnare la gestione dei nostri bambini a una pregiudicata?”

“Mi sono subito messa in contatto con la segreteria della scuola - racconta la donna - che ha confermato di aver ricevuto la comunicazione direttamente dal MIUR USR Marche (ex Provveditorato). Lì sono stata rimandata, tramite scambio di email, al funzionario responsabile delle assegnazioni Sergio Petetta, il quale mi ha spiegato che le destinazioni degli insegnanti di sostegno avvengono in maniera automatica, e che il controllo ulteriore del casellario giudiziario di ogni docente diventa di competenza del dirigente della singola struttura scolastica. Ma quando ho provato a chiedere ulteriori informazioni alla segreteria della A. Adriani, mi è stato detto che la nuova dirigente scolastica non era ancora reperibile, in alcuna maniera”.

Risulta evidente, a questo punto, la presenza di una vera e propria falla nel sistema amministrativo legato alle istituzioni scolastiche della provincia (e forse della regione), rappresentata dalla mancanza di opportuni controlli a monte degli insegnanti e dei loro profili (anche penali). La scappatoia per Piccinno, in questo caso, passerebbe per una condanna già scontata e un’altra ancora da mettere: in mezzo, la possibilità di poter insegnare senza alcuna difficoltà apparente.

“Mi è stato spiegato - aggiunge Vanessa - che il MIUR può esercitare dei controlli dopo 15 giorni  dall’assegnazione del docente, più un ulteriore passaggio procedurale attraverso l’ufficio contenzioso. Ma nel frattempo, i nostri bambini rimangono a contatto con una truffatrice: come è possibile che nessuno abbia controllato prima e che una persona del genere abbia accesso alle strutture pubbliche senza problemi? Per quel che ne sappiamo, Piccinno potrebbe aver falsificato anche i propri dati per essere inserita in graduatoria. Lo trovo inconcepibile: persino nei concorsi pubblici si fanno accertamenti sui precedenti penali degli iscritti. Ora alcune mamme sono preoccupate per questa situazione, e non hanno escluso la possibilità di trasferire i propri figli in un’altra scuola a Corridonia”.

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